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lunedì 26 agosto 2013

Mostra "Il Volto dei Santi – Icone dalla Romania” con le opere di Ana Adriana Istratescu

 

Lunedì, 26 Agosto 2013

(PRIMAPRESS) L'AQUILA - Appuntamento culturale di alto livello al Palazzetto dei Nobili: dal 27 al 30 agosto avrà luogo la mostra Il Volto dei Santi - Icone dalla Romania, con 30 opere della pittrice e restauratrice romena Ana Adriana Istratescu.

L’evento, organizzato dall’Associazione Internazionale Cavalieri San Giorgio di Borgogna in collaborazione con le Ambasciate di Romania in Italia e presso la Santa Sede, ha come obiettivo quello di far conoscere, agli aquilani e ai tanti turisti presenti in città in occasione della 719° Perdonanza, la Cultura e la Storia della Romania, Paese legato all’Italia dalla comune matrice latina.

La mostra sarà inaugurata martedì 27 agosto alle ore 16.30 da S. E. Bogdan Tataru-Cazaban, Ambasciatore di Romania presso la Santa Sede, e dall’Addetto Culturale dell’Ambasciata di Romania in Italia, in rappresentanza di S.E. Dana-Manuela Constantinescu, neo Ambasciatrice presso il nostro Paese.

Interverrà all’inaugurazione anche il dott. Eugen Terteleac, Presidente della Rappresentanza in Italia della Camera di Commercio Romena e Presidente dell’ARI, Associazione dei Romeni in Italia.

“Continua l’impegno della nostra Associazione a favore della Città di L’Aquila, attraverso la proposizione di eventi culturali dall’elevato valore artistico e simbolico”, afferma il Presidente Michele Maria Biallo.

“Le splendide opere di Ana Adriana Istratescu traggono ispirazione dalle radici più profonde e sincere di una comune religiosità cristiana: un sentimento religioso che travalica confini e divisioni artificiose per parlare direttamente al cuore di tutti i cristiani e degli uomini di buona volontà.”

In questo senso credo che le opere dell’artista romena colgano appieno il significato della Perdonanza Celestiniana e la nuova sensibilità che pervade la Chiesa cattolica dopo l’elezione di Papa Francesco: un impegno morale e civile ad impegnarsi in prima persona a favore dei propri fratelli, superando ogni tipo di pregiudizio o divisione .”

“Ringrazio con profonda gratitudine gli Ambasciatori di Romania in Italia e presso la Santa Sede, nonché le altre istituzioni ed associazioni romene operanti in Italia, per la sensibilità dimostrata nei confronti della Città di L’Aquila e per il loro prezioso supporto a questa iniziativa culturale”.

“Ringrazio, a nome di tutti i membri dell’Associazione, il Comitato Perdonanza del Comune di L’Aquila per aver voluto inserire questo evento nel calendario ufficiale delle manifestazioni previste per questa 719a edizione”.

“Un plauso particolare va infine al Cav. dott. Fausto Capalbo, membro della nostra Associazione, per l’impeccabile opera di collegamento svolta tra la nostra Associazione e le varie Istituzioni romene, e a tutti gli sponsor che, con il loro generoso supporto hanno reso possibile questo evento .”

Fonte: PRIMAPRESS

Il pesce trascina la canna da pesca, 23enne tenta il recupero e annega

Un pescatore in una foto d'archivio (Foto by Archivio2)
25 agosto 2013
Cronaca

Un ragazzo di 23 anni di nazionalità romena e che vive a Seriate è morto annegato domenica mattina 25 agosto dopo essere caduto nelle acque del Lago di Mezzo a Mantova. Il giovane aveva preso all'amo con la canna un grosso pesce che gliela aveva trascinata in acqua. Per recuperarla è entrato in acqua scomparendo poco dopo.

Inutile il tentativo dello zio di trattenerlo per i capelli, la presa gli è sfuggita e il ragazzo è stato inghiottito dal lago. Il corpo non è ancora stato recuperato e i vigili del fuoco sono al lavoro per scandagliare il lago. Il giovane si chiamava Costantin Timofte: era appena arrivato dalla Romania a casa di uno zio che abita a Seriate. Domenica mattina l'intera famiglia aveva raggiunto Mantova per trascorrere una giornata in riva al lago.

Fonte: L'Eco di Bergamo

domenica 25 agosto 2013

Manifestare cultural-artistică a latinităţii, 31 august - 1 septembrie în Imola


Qvo Vadis Il Giornale e gli stereotipi contro i romeni

Diritto alla Risposta

Qvo Vadis Il Giornale e Gli Stereotipi Contro I Romeni

Sono un profugo romeno che vive negli Stati Uniti come cittadino, da oltre 28 anni.

Sono un psicologo e uno scrittore, e sono molto fiero di avere imparato italiano in Italia.

In fatti, senza Italia, non avrei mai sopravvissuto, perché quando la Romania comunista mi aveva rifiutato un trapianto di rene, e mi lasciava ad agonizzare per morire, Italia mi ha ricevuto, e la gente eccezionale dell'Ospedale Niguarda di Milano, mi ha trattato, e dato un trapianto di rene nel 1984, il che mi ha salvato la vita.

Gli articoli anti-romeni dal Il Giornale (e non solo) sono atipici dell'anima italiana: essi sono degli articoli razzisti che creano e perpetuano degli stereotipi negativi sui romeni, mescolando una razza, e lingua indiana (degli zingari), con quella della la più vecchia razza europea (i tracci daco-romeni della Dacia) --dacia.org.

Questi articoli evitano sistematicamente di menzionare i romeni cha fanno i lavori intellettuali, e manuali dell'Italia, e che sono una parte importantissima della società italiana.

Ci sono dei vasti interessi domestici (caccia alle streghe 'romene' cosi' che la gente non veda i crimini commessi dai politici italiani stessi, ogni giorno, con impunità), e/o stranieri (lobby ungherese e russo promossi particolarmente tramite i Comunisti, che vogliono sempre buttare spezzatura sui romeni, perché essi hanno pagato con sangue nel 1989 la libertà dal Comunismo), che motivano questi "giornalisti" a lanciare delle campagne piene di bugie contro 35,000,000 di etnici romeni attraverso il mondo.

Magari, questi "giornalisti" i cui materiali tendenziosi Il Giornale et al. pubblica, apparentemente senza revisione editoriale, con soggetti anti-romeni, vorrebbero informarsi come si sono sentiti gli italiani dagli Stati Uniti, quando i mass-media americani degli ani '20-'40 trattavano tutti gli italiani come Mafiosi, e criminali.

Cioè ANCHE i dottori, baby-sitters, artisti, operai, artigiani ecc degli Stati Uniti, che infatti erano puri...italiani.

E i romeni di Italia? La stessa cosa, Anno Domini 2013.

Per favore, Il Giornale, ed altre pubblicazioni con articoli maliziosi anti-romeni, il secolo XXI non è gli anni 1920': c'è internet, c'è flusso fra le popolazioni, c'è ALTRA mass-media e pubblicata, e virtuale, c'è ALTERNATIVA informatica.

Quando scegliete di fare degli articoli razzisti, non fate soltanto che perdere la vostra credibilità. Come giornalista e scrittore vi suggerisco il sistema di trattare la gente come INDIVIDUALI, evitare delle GENERALIZZAZIONI STEREOTIPE, e BILANCIARE storie e casi negativi, con delle storie e casi positivi, su qualsiasi comunità che vorrete discutere.

Questo pe due ragioni: a) perché avete dei doveri di OGGETTIVITA' come giornalisti, e come pubblicazione; e b) perché questo sarebbe il VERO spirito degli italiani che io ho conosciuto, e a cui devo la mia vita.

Grazie!

Gabriel Gherasim, New York
Email: rodicaandgabriel@earthlink.net  

Autore Victims of Communism and Their Persecutors (Vittime Del Communismo ed I Loro Persecuttori)

New-York USA



You Tube Link:
http://www.youtube.com/watch?v=IGon7M9NJEc&list=UU3-lveT6RIV01WNu91o4xWw&index=1

Essaay:
http://www.religioustolerance.org/gherasim01.htm


Biografia:
Gabriel Gherasim è un psicologo geriatrico a New York. E' anche un corrispondente per gli Stati Uniti di varie pubblicazioni in lingua romena da Canada, Europa, Australia e Israele. Ha lavorato come: corrispondente di Radio Free Europe per il Nord Ovest Americano; come corrispondente romeno della Radio Televisione Romena (lo studio di Radio Targu Mures), e ha creato e sostenuto il primo programma radiofonico romeno nel Nord- Ovest americano del Nord sul KKEY 1150 AM a Portland.
Ha un Master  in Psicologia nel Negoziazione, Mediazione e la Risoluzione dei Conflitti, presso la California State University (Dominguez Hill Campus).

«In prima linea nel post sisma, ma ora ci serve aiuto»


Il magazzino della Onlus Happy Children
distrutto dal sisma di maggio
Medolla, la onlus Happy children: «Il nostro magazzino è distrutto, dateci un container»

MARTEDÌ 20 AGOSTO 2013
BASSA
di ANGIOLINA GOZZI

—MEDOLLA—
TRA LE TANTE realtà che si sono impegnate per aiutare la Bassa a risollevarsi nel post-sisma ce n’è una in particolare, nata a Medolla nel lontano 2000, che si è spesa con un impegno particolare per i terremotati. L’associazione si chiama Happy children Onlus, oggi composta da circa 60 volontari, e si occupa di cooperazione internazionale, aiutando le popolazioni del Bacino del Mar Nero, ma anche, appunto, di persone indigenti del nostro territorio e, dopo il sisma, terremotati in difficoltà.

A metà degli anni ’90, Iago Fregni, l’attuale presidente e alcune famiglie della Bassa ospitavano per due mesi bimbi rumeni, visto che l’esplosione della centrale di Chernobyl provocò danni anche in Romania. Nel 2000, tra i bimbi arrivò una 13enne ammalata di tumore per essere curata al Policlinico.

Sotto il presidente Iago Fregni
In quel periodo, Fregni e alcuni collaboratori decisero di fondare un’associazione per aiutare i bimbi rumeni nel loro paese. Purtroppo la ragazzina morì, ma Happy
Children iniziò ad attivare diversi progetti. Negli anni l’associazione ha contribuito all’acquisto e ristrutturazione di un edificio a Butea nella Moldova rumena adibito a scuola di arti e mestieri per i giovani, alla realizzazione di una casa di riposo, alla ristrutturazione di un palazzo a Braila che ospita orfanotrofio, oratorio e casa d’accoglienza. L’ultimo progetto in corso, è la ricostruzione a Scheia di una casa distrutta da un incendio da destinare a persone con problemi di alcol e droga. Tutte iniziative rese possibili grazie alla generosità di tante aziende, quali Lavazza, Garda, Menù, Conserve Italia, Coop, LeClerc, ceramiche del territorio e altri benefattori che donano beni pro Romania.

Ogni anno partono 5-6 tir, ma le spese di trasporto, circa 2500 euro per camion, sono a carico dell’associazione che vive dell’aiuto dei benefattori; aiuti che sono in calo a fronte di un aumento delle persone assistite anche a causa del sisma.

«L’anno scorso — ricorda Fregni — siamo stati i primi a portare lenzuola e coperte ai terremotati ospitati nella palestra di Medolla. Grazie ai beni donatici dal Banco alimentare, nel nostro territorio assistiamo da anni persone disagiate e dopo il sisma una ventina di famiglie terremotate in difficoltà. Il sisma ha distrutto il nostro magazzino, quindi lancio un appello per chi può darci un container dove stoccare i beni».

Per sostenere Happy Children
IBAN IT 09A05034 66840000000112233, c/c postale 34575506.
Info: 3488893588.

Fonte: Il Resto del Carlino

Portiamo a conoscenza di benefattori e amici l'articolo apparso il 20 agosto sulle pagine del Resto del Carlino.

Iago Fregni

Nicolae Balcescu, un grande letterato e patriota romeno dimenticato da tutti

IL PERSONAGGIO

Era malato di tisi e si spense povero e in grave stato di abbandono a 33 anni, il 29 novembre 1952 in una stanza dell'allora Hotel Trinacria. E' sepolto in una delle cripte dei Cappuccini. Di lui restano una strada ed un busto marmoreo al giardino Garibaldi

Dom, 11/08/2013 - Antonio Fiasconaro

La comunità rumena che risiede ed opera da anni a Palermo e nell'Isola, forse non sa che un grande “valacco”, Nicolae Balcescu (nella foto) è morto proprio a Palermo e riposa dal lontano 29 novembre 1852 in una delle cripte del cimitero dei Cappuccini. Ma chi era Balcescu a cui è stata anche intitolata una via della città e un busto marmoreo nel giardino Garibaldi in piazza Marina?

Storico, giornalista, scrittore e rivoluzionario. Nacque a Bucarest il 29 giugno 1819 da una famiglia della bassa nobiltà, usò il cognome da nubile di sua madre Balcesti, al posto del nome di suo padre Petrescu Vâlcea. Balcescu studiò al Saint Sava College e fu un studente appassionato di storia.

All'età di 19 anni, si unì all'esercito e nel 1840 partecipò al complotto contro il proprietario terriero D. Filipescu. La cospirazione fu scoperta e Balcescu venne incarcerato nel Convento di Margineni dove stette per due anni. Dopo la sua liberazione, con Ione Ghica e Christian Tell formò un'organizzazione segreta chiamata Fratia (Fratellanza).

Per approfondire lo studio della storia, Balcescu andò in Francia e in Italia e divenne redattore di un periodico intitolato "Magazin istoric pentru Dacia" (Periodico Storia per Dacia), il quale fece la prima apparizione nel 1844. In seguito alle insurrezioni popolari in Francia nel 1844 Balcescu fu spinto a tornare a Bucarest e partecipare alla rivoluzione dell'11 giugno.

Fu, per solo due giorni, ministro degli esteri e segretario di Stato del governo provvisorio, eletto dai rivoluzionari. Non è ancora trentenne e pensa a pacificare e a normalizzare i rapporti tra la Romania e l'Ungheria. pensa già ad una Confederazione in cui Ungheria e Romania fossero parte attiva nello svolgere una comune politica, alla quale potranno associarsi anche gli altri stati danubiani. Come liberale, era per l'appropriazione delle terre per i contadini e per il suffragio universale. Balcescu fu arrestato il 13 settembre di quell'anno dalle autorità dell'Impero Ottomano che aveva soffocato la rivoluzione.

Riuscì poi a scappare ed andò in Transilvania da dove fu espulso. Nel 1849 Balcescu era a Budapest per negoziare un accordo tra la Romania e i rivoluzionari Ungheresi, ma dopo che questo accordo fu firmato, la rivoluzione ungherese fu sconfitta. Come storico, il più grande lavoro di Balcescu fu "Românii Supt Mihai-Voievod Viteazul" (I romeni sotto Mihai-Viteazul), opera che lui scrisse in esilio nel 1849, pubblicato più tardi da Alexandru Odobescu.

AMAVA PALERMO - Il suo primo soggiorno a Palermo è datato 1847, quando decise di raggiungere l'Isola ed il capoluogo per tentare di guarire dalla tisi contratta durante la sua prigionia dal 20 luglio 1841 al 1 marzo 1843. Arriva a Palermo in compagnia di Vasile Alecsandri ed Elena Negri. Il suo desiderio, però era quello di raggiungere Roma, dove era già stato e dove avrebbe voluto proseguire i suoi studi presso la Biblioteca Vaticana. Ma rinunziò a causa delle sue precarie condizioni di salute.

Il suo secondo soggiorno, invece, è datato 18 ottobre 1852, ma il suo fisico è ormai logorato dalla tubercolosi. Giunge a Palermo dopo avere viaggiato a bordo del piroscafo "Ercolano". Affitta una camera all'albergo "Trinacria", in via Butera, fondato da Vincenzo Ragusa, padre di un altro Ragusa, Enrico, che fonderà successivamente l'Hotel et des Palmes, tra la via Ingham (l'attuale via Mariano Stabile) e la via Roma.

Arriva già in condizioni precarie tanto che non riesce neppure ad uscire fuori dall'albergo o a sollevarsi dal suo letto. Una cosa è certa, quando il 29 novembre si spense all'età di 33 anni e 5 mesi Nicolae Balcescu era povero, abbandonato da tutti "rimase abbandonato alla sua solitudine, alla sua malattia e alla sua estrema povertà", scrisse nel giugno 1858 Alexandru Balaci sul "Pensiero Mazziniano".

Fonte: Il Sito di Palermo

Zinca e Serafini sono Re e Regina del Giir di Mont 2013

PREMANA – Cornice splendida come sempre quella che a Premana ha caratterizzato la 21^ edizione del Giir di Mont con 480 atleti ai nastri di partenza nella Sky Marathon e oltre 340 nella Mini Sky Race (vedi articolo).
A dettare legge in questa edizione è stato il rumeno Ionut Zinca (Valetudo Team) capace di macinare i 32 chilometri e 2400 metri di dislivello presentandosi al traguardo tra dua ali di folla in 3h20’03”. Al secondo posto lo spagnolo Tofol Castanyer (Salomon Team) che ha chiuso in 3h20’27” e terzo il francese Julien Rancon (Adidas France) con il tempo di 3h21’53”. Quarto Ricky Gates (Salomon Team), al quinto e al sesto posto i fratelli Dematteis (Atl. Valvaraita) Bernard e Martin.

Nella gara femminile la regina di questa edizione 2013 è Silvia Serafini (seconda lo scorso anno) che ha vinto chiudendo la sua gara riuscendo a stare sotto le 4 ore con il tempo di 3h58’18” e scrivendo così il suo nome nella storia del Giir di Mont. Mai prima d’ora infatti una donna era riuscita a stare sotto il tempo delle 4 ore e la Serafini è riuscita nell’impresa nonostante dallo scorso anno il percorso è stato leggermente allungato. Abissale il distacco con la seconda classificata Emanuela Brizio giunta al traguardo mezz’ora dopo con il tempo di 4h28’20”. Al terzo posto l’atleta basca Aitziber Ibarbia Beloki che ha chiuso in 4h32’16”.

Primo al traguardo tra i premanesi è stato Claudio Bertoldini che ha fermato il crono sulle 4h1’31”.

Come sempre organizzazione perfetta dell’Asp di Premana alla regia dell’evento che per il secondo anno consecutivo è stato trasmesso anche su Rai Sport 2 (dalle 11 alle 12.45).

Gara caratterizzata dal gran caldo che ha messo a dura prova gli atleti. Partenza alle 8.25 con il fiume di atleti che ha sfilato lungo via Roma per iniziare il lungo viaggio con cui si inanellano i 12 alpeggi premanesi.

A tenere il passo sono da subito Ionut Zinca, Tofol Castanyer (vincitore della scorsa edizione in 3h19’19″), l’italiano Bernard Dematteis, il francese Julien Rancon, l’americano Ricky Gates e ancora l’atleta dei Piani Resinelli Daniel Antonioli, l’altro fratello Dematteis: Martin e ancora Ricky Lightfoot, Paolo Gotti, Daniele Cappelletti e Ricardo Meja.

Alla spettacolare bocchetta di Larecc sono in tre a sbucare per primo: Rancon, Zinca e Bernard Dematteis.
All’alpe Premaniga transita per primo il rumeno Ionut Zinca, seguito dallo spagnolo Castanyer a sua volta tallonato da Bernard Dematteis.

All’Ape di Solino il caldo e la fatica fanno le prime “vittime” e tra queste Dematteis che mostra evidenti segni di difficoltà, intanto Zinca cerca l’allungo nel tentativo di fare il vuoto dietro di sè, ma Castaneyer e Rancon regiscono. All’alpe di Deleguaggio è ancora il rumeno ad andare all’attacco ma Castanyer e Rancon non mollano e gli stanno col fiato sul collo.

Nella picchiata finale Deleguaggio-Premana il terzetto è sempre lo stesso con Zinca seguito a pochi secondi da Castanyer e Rancon ma il rumeno mette il turbo e sul rettilineo di via Roma è Zinca a vincere. Secondo Castanyer e terzo Rancon.

Filippo Fazzini direttore di gara, nonchè portavoce dello staff organizzativo dell’Asp Premana, vero motore del Giir di Mont commeta così, con un sorrisone stampato sul volto, la giornata: “800 persone in gara, Premana piena all’inverosimile, una pioggia provvidenziale alle 6 di mattina poi sole… non era Coppa del Mondo, ma il Giir di Mont ha saputo ancora dare spettacolo grazie ai diversi top runner al via, ai tantissimi appassionati e ad un pubblico some sempre straordinario. Sogni nel cassetto ce ne sono tanti anche perchè se non si sogna non si va avanti, però è sempre più dura anche perchè non dipende solo da noi. La nostra teoria è fare il passo secondo la gamba, non so se quest’anno abbiamo fatto un altro passo, ma la gamba è sempre quella”, chiosa con ironia.

Soddisfazione per il sindaco di Premana Silvano Bertoldini: “E’ come sempre un grande evento sportivo dalla valenza molteplice in quanto accende i riflettori su tutta Premana. E’ un giorno di sport, ma anche un momento di grande promozione per tutto il paese e le nostre montagne che dobbiamo sfruttare al meglio anche in chiave turistica. Se fino a qualche anno fa la produzione di forbici e di lame era tutto per noi, oggi dobbiamo darci da fare guardando al futuro imparando a sfruttare le nuove opportunità di lavoro e di impresa che eventi come questi possono darci”. E su una possibile partecipazione del sindaco all’edizione 2014 del Giir di Mont, il primo cittadino ammette: “L’idea di partecipare c’è, ma non faccio promesse. L’anno venturo si vedrà“.

Presente alla kermesse anche l’assessore regionale allo Sport Antonio Rossi che ha fatto sapere: “E’ stata una bellissima giornata di sport. Ho molti amici che hanno corso, quindi posso dire di aver partecipato sia in veste istituzionale ma nche come amico. Il Giir di Mont si è dimostrata ancora una volta una gara di grandissimo livello e poterla seguire dal vivo è meraviglioso. Complimenti davvero agli organizzatori”.

28 luglio 2013 / Sport, Valsassina

Fonte: LeccoNotizie

Dalla serie A romena all'Italia per amore, il Pro Piacenza sulle sue tracce

La moglie di Adrian studia qui e lui cerca un ingaggio come professionista

Pubblicato: giovedì 8 agosto 2013
Il calciatore

Piacenza - E’ una storia di sport e amore, quella di Adrian Lungu, 24enne giocatore romeno che ha militato anche nella serie A del suo paese ma che ha deciso di rimanere in Italia per seguire sua moglie che studia e lavora nel nostro paese. Per questo Adrian, dopo essere rimasto senza squadra, ha lanciato un appello alle società del territorio, per continuare nella sua professione di calciatore. E una prima offerta sembra essere già arrivata, ha confermato la moglie, visto che lui parla poco l’italiano. “Sì, le offerte non mancano. Soprattutto dalla Romania, con formazioni di serie A e B. però lui vorrebbe rimanere qui con me. Un'interessamento sembra essere arrivato anche dal Pro Piacenza. Lui vorrebbe trovare un ingaggio da professionista”.
Di seguito riportiamo la lettera girata alle redazioni da parte di Adrian Lungu per trovare un ingaggio in Italia: “Gentile direttore, mi chiamo Caius Adrian Lungu, ho 24 anni e sono un calciatore rumeno (nato a Timisoara il 2-6-89). Sono un esterno sia destro che sinistro. Nel 2011-2012 ho disputato un intero campionato nella serie A della Romania nel Vointa Sibiu, con cui la stagione precedente avevo ottenuto la promozione in A. Il club, arrivato quart’ultimo, e retrocesso, è poi fallito. Così mi sono ritrovato libero e proprietario del cartellino. L’anno scorso ho giocato in un club di serie B. Il mio sogno sarebbe quello di trovare un ingaggio, anche al minimo di stipendio (e senza alcuna spesa d’acquisto per la società), in un club di Lega Pro o anche di serie D o di Eccellenza, possibilmente in zona per continuare a fare il calciatore e poter vivere accanto a mia moglie. Se un dirigente di un club di calcio della Lombardia o dell’Emilia fosse interessato a visionarmi, prima di prendere una decisione, mi farebbe felice. Mi metterei a disposizione del club con eccezionale entusiasmo”.

Fonte: Piacenza24

Calciomercato Inter, presi baby talenti Popa e Radu

Affari anche in ottica futura per la società nerazzurra, che si è assicurata due talenti romeni.

CALCIOMERCATO INTER POPA RADU – Bel colpo di mercato dell’Inter in prospettiva futura: in queste settimane è stato, infatti, definitivo l’arrivo di Razvan Popa, centrocampista romeno classe ’97, che può agire anche da difensore. L’operazione, curata da Pietro Chiodi, è stata portata a termine con lo Sportul Studentesc: stando a quanto riportato dall’esperto di mercato Gianluca Di Marzio, la società nerazzurra ha anticipato la concorrenza del Chelsea, formalizzando l’acquisto di Popa, che ha già raggiunto in queste ore la squadra degli Allievi Nazionali. Con lui è arrivato anche Andrei Radu, portiere classe ’97 preso dalla Pergolettese.

Fonte: CalcioNews24

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Serie A
UFFICIALE: Inter, arriva il baby portiere rumeno Radu

14.08.2013
di Marco Conterio

Baby colpo per l'Inter che ha depositato nel pomeriggio di ieri il cartellino di Andrei Ionut Radu. Il sito ufficiale della Lega, LegaSerieA.it, ufficializza dunque l'arrivo del portiere classe 1997 dalla Pergolettese. L'estremo difensore si aggregherà così agli Allievi Nazionali nerazzurri.

Fonte: TuttoMercatoWeb

Colpo del Novara, preso il talentuoso portiere rumeno Marinca

04-08-2013 Giuseppe Contangelo

Grande acquisto in prospettiva per il Novara di mister Aglietti che, secondo quanto riportato da TMW, si è assicurato le prestazioni del portiere rumeno classe ’97Bogdan Marinca. Il giovanissimo nuovo arrivato in Piemonte è alto 194 cm e gli addetti ai lavori scommettono molto sul suo talento ovviamente ancora da "coltivare"; le cifre dell’operazione non sono ancora note ma si tratta di un gran colpo in quanto Marinca è stato cercato da altri club tra cui anche qualcuno di serie A.

Fonte: EuropaCalcio

La Roma ufficializza Mihai Bălașa: ecco chi è Mihai Balasa

GAZZETTA GIALLOROSSA
venerdì 2 agosto 2013

Ennesimo “baby” colpo per la Roma. Si tratta questa volta del giovane rumeno Mihai Balasa, difensore centrale, proveniente dal Viitorul Constanta. Con il suo arrivo e con quello Ionut salta all’occhio la marcata preferenza per la Romania per quanto riguarda la primavera e le giovanili, favorita anche dal lavoro mediatico di Bogdan Lobont. Lo scorso anno sono arrivati infatti Bumba e Tugui (a gennaio): il primo è tornato a casa per fine prestito, l’altro tra tesseramento e infortuni non ha fatto neanche una partita. Fino a qualche settimana fa c’era anche Mladen, che ha l’età di Florenzi e Stoian e ha iniziato il ritiro con la Primavera: a breve dovrebbe passare all’Olhanense. Il portiere Pop ha quasi sei anni in meno e scenderà con gli Allievi. Balasa dovrebbe giocare con la primavera prima di diventare fuori quota l’anno prossimo.

CHI E’ MIHAI BALASA

Nato a Targoviste (cittadina del sud della Romania) il 14 gennaio 1995, Mihal Balasa entra nelle giovanili del Viitorul Constanta nel 2011. Il giovane difensore esordisce in Liga 1 nella sfida persa dalla sua squadra contro il Gaz Metan il 20 agosto 2012. Nella sua prima stagione fra i professionisti colleziona 22 presenze, 2 assist e 1 gol, siglato il 24 maggio 2013 nella sfida vista proprio grazie alla sua realizzazione per 2-3 contro la Dinamo Bucarest. Ha collezionato, fra l’altro, anche un’espulsione contro il Rapid Bucarest. Per quanto riguarda la nazionale, Balasa ha collezionato fino a questo momento 3 presenze con l’Under 19 e 2 con l’Under 21.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Nelle 23 presenze nel massimo campionato rumeno, Balasa ha ricoperto tutti i ruoli del reparto difensivo: terzino destro, centrale e terzino sinistro. Grazie alla sua spiccata qualità e personalità, ha ricoperto anche il ruolo di mediano. La sua posizione preferita è comunque quella del difensore centrale: corsa, elevazione, capacità di impostare ed anticipo sono le sue migliori qualità anche dovute al suo fisico non colossale (1,75 m X 69kg). Il giocatore rumeno probabilmente inizierà con la primavera giallorossa, nonostante abbia la stessa età dei suoi colleghi di ruolo Romagnoli e Jedvaj. In Romania è considerato l’erede del suo connazionale Chivu.

MERCATO

Fino a qualche settimana fa sembrava praticamente un giocatore dell’Inter: per lui si era parlato di una comproprietà fra nerazzurri e Hellas Verona, ma la trattativa alla fine non è decollata. Anche il Monaco degli sceicchi si era interessata ma, probabilmente, non ha poi sferrato il colpo decisivo altrimenti sarebbe stato impossibile sottrarlo alla squadra del principato. Balasa arriva in giallorosso da svincolato, ma il suo valore di mercato si aggira intorno ai 450 mila euro.

Giovanni Parisi

Fonte: Gazzetta Giallorossa

Fraţii Becali primesc o veste proastă din Italia

Publicat la: 21.07.2013
Foto: George Filip // Mediafax

Ioan şi Victor Becali au primit o veste teribilă din Italia: conducerea clubului Juventus Torino a decis să rupă orice legătură cu firma lor de impresariat.

Decizia ar fi fost luată din cauza litigiului existent între Adrian Mutu şi Chelsea Londra, în care şi Juventus a devenit parte, după ce britanicii i-au acţionat în instanţă pentru a plăti despăgubiri, scrie presa italiană.

După ce au văzut că nu pot recupera banii de la Mutu, londonezii au început o nouă acţiune în instanţă şi au dat în judecată Juventus, primul club la care Mutu s-a transferat în momentul în care suspendarea pentru consum de substanţe interzise a expirat.

Nemulţumiţi de situaţia creată, şefii lui Juventus ar fi hotărât să nu mai colaboreze cu fraţii Becali, conform presei italiene, care redă şi o declaraţie a lui Giovani: "Este exclus să ducem jucatori la Juventus!"

În această vară, fraţii Becali au transferat doi fotbalişti români în Serie A - Marius Alexe la Sassuolo şi Constantin Nica la Atalanta. De asemenea, ei au intermediat împrumutul lui Denis Alibec de la Inter la Bologna.

Sursa: Gândul

L'ingegnere romeno che aveva portato i piccoli al mare racconta: «Ecco come è nato l'equivoco sui bimbi»

Costantin con i carabinieri (Ansa)
«I nostri castelli di sabbia mentre tutti ci cercavano»

la giornata in cui è stato creduto un rapitore

ROMA - Il telefonino è sempre lì. Appoggiato sul comodino in camera da letto. Spento. Costantin è andato a lavorare nei cantieri attorno a Roma senza portarselo dietro. Un'abitudine, seguita anche lunedì - per i romeni festa religiosa e di riposo -, che gli è quasi costata l'accusa di sequestro di minori e procurato allarme. «Mi sono reso conto di aver sbagliato, una telefonata avremmo anche potuto farla», racconta il trentenne che per dieci ore, insieme con il fratello Petru, ha fatto temere il peggio per due gemellini di sei anni - e altri due ragazzini più grandi - portati sulla spiaggia di Ostia senza il permesso dei genitori.

Costantin, 36 anni, e Petru, di 24, sono stati rilasciati lunedì notte dai carabinieri che hanno messo a verbale i loro racconti sulla giornata trascorsa prima a messa, nella chiesa ortodossa romena in via di Ponte Mammolo, e poi al mare con i quattro minorenni. «Ho sbagliato a non avvertire nessuno, ho sbagliato a fidarmi di mio fratello che mi ha assicurato di aver avuto l'ok del padre dei gemellini per portarli a Ostia, ma non sono un mostro: abbiamo comprato anche costumi e ciabatte ai bambini che erano senza», aggiunge Costantin, ascoltato a lungo dagli investigatori dell'Arma, coordinati dal generale Maurizio Mezzavilla e dal colonnello Giuseppe La Gala. Per ora il trentenne non è accusato di nulla, così come il fratello, ma le loro versioni potrebbero essere confrontate con quelle dei piccoli, che la procura non esclude di sentire nei prossimi giorni. «Ho perfino temuto che i miei figli potessero essere uccisi o venduti - spiega la madre dei gemellini, Ana, insieme con il marito Vasile, nella loro casa vicino Zagarolo -. Per fortuna non è successo niente. Quel ragazzo ci ha chiesto scusa e non lo abbiamo denunciato. Ma non glieli avevamo lasciati mai e non doveva prenderli».

Quella di martedì per Costantin - cintura nera di judo, laureato in ingegneria edile, papà di un ragazzo di 12 anni in Romania con la madre - e per Petru - studente universitario e muratore - è stata una giornata come tutte le altre: sveglia all'alba, poi in giro per cantieri fuori Roma a fare i manovali. Senza telefonini. Ma il ricordo di quanto accaduto lunedì non li ha lasciati in pace. «Abbiamo partecipato alla messa a Ponte Mammolo, poi come sempre ci siamo messi a giocare con i bambini fuori dalla chiesa - ricorda Costantin -. La nonna di altri due ragazzini (residenti a Frosinone) ci ha detto che potevamo portarli al mare. Ma, prima di andare via, Petru è andato dal diacono (il padre dei gemellini Alexander e Sebastian). Gli ha detto: "Ce li abbiamo noi". E lui gli ha risposto: "Va bene". Probabilmente pensava che saremmo rimasti in cortile, invece noi abbiamo capito che ci aveva dato il permesso per andare a Ostia».

Un equivoco che, complice la mancanza di qualsiasi contatto fino a tarda sera, ha innescato un'escalation di tensione. «Non pensavo di fare una cosa sbagliata, mi scuso con i genitori dei piccoli», aggiunge Costantin. A casa, a Boccea, Marian, la suocera, lo chiama «Narcisio». «Perché è davvero un bel ragazzo», spiega. Un giovane molto religioso. «Digiuna tre giorni a settimana, frequenta la chiesa, è serissimo e fidato - assicura -. Alle spalle ha una storia drammatica: il padre morto quando aveva otto anni, la madre in una clinica psichiatrica. Ha una sorella suora di clausura e lui è stato in orfanotrofio. È un buono, calmo, parla inglese, vuole sempre aiutare gli altri». Per andare a Ostia - e non a Ladispoli come ipotizzato in un primo momento - Costantin, il fratello e i bambini hanno viaggiato sulla metropolitana fino a Termini, poi sul trenino per il litorale. «Abbiamo preso il sole sulla spiaggia libera, giocato, pescato, costruito castelli di sabbia - spiega ancora il «rapitore» -. I piccoli sono stati bene, hanno mangiato dei panini. Ci siamo fatti anche delle foto. Non pensavamo che ci stessero cercando. Ci sono rimasti male solo quando una ruspa per la pulizia della spiaggia ha distrutto i loro castelli - dice ancora «Narcisio» -. Era quasi il tramonto e siamo tornati a Roma. Alla stazione Cornelia però siamo stati fermati dai carabinieri: erano tutti in borghese, li abbiamo scambiati per rapinatori. Ma che colpa avevamo noi? Eravamo convinti che i genitori ci avessero dato il permesso».

21 agosto 2013 (modifica il 22 agosto 2013)
Rinaldo Frignani

Fonte: Corriere della Sera

Nuoro: scomparso cuoco rumeno, ricerche dei carabinieri a Siniscola

Nuoro, 20 ago. - (Adnkronos) - Un cuoco rumeno di 29 anni, George Parlapan, e' scomparso da ieri a Siniscola (Nuoro). Il giovane, che lavorava in un locale a La Caletta, stava facendo una passeggiata in bicicletta nella zona di Capo Comino, secondo le prime testimonianze raccolte dai carabinieri della compagnia di Siniscola, coordinati dal capitano Andrea Senes, che ha immediatamente avviato le ricerche. Dalle 13 di oggi il suo cellulare risulta spento. I carabinieri hanno avviato la complessa macchina delle ricerche insieme a vigili del fuoco e compagnia barracellare di Siniscola in tutta la costa della Baronia.

Fonte: Adnkronos

Nuoro, dormono in una tenda. Vivono di offerte e aspettano una casa

La coppia che vive nella tenda montata nei parcheggi sotto l anfiteatro (Foto Massimo Locci)

Da tre mesi, Alessandro Fadda, 58 anni, nuorese, e la sua compagna rumena vivono in una tenda a ridosso dell'anfiteatro di piazza Veneto.

Chiedono una casa. Hanno inoltrato la loro richiesta al settore servizi sociali del Comune e ora impazienti attendono risposte. Nel frattempo, la Caritas è diventata un puntuale riferimento e a breve riaprirà anche la mensa de Le Grazie. Per il resto dicono grazie alla solidarietà delle persone buone.

"Faccio parte di una famiglia di pastori da più generazioni e fin da ragazzino ho sempre lavorato in campagna. Agli inizi in Gallura e poi negli ultimi anni in una cooperativa agricola di Sassari che è fallita. Io sono rimasto senza un lavoro e senza un soldo".

L'uomo si sente ancora in forze: "Certo che lavorerei, riprenderei a darmi da fare in campagna o mi adatterei a fare anche altro. Purtroppo la crisi nel settore agropastorale si fa sentire e assumere una persona è diventato un lusso che soltanto un'azienda di grandi dimensioni si potrebbe permettere".

L'articolo completo di Luca Urgu su L'Unione Sarda oggi in edicola.

Giovedì 22 agosto 2013

Fonte: L'Unione Sarda

Tragedie: Un copil de 2 ani şi-a găsit sfârşitul într-un lac sub ochii îngroziţi ai părinţilor

21 August 2013
Autor: Laura Negoiţă

O familie de suceveni veniţi acasă din Italia să-şi petreacă vacanţa s-au dus în vizită la rude în cartierul Iţcani. Scăpat de sub supravegherea părinţilor, mezinul familiei în vârstă de 2 ani a alunecat în lacul din curte fără ca cineva să-l vadă. Medicii chemaţi în ajutor nu au mai putut decât să constate decesul.

Tragedie fără margini pentru familia unor suceveni veniţi acasă pentru a-şi petrece concediul alături de familie.

Monitorul de Suceava scrie că unul din cei cinci copii ai familiei, în vârstă de numai 2 anişori, şi-a găsit sfârşitul ieri după-amiază într-un heleşteu aflat în curtea unei rude.

Aflaţi în vizită la rudele care locuiesc în cartierul Iţcani, părinţii şi cei cinci copii veniţi din Italia au intrat la un moment dat în curtea lui Florin Costan, unul dintre fraţii bunicului micuţilor.

A fost suficient un moment de neatenţie din parte adulţilor şi o curiozitatea a unuia dintre fraţii mai mari, care a dorit să afle ce se găseşte în grădina rudelor. Fără să fie observat de nimeni, copilaşul de numai 2 anişori a coborât scările care duceau spre heleşteul din gospodăria lui Florin Costan, iar acolo şi-a pierdut viaţa.

La un moment dat, proprietarul a mers spre iaz şi a observat un pampers plutind pe apă şi a dat alarma. Rudele l-au scos pe micuţ din apă şi au sunat la ambulanţă cu speranţa că acesta va putea fi salvat.

După 40 de minute de eforturi zadarnice, ambulanţierii nu au putut face altceva decât să constate decesul, sub privirile îngrozite şi neputincioase ale părinţilor.

Sursa: EVZ.ro

sabato 17 agosto 2013

Calina Pletosu rumena di nascita Miss Muretto 2013

5 agosto 2013 Enza Ansalone

Calina Pletosu è la nuova Miss Muretto 2013, ha 18 anni è nata in Romania e vive in Italia ad Asti da quando aveva 2 anni insieme ai genitori che fanno i fotografi.

Calina Pletosu alta bionda, fisico statuario, occhi scuri, sguardo intelligente, studia al liceo lunguistico, il suo sogno nel cassetto come per qualsiasi miss è fare l’attrice ma si appresta ad intraprendere studi nel campo della comunicazione. L’anno scorso Calina Pletosu si è classificata seconda, quest’anno è riuscita a strappare il titolo a Arianna Vitale 17 anni di Boves.

Calina Pletosu insime alla sua famiglia incarnano perfettamente quell’esempio di immigrato pienamente integrato nella cultura e società italiana di cui spesso parla il ministro Cecile Kyenge. Calina Pletosu ha due fratelli maggiori che lavorano per l’Onu e per i Beni Culturali.

A Martina Pigoni va la fascia Miss Protagonista di Stile, mentre Olga Polikarpova diventa Miss MiTu Mline e Calina Pletosu sbaraglia la concorrenza conquistando anche la fascia di Miss Stampa.

Fonte: TuttoNews

Romania: finalmente riaprono le adozioni internazionali. Ai.Bi. accreditata

Si riaccende la speranza per le famiglie rumene e italo rumene residenti in Italia. Dal prossimo settembre i primi abbinamenti. Ai.Bi. accreditata: chi può adottare un minore rumeno?

ADOZIONI – L’Autorità Centrale della Romania (ORA) ha deciso di riaprire le adozioni internazionali chiuse dal 1 di gennaio 2005 (quando è entrata in vigore la Legge 273/2004 sul regime giuridico delle adozioni), e di esaminare nuovi dossier a partire da settembre 2013.

Questa grande opportunità riguarderà però solo ed esclusivamente le coppie rumene o italo-rumene residenti in Italia (o in altri Paese esteri), che potranno quindi adottare nel proprio Paese d’origine. La nuova legge sulle adozioni internazionali, entrata in vigore nell’aprile 2012, riapre infatti la possibilità di adottare in Romania a quelle coppie in cui almeno uno dei due coniugi sia di nazionalità rumena.

I coniugi, per poter adottare, dovranno rispettare i requisiti della legge italiana prevista per le adozioni internazionali, come per esempio i limiti d’età degli aspiranti genitori.

Per quanto concerne i minori adottabili, sono bambini per i quali non è stato possibile identificare una famiglia adottiva residente in Romania, entro un periodo di 2 anni dalla sentenza irrevocabile di approvazione dell’apertura della procedura di adozione interna. Hanno un’età superiore ai 3 anni, e possono essere di un’etnia diversa da quella rumena.

Per adottare in Romania, i coniugi dovranno effettuare due viaggi. Nel primo, la coppia dovrà recarsi nel Paese per conoscere il bambino abbinato. La normativa rumena prevede che durante la permanenza vengano effettuati un minimo di 8 incontri con il minore, nell’arco di 30 giorni e sotto la supervisione degli operatori locali competenti. A conclusione di questi incontri, il Tribunale fisserà l’udienza di adozione. Durante il secondo viaggio, invece, il minore sarà affidato alla coppia e potrà essere predisposta la documentazione necessaria all’ingresso in Italia della nuova famiglia.

Ai.Bi. ha ricevuto l’accreditamento ad adottare in Romania, così come altri 8 enti autorizzati, fra cui 7 statunitensi (Children’s House International – CHI; Fundaţia Nightlight Christian Adoptions; AGAPE ADOPTIONS; BAL JAGAT-CHILDREN’S WORLD Inc.; Lifeline Children’s Services; Agentia Hands Across the Water; Agenţia Alliance for Children) ed uno canadese (CARC–International Adoptio).

Per ulteriori informazioni chiamare l’ufficio Adozioni Internazionali di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, dalle 9.10 alle 18.00, da lunedì al venerdì: 02/988221.

6 agosto 2013

Fonte: News24h

Adozioni in Romania, a settembre i primi incarichi

famiglia
30/07/2013

Enzo B ha incontrato oggi l'autorità romena, che da settembre esaminerà i primi dossier. La Romania così riapre dopo otto anni

2013.07.30 ENZO B ORA 3

Una delegazione di ENZO B ha incontrato oggi a Bucarest l’Ufficio Romeno per le Adozioni (ORA). È il primo passo concreto per la riapertura delle adozioni nel paese, che aveva chiuso le adozioni internazionali fin dal 2005.

La nuova legge, entrata in vigore nell’aprile 2012, riapre la possibilità di adottare in Romania a quelle coppie in cui almeno uno dei due coniugi sia di nazionalità romena. ENZO B è stato il primo ente a ottenere l’accreditamento, a cui si affianca ora anche AiBi.

Durante il meeting, il Segretario di Stato Bogdan Adrian Panait, Presidente dell’ORA, e Stefano Bernardi, Direttore di ENZO B, hanno analizzato e definito alcuni aspetti operativi quali la composizione del dossier, la preparazione e la formazione delle coppie, la raccolta e l’approfondimento delle informazioni relative ai profili psicologici, sociali e sanitari dei bambini che saranno abbinati.

I primi incarichi sono già operativi e saranno presi in esame dall’ORA a partire da settembre: i tempi di attesa previsti per l’abbinamento sono di 6‐7 mesi. ORA ed ENZO B si incontreranno periodicamente per approfondire le modalità di collaborazione: il prossimo incontro è già programmato a Bucarest per il prossimo mese di settembre.

Fonte: Vita

venerdì 16 agosto 2013

“Ramania”, un ponte fra Corato e la Romania

Attualità
Sono quattro donne le fondatrici
12/08/2013

Un gruppo misto di coratini e romeni ha fondato un'associazione socio-culturale italo-romena, senza scopo di lucro, che punta allo scambio proficuo fra due popoli e culture, all’insegna della condivisione del patrimonio comuneCenzio Di Zanni
Il viadotto Basarab di Bucarest Il viadotto Basarab di Bucarest n.c.
L’integrazione fra storie e culture diverse è sempre ragione di arricchimento, mai di detrimento. Tuttavia - e le recenti ingiurie rivolte all’indirizzo del ministro Kyenge sono lì a dimostrarlo - perché i vantaggi di questo assunto siano percepiti e valorizzati dai più, c’è parecchio lavoro da fare.

Un lavoro che tocca da vicino la cosiddetta società civile, prima delle istituzioni dello Stato, i cittadini quindi, quello che i costituzionalisti chiamerebbero “Stato-Comunità”. E per superare la barriera del pregiudizio e dell’ignoranza - in senso non dispregiativo - quale migliore ricetta di un’associazione che crei un ponte fra persone e culture diverse?

Sulla scorta di queste considerazioni, un gruppo misto di coratini e romeni ha fondato “Ramania”, associazione socio-culturale italo-romena, senza scopo di lucro, che punta allo scambio proficuo fra due popoli e culture, all’insegna della condivisione del patrimonio comune e della conoscenza delle reciproche diversità, oltre che del valore ad esse sotteso.

Una conoscenza diffusa, come noto, è la strada maestra per abbattere il pregiudizio. Nello statuto sociale, infatti, si legge: “l’associazione si rivolge alla generalità della popolazione e non esclusivamente ai suoi aderenti”.

Sono quattro donne le fondatrici di “Ramania”: Ene Liliana, presidente; Gabriela Cristina Balasoiu, segretaria; Florica Sarbu, tesoriera e, nel ruolo di vice presidente, una coratina d’eccezione, Teresa De Meo, già presidente della Fidapa.

La comunità romena è una delle più numerose, fra quelle che la città ospita. Molte le donne che, alla ricerca di un reddito più dignitoso, intraprendono la strada dell’emigrazione verso il belpaese e, spesso, si avviano al lavoro come collaboratrici domestiche, con mansioni che sempre meno italiani sono disposti a svolgere. Così, entrano a far parte delle nostre famiglie, spesso convivendo lo stesso tetto, e imparano la nostra lingua, e si integrano fino a dar luogo a propri nuclei familiari.

Se loro si considerano integrate, il rapporto con gli autoctoni, tuttavia, sconta ancora l’immagine dell’extracomunitario (a proposito, la Romania è entrata nella U.E. dal 2007) da rispedire al mittente. Un’immagine ammantata di luoghi comuni, generalizzazioni e pregiudizi duri a morire che “Ramania” si prefigge di smussare.

Per raggiungere questo obiettivo a lungo termine, l’associazione intende “promuovere e valorizzare la cultura di origine romena”, attraverso “l’informazione e la sensibilizzazione della collettività sui temi e sui problemi afferenti il mondo romeno nel suo complesso, attraverso lo studio, la ricerca […] e la promozione di attività che favoriscano lo scambio interculturale in un’ottica europea”.

Ancora, fra le attività che lo statuto prevede, quelle legate alla formazione hanno un peso specifico di tutto rispetto. Si parla - al riguardo - di corsi di lingua italiana e romena, seminari e ricerche sociali. Senza trascurare l'assistenza legale per “la tutela dei diritti civili e di quelli socio-economici e di ordine sindacale”.

«Da molti anni, per motivi professionali, seguo molte persone appartenenti a comunità di immigrati e, con quelle di nazionalità romena, ho instaurato rapporti di amicizia duraturi, così ho potuto conoscere la loro cultura più da vicino», spiega la vicepresidente.

«L’esigenza di costituire un’associazione italo-romena - continua la De Meo - è nata, innanzitutto, per creare un luogo in cui potersi conoscere, in cui potersi riunire; il primo bisogno che avvertono è quello di creare occasioni di socialità, infatti».

Circa trecento - secondo recenti stime - sono i cittadini romeni che risiedono o, comunque, operano a Corato e spesso vivono "confinati" nelle mura domestiche, con poche occasioni di contatto con il mondo esterno.

Un aneddoto, fra i molti citati, svela gli ottimi presupposti nella relazione con i coratini soci di "Ramania".

«Il nostro primo incontro è stato un incontro più o meno di prova - racconta Liliana, la Presidente, e visibilmente emozionata, continua - è stato meraviglioso, non siamo stati tanti, però in questo incontro l'emozione è stata fantastica. Forse non credi - dice - tutti piangevano».

Le donne di "Ramania" non lesinano le proprie energie.

«Possiamo sfatare tanti pregiudizi, dimostrando che siamo più di quello che si vede», questa la sfida dell'associazione, nelle parole di Felicia, una delle socie.

C'è molto lavoro da fare e un primo scoglio da superare: "Ramania" è alla ricerca di una sede, una sede che vada oltre quella legale, in cui avviare progetti e attività, con ricadute positive per tutti. Romeni e non.

Fonte: Corato Live

Provincia, dal Dâmboviţa in visita a Novara


Una delegazione della provincia rumena, in Italia per promuovere il proprio territorio, ha fatto visita a Palazzo Natta

8 agosto 2013

E’ stata ricevuta ieri mattina, mercoledì 7 agosto, presso la Sala Giunta della Provincia di Novara la delegazione rumena preveniente dalla provincia del Dâmboviţa, realtà morfologicamente e dimensionalmente assai simile alla Provincia di Novara.

Il presidente Adrian Tutuianu - accompagnato dal senatore Valentin Calcan e dagli onorevoli Georgica Dumitru, Zisu Stanciu e Ionuţ-Cristian Săvoiu - è stato accolto dal presidente della Provincia Diego Sozzani e dal Prefetto di Novara Francesco Paolo Castaldo.

Sono intervenuti anche l’assessore provinciale Antonio Tenace e i consiglieri Filippo Borroni, Antonio Cesti e Camillo Esempio.

L’obiettivo della delegazione che oltre che a Novara è stata ricevuta a Bologna e Cuneo, è quello di promuovere il proprio territorio sotto il profilo degli investimenti ma anche del turismo.

Ampi spazi destinati alle imprese, aree industriali, vocazione turistica culturale e sportiva, e attenzione all’industria agroalimentare: queste le caratteristiche salienti del Dâmboviţa illustrate dal suo presidente Tutuianu che non nasconde come la situazione, anche in Romania, sia oggi in grande fermento, essendo in atto da tempo un tentativo di ridisegno della geografia istituzionale.

"Ho molto gradito questa visita - ha dichiarato il presidente Sozzani - come altre in passato, ci ha permesso di conoscere altre realtà, scoprirne analogie e differenze e verificare possibilità di scambi fattivi. Ci faremo tramite presso la nostra Camera di Commercio, l’Università e le Associazioni di Categoria presenti sul nostro territorio, della loro disponibilità al dialogo e apertura in termini di impresa e investimenti".

Come mai a Novara? "Perché - ha risposto il presidente Tutuianu - abbiamo avuto modo di conoscere la vostra provincia attraverso le immagini realizzate in occasione della gara di golf organizzata dalla Provincia. Abbiamo ampie aree che potrebbero essere destinate a questo tipo di strutture per aprire una nuova nicchia riservata al turismo sportivo".

Nel frattempo l’assessore Tenace, delegato ai rapporti con l’Expo, ha colto l’occasione per invitare i visitatori che dal Dâmboviţa verranno in occasione dell’Expo a soggiornare nella nostra provincia.

Fonte: Novara Today

Agricoltura, Nugnes incontra delegazione romena

luglio 24, 2013
Agricoltura

Agricoltura, Nugnes incontra delegazione romena

L’assessore all’Agricoltura della Regione Campania Daniela Nugnes ha ricevuto oggi, presso l’assessorato, una delegazione del ministero per l’Agricoltura della Romania, guidata da Carmen Mihaela Boteanu, direttore generale aggiunto dell’Autorità di gestione del Programma di sviluppo rurale rumeno (in foto la delegazione rumena con l’assessore Nugnes).
Nel corso dell’incontro è stato effettuato un confronto sull’avanzamento della spesa del Piano di Sviluppo Rurale in Campania, sulla nuova programmazione 2014-2020 e sui processi di innovazione in agricoltura.
“Con grande soddisfazione ho appreso che la delegazione ha scelto proprio la Campania come regione modello per approfondire un confronto sulla gestione dei fondi europei e come unica tappa di questa visita che, domani, proseguirà in alcune aziende regionali. Evidentemente le nostre best practices e le eccellenze campane possono essere di esempio in Europa”, ha dichiarato l’assessore Nugnes, che concluso dicendo:
“Sicuramente è stato un incontro proficuo nel corso del quale abbiamo gettato le basi per un lavoro futuro. L’auspicio è che questo incontro sia foriero di un concreto percorso di collaborazione”.

Fonte: Radio CRC

La festa romena saluta l'arrivo della nuova chiesa allo Stadio

22.07.2013

L'APPUNTAMENTO. Seicento persone allo Stadio per gustare cibi e bevande tipiche accompagnate da musica e canti. Codrea: «Il via ai lavori a fine mese Con i soldi raccolti e quelli del ministero degli Esteri del nostro Paese il primo stralcio è coperto»

Chiesa e Centro culturale ancora non ci sono, ma la comunità rumena di Verona, che conta oltre 8 mila persone, ha già iniziato ad animare il terreno in viale Palladio. Ieri infatti, nel pomeriggio e fino a sera, l'area nota come «la Busa», tra lo Stadio e la stazione, che lo scorso marzo è passata definitivamente nelle mani della parrocchia ortodossa di padre Gabriel Codrea, ha ospitato oltre 600 persone, accorse per gustare cibo e bevande tipiche, tra musiche popolari e canti religiosi. I commercianti rumeni hanno donato da bere e mangiare. I fondi raccolti andranno nei nuovi edifici.
In primavera, dopo l'acquisto dell'area di 5.500 metri quadri dal Comune di Verona, il Governo della Romania ha ceduto il pezzo di terra prima alla diocesi e da essa alla parrocchia ortodossa. Il cerchio burocratico si è chiuso, e ora bisogna fare i conti con le risorse economiche. La festa, organizzata la domenica successiva al giorno di Sant'Elia profeta, a cui sarà dedicata la chiesa, è stata infatti allestita proprio per raccogliere una parte dei fondi necessari a realizzare le due strutture che spunteranno nell'area: la chiesa di 1.600 metri quadrati, e il Centro di ulteriori 600. La pulizia dell'area è già stata fatta in passato (da tre anni infatti la comunità romena aveva in gestione lo spazio) riqualificando una zona che era precipitata nel degrado, e nota per i giri di prostituzione. «Abbiamo avviato i primi interventi per il nuovo ingresso da via Palladio», riferisce padre Codrea. «L'ultima settimana di luglio prenderanno il via gli scavi, e con i soldi già raccolti dalla parrocchia più altri in arrivo dal Ministero degli Esteri della Romania, il primo stralcio è coperto». Si tratta della prima parte della chiesa, semi interrata, che arriverà a livello della strada.
Adesso la parrocchia sta scegliendo l'impresa che eseguirà l'urbanizzazione. «Sarà italiana», fa sapere Codrea, «perché quelle rumene non sono sufficientemente strutturate da sostenere un simile intervento». Realizzare la chiesa non sarà infatti facile, e serviranno anche delle vasche contenitrici per che evitare l'acqua, con l'innalzamento del cemento fino a bordo strada, si riversi nella tangenziale.
Conclude Codrea: «Contiamo di finire la prima parte entro l'inverno e di ottenere l'agibilità per Natale. Poi, soldi permettendo, procederemo con la parte superiore e con la realizzazione del Centro in cui fare incontrare badanti e gente della comunità».

Chiara Bazzanella

Fonte: L'Arena

Gli ospedali dell'Asl 10 parlano 116 lingue: ecco un servizio telefonico per capire gli stranieri

Firenze

Il personale sanitario potrà utilizzare 'Helpvoice'. Sarà possibile collegarsi con un operatore che tradurrà in vivavoce le parole del paziente

24/07/2013

Chiede una donna romena giunta in pediatria: «Copilul meu are o febra mare, poate te ajuta?». Vuol sapere se la si può aiutare perché il figlio ha la febbre alta, cosa che un tedesco direbbe: «Mein Kind hat hohes Fieber, können Sie helfen?». Se invece avesse avuto un incidente e perdesse sangue da una gamba per chiamare l’ambulanza direbbe: «Ich hatte einen Unfall und verlieren Blut aus ein Bein» che in francese invece si dice: «J'ai eu un accident et perdre du sang d'une jambe». Questo paziente al termine della visita chiederebbe: «Je dois payer le billet?», mentre un inglese si esprimerebbe così: «Do I have to pay for the assistance?» senza usare la parola della sua lingua ticket che noi adoperiamo per indicare quello che c’è da pagare, ma la donna romena chiederebbe: «Trebuie să plătească biletul?» Per quanto più conosciuto l’inglese, allo sportello dell’ospedale non è detto si capisca cosa vuole l’inglese che dice «I would like to send medical records to my insurance» che la donna romena direbbe: «Aș dori să trimită dosarele medicale pentru asigurarea mea», tradotto in italiano «Vorrei inviare la cartella clinica alla mia assicurazione».

Ora il problema è risolto che tu lo chieda in catalano o in armeno, in bosniaco o in sinti, nella lingua dei macedoni o in quella dei lettoni. E indipendentemente da dove ti trovi: al pronto soccorso di Figline Valdarno o all’ambulatorio di pneumologia del Palagi, al servizio per le tossicodipendenze di Scandicci o al consultorio ostetrico-ginecologico di via Rossini a Campi Bisenzio.

I medici, gli infermieri, il personale sanitario e quello amministrativo sono da oggi in condizione di comprendere che cosa un paziente straniero gli stia chiedendo e di dargli una risposta in ben 116 lingue, da quelle africane alle slave, dalle ugrofinniche a quelle arabe, orientali, latine, anglosassoni.

Dopo una sperimentazione gratuita durata poco più di un anno, dal giugno dell’anno scorso ad oggi, durante la quale sono state coinvolte solo la centrale operativa del 118 e le accettazioni dei dipartimenti dell’emergenza e dell’urgenza, vale a dire i pronto soccorso di Santa Maria Nuova, Torregalli, Ponte a Niccheri, del Serristori a Figline e di Borgo San Lorenzo, nel corso della quale sono giunte in tutto 304 chiamate, è definitivamente partito il servizio di interpretariato telefonico che consente di eseguire un triage in vivavoce.

Il servizio, chiamato Helpvoice, è attivo 24 ore per 365 giorni all’anno ed è assicurato dalla società cooperativa Eurostreet di Biella i cui operatori rispondono entro 3 minuti al personale dell’Azienda sanitaria di Firenze, da qualunque presidio ospedaliero o territoriale chiami, il quale ha a disposizione un numero verde al quale rivolgersi da qualunque telefono fisso o cordless con funzione vivavoce, in modo da far sentire la propria voce e quella dell’interlocutore che parla in un’altra lingua, magari il kirghiso, il fiammingo o il punjabi. Facendosi riconoscere tramite alcune opzioni è possibile chiamare anche da un telefono cellulare. Un apposito numero è a disposizione nel caso di problemi tecnici.

All’Azienda sanitaria di Firenze questo servizio, da qui al giugno dell’anno prossimo, costerà 8.000 euro, 22 al giorno, un’inezia se si considera che su quasi 824 mila assistiti, quasi 92 mila sono stranieri, in prevalenza romeni (16 mila), albanesi (14 mila), cinesi (8.600) e marocchini (5.300), senza contare i cosiddetti irregolari, quelli presente temporaneamente e i turisti, e che dei 106 mila residenti da 0 a 14 anni, quasi 16.000 hanno entrambi i genitori provenienti da un’altra nazionalità.

Il servizio di triage telefonico avviato per prima proprio dalla Asl 10 va ad aggiungersi all’attività di mediazione linguistico culturale assicurata dal Consorzio Metropoli di Firenze e svolta da operatori presenti fisicamente in loco, la quale è stata avviata già dal 2009 e, nel corso dell’anno passato, ha consentito di erogare 11.228 prestazioni nei servizi territoriali con una media giornaliera di 47 interventi effettuati per 51 ore alla settimana e per 240 giorni all’anno, e 3.689 nelle strutture ospedaliere con una media di 15 interventi al giorno.

Le lingue disponibili per il nuovo servizio di triage telefonico, in rigoroso ordine alfabetico, sono: afgano, afrikaans, albanese, algerino, amarico, americano, arabo, armeno, australiano, austriaco, azero, bambara, bangla, bantù, bengalese, berbero, bielorusso, bosniaco, brasiliano, bulgaro, catalano, ceco, cinese, cingalese, coreano, creolo, croato, curdo, danese, dari, ebraico, edo, egiziano, eritreo, estone, etiope, ewe, farsi, fiammingo, filippino, finlandese, francese, georgiano, ghanese, giapponese, greco, haitiano, hindi, indiano, indonesiano, inglese, ishan, islandese, kazako, khmer, kikongo, kimbundu, kinyarwanda, kirghiso, kosovaro, kotokoli, lappone, lettone, libanese, lingala, lituano, macedone, malese, maltese, mandinga, maori, marocchino, moldavo, mongolo, nepalese, nigeriano, norvegese, olandese, pashtun, persiano, peruviano, pidgin, polacco, portoghese, punjabi, romeno, russo, senegalese, serbo, singalese, sinti, slovacco, sloveno, somalo, spagnolo, sudafricano, sudanese, svedese, swahili, tagalog, tamil, tedesco, thai, tibetano, tigrino, tunisino, turco, twi, ucraino, ungherese, urdu, uzbeko, vietnamita, wenzhou, wolof, yoruba.

Fonte: Ufficio Stampa - Azienda Usl 10 Firenze

Cârnaţi din România, opriţi de la comercializare în Italia din cauza unor E-uri interzise

de Laura Mitran - Mediafax Publicat la: 06.08.2013

Un lot de cârnaţi din România a fost oprit de la comercializare în Italia din cauză că produsul conţinea coloranţii roşii E 124 şi E 129, a căror folosire nu era autorizată, potrivit unei notificări transmise pe Sistemul de Alertă Rapidă pentru Alimente şi Furaje (SARAF).

În notificarea de la începutul acestei luni, se arată că produsul avea un conţinut de E 124 (roşu Ponceau/ de coşenilă) de 7,73 miligrame pe kilogram şi de E 129 (roşu Allura) de 2,21 mg/ kg.

Cârnaţii româneşti nu ajunseseră încă în comerţ în Italia, când a fost emisă notificarea, şi au fost opriţi de la comercializare.

Reprezentanţii Autorităţii Naţionale Sanitare Veterinare şi pentru Siguranţa Alimentelor (ANSVSA) au precizat pentru MEDIAFAX că cei doi aditivi sunt autorizaţi în UE, dar nu în produsul respectiv, ci numai în anumite tipuri de cârnaţi, ca chorizo şi altele. Astfel, cârnaţii respectivi au fost opriţi de la comercializare deoarece compoziţia lor nu corespundea "reţetei" autorizate în UE, au mai arătat sursele citate.

Pe de altă parte, în urma unui studiu realizat în Marea Britanie în 2007, cei doi aditivi, printre alţii, au fost asociaţi cu hiperactivitate la copii, însă Autoritatea Europeană pentru Securitatea Alimentară (EFSA) a considerat că rezultatele studiului sunt ambigue şi nu a făcut vreo recomandare privind folosirea celor doi coloranţi. În schimb, în SUA, E 124 este considerat cancerigen şi a fost interzis.

Sursa: Gândul

OTV se întoarce via Italia. Dan Diaconescu dă gratuit două milioane de antene

25 July 2013

Autor: Anca Simionescu

Patronul OTV anunţă că va relua emisia, prin satelit, pe baza unei licenţe luate în Italia. Surse apropiate lui Diaconescu spun că ar fi de fapt două licenţe. Pentru a realiza emisiuni în direct, vedetele OTV vor fi obligate să stea în Italia. Vedete grilei va fi "talk-show-ul thriller".

Dan Diaconescu, Florin Condurăţeanu, Sorin Ovidiu Bălan şi compania sunt gata să se întoarcă pe micile ecrane

Dan Diaconescu, Florin Condurăţeanu, Sorin Ovidiu Bălan şi compania sunt gata să se întoarcă pe micile ecrane
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Dan Diaconescu este plin de surprize. Când nimeni nu mai credea, OTV se întoarce spectaculos pe micul ecran, cu licenţă din Italia şi cu emisiunile în direct realizate acolo. Mai mult, liderul PP-DD este gata să pună la bătaie, gratuit, două milioane de antene-satelit pentru membrii partidului.

"Iniţial, am achiziţionat în România două licenţe: One TV şi Top TV. Când Diaconescu şi Condurăţeanu s-au dus la CNA şi au recunoscut că le aparţin, amândouă licenţele au fost anulate cu unanimitate de voturi. Aşa s-a luat decizia să se cumpere două licenţe pe teritoriul UE, din care una în Italia. "Ne vom supune legilor de acolo şi vom plăti taxe în ţările respective. Vom fi aşa, un fel de Noua Europa Liberă a României noastre", explică Sorin Ovidiu Bălan, realizator OTV, pentru EVZ.

Consiliul Naţional al Audiovizualului a ridicat licenţa OTV pe 22 ianuarie 2013. Soluţia găsită de Dan Diaconescu fentează astfel deciziile şi controlul CNA, care sunt exercitate doar pe teritoriul României şi pentru licenţele audiovizuale înregistrate aici. Patronul OTV va scoate însă din buzunar mai mulţi bani. "Este foarte scump. Numai licenţa, cazarea şi transportul nostru cât costă. Noi, aşa zisele vedete ale OTV-ului, practic o să ne mutăm acolo. Nu suntem pretenţioşi, dar o cameră cu pat şi baie tot ne trebuie", explică Sorin Ovidiu Bălan.

Cum se "prinde" OTV

Jurnalistul a confirmat pentru EVZ că emisia OTV va fi reluată în luna septembrie, iar acum se poartă discuţii cu societăţile de cablu pentru preluarea postului. "Cabliştii ar fi interesaţi să ne preia, aşa cum au fost şi până acum. Mai ales că, după pauza asta, vă daţi seama ce audienţă o să facem. Suntem însă pregătiţi să dăm gratuit antene - nu este o elucubaraţie a lui Dan Diaconescu - sunt şi firme de cablu care dau antena gratuit. Avem circa două milioane de antene şi vrem să le dăm membrilor noştri de partid", zice Bălan.

Cum arată grilă

"Vom transmite 24 din 24 de ore. O să venim cu o nouă grilă, care va cuprinde talkshow-ul lui Diaconescu, un pic schimbat. Eu voi avea intervalul 18-20, probabil în direct şi pe care o să-l împart cu Florin Condurăţeanu, şi mai realizez două emisiuni, din care una o să fie "Brigada mobilă". O să renaştem talk-show-ul de tip thriller, deci fără Magda Ciumac&Co, care, să recunoaştem, era o pată de culoare", a încheiat Bălan.

"Vom fi un fel de Noua Europa Liberă a României. Poate o să punem şi deschiderea cu Rapsodia."
Sorin Ovidiu Bălan, jurnalist

Diaconescu se va supune legilor din Italia

Vestea întorcerii OTV pe sticlă nu a ajuns încă la CNA. Narcisa Iorga (foto) confirmă însă că este legal să achiziţionezi o licenţă într-o ţară de pe teritoriul UE şi să emiţi în România.

"Dan Dia­conescu va plăti taxele la nivel european, în euro. Cumpărarea licenţei pe teritoriul UE scoate OTV de pe principiul must carry. Diaconescu va trebui să poarte discuţii cu cabliştii, pentru ca postul să fie introdus în grilă. Consiliul Naţional al Audiovizualului va face monitorizări, ca şi pentru celelalte canale, şi dacă membrii CNA vor ajunge la concluzia că au fost încălcate unele reguli, vom sesiza instituţia din Italia ce se ocupă de audiovizual. După cum se ştie, în UE amenzile sunt cu mult mai mari decât în România, ajungând chiar la zeci de mii de euro", atrage atenţia Narcisa Iorga (foto).

Sursa: EVZ.ro

La padovana Espe realizza e connette in Romania due impianti fotovoltaici

Inserito da paolo · 7 agosto 2013

Potenza complessiva di 5mwp

Comunicato Stampa

Il Gruppo Espe attraverso la controllata Espe Ro di Timisoara ha realizzato e connesso in Romania, dove è presente sin dal 1996, due parchi fotovoltaici a terra da 2,5 MWp ciascuno.

I due parchi che si sviluppano su una superficie totale di circa 12 ettari sono situati nella regione a sud-est della Romania, in provincia di Braila, e l'energia prodotta sarà ceduta direttamente alla rete Romena.

In particolare, ciascuno dei due impianti è costituito da oltre 10.000 moduli fotovoltaici da 240 e 245Wp forniti dalla Trina Solar ed è prevista una produzione annua totale di oltre 6,6 GWh che garantirà una riduzione di emissione in atmosfera di circa 3.700 tonnellate di CO2 ed un risparmio di circa 570 tep (tonnellate equivalenti di petrolio).

Gli impianti, realizzati e connessi, sono stati finanziati da un gruppo di imprenditori italiani e fanno parte dell'ambizioso progetto,avviato in Romania nel 2012 da Espe,che prevede la realizzazione di un complesso di parchi fotovoltaici per un totale di 20 MWp di potenza.Tale iniziativa permette all'azienda patavina di mettere a frutto l'esperienza maturata in Italia nella realizzazione di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni con più di 200 MWp di impianti installati.

Il Gruppo Espe in Romania ha saputo espandere le proprie attività, soprattutto nel mercato locale dell'energia idroelettrica, dove negli ultimi anni ha realizzato diverse e importanti centrali idroelettriche in grado di produrre più di 35GWh annui.

Sempre in Romania, attraverso Espe Ro, il gruppo ha replicato la vincente formula italiana di Esapro, il primo provider di servizi di manutenzione e sorveglianza in Italia per garantire un servizio di sorveglianza e gestione di alto profilo a garanzia delle alte prestazioni e dei rendimenti attesi.

"Grazie a questa nuova installazione il Gruppo Espe prosegue il proprio percorso di consolidamento nella strategia di internazionalizzazione e di crescita sul territorio Romeno -ha dichiarato Tiziano Meneghetti, Amministratore Delegato di Espe - In Romania Espe è in grado di offrire la stessa tecnologia, materiali e qualità delle realizzazioni, nel rispetto del territorio e dell'ambiente, inclusi i servizi di conduzione, manutenzione e sicurezza, che ha sempre assicurato nella costruzione degli impianti fotovoltaici in Italia.

Fonte: PadovaOggi

Cittadino romeno ucciso in Calabria

Cadavere trovato dai carabinieri vicino a uscita discoteca

(ANSA) - CORIGLIANO CALABRO (COSENZA), 16 AGO - Il cadavere di un cittadino romeno, Dumitru Ciobanu, è stato trovato all'alba dai carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro e del reparto operativo di Cosenza dopo una segnalazione al 112. L'uomo, che presenta una ferita al fianco sinistro, è stato assassinato presumibilmente a colpi di fucile. I carabinieri, infatti, hanno trovato tre bossoli di fucile ed una mazza da baseball. Il corpo era vicino ad una discoteca a Schiavonea di Corigliano.

Fonte: ANSA

Addio Andreea, oggi la comunità rumena a raccolta: colletta per rimpatrio e funerali

Arezzo
Cronaca
21 luglio 2013

Un appello accorato su Facebook che chiama a raccolta la comunità rumena aretina. E’ quello lanciato da una donna che nel drammatico pomeriggio di giovedì era l’ungo l’Arno, a Buon Riposo, ed ha assistito alla morte di Andreea Mihaela Sorescu, la 20enne annegata. La salma della giovanissima sarà rimpatriata (la procura ha già dato il nulla osta), ma la famiglia non ha i mezzi per farlo, e allora l’intera comunità si è data appuntamento questo pomeriggio, alle 16, all’obitorio dell’Ospedale San Donato: per stare vicino alla madre (arrivata grazie all’aiuto che i suoi compaesani le hanno dato), a chi la conosceva e le voleva bene, ma anche per raccogliere i soldi necessari per tornare in Romania, dove ci sarà il funerale e dove la ragazza sarà tumulata.

La tragedia si è consumata giovedì poco dopo le 14. Andreea era sulla spiaggetta di Buon Riposo insieme agli zii del fidanzato e ad un bambino. Stava giocando a palla con il piccolo, quando si è allontanata tra la corrente (forse proprio per riprendere il pallone finito troppo lontano) e non è più tornata.
Sul corpo è stato fatto un accertamento cadaverico: la ragazza avrebbe avuto una congestione. Aveva da poco mangiato un gelato e una pesca e probabilmente l’immersione in una corrente fredda le è stata fatale.

Fonte: Arezzo Notizie

domenica 11 agosto 2013

La fuga d'amore di Kassandra finisce a Pescara. 14enne romena era con fidanzato più grande

Kassandra Elena Pistroescu (foto Il Centro)

PESCARA - Ritrovata a Pescara la ragazza romena fuggita nove giorni fa da Montorio al Vomano (Teramo) per amore, insieme a un 18enne kosovaro, che lavora come boscaiolo e che adesso è a rischio denuncia per sottrazione di minori.

Kassandra Elena Pistroescu, 15 anni il prossimo 30 settembre, a Montorio insieme alla mamma, dopo aver girovagato insieme al suo grande amore, era finita a Pescara, nel piazzale della stazione ferroviaria. Il ritrovamento nel pomeriggio di giovedì, intorno alle 16.

I carabinieri di Teramo e Montorio erano sulle loro tracce, riporta l'edizione di ieri del quotidiano Il Centro, seguendo gli spostamenti dei due via telefonino.

La denuncia di scomparsa presentata ai carabinieri di Montorio il 4 agosto non ha finora dato risultati, e neanche una seconda denuncia che la madre ha presentato in questura a Teramo il giorno successivo ad integrazione della precedente.

La giovane, iscritta all’istituto alberghiero Di Poppa di Teramo, era stata vista sabato notte sul lungomare di Giulianova insieme al kosovaro, come pure a Roseto qualche giorno dopo. I due probabilmente volevano fuggire dall'Abruzzo.

Fonte: AbruzzoWeb

Ragazza rumena scomparsa: ritrovata in un campo nomadi in Romania

NEWS SAN SEVERO, sabato 3 agosto 2013

Roberta Elisabeta Buza, la ragazza rumena residente a San Severo e scomparsa lo scorso 25 luglio è stata ritrovata nella giornata di ieri in un campo nomadi in Romania. Il papà della ragazza aveva subito denunciato la scomparsa alla locale compagnia della Guardia di Finanza, informando i militari di aver ricevuto una telefonata dal cellulare della figlia con la quale gli veniva annunciato il rapimento da parte di un imprenditore italiano che aveva motivi di risentimento nei suoi confronti Dopo un' accurata indagine e alcune testimonianze raccolte che riferivano di aver notato un furgone di colore bianco sul quale sarebbe stata fatta salire la ragazza, l'attività investigativa della squadra mobile del Commissariato e della guardia di Finanza di San Severo portava sulle tracce di una famiglia di nomadi che proprio nella giornata del rapimento aveva abbandonato l'Italia. Grazie al servizio Interpol e alla collaborazione del personale della polizia rumena nell'ambito de progetto ITA.RO., la famiglia è stata pedinata e all'arrivo nel paese d'origine dopo un´ irruzione nel campo nomadi è stata ritrovata la piccola Elisabeta.

Fonte: Teleradioerre

Esplosione a Tarquinia. Anche la donna trasferita al Sant'Eugenio di Roma

Nuovo sopralluogo della scientifica
10/08/2013

VITERBO - E’ stata trasferita dall’ospedale San Paolo di Civitavecchia al Sant’Eugenio di Roma la donna romena di 52 anni, Victorita Nastasie, rimasta gravemente ustionata a causa dell’esplosione avvenuta intorno alle 14,45 nella cucina dello stabilimento balneare l’Altra Isola, sul litorale tra Civitavecchia e Tarquinia. La donna ha riportato ustioni sul 25% del corpo e la lussazione di una spalla, causata dalla porta del locale, che le è stata catapultata addosso dalla violenta deflagrazione. Il suo trasferimento è stato disposto nella tarda serata di ieri, dopo che, una serie di accertamenti, hanno svelato che le ustioni erano più serie di quanto sembrasse subito dopo il ricovero.

Nello stesso ospedale capitolino è ricoverato da ieri anche il giovane egiziano di 25 anni, Hatem Hany Momamed Attia Salama, che ha riportato gravi ustioni di terzo grado al volto, alle gambe e sul 30% del corpo. Entrambi sono ancora in prognosi riservata. Ma secondo i medici che li hanno in cura non sarebbero in pericolo di vita.

Questa mattina, nello stabilimento balneare c’è stato un nuovo sopralluogo della polizia scientifica, incaricata dalla procura della Repubblica di Civitavecchia di accertare le cause dell’esplosione. Su posto, per alcune verifiche tecniche al deposito del gas Gpl e sull’impianto in cui, probabilmente, si è verificata la fuga di gas che ha provocato l’esplosione, anche i tecnici dei vigili del fuoco di Viterbo.

Intanto, si è appreso che lo stabilimento balneare l’Altra Isola, di proprietà della famiglia del sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei, da cinque anni affittato a un imprenditore del posto, era chiuso a causa dei danni provocati dall’ondata di maltempo che si era abbattuta sulla zona nella prima mattinata.

Al momento dell’incidente, all’interno, oltre alle due persone ferite, c’erano solo i suoi familiari e alcuni amici. La cucina era stata attivata da pochi minuti per preparare il pranzo ai pochi presenti.

Lo stabilimento, nonostante la cucina sia ancora sotto sequestro, questa mattina ha riaperto i battenti.

Fonte: ViterboNews24

L'addio a Valentin Achim il 19enne romeno annegato domenica scorsa a Molini

i funerali
In corso Cavallotti a Sanremo

Sanremo - Erano presenti: i genitori,i familiari e gli amici. Il giovane ai era gettato in acqua una ventina di minuto dopo aver mangiato ed è stato colto da malore.

Una folla commossa di persona si è stretta, stamani, attorno al feretro di Valentin Achim, il ragazzo di 19 anni, di origine romena ma abitante in via Lamarmora, a Sanremo, annegato domenica scorsa al laghetto delle Noci, di Molini di Triora, a causa di una congestione. La cerimonia funebre si è tenuta, presso la chiesa romena di corso Cavallotti, nei pressi della Stazione.

Erano presenti: i genitori,i familiari e gli amici. Il giovane ai era gettato in acqua una ventina di minuto dopo aver mangiato ed è stato colto da malore. Data la folla di persone, che in estate gremisce i laghetti, i suoi amici si sono accorti della disgrazia, soltanto qualche minuto dopo, quando ormai non c'era più nulla da fare.

di Fabrizio Tenerelli
31/07/2013

Fonte: Riviera24