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domenica 27 gennaio 2019

Pino Torinese, inizia la seconda edizione del Festival "Tutto il Mondo è Paese"

Mostra fotografica sulla Bucovina "Magica Romania"

Sabato 19 gennaio, alla sede dell'Associazione organizzatrice Di tutti i colori di Pino Torinese è partita la seconda edizione del Festival Tutto il Mondo è Paese con il sostegno del Comune e del Consolato Romeno a Torino.

"Pensato sull'orlo delle migrazioni straniere, il festival propone un percorso di conoscenza delle varie culture presente sul territorio", come ha dichiarato la presidente Barbara Bordin. Con l'occasione si è inaugurata la mostra personale del fotografo romeno Catalin Urdoi, al suo debutto in Italia con una raccolta di immagini sulla regione Bucovina.

Più di cento persone hanno partecipato sabato sera all'inaugurazione della mostra, seguita da una cena tipica romena in sede dell'associazione Di tutti i colori. Tra gli invitati il vicesindaco Paolo Pelegrini, la presidente della consulta delle associazioni pinesi Maria Teresa Fissone e la console romena di via Ancona, la signora Ioana Gheorghias. Presenti alcuni rappresentanti di associazioni culturali, Aceric di Ivrea e Ovidio di Chieri, che sono proprio originari delle zone di Bucovina, come la stragrande maggioranza dei cittadini che vivono e lavorano sulle colline torinesi.

La mostra contiene una ventina di fotografie di paesaggi, usi e costumi della regione nord-orientale della Romania, alcune premiate dalla rivista National Geographic. I quadri saranno esposti alla sede dell'associazione in via Molina 16 fino a fine febbraio.

Il fotografo romeno Catalin Urdoi, arrivato sabato dalla Bucovina, già stato 15 anni fa a Torino mentre lavorava per una nota compagnia di trasporti delle persone. "Per me l'Italia è un museo all'aperto. Offre tantissime storie. Conosco l'Italia in proporzione di 90% e ogni regione offre qualcosa di speciale. Sono innamorato della cucina italiana e anche della sua geografia, il passaggio dalla montagna al mare e viceversa è stupendo! Quello che mi è piaciuto di più a Pino Torinese è stato vedere fratelli romeni insieme a fratelli italiani in una particolare simbiosi che alcuni anni fa era inimmaginabile. Sono contento di vedere romeni che vivono tranquilli con gli italiani. Insieme possiamo migliorare il mondo", ha dichiarato il giovane fotografo.

Cosa significa la fotografia per Catalin Urdoi? E come ha cominciato a dedicarsi a questo ambito? "E' stato un po' per caso, cinque anni fa, ho comprato una macchina fotografica e ho iniziato a imparare da solo. Sono un autodidatta. Ho studiato composizione della fotografia nelle fresche rinascimentali a Roma. Poi questo microbo è diventato uno stille di vita. Mi definisce come persona. Ho iniziato essere attento ai dettagli, alla natura, alle persone che passano attorno a noi".

Già conosciuto in Romania e al estero, autore di vari album sulla Bucovina e insignito di premi, alcune di sue fotografie sono state scelte dalla nota rivista National Geographic. Quali sono i progetti per l'anno 2019 di Catalin Urdoi? "Sono molto attivo con il mio lavoro nelle campagne umanitari. È importante che attraverso un messaggio visuale riusciamo cambiare la vita delle persone. Dobbiamo provare ad aiutare gli altri meno fortunati, portare di fronte all'opinione pubblica casi che hanno bisogno della nostra attenzione. Spero di riuscire a promuovere ancora la mia terra Bucovina e la Romania. In Italia sono già stato contattato da varie persone e probabilmente sarò presente con altre mostre".

"La comunità romena di Torino, che è la più numerosa in Italia, mostra una grande apertura per le mie fotografie che mostrano immagini famigliari della loro vita romena".
Mihai Bursuc

Fonte: TorinOggi

sabato 26 gennaio 2019

"Liberi di Parlare", il nuovo progetto di Migrantes della Diocesi di Andria

L'attività, rivolta ai detenuti stranieri, è nata dalla collaborazione con l'ass. di volontariato Salah e la casa Circondariale di Trani

Dopo l’avvio del primo corso d’Italiano L2 per donne migranti, lo scorso novembre 2018, parte, lunedì 28 gennaio 2019, il corso d’Italiano L2, per detenuti stranieri, “Liberi di parlare”. Questo nuovo servizio voluto dall’Ufficio Migrantes della Diocesi di Andria è nato grazie alla collaborazione fra l'Ufficio Migrantes, l'Associazione di Volontariato Salah, che opera nel territorio della BAT ed ha come finalità servizi di prossimità e cura rivolti alle persone, attività di promozione e sensibilizzazione dei diritti umani, sociali e civili e la Casa Circondariale di Trani.

Un progetto che ha visto una lunga gestazione e grazie al quale ora i detenuti stranieri del carcere di Trani, potranno usufruire di un corso di lingua italiana L2, tenuto da docenti specializzati, in modo da favorire l'inclusione socio-linguistica sia durante il periodo detentivo, che una volta scontata la pena. Durata del servizio/progetto: 60 ore in totale. Lezioni da 2 ore per 2 volte a settimana, per 15 settimane.

«I detenuti stranieri vivono quello che gli studiosi chiamano "surplus di sofferenza", ossia un'ulteriore debolezza rispetto agli autoctoni, dovuta alle difficoltà linguistiche che incontrano. Per difficoltà linguistiche intendiamo la faticosa comunicazione con gli agenti, con gli operatori penitenziari, con gli psicologi, con i medici, con detenuti italofoni o di altra lingua, a cui si aggiunge la mancata comprensione dei sistemi normativi, l’ignoranza circa i propri diritti e così via. Per questo motivo, ci siamo sentiti in dovere d'intervenire.

Obiettivo generale del progetto è insegnare ai detenuti stranieri l’italiano di base scritto e parlato e con questo, avvicinarli ai nostri costumi e alle nostre regole, spingerli a provare a comprendere una diversa realtà sociale, a instaurare rapporti con detenuti di altra nazionalità, ad assumere un atteggiamento più aperto e collaborativo - commenta don Geremia Acri, direttore ufficio Migrantes .

Un corso che terrà un occhio puntato sull’aspetto riabilitativo della pena, e che sarà dunque anche orientamento e percorso di conoscenza dell’Italia, sia dal punto di vista linguistico che di educazione alla cittadinanza. La burocrazia dei servizi, del mercato del lavoro e della formazione è il passaggio più difficile per chi, come i migranti, vede nell’Italia una nuova possibilità.

Come è noto da tempo, ormai, il nostro l’Ufficio Migrantes, nello spirito di servizio evangelico e umano alle persone, si occupa di accoglienza degli stranieri, presenti sul territorio.

Nostro proposito esplicito è affrontare tutte le sfide che presenta il difficile processo d’integrazione dei nuovi arrivati (comunitari ed extra-comunitari), senza lasciar fuori alcuna categoria. In quest’ottica, attraverso la collaborazione con l’associazione “Salah”, abbiamo voluto farci carico di una tipologia particolare come quella degli stranieri detenuti.

Come ci ha spiegato Papa Francesco, durante il suo incontro con i carcerati del Regina Coeli qualche mese fa, "la pena senza speranza non è cristiana". L'obiettivo del nostro impegno in questo caso è solo quello di dare una speranza in più di redenzione a persone - chiude la nota -. Uno strumento utile a chi, per vari motivi, ha smarrito la retta via».

Fonte:Adria Live

“Perchè ci chiamano rumeni di merda e italiani mafiosi”, il libro choc di Eileen Bart

In Romania la situazione non è così catastrofica. Certo, vogliamo sempre di più e siamo portati a pensare che fuori dal nostro giardino è tutto fantastico.

“Perchè ci chiamano rumeni di merda e italiani mafiosi”, il libro choc di Eileen Bart.

L’autrice Eileen Bart, 50enne rumena, ha scritto un libro dal forte titolo, «Perchè ci chiamano rumeni di merda e italiani mafiosi». Giornalista, ha lavorato in Romania per il Gruppo Gip Press, associato a Bild.

Il libro

Un libro nel quale Eileen ricorda più volte ai suoi connazionali che prima di emigrare dovrebbero cercare di migliorare la loro condizione in Romania. «Prima di partire bisognerebbe sapere in che tipo di Paese si andrà, come si troverà casa, le possibilità occupazionali, la lingua. Non ha nessun senso partire senza conoscere a fondo il Paese dove si emigra, consuma le energie, energie che potrebbero essere spese per contribuire al benessere del Paese d’origine. Io da rumena dico che anche in Romania dandosi da fare si possono guadagnare mille euro al mese. Gli stessi soldi che io ho guadagnato in Italia lavorando dalle 6 di mattina alle 6 di pomeriggio.

La vita in Romania

In Romania la situazione non è così catastrofica. Certo, vogliamo sempre di più e siamo portati a pensare che fuori dal nostro giardino è tutto fantastico, che in un Paese come l’Italia “ci sono i cani con le ciambelle di nutella nella coda”. Invece non è così. L’Italia dal mio punto di vista non è un Paese preparato per ricevere i migranti. Secondo me non ci sono leggi adeguate e poi non capisco perchè non si riesca a controllare bene questa immigrazione. Certo l’Europa è bastarda tanto…».

Fonte:Brescia Sette Giorni

mercoledì 16 gennaio 2019

Mostra d'arte contemporanea Mud & Bones,17-31 gennaio a Roma


Celebrarea Zilei Culturii Naționale la Trieste

Participarea Consulului General al României la Trieste la celebrarea Zilei Culturii Naționale (Trieste, marți, 15 ianuarie 2019)

Marți, 15 ianuarie 2019, consulul general al României la Trieste, domnul Cosmin Victor Lotreanu, a participat la un eveniment menit a celebra Ziua Culturii Naționale, sub semnul împlinirii a 169 de ani de la nașterea poetului Mihai Eminescu.

Acțiunea a fost organizată de Asociația Culturală Italo-Română “Danubio” (în cooperare cu “Associazione Romeni@Moldavi di Veneto” respectiv Asociația “George Enescu” din Sacile) și a cuprins atât alocuțiuni susținute de doamna Iulia Daniela Negru, președintele Asociației Culturale Italo-Române “Danubio” respectiv Cosmin Victor Lotreanu, consul general al României la Trieste cât și prezentări succinte ale unor creații eminesciene. Au fost dezbătute idei privind importanța lui Mihai Eminescu ca poet, prozator și publicist, au fost exprimate opinii privind perenitatea valorilor culturale românești și locul acestora în patrimoniul universal.

De asemenea a fost organizat un concurs de desene și grafică (“In memoriam Mihai Eminescu”) cu participarea copiilor (ce provin din familii ale cetățenilor români rezidenți sau din familii mixte). Lucrările prezentate cu ocazia evenimentului și inspirate din creația poetică eminesciană vor fi expuse la sediul Consulatului General al României la Trieste.

Manifestarea, desfășurată sub forma unei adevărate serate de literatură (fiecare participant a fost rugat să aducă o carte românească) a constituit un real succes, fiind prezent un număr apreciabil de cetățeni români și italieni.

Sursa: Consulatul General al Romaniei la Trieste

Patronato Inca / Romania

PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - PATRONATO INCA / ROMANIA - MALPASSI (MIGRAZ. E MOBILITA' INTERNAZ. INCA) "ACCORDO CON MINISTERO RUMENI ALL'ESTERO RISULTATO CONSAPEVOLEZZA ESPERIENZA CONSOLIDATA PATRONATO INCA CGIL ALL'ESTERO"
(2019-01-15)

Grande soddisfazione per l'accordo con il Ministero dei Rumeni all'estero da parte dei Vertici del Patronato INCA CGIL, siglato stamane a Bucarest. A firmare l'accordo nella capitale rumena Natalia Intotero Ministro dei Rumeni all'Estero e la Presidente del Patronato INCA CGIL Morena Piccinini, che guida la delegazione dell'Istituto composta dai coordinatori dell'Area Migrazioni e Mobilità Internazionale Andrea Malpassi (respondabile Emigrazione), nonchè Presidente dell'Associazione transnazionale ITACA e dell'INCA UK e Claudio Piccinini, responsabile Immigrazione. Ad accompagnare la delegazione, giunta da Roma, la responsabile dell'INCA Romania Emilia Spurcaciu, accompagnata da Virginia Croitoru, motore del successo del Patronato in terra rumena.

Un accordo che ben si inserisce nel semestre di Presidenza del Consiglio dell'Unione Europea da parte della Romania - avviato il I° gennaio di quest'anno - fra i cui obiettivi vi è proprio la promozione ed il sostegno alla mobilita' occupazionale e che sottolinea "la competenza e l'affidabilità del Patronato della CGIL " fa presente ad Italiannetwork / Italialavorotv , Andrea Malpassi, che stigmatizza come l'intesa sia il risultato del lavoro condotto dall'INCA in Romania sia sul fronte dei cittadini italiani insediatisi nel Paese che dell'assistenza alle migliaia di lavoratori rumeni presenti in Italia."

Ma non solo, si calcola che il 60% dei cittadini con passaporto rumeno presenti in Italia siano esponenti della comunità moldava provenendo dalla regione della Moldavia romena. Si pensi alle migliaia di badanti rumeno/moldave presenti in Italia. Fattore che prospetta ulteriormente l'impegno nell'area da parte del Patronato della CGIL.

"L'accordo - prosegue Malpassi - che è il risultato della consapevolezza di forze istituzionali di un Paese estero circa l'esperienza consolidata del Patronato italiano all'estero, nei confronti di una comunità rumena che conta oltre il 20% della popolazione all'estero, di cui oltre un milione e centottantamila individui vivono in Italia, rappresentando nel 2018 la prima popolazione straniera nel nostro Paese."

Malpassi, d'altra parte, fa notare come l'esperienza del Patronato INCA anche in aree di difficile gestione per l'incertezza del futuro dei cittadini italiani e comunitari diretti in Italia, residenti nel Regno Unito, si sia dimostrata esemplare anche nei confronti di altre comunità europee. Le sedi del Patronato INCA, insieme all'associazione ITACA, sono, infatti, fortemente impegnate nel rispondere alla molteplicità delle richieste di assistenza e consulenza, si sia dimostrata esemplare anche nei confronti di altre comunità europee. (15/01/2019-ITL/ITNET)

Fonte: Italian Network

mercoledì 9 gennaio 2019

"La storia degli orsi panda..." al Cubo Teatro Torino

Dove
Cubo Teatro Torino
Via Giorgio Pallavicino,35

Quando
Dal 12/01/2019 al 16/01/2019

Prezzo
Intero 12 euro
Ridotto 10 euro


Alte informazioni
Sito web:fertiliterreniteatro.com 

Il ricco cartellone di FTT-Fertili Terreni Teatro propone al ritorno delle vacanze un appuntamento in prima nazionale con il teatro contemporaneo rumeno. Dal 12 al 16 gennaio al Cubo Teatro il focus è infatti sul teatro contemporaneo e le giovani generazioni. Arriva in prima nazionale lo spettacolo "La storia degli orsi panda raccontata da un sassofonista che ha un'amichetta a Francoforte", dal testo del 1994 di Matei Visniec, drammaturgo, poeta e giornalista rumeno naturalizzato francese.

La regia dello spettacolo è di Girolamo Lucania, direttore artistico del Cubo teatro e in scena ci sono due giovani promesse del teatro italiano, Jacopo Crovella e Giulia Mazzarino. La storia degli orsi panda racconta della solitudine dell’Occidente, oggi dove il singolo rimane singolo, oggetto di consumo, macchina di piccoli riti solitari nel chiuso di stanze chiuse, dentro l’infinita libertà senza frontiere. La pièce racconta la storia di un giovane uomo che una mattina si sveglia con una ragazza nel suo letto di cui non ricorda il nome. Ne dove e come si sono incontrati...

Fonte:Torino Today

Assegni per il nucleo familiare con almeno 3 figli minori, al via le richieste per l’erogazione

ORVIETO – L’Ufficio Servizi Sociali ricorda che dal 7 gennaio 2019 si possono formulare le richieste per l’erogazione di assegni per il nucleo familiare a norma della Legge 448/1998 e successive modifiche.

La richiesta va presentata improrogabilmente entro il 31 gennaio 2019. Potranno accedere al beneficio i nuclei familiari composti da cittadini italiani, cittadini comunitari, cittadini non comunitari con permesso di lungo soggiorno e coloro che hanno lo status di rifugiati con tre o più figli tutti di età inferiore ai 18 anni, che alla data del 31 dicembre 2018 siano residenti nel Comune di Orvieto e risultino in possesso di risorse economiche di seguito elencate. L’assegno, corrispondente ad € 142,85 mensili e per 13 mensilità, è concesso ai nuclei familiari con un valore ISEE inferiore alla soglia di € 8.650,11.

L’assegno è corrisposto integralmente per i valori dell’ISE del nucleo familiare del beneficiario inferiori o uguali alla differenza tra la soglia ISE ottenuta moltiplicando il valore di € 8.650,11 per la scala di equivalenza del nucleo del beneficiario e l’importo dell’assegno su base annua, ottenuto moltiplicando per tredici l’importo integrale mensile. Se il requisito del numero dei figli si sia verificato durante l’anno, l’assegno sarà corrisposto proporzionalmente in base al numero dei mesi, a decorrere dal mese successivo a quello in cui il requisito si è verificato. Le richieste dovranno essere presentate al Comune di Orvieto presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico e presso l’Ufficio Servizi Sociali in V. Roma, 3 o direttamente all’Ufficio Protocollo del Comune di Orvieto in via Garibaldi n. 8.

La richiesta, redatta su apposito modulo, dovrà essere accompagnata dalla dichiarazione sostitutiva (I.S.E.E.) di cui al DPCM n. 159 del 05 dicembre 2013: si ricorda che, vista la normativa vigente in materia di ISEE, la sola consegna del modello ISEE è fissata al 28 febbraio 2019, mentre rimane fissata improrogabilmente al 31 gennaio 2019 la consegna della richiesta di concessione dell’assegno al Comune di Orvieto.

L’erogazione dell’assegno sarà effettuata dall’INPS.

Fonte:Orvieto Si

venerdì 4 gennaio 2019

Cursuri de limba italiana la Trieste

Primim de la dna Mariana Pîrlogea o informație utilă pentru toți românii care doresc să învețe sau să perfecționeze limba italiană:

"Începând cu data de 8 ianuarie 2019 se deschide noua stagiune de cursuri de limba italiana GRATUITE, în încinta Bibliotecii Comunale Quarantotti Gambini, San Giacomo-Trieste (Via delle Lodole, 6).
Înscrierile se pot face marți, 8 ianuarie 2019 ora 19,05. Cursurile se desfășoară in zilele de marți și joi 19,15-20,30."

Distribuiți tuturor celor care ar putea avea nevoie! Un an nou cu bine!

Associazione Italo-Romena Danubio
https://www.facebook.com/associazione.danubio/
http://www.danielanegru.com/danubio/

Una targa commemorativa dedicata al principe romeno Alexandru Ioan Cuza

[Cerimonie - Eventi]
Comune di Firenze

Vannucci: “Sarà posizionata a Porta Romana, dove ha vissuto”
Una targa commemorativa dedicata al principe Alexandru Ioan Cuza sotto la villa in cui ha vissuto a Firenze. L’assessore alla toponomastica Andrea Vannucci, con una delibera approvata nel corso dell’ultima giunta, ha accettato la donazione della targa in bronzo e del relativo supporto in pietra serena stabilendo che venga conservata in un’aiuola pubblica all’angolo fra viale Machiavelli e il piazzale di Porta Romana in prossimità al luogo dove il principe visse i suoi ultimi anni.

“Con grande piacere abbiamo accolto il progetto di realizzazione di un cippo commemorativo dedicato a Alexandru Ioan Cuza, padre della Romania moderna” ha detto l’assessore Vannucci. “L’installazione di una targa dove Alexandru Ioan Cuza ha vissuto ha per la comunità romena che vive a Firenze e per la nostra città che lo ha accolto un significato davvero speciale” ha aggiunto Vannucci riferendosi alle celebrazioni del centenario della Grande Unione della Romania e al 2019, anno in cui ricorre il 160° anniversario della Prima Unione realizzata dal principe che ha vissuto a Porta Romana.

La donazione della lapide da parte dell’associazione Alter.Nativa, è avvenuta con il patrocinio dell’Ambasciata della Romania in Italia ed il patrocinio del Consolato Generale di Romania a Bologna ed è stata accolta e seguita dall’assessorato alla toponomastica. La lapide, realizzata con il contributo finanziario della Diocesi Ortodossa Romena in Toscana, avrà incise queste parole: “In questa villa dal 1870 visse i suoi ultimi anni il principe Alexandru Ioan Cuza, artefice dell’unità di Moldavia e Valacchia, padre della Romania moderna e grande amico della causa nazionale italiana”. L’inaugurazione è prevista il prossimo 26 gennaio 2019. (sp)

02/01/2019
Comune di Firenze

Fonte: MET


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Firenze, una targa commemorativa dedicata al principe romeno Alexandru Ioan Cuza

Cavalier Roxana: “rifarei tutto”. L’effetto della nomina sulla giovane barista della Romanina

3 Gennaio 2019
di: GRAZIELLA DI MAMBRO

Roxana Roman dice che il merito di essere diventata Cavaliere della Repubblica Italiana su decisione del Presidente Sergio Mattarella non è tutto suo. A caldo, dopo la nomina aveva scritto: “Ci sarebbe una grande lista di persone da premiare, che hanno preso posizione, e che hanno combattuto perché tutto questo succedesse”. La barista rumena che non ha chiuso gli occhi davanti alla prepotenza del clan dei Di Silvio conserva la sua umiltà anche adesso che è diventata oltremodo “famosa”.
Cosa ha fatto di speciale la 34enne rumena? Niente, ha “solo” creduto nello Stato, in questa Repubblica che ora l’ha premiata. Gestisce un bar nel quartiere della Romanina, un luogo spietato della Roma profonda, asservito al clan. E dove lei ha trovato il coraggio di denunciare. E’ accaduto ad aprile scorso: due giovani componenti del clan Di Silvio erano in fila per le consumazioni ma volevano essere serviti per primi in segno di rispetto. I titolari hanno continuato a osservare e rispettare i clienti in fila, sono seguiti insulti, una cliente disabile ha cercato di difendere i baristi ed è stata presa a cinghiate, per punizione. Poco dopo i due membri del clan sono tornati e hanno sfasciato il bar. Per dare una lezione e ribadire chi comandava da quelle parti. Tutto questo è stato ripreso dalle telecamere e Roxana e il marito hanno denunciato l’accaduto. E grazie alla loro denuncia Enrico, Vincenzo e Alfredo Di Silvio sono stati condannati per i reati commessi in quel locale. Ma la sentenza non è stato che l’effetto “minore” perché Roxana Roman è diventata il simbolo della lotta tra legalità e mafia romana, tra libertà e soprusi. La giovane barista, oggi, a chi le chiede come si sente dice che ha fatto solo il suo dovere, ciò che dovrebbero fare tutti e che se tornasse indietro non esiterebbe a fare lo stesso. Dopo l’aggressione di aprile il bar della Romanina è diventato non solo luogo di numerose manifestazioni ma una tappa di legalità, punto di partenza di un percorso di rinascita di quella parte di Roma, un percorso non breve né semplice. Ma che è iniziato.

Fonte: Articolo 21


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Roxana Roman opposta ai Casamonica, ora cavaliere della Repubblica

Mercato Inter : Radu in rampa di lancio

PORTIERI, IL DOPO HANDANOVIC LANCIA L’INVITO: “ASPETTATEMI”
by Mario Spolverini
5 giorni fa

(Mercato Inter Radu) Ionut Radu, ex portiere della primavera nerazzurra, sta facendo scintille a Genova. Il portierone rumeno sta sorprendendo tutti per la personalità con cui sta affrontando i primi mesi della massima serie. Qualche incertezza iniziale è stata superata con prove di alto livello che stanno portando il ragazzo sotto i riflettori.
Radu, tuttora di proprietà dell’Inter è al Grifone in prestito con obbligo di riscatto ed oggi ha parlato ai microfoni del sito rumeno TV Telekom Sport. “È stato un anno straordinario per me, la mia migliore stagione. Sei mesi fa non mi sarei mai aspettato di essere dove sono, sono molto orgoglioso di questo. La partita contro la Fiorentina è stata molto buona, non ho subito gol: non succedeva da diverso tempo”.

“Spero mi aspettino”
“In questo momento voglio pensare solo alle vacanze, poi vedremo cosa succederà: spero mi aspettino. Il lavoro sarà ricompensato, come ho sempre detto. Il mio cartellino è stato valutato 7 milioni? È un orgoglio per me. Non mi aspettavo di essere a questo livello, ma è solo una motivazione in più per fare meglio”.

Radu era arrivati all’Inter nel 2013 a soli sedici anni. Era cresciuto nelle fila del Vitorul Bucarest per poi passare alla Steaua ed alla Dinamo. Da li il salto in Italia, alla Pergolettese dove fu notato dagli osservatori dell’Inter. Lo scorso anno lo aveva trascorso ad Avellino, dove si era ben comportato nelle 22 partite giocate. Poi il ritorno alla casa madre nerazzurra ed il prestito al Genoa.

Fonte: Interdipendenza

Romania, il 1° gennaio 2019 inizia il semestre di presidenza del Consiglio Ue

MONDO
28 dicembre 2018
Foto: Getty

Terminano i sei mesi della presidenza austriaca che passa il testimone a Bucarest fino al 30 giugno 2019. Un periodo decisivo per l’Europa in cui al centro delle discussioni ci saranno la Brexit, il vertice di Sibiu e le elezioni europee di maggio

È la Romania il Paese che dal primo gennaio 2019 ha il compito di assumere la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. A passare il testimone, in un momento importante per il futuro del progetto comunitario, è l’Austria, che conclude il semestre iniziato l’1 luglio 2018, mentre sarà la Finlandia a sostituire la Romania al termine del prossimo semestre.

Poteri e funzioni della presidenza Ue
Dal punto di vista pratico, la presidenza - in questo caso la Romania - ha il compito di portare avanti i lavori del Consiglio sulla normativa dell'Unione europea. L’obiettivo è quello di garantire la continuità dell'agenda di Bruxelles, il corretto svolgimento dei processi legislativi e la cooperazione tra gli Stati membri. Tra le mansioni principali di chi assume questo ruolo ogni sei mesi c’è quella di pianificare e presiedere le sessioni del Consiglio e le riunioni dei suoi organi preparatori. La presidenza, infatti, è a capo delle sessioni durante le varie formazioni del Consiglio (ad eccezione del Consiglio "Affari esteri") e le riunioni dei suoi organi preparatori. Tra questi ci sono i comitati permanenti e i gruppi che si occupano di temi specifici. La presidenza assicura il regolare svolgimento dei dibattiti e la corretta applicazione del regolamento interno e dei metodi di lavoro del Consiglio. Il compito principale che spetta alla Romania è quello di rappresentare il Consiglio nelle relazioni con le altre istituzioni dell'Ue, in particolare con la Commissione e il Parlamento europeo. Il suo ruolo è quello di provare a raggiungere un accordo sui fascicoli legislativi attraverso triloghi, riunioni informali di negoziazione e riunioni del comitato di conciliazione. Per questo motivo, la presidenza del Consiglio lavora in stretto coordinamento con il presidente del Consiglio europeo, in questo caso il polacco Donald Tusk e l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (attualmente è Federica Mogherini).

Come funziona il sistema della presidenza a trio
A partire dal 2007 gli Stati membri che esercitano la presidenza collaborano strettamente a gruppi di tre, chiamati "trio". Una nuova modalità istituzionalizzata a partire dal 2009 con il trattato di Lisbona attraverso il quale è stata separata nettamente la presidenza del Consiglio dell'Unione europea dalla presidenza del Consiglio europeo: fino al 2009, lo Stato membro che deteneva la prima aveva anche la seconda. Il gruppo formato da tre nazioni fissa obiettivi a lungo termine e prepara un programma comune che stabilisce i temi e le questioni principali che saranno poi trattati dal Consiglio in un periodo di 18 mesi. Sulla base di questi obiettivi, ciascuno dei Paesi che fa parte del "trio" prepara il proprio programma semestrale più dettagliato. Dall’1 gennaio 2019, il trio di presidenza che include, con la Romania, Finlandia e Croazia sarà al centro di importanti questioni come l’uscita del Regno Unito dall'Ue, il vertice europeo di Sibiu e le elezioni europee di maggio.

La Romania in Ue
La Romania è membro dell’Unione Europea dall'1 gennaio del 2007. Per Bucarest si tratta del primo semestre alla presidenza del Consiglio dell’Unione. Un Paese, la Romania, che non ha ancora completato del tutto l’adesione all’Euro e allo spazio Schengen. La moneta ufficiale, infatti, è ancora il Leu romeno ma l’obiettivo, secondo il vicegovernatore della Banca nazionale della Romania Bogdan Olteanu, è quello di entrare nell'eurozona nel 2022-2023.

Fonte: SkyTg24


Leggi anche:
Presidenza del Consiglio europeo: tocca alla Romania

Rassegna stampa - dicembre in breve


mercoledì 2 gennaio 2019

Benvenuta Aurora! E’ lei la prima nata all’Ospedale Mauriziano di Torino

1 gennaio 2019

Si chiama Aurora, ed è venuta alla luce alle 2.19 con parto spontaneo, la prima nata del 2019 all’Ospedale Mauriziano di Torino: pesa 2,520 kg ed è la primogenita di Ionut, 32 anni, di origine romena, e Valentina Ioana, 29enne anch’essa romena.

L’ultimo nato del 2018 è invece il piccolo Enrico: pesa 3,530 kg, è nato alle 20 con parto spontaneo. Si tratta del secondo figlio della coppia italiana formata da Andrea, 38 anni, e Laura di 35 anni.

Nel 2018 sono stati 1187 i nati al Mauriziano. Nel 2017 furono 1301, con 641 maschi e 660 femmine 660 (due i parti gemellari).

Fonte: IdeaWebTv