La comunità romena si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza dal paese natale.
Informazioni utili per i romeni che vivono in Italia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e divenire cittadini attivi.

Comunitatea Românească în Italia

Locul unde comunitatea românească se regăsește zilnic în știri, noutăți, mărturii, informații și sfaturi, pentru a nu uita rădăcinile și a trăi mai bine departe de țara natală. Informații utile pentru românii care trăiesc în Italia, despre oportunitățile pe care le oferă realitatea din jur și pentru a deveni cetățeni activi.

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venerdì 31 dicembre 2010

La multi ani, tuturor!

La multi ani, tuturor!

lunedì 27 dicembre 2010

Mostra: Miracoli di legno. Mostra sulle chiese tradizionali della Romania. Trento, fino al 13 febbraio 2011

Gallerie di Piedicastello

“Miracoli di legno” è la più grande e completa documentazione fotografica e per immagini delle chiese tradizionali della Romania. La mostra è frutto del lavoro congiunto del Consolato Onorario di Romania per il Trentino Alto Adige e del Complesso Museale ”Ţãrii Crişurilor” di Oradea, capoluogo del Bihor in Transilvania, dov’è iniziato il percorso di amicizia con la città di Trento, il Trentino e le sue istituzioni pubbliche, della cultura e dell’arte.
Il progetto allestitivo, curato da Micaela Vettori, segue i due percorsi indicati dal curatore. L’uno guida nella visita di un immaginario luogo di culto ortodosso, invita a percorrerne lo spazio – suddiviso in pronao, naos, altare e abside – e a cogliere le suggestioni che lo caratterizzano e i suoni che gli appartengono. L’altro propone un viaggio nelle provincie nord occidentali di Arad, del Bihor, di Salaj e del Maramureṣ alla scoperta di ventiquattro chiese di legno, tra le più antiche e più belle d’Europa.

È un invito a soffermarsi per osservarne il disegno e le proporzioni, per coglierne il dettaglio sapiente e i tesori d’arte pittorica e d’intaglio.

Fonte: Roma-Intercultura

Zogru di Doina Rusti

Zogru

Autore: Doina Rusti
Traduzioni di: Roberto Merlo
Collana: Tascabili Bonanno
Genere: Narrativa
Data di pubblicazione: 10/12/2010
Numero di pagine: 240
Acquista Libro - € 18

 Abstract 

Zogru è un essere che sgorga dal centro della terra, un giorno durante la settimana di Pasqua del 1460. Inizialmente, egli si manifesta come un lungo filo sottile, ed è in questa forma che penetra nel sangue di un uomo di nome Pampu, lasciando due piccole punture sulla sua gola. Zogru impara a vivere all'interno e adattarsi alle sua nuova realtà, mentre l'uomo possiede acquista poteri insoliti. Nel rumeno ambiente medioevale del regno di Vlad Dracul, l'apparizione di Zogru non passa inosservata, e l'uomo in cui abita è sospettato di essere caduto sotto l'influenza di un vampiro. Dopo che abbandona il corpo Pampu, l'esistenza Zogru è trasformata in una folle inseguimento. 
Oltre a questi inconvenienti, ci sono altre trappole. Una notte si è risucchiato l'albero porta piano del monastero di Snagov e ci appare, sul legno biancastro, l'immagine Pampu, che ora è segreto di stampa Zogru. La gente viene a pregare davanti al cancello del monastero, di fronte alla miracolosa immagine, e di prigionia Zogru dura 50 anni, mentre assiste alla evoluzione del mondo, la morte di Vlad Tepes, i fantasmi 'di rottura nel mondo materiale, ecc fino a quando un incendio si trasforma in cenere il cancello, e Zogru si libera. La sua vita è irta di pericoli. Per scopre gradualmente che ci sono esseri umani che lo può tenere in cattività nel loro sangue che non può durare per più di quaranta giorni all'interno di un corpo umano, che non ci sono esseri umani che non lo ricevono o che possono costringerlo ad agire contro la sua volontà. Preso tra il mondo degli umani e il mondo degli esseri sottili (gloles, fantasmi, gnomi, morgons), sperimenta numerose avventure prima di finire l'anno 2005, che è quando l'azione principale del romanzo si svolge. Innamorato, ma al tempo stesso torturato dal pensiero che non ha identità, egli ricorda la sua vita come lui aspetta Andrei Ionescu, l'uomo amato da Giulia, una studentessa a cui Zogru sente irresistibilmente attratta. 
Discendente di un personaggio che Zogru aveva conosciuto durante il Medio Evo, Andrei Ionescu è non solo rivale, ma anche un Messenger che porta Zogru la chiave della sua esistenza tormentata. Questo personaggio sangue è in streaming attraverso le vene dei discendenti vari, che Zogru incontrato nel corso dei secoli e che lui non piaceva, proprio come Andrei Ionescu. Il rapporto con Andrei Ionescu cresce complicata a causa di Giulia e perché il suo sangue non si presenta al Zogru, ma rifiuta e lui lo butta nella polvere della strada. Su questo sfondo di gelosia e di sofferenza, Zogru incontra finalmente l'esperienza più importante della sua vita, che gli fa capire che lui è il polso della vita e l'impulso di morte. Egli è la Morte.

Fonte: Bonanno Editore

Concerto di Capodanno con l’orchestra Filarmonica “Mihail Jora” di Bacau, venerdì 31 dicembre

FOSSANO/ Concerto di Capodanno con l'orchestra romena “Mihail Jora”

IN PROGRAMMA I GRANDI DELLA MUSICA CLASSICA. Venerdì 31 dicembre alle 21 Concerto di Capodanno con tradizionale brindisi augurale insieme all’orchestra Filarmonica “Mihail Jora” di Bacau (Romania) diretta da Jeff Silberschlag. Posto unico 15 euro. Prevendita presso il Cinema Teatro “I Portici” (via Roma 74). Per informazioni: 0172.633381. Di seguito il programma: Johann Strauss figlio – ouverture da “Die Fledermaus” (Il pipistrello); Gioacchino Rossini – sinfonia da “La gazza ladra”; Georges Bizet – ouverture da “Carmen”; Johannes Brahms – Danza ungherese n.5; Pëtr Il'ič Čajkovskij – Valzer dei fiori da “Lo schiaccianoci”; Johann Strauss figlio – Rose del sud op.388, Pizzicato polka op.234, Voci di primavera op.410, Sul bel Danubio blu op.314; Johann Strauss padre – Marcia di Radetzky.

Fonte: Cuneo Cronaca

“Un brindisi per la vita” Piazza del Popolo 28 e 29 dicembre 2010

23/12/2010 - Latina - Nel cuore della città, in Piazza del Popolo, nei giorni 28 e 29 del mese di Dicembre, si inaugura la manifestazione enogastronomica "UN BRINDISI per la VITA ".

L'evento , organizzato dall'Amministrazione Comunale , con il patrocinio della Regione Lazio si snoda all'interno di una tenso- struttura di oltre 1.000 mq in cui sono allestiti circa 45 stand di aziende locali e nazionali, dove l'ospite viene accompagnato in un percorso enogastronomico - degustativo nell'ambito del quale è previsto anche uno stand di prodotti che richiamano la tradizione rumena.

Ad accogliere i partecipanti sarà la Fisar (Federazione Italiana Sommelier Ristoratori Albergatori) attraverso un percorso orientato, con degustazioni mirate dei vari vini e con brevi momenti di approfondimento.

In associazione alla degustazione dei vini saranno offerti assaggi di altri prodotti gastronomici di qualità , dai dolci , al pane , al miele , ai formaggi e salumi.

Protagonisti dunque prodotti di qualità provenienti da diverse regioni,specialità, primizie e novità assolute: un'occasione per divertirsi e degustare, una possibilità per essere "educati al buon gusto", attraverso l'incontro tra alimenti e produzioni di qualità.

In questa suggestiva cornice della Piazza del Popolo , il visitatore non solo brinda e festeggia la fine di un anno ma è partecipe ed unito intorno ad un comune obiettivo per la difesa della vita e della dignità dell'esistenza.

Il Comune di Latina infatti si promuove di sensibilizzare i cittadini ,affinché l'evento non rimanga pura occasione di divertimento, ma sia uno spunto di riflessione e un contributo a coloro che quotidianamente dedicano la loro vita a sostenere le molteplici situazioni di disagio e difficoltà .

L'Amministrazione Comunale si prefigge pertanto di devolvere l'intero incasso della manifestazione ad un progetto benefico.

Ancora una volta l'enogastronomia è protagonista assoluta di solidarietà e di vita.

Per partecipare all'evento "Un Brindisi per la vita" è previsto il pagamento di un coupon di ? 5,00 e la Fisar consegnerà una sacchetta e un calice per iniziare le degustazioni illimitate di tutti i vini e prodotti presenti.

Il programma prevede:

Martedi 28 DICEMBRE
Ore 15.30 - APERTURA UFFICIALE DELLA MANIFESTAZIONE CON LE AUTORITA'
16.30 APERTURA delle DEGUSTAZIONI
17.30 PRIMA DEGUSTAZIONE CON LE BOLLICINE ALTOLOCATE
RELATORE : Dott. Marco Oreggia - Guida alla degustazione degli spumanti
20.30 SECONDA DEGUSTAZIONE CON UNA AZIENDA E ABBINAMENTO CIBO/VINO
RELATORE : Dott. Marco Oreggia - Presentazione di un'azienda con abbinamento cibo-vino

Mercoledì 29 DICEMBRE
ORE 11.00 APERTURA PERCORSI ENOGASTRONOMICI
17.30 DEGUSTAZIONE OLIO
RELATORE : Dott.ssa Paola Fioravanti - Guida alla degustazione degli olii e
formaggi
20,30 DEGUSTAZIONE CIOCCOLATO E...
RELATORE : Dott.ssa Paola Fioravanti - Guida alla degustazione del Cioccolato e...
CAPODANNO IN PIAZZA COPN PEPPINO DI CAPRI
La festa continuerà poi la sera del 31 con la tradizionale manifestazione di fine anno che prevede alle ore 22.30, in Piazza del Popolo, l'intrattenimento musicale che culminerà con l'esibizione di Peppino di Caprilementi, il consueto brindisi e lo spettacolo pirotecnico per salutare il nuovo anno.

L'Associazione degli alpini sezione di Latina allestirà il consueto stand per offrire a tutti lenticchie e cotechino, spumante, panettone.

Auguri a tutti!!!

Fonte: Sabaudia In News

Crăciunul românilor din străinătate, cu sarmale, perişoare şi dor de casă

Duminică, 26 Decembrie 2010
Autor: Cristina Olivia Moldovan

Dacă până în anii trecuţi românii care trăiesc dincolo de graniţele ţării veneau acasă de sărbători, de data aceasta criza economică îi ţine pe cei mai mulţi departe de familii.

Le trimit însă cadouri rudelor şi prietenilor din ţară, statisticile firmelor de curierat arătând că numărul coletelor sosite din ţările Uniunii Europene este, anul acesta, de patru ori mai mare decât în anii anteriori.

Pe românii din Statele Unite, distanţa i-a obligat să se obişnuiască demult cu sărbătorile departe de familie, dar nu şi cu dorul şi nostalgia după cei dragi de acasă, după obiceiuri şi gustul preparatelor româneşti.

Slănină şi aperitive indiene

Ruxandra şi Ivan (ea româncă, el sârb), stabiliţi la Londra, îşi petrec de obicei sărbătorile de iarnă în România. Anul acesta însă, vor sărbători Crăciunul acasă, cu Alma, fetiţa lor de o lună, şi cu mama Ruxandrei. O să cumpere mâncare de la un magazin românesc din Londra şi vor pregăti aperitive indiene, după reţetele unor prieteni indieni ce trăiesc în capitala Angliei.

Iar ca masa festivă să aibă gust de “acasă", Ruxandra va scoate de la congelator nişte slănină, cu care şi-a impresionat în repetate rânduri prietenii londonezi. “Va fi cel mai liniştit Crăciun de până acum. Acasă în România, în ajunul Crăciunului obişnuiam să mă întâlnesc cu prietenii şi mergeam la colindat pe la casele fiecăruia dintre noi până spre dimineaţă", îşi aminteşte Ruxandra.

Crăciun cu Hruşcă şi Madrigalul

În preajma sărbătorilor de iarnă comunitatea de români din Philadelphia, SUA, este animată de pregătirea unor evenimente cât mai apropiate de ceea ce se întâmplă în ţară, de la concerte de colinde la serbări pentru copii. “Cu toate acestea, în fiecare an când se apropie Crăciunul şi ascult colinde devin melancolic. România este ţara cu cele mai multe colinde şi obiceiuri de Crăciun din lume şi niciun loc din acest univers nu-i poate lua locul din inima mea", spune nostalgic Emil, pentru care acesta este cel de-al al 8-lea Crăciun petrecut peste ocean.

De mic, obişnuia să meargă la colindat în oraşul transilvănean în care s-a născut, iar la plecarea în America a luat cu el şi acest obicei. Este dirijorul unui cor de 20 de tineri români, cu care, în preajma Crăciunului, colindă la casele de români din Philadelphia, însoţiţi şi de preotul comunităţii din care face parte.

La masa festivă din acest an va petrece alături de români şi bulgari, vor mânca ciorbă de perişoare, sarmale, cozonaci şi vor bea vin şi palincă. Ca şi în anii trecuţi, Emil şi musafirii lui vor asculta Hruşcă, Madrigalul şi Tudor Gheorghe.

Petrecere în şase limbi

Ruxandra, o altă româncă stabilită în Washington, DC, a petrecut patru Crăciunuri peste ocean, la familiile prietenilor ei şi la fiecare sărbătoare duce dorul familiei, al caltaboşului şi al globurilor de brad pe care le are din copilărie. În timpul studenţiei, a organizat o petrecere chiar la ea acasă, cu mulţi studenţi internaţionali, şi îşi aminteşte că în acea seară în casa ei se vorbeau cel puţini şase limbi.

Ruxandra obişnuia să gătească de sărbători sarmale, ciorbă, cozonac, salată de boeuf, însă cum majoritatea prietenilor ei s-au întors în ţările de origine, efortul acesta culinar nu-şi mai are rostul.

“Dacă nu sunt cu familia de acasă, Crăciunul nu înseamnă nimic"

Mihai trăieşte în Nîmes, Franţa, iar Crăciunul de anul acesta îl lasă rece. “Atâta timp cât nu sunt cu familia de acasă, sau măcar cu cei doi fraţi ai mei, Crăciunul nu înseamnă nimic. Este doar o petrecere fără nicio semnificaţie", spune radical Mihai. Pentru el, sărbătoarea şi-a pierdut farmecul şi însemnătatea religioasă după ce a trăit câţiva ani în Irlanda unde “Crăciunul nu are nimic spiritual. Pentru ei, nu este decât un motiv în plus să cheltuie fără să se simtă vinovaţi".

Sursa: EVZ.ro

Crăciunul copilăriei, cu colinde pe scara blocului ori pe uliţa satului

Sâmbătă, 25 Decembrie 2010
Autor: Cristina Olivia Moldovan

AMINTIRI. Niciun cozonac nu miroase mai bine decât cel al bunicii, nicio colindă nu e mai frumoasă ca cele cântate la 5 ani pe uliţa satului şi nicio aventură nu e emoţionantă ca mersul la colindat.

Pentru copiii de astăzi, Crăciunul înseamnă, în primul rând, fascinaţia cadourilor. Părinţii lor, însă, când erau mici, îl preţuiau pentru aventura colindatului, când erau răsplătiţi cu mere, nuci, covrigi, bomboane, considerate bunătăţi pe vremea aceea.

Norocoşi erau cei cu bunici la ţară: acolo se mergea cu colindul la toate casele, uliţele erau pline cu copii, iar bunicii închideau ochii la toate isprăvile nepoţilor.

Zăpadă ca-n copilărie

“La ţară la bunicii mei, în Bucovina, nu îmi amintesc să fi fost vreun Crăciun fără zăpadă din belşug. În ajun, când mergeam la colindat, îmi punea bunica pungi în picioare, peste şosete, să nu intre zăpada. Pe drum erau mormane albe, înalte de trei ori cât mine, era atât de frumos ca în vederile poştale", îşi aminteşte Claudia, de 55 de ani.

Cadouri nu îşi aminteşte să fi primit de la Moşul, iar cea mai mare plăcere a iernii era mersul la colindat. “Cântam la fiecare casă câte două, trei colinde şi plecam mai departe. Ajungeam acasă îngheţată de frig, cu mâinile sloi de gheaţă, de trebuia să mă învelească bunica să mă dezgheţe"

Nuci, mere, gogoşi

Pentru copiii Claudiei, acum mari şi la casele lor, bucuria supremă în vacanţa de iarnă era vizitarea rudelor de la ţară. “Mergeau şi ei la colindat, la fel cum făceam şi eu când eram mică, şi entuziasmul era acelaşi. O mătuşă a mea, învăţătoare, măritată cu protul satului, îi învăţa colinde, făcea repetiţii cu ei, de era mai mare plăcerea să îi asculţi. Acum, copiii care vin la colindat ştiu doar şi se uită urât dacă le dai bani puţini. Păi noi primeam nuci, mere, gogoşi, eventual câte o bomboană şi eram tare fericiţi cu atât".

Îi colindau pe cei cu uşi frumoase

Mihaela, o tânără din Bucureşti, îşi aminteşte că mergea cu colindul la vecinii de bloc şi cei de cartier şi că grupul de colindători alegea pe cine să colinde în funcţie de cum arăta uşa apartamentului.

“Dacă nu cunoşteam persoanele care locuiau într-un anumit apartament, decideam în funcţie de uşă: dacă era frumoasă, însemna că aveau bani şi putea fi generoşi cu noi, iar dacă uşa era învechită mergeam mai departe. Principala amintire din copilăria ei este când, după ce a împodobit bradul, i-a pus şi nişte lumânări pe crengi pe care le-a aprins să fie “frumos şi luminos". Noroc că a fost mama fetei pe fază, a scos bradul în hol şi a reuşit să strângă flăcările.

Poezia pentru Elena şi Nicolae Ceauşescu

Un alt Crăciun memorabil al fetei a fost în 1989, când, pentru că în blocul ei se trăsese, niciun copil nu avea voie să iasă din casă.

“Îmi amintesc că ne uitam la desene animate, era pentru prima dată când se difuzau cu orele, şi era ceva fantastic pentru noi. Nu înţelegeam prea bine ce se întâmplase, însă am înţeles că trebuie să învăţ rapid o altă poezie pentru Moşu, pentru că cea pe care o pregătisem era cu Elena şi Nicolae Ceuşescu".

Sursa: EVZ.ro

Il coro della comunità ortodossa di Varese ha intonato "O Tannenbaum" in rumeno

Varese
Un buon Natale ortodosso per il sindaco
Il coro della comunità ortodossa di Varese ha intonato, tra l'altro, "O Tannenbaum" in rumeno

Il buon Natale al sindaco quest'anno è arrivato anche in rumeno.
La comunità romena ortodossa ha infatti regalato al primo cittadino di Varese Attilio Fontana - e a tutta la giunta - un piccolo concerto di canzoni natalizie romene: quelle che canteranno anche la mattina di natale alla lunga messa ortodossa nella chiesa di viale Europa, gentilmente "prestata" ogni settimana per le loro funzioni.

«Siamo circa 150 in parrocchia, e alle messe ormai non c'è più posto, perchè le persone arrivano anche da Gallarate e da Busto Arsizio - spiega il sacerdote della comunità - Ma quello che ci preme è di ringraziare per l'ospitalità: noi non abbiamo una chiesa nostra, la Santa Romana Chiesa ci offre di volta in volta lo spazio».

Alla fine del concerto, anche uno scambio di regali tra istituzioni: un'icona ortodossa per il sindaco e i libri del presepe vivente per i rappresentanti della comunità ortodossa.
Tra le canzoni eseguite nel curioso concerto natalizio, anche una più nota anche a noi: il Tannembaum (che in Italia arrivò con il nome "Alberi di Natale") canto tradizionale tedesco nonché – assieme a Jingle Bells, a White Christmas e a Stille Nacht – una delle più famose canzoni natalizie di tutti i tempi.
21/12/2010
Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it
Fonte: Varese News

Juventus, preso giovane portiere rumeno

SERIE A
ESCLUSIVA TMW
21.12.2010 di Alessio Alaimo

foto di Carmelo Imbesi/Image Sport

Dopo Lucas Piazon la Juventus piazza un altro colpo in prospettiva. Si tratta di Laurentiu Constantin Branescu, portiere classe '94 del Râmnicu Vâlcea. Il giovane rumeno era stato in prova per circa dieci giorni al Manchester United, ma il club inglese ha preferito virare altrove, così la Juventus è riuscita a strapparlo all'eventuale concorrenza.

Costo del trasferimento 750.000 euro, con le seguenti clausole: la Juventus dovrà corrispondere alla società rumena il 15% sulla futura vendita, più 150.000 euro dopo l'eventuale debutto in prima squadra. Il ragazzo firma un contratto di tre anni con opzione per altri due. Nei prossimi giorni arriverà l'ufficialità.

Fonte: Tutto mercato web

Catania, Dica rescinde e va alla Steaua Bucarest

Nicolae Dica, attaccante romeno del Catania, ha rescisso il contratto con la squadra siciliana e ha trovato l’accordo per il trasferimento alla Steaua Bucarest.

L’attaccante, acquistato nel 2008 dal Catania, aveva giocato in prestito al Manisaspor, in Turchia, negli ultimi sei mesi ma l’idea di poter tornare in patria e soprattutto nella squadra dove ha raccolto più successi in assoluto era grande. Alla Steaua aveva già giocato tra il 2004 e il 2008 con 125 presenze e 54 goal. Nel suo periodo a Catania aveva scatenato l’ira di Zenga che lo insultò pubblicamente per i suoi rifiuti al trasferimento in altre squadre.
Mario Petillo

Fonte: CalcioNews24

Marilena Berti - Nella natura e nel segno, Venezia fino al 9 gennaio 2011

ISTITUTO ROMENO DI CULTURA E RICERCA UMANISTICA - PALAZZO CORRER
Campo Santa Fosca (Cannaregio) 2214 (30121)
+39 0415242309 +39 041715331 (fax)
istiorga@iol.it
www.geocities.com/istromeno/

La mostra presenta una selezione coerente di opere inedite su tela, che suggeriscono un percorso visivo all’interno della Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Venezia.
orario: 10.00 - 12.00 15.00 -19.00
Chiuso : Lunedì - 25 Dicembre 2010 - 1 Gennaio 2011
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
curatori: Lucia Majer
autori: Marilena Berti
patrocini: dalla Città di Venezia, Assessorato alle Attività Culturali e il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest
genere: fotografia, arte contemporanea, personale
email: segreteria@marilenaberti.it
web: www.marilenaberti.it

Fonte: Exibart

La vera integrazione si basa sul rispetto di tutte le culture a partire da quella del paese ospitante‏

22/12/2010

“EUROPEI PER L’ITALIA” : LA VERA INTEGRAZIONE SI BASA SUL RISPETTO DI TUTTE LE CULTURE A PARTIRE DA QUELLA DEL PAESE OSPITANTE

Non festeggiare il Natale nelle scuole dove è alto il numero di alunni stranieri invocando un presunto rispetto per tutti non è la strada per una corretta integrazione.

In questi giorni che ci avvicinano al Natale, alcune scuole con un’importante presenza di alunni stranieri, non hanno promosso o non intendono promuovere momenti di ricordo di questa festa. Il Movimento “Europei per l’Italia”, pur confermando la sua linea di apertura e accoglienza verso tutte le confessioni religiose, non può che esprimersi il suo dissenso verso questo atteggiamento che, in nome di una non meglio definita tolleranza fa perdere il senso vero del concetto di integrazione che passa proprio dal rispetto di tutte le culture, prima fra tutte degli usi, costumi, tradizioni e leggi del paese ospitante.

Marian Mocanu
Presidente Circolo Europei per l’Italia
www.europeiperlitalia.it
Tel: 347 41 66 068

Essere europei non è una scelta ma è l'unico modo di vivere‏

ESSERE EUROPEI NON È UNA SCELTA

Per alcuni cittadini Europei l’unione ha portato qualche beneficio cui sono convinti di poter rinunciare, per altri l’essere Europei è una scelta non disponibile.

Alla vigilia di un’importante discussione sulle sorti della Moneta Unica e dell’Unione Europea, nell’agenda del Consiglio Europeo di oggi 16 dicembre 2010, vorremmo portare l’attenzione su un aspetto collaterale alle scelte economiche ma che potrebbe avere serissimi effetti sulla vita di molti concittadini Europei.

L’unione europea è un ideale cui molti concittadini hanno creduto, adeguandovi il proprio progetto di vita personale: sono stati moltissimi gli emigranti interni, che hanno lasciato la casa natale per recarsi in un altro stato, alla ricerca di un lavoro e di una vita migliore.

Per molti è stata una scelta provvisoria, per molti altri è stata una scelta radicale.

I dubbi che si paventano sulla tenuta della moneta unica e sulle sorti dell’Unione stessa, sono un motivo di preoccupazione per queste persone: un cambio di politica sulla libera circolazione all’interno dell’Europa sarebbe devastante.

Il riferimento è alle molte le famiglie miste che si sono formate e ai loro figli. Per queste persone l’essere Europei non è una questione di scelta, è l’unico modo di vivere.

Qualsiasi impedimento alla circolazione sarebbe per loro un impedimento a coltivare i legami famigliari con i congiunti oltre confine, sarebbe uno sradicamento culturale da una delle loro metà, sarebbe una violenza e la rottura di una promessa fatta dalle nostre classi dirigenti, al momento della fondazione dell’Unione Europea.

Il Consiglio Direttivo
Circolo Europei per l'Italia
www.europeiperlitalia.it
Tel: 347 41 66 068

William Brânză: "Băsescu este modelul de politician în care se regăseşte diaspora românească"

Luni, 20 Decembrie 2010.
Autor: Teodora Vasâlca

Politicienii nu au făcut suficient pentru românii plecaţi în străinătate şi ei vor sancţiona dur acest lucru la alegerile din 2012. În plus, modelul de politician care are succes pentru românii din diaspora este actualul preşedinte, Traian Băsescu. "Cei mai duri în a sancţiona minciuna sunt românii din străinătate, care nu au ce pierde. Pe ei nu ai cu ce să-i minţi, nu ai ce să le oferi: nu poţi să faci campanie în străinătate cu zahăr, făină, ulei", susţine, într-un interviu acordat EVZ, liderul PDL Diaspora, William Brânză.

Acesta a mai vorbit despre cum au fost afectaţi de criză românii din afară, despre schimbările pe piaţa forţei de muncă, dar şi despre şansele ca bugetul pe 2010 să fie aprobat anul acesta de parlament.

Ultimele date publicate de Banca Mondială arată că remiterile românilor din străinătate vor fi mai mici decât în 2009. Cum explicaţi acest fapt?
Spania, unde avem peste un milion de români, este în plină criză, are şomaj declarat de peste 21%. Sunt zone unde chiar a depăşit 25%. Nu mai vorbesc de cei care au finalizat şomajul şi sunt fără venit. Aş mai da exemplul Greciei, care ştim cu toţii în ce situaţie se află, unde ar fi peste 400.000 români. În Italia avem aproape 1,5 milioane români. Sunt ţări, ca şi România, în plină criză, toate trec prin aceeaşi situaţie.

„Parlamentarii nu pleacă acasă cu banii de la buget”

William Brânză, şeful PDL Diaspora, respinge ideea cumpărării de voturi în parlament de către putere, pentru adoptarea bugetului pe 2011.

Este normal ca banii trimişi de români în ţară să fie din ce în ce mai puţini, pentru că în primul rând s-a diminuat salariul în străinătate. Dacă în 2007, un meseriaş câştiga 1.500-2.000 de euro, iar femeile care lucrau în restaurante sau în case pe post de îngrijitor luau aproximativ 800-1.000 euro, acum constatăm că cei care mai au de muncă, dacă mai câştigă 700-1.200 de euro, bărbaţii, iar femeile în casă dacă mai ajung la 500-600 euro. Mă refer la Spania, Italia, dacă vorbim de Portugalia, salariile sunt mult diminuate.

Asta dacă mai au un serviciu...
Vorbim despre aceia care mai au fericirea de a avea un serviciu. Dacă în 2007 au fost trimişi peste 7 miliarde de euro oficial, acum şi la jumătate dacă ar fi acei bani, tot am sta destul de bine.

Pe mine, ca parlamentar de diaspora, mă interesează sentimentul lor naţional, care în ciuda crizei este în continuă creştere, iar ataşamentul şi devotamentul lor faţă de România este în continuare accentuat. Acei bani pe care îi trimit în România ar putea să-i cheltuiască unde lucrează, dar, în ciuda condiţiilor grele, sufletul lor stă tot în România. Noi avem plăcutul "păcat" de a nu ne despărţi de patria mamă. Indiferent câţi ani i-ar despărţi de România, nu se pot împăca cu gândul că altă ţară este mai plăcută.

Românii acceptă în continuare condiţii dure de muncă

Aveţi date şi referitor la numărul de angajaţi sau de şomeri?
(...) Românul acceptă în continuare condiţii dure de muncă, un program extraprelungit, ore suplimentare neplătite şi de multe ori munca la negru. Asta în ideea că este plecat în străinătate, nu la plimbare, şi într-o perioadă X trebuie să facă ceva, să vină cu nişte bani acasă şi din ei să îşi facă o situaţie. Pe câtă vreme un cetăţean din Spania sau Franţa ori din altă parte pesemne se mulţumeşte cu ajutorul social. Pentru români, deja când l-a dat în şomaj are o stare de nelinişte, pentru că el s-a dus acolo să muncească.

Pentru anul viitor, situaţia s-ar putea îmbunătăţi?
Pe creştere economică mizează şi ţările unde avem comunităţi de români (Franţa, Spania, Germania, Italia). Locurile de muncă ce vor fi scoase pe piaţă vor fi asaltate în primul rând de români. Noi ne bucurăm când trimit bani acasă, pentru că aceşti bani au contribuit la bugetul român.

Foarte puţin am făcut noi, clasa politică, pentru cei de afară. Dacă ne uităm la ce a făcut politicul pentru ei, constatăm că foarte puţine lucruri. Pentru aproximativ 9 milioane de români în străinătate sunt şase parlamentari, pe câtă vreme la o populaţie de câteva sute de mii de locuitori într-un judeţ, numărul de parlamentari este mult mai mare. Românii din străinătate vor sancţiona acest lucru destul de dur în 2012 – vor vota persoana, politicianul, partidul care s-a ocupat de ei, nu pe cel care le-a promis.

Din păcate pentru mulţi politicieni, ei au luat un model, un standard de politician, preşedintele Traian Băsescu, şi aici au luat partea de dinamism, de activitate, de a spune lucrurilor pe nume. Se regăsesc în tot ceea ce face şi spune domnul preşedinte şi atunci modelul de implicare declarativ, nu faptic, modelul de minciună, de om care nu se implică este cel pe care îl sancţionează cel mai mult posibil.

Şi care ar fi acest model de minciună?
Modelul Geoană, care le-a promis 25.000 euro în speranţa că va câştiga ceva, neînţelegând, de fapt, că cei mai duri în a sancţiona minciuna sunt românii din străinătate, care nu au ce pierde. Pe ei nu ai cu ce să-i minţi, nu ai ce să le oferi. Nu poţi să faci campanie în străinătate cu zahăr, făină, ulei. Nu ai cum. Acolo nu faci campanie decât cu un program politic corect, decât implicându-te şi implicându-i şi pe ei la reformarea României.

Sper să vină momentul când mulţi dintre ei vor conduce instituţiile statului, pentru că avem studenţi, doctori de la Oxford, de la Cambridge, care se specializează şi sunt la schimburi de experienţă în anumite instituţii din Occident, dar dorinţa lor este să vină în România.

Şi ce salarii li se oferă în România?
Dacă ne uităm la anumite instituţii teoretic controlate de stat, mă refer la Eximbank, Comisia de Supraveghere a Asigurărilor, CNVM, constatăm să salariile sunt de mii, poate zeci de mii de euro.

Astea sunt câteva exemple, dar ce facem cu ministerele, de exemplu? Sau aici nu avem nevoie de oameni...
Ba da. Cred că pentru un tânăr căruia îi poţi pune la dispoziţie varianta să lucreze ca secretar de stat, ca subsecretar de stat, şi cea de a lucra în străinătate la privat pe mai multe mii de euro, s-ar putea să îl atragă să vină să lucreze pe 1.000-1.000 şi ceva de euro, cât este un salariu de secretar de stat, pentru că nu luaţi în calcul numai acest salariu. Gândiţi-vă că secretarul de stat are post de demnitar şi are şi o locuinţă şi o maşină de la RAPPS. Iată facilităţi destul de mari, care pe tânărul nostru masterand în străinătate îl costă. Deşi ia 3.000-5.000 de euro, când începeţi să îi scădeţi casa, masa, maşina şi multe alte cele, s-ar putea să nu rămână cu mare lucru.

În plus, din poziţia de demnitar îşi poate impune punctul de vedere, este mult mai vizibil.

Sunt străini dispuşi să muncească pe salariile din România

În toamna lui 2008, când s-au făcut simţite efectele crizei şi la noi pe piaţă, unii analişti anunţau un val de români care se vor întoarce în ţară şi vor îngroşa numărul şomerilor. Totuşi, nu s-a întâmplat chiar aşa. De ce?
Au fost nişte analize făcute la birou, al celui care nu cunoaşte diaspora. Foarte mulţi români din străinătate sunt din provincie, din zonele sărace, de la ţară. Foarte puţini din zonele urbane şi mai ales marile oraşe. Singura lor distracţie era să iasă o dată pe săptămână să bea o bere sau o ţuică la bufetul din comună. De ce s-ar întoarce? Posibilitatea de a-şi găsi un loc de muncă în România, în locul de unde a plecat, este mult mai mică. Ar veni acasă unde de multe ori nu mai au nimic.

Plus că şi-au schimbat standardul de viaţă...
Nu mai vorbim de standardul de viaţă, care l-a obligat să gândească altfel, să muncească altfel, să înveţe o limbă străină. Speranţa de a avea un loc de muncă este mult mai mare în străinătate decât în comuna lui, unde speranţa e zero, cel puţin în acest moment. Nimeni nu s-a întors în speranţa de a-şi găsi ceva pe 200 de euro, posibil nici aceia. Cei care s-au întors sunt destul de puţini.

În plus, în continuare pleacă români. Ce-i drept, foarte mulţi pleacă acum pe bază de contract. În primul rând pentru că mulţi s-au fript plecând la ghici. Din 2002 până în 2008, ceva îţi găseai de muncă. Numai cine nu voia să nu lucreze, nu găsea. La ora actuală, situaţia e mai delicată. Cei care sunt de mulţi ani acolo au mai multe şanse să îşi găsească un loc de muncă decât cei care sunt de o zi, două, pentru că primii cunosc limba, obiceiurile.

Valul nou este plecarea pe contract a oamenilor profesionalizaţi – medici, asistente medicale, ingineri sau meserii ca măcelari, fierar-betonişti, care vin pentru un anume obiectiv – stadionul/sediul cutare.

S-a schimbat profilul ţărilor unde pleacă românii?
Da, înainte toţi plecau în Spania, Italia, erau un miraj. Veneai azi, mâine ceva lucrai, până te puneai pe picioare, după care începeai să ai pretenţii. Acum foarte mult vedem, mai ales pe cei cu o profesie, în ţările nordice şi Germania şi Austria. Pe agricultură, vin în Spania şi Italia, dar pe bază de concurs organizat de firme acreditate de Ministerul Muncii.

Nu pleacă atât de mulţi specialişti încât să riscăm să rămânem noi fără ei, pe anumite domenii?
Din păcate, noi nu am înţeles un lucru: piaţa de muncă este liberă. Ceea ce trebuie să ne ducă şi la principiul toleranţei, nu numai declarativ, ci şi faptic. Ne uitam chiorâş, puţin strâmb la Italia, Franţa, Spania când spuneau că îi invadează românii. Dar ei au înţeles că totuşi piaţa de muncă e liberă. Pe de altă parte, acest lucru începe să se întâmple şi în România. Pentru că dacă românul pleacă pentru 500 sau 1.000 de euro, a lăsat în România pe 200-300 de euro cât era plătit. Acest post liber de ce să nu îl ocupe cetăţeanul moldovean, ucrainean, filipinez, chinez etc.? Câtă vreme vine pe bază legală, este bine primiţi. Că el e mulţumit cu 100-200-300 de euro.

Noi dorim o Europă a toleranţei, dar noi deocamdată nu deschidem graniţele. Românul de ce găseşte de muncă acolo? Pentru că spaniolul nu mai vrea să facă acea muncă, pentru acei bani. Cum şi medicul din Germania pleacă în America, pentru că ia 10.000 de euro. Noi ne plângem că ne pleacă medicii. Nu-i un motiv de bucurie, dar nici de pasivitate continuă, să nu completezi acel loc de muncă cu un specialist filipinez, marocan...Poţi să completezi pe salariul pe care ţara i-l poate acorda.

De ce nu se întâmplă aceasta?
E vorba de mentalitate şi nici guvernul nu a fost pus într-o situaţie de genul acesta, dar dinamica forţei de muncă este într-o continuă dezvoltare.

Ştiţi cazuri de români afectaţi de criză într-un mod mai deosebit?
Sunt multe cazuri, pentru că marea greşeală a românilor a fost aceea de a încerca să îşi cumpere o locuinţă şi o maşină în străinătate, de multe ori cumpărându-le peste posibilităţile lor, crezând că acel corn al abundenţei va fi permanent.

Este de fapt comparativ cu ce s-a întâmplat în România. A fost acel miraj, acea tendinţă firească de a avea. Şi s-au aruncat în datorii foarte mari, au muncit ani de zile pentru un avans, l-au dat băncilor pentru a cumpăra un apartament pe sute de mii de euro. Din cauza crizei, a şomajului, au ajuns însă în imposibilitatea de a-şi mai plăti ratele. Atunci au mers cu cheile de la casă şi de la maşină, le-au pus băncii pe masă, au pierdut tot avansul, toate ratele plătite de 2-5 ani. Sunt foarte mulţi care acum stau pe la prieteni, cei care mai au bani îşi mai plătesc o chirie foarte modestă, care nu – stau pe unde apucă. Nu mai au pe cine învinovăţi – pe statul român sau guvernul Boc. Unii nici nu s-au dus la o casă sau maşină modestă – ci la maşină BMW.

Toate economiile lor s-au dus în avansul acelei case sau maşini, iar acum au rămas să o ia de la zero. Cazuri sunt destul de multe. E comparativ cu ce a făcut o parte a românilor în România – s-au aruncat în datorii foarte mari, pe case, pe plasme, pe perdele, mobilă şi acum au probleme. De ce? Pentru că se dădea foarte uşor credit.

Parlamentarii nu pleacă acasă cu banii de la buget

Ce şanse sunt ca bugetul pe 2011 să fie aprobat anul acesta în plenul Parlamentului?
Avem toate şansele, în primul rând pentru că avem o majoritate clară şi nu pot fi defecţiuni astfel încât legea bugetului să nu fie votată până pe 23 decembrie.

Ce puncte ar putea crea cele mai mari dispute, în dezbatere?
Fiecare parlamentar va dori bani pentru judeţul lui, aici vorbim despre construcţii, infrastructură. Vom asista cu siguranţă, cum s-a întâmplat şi în alţi ani, la amendamente mai puţin plăcute, care se refereau la anumite instituţii unde un anumit buget era obligatoriu. Mă refer, de pildă, la instituţia prezidenţială, care cu siguranţă va fi atacată, pentru că va face deliciul partidelor de opoziţie sau al unor trusturi de presă. Vor fi atacate şi bugetele anumitor instituţii care deja sunt sărăcite - SRI, SIE, Apărare.

Cât costă un vot pentru buget?
Nu avem nevoie de aşa ceva, pentru că deţinem majoritatea. Chiar în cazul în care ar fi aşa, dacă i s-ar da bani parlamentarului, nu i se dau bani negri în buzunar, ca să plece acasă cu ei. Fie este al puterii, fie al opoziţiei, banii sunt pentru infrastructură – drumuri, poduri -, şcoli, ori reconstrucţia oraşului din care face parte. Apare şi factorul politic, pentru că omul te votează peste doi ani pentru ceea ce ai făcut. Vom încerca să fim echilibraţi, astfel încât şi parlamentarii puterii, şi cei ai opoziţiei să primească bani egali, dacă vin cu propuneri corecte.

Credeţi că deficitul de 4,4% ţintit pentru 2011 va putea fi respectat? Ştim că există o presiune foarte mare pe cheltuieli.
Avem acord cu FMI pe care trebuie să-l respectăm, dar ga­ran­ţii nu poate să dea nimeni, decât pentru o execuţie bugetară corectă. Aşa cum ne-am asumat şi creştere economică de 1,5%. Sperăm să fim aproximativ în marja a ceea ce am declarat, şi România să aibă anul viitor un minim de 1,5% creştere economică.

Unde ar putea să fie cea mai mare presiune pe cheltuieli, de ce s-ar depăşi ţinta de deficit?
Din păcate, mai avem anumite instituţii ale statului, anumite ministere care nu au finalizat reforma. Aici m-aş referi la achiziţii. Constatăm în continuare că se întâmplă achiziţii de mobilă, de televizoare, de plasme, deşi sunt interzise şi vor fi interzise şi anul viitor. Sunt anumite persoane care consideră că sunt mai presus de lege. Ei cheltuie banul public şi suportă consecinţele când vine controlul peste ei, dar din păcate banii s-au cheltuit.

Fonte: EVZ.ro

L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, un „ponte tra Oriente e Occidente”

Reportage alla RAI3: L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, un „ponte tra Oriente e Occidente”
Publicat în 22.12.2010

Durante la trasmissione “EstOvest” della RAI3 del 19 dicembre 2010 è stato presentato il materiale sull’attività dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, realizzato da Giovanni Stefani

Nell’anteprima della puntata del 19 dicembre, sulla pagina web della trasmissione si indicava: “Quindi a Venezia, con Giovanni Stefani alla scoperta dell’Istituto Romeno di Cultura: un ponte tra Oriente e Occidente dove si insegna la lingua e si trasmettono conoscenze d’arte”.

Il reportage include aspetti relative all’insegnamento della lingua e letteratura romena nell’ambito della Convenzione conclusa tra l’Istituto Romeno di Venezia e l’Università Ca’ Foscari, il progetto della Nuova Galleria che ha partecipato alla Biennale di Architettura di Venezia, l’attività dei borsisti “Nicolae Iorga”, la mostra dell’archivio di Alexandru Tzigara-Samurcaş realizzata in collaborazione con l’Università di Architettura e Urbanismo “Ion Mincu” di Bucarest, la biblioteca dell’Istituto.

Fonte: Città di Torino

BibliOltre: la biblioteca si fa interculturale

Domenica, 26 Dicembre 2010

Favole in arabo o in cinese, romanzi in romeno, ma anche video in lingua originale, dizionari in greco e in russo, testi sul mercato equo e solidale. Sono alcuni dei contenuti della Biblioteca interculturale del "Progetto BibliOltre", inaugurata sabato 11 dicembre a Quarto d’Altino presso la sede dell’associazione Oltreiconfini.
Ad animare l’evento alcuni abitanti di Quarto d’Altino provenienti da paesi stranieri che hanno letto favole e racconti nella lingua del proprio paese di origine, tradotte poi in italiano. Messaggi a misura di bambino che hanno fatto divertire i piccoli spettatori presenti e hanno fatto riflettere anche i grandi. La festa si è conclusa con un rinfresco con prodotti del commercio equosolidale. L'inaugurazione della Biblioteca è il primo passo del “Progetto BibliOltre” e prevede, in un'ottica interculturale, un servizio di prestito gratuito di testi e documenti multimediali delle culture dei Paesi dai quali provengono i migranti residenti nel territorio.
Il sogno di Alex e Daniela. Ad organizzare questa Biblioteca, insieme ad altri, sono due giovani fidanzati di orgine romena, Alex e Daniela, che vivono a Quarto d’Altino ormai da più di cinque anni. Racconta Alex: «A me piace molto leggere, e a casa avevo moltissimi libri. Frequantando l’associazione e parlando con alcuni amici, è venuta l’idea di mettere a disposizione i miei libri per gli altri. Chi ha desiderio di leggere testi nella propria lingua nelle biblioteche di solito non trova questo tipo di offerta».
Negli scaffali della nuova biblioteca fanno bella mostra libri in tante lingue, tutti ben catalogati ed etichettati con il proprio codice. Sono stati Alex e Daniela, scaricando da Internet le istruzioni per la catalogazione, ad organizzare la biblioteca e ad impostare sul computer i file per il prestito. Daniela spiega che in molti hanno contribuito ad arricchire la biblioteca con altri libri e racconta che a chi parte per le ferie nel paese di origine viene chiesto se possibile di portare nuovi libri in lingua originale al rientro: «Puntiamo molto anche sulle favole per i bambini, per mantenere vivo l’uso della lingua e della cultura del paese di provenienza della famiglia».
Alex e Daniela ricordano che chiunque può dare una mano a questo progetto, a cui italiani e non-italiani volontari si stanno dedicando con entusiasmo.
Un ponte per andare oltre. “BibliOltre” esprime il desiderio di «creare un ponte per andare “oltre” il sé, oltre la propria appartenenza per incontrare l’“altro”, il “diverso”, un ponte che avvii un dialogo sia da una parte sia dall'altra; offrire “occhi” che permettano di guardare “oltre” il proprio quotidiano, per allargare lo sguardo “oltre” il proprio angolo di mondo, “occhi” per pensare, per capire».
Gli scaffali sono suddivisi in varie sezioni: opere nella lingua originale dei paesi di provenienza dei migranti con una selezione di autori esteri; mediateca contenente Cd audio e Dvd a complemento delle tematiche di BibliOltre; testi per bambini con fiabe e racconti dei paesi d’origine in lingua italiana e doppia lingua ricche di illustrazioni; materiali didattici per l’apprendimento della lingua italiana L2 e dizionari in varie lingue.
Per l’incontro e la socializzazione. Il desiderio è anche quello di promuovere spazi informali di socializzazione tra i migranti e la cittadinanza locale, incentivando processi di scambio culturale. BibliOltre vuole essere laboratorio e luogo d'incontro nel quale sperimentare collaborazioni tra gruppi e associazioni, italiane e straniere, prevedendo anche attività culturali: mostre, rassegne cinematografiche, animazioni, letture, spettacoli in doppia lingua o in più lingue.
La Biblioteca in particolare offre a tutti coloro che sono a favore del dialogo e della convivenza pacifica e vogliono tenere gli occhi e la mente aperti al mondo e alle problematiche che lo attraversano un'ampia documentazione sui temi della pace, della mondialità, della giustizia, dei diritti umani, della cittadinanza, dello sviluppo eco-sostenibile.
Per apprendere l’italiano. Grazie ai materiali messi così a disposizione, la biblioteca fornisce un ausilio per l’apprendimento della lingua italiana agevolando le attività di alfabetizzazione e insegnamento svolte dall’Associazione Oltreiconfini e propone materiale didattico cartaceo e multimediale per la divulgazione della lingua italiana come lingua seconda.
Questo progetto inoltre crea, attraverso la biblioteca interculturale, i primi rapporti dei Migranti con l'istituzione Biblioteca, agevolando il loro accesso alla Biblioteca comunale del paese.
Per informazioni su BiblioOltre: tel. 0422.389340 cell. 348.7033206 email: biblioltre@oltreiconfini.org.
Silvia Conte
Tratto da GENTE VENETA, n.49/2010
Fonte: GVonline

Actriţa Rodica Tapalagă a murit

Luni, 20 Decembrie 2010
Cunoscuta actriţă Rodica Tapalagă a murit sâmbătă la vârsta de 71 de ani. "E o veste teribilă", spune pentru REALITATEA.NET, actorul Horaţiu Mălăele.

Actriţa Rodica Tapalagă a dispărut dintre noi, sâmbătă, după o grea suferinţă, informează familia îndoliată. Cunoscută şi iubită pentru numeroasele sale apariţii în piese de teatru şi filme, Rodica Tapalagă avea 71 de ani.

Corpul neînsufleţit se afla depus începând de duminică la Biserica “Sfinţii Trei Ierarhi” Colţea din centrul Capitalei, unde colegii şi admiratorii îi pot aduce un ultim omagiu până în dimineaţa zilei de 21 decembrie.

"Mama a avut mai multe suferiţe dar una mai gravă o colagenoză care durează de circa 7 ani însă numai în ultimele luni a fost spitalizată. S-au încercat toate tratamentele, dar boala a fost în stadiu avansat şi dumneaei a dus-o pe picioare şi a vrut să nu renunţe la stilul de viaţă activ pe care îl avea, ea s-a agravat în ultimele două luni. A fost în spital la Floreasca, dar nu s-a ameliora, după aceea a decedat în şapte zile acasă. ieri practic s-a întâmplat. Ea e depusă la Biserica Colţea unde pot veni colegii să îşi ia adio să depună un ultim omagiu. Nu am anunţat am vrut să avem răgaz să o plângem", a declarat pentru REALITATEA.NET, fiul acesteia, Barbu Popescu.

Înmormântarea va avea loc marţi într-un cadru privat.

Absolventă a Institutului de artă teatrală şi cinematografică din Bucureşti promoţia 1959, Rodica Tapalagă debutează din 1958 pe marile ecrane în comedia „Alo?...aţi greşit numărul!”, alături de alte viitoare mari nume ale scenei şi filmului românesc ( Ştefan Tapalagă, Ştefan Mihăilescu-Brăila şi Stela Popescu), potrivit Wikipedia. În teatru a creat roluri pe scenele mai multor teatre : Teatrul Naţional din Craiova, Teatrul Notarra şi Teatrul Mic, pentru ca din 1981 - în prezent, să fie actriţă a Teatrului Lucia Sturdza Bulandra din Bucureşti. Rodica Tapalagă a fost căsătorită cu scenograful Ion Popescu-Udrişte şi a fost sora actorului Ştefan Tapalagă.



Sursa: REALITATEA.NET

Presentato il progetto ReSPi, a favore dell'inserimento sociale dei cittadini immigrati

domenica 19 dicembre

Iniziativa della Provincia, in collaborazione con Prefettura, Questura ed enti titolari di sportelli pubblici per immigrati

La Provincia sostiene l'inserimento sociale dei cittadini comunitari ed extracomunitari. Dai primi giorni di gennaio sarà attivato lo sportello informatico della Rete servizi-sportelli immigrati (ReSPi) per fornire informazioni e servizi competenti, in materia di pratiche amministrative connesse all'immigrazione. L'obiettivo è offrire consulenza gratuita per le pratiche di rinnovo del permesso o la richiesta della carta di soggiorno, le domande di ricongiungimento familiare o di cittadinanza. Nata nell'ambito del progetto Fondo Lire Unrra sul “Potenziamento della rete locale di servizi- sportelli per un migliore inserimento sociale dei cittadini immigrati”, l'iniziativa si sviluppa con la collaborazione di Prefettura Utg, Questura di Cuneo ed enti titolari di sportelli pubblici per immigrati presenti sul territorio, con il finanziamento del Ministero dell'Interno.

“Al di là delle competenze proprie della Provincia che si occupa del coordinamento dell'iniziativa – spiega l'assessore provinciale alle Politiche sociali Giuseppe Lauria - sottolineiamo l'importanza del progetto che vuole individuare meccanismi diversi rispetto al problema casa. Si tratta di attuare percorsi, peraltro già realizzati in altre realtà, capacità di soddisfare questo tipo di richiesta. La messa in rete di esperienze diverse dà il senso di una tensione politica che la Provincia vuole realizzare per trovare risposte concrete a fabbisogni reali”.

Il progetto prevede l'attivazione di un portale internet (www.respi.it) a disposizione di cittadini ed operatori del settore, completo di informazioni sull'ingresso ed il soggiorno in Italia di soggetti comunitari ed extracomunitari, approfondimenti sull'accesso di servizi del territorio ed aggiornamenti su normativa, procedure e sulle iniziative in tema di immigrazione e cittadinanza attiva. Gli sportelli ReSPi opereranno in rete con Questura e Prefettura, in convenzione con Anci, Ministero dell'Interno e Poste italiane per il caricamento on line delle pratiche e per la gestione di informazioni ed assistenza su tutto il territorio provinciale. E' stato attivato un potenziamento delle risorse umane dedicate all'attività degli sportelli territoriali, presso i quali sarà anche accresciuto l'utilizzo di mediatori culturali.

I partners del progetto provvederanno poi alla realizzazione di una campagna informativa rivolta alla cittadinanza e all'organizzazione di incontri formativi per gli operatori. Seguirà l'analisi periodica dell'andamento delle pratiche finalizzata alla soluzione dei problemi e alla gestione degli appuntamenti per l'accesso ai servizi. Infine, l'individuazione di nuove proposte operative, anche tramite l'analisi delle buone prassi attive a livello nazionale e piemontese, consentirà di perfezionare le linee di azione, realizzando una valutazione delle attività e una relazione finale.
Il progetto è stato illustrato nel corso del seminario intitolato “Casa e immigrazione nel cuneese” che si è svolto martedì 14 dicembre in Provincia. All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, l'assessore provinciale alle Politiche sociali Giuseppe Lauria, l'assessore comunale e consigliere provinciale Erio Ambrosino, il presidente della Fondazione Crc Ezio Falco e Irene Ponzo, ricercatrice Fieri ed autrice del volume “Il disagio abitativo degli immigrati: le risposte dell'housing sociale”. Presenti anche esponenti di Caritas, Cooperativa La Tenda, assessorato alle Politiche sociali del Comune di Fossano, Servizio sociale per la locazione di Fossano.

Fonte: TargatoCN

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Incendio in casa: professore salvato da due 'angeli' in divisa

All'alba è scoppiato un rogo nell'appartamento di un docente 80enne di origini romene. I tanti libri dell'anziano hanno alimentato le fiamme. L'uomo è stato rianimato da 2 carabinieri con un massaggio cardiaco

Ferrara, 20 dicembre 2010 - Brutta avventura per un anziano professore di matematica, di origine romena. Alexandru Lascu, 80 anni, si è trovato in trappola nel suo appartamento a causa di un incendio scoppiato alle prime luci dell'alba nel centro della città.

Il fuoco è stato alimentato dai tanti libri che l'uomo teneva in casa. A soccorrere l’anziano sono stati due carabinieri della compagnia di Ferrara: i militari sono stati i primi a arrivare sul posto, dove hanno trovato il figlio di Lascu che stava tentando inutilmente inutilmente di portare soccorso al padre entrando in casa, senza riuscirci per il fumo e le fiamme.

I carabinieri, incuranti del pericolo, senza aspettare che giungessero i vigili del fuoco, con l’estintore in dotazione all’auto di servizio, si sono fatti largo tra le fiamme riuscendo a raggiungere l’anziano, ormai privo di sensi, steso a terra nella camera da letto.

Con l’aiuto di un pompiere, arrivato nel frattempo, hanno portato Lascu fuori dall’appartamento e, in attesa dell’ambulanza, gli hanno praticato un massaggio cardiaco, riuscendo a fargli riprendere i sensi ed a normalizzarne la respirazione. L’anziano poi e’ stato affidato ai sanitari del 118 e poi ricoverato all’ospedale di Lugo. Anche per i militari sono scattati i controlli in ospedale dove i medici hanno riscontrato per loro una "lieve inalazione di fumi senza inalazione di monossido".

Fonte: Il Resto del Carlino

Frascati/morte bianca: la ricostruzione della Cgil

Infortunio sul lavoro

Nota di Carletti e Lombardo

«Una Vigilia di Natale tragica e drammatica, urge l'intervento della Regione Lazio»

(Roma - Attualità) - «È tragica e drammatica questa Vigilia di Natale, funestata da un altro giovane morto stamattina in un cantiere a Frascati in Via di Grotte Portella. Favu Dumitru Mihai, di nazionalità rumena, aveva solo 35 anni e in questa giornata tempestosa era stato chiamato al lavoro per guadagnare qualche euro per Natale. Mihai lavorava in una ditta specializzata in manutenzione dei capannoni – ricostruisce in una nota la Cgil – che afferma di averlo avuto in regola fino ad ottobre. Poi il ragazzo si sarebbe licenziato ed era tornato proprio in questi giorni a lavorare con loro. Stamattina sarebbe stato chiamato presso una società di servizi di trasporto per lavorare, anche se non era ancora in regola. Da una prima ricostruzione, la ditta gli avrebbe dato una mansione piuttosto pericolosa: riparare il tetto del capannone che aveva una falla. Sembra che il ragazzo si fosse arrampicato sul tetto senza alcuna protezione e quando il tetto, già compromesso, ha ceduto, ha fatto un volo nel vuoto di 9 metri. A niente sono serviti i soccorsi. Favu Dumitru Mihai è l'ultimo, in ordine di tempo, di una strage sui cantieri che quest'anno ha caratterizzato negativamente la nostra Regione e la Provincia di Roma. Numeri che fanno paura: 12 morti nel Lazio nel 2010 e di questi ben 5 nella sola Provincia di Roma, concentrati nei mesi tra settembre e dicembre».

«È davvero una strage indegna quella che, offuscata dalle luminarie natalizie, si sta consumando a Roma e provincia. Morire cadendo da un capannone, la Vigilia di Natale, per un pezzo di pane, nell'indifferenza generale. È questo il segno di una società che si sta imbarbarendo - ha detto Gianni Lombardo, segretario della Fillea Cgil Pomezia-Castelli indignato ed amareggiato – forse abituata oramai al "morto" sul posto di lavoro, magari anche "straniero" come in questo caso. Tutto ciò come se fosse inevitabile che accada! Non possiamo più accettarlo! Continueremo ogni giorno a combattere nei cantieri per ottenere quello che, in ogni Paese civile, è normale. Il nostro è un appello alle istituzioni, affinché si smetta di indebolire i controlli nei cantieri, sostituendoli con convegni e con gli spot in tv!».

«Questo ragazzo è stato preso così, come una bestia da soma, senza formazione né preparazione, in nero, mandato su un tetto senza protezione, con un tempo da lupi! Sembra di essere tornati indietro di 60 anni in questo Paese! – ha rincarato la dose Marco Carletti, della Segreteria Regionale Fillea Cgil – Nonostante queste morti, ancora non abbiamo avuto risposta ai quesiti che da mesi poniamo alle istituzioni e alle associazioni datoriali per l'istituzione di un tavolo regionale per porre un serio argine a questo massacro. Adesso è venuto il momento che la Regione convochi questa assise e metta in agenda innanzi tutto l'implementazione della formazione degli ispettori del lavoro. Davanti a questi numeri non si può restare in silenzio, ora la responsabilità passa tutta alla politica!». Lombardo ha terminato con un pensiero per il ragazzo romeno: «Ciao caro ragazzo che pensavi di realizzare un sogno lavorando onestamente in questo Paese, ma purtroppo questo Paese neanche a Natale si è riscattato».
Pubblicato il: 24.12.2010

Fonte: Castellinews

Tenta di legare il cane, decapitato dalla catena

La vittima è un romeno di 52 anni, aveva il compito di accudire l'animale
26 dicembre
Il cadavere di Mema coperto da un telo

FOGGIA - Sarà l'autopsia ad accertare le cause della morte di Ion Mema, un romeno di 52 anni, che - secondo le prime ipotesi - sarebbe stato decapitato dalla catena alla quale avrebbe dovuto legare un grosso rottweiler tenuto a guardia di una azienda agricola nelle campagne di Foggia. La vittima lavorava nell'azienda agricola e aveva anche il compiuto di accudire l'animale. L'incidente è avvenuto tra il 23 e il 24 dicembre.

L'esame medico legale dovrà stabilire se sia stata la catena a decapitare l'uomo o se questi, dopo un malore o un'aggressione subita dal cane, sia stato assalito dall'animale che gli avrebbe strappato a morsi la testa, portandola a 4-500 metri di distanza, dove è stata ritrovata. Quest'ultima ipotesi deve essere verificata perché il medico legale ha trovato sul collo della vittima segni di sfilacciamento dei tessuti; tracce di sangue sono state trovate anche sulla catena alla quale era solitamente legato l'animale.

La polizia sta anche tentando di rintracciare i parenti dell'uomo (pare che abbia una figlia) e ha chiesto di acquisire i tabulati telefonici del suo cellulare per risalire alle persone con cui egli aveva contatti. Sul cane il pm di turno del tribunale di Foggia ha disposto un calco dentale per verificare la compatibilità delle ferite rilevate sul corpo di Mema.

Il ritrovamento del cadavere è stato fatto la mattina del 24 dicembre da un altro dipendente dell'azienda che era andato nei campi a raccogliere i finocchi e ha scoperto lo scenario raccapricciante. Mema era da qualche anno regolarmente assunto dall'azienda agricola e, secondo, il racconto degli altri dipendenti, il compito di accudire il cane era stato dato a lui proprio perché era l'unico che riuscisse ad avvicinarsi al rottweiler tenendolo calmo.

Fonte: ANSA

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Massa Lubrense. Scoppio con incendio in casa a Pastena
Il politico e il ragazzo rumeno
Treviso. Non fece la richiesta di appello per imputato romeno: 2 anni all'avvocato
Tentato stupro in centro a Firenze
Rapina in villa, picchiata badante
Savona, lite tra clochard. Ucciso un romeno
Romeno rapinato ai giardini
Canosa, 26enne romeno muore in incidente stradale
Trovato corpo sulla ss 89, località Siponto
Perdita di gas in una villetta, famiglia intossicata
Chiedono soldi per un bimbo leucemico inesistente: denunciati due romeni
Uccise la fidanzata. Confermato l'ergastolo

Citeste si:
Români atacaţi cu săbii şi pistoale în Italia
Corpul unui român a fost târât 90 de km pe autostradă, în Italia, de camionul care l-a lovit

Valentin Costin rumeno muore scontrandosi con lo scooter con un palo per evitare furgone

Dec 21
Arcade Treviso
SI SCHIANTA CON LO SCOOTER E MUORE
L’incidente è avvenuto verso le 7 di questa mattina. A perdere la vita un trentenne rumeno

ARCADE – Incidente mortale questa mattina poco dopo le 7 ad Arcade, in via Trieste, la strada che conduce a Spresiano.

A perdere la vita un trentenne di origine rumena, Valentin Costin, operaio residente a Spresiano.
Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, il giovane è finito con il suo scooter contro un palo dopo aver tentato di evitare un furgone. Ancora da chiarire, comunque, l’esatta dinamica dell’incidente. Su questo farà luce la polizia stradale di Treviso, intervenuta per i rilievi di rito.

Sul posto è intervenuta un’ambulanza del Suem 118. Purtroppo, però, per il trentenne non c’è stato nulla da fare, è morto praticamente sul colpo.

Matteo Ceron DA OGGITREVISO.IT

Fonte: ViP

domenica 26 dicembre 2010

“Iată vin colindători”, 26 dicembre a Rignano Flaminio

venerdì 24 dicembre 2010

Sărbători fericite!

domenica 19 dicembre 2010

Invito a teatro: Io e Te di Thomas Otto Zinzi presso la Bibliotheca Angelica‏ di Roma, lunedì 20 dicembre

Accademia di Romania

Invito al concerto di canti natalizi tradizionali romeni‏


Ingresso libero
Domenica, 19 dicembre,2010
ORE 15.00

L’Associazione Dacia in collaborazione con
l’Accademia di Romania è lieta di invitarVi al concerto
dedicato alle tradizioni romene invernali

Con la partecipazione dell’ensamble di musica folclorica
Arţăraş
Florile dalbe, flori de măr

Accademia di Romania,
piazza José de San Martin,no.1
(Valle Giulia)
Per maggiori informazioni
3202163685, 3294851115

Ravenna - Festa e bancarelle al Valtorto

Sabato 18 e domenica 19 l'iniziativa con artigiani e piccoli produttori per il mercatino nella sede di via Faentina

RAVENNA - Il centro culturale Valtorto, con l’approssimarsi delle festività natalizie, propone alla cittadinanza un nuovo evento aperto a tutti: il mercatino d’inverno. L’appuntamento è fissato per i giorni di sabato 18 e domenica 19 dicembre, dalle 15.30 alle 22 circa. L’evento è organizzato in sinergia dalle tre associazioni che da alcuni anni coordinano le attività del centro di via Faentina 216, ovvero l’associazione culturale Compost Creativo, l’associazione Rumeno-Moldava Romania Mare, e l’associazione Valtorto, in collaborazione con l’assessorato alla Politiche Giovanili del Comune.

La due giorni si propone di incoraggiare un altro consumo, offrendo agli avventori che interverrano, l’opportunità di realizzare i propri regali e acquisti natalizi secondo una modalità alternativa rispetto a quelle proposte dalle normali strutture commerciali. Artigiani, collezionisti, piccoli produttori (biologici e non), venditori di materiale nuovo e usato coloreranno gli spazi interni di Valtorto, proponendo l’acquisto di prodotti di prima necessità cosi come per il tempo libero. Nell’ottica di un commercio più a misura d’uomo, ed in voluta antitesi al concetto di prodotto industriale, sarà anche possibile acquistare creazioni originali, frutto di riciclaggio e rielaborazione di materiali usati, riportati a nuova vita. Sarà inoltre possibile degustare specialità gastronomiche nostrane, così come provenienti dalla gastronomia tradizionale rumena.

Il programma sarà completato da un fitto susseguirsi di interventi musicali e teatrali: la compagnia Panda Project curerà la narrazione di fiabe e letture animate per grandi e piccoli, mentre Romania Mare realizzerà l’evento musicale che concluderà la serata di sabato 18, e che vedrà sul palco i musicisti Iulian Canepa (piano e voce) e Giorgia Hangu (voce). Sarà presente anche il duo di teatro-canzone Formazione Minima, che con interventi dal vivo presenterà al pubblico l’audio-libro Melangolo, realizzato con i testi di Roberto Mercadini. E’ prevista inoltre l’esposizione di presepi artistici realizzati da Stefano Zaniboni, da Castelbolognese.
Per informazioni è possibile rivolgersi ai numeri telefonici 347/0743593 e 349/0807587 .

Fonte: RomagnaNoi

Limba şi literatura română pentru italieni. Lecţii de toleranţă

Exclusiv Marţi, 14 Decembrie 2010
Autor: Andrei Udişteanu

Dincolo de ştirile cu infracţiuni ale imigranţilor, grupuri de studenţi italieni din Veneţia învaţă limba română după versuri de Eminescu. Experienţa apropie comunităţile, spun profesorii români.

Sursa: EVZDacă te uiţi atent pe foaia de hârtie, vezi că nu e o temă pentru acasă prea complicată. Mai ales pentru cineva ca Francesca Zanatta, o persoană cu talent pentru limbi străine. Dar nu e nici o temă prea comodă, dacă o citeşti din perspectiva unui imigrant român aflat în Italia. Atinge o temă sensibilă. Paginile sunt roşii, pline de greşeli, dar nu grave - cele mai multe, confuzii cu alte cuvinte din limba română. Titlul, în română, e scris citeţ: "Numele meu este...".

În compunerea asta, studenta italiană Francesca Zanetta îşi imaginează, pentru cursul de limba română pe care îl urmează la Institutul Român de Cultură şi Cercetare Umanistică din Veneţia – curs unic în Italia, separat de alte programe educaţionale oferite de statul român aici -, drumul cu un autobuz până în Italia al unei tinere românce venite la muncă. Textul nu ascunde vreo filosofie complicată, nici vreo stilistică răvăşitoare. E simplu, personajul îşi descoperă identitatea, printre alţi români din Italia.

Pentru compunerea asta, Francesca a primit nota maximă. Profesoara Corina Bădeliţă a fost emoţionată. Poate din cauza finalului moralizator, când personajul Francescăi vede pe un zid scris "Romeni, tornate a casa!" - "Români, plecaţi acasă!" şi reacţionează prin a vopsi peste inscripţie, alături de alţi români, steagul României şi scrie deasupra numele unor copii. Printre paginile temei, găseşti versuri de Alecsandri, Eminescu şi Nichita Stănescu, atent alese. La final, o poezie în italiană, compusă de Francesca. Dacă citeşti doar primele litere de la fiecare strofă, aliniate, îţi iese cuvântul: "Romania". O declaraţie de dragoste neaşteptată.

Francesca este unul dintre cei 15 de tineri italieni care studiază, alături de zece români, în prezent, limba şi literatura română, de două ori pe săptămână, la institutul din Veneţia. Iubesc italienii de la cursurile astea mai mult românii? Îi înţeleg mai mult decât italianul obişnuit cu ştiri despre crime cu autori români? Greu de spus. Cu siguranţă, însă, lecţiile predate aici ajută ambele comunităţi să se cunoască.

Limba română, nişă pentru angajare

Corina Bădeliţă are 31 de ani, un aer optimist şi şase ani de experienţă pedagogică printre italieni. Predă limba şi literatura română italienilor, cursuri de câte patru ore pe săptămână, încă din 2004. A ajuns aici ca bursier "Nicolae Iorga" şi a văzut, în timp, cum clasa ei s-a transformat într-o frescă oarecum fidelă, în miniatură, a Italiei pline de români de azi: clasa a devenit dintr-una plină iniţial de italieni, una amestecată cu români. Români care nu mai stăpânesc însă limba maternă. Corina şi colegii ei care predau aici s-au găsit astfel în faţa unei misiuni delicate.

"În ultimii ani au început să apară şi foarte mulţi români. Ori sunt din Moldova, vorbitori de limbă rusă, care nu cunosc româna, ori sunt români, la a doua generaţie. Adică sunt copii născuţi aici în Italia, care vorbesc româna ca a doua limbă şi doresc să se perfecţioneze", spune Corina Bădeliţă.

Totul a început în 2004. Când a ajuns să predea româna italienilor, tânăra profesoară a vrut să-şi satisfacă o curiozitate: şi-a întrebat studenţii: "De ce aţi ales româna?". Italienii, toţi studenţi la filologie, au răspuns, pragmatic: româna li se pare uşoară. "Majoritatea italienilor o aleg pentru că ştiu că e limbă neo-latină. Şi se gândesc că, prin apropiere, e o limbă uşoară. Veneau crezând că le aproape şi se pot adapta repede", spune profesoara.

După ce Corina Bădeliţă le-a prezentat versiunea mai puţin dulce a studierii limbii române, au văzut că lucrurile nu stau chiar aşa. Le-a zis: "Vocabularul e o plăcere! Cu gramatica, e altă poveste...".

Practic, metoda de predare nu e una complicată. Primele cursuri nu sunt poze cu pisici desenate şi câini alăturaţi cuvintelor potrivite, nu e nivelul unor copii de grădiniţă. Româna începe însă cu baza pentru studenţii italieni, cu alfabetul şi puţină fonetică. În timp, italienii descoperă cum cuvinte ca "mâine" sau "câine", cum vocale stranii ca "â" şi "ă" le provoacă insomnii. Se ţin de şcoala de română pentru că au mai multe şanse de angajare, spune profesoara.

Cât Italia se umple de români, cursanţii Corinei Bădeliţă se înhamă la studiul limbii române cu idei de a deveni mediatori culturali sau chiar profesori de română pentru copiii românilor din şcoli. "E o nişă de angajare pentru ei. Dar am observat că situaţia absolvenţilor italieni e mai dificilă decât la noi. Foarte puţini absolvenţi cu licenţă au şi ce face cu acea licenţă aici. Am avut o studentă care era fantastică, avea un talent fenomenal pentru limbile străine. Şi am aflat că a devenit vânzătoare la mall. Era un copil cu adevărat bun şi iubitor de carte", creionează Corina o realitate mai puţin optimistă.

Eminescu, iubit şi urât

Cu literatura română e o altă poveste complicată, explică profesoara. Cursurile trec, rapid, prin mai toţi scriitori români. Dar Corina a observat că italienii se găsesc, de exemplu, într-un mod ciudat, atraşi de balada "Mioriţa". Le place că se naşte o discuţie aprinsă în jurul ei, aproape de fiecare dată. "Sunt de o parte italienii de la curs care sunt de acord cu resemnarea, de cealaltă cei care nu sunt de acord. Zic că nu este o atitudine de viaţă pentru lumea actuală", spune Corina Bădeliţă.

Totuşi, nu doar "geniul popular anonim" înfierbântă imaginaţia studenţilor italieni. Gusturile lor pendulează între Eminescu, Blaga şi Stănescu, în special. Eminescu e un caz aparte. În urma cu câţiva ani, cursanţii de atunci aproape că l-au urât. Li s-a părut ori prea dulceag, ori prea greoi. Cei dinaintea lor, însă, aproape că făcusersă un fan club pentru poetul român. "Unor studente le-a plăcut aşa de mult, încât şi-a schimbat profilul la facultate pe cel de limba română. Veniseră din întâmplare, cu un coleg, ele erau de fapt la limba albaneză. Şi după ce au văzut despre ce era vorba, mi-au cerut cărţi, traduceri, date despre viaţa lui Eminescu. Au fost două cazuri de italience care au făcut o adevărată pasiune pentru el", spune profesoara din România.

Aşadar poeţii naţionali "stau bine". De prozatori e mai greu să-i apropie pe italieni. Le-a plăcut totuşi Marin Preda. "Însă nu sunt traduse operele lui foarte bine şi de asta mi-e foarte greu să le prezint. Aşa că le predau doar pe fragmente. La «Cel mai iubit dintre pământeni» le-am povestit cum era cu comunismul, că a fost roman cenzurat şi asta i-a captivat. Pe ei îi fascineză mai mult povestea din spatele cărţilor noastre. Trebuie să ştii cum să-i atragi", spune profesoara.

O mărturisire

Dincolo de sala de curs, e strada şi tot climatul alimentat uneori de presa italiană cu ştiri negative despre comunitatea română. Mulţi ar spune că se pot înfiripa semnele discriminării şi pe la cursurile din Veneţia. Oraşul acţionează însă, din câte spune Corina, ca un clopot de sticlă. "Bine, evident, am avut momente când dimineaţa se anunţa la TV că un român a făcut ceva prostii şi ei ne întrebau la curs dacă am văzut despre ce era vorba. Dar apoi tot ei ziceau: «Ei, câte nu fac şi italienii noştri, staţi liniştiţi». A fost apoi şi un moment de nelinişte, acum doi ani, după cazul Mailat. Dar asta cu problemele e o întrebare de pus pentru românii care stau la Roma, la Padova, la Milano", scurtează profesoara toată discuţia despre discriminare.

Preferă să spună că, în momentul de faţă, există patru teze de licenţă alese de italieni pe limba română. Opera lui Rebreanu, icoanele româneşti sau istro-româna fac parte dintre teme."Ei au îmbrăţişat româna cu tot ce vine ea. Unii pentru că au o vecină româncă şi au auzit-o vorbind şi vroiau să ştie ce zice, tot felul de motive, n-au ei prejudecăţi", spune Corina Bădeliţă. A primit şi dovezi în sensul ăsta, unul care ar pune pe mulţi dintre adepţii teoriilor xenofobe ale italienilor pe gânduri. Într-una din zile, s-a apropiat de ea o studentă şi i-a mărturist că era fiica unui politician italian de extremă dreapta. Unul dintre cei care ţineau discursuri împotriva românilor, care hrănea tensiunea în campanie electorală. "Trei ani de zile nu am ştiut chestia asta. Venea la cursuri absolut normal. Mi-a mărturisit în ultimul an. Tatăl ei candida la alegeri şi mi-a spus că dacă vreau, poate îl votez pe tatăl ei", povesteşte profesoara. I-a spus că nu-l votează. Asta e cam tot ce se poate spune că a deranjat vreodată ora de limba şi literatură română.

PRINTRE STRĂINI

Românii care caută să nu uite

Printre italienii interesaţi să înveţe româna la Institutul din Veneţia, vin din ce în ce mai mulţi români. "Sunt copii care sunt născuţi aici, iar acasă părinţii nu au timp să vorbească cu ei română şi de aia vin aici, ca să înveţe. Ei ştiu româna cât de cât, merg periodic în ţară, cu părinţii, în vacanţe, dar nu vorbesc foarte corect", spune profesoara Corina Bădeliţă.

Copiii imigranţilor caută astfel să-şi amintească de ţară. Unii au chiar vise măreţe. "E la curs un băiat român, Adrian, care studiază economia, dar a ales româna ca limbă de studiu. Mi-a zis că doreşte să ajungă la un nivel superior de educaţie aici şi apoi să se ducă în România ca să schimbe ţara! Le-a spus şi părinţilor că abia aşteaptă să termine facultatea ca să se întoarcă în România şi să schimbe lucrurile. Ce să-i faci? Aşa e studentul, dintotdeauna visător!", povesteşte Corina.

DESPRE ROMÂNI. Compunerea italiencei Francesca, o temă care a emoţionat la institutul de la Veneţia

Sursa: EVZ.ro

Mostre - A Roma il tesoro antico di Bucarest

di Caterina D'Ambrosio

Un patrimonio di gioielli dall'età del Bronzo fino alla Bizantina è esposto a Roma, ai Mercati di Traiano. Laboratori e incontri per conoscere la civiltà e la cultura romena

Dal tesoro di Pietroasa, dettaglio

Si inaugura oggi ai Mercati di Traiano a Roma "Ori antichi della Romania. Prima e dopo Traiano", una ricca mostra dell’antica arte orafa della Romania. L’esposizione, organizzata dal MiBac e dal ministero degli Esteri in collaborazione con gli omologhi romeni, raccoglie oltre 140 oggetti che provengono in gran parte dal tesoro nazionale ospitato nel museo di Storia di Bucarest. I preziosi gioielli – che potranno essere ammirati fino al 3 aprile 2011 – coprono un periodo che va dall’Età del Bronzo (XVII secolo a.C.) fino all’età bizantina (V-VI secolo d.C.). Una vocazione quella orafa che ha sempre contraddistinto la Romania. Già nel XVII secolo a.C. infatti il paese si distinse per la produzione di oreficeria di altissimo livello grazie alla presenza di numerose miniere d’oro.
Le meraviglie di Pietroasa

Reperto dal tesoro di Pietroasa

Tra i tanti oggetti esposti (di varia destinazione) si potranno ammirare i gioielli prodotti dai Daci, la popolazione sottomessa dall’invasione Romana dell’imperatore Traiano nel II sec. d.C. Ma anche la collana di Hinova risalente al XII sec. d.C., i bracciali di Samizegetusa per la prima volta prestati ad un museo estero. E ancora l’elmo di Poiana-Cotofenesti, databile al IV sec. a.C., oltre alla coppia spille del tesoro di Pietroasa del V secolo d.C., attribuito alla casa reale degli Ostrogoti o Visigoti conosciuta "Gallina con i pulcini d'oro" per la presenza di fibule a forma di aquila. A partire dal 10 di gennaio, numerosi laboratori e visite guidate indirizzate soprattutto alle scuole permetteranno di conoscere e apprezzare meglio la civiltà romena, e capire un po’ di più di un popolo considerato fratello. A febbraio, invece, in collaborazione con l’Accademia di Romania in Roma prenderà il via un ciclo di cinque incontri dedicati all’approfondimento dei diversi e molteplici aspetti delle opere in mostra.

Ori antichi della Romania. Prima e dopo Traiano
Roma, Mercati di Traiano
Fino al 3 aprile 2011
Info: 060608

Fonte: MondoInTasca

Voci del sacro, tra chiese e teatri, parole e musica per il Natale

TERNI

Rassegna natalizia nel Ternano. Oggi l'appuntamento è alle 18 nella chiesa di Santa Maria Assunta a Giove con "Cantate e sinfonie del Barocco". La rassegna si concluderà il 6 gennaio con Tosca nella cattedrale di Santa Maria Assunta, ad Amelia: brani, letture e suoni in romeno, ebraico, russo e romanesco

di VALERIA FORGNONE

Ambrogio Sparagna e Peppe Servillo

Musica e tradizione protagonisti di una rassegna natalizia unica che riscalderà la suggestiva atmosfera del Natale. Fino al 6 gennaio, nelle varie province di Terni, va in scena "Le voci del sacro", organizzata dall'associazione Incanto. Il ricco calendario della nuova edizione, che proseguirà fino al 6 gennaio, propone concerti di musica classica e moderna, introdotti da pianoforti e viole ed eseguiti da soprani e contralti.

Dopo l'evento di domenica scorsa con i canti popolari di Natale interpretati dall'organetto e zampogna di Ambrogio Sparagna con la partecipazione di Peppe Servillo, oggi l'appuntamento è alle 18 nella chiesa di Santa Maria Assunta a Giove con "Cantate e sinfonie del Barocco". La Bozen Baroque Orchestra, diretta da Claudio Astronio (organo e cembalo), con Gemma Bertagnolli (soprano) e Gabriele Cassone (tromba), incanterà gli spettatori con brani di Georg Friedrich Haendel, Antonio Vivaldi, Arcangelo Corelli e Johann Sebastian Bach. Domani invece, il genere classico incontra la melodia pop. Nel teatro comunale di Avigliano Umbro, alle 17.30, andrà in scena l'evento "Happy Christmas, War is over" con la voce del soprano Lorna Windsor, accompagnata al pianoforte da Antonio Ballista: dalla naiveté presbiteriana dei songs di Warlock e Ives alle trasposizioni in musica di alcuni degli affreschi di Giotto della padovana Cappella degli Scrovegni a opera di Crumb; dal trasumanato simbolismo di Rilke messo in musica da Hindemith (Vita di Maria) all'evocazione dei colori della liturgia cattolica di Messiaen, a tre indiscussi gioielli sulla Natività di Ravel, Faure e Debussy. Non mancano alcuni capolavori di estrazione pop di Styne ("Let it snow") e Berlin ("White Christmas"), unitamente all'irresistibile "Happy Christmas" di John Lennon.

Il Labirinto vocale e il Quartetto Bernini saranno i protagonisti la sera di Santo Stefano, il 26 dicembre. Alle 21, infatti, è in programma, nella chiesa di Santa Maria Assunta ad Allerona, un mix di esperienze musicali, dal repertorio classico Arvo Pärt al contemporaneo Estnisches Wiegenlied. La prima domenica dell'anno, il 2 gennaio, il teatro dei Rustici a Monteleone di Orvieto ospita Giovanna Marini con la sua cantata, testimonianza dei canti religiosi nelle campagne italiane. Nel giorno dell'Epifania, il 6 gennaio, la voce di Tosca riempirà la cattedrale di Santa Maria Assunta, ad Amelia, per concludere la rassegna con l'evento "Anima Mundi Natale 2010" con brani, letture e suoni in romeno, ebraico, russo e romanesco.

Fonte: La Repubblica