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martedì 16 luglio 2019

I rumeni “Trei Parale” per la seconda giornata della Scuola estiva di storia delle tradizioni popolari

15 Luglio 2019

LEUCA – Prosegue la quarta edizione della Scuola estiva di storia delle tradizioni popolari dedicata quest’anno a “Cantastorie nel Capo di Leuca. Viaggiando tra Mediterraneo, Balcani, Africa”. Ricco il programma di domani, martedì 16 luglio, per la seconda giornata della Scuola che porta nel Salento i rumeni “Trei Parale”, custodi della tradizione dei canti epici dell’area oltreadriatica.

La lunga giornata di appuntamenti inizia alle 9.30 con la residenza etnoantropologica e artistica cura di Ornella Ricchiuto, sociologa e ricercatrice in Antropologia culturale, e Anna Cinzia Villani, cantante e danzatrice della tradizione orale. Focus della mattinata, i canti epici dei Balcani.

Alle 18 il seminario dedicato al tema alla Cantina Castel di Salve di Depressa (Tricase). Dopo i saluti di Francesco Winspeare di Castel di Salve, il workshop introdotto e coordinato da Monica Genesin, presidente Cesmil – Centro studi minoranze Linguistiche dell’Università del Salento.

Quindi l’intervento “Epic songs tradition in Romania” – “Tradizione di canzoni epiche in Romania”, a cura di Florin Iordan, etnomusicologo delMuseo nazionale del contadino rumeno di Bucarest, con la presentazione di documenti sonori e visivi.

A partire dalle 21 gli apuntamenti serali, liberi e aperti al pubblico. Alle 21 uno scambio di pietanze tra i Balcani e il Capo di Leuca.

Alle 22 si entra nel vivo delle atmosfere e delle antiche tradizioni oltreadriatiche con il concerto “Heroic epic songs and other musical traditions from Romania” – “Canzoni epiche eroiche e altre tradizioni musicali rumene” del gruppo “Trei Parale”, Bucarest (Romania): . Florin Iordan: leader della band, cobza (liuto rumeno), fluier, cavali (flauti rumeni), cimpoi (cornamusa rumena), Daniel-Mircea Pop: voce, fluier (flauto rumeno), dairea (percussioni), Mihai Balabas: violino, Beatrice Iordan: cobza (liuto rumeno), Marica Iordan: cobza (liuto rumeno).

La Scuola stiva di storia delle tradizioni popolari

La Scuola, istituita dall’associazione Liquilab, è promossa da Liquilab con Comune di Tricase, Mibac – Istituto centrale per la demoetnoantropologia, Regione Puglia – Assessorato all’Industria turistica e culturale, con il patrocinio di Provincia di Lecce e dell’Università del Salento ed è realizzata in collaborazione con una folta rosa di associazioni e fondazioni internazionali.

La manifestazione unisce l’approfondimento nell’ambito della ricerca demoetnoantropologica con la proposta performativa, attraverso un fitto calendario di seminari, workshop, spettacoli e una residenza antropologica e artistica.

La direzione scientifica è a cura di un prestigioso comitato di esperti in ambito antropologico e pedagogico: Eugenio Imbriani, docente di Antropologia Culturale all’Università del Salento, Ornella Ricchiuto, sociologa e ricercatrice in Antropologia, Liquilab, Monica Genesin, presidente del Cesmil – Centro studi minoranze linguistiche, docente di Letteratura e lingua albanese all’Università del Salento, e Giuseppe Ricchiuto, docente di Discipline pedagogiche e sociali, ricercatore in Autobiografia, Liquilab. La direzione artistica della residenza è affidata adAnna Cinzia Villani, ricercatrice, cantante e danzatrice della tradizione orale e direttrice del Coro Liquilab di canto tradizionale.

Gli eventi serali sono gratuiti e aperti a tutti, mentre è possibile partecipare ai workshop e alla residenza artistica iscrivendosi gratuitamente(infoliquilab@gmail.com – +39 348 3467609). A conclusione dei lavori verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Iscrizioni

Gli eventi serali sono gratuiti e aperti a tutti, mentre è possibile partecipare ai workshop e alla residenza artistica iscrivendosi gratuitamente (infoliquilab@gmail.com – +39 348 3467609). A conclusione dei lavori verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Fonte: Corriere Salentino

Abilitazioni in Romania, si passa ai fatti. USR depennano docenti dalle graduatorie

Abilitati in Romania, si passa ai fatti. Gli Uffici Scolastici stanno dando seguito all’avviso Miur del 2 aprile 2019 sulle abilitazioni all’insegnamento e i titoli di sostegno conseguiti in Romania.

Nell’avviso il Miur afferma di aver richiesto specifico parere di merito al CIMEA chiarendo che “… la qualifica attestata dal Ministero rumeno agli italiani ad esito di apposito corso di formazione psicopedagogica “Adeverinta” , è condizione necessaria ma non sufficiente al fine dell’esercizio della professione di insegnante…”. Inoltre “… i titoli denominati “Programului de studii psihopedagogice, Nivelul I e Nivelul II” conseguiti dai cittadini italiani in Romania non soddisfano i requisiti giuridici per il riconoscimento della qualifica professionale di docente ai sensi della Direttiva 2005/36/CE …” ;

L’avviso per il sostegno afferma “per quanto riguarda le richieste di riconoscimento specifiche per il sostegno, sia la legge di istruzione nazionale rumena n. 1/2011 sia la nota esplicativa del Ministero dell’educazione nazionale rumeno, chiariscono che tale insegnamento rientra in Romania nell’ambito dell’educazione speciale in apposite scuole speciali e non nelle classi comuni come avviene in Italia. Non vi è pertanto corrispondenza con l’ordinamento scolastico italiano”

Di conseguenza gli Uffici Scolastici regionali stanno depennando i docenti che grazie a quei titoli avevano potuto partecipare al concorso per docenti abilitati indetto con DDG n. 85 del 1° febbraio 2018.

Docenti abilitati in Romania: c'è chi ride e c'è chi piange dopo il no del MIUR. Ecco cosa accadrà

Fonte: Oggi Scuola

Denno, il trattore si ribalta, muore bracciante rumeno

Lun, 15/07/2019

Un uomo di 31 anni è morto in seguito al ribaltamento di un trattore avvenuto nel pomeriggio nelle campagne di Denno, in val di Non. Si tratta di un bracciante rumeno, che stava lavorando al diradamento delle mele, insieme a un compagno e connazionale.

Quando il mezzo si è ribaltato, in un campo in località Fornaci, uno dei due operai si è salvato saltando nell'erba. L'altro invece non ha avuto scampo ed è rimnasto sotto il rimorchio.

Vano l’intervento dei soccorritori del 118 e dell’elicottero da Trento. L’uomo è deceduto sul colpo in seguito ai gravi traumi riportati. Accertamenti sono stati avviati dai carabinieri.

Fonte: l'Adige

lunedì 15 luglio 2019

Incidente Cesena, i quattro ragazzi morti tornavano da una grigliata


Incidente Cesena, i quattro ragazzi morti tornavano da una grigliata
Al volante c'era Valentin Ciprian Marin, 36 anni. Florin Ciprian Goria aveva 19 anni. Poi c'erano i due fratellini Ionut Adelin Serban, 17, e Julian Balascru di 14

Ultimo aggiornamento il 15 luglio 2019
Articolo Lo schianto
Fotogallery L'auto distrutta

Da sinistra: Ionut Adelin Serban, Marin Valentin Ciprian, Goria Florian Cirprian

Forlì, 14 luglio 2019 - Tornavano da una grigliata, le quattro vittime del terribile incidente di ieri: sono un giovane di 36 anni, Valentin Ciprian Marin, autotrasportatore e padre di un bambino, un diciannovenne, Florin Ciprian Goria, e due minorenni, tra loro fratelli: Ionut Adelin Serban, 17 anni, e suo fratello minore, Julian Balascru, di soli 14 anni. Tutti di origine romena e tutti residenti a Forlì in via Valverde. "Gli altri partecipanti hanno preso strade diverse e sono tornati, loro no", racconta in lacrime ai microfoni del Tg3 un amico di Ionut, 17 anni, del suo fratellino Julian, 14.

Per tutto il giorno via Valverde, dove i due vivevano insieme alle famiglie, è un via vai di persone, di lacrime e di urla inconsolabili. Quelle per la morte di Ionut e Julian, ma anche di Goria, 19 anni, e di Valentin Ciprian, 36 anni, che guidava l’auto tragicamente finita fuori strada. Un colpo di sonno, dicono tutti. Il resto lo dirà l’esame tossicologico, anche perché in macchina sono state trovate molte bottiglie di alcolici, alcune aperte. Residuo della grigliata, probabilmente, ma qualcuno quegli alcolici li ha pure bevuti e c’è chi dice – alcuni ex colleghi di lavoro –, che Valentin fosse uno dal bicchiere facile.

Papà di un bimbo di 4 anni, con il quale era salito agli onori delle cronache per la gioia di essere stato il primo nato a Forlì nel 2015. Dalla sua compagna, di origini moldave, poi, Valentin si era separato. Era andato a vivere per un periodo con il fratello maggiore e ora, da qualche tempo, viveva in compagnia di una zia di Ionut e Julian. In Italia, Valentin aveva seguito appunto suo fratello più grande, che dalla Romania lo aveva chiamato a lavorare in una ditta di Pievesestina. Un rapporto di lavoro durato otto anni, ma poi finito male, dice l’ex datore di lavoro. Da qualche tempo una nuova compagna, un altro lavoro come trasportatore e la nuova vita, fino allo schianto di ieri, che ha lasciato attonita tutta la comunità romena di Forlì e che ha avuto echi fin dalle prime ore del mattino anche in Romania, con articoli dell’incidente di Sant’Andrea in Bagnolo (foto) su molti siti romeni e l’inevitabile tam-tam di disperazione sui social.

"Mio fratello era un grande lavoratore – dice commosso e incredulo Marius Marin, 40 anni –. faceva il suo dovere e non ha mai disturbato nessuno. Era qui dal 2008. Non so cosa ci facesse in auto con quei ragazzi, so che era amico della famiglia questo sì. Io l’ho sempre badato – dice Marius, anche lui papà di un ragazzo di 19 anni e di un bambino di 2, con la voce di chi ha passato la vita ad essere protettivo nei confronti del fratello minore –. Ora qui ci sono i miei genitori. Erano venuti in vacanza, vengono spesso a trivarci dalla Romania". Ma la loro vacanza in Italia per riabbracciare figli e nipoti è stata interrotta dalla tragica notizia, ora quel papà e quella mamma dovranno decidere dove, come e quando seppellire Ciprian. "Credo che faremo i funerali a Forlì, ma saranno i miei genitori a decidere", conclude Marius.

Quello che resta dell'auto (Foto Ravaglia)
"Una tragedia", commenta Forin Hanis, parroco della comunità ortodossa romena. "Conoscevo i fratelli Serban, ho chiamato subito la loro zia che mi ha risposto dall’obitorio, credo che andrò a trovarli domani, quando saranno un po’ più lucidi. Ora il dolore era troppo. So che stavano con la loro mamma. E’ una famiglia bisognosa". Non risulta che la mamma dei due ragazzi avesse un impiego stabile ed è probabile che sia volontà della famiglia seppellire Ionut e Julian in patria. "Ma costa tanto", ribadisce il parroco. Per questo gli amici pensano a una colletta per pagare i funerali e il trasporto della salma dei due ragazzi in Romania.

Fonte: Il Resto del Carlino


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Camionista ubriaco contromano sulla A10. Mezzo sequestrato

14 luglio 2019 - Un camionista rumeno ha guidato contromano per 3 km sulla A10, rischiando più volte un incidente. Mezzo sequestrato dalle forze dell'ordine

Camionista ubriaco contromano sulla A10. Mezzo sequestrato

Tragedia sfiorata sulla A10: un camionista rumeno, risultato poi ubriaco, ha percorso circa 3 km contromano sull'Autostrada dei Fiori, tra Bordighera e Sanremo, in provincia di Imperia. Dopo essere uscito da una piazzola di sosta, ha rischiato diverse volte un incidente con i veicoli che procedevano nella direzione giusta. L'uomo è stato fermato da una pattuglia della polizia stradale che gli ha sequestrato il tir.

Stando a quanto ricostruito, sembra che l'autotrasportatore si fosse fermato per una pausa sulla carreggiata in direzione di Genova. Dopo avere cenato è ripartito imboccando l'autostrada contromano. Il tir è stato segnalato alla polizia da automobilisti in preda al panico che gli hanno suonato e lampeggiato. Fortunatamente, pur avendo sfiorato l'impatto con diverse vetture, non si è verificato alcun incidente.

L'uomo, che aveva un tasso alcolemico nel sangue pari a 1,80 g/l, è riuscito a invertire la marcia all'altezza di un by pass utilizzato da polizia e operatori dell'Autostrada. A quel punto, quand'era ormai nei pressi della Barriera di Ventimiglia, è stato fermato e denunciato dalle Forze dell'Ordine.

Fonte: AutoMoto


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giovedì 11 luglio 2019

Matera ricorda Constantin Udroiu

Constantin Udroiu
I Colori del Cuore

Una mostra e un libro dedicati all’eclettico artista rumeno

09 luglio 2019

S’inaugura venerdì 12 luglio alle 19 l’antologica “I colori del cuore. Omaggio a Matera e alla Basilicata” di Constantin Udroiu ospitata nella storica sede del Circolo La Scaletta, in via Sette Dolori 10, fino al prossimo 21 luglio.

L’esposizione, a cura di Ida Valicenti, comprende trenta opere dell’artista di origine rumena, scomparso a Roma nel 2014. Saranno esposte grafiche e pitture su tela, tavola e cristallo in cui vibrano i colori del Sud e si riconoscono quei luoghi del cuore della Basilicata, dove Udroiu ha lasciato un ricordo indelebile.

L’esperienza del carcere in Romania come dissidente politico arricchì la sua pittura di una forte spiritualità che promana dai bellissimi affreschi e le icone su legno che ancora oggi è possibile ammirare in varie località della regione, come Matera, Montescaglioso, Potenza, Satriano, Melfi, Genzano di Lucania, Bernalda, Metaponto, Montalbano Jonico e Ferrandina. Di Accettura (Mt) diventò cittadino onorario per l’affresco dedicato alla Festa del Maggio, realizzato nel 1976 sulla facciata del Municipio. Anche Accettura il prossimo 11 luglio alle 17 ricorderà l’eclettico artista nell ‘ambito di un convegno dedicato alla sua arte durante la permanenza in Lucania, in cui sarà presentato il volume “Constantin Udroiu – I colori del cuore”, a cura di Luisa Valmarin, sua moglie, e Ida Valicenti.

Ha scritto di lui il poeta Dante Maffia “Ciò che più affascina ed attrae nella pittura di Udroiu è quello che è stato definito “l’entusiasmo dei colori”, impasti che sembrano vibrazioni cangianti di cielo, accostamenti dolci o violenti che riescono a esprimere al meglio la sostanza di un’anima alla perenne ricerca di un approdo assoluto…. in cui il sacro e profano sono indissolubili in una comunione che non trascura mai l’aspetto umano”.

Trasferitosi in Italia nel 1971 Constantin Udroiu è stato uno dei più fecondi artisti della diaspora rumena che ha riservato, nella sua produzione, un ruolo centrale all’icona bizantina e alle proprie radici, creando un ponte tra Oriente e Occidente.

Ha eseguito affreschi in chiese rumene bizantine ed italiane, oltre che in vari edifici italiani, pubblici e privati. Fra questi vanno ricordati soprattutto gli affreschi che rappresentano L’Ultima cena e la Cena in Emmaus eseguiti nel 1990 nel Seminario nuovo di Benevento, inaugurati e benedetti da S. Giovanni Paolo II.

Tra le oltre duecento mostre realizzate, di cui moltissime in Italia, le più significative all’estero sono state allestite a Parigi, Lutry, Avignon, Amsterdam, Bordeax, Carpentras, Atene, Barcellona, Lisbona e, dopo la caduta del regime comunista in Romania, a Târgoviște e Cluj Napoca. Le sue opere sono esposte nei musei di molte città in Romania, Francia, Portogallo e Italia e in numerosissime collezioni pubbliche e private in diversi Paesi del mondo. Insignito di numerosi premi nazionali e internazionali, il Maestro ha fatto parte del Senato dell’Accademia Internazionale di Arte Moderna di Roma.

All’inaugurazione dell’esposizione materana interverranno: Francesco Vizziello, presidente del Circolo La Scaletta, Luisa Valmarin, moglie dell’artista, la curatrice Ida Valicenti, Mons. Pierdomenico Di Candia, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina, Goffredo Palmerini, giornalista e scrittore, Luciano La Torre, presidente dell’Associazione “Arte per la Valle”.

L’antologica è organizzata dal Circolo La Scaletta con il patrocinio di: Ambasciata di Romania nella Repubblica italiana, Ambasciata di Romania presso la Santa Sede, Comune di Matera, Accademia Internazionale di Arte Moderna, Accademia di Romania in Roma, Associazione italiana di studi del Sud-Est europeo, Associazione italiana di Romenistica e Associazione “Nikopeia”.

La mostra potrà essere visitata dal lunedì al venerdì 10-13 e 17-20, il sabato e la domenica su prenotazione. Ingresso libero

Fonte: Basilicata24

I rumeni ortodossi a Verona

ECONOMIA VERONESE | 8 luglio 2019

Grazie al loro attivissimo parroco, padre Gabriel Codrea, essi dispongono di un loro Centro religioso e culturale, in viale Palladio.
I rumeni ortodossi a Verona.

Chi percorre viale Palladio, in direzione Stadio, Verona, vede emergere, alla sua sinistra, fra gli alberi, alcuni graziosi pinnacoli, in stile rumeno, che, se, da un lato, rendono piacevole il paesaggio, dall’altro sono indice, al tempo, della presenza di un recente e straordinario tempio ortodosso, ideato da padre Gabriel Codrea, originario di Sighetu Marmației, Romania, e operante a Verona, quale parroco dei rumeni veronesi, ormai da più di qualche decennio. Rumeni, dicevamo, di Verona, ma, anche di zone limitrofe, nel numero di circa seimila persone – quasi tremila famiglie – che formano, appunto, religiosamente parlando, una Parrocchia ortodossa, nell’ambito della quale, si celebrano, annualmente, una cinquantina di matrimoni e duecento battesimi. Un folto, importante gruppo, fortemente legato alle tradizioni religiose e di vita, di provenienza, che, abbisognava, appunto, di un centro d’incontro e d’un tempio, per la celebrazione delle liturgie del proprio Credo. Dopo essere stato ospitato nella Chiesa di San Francesco al Corso e nella Chiesa di San Pietro Incarnario, Verona, nel 2013, padre Codrea ritenne necessario, per la propria, sempre più numerosa Comunità, un Centro religioso e culturale, nonché sociale, di proprietà, onde meglio rispondere alle esigenze dei suoi parrocchiani. Fu così, che padre Codrea, molto creativo e legatissimo alla sua gente, acquistò, dal Comune di Verona, un’area di 6200 mq., sulla quale realizzare un Centro Parrocchiale Ortodosso Rumeno ad hoc. Il quale, oggi, dal punto di vista del suo complesso edile, è in buona parte, ultimato, in quanto resta da completare il tempio maggiore, mentre la relativa cripta, dedicata a Sant’Elia e a San Zeno, non solo è bene rifinita, anche con magnifici, straordinari affreschi in stile bizantino, dipinti secondo i canoni della religione ortodossa, ma, anche normalmente officiata – sempre da padre Codrea – particolarmente, nei giorni di sabato, di domenica e delle feste religiose rumene. Il tempio principale – tutto il descritto ed il tempio stesso, hanno potuto essere costruiti, con le offerte dei fedeli – sarà terminato, ritiene padre Codrea – fra due anni. Il complesso parrocchiale – circondato da ottimo verde e reso straordinario da un delicato giardino, curato da padre Codrea stesso, quale uomo d’origine contadina, com’egli si definisce – oltre che della cripta, già dispone, dunque, di diversi luminosi locali, che danno spazio a biblioteca, sala di lettura, sala per incontri, sala per ospiti e, non ultimo, ma, determinante, ad uno studio medico. Il tutto, settore giardinaggio compreso, accennammo in precedenza, ideato da padre Gabriel e costruito, con grande attenzione allo stile rumeno, dall’architetto Silvano Zanoni, Sant’Ambrogio di Valpolicella. Molte le visite al Centro, da parte di gruppi parrocchiali, anche cattolici, di scolaresche e di interessati diversi, sia da Verona, che da altre città. Anche perché, nel Centro, si tengono incontri ad alto contenuto, su temi diversi, quali, per esempio, la Liturgia ortodossa, i rapporti con la Chiesa cattolica, storia della Chiesa rumena, ecc. Il Centro ospita anche mostre ed esposizioni – pittura, fotografia, artigianato ed altro – una delle quali, dedicata, sino a fine ottobre 2019, al “Mondo contadino rumeno”. Un centro, che merita una visita particolareggiata, apparendo esso, sin dal primo momento, in cui, vi si mette piede, come un nascosto paradiso, in città, nel quale fede ortodossa e tradizione rumene hanno la loro curatissima sede. La quale, se per i rumeni ortodossi è giusto vanto e soddisfazione, è, al tempo, onore per Verona.

Pierantonio Braggio

Fonte: Verona Economia

Esce per una passeggiata con il cane, ragazza ventenne investita da un’auto pirata

Montefano, va a spasso con il cane. Ventenne investita da un'auto pirata
Esce per una passeggiata con il cane, ragazza ventenne investita da un’auto pirata

MONTEFANO - Esce con il cane, 20enne investita da un’auto pirata. È accaduto nella notte tra domenica e ieri a Montefano. Era circa l’una quando la ragazza, di origine romena, è uscita dalla propria abitazione in via Leopardi per fare una passeggiata con il cane. Dopo qualche metro, all’altezza delle strisce pedonali, la giovane ha attraversato la strada che dal centro prosegue verso il cimitero ed è stata investita da un’auto.
A causa dell’impatto la giovane è stata sbalzata a terra, ma l’automobilista, piuttosto che fermarsi, ha proseguito la propria marcia scomparendo nel buio. La ventenne è stata subito soccorsa. Sul posto è intervenuta un’ambulanza e dopo le prime cure del caso i sanitari hanno portato la ventenne in ospedale per essere sottoposta a controlli più approfonditi. Fortunatamente le conseguenze dell’investimento non sono state gravissime. La romena, infatti, non è in pericolo di vita. Sull'episodio indagano i carabinieri.
Martedì 9 Luglio 2019

Fonte: Corriere Adriatico

Jesolo, scoppia il temporale mentre fanno il bagno: turista rimane in acqua, trovato morto

Tragedia nel pomeriggio di domenica lungo il litorale veneziano, Grigore Ciorbu, 49enne, stava facendo il bagno con la fidanzata e due amici, tutti di nazionalità romena. All’improvviso il temporale e il fuggi fuggi generale: il cadavere ritrovato verso le 16.45. Non si è escluso il malore fatale.
8 luglio 2019
di Biagio Chiariello

Un violento nubifragio lo ha sorpreso mentre stava facendo il bagno in mare a Jesolo, per lui non c'è stato nulla da fare ed è morto praticamente sotto gli occhi della compagna e degli amici. La tragedia è avvenuta ieri pomeriggio, verso le 16.45, all'altezza della torretta numero 17, nel tratto di arenile compreso tra piazza Trieste e piazza Drago, nella località balneare in provincia di Venezia. La vittima è un cittadino romeno di 49 anni residente a Padova, Grigore Ciorbu. L'uomo era arrivato a Jesolo assieme alla fidanzata e ad altri due amici, tutti suoi connazionali, per trascorrere una giornata di festa che purtroppo si è trasformata in dramma.

Secondo le prime testimonianze il gruppetto si trovava in acqua e rientrati in tutta fretta, nella confusione generale (per la pioggia e il temporale, c’è stato un fuggi fuggi generale dei turisti), al momento non si erano accorti che mancava l’amico. Sono così ritornati in spiaggia e hanno iniziato a cercarlo. Allertati anche gli addetti al salvataggio di quella zona, di competenza di Jesolo Turismo Spa. Il corpo senza vita del 49enne, è stato ritrovato a circa 15 metri dalla battigia. Purtroppo non si è potuto far nulla per rianimarlo. Considerato che il mare, nonostante il temporale, non era mosso, non è escluso che il decesso sia da ricondurre ad un malore, ma tutte le verifiche del caso sono in corso. Sul posto anche la guardia costiera.

Fonte: Fanpage

Verona, dato alle fiamme dopo pestaggio: senzatetto gravissimo

8 luglio 2019

Lʼuomo, un romeno di 42 anni, è stato trovato privo di conoscenza accanto a un binario nella stazione di Villafranca

Un senzatetto romeno di 42 anni è ricoverato in gravissime condizioni al Centro ustioni dell'ospedale di Borgo Trento, dopo essere stato dato alle fiamme al termine di un selvaggio pestaggio alla stazione di Villafranca di Verona. L'uomo è stato trovato dal macchinista di un treno in arrivo nello scalo: era riverso sulla banchina accanto al binario, privo di conoscenza, ed è stato soccorso dagli uomini del 118. La Procura ha aperto un'inchiesta.

Il 42enne trascorreva le notti in stazione. Quando è stato trovato il suo volto era tumefatto a causa di un evidente pestaggio e sul corpo c'erano ustioni.

Nello scalo ferroviario è installata una telecamera e le immagini potrebbero essere utili agli investigatori della polizia per ricostruire la vicenda e individuare eventuali responsabili.

Fonte: TGCOM24


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sabato 6 luglio 2019

Mostra di arte contemporanea «Luogo/Impronte – Terra primordiale» dell’artista romena Ileana Ştefănescu (Ile Ştefi)


Mostra di arte contemporanea «Luogo/Impronte – Terra primordiale» dell’artista romena Ileana Ştefănescu (Ile Ştefi)

Piccola Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia,

8–19 luglio 2019

Lunedì, 8 luglio 2019, alle ore 19,00, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia organizza, alla presenza dell’artista, il vernissage della Mostra di arte contemporanea «Luogo/Impronte – Terra primordiale» della pittrice Ileana Ştefănescu (Ile Ştefi). La mostra porterà all’attenzione del pubblico, tra l’8 e il 19 luglio 2019, presso la Piccola Galleria dell’Istituto sita in Cannaregio 2212, 30121 Venezia (VE), alcune decine di opere eseguite a tecnica mista su cartone o tela. «Luogo», «impronte», «terra primordiale» definiscono, secondo Ile Ştefi, il piano fondamentale per la complessa costruzione della ricerca del territorio, reso universale del passaggio visibile dell’essere umano. Preoccupandosi dell’impronta lasciata dall’uomo, impegnato nel movimento universale perpetuo, l’artista indaga il meccanismo della mobilità collettiva da diverse prospettive: dalla distanza cosmica fino alla prova del microscopio, le orme lasciate attraversando lo spazio e il tempo sono osservate come trasformazione del caos in ordine.

«Io cerco incessantemente le impronte lasciate da tutti noi nell’universo e talvolta la scopro nell’interiorità di ognuno: frammenti di memoria, ricordi che costruiscono identità e territori. E a quel punto sento il bisogno di restituirle anche agli altri, per raccontare la storia infinita di un’ineffabile esistenza, così come la vedo io, attraverso un gioco plastico con materie inedite, che esploro e modello con l’energia e la gioia di un’infanzia curiosa», così descrive Ile Ştefi il suo percorso artistico.

L’artista entra in relazione con i territori rivelati tramite un contatto organico, con effetto iniziatico: sperimenta la creazione con materiali spesso anodini, la cui esistenza e significato traducono plasticamente lo scorrere del tempo – la terra, la carta, il metallo o la plastica, compongono simboli universali, reiterati sotto la spinta della globalizzazione.

«L’interrogativo posto da Ile Ştefi ci conduce sulla via tortuosa, spesso oscura, della memoria e dell’evoluzione. Trovandosi alla ricerca della propria terra ignota, l’artista getta le basi di un percorso cartografico, indagando l’ubiquità delle orme lasciate dalla Storia nella memoria collettiva, che trasferisce nella dimensione reale della materia. L’uomo, presente con la sua assenza, è relativizzato dall’azione concettuale del gruppo sullo spazio occupato, visibile attraverso i segni metaforicamente ripetuti e riprodotti con materiali inediti» (Simona Tărtăcuţă, curatrice della mostra).

Lo spettatore diviene esploratore, conquistatore o viaggiatore in luoghi sconosciuti, ricordando il proprio viaggio verso il presente.

***

Ile Ştefi (Ileana Ştefănescu) è nata a Bucarest nel 1969 ed è stata attratta dalle arti visive fin dall’adolescenza. Dopo il completamento degli studi presso l’Università Politecnica di Bucarest, Ile Ştefi si è dedicata alle arti visive, laureandosi nel 2008 presso l’Università Nazionale di Arte di Bucarest, nella classe del professor Florin Ciubotaru; a partire dal 2018 è dottoranda presso la stessa istituzione. È inoltre membro dell’Unione degli Artisti Plastici della Romania, Filiale di Pittura di Bucarest. Dal 2004, le sue opere sono state apprezzate nel corso di mostre sia personali che collettive, in Romania e all’estero. Fra le sue esposizioni più recenti si ricordano: Biennale Internazionale di Pittura (Chişinău, Repubblica di Moldavia, 2019); «Marked Territories» (Bruxelles, Belgio, 2018); «Lieu, Empreint», Le Point K Gallery (Frejus, Francia, 2017); «Lieu, Empreint», Kölner Liste Contemporary Art Fair (Colonia, Germania, 2017); «Lieu/Empreint», Art Safari Exhibition (Bucarest, 2016), 6th Beijing International Art Biennale (Beijing, Cina, 2015).


Dal 3 luglio è operativo il sistema telematico di scambio di informazioni fra circa 15000 enti previdenziali comunitari

05/07/2019

Dal 3 luglio 2019, come previsto dalla normativa comunitaria sul coordinamento dei regimi di sicurezza sociale, diventerà operativo il sistema EESSI (Electronic Exchange of Social Security Information), con l’avvio dello scambio telematico di dati tra circa 15.000 enti previdenziali europei.

Anche l’INPS, protagonista fin dall’inizio nella realizzazione di tale rivoluzionario progetto internazionale, scambierà progressivamente le informazioni con gli enti degli altri Paesi europei interessati in modo completamente telematico, attraverso documenti elettronici strutturati che sostituiranno gli attuali formulari cartacei.

I vantaggi per i cittadini europei (studenti, disoccupati, lavoratori, pensionati e loro familiari) saranno costituiti dalla maggiore rapidità nella gestione delle domande e nel pagamento delle prestazioni pensionistiche, a sostegno del reddito, sanitarie e per infortuni sul lavoro e malattie professionali, oltre che nella gestione delle pratiche in materia di legislazione applicabile, distacchi e recuperi di contributi e prestazioni indebite.

Il nuovo Sistema assicura un elevato livello di protezione dei dati, in linea con gli standard più elevati di sicurezza informatica. Garantisce, inoltre, un flusso standardizzato delle informazioni, maggiore facilità nella comunicazione grazie alla digitalizzazione degli scambi e una migliore qualità e completezza dei dati scambiati, anche al fine di ridurre il rischio di frodi ed errori.

Fonte: TrapaniOK

Roma: Gabriella, colf rumena rimuove i rifiuti in strada

Roma: Gabriella, colf rumena rimuove i rifiuti in strada. Ora rischia una multa
di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 4 luglio 2019
(foto Ansa)

ROMA – Gabriella è una colf romena di 34 anni che vive a Roma da quando è appena maggiorenne. Come racconta il Corriere della Sera che pubblica anche una foto, la donna è scesa in strada e si è messa a ripulire il marciapiede su cui sono posizionati dei cassonetti, inserendo i sacchi della spazzatura all’interno dei raccoglitori vuoti che si trovano sotto la finestra di Gianfranco Maiotti, un pensionato di 74 anni per cui Gabriella lavora, che vive in zona Conca d’Oro.

La donna si è armata di scopa, mascherina e guanti e al termine del “lavoro” si è messa a lavare la strada con tanto di pompa dell’acqua. Per questo ora rischia una multa per aver bagnato il suolo pubblico. Una beffa alla quale non vuole neanche pensare: “Sarebbe il colmo. Ma se i cittadini fossero più attenti, non ci troveremmo in questa situazione” spiega Gabriella.

“Ho trovato i rifiuti davanti al portone. Allora ho detto basta: stavolta ci penso io” ha spiegato la donna che ha agito intorno a mezzogiorno di mercoledì 3 luglio.

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“I cassonetti erano vuoti, ma attorno c’era di tutto” spiega la 34enne che aggiunge: “Una cosa del genere a Bucarest non l’ho mai vista. Tutti si lamentano, ma nessuno fa nulla. Voglio bene al mio datore di lavoro. Vive al primo piano e aveva i rifiuti dentro casa”.

Il signor Maiotti non era a conoscenza della trovata della colf ed ha spiegato che Gabriella “ha fatto tutto da sola”. La diretta interessata minimizza: “È stata solo deformazione professionale. E poi vedere la città così mi rattrista. Mi sono accorta come in pochi facciano la raccolta differenziata. In Romania scatterebbero delle sanzioni. Tengo all’Italia. Non so di chi siano le colpe, di politica non me ne intendo”.

Quello che sta accadendo in questi giorni nella Capitale è che spesso i cumuli di spazzatura si trovano accanto a dei contenitori vuoti. L’Ama, la municipalizzata che raccoglie e tratta i rifiuti a Roma, svuota i contenitori dei rifiuti con dei camion molto grandi. La persona a bordo è spesso solo una e si limita ad azionare lo svuotamento dei cassonetti che avviene in modo meccanico.

Intanto, per far fronte a quella che sembra ormai una vera e propria emergenza denunciata anche da Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria che ha ammesso come “ci sia un pericolo per la salute”, la Regione ha incontrato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ed ha messo in campo una road map per pulire la città in due settimane. La mossa ha di fatto commissariato l’Ama, giudicata dalla regione guidata da Nicola Zingaretti non in grado ormai di ripulire la città in tempi brevi.

Fonte: Corriere della Sera

A Taormina serata per scoprire il nuovo cinema rumeno

Tra humor nero e schiaffi alla coscienza dello spettatore
Saranno un cortometraggio e un lungometraggio a raccontare al pubblico del Taormina Film Festival i due momenti che hanno contraddistinto il cinema contemporaneo rumeno. Presenti all'evento registi e produttori

Giorgia Lodato
6 Luglio 2019

Cultura e spettacoli
«Cos’è questa Romania, quali aspetti conosciamo, come vivono le persone lì, perché il cinema rumeno è diventato così famoso e quali sono i suoi elementi caratteristici?» Si cercherà di rispondere a queste e altre domande durante Oltre la Nuova Onda: Nuovi percorsi del cinema rumeno, evento dedicato al cinema contemporaneo rumeno che si inserisce nell’ambito della 65° edizione del festival di Taormina, in programma oggi, sabato 6 luglio dalle 14.30 alle 18 nei locali del palazzo dei congressi di Taormina.

L’idea nasce da Aurelio Gambadoro, appassionato di cinema che in passato ha partecipato al Festival di Taormina con un suo progetto, e Giusy Sipala, che dopo aver studiato Lingua e letteratura rumena all’Università è rimasta talmente affascinata da questa cultura che dopo la laurea ha cercato lavoro lì, dove per quattro anni si è occupata di e-commerce.

«Tempo fa Aurelio, conoscendo il mio interesse, mi propose di organizzare una rassegna di cinema rumeno, che negli ultimi anni ha avuto una crescita continua del pubblico in sala e si è affermato con grandi nomi che hanno dominato la scena internazionale», racconta Giusy, che insieme al collega si è a lungo interrogata su dove organizzare questo progetto e chi coinvolgere, fino ad arrivare a Silvia Bizio, direttrice artistica del Taormina Film Fest insieme a Gianvito Casadonte.

«Silvia ci ha offerto subito il suo supporto, così come il Consolato rumeno a Catania, che ci ha dato il gratuito patrocinio. E questa congiunzione astrale ci ha convinti che era giusto puntare in alto, così abbiamo contattato radio e televisioni rumene, registi e case di produzione, selezionando una decina di film da proporre, tra cui ne sono stati scelti due».

Un cortometraggio e un lungometraggio che da una parte rispecchiano il movimento culturale cinematografico spontaneo conosciuto come la Nuova Onda, fatto di registi che hanno vissuto da giovani il disagio della dittatura socialista di Ceaușescu e la libertà d’espressione data dalla rivoluzione, e dall’altra in un certo senso lo superano. Il cortometraggio Il regalo di Natale di Bogdan Mureșanu, tra gli ospiti della giornata, è uno dei più rappresentativi della Nuova Onda e racconta la storia tragicomica di un padre di famiglia che torna a casa la sera di Natale scoprendo che ciò che più desidera il figlio come regalo è la morte di Ceaușescu, avendolo più volte sentito dire al padre, che a quel punto tenta di insabbiare la questione preoccupato di finire in prigione.

«Attraverso la proiezione di questo cortometraggio vogliamo mostrare le linee stilistiche guida del cinema della nuova generazione rumena, fornendo una breve panoramica dell’ambiente cinematografico a cui facciamo riferimento e avvalendoci della testimonianza del produttore Burlac», chiarisce Giusy, che aggiunge: «I registi della Nuova Onda si basano su una sorta di humor nero, scherzano sulle tragedie della vita in modo tragicomico, mettono in evidenza scene di vita vera, utilizzando una recitazione dai toni sottomessi e sfumati, dialoghi e rumori della quotidianità catturati in presa diretta, dando attenzione ai dettagli e utilizzando immagini e suoni che mirano alla partecipazione emotiva dello spettatore».

E sono proprio questi quegli elementi che collocano Il regalo di Natale all’interno della tradizione cinematografica rumena, l'altro film proiettato - Non mi importa se passeremo alla storia come barbari, del regista pluripremiato Radu Jude - la supera. «Lo spettatore deve essere consapevole del fatto che si trova di fronte una messa in scena. E Jude scuote con i suoi film la coscienza di chi sta di fronte lo schermo. Il lungometraggio– la cui protagonista, Ioana Iacob, sarà presente a Taormina – parla di storia, usa le citazioni, si pone delle domande, scatenando la reazione del pubblico».

Non solo quello rumeno, ma anche quello europeo e italiano. «Stiamo vivendo un momento in cui stiamo dimenticando la nostra storia e le nostre priorità come uomini – chiarisce Giusy – e se il film parla del massacro degli ebrei a Odessa nel 1941, in Italia stiamo assistendo a una ondata di fascismi vari che non vengono affrontati con la giusta considerazione e su cui invece dovremmo riflettere».

Fonte: MeridioNews

venerdì 5 luglio 2019

Alexandra Botezat completa l'organico di Conegliano

La 21enne rumena di passaporto italiano chiude il reparto delle centrali a disposizione di Santarelli. Nell'ultima stagione ha giocato a Busto Arsizio

04 Luglio 2019

CONEGLIANO (TREVISO)- L'ultimo tassello nell'organico 2019/20 dell'Imoco Conegliano è  Alexandra Botezat, centrale che compirà 21 anni il 3 agosto, 196 cm, proveniente dall'Unet Busto Arsizio. Passaporto italiano, è nata a Braila, Romania, e insieme alla famiglia è arrivata a Resana (Tv) nel 2004. Inizia a giocare nel 2010 nelle giovanili del Giorgione Castelfranco. La carriera da professionista comincia nella stagione 2013-14, quando gioca per il Bruel Bassano, in Serie B1. Nella stagione 2014-15 entra a far parte della squadra federale del Club Italia, in Serie A2, con cui nell'annata successiva debutta in Serie A1; in questi anni viene convocata nelle nazionali giovanili e con l'Under 18 vince la medaglia d'oro al Campionato Mondiale 2015. Nella stagione 2017-18 viene ingaggiata dall'UYBA, in Serie A1, con cui nella scorsa stagione ha conquistato la Coppa CEV. Attualmente è impegnata con la Nazionale nelle Universiadi di Napoli: domani alle 20.30 la prima uscita contro gli USA al palasport di Eboli, esordio nel girone che vedrà di fronte anche il Giappone e la Svizzera.

LE PAROLE DI ALEXANDRA BOTEZAT-

« Sinceramente non mi aspettavo la chiamata di un club del calibro dell'Imoco Volley e ci ho pensato davvero poco per accettare questa proposta. So che magari giocherò un po' meno quest'anno, ma sarà un'esperienza importante perché poter allenarmi tutti i giorni al livello e ai ritmi dell'Imoco, con grandi campionesse al mio fianco, potrà darmi la possibilità di migliorare tantissimo come giocatrice. Mi piace moltissimo avendolo vissuto da avversaria l'ambiente del Palaverde, di certo un pubblico così sarà bellissimo averlo pro piuttosto che contro; vengo dall'esperienza di Busto dove anche lì il pubblico è molto partecipe, adesso non vedo l'ora di giocare al Palaverde con il fantastico pubblico gialloblù che non manca mai a sostenere in forze la squadra." Giocherai vicino a casa: "E' bellissimo, non avrei mai pensato dopo soli cinque anni di tornare così vicino a casa, sarò a mezz'ora di auto e questo ha fatto felici i miei genitori che potranno venire sempre a vedermi giocare ».

Ti piace il gioco dell'Imoco Volley? Hai già parlato con coach Santarelli?

« Ho avuto l'esperienza di giocare con coach Mazzanti nella nazionale maggiore e il gioco veloce dell'Imoco assomiglia a quello dell'Italia, mi piace molto e sono contenta di entrare in questo sistema di gioco. Ho parlato con coach Santarelli e so che lo spazio in campo me lo dovrò guadagnare lavorando sodo, ci sono tante partite e tante competizioni quindi le occasioni non mancheranno per tutte, starà a me lavorare bene in allenamento e dare il massimo »

Dove pensi di dover migliorare e dove invece ti senti già a buon livello nel tuo gioco?

« Penso di avere le mie caratteristiche migliori nella battuta e nell'attacco, invece devo migliorare ancora nel muro e nella lettura del palleggiatore avversario ».

Entri in un gruppo affiatato, dove però non mancano le novità, hai già qualche "aggancio" in squadra?

« Ho giocato in passato nel Club Italia con Terry (Enweonwu) e Paola (Egonu), ho conosciuto meglio Indre (Sorokaite) quest'estate nella prima tappa della VNL che ho giocato con la Nazionale, le altre le ho incrociate da avversarie. Dal di fuori quello che si percepiva delle Pantere era il grande affiatamento e l'armonia di gruppo, sono orgogliosa di farne parte e conto di inserirmi al meglio, in campo e fuori ».

Dopo le Universiadi?

« Un po' di vacanza, andrò a Parigi una settimana e poi in Puglia dal mio ragazzo a fare un po' di mare e poi...sarò pronta per la nuova avventura con l'Imoco Volley! ».

Fonte: Corriere dello Sport

Concluso il 12° anno scolastico per l’insegnamento della Lingua, Cultura e Civiltà Romena (L.C.C.R.)

5 Luglio 2019

Il corso nelle scuole di Ladispoli e Civitavecchia

Iniziato nel 2007, il Progetto internazionale di insegnamento della Lingua, Cultura e Civiltà Romena (L.C.C.R.) è cresciuto, esteso e si è adattato nel tempo alle realtà e necessità delle scuole. Ad oggi i corsi L.C.C.R. si svolgono con successo in Italia, Spagna, Belgio, Portogallo, Irlanda, Inghilterra.
In Italia, l’Istituto Comprensivo “Corrado Melone” di Ladispoli ha fatto un passo in avanti inserendo le ore di lingua cultura e civiltà romena in orario curriculare per i bambini dell’Infanzia e Primaria in compresenza con la docente titolare, mentre solo i ragazzi della Secondaria di Primo Grado frequentano i corsi in orario extracurricolare. Proprio per questo, in diverse occasioni, eventi, seminari questo Istituto è stato nominato come una Scuola con buone pratiche, modello di inclusione. Inoltre, l’attività della professoressa Angela Nicoara e la sua professionalità con la quale ha svolto il corso LCCR hanno portato ad ottenere il riconoscimento della Romania con la decorazione con l’Ordine Merito Culturale in Grado di Cavaliere, Categoria F – Promozione della Cultura Romena per la Scuola “Corrado Melone”, avvenuto al Palazzo Cotroceni di Bucarest, il 30 agosto 2018, nell’anno del Centenario della Grande Unione della Romania.
Durante l’anno scolastico 2018-2019, sono state svolte attività didattico-pedagogiche e di promozione del progetto LCCR nei tre ordini di studio, Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado, in orario curricolare ed extracurricolare. Sono state rispettate le regole interne delle scuole e le tematiche proposte nel programma didattico LCCR e nel programma dell’insegnamento italiano. Gli allievi L.C.C.R. hanno partecipato alle attività scolastiche della scuola in collaborazione con i docenti delle scuole e le loro famiglie anche alle attività culturali ed educazionali che hanno offerto sostegno agli alunni di origine romena nel processo di integrazione e contribuito alla promozione dell’interculturalità e del plurilinguismo. Le attività-evento svolte, realizzate con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania, MEN, ILR, Comune di Ladispoli, Comune di Civitavecchia e gli Istituti Scolastici, hanno ottenendo un favorevole impatto sulla didattica e ne ricordiamo qualcuna:
le recite scolastiche per le feste di Natale, di Pasqua, di 1 e 8 marzo, interculturale di fine anno scolastico con la premiazione degli allievi LCCR;
concorso “Cunoaşte România!- Conosci la Romania!”, terza edizione, realizzato con il coinvolgimento di altri Istituti Scolastici di Italia, in occasione del Centenario della Grande Unione della Romania;
“Monitorul Scolilor-Il Monitor delle Scuole”, il giornalino interno gratuito bilingue realizzato dagli allievi LCCR;
progetto internazionale Romania-Italia “Scambio sperimentale sulla didattica creativa” organizzato e realizzato con la partecipazione di 43 docenti e dirigenti della Romania coordinati dall’Ufficio Scolastico Regionale Prahova, in occasione della Giornata Mondiale della Donna, nell’8 marzo 2019;
partenariato tra Colegiul National “Radu Negru” di Fagaras e Istituto Comprensivo “Corrado Melone” di Ladispoli in cui nel periodo 10-14.04.2019 la delegazione romena di 3 studenti, 6 docenti e 2 dirigenti, è stata ospitata nella nostra scuola e nella città di Ladispoli.
Gli allievi LCCR di Ladispoli e di Civitavecchia, coordinati dalla professoressa Angela Nicoara, hanno festeggiato il fine di quest’anno scolastico 2018-19 con le recite durante le quali sono stati ricompensati con i premi (diversi libri di lettura di autori della letteratura romena), attestati e diplomi dall’Istituto della Lingua Romena di Bucarest, coroncine di fiori e con la tradizionale, grande torta simbolica per l’Anniversario del 12° anno scolastico L.C.C.R. e la Giornata Mondiale del Bambini-1 Giugno.
Durante le loro recite, svolte nelle Scuole “F. Flavioni”, “G. Falcone”, “C. Melone”, gli allievi L.C.C.R. hanno espresso il loro desiderio che questa buona pratica prosegua. Con il continuo sostegno e apprezzamento dei Dirigenti Scolastici, i Professori Riccardo Agresti, Roberto Mondelli e Renza Rella e le loro ampie vedute, il progetto L.C.C.R. è stato richiesto nelle loro scuole ed è stato confermato dalle istituzioni romene ed italiane per il prossimo anno scolastico, 2019-2020.
Il Ministero dell’Educazione Nazionale della Romania (MEN) e l’Istituto della Lingua Romena di Bucarest (ILR) finanziano le attività L.C.C.R, assicurano il materiale didattico necessario e assegnano i docenti di madre lingua rispondendo così alle richieste delle scuole europee. I corsi sono opzionali, gratuiti e aperti a tutti gli allievi.
Fino a settembre auguriamo a tutti Buone vacanze!

Fonte: Baraonda News

Calolzio, è morto il ragazzo recuperato dal fiume Adda

Giovedì 4 Luglio 2019

Si tratta di un diciottenne rumeno che i vigili del fuoco hanno individuato e portato a riva: il suo cuore ha cessato di battere questa notte in ospedale

Le sue condizioni erano subito apparse disperate, era stato recuperato in arresto cardiaco dai vigili del fuoco intervenuti sul fiume Adda per la segnalazione di un giovane che era stato visto tuffarsi e non riemergere dall’acqua.

L’allarme è scattato qualche minuto dopo le 17 e i pompieri, dopo la perlustrazione dall’alto con l’elicottero, avevano individuato il giovane, portato a riva con la moto d’acqua. Il medico del 118 aveva subito dato il via alle manovre rianimatorie e trasferito il giovane di nazionalità rumena all’ospedale Manzoni in condizioni disperate. Il suo cuore ha cessato di battere questa notte. Il ragazzo era a Calolziocorte solo da un giorno: residente in Francia, era venuto in Italia a trovare la fidanzata.

Fonte: La Provincia di Lecco

Maria Ungureanu, la piccola trovata nuda e morta in una piscina: è stata eseguita un’altra autopsia

Da Alina De Stefano
Lug 04, 2019

Ancora irrisolto è il caso della piccola Maria Ungureanu. La bambina di soli 10 anni che venne ritrovata morta nel 2016  all’interno di una piscina nel parco di un ristorante a San Salvatore Telesino, nel Beneventano. Un caso che resta ancora irrisolto e nebuloso per la complessità e le troppe anomalie riscontrate dagli inquirenti. Intanto nella giornata di ieri 3 luglio, si è eseguita una seconda autopsia sul corpo della piccola, ma bisognerà attendere almeno 60 giorni per avere i risultati.

Da ciò che già emerse dalle indagini si sa che la bambina di origini rumene avrebbe dovuto partecipare come chierichetta alla processione che celebra Sant’Elmo, presso la chiesa del paese, sospesa a causa del maltempo. Ma nonostante ciò, anche se è sempre stata un’ipotesi non confermata, la bimba si sarebbe diretta al ristorante e avrebbe scavalcato il cancello per fare un bagno in piscina. Per poi essere ristrovata morta il giorno seguente.

Tra gli indagati emergono i nomi dei genitori e di un amico di famiglia della stessa nazionalità rumena, Daniel Ciocan, che sarebbe stato uno delle ultime persone ad aver visto la piccola prima che si diregesse da sola, almeno presumibilmente, verso la piscina. Ma a quanto pare dalle testimonianze raccolte l’uomo avrebbe un alibi di ferro, dato che terze persone hanno confermato che nelle ore in cui si sarebbe svolto il delitto, Daniel era in tutt’altro luogo. Di certo sul corpo della piccola Maria ritrovato nudo in piscian, sono stati evidenziati anche diversi segni di violenza, anche reiterati, che avrebbero spinto gli investigatori a iscrivere nel registro degli indagati anche i genitori.

Si spera che i nuovi esami sul corpo possono fare chiarezza sul caso e dare pace alla picoola Maria.

Fonte: Vesuvio Live 

giovedì 4 luglio 2019

Cara assicurazione, ma quanto mi costi?

4 luglio 2019

Mi sono arresa. Dopo essere passata da 4 assicurazioni, che mi hanno fatto dei preventivi fuori mercato, forse è ora di vendere la macchina. Perché il solo fatto di essere nata in Romania vuol dire un premio assicurativo più caro di almeno 100-150 euro all'anno, nelle assicurazioni dove ho chiesto un preventivo chiaramente. Si vede che ci premiano a noi rumeni. E non influisce la cittadinanza, infatti nel loro sistema non hanno questo campo. Quindi italiani, svedesi, ungheresi o rumeni non importa, ma se sei nato in Romania paghi di più.

Oltretutto ho dovuto pure assistere a delle scene imbarazzanti da parte degli operatori di queste assicurazioni, che si trovano a giustificare le scelte della loro azienda, senza condividerle. A volte non le immaginano nemmeno. Propongono delle offerte che praticano normalmente, per poi dire che si sono sbagliati, il sistema non lo permette.
E ancor peggio quando sono anche conoscenti, e per di più te l'hanno detto loro di andare a trovarli per un preventivo, che hanno un'offerta interessante: una volta inseriti i dati, il sistema dice che quell'offerta non si applica, e loro rimangono peggio di me, che oramai me lo aspetto.

Ma esisteranno assicurazioni che praticano i prezzi senza distinzioni del paese di nascita?

Oppure quali assicurazioni si rivolgono alla comunità romena con delle offerte dedicate?

A voi come sembra l'assicurazione che avete scelto?

Lasciate la vostra esperienza nei commenti. Sicuramente interessa a tutti.

Catalina Sava
catalina@romeninitalia.com

martedì 2 luglio 2019

Delegazione da Gheorgheni a Saronno

SARONNO

Una delegazione rumena da Fagioli per conoscere le “buone pratiche amministrative”

Tre giorni di lavoro comune per il Sindaco del comune di Gheorgheni (Romania) Zoltan Nagy e il suo omologo Alessandro Fagioli

di Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

29 giugno 2019

«In questi tre giorni di ‘lavoro’ abbiamo potuto imparare molto in tema di gestione della pubblica amministrazione. Ringrazio il Sindaco Alessandro Fagioli e tutta l’Amministrazione per la loro disponibilità e mi complimento per la professionalità dimostrata». E’ questo il commento del Sindaco del comune di Gheorgheni (Romania) Zoltan Nagy al termine del breve tour nella città di Saronno. Si è trattato di uno specifico progetto che ha visto protagoniste le due città e che ha avuto come obiettivo lo scambio di conoscenze nell’ambito del sistema gestionale dell’ente comunale. Il comune di Gheorgheni, nell’ambito di un bando europeo, ha scelto proprio la città di Saronno perché considerata “eccellenza nella gestione amministrativa”.

Tre giorni di incontri, riunioni e lavoro, in cui la delegazione, oltre al Sindaco Alessandro Fagioli, ha incontrato diversi funzionari e visitato uffici e strutture comunali per comprendere meglio la complessa macchina amministrativa saronnese. Non solo incontri di lavoro ma anche visite culturali: gli addetti comunali hanno infatti accompagnato gli ospiti al Santuario, al Teatro, al Museo della Ceramica e in tutti gli altri punti attrattivi della città. Un altro importante appuntamento è stato quello avuto mercoledì sera con il Sindaco, l’assessore al Commercio Paolo Strano e i responsabili di ASCOM e dove si è iniziato a discutere di possibili partnership commerciali.

«Siamo venuti qui per imparare – ha detto ancora il sindaco Zoltan Nagy – perché riteniamo Saronno una città importante da cui apprendere molto anche e soprattutto in tema di gestione dell’amministrazione. Abbiamo molti punti in comune con la città e c’è stata una buona sintonia con il Sindaco Fagioli. Ho apprezzato molto la loro realtà della Saronno Servizi: un’efficace modalità di gestione di servizi che vorremmo replicare anche da noi. Un’altra priorità politico-amministrativa che condividiamo è sicuramente la sicurezza: tema che sta molto a cuore ad entrambi. Con molto piacere ho invitato lo stesso Sindaco a venirci a trovare in Romania, così che si possa proseguire la progettazione di un lavoro in sinergia».

«E’ stato interessante – ha aggiunto il Sindaco di Saronno; Alessandro Fagioli – confrontarsi con il sindaco di una comunità dell’est Europa che ha avuto una recente storia di dittatura comunista e verificare di avere molti punti in comune sulle complessità e difficoltà di equilibri sociali ed avere il desiderio di migliorare l’organizzazione amministrativa a favore dei propri concittadini. Altre tematiche comuni con il nostro territorio sono il desiderio di una maggiore autonomia finanziaria e amministrativa e il richiamo alla lingua locale e alle tradizioni storiche. E’ interessante come l’attuale modello di gestione della macchina comunale saronnese sia stato selezionato a livello europeo quale esempio da studiare e questo deve renderci orgogliosi.Mi auguro che da questo primo contatto si potrà instaurare un rapporto di amicizia tra le nostre comunità in quanto il comune di Gheorgheni, ubicato nel territorio della Transilvania, suscita interesse ed emozioni legati a una storia secolare, complicata ed articolata e per una letteratura e filmografia fantasy/horror che tutti conosciamo oltre ad essere un territorio che è stato salvaguardato da un punto di vista naturalistico».

Fonte: Varese News