La comunità romena si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza dal paese natale.
Informazioni utili per i romeni che vivono in Italia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e divenire cittadini attivi.

Comunitatea Românească în Italia

Locul unde comunitatea românească se regăsește zilnic în știri, noutăți, mărturii, informații și sfaturi, pentru a nu uita rădăcinile și a trăi mai bine departe de țara natală. Informații utile pentru românii care trăiesc în Italia, despre oportunitățile pe care le oferă realitatea din jur și pentru a deveni cetățeni activi.

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giovedì 31 dicembre 2015

La mulţ‏i ani! / Buon Anno Nuovo!


Cele mai bune urări de bine pentru un an nou fantastic, aşa cum îl doriţi!‏


I nostri migliori auguri per un fantastico anno nuovo, così come lo desiderate!


La Comunità romena in Italia www.romeninitalia.com

La sarta romena che ora dà lavoro alle italiane


Una storia di integrazione

"Il segreto è crederci, e poi io ho Marius..."

Lari Balahura, 40 anni, madre di due bambini e sposata con un romeno di Ploesti, come lei, è arrivata a Termoli un anno e mezzo fa e ha aperto una sartoria di riparazioni e confezione che oggi è gettonatissima. Il lavoro è cresciuto al punto che lei sta per assumere due signore termolesi "perchè non riesco a stare dietro a tutto e mi serve un aiuto". In Romania guadagnava 150 euro al mese, in Italia ha fatto la bracciante nei campi per 12 euro al giorno. "Ma qua a Termoli ho incontrato le persone che mi hanno aiutato a realizzare la prima parte del mio sogno". Come riesce a conciliare un lavoro che l’assorbe tutti i giorni dal mattino alla sera, due bambini, la casa e le gite domenicali alla scoperta dei borghi? "Amare e saper fare quello che si fa, il segreto è semplice. Ma io sono fortunata... se non avessi Marius con me non ce la potrei fare".

Termoli. La sartoria di piccole e grandi riparazioni in via De Gasperi a Termoli è un via-vai di gente che entra e esce, di saluti e sorrisi, buste consegnate e ritirate, cappotti e stoffe colorate che occupano i manichini e ogni sedia disponibile, ogni centimetro di spazio libero fra le macchine da cucire e da ricamo e l’asse del ferro da stiro che sfrigola di vapore. Dal mattino alla sera, dal lunedì al sabato: Lari, la padrona di questo piccolo regno, sembra avere le energie di una wonder woman senza mantello, e lavora quasi senza soluzione di continuità riuscendo miracolosamente a trovare il tempo anche per portare i bambini a scuola, andarli a riprendere, cucinare, seguire il più grande nei compiti e accudire il più piccolino, che ha soltanto 7 mesi. E dormire qualche ora per notte («non l’ho fatto per un anno intero, non avevo il tempo!»), e poi telefonare in Romania per accertarsi che la sua famiglia sta bene, e poi ancora, quando proprio il tempo le avanza, organizzare gite domenicali alla scoperta di piccoli borghi, una passione che – come quasi tutto – condivide con il marito Marius.

Una faticaccia? Una corsa forsennata col fiato corto dell’orologio sul collo? Lari guarda Marius, che le schiocca un bacio da innamorato prima di tornare al lavoro alla fine di una ridottissima pausa pranzo, e sorride con una dolcezza spiazzante: «Un nostro carissimo amico che purtroppo è morto di cancro poco tempo fa diceva sempre che noi siamo più di una coppia, che siamo una squadra vincente. Lo ammetto: senza Marius non saprei come fare, forse non ce la farei». E’ reciproco: Marius Alin Damian, 38 anni e occhi azzurri, dice la stessa cosa di Lari Balahura, 40 anni e occhi verdi.

Romeni di Ploesti, piccolo centro a 100 chilometri da Bucarest, sono arrivati in Italia dieci anni fa come migliaia di connazionali che per disperazione o gravissime difficoltà economiche hanno lasciato la Romania confidando in una chance nel Paese che all’epoca sembrava ancora benestante e ricco di possibilità e che oggi vive una crisi profonda che sta insegnando alla gente abituata a spendere 400 euro per un nuovo capospalla a ogni nuova stagione che i cappotti, come quasi tutte le cose, possono essere aggiustati. Accorciati, allargati, ristretti, modificati sul collo e nel giro manica.
Lei, la ragazza arrivata da lontano e finita a Termoli per caso, sa fare tutto con una manualità invidiabile, una pazienza pressoché illimitata e uno spirito di sacrificio che i più se lo sognano. «Quando ha aperto la sartoria – racconta il marito con lampi di ammirazione nello sguardo – aveva il pancione. E molti entravano e restavano increduli: “ma come signora, lei è incinta?” Beh, mia moglie non era mica malata! Ha lavorato qua fino all’ultimo giorno prima del parto. Sabato pomeriggio era alla macchina da cucire, la mattina della domenica in ospedale per far nascere Alessandro».

Il risultato di tanta tenacia è questo laboratorio di cucito dove Lari Balahura soddisfa qualsiasi tipo di richiesta senza mai alzare le mani: orli, cerniere, sostituzione di colli e polsini, riparazioni, modifiche dei modelli, e dove crea anche ex novo abiti, borse porta-pannolini, album fotografici di stoffa. Capace perfino di rivestire le poltrone, e come conseguenza con un carico di lavoro che definire “importante” è eufemistico. Sommersa, letteralmente, da giacche, gonne e giacconi da sistemare, «perché ora si tende a risparmiare un po’ di più e si rinuncia ad acquistare un cappotto nuovo se quello vecchio è ancora in buone condizioni e può essere sistemato».

Nella sartoria arrivano persone di tutte le età, ragazze per un vestitino da accorciare, signore che hanno bisogno di ricavare una taglia in più sul tailleur buono, uomini bisognosi di pieghe ai pantaloni, mamme con i vestiti dismessi dei figli maggiori da adattare ai più piccoli. «Da noi in Romania – racconta Lari, che non perde di vista il lavoro nemmeno per dieci secondi – si compravano pochissime cose che dovevano durare il più a lungo possibile. Qua è un bel po’ diverso». Fino al 2005 Lari lavorava in una sartoria industriale romena, dove è rimasta 7 anni. «Facevo il controllo di qualità e guadagnavo 150 euro al mese». Uno stipendio medio per la Romania, ma bassissimo se paragonato al costo della vita a Bucarest e dintorni, dove Marius spiega che «il cibo, gli alimenti, costano praticamente come qua. Solo sui servizi il prezzo è più basso. Ma stipendi simili sono impossibili da conciliare con una vita dignitosa». Se ci si aggiungono gli imprevisti e – come in questo caso – una inattesa difficoltà finanziaria, il passo dal restare all’andar via è un attimo.

«Siamo partiti dieci anni fa per l’Italia – racconta Lari – convinti di restare fuori un anno o due e guadagnare qualcosa per poter rientrare a casa in condizioni migliori. E invece siamo ancora qua: ormai la nostra vita è a Termoli».
Una città che le piace, che definisce «tranquilla e senza stress», dove la gente, dice ancora, «è generalmente buona e si interessa a te, a quello che fai, a come stai». Sarà anche per questo che quel sorriso non riesce a cancellarselo dal volto nemmeno davanti alle vere difficoltà, che pure hanno segnato l’esordio italiano di questa coppia affiatatissima e piena di iniziativa.

«Siamo rimasti sette anni a Serrapariola, dove c’era un amico di mio marito che lavorava nei campi. Abbiamo lavorato in campagna anche noi, come braccianti, per un po’ di tempo». Un’esperienza da dimenticare: «era febbraio, si raccoglievano le carote. Ci siamo fatti due conti, un giorno, e abbiamo riflettuto sul fatto che lavoravamo tutto il giorno per 12 euro e 50. Bisognava pagare due euro e 50 a chi ti procurava il lavoro e altri due euro e 50 a chi ti accompagnava al campo…». Si chiama caporalato, per Lari è «una tangente, non dite così in Italia?». Ma loro due non si lasciati abbattere, hanno cercato altro. Marius in una ditta edile, dove si è specializzato, e lei in una camiceria di Serracapriola. «Poi la camiceria, che lavorava per il gruppo della Ittierre, ha chiuso perché l’azienda ha fallito, e io ho cominciato a fare lavoretti di sartoria in casa, ho scoperto che c’era richiesta. Intanto era nato il nostro primo bambino, io restando a casa lo crescevo».

Fino a quando Marius non si è dovuto spostare, per lavoro, a Campomarino.

Camera di Commercio CB Lari lo ha seguito e nel 2013 sono sbarcati entrambi a Termoli. Tutti e due hanno perfezionato l’italiano, che ora parlano benissimo («Se non sai la lingua sei spacciato, non ti capiscono e non capisci tu: puoi fare ben poco») e nel frattempo questa giovane donna dalla mille risorse e con una passione smisurata per la confezione ha deciso di avviare una piccola attività proprio qua, nella città dove nel frattempo chiudevano fabbriche e si abbassavano le saracinesche dei negozi.
«Era il mio sogno avere un laboratorio mio, e abbiamo deciso di lanciarci in questa scommessa. Forse anche perché abbiamo incontrato le persone giuste che ci hanno dato gli strumenti per poterlo realizzare». A convincerla è stata la possibilità di finanziamento di Sviluppo Italia, a scoraggiarla la burocrazia esasperante e lunghissima. «Ma non mi sono lasciata abbattere, nemmeno dalle tante persone che mi dicevano ma che lo fai a fare? Ma chi te lo fa fare?. Beh, ora è passato un anno e mezzo e sono contenta».

Non solo: si fa aiutare da una signora del quartiere, è lei, la romena, che da lavoro a una italiana. Ride, spiega con grazia che «io lavoro tanto ma c’è più lavoro di quello che posso fare e per me i soldi non sono così importanti. Quindi non solo ora voglio prendere una signora fissa, ma sto pensando addirittura di farmi aiutare da due persone in pianta stabile».

La sartoria è stata aperta nel novembre del 2014, che Lari era incinta del secondo bambino di tre mesi. «Lo avevamo tanto voluto e non era arrivato. Ho scoperto di essere incinta quando le pratiche erano concluse e il posto già affittato, il finanziamento chiesto. Insomma, abbiamo deciso di non rinunciare a niente: né al bambino né alla sartoria».

Si chiama "fede", e non è necessariamente un valore religioso. Lari non ha la madre o la suocera che le dà una mano, ma «ho Marius che mi aiuta a fare tutto e mi tira su quando mi trovo in difficoltà». Il 2015, l’anno «più difficile in assoluto della nostra vita», lo hanno attraversato così, uscendone indenni e «pure più forti di prima!».
Per il 2016 Lari e Marius, che vivono in affitto con i loro bambini, uno a scuola media e l’altro all’asilo, hanno in progetto di continuare a lavorare, fare quello che possono fare, e non smettere di coltivare il sogno. «Io penso che avere dei progetti sia importante, anche perché se no cosa dai ai figli? Li cresci senza fiducia e senza speranza. E penso che presto sarà possibile avere un laboratorio più grande e magari una sartoria vera, non solo riparazioni, dove realizzare i modelli da capo. Per stare bene non serve molto».

Il suo segreto? «Ah, boh… io non ho segreti» scherza. Ma ammette che «ognuno deve fare quello che sa fare e quello che ama fare. Sembra stupido da dire, ma è vero. A me piace moltissimo questo lavoro, è quello che voglio fare e quello che mi riesce meglio». A dirla tutta, vedendola perfettamente a suo agio che non perde un grammo di calma e di pazienza nella frenesia delle giornate scandite da mille impegni, viene il sospetto che sono parecchie, le cose che le riescono meglio. Wonder woman ha cambiato look per capodanno: porta i jeans, ha una coda di cavallo e un maglioncino rosa. (mv)
(Pubblicato il 30/12/2015)

Fonte: Primo Piano

Un ricordo nel Giardino dei Giusti di Milano per la Regina Elena di Romania

Milano ospita una grande comunità romena. Questa realtà è presente ad ogni livello sociale e professionale e contribuisce alla crescita della nostra città. I legami tra la terra di Romania e la Città di Milano affondano le loro origini nel passato ed in una storia comune che ha unito lombardi e romeni. Il Capoluogo lombardo, inoltre, ospita anche un’importante “Giardino dei Giusti” nel quale vengono onorate la memoria di coloro che hanno dato il loro aiuto nel salvare delle persone perseguitate a causa di guerre, odio religioso o etnico.

Questa necessaria premessa ci spinge a chiedere all’associazione “Gariwo -L’Associazione per il Giardino dei Giusti ” di prendere in considerazione la possibilità che nel “giardino dei Giusti di Milano possa essere ricordata la figura della Regina Elena di Romania, madre del Re Michele I , che , è bene ricordarlo si aperò per la salvezza di migliaia di ebrei in particolar modo assieme al sindaco di Cernăuți (oggi Chernivtsi in Ucraina) contro la deportazione della locale comunità ebraica e protesse anche coloro che erano stati deportati dal regime nella Trasnistria.

Un gesto per rendere grazie a questa grande figura della storia di Romania e permettere anche alla grande comunità romena di Milano e Lombardia di avere una propria connazionale ricordata nel luogo simbolo della memoria .

Dott Marco Baratto

Gruppo FB "Fratellanza Italo Romena"

mercoledì 30 dicembre 2015

Bambini non vedenti di Bacau vivono per la prima volta la magia del Natale al Cinema‏

Questa è la storia di un gruppo di bambini non vedenti di Bacau, in Romania, che per la prima volta in vita loro hanno potuto vivere l’atmosfera natalizia attraverso la magia del cinema. Mircea, un programmatore informatico della zona, anche egli non vedente, ha sviluppato il software Blind Cinema che supporta la visione di film attraverso il racconto parlato. I bambini hanno inoltre ricevuto in dono dei computer dotati di un programma speciale per non vedenti.

Tutto questo è stato possibile grazie all’iniziativa benefica Chain of Betters, promossa da Western Union, che ha l’obiettivo di produrre cambiamenti duraturi nella vita delle persone e delle comunità attraverso il coinvolgimento diretto di chi in queste comunità vive e opera. Qualsiasi persona può infatti candidare un progetto sul sito www.chainofbetters.com e mettere in moto il cambiamento attraverso una donazione di 1000 dollari. Tra tutte le candidature, Chain of the Betters sceglierà 100 progetti. Le descrizioni di alcuni di questi, tra cui quello di Mircea, sono già disponibili sul sito.



Il video sul Blind Cinema, visibile all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=l_MWj6Er_RA ha già raggiunto1,2 milioni di visualizzazioni. Vi chiediamo di contribuire a far conoscere la possibilità di mettere in moto altri cambiamenti positivi attraverso il vostro blog e/o i vostri profili social con l’hashtag #ChainofBetters. Fino al 31 dicembre è infatti possibile candidare altri progetti. La candidatura non è legata all’acquisto dei servizi di Western Union. Unica condizione: il progetto deve essere localizzato in uno di questi Paesi: Australia, Austria, Cina, Francia, Germania, India, Giamaica, Messico, Marocco, Paesi Bassi, Nigeria, Filippine, Romania, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti d'America.

Ufficio stampa Western Union Italia
Noesis Comunicazione: Tatiana Tassini/ Federica Ciocia
Telefono: +39 02 8310511, tatiana.tassini@noesis.net; federica.ciocia@noesis.net

Mai mulţi români din Veneţia s-au amestecat printre oamenii străzii. Gestul care i-a emoţionat pe italieni

de Diana Bahrin Publicat la: 29.12.2015

Oamenii străzii au fost hrăniţi de mai mulţi români, în cadrul unui „prânz de Crăciun”, eveniment organizat duminică de un grup de voluntari, prin intermediul Asociaţiei Romeni & Moldavi InVeneto şi Centrul Cultural Kolbe din Mestre, Veneţia.

sursa foto: Vocea Transilvaniei

„Este dificil să sărbătorim Crăciunul ştiind ca afară în frig sunt persoane fără adăpost, fără un acoperiş deasupra capului, fără familie, fără viitor. Nimeni nu-şi doreşte să devină omul străzii, însă a deveni omul străzii poate fi un capitol din viaţa fiecăruia dintre noi, o fatalitate”, a declarat Alexandru Iacob, preşedintele Asociaţiei Romeni & Moldavi InVeneto.

Luciana Postelnicu-Diaconu, s-a ocupat de organizarea evenimentului, ajutată de soţul Adrian Diaconu, de Mihaela Rusu şi de Roxana Medesi. Oamenii sărmani au fost astfel invitaţi duminică în incinta Centrului Cultural Kolbe din Mestre, Veneţia, unde au fost serviţi cu un prânz cald, cu specific românesc.

”Nu au lipsit sarmalele tradiţionale româneşti, supa de pui, friptura de pui cu cartofi la cuptor, cozonac, apă, suc şi ceai cald. Alături de români şi Asociaţia Romeni & Moldavi InVeneto, au colaborat şi reprezentanţii Asociaţiei Turcă Milad şi ai Asociaţiei Senegalezilor”, a precizat pentru Vocea Transilvaniei Roxana Medesi.

Pe lângă o masă caldă, oamenii străzii au primit şi geci groase, pantaloni, mănuşi, căciuli şi paturi.

„Atmosfera a fost una relaxantă, s-au schimbat păreri, s-au restructurat idei în ceea ce priveşte noul proiect ´a fi cetăţean´al Asociaţiei Romeni & Moldavi InVeneto şi Centrul Cultural Kolbi, care prevede implicarea oamenilor străzii într-un capitol aparte. Oamenii străzii sunt pe stradă nu doar fără casă, dar se vad si fără un rost de a fi… Implicându-i în acest proiect se încearcă crearea unei relaţii armonioase între ei şi societate”, a mai subliniat Roxana Medesi.

Sursa: Gandul.info

Natale rumeno: canti e maschere per scacciare gli spiriti malvagi

pubblicato il 23/dic/2015

La tradizione antica che impegna tutto il mese di dicembre

Roma, (askanews) - Ogni anno, da Natale a Capodanno, queste persone mascherate sfilano per decine di villaggi nel sud-est della Romania per scacciare gli spiriti malvagi. E' la tradizione dei Mochoi, che risale al periodo precristiano. Il loro nome evoca presunti antenati mistici che vegliano sugli uomini.

"I Mochoi esprimono l'idea di protezione - spiega questa donna - ma rappresentano anche l'abbondanza, perchè si ritrovano nei loro costumi campane con il suono metallico che richiama gli inizi della metallurgia e pelli di pecora".

Questa tradizione del villaggio di Luncavita è unica in Romania. Per tutto il mese di dicembre, giovani come Mihaita e Razvan si riuniscono per preparare i loro costumi. Ogni accessorio è scelto meticolosamente.

"Le scarpe sono fatte con pelle di maiale, poi abbiamo la gonna, con piccoli nastri, e infine la maschera".

Nel 2013 l'Unesco ha iscritto i rituali del Natale rumeno e moldavo nel patrimonio culturale immateriale dell'umanità.

Fonte: AskaNews

Lemon Bowl Higher 2016: Brilla l’italo-rumeno Matteo Heisu

29/12/2015
Foto Biagio Milano

Le qualificazioni del Lemon Bowl Higher 2016 sono entrate nella fase saliente, che vedrà i migliori giovani under 10, 12 e 14, nei prossimi tre giorni, contendersi i pass per il main draw (2-6 gennaio). Molti i ragazzi interessanti dal punto di vista tecnico, tante le storie di vita e di tennis da raccontare.

Alla caccia dei talenti. Non è semplice, soprattutto guardando i match dei più piccoli, capirne le reali potenzialità. “Bisogna analizzare le capacità coordinative – spiega Enzo Centola, direttore tecnico dell’Excel Sporting Club di Roma – e il fisico, perché senza queste caratteristiche nel tennis non si va da nessuna parte. Cerco anche di capire quanto e come i ragazzi seguono il match, se hanno sempre presente il punteggio, se giocano in maniera aggressiva o conservativa. In una parola: l’atteggiamento in campo. Ma da qui a diventare giocatore ce ne passa e le variabili sono infinite”.

Sangue rumeno, cuore italiano. Uno dei ragazzi che maggiormente ha impressionato nei primi turni di qualificazione è Matteo Heisu, classe 2005 del circolo capitolino Grande Slam. “Io e mio marito siamo giunti oramai 15 anni fa dalla Romania – racconta mamma Vasilica – e Matteo è nato qui a Roma. Ha iniziato per gioco, palleggiando per ore con il padre sin dall’età di 5 anni. Ha sempre praticato il tennis, anche se non ama seguirlo in televisione”. “Però Federer lo guardo, è il mio idolo – ribatte Matteo – perché tecnicamente è il più forte e viene sempre a rete. Il mio obiettivo al Lemon Bowl? Lo scorso anno ho raggiunto gli ottavi, quindi spero di migliorarmi, anche se il vero obiettivo è divertirmi”.

Lemon Bowl Multiculturale. Oltre ai 25 stranieri iscritti, il Lemon Bowl Higher 2016 vede in scena tanti ragazzi italiani di origine africana. È il caso dei fratelli Ayline e Yannick Ngantcha Lliso, di padre camerunense e madre spagnola. “Vengo dal Camerun ma mi considero ormai italiano – spiega il papà Jean Jacques – dato che sono arrivato dall’Africa ben 26 anni fa. I nostri figli sono nati a Fossombrone (Marche), ma viviamo da tempo a Perugia dove lavoro per un’azienda farmaceutica. La passione per il tennis dei miei figli? È giunta forte e all’improvviso. I ragazzi si allenano al Centro Tennis Perugia, dove si trovano benissimo”. A seguire i fratelli Ngantcha Lliso e altri 7 ragazzi del circolo è il maestro Federico Rosi, che spiega: “Sia Yannick che Ayline sono partiti benissimo e stanno esprimendo un ottimo tennis. Speriamo possano continuare a vincere e a divertirsi”. Si torna in campo alle ore 9.00 con 132 match da disputare tra New Penta 2000, sede centrale del torneo, Eschilo 2 e Polisportiva Palocco. Si concluderà domani il tabellone di qualificazione dell’under 10 femminile.

Tutte le informazioni, le foto e i commenti delle passate edizioni del torneo sono disponibili sul sito web ufficiale: www.lemonbowl.it

Fonte: Live Tennis

Tata miglior rumeno del 2015: "Grazie alla Fiorentina"

23 Dic 2015

Ciprian Tatarusanu è stato eletto come miglior giocatore rumeno del 2015. Ai media locali, ha raccontato la sua gioia: "Per prima cosa devo ringraziare lo staff della Fiorentina, mi hanno fatto fare un lavoro specifico per migliorare riflessi e velocità. In Romania mi dicono che non sono bravo nelle uscite, ma i miei allenatori mi dicono che l'uscita è la mia caratteristica migliore".

Fonte: Fiorentina.it


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Tătărușanu migliore in Romania

Judo internazionale, ad Alghero Italia-Romania

la selezione romena

[Oggi] alle 16.30, la Palestra di Judo di Via Kennedy 150, ad Alghero, ospiterà l'incontro internazionale a squadre di Judo femminile Italia-Romania.

L'appuntamento sportivo è organizzato dal Comitato Regionale Fijlkam Sardegna, per salutare degnamente il 2015 agonistico.

L'incontro, patrocinato dell'Assessorato Regionale allo Sport, rientra nel protocollo d'intesa firmato ad agosto tra la Fijlkam sarda e la regione romena di Hunedoara, che prevede lo scambio sportivo e culturale di attività tra i paesi. A settembre, fu la rappresentativa sarda a partecipare a un torneo internazionale in Romania.

La Romania, guidata da capitan Mihaela Chiss, è composta da Olga Severin, Emoke Mejzaros, Andreea Bortos e Diana Hutarw, mentre la rappresentativa italiana è composta da atlete di diverse regioni tra cui Simona Pollera, Elen Merelli e le judoka sarde Erika Lucente, Ilaria Placidi e Maria Carta.

di Antonio Burruni

Fonte: L'Unione Sarda

mercoledì 23 dicembre 2015

Crăciun fericit! / Buon Natale!



La comunità romena in Italia (www.romeninitalia.com
vă urează Crăciun fericit!


La comunità romena in Italia (www.romeninitalia.com
vi augura Buon Natale!

Sara, la romena instancabile che sbanca i test alla Manzoni

IL RITRATTO

Papà falegname, mamma badante. È prima su 1.300 studenti

di Federica Cavadini

Ha passioni e talenti, dal cinema a ginnastica artistica, disegno, musica, teatro. Ed energia inesauribile. «Vuole fare tutto», dice sua mamma. E stravince, dalle pagelle con tutti dieci alle medaglie nelle gare sportive. L’ultimo trofeo è di ieri: prima nella graduatoria del test di ammissione al liceo linguistico Manzoni, la migliore fra gli oltre seicento promossi all’esame che giovedì hanno affrontato oltre milletrecento ragazzi. Sara Alecu, è suo il primo nome in cima alla lista. «Un cognome non italiano - osserva il preside Giuseppe Polistena -. Gli studenti stranieri, come vediamo a scuola, sono dotati di una determinazione straordinaria. L’esame è difficile, nessuno ha mai dato tutte le risposte esatte e lei lo ha superato con pochi errori». Storia di Sara allora, tredici anni, terza media alla scuola statale di via Martinetti, prima di tre sorelle, i suoi genitori sono arrivati dalla Romania in Italia, a Milano, dopo il crollo del comunismo, il papà lavora come falegname, la mamma è baby sitter e badante. Minuta come le ginnaste, gli occhi vispi, lei dice con voce sottile che un risultato così non se l’aspettava. E racconta come si è preparata, «in ogni ritaglio di tempo e la sera, con papà, lui sui suoi libri io suoi miei». «Ho iniziato a studiare a ottobre - spiega -. Mi sono esercitata sulle domande dei test degli anni scorsi, poi approfondivo, leggevo i giornali su internet, ascoltavo i telegiornali. Mi ha aiutato tanto anche la mia prof di italiano».

Dell’impegno di Sara dice sua madre Ruxanda: «Studia anche dopo la scuola, dopo i compiti, dopo i corsi pomeridiani - perché ha voluto iscriversi anche a latino e inglese - dopo la ginnastica, dopo le gare. Lei è così, ha tanta energia». E racconta ancora: «Voleva suonare il pianoforte, le lezioni costavano troppo, allora suo padre le ha regalato la tastiera, lei ha preso i manuali alla biblioteca e ha imparato da sola. Adesso suona». Sarà con questa grinta che giovedì Sara si è seduta al banco nel liceo di via Deledda dove si è svolto l’esame. La prova di ammissione c’è dal 2008 in questo scuola civica, fondata da oltre un secolo e mezzo, che ha puntato da sette anni sull’insegnamento del cinese, come sulla valutazione, con le studenti che danno le pagelle ai professori. «Scuola di eccellenza», dicono in Comune quando a dicembre comunicano i numeri delle preiscrizioni. Quest’anno 1470 i prenotati al test, i posti sono 215. La scuola ha organizzato la prova, con duecentocinquanta volontari fra professori ed ex studenti ad accogliere i ragazzi, con sezioni anche in ospedale, al San Paolo, per due ragazzi ricoverati e con prova anticipata di alcune ore per uno studente che doveva prendere un volo per l’Australia. Alle 4 del pomeriggio il via all’esame. Due ore di tempo. Test a risposta multipla, con trenta domande di logica e trenta di cultura generale. Il punteggio di Sara è stato 49,8.

«Lei ha risposto molto bene sia nella parte di logica sia in quella di cultura - dice il preside -. Mentre la maggior parte dei ragazzi è caduta sulla seconda parte, come negli anni scorsi». E racconta di alcune domande del test che in tanti hanno sbagliato: «I loro errori su cui dovremmo riflettere? C’è chi ha indicato Gheddafi come presidente della Siria, chi non ha saputo i Paesi con diritto di veto all’Onu, chi non ha indicato il ruolo del politico britannico Corbin. D’altra parte la maggioranza è risultata ben preparata in matematica e ha risposto bene alle domande di logica».

Da ieri la prima parte della graduatoria è online sul sito della scuola di via Deledda. Sara, esame archiviato, è già sulle prossime sfide, sul futuro: «Alla Manzoni al pomeriggio fanno corsi gratuiti di cinematografia, non vedo l’ora di iniziare - dice -. L’ho scelto come liceo anche per questa ragione, perché insegnano tante cose oltre alle lingue. È la scuola che volevo». E le ha già dato il benvenuto il preside, che ieri l’ha chiamata a casa per anticiparle il risultato. «È un segnale positivo - dice Polistena -. Questi ragazzi così determinati a fare bene sono i futuri italiani, una ricchezza per il nostro Paese».
20 dicembre 2015

Fonte: Corriere della Sera

Calvisano in salsa rumena: ecco Roman Florin Surugiu. Il promesso sposo di Wembley

In Eccellenza, Italia / di Andrea Nalio / 19 dicembre 2015

Il Calvisano pesca nuovamente dal mercato rumeno e porta al Peroni Stadium il mediano di mischia Roman Florin Surugiu. Il 31enne numero nove rimarrà in Italia almeno fino al termine della stagione e ritroverà l’ex compagno di squadra e di nazionale Florin Vlaicu. I due sono stati protagonisti all’ultima coppa del Mondo. Surugiu durante la rassegna iridata è salito agli onori delle cronache per la proposta di matrimonio avanzata alla propria fidanzata Alexandria sul prato di Wembley dopo la sfida contro l’Irlanda. Arriverà a Calvissano il 27 dicembre e il suo debutto ufficiale dovrebbe avvenire il prossimo 6 gennaio contro il Rovigo. ‘Sono felicissimo – le parole del mediano -. E’ una nuova esperienza e voglio imparare tantissimo’.

Fonte: Rugby Mercato


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Eccellenza: Calvisano, il cervello è romeno

Recenzia proiectiei filmului documentar "SARMAna de pe Prut"‏

Vineri, 11 decembrie, în frumoasa cornișă oferită de centrul istoric al Romei, în Sala Laurentina a Parohiei San Lorenzo in Lucina, a avut loc, în prezența producătorului și directorului OWH Studio Virgiliu Mărgineanu, proiecția documentarului ”SĂRMAna de pe Prut” a regizoarei Leontina Vătămanu.

După inițialele salutări de rigoare din partea asociației Dacia s-a trecut la introducerea filmului cu o rapidă descriere a carierei și filmografiei regizoarei Leontina Vătămanu care are la activ filme precum Capcana, Satul în oglindă, Te iubesc: Ion și Doina și multe altele. Apoi Virgiliu Mărgineanu a prezentat documentarul, fiind implicat în prima peroană în filmări, și a vorbit despre mediul nu tocmai propice la ora actuală pentru artiștii din Republica Moldova în a face cultură subliniind cum deseori în mediul rural multe persoane rămân excluse de la viața culturală cinematografică. În pofida condițiilor nu tocmai facile, totuși, dumnealui ne-a descris proiectul cinematografic de succes din Chișinău reprezentat de Festivalul internațional de film documentar - Cronograf. Drept surpriză pentru mulți dintre invitații din partea dreaptă a Prutului care nu au cunoscut încă Basarabia, producătorul a oferit un scurt video de prezentare a orașului Chișinău, semnat de aceeași Leontina Vătămanu, care a fost foarte apreciat de public.

”SĂRMAna de pe Prut” a fost filmat în 2010 atunci când Executivul de la Chișinău a decis scoaterea sârmei ghimpate care delimita vechea graniță a URSS-ului cu România și care la 20 de ani de la căderea Uniunii Sovietice și a Zidului Berlinului încă a rămas neclintită. Documentarul are meritul de a urmări etapele demontării gardului de sârmă ghimpată, moment istoric încărcat de semnificație pentru ceea ce înseamnă granița româno-română de pe Prut, povestind totodată cum aceasta și-a lăsat semnul nu doar în gospodăriile celor care trăiesc în aproprierea Prutului dar și în viețile oamenilor ale căror familii au fost despărțite de această graniță. Titlul documentarului reprezintă un joc între cuvintele ”sârmă”, cu referire la sârma ghimpată de pe Prut și ”sărmana”, o aluzie la sărmana Basarabie.
La sfârșitul documentarului numeroase au fost reflecțiile și intrebările oaspeților într-un dialog cu dl Virgiliu Mărgineanu.
Evenimentul s-a conclus amintindu-l pe Efim Tarlapan, unul dintre cei mai mari scriitori în limba română de epigrame trecut la cele veșnice de curând.

Asociația Dacia

Grazie a Skype incontri multilingue

Gli studenti del Cicognini-Rodari dialogheranno con coetanei europei

PRATO. L'Isiss Cicognini-Rodari, come lo scorso anno anno, finalizza un percorso didattico attraverso le Tic su piattaforma Skype con delle scuole Europee. Lo scopo principale è la conoscenza di altre realtà e l'integrazione dei ragazzi del laboratorio H con il gruppo dei pari utilizzando semplici frasi in lingua inglese e dei vocaboli in lingua tedesca.
Questi eventi, oltre a rappresentare un momento di aggregazione e conoscenze di antropologie culturali differenti rispetto a quella italiana, creano la possibilità di praticare, in modo non formale, la lingue straniere.Il dirigente scolastico Mario Di Carlo oltre a sollecitare tali interventi, è grande fautore di queste iniziative. Il primo incontro è stato il "Christmas Meeting" con una scuola rumena che si è svolta il 9 dicembre nell'aula Magna del Liceo Rodari. Hanno partecipato i ragazzi del Laboratorio di inglese, la classe 3B del Rodari e le professoresse Pagnini, Falsetti e Ricciardi. Per la scuola rumena la professoressa Teodora Popescu con una sua classe.Il secondo meeting sarà a febbraio con una scuola dell'India (Malagore) e la stessa scuola rumena. Il tema previsto riguarda i costumi tradizionali. Insieme al Rodari sarà presente la scuola patners di progetto rumena e alcuni alunni della scuola media Castellani. Per l'India la professoressa Grace Nornha che presenterà un gruppo di ragazzi provenienti da varie classi del suo istituto. Il terzo e ultimo incontro : "Spring meeting " è previsto per il mese di maggio. Parteciperanno sia la scuola rumena che una scuola tedesca partner di progetto.Tema: le tradizioni del paese di origine relative alla primavera. Verranno sviluppati giochi, canzoni e/o danze particolari.

Le classi del liceo Rodari conivolte saranno: la 3b, la 4gh e i ragazzi del Lab di inglese con le professoresse Pagnini, Falsetti, Ricciardi e Agutti; Istituto Castellani con la prof.ssa Luciana Sequino; Scuola Rumena con la professoressa Teodora Popescu. Scuola tedesca da definire.

13 dicembre 2015

Fonte: Il Tirreno

martedì 22 dicembre 2015

Asociaţia Românilor din Italia a distribuit ajutoare la Cetate, la reşedinţa lui Mircea Dinescu‏

 ROMA, 17 decembrie 2015 - Momente emoţionante înainte de sărbători pentru 70 de copii nevoiaşi şi tot atâţia adulţi. A treia acţiune umanitară organizată de Asociaţia Românilor din Italia (ARI) în 2015 s-a desfăşurat miercuri, 16 decembrie, în localitatea Cetate de lângă Craiova. Îmbrăcăminte, jucării şi rechizite şcolare au ajuns la copii şi adulţi reuniţi la reşedinţa lui Mircea Dinescu de la Cetate.

Ajutoarele au fost distribuite de preşedintele ARI, Eugen Terteleac, care a declarat: "A fost emoţionant că toţi copiii şi-au ales singuri lucrurile, ştiau exact de ce au nevoie. Cei care aveau nevoie de hăinuţe, au ales hăinuţe. Cei atraşi de jucării au fost foarte exigenţi şi au verificat inclusiv dacă jucăriile electronice au baterii. Cei mai silitori mergeau către rechizite şcolare. Copiii au venit de la grădiniţa locală, însoţiţi de educatoare, la reşedinţa lui Mircea Dinescu, căruia îi mulţumim pentru implicare, nu doar pentru găzduire, ci şi pentru faptul că a mobilizat întreaga comunitate."

La Cetate a fost distribuită o jumătate de camion de ajutoare, cealaltă jumătate va fi distribuită în Moldova tot acum, în preajma sărbătorilor. La acţiune nu a participat niciun administrator local sau politician, pentru a evita publicitatea electorală. Costurile de transport au fost asigurate de supermaketul "La Strada" din Roma.

"Anul acesta am reuşit să aducem un zâmbet la peste 500 de copii şi la tot atâţia adulţi, prin cele trei acţiuni umanitare organizate. Celelalte două au avut loc în primăvară, în judeţul Vrancea, la Popeşti şi Urecheşti. Aceste acţiuni vor continua şi în 2016 şi ne propunem să ajutăm cel puţin un număr dublu de copii şi adulţi. Mulţumesc tuturor celor care s-au implicat în această campanie.", a mai declarat preşedintele ARI.

ASOCIATIA ROMANILOR DIN ITALIA
Via Fringuello, N° 50 A, Roma Tel. 0039 06. 263162
E-mail – info@associazionedeiromeni.it

Lamezia: delegazione romena in visita al Comune


Martedì, 15 Dicembre 2015

Lamezia Terme - La comunità romena a Lamezia ha voluto salutare e abbracciare simbolicamente l'Amministrazione e, così tutta la città, in vista del Natale. Accompagnati da padre Costantino, della chiesa ortodossa, una delegazione di bambini ha cantato i canti tradizionali delle festività natalizie nella sala Napolitano. Una tradizione romena, infatti, come ha spiegato padre Costantino, é quella di andare casa per casa e annunciare la nascita di Gesù. Con questo gesto la comunità romena vuole sì tramandare le tradizioni ai bambini ma, soprattutto, "venendo al Comune - ha affermato padre Costantino - salutiamo simbolicamente la città e tutti i lametini".

A salutare la delegazione di bambini sono stati il consigliere Chirumbolo, l'assessore Bilotta e il sindaco Mascaro che ha ricordato come la comunità romena "operi laboriosamente sul territorio al quale loro vogliono dare tanto e dal quale devono ricevere altrettanto", "vogliamo che Lamezia sia una città - ha poi aggiunto - che sappia sviluppare l'integrazione". Dopo aver cantato le melodie tipiche del Natale, i bambini, come da tradizione romena, hanno ricevuto una mela da una donna vestita con gli abiti tradizionali, mentre padre Costantino ha ricordato l'appuntamento di sabato dalle 18 alla chiesa di Santa Caterina, dove si terrà un concerto che vedrà riunite tutte le parrocchie romene calabresi.
C.S

Fonte: Il Lametino

L'ex chiesa dei Santi Cosma e Damiano acquistata dalla Comunità ortodossa romena di Ferrara

22-12-2015
SERVIZIO PATRIMONIO - Danneggiato dal sisma del 2012 l'edificio sarà ora ripristinato dai nuovi titolari

E' stato perfezionato nei giorni scorsi, al termine di una complessa trattativa, l'acquisto da parte della Parrocchia Ortodossa Romena di 'San Nicodemo di Tismana' di Ferrara dell'ex chiesa dei Santi Cosma e Damiano (via Carlo Mayr, 44) di proprietà comunale. L'edificio, danneggiato dagli eventi sismici del 2012, sarà oggetto di lavori di ripristino a cura del nuovo acquirente che lo metterà poi a disposizione della Comunità Ortodossa Romena che annovera a Ferrara circa 5000 fedeli guidati dal decano Padre Vasile Jora. Il recupero consentirà all'immobile di ritrovare l'originaria destinazione per poter costituire non solo un luogo di culto, ma anche di aggregazione sociale. La nuova parrocchia ha anche assicurato che al suo interno, in accordo con l'arcivescovo di Ferrara, oltre che per San Nicodemo sarà mantenuto il culto per i Santi Cosma e Damiano.
L'operazione di vendita da parte dell'Amministrazione comunale è stata condotta a trattativa privata (previa richiesta di offerta da parte delle due confessioni religiose interessate), come consentito dalla normativa nei casi in cui le alienazioni siano a favore di enti senza fini di lucro e per l'offerta di servizi di pubblico interesse. Dall'acquirente è giunta l'unica offerta di acquisto, per una somma di 175mila euro (con un rialzo di 5mila euro rispetto al prezzo a base della trattativa). La vendita è stata effettuata con pagamento del prezzo a rate con riserva della proprietà, per cui la chiesa diverrà definitivamente di proprietà della Parrocchia alla scadere dell'ultima rata fissata per il 31/12/2020.

(Comunicazione a cura del Servizio Patrimonio del Comune di Ferrara)

Fonte: Cronaca Comune di Ferrara

Cremona conceda un riconoscimento pubblico alla comunità ortodossa romena‏

In questi giorni la comunità ortodossa romena di Cremona ha portato a termine un grande lavoro di ristrutturazione di un importante luogo di culto della Città. Questo atto non significa solamente la possibilità per la comunità ortodossa di aver finalmente un proprio luogo in piena disponibilità ma, soprattutto, aver dimostrato un profondo spirito civico . Infatti, la ristrutturazione dell’edificio religioso non è solo un’atto compiuto per una comunità ma, soprattutto una riconsegna di una struttura che stava cadendo in rovina all’intera collettività cremonese.

Questa chiesa, al pari di altre, fu voluta come una atto di fede, come una volontà di innalzare all’Onnipotente un luogo per tributargli il dovuto onore. Ma, sempre come troppo spesso accade ,con la sua chiusura avrebbe finito per cadere in rovina o peggio ancora essere adibita ad usi profani.

L’acquisto da parte della comunità ortodossa romena non solo a permesso di riaprire un luogo di culto al suo originario scopo ma, soprattutto dimostra la grande volontà della comunità romena di essere parte integrante della città di Cremona e di tutte le città italiane. La comunità romena ha riconsegnato , nei fatti e a proprie spese, un pezzo dei storia , una presenza della fede alla Città. Per questo sarebbe opportuno che le autorità civili cremonesi assegnino alla comunità ortodossa romena una attestazione di riconoscenza quale gesto di gratitudine.

La cessione alle comunità cristiano ortodosse o greco cattoliche , anche a prezzi puramente simbolici, di chiese o edifici di culto , un tempo cattolici dovrebbero essere la via principale piuttosto che lasciare cadere in rovina questi luoghi della fede, voluti per la fede.

Dott Marco Baratto
gruppo FB “Fratellanza Italo Romena”

Firenze: successo per “Volley a colori”

Dic 15, 2015

Firenze. “Volley a colori”, il progetto dedicato alla promozione della condivisione tra comunità diverse attraverso lo sport, ideato dalla Asd Santa Maria al Pignone di Firenze e patrocinato da Regione Toscana, Coni Toscana, Uisp Lega Pallavolo, Anspi e Mukky, si è concluso domenica 13 dicembre centrando pienamente gli obiettivi prefissati.

Più di 40 atleti giovani e adulti delle comunità indiana, peruviana, rumena greco-cattolica e italiani residenti sul territorio fiorentino hanno preso parte ad un progetto il cui intento è stato quello di promuovere la conoscenza tra cittadini diversi per cultura superando l’isolamento che talvolta si vive per differenze di lingua, religione, consuetudini. Tutto questo attraverso uno sport come la pallavolo che pone al centro lo spirito di squadra e il rispetto delle regole e dell’avversario.

“Volley a colori” è stato un’occasione di educazione e crescita per grandi e piccoli, atlete e famiglie, educatori, dirigenti ed operatori sensibilizzando s quei sentimento di sentimenti di accoglienza, integrazione e scambio fra culture che portano ad un arricchimento personale e sociale. Le comunità indiana, peruviana, rumena greco-cattolica e quella italiana hanno vissuto la conclusione di un progetto con una giornata sportiva e sociale davvero coinvolgente. Sono scese in campo quattro squadre miste – Rossi, Bianchi, Verdi e Azzurri – formate da persone di diverse nazionalità che si sono cimentate in un torneo di pallavolo con uno spirito di vera accoglienza, solidarietà e divertimento.

Oltre a momenti di condivisione e divertimento, “Volley a colori” ha permesso di assistere anche a un ottimo livello di pallavolo con partite sofferte e tirate fino alla fine, ma con tanti tanti sorrisi. Una bellissima festa per un progetto di integrazione sociale.

Le premiazioni si sono svolte alla presenza della consigliera comunale Cecilia Pezza, dei responsabili delle comunità migranti Don Roy Kanchirathummoottil Jhon (indiana), Padre Valer Sician (rumena greco-cattolica), Juan Carlos Poma Guerra (peruviana) e del responsabile della sezione pallavolo della Asd Santa Maria al Pignone Lorenzo Loru che, insieme a tutto il suo consiglio direttivo, ha espresso tutta la loro soddisfazione. I festeggiamenti si sono conclusi con una merenda a base di specialità culinarie dei diversi paesi.

In un momento storico così difficile, il progetto “Volley a colori” è stata una dimostrazione importante di condivisione, convivenza e convivialità. Un’esperienza sicuramente da ripetere e ampliare.

Fonte: Toscana News 24

Migranti, fiaccolata interreligiosa

Con vescovo, imam e sacerdote chiesa ortodossa romena

(ANSA) - VENTIMIGLIA (IMPERIA), 17 DIC - Un centinaio di persone ha partecipato a una fiaccolata interreligiosa per la pace e per gli immigrati vittime del mare a Ventimiglia col vescovo diocesano, Antonio Suetta, gli imam Mohammed Babi, che ha letto una 'sura' dedicata a Maria e Abu Bakr Moretta e padre Claudio Mihai per la chiesa ortodossa romena. L'incontro si è tenuto in piazza della Stazione e, al termine degli interventi, il corteo si è spostato verso la cattedrale di Ventimiglia Alta.

Fonte: ANSA

Harta românilor plecaţi în străinătate. Topul ţărilor UE în care românii reprezintă cea mai mare comunitate

Mediafax Foto/Darius Mitrache
de Andrei Luca Popescu
Publicat la: 21.12.2015

Românii plecaţi din ţară au ajuns să constituie minoritatea principală sau una dintre cele mai numeroase minorităţi stabilite în mai multe state ale Uniunii Europene, arată cel mai recent raport Eurostat privind cetăţenii străini din statele UE. Astfel, românii constituie principala minoritate de străini cu rezidenţă în străinătate în Spania, Italia şi Ungaria, minorităţi importante de români găsindu-se şi în Grecia, Cipru, Portugalia şi Slovacia. Cei mai mulţi se află însă în Italia, apoi în Spania şi Germania, în cele trei ţări aflându-se aproape 2 milioane de români cu rezidenţă, cifra neluându-i în calcul pe cei aflaţi acolo temporar sau fără forme legale. România este singurul stat membru UE în care sirienii stabiliţi cu rezidenţă reprezintă una dintre cele mai numeroase cinci minorităţi. În 2014, românii aflaţi în străinătate au trimis acasă peste 1,5 miliarde de euro.

Românii au ajuns să se numere printre principalele minorităţi stabilite în statele UE, fiind printre cele mai mari grupuri de rezidenţi în 8 state europene, cu 2,2 milioane de români rezidenţi în aceste state, dar care şi-au păstrat cetăţenia română, arată cel mai recent raport Eurostat privind cetăţenii străini din statele UE. Cifra nu ia în calcul cetăţenii români plecaţi în alte state temporar sau fără forme legale. În acelaşi timp, România se numără printre statele UE cu cei mai puţini cetăţeni străini stabiliţi cu rezidenţă, ca procent din populaţie.

Polonia este campioana Europei la numărul de cetăţeni care s-au stabilit cu rezidenţa în alte state, polonezii constituind una dintre cele 5 principale minorităţi de cetăţeni străini în 10 state UE. Urmează germanii, care sunt o minoritate importantă în 9 state UE, apoi italienii şi românii cu apariţii semnificative, în primele 5 minorităţi de rezidenţi străini, în 8 state UE.

Cei mai numeroşi rezidenţi români se află în Italia, unde cei 1.081.400 de români care s-au stabilit acolo reprezintă principala minoritate de cetăţeni străini. Urmează Spania, unde de asemenea cei 728.252 de români rezidenţi aăcolo sunt cea mai numeroasă minoritate de cetăţeni străini.

Românii din Germania ocupă locul trei ca număr, însă cei 245.248 de rezidenţi români de acolo sunt abia pe locul 5 ca minoritate acolo. În Germania, cei mai mulţi rezidenţi străini provin din Turcia, Polonia, Italia şi Grecia, abia apoi urmând românii.

Românii sunt cea mai numeroasă minoritate de rezidenţi străini şi în Ungaria, deşi numărul lor nu este foarte mare – 30.924.

În Grecia şi Cipru, românii reprezintă a treia mare minoritate de rezidenţi străini. În Grecia sunt înregistraţi 46.524 români, iar în Cipru sunt 23.706 rezidenţi români, conform recensământului din 2011.

Românii reprezintă de asemenea a patra minoritate de rezidenţi ca importanţă în Portugalia (34.204) şi în Slovacia (4.941).

În acelaşi timp, România se numără printre statele UE cu cei mai puţini rezidenţi străini ca procent din populaţia totală, cu doar 0,4%. Ţări cu procente la fel de reduse mai sunt Polonia, Croaţia, Lituania sau Bulgaria.

În România, cele mai importante minorităţi de rezidenţi străini sunt moldovenii (10.952), turcii (8.143), chinezii (6.624), italienii (5.554) şi sirienii (3.588). De altfel, România este singurul stat UE în care cetăţenii din Siria ocupă un loc atât de important ca procent din rezidenţii străini stabiliţi.

Ţara cu cel mai mare procent de rezidenţi străini raportat la populaţia totală este Luxemburg, cu peste 45% locuitori fără cetăţenie luxemburgheză. Procente de rezidenţi străini care depăşesc 10% din totalul populaţiei mai au Cipru (19,5%), Letonia (15,2%), Estonia (14,9%), Austria (12,5%), Irlanda (11,8%), Belgia (11,3%) şi Spania (10,1%).

Câţi bani trimit acasă românii stabiliţi în străinătate

Românii stabiliţi în străinătate au trimis în ţară, în 2014, 1,58 miliarde de euro, conform unui alt raport Eurostat. Suma este în scădere faţă de anul precedent, când ei trimiseseră acasă 1,755 miliarde euro. Vârful acestor sume s-a înregistrat în 2008, când românii au trimis acasă 7,8 miliarde de euro.

Din acest punct de vedere, al banilor trimişi acasă de cetăţenii plecaţi în alte state, România ocupă locul trei în UE, fiind devansată în 2014 de Portugalia şi Polonia, cu 3,6 miliarde euro, respectiv 2,6 miliarde.

Sursa: Gandul.info


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Corte di giustizia UE: in caso d’incidente stradale si applica la legislazione del Paese dove esso avviene

Categoria: Istituzioni estere
Pubblicato: 11 Dicembre 2015

Secondo il regolamento Roma II la legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali è quella del Paese in cui si è verificato il danno (‘lex loci damni’). Il signor Lazar, cittadino romeno residente in Romania, ha chiesto al Tribunale di Trieste il risarcimento dei danni subìti a seguito del decesso della propria figlia, cittadina romena residente in Italia, in un sinistro
stradale avvenuto in tale ultimo Paese e causato da un veicolo non identificato. La madre e la nonna della vittima, entrambe cittadine romene residenti in Italia, hanno parimenti richiesto il risarcimento dei danni subìti a seguito del decesso della congiunta.

Allorché i famigliari della vittima di un incidente stradale vogliano ottenere il ristoro del pregiudizio personalmente subìto in ragione del decesso del loro congiunto, è necessario stabilire se tale pregiudizio, morale o patrimoniale (comunque insorto, per ciascun famigliare, nel luogo di rispettiva residenza: la Romania per il signor Lazar; l’Italia per la madre e la nonna della defunta) costituisca un danno ai sensi del regolamento Roma II oppure una conseguenza indiretta del fatto dannoso. Dalla risposta a tale quesito (posto alla Corte di giustizia UE dal Tribunale di Trieste in via pregiudiziale) dipende la scelta del diritto sostanziale applicabile (nella specie, il diritto romeno o il diritto italiano).

Con la sentenza, la Corte ha dichiarato che bisogna interpretare il regolamento Roma II nel senso che il luogo del danno diretto costituirà il criterio di collegamento rilevante per la determinazione della legge applicabile, indipendentemente dalle conseguenze indirette.

Nella specie, il danno diretto, inteso come primario, costituito dalle ferite che hanno condotto alla morte la figlia del signor Lazar, si è prodotto in Italia.

La legge italiana, dunque, è quella applicabile anche in relazione ai danni subìti dai parenti della vittima del sinistro: tali danni devono infatti essere considerati, ai sensi del regolamento Roma II, mere conseguenze indirette, come tali privi d’influenza sulla determinazione della legge applicabile.

L’applicazione della legge del luogo d’insorgenza del danno diretto, nel senso sopra precisato di danno primario (quindi, nella specie: luogo del sinistro stradale), tende all’obiettivo, enunciato dal regolamento Roma II, di assicurare un criterio univoco per la determinazione della legge applicabile, evitando il rischio che un singolo evento dannoso principale possa dare luogo a diverse richieste risarcitorie, potenzialmente soggette a leggi di tanti Stati diversi quanti sono i luoghi in cui risiedono i famigliari della vittima del sinistro.

Fonte: Tribuna Economica

venerdì 11 dicembre 2015

Il 23 gennaio 2016 presso il Cimitero di Pizzighettone (CR) si terrà la commemorazione dei quattro soldati di nazionalità romena‏

Sabato 23 Gennaio 2016 presso il Cimitero di Pizzighettone (CR) si terrà la commemorazione dei quattro soldati di nazionalità romena sepolti presso la cappella che raccoglie le spoglie mortali dei soldati austro ungarici, morti in prigionia durante la Grande Guerra.

La cerimonia con inizio alle ore 09.30 prevede dopo l’esecuzione degli inni nazionali, la deposizione di un omaggio floreale in ricordo dei caduti di nazionalità romena. Seguiranno gli interventi di un rappresentante dell’Amministrazione Comunale, di un rappresentante del Consolato Generale di Romania a Milano e del Dottor Marco Baratto a nome dell’Asociatia Nationala Cultul Eroilor.

I quattro soldati di nazionalità romena sepolti a Pizzighettone provenivano dalla regione della Transilvania, zona a maggioranza romena, che fino al 1918 faceva parte del Impero Austro-Ungarico. L’evento si svolge in periodo importante per la Romania, infatti è a pochi giorni dalla giornata che ricorda la prima unione nazionale del 1859 e nell’anno del centenario dell’ingresso della Romania della Grande Guerra.

La commemorazione è voluta dalla delegazione Nord Italia dell'Asociatia Nationala Cultul Eroilor "Regina Maria", retta dal Dottor Marco Baratto, con il patrocinio dell'Associazione "Orizzonti Latini", dal Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano comitato di Cremona e Lodi guidato dal Dottor Emanuele Bettini.

giovedì 10 dicembre 2015

Concerto ...de rethorica nativitatis..., domenica 13 dicembre a Roma‏


L'Accademia di Romania in Roma vi invita al concerto dedicato alle feste natalizie

Domenica 13 DICEMBRE 2015 • ore 21:00
Pontificio Istituto di Musica Sacra • Sala Accademica (Piazza Sant’Agostino 20/A, Roma)

...de rethorica nativitatis...

musiche per le festività natalizie di M.A. Charpentier, J.S. Bach, G.Fr. Händel, A. Vivaldi e colinde tradizionali rumene

Furio Zanasi baritono • Pierluigi Tabachin traversiere • Cipriana Smarandescu clavicembalo

Paolo Perrone, Alberto Caponi violini • Ettore Belli viola • Luca Peverini violoncello • Carla Tutino contrabbasso

Andrea Riderelli direttore

 ...INGRESSO LIBERO...

info: www.accadromania.it • 06.320.8024

mercoledì 9 dicembre 2015

Mostra GenerAzioni a Confronto, Palazzo Sforza Cesarini, Genzano di Roma‏

“evo-cazione - Scarico di Dettaglio”

Am placerea sa Va invit la Expozitia Internationala de Arta Contemporana GenerAzioni a Confronto, care va fi inaugurata vineri 11 decembrie 2015 la Palazzo Sforza Cesarini din Genzano di Roma la ora 17,30. Splendidul palat istoric se afla in Piazza Sforza Cesarini, 4.

Atat expozitia cat si catalogul sunt ingrijiti de criticul de arta moderna si contemporana, Prof. Giorgio Di Genova, si de Asociatia Culturala Artinarte, cu patronajul Primariei din Genzano si in colaborare cu galeria Vittoria din Roma.

Va ramane deschisa pana pe 10 ianuarie 2016.

Voi fi prezenta in expozitie cu pictura pe care o atasez invitatiei, in anteprima.

Luminiţa Țăranu
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Sono lieta di invitarvi alla Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea GenerAzioni a Confronto, che sarà inaugurata venerdì 11 dicembre 2015 al Palazzo Sforza Cesarini di Genzano di Roma alle ore 17,30. Il meraviglioso palazzo storico si trova in Piazza Sforza Cesarini, 4.

La mostra e il catalogo sono curati dal critico di arte moderna e contemporanea, Prof. Giorgio Di Genova, e dall’Associazione Culturale Artinarte, con il patrocinio del Comune di Genzano e in collaborazione con la Galleria Vittoria di Roma.

Rimarrà aperta fino al 10 gennaio 2016.

Sarò presente nella mostra con il dipinto che allego all’invito.

Luminiţa Țăranu

Mostra di pittura di Mario Bambagini 10-16 dicembre 2015‏

Comunicato stampa
ACCADEMIA DI ROMANIA IN ROMA

Giovedì, 10 dicembre, 2015 alle ore 18.00 nella Sala Esposizioni dell'Accademia di Romania in Roma, avrà luogo l'inaugurazione della mostra di pittura dell'artista Mario Bambagini.

L’evento si svolge sotto gli auspici degli "Amici dell'Accademia di Romania", che sostiene la collaborazione degli artisti italiani, interessati alla vita culturale romena nei vari campi dell'arte, disposti a contribuire alla percezione da parte del pubblico dei valori culturali rumeni.

Mario Bambagini vive a Roma da molti anni e ha saputo inserirsi bene nel panorama dell'arte contemporanea. Cultore della forma, invitato a numerose rassegne, ha esposto per le più importanti gallerie del mondo: New York, Baltimora, Filadelfia, Boston, Washington, ed inoltre a Torino, Campione d’Italia, Londra, Millburn (USA), Pittsburg (USA), Volfsburg, Kiel, La Valletta (Malta), Fiano Romano (Castello), Fermo (Palazzo dei Priori), Vetulonia (Museo archeologico), Budapest, Praga, Grosseto, Firenze, Roma.

Le sue opere, di grande impatto, appaiono come eleganti assemblaggi dove predomina il colore, steso in campiture iridescenti e la mancanza di passaggi sfumati spesso le accomuna con il collage. A queste tendenze contemporanee si aggiunge poi un influsso classicista, poiché «Bambagini – ha scritto il critico Renate Pacekowski - talvolta racchiude le sue opere in una circonferenza». Cioè nella forma assoluta per eccellenza, la simbolica perfezione del divino.

L’artista è nato a Grosseto nel 1932 da un’antica famiglia vetuloniese d’origine fiorentina. La sua prima partecipazione ad una mostra collettiva in una galleria “vera” – la galleria Modigliani di Grosseto. Nel 1967 si trasferisce a Roma, dove, per affinare la propria preparazione tecnico – pittorica, segue un corso di nudo sotto la guida del maestro Diego Pettinelli e corsi di incisione e affresco presso la scuola d’arte S. Giacomo.

La mostra potrà essere visitata tutti i giorni dall’11 al 16 dicembre 2015 nella Sala Esposizioni dell’Accademia di Romania, Viale delle Belle Arti, 110.

Ingresso libero.

Ufficio stampa,
Accademia di Romania
Roma, dicembre, 2015

Da Vittoria alla Romania, in viaggio con i migranti

«Raccontando una vita, dimostri che è reale, vicina»

ANDREA GENTILE 6 dicembre 2015

COSTUME E SOCIETÀ – Francesca Commissari è una fotoreporter che ha deciso di seguire il viaggio di Lili e Petru, lo stesso compiuto da migliaia di cittadini romeni, tra Botosani e la provincia iblea. Ne è nata una mostra che costringe l'incosciente spettatore a riflettere sul percorso singolo di ogni protagonista. Guarda le foto

Divide Botosani da Vittoria un viaggio lungo tremila chilometri. L'autobus che collega il capoluogo di una delle più povere regioni agricole della Romania alla Sicilia impiega due giorni e mezzo per coprire la distanza. Il traffico sulla rotta è continuo, ne parte almeno uno a settimana. I migranti romeni abbandonano così campi, case e famiglie, per cercare lavoro nell'agricoltura della fascia trasformata ragusana.

Francesca Commissari, fotogiornalista emiliana, ha anche lei comprato un biglietto dell'autobus Botosani-Vittoria e ha viaggiato con Lili e Petru, una coppia romena con cui era già nato un saldo e caloroso legame affettivo. È stato un viaggio di andata e ritorno per loro: Lili e Petru lavorano in Sicilia da tempo ed erano tornati per un breve periodo dai familiari. Francesca, che ha iniziato il suo reportage nella provincia iblea un anno e mezzo fa, ha così colto la possibilità di sperimentare e condividere la rotta migratoria romena. «È stato un viaggio lunghissimo, cinquantadue ore, attraverso speranze, preoccupazioni, desideri. Ho incontrato, nel cammino, centinaia di persone, assistito a saluti e lacrime, confidenze e consigli».

Ha sentito la necessità di continuare ad approfondire, attraverso la luce e le immagini, un'indagine antropologica necessaria, sia per la consistenza della presenza degli uomini e delle donne di etnia romena nel nostro territorio che per l'assoluta mancanza di rappresentazioni del fenomeno. «Necessaria anche perché si presuppone di migliorare la loro esistenza, raccontandola, supportandola, condividendola – solo così ha senso l'indagine antropologica», aggiunge. Il viaggio intrapreso e mai terminato, perché segnato da continui ritorni a casa e nuovi espatri, è il tema del reportage di Francesca Commissari. Che mette a fuoco la quotidianità delle esistenze, che concentra l'obiettivo sull'umanità del migrante. «Seguendo un percorso, una vita, raccontandola, dimostri che è reale, vicina - spiega la fotoreporter - e riesci solo così a creare empatia, sentire vicina l'esistenza, affezionarsi. In modo nucleare, attraverso la semplicità degli elementi comuni». La collezione di immagini forma così una descrizione che finalmente costringe l'incosciente spettatore a riflettere sul percorso singolo di ogni protagonista di questa drammatica epopea migratoria.

La Cooperativa Proxima, con cui Commissari collabora, si occupa da anni di sostegno ai migranti e integrazione nella provincia di Ragusa, denunciando coraggiosamente gli abusi (lavorativi e sessuali) che soprattutto le donne subiscono tra i campi e le serre. Proxima ha organizzato un evento per informare e discutere il fenomeno, dal nome Romania andata e ritorno, della durata di quattro giorni. Il congresso, iniziato martedì nella cornice barocca di palazzo Cosentini a Ragusa Ibla, si concluderà sabato. Il denso programma di appuntamenti e dibattiti è stato inaugurato dalla mostra fotografica di Francesca Commissari, che resterà aperta al pubblico sino al 20 dicembre.

Fonte: MeridioNews

Europei per l’Italia: invitiamo tutti i cittadini comunitari residenti a Milano a iscriversi nelle liste elettorali in viste delle prossime amministrative di maggio 2016

Comunicato stampa
Inserito Da Marian Mocanu 7 Dicembre 2015

I cittadini di uno Stato membro dell’Unione Europea residenti a Milano possono esercitare il diritto di voto e candidarsi in occasione delle elezioni comunali e circoscrizionali di Maggio 2016 e per l’elezione dei rappresentanti italiani nel Parlamento Europeo. A tal fine possono chiedere presso l’ufficio elettorale del comune di Milano, l’iscrizione nelle liste elettorali aggiunte, per le seguenti tipologie di votazione: elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale della città di Milano e per l’elezione del Parlamento Europeo.

È possibile chiedere l’iscrizione anche ad una sola lista elettorale aggiunta, cioè chiedere di esercitare il diritto di voto alle sole elezioni comunali oppure alle sole elezioni europee. L’iscrizione nella lista elettorale aggiunta per le elezioni comunali consente di esercitare il diritto di voto per il prossimo Sindaco di Milano e per i membri del Consiglio Comunale. Quella nella lista elettorale aggiunta per le elezioni europee consente di esercitare il diritto di voto per i rappresentanti dell’Italia all’elezione del Parlamento Europeo.

Per l’iscrizione occorre essere cittadini di uno stato membro dell’Unione Europea e godere dei diritti politici sia con riferimento all’ordinamento del paese d’origine che di quello italiano. Per esercitare tale diritto i cittadini dell’Unione Europea residenti nel Comune di Milano, devono presentarsi presso l’Ufficio Elettorale, muniti di carta d’identità italiana con la residenza nel Comune di Milano o altro documento idoneo e compilare le apposite domande. A Milano il numero di residenti cittadini stranieri provenienti da uno dei paesi appartenenti alla Comunità Europea son cca 30.000 dei quali la metà sono rumeni.

In una situazione politica complessa come quella vissuta oggi a Milano, la partecipazione attiva dei cittadini comunitari alle prossime elezioni comunali di Maggio 2016 risulta molto importante. Per questo motivo, noi di “Europei per l’Italia” invitiamo tutti i cittadini residenti a Milano provenienti da uno stato membro della Comunità Europea, ad iscriversi nelle apposite liste e a ritirare la tessera elettorale.

Fonte: MilanoToday

Bari, Puscas premiato come giovane rumeno dell’anno

04-12-2015

Serata speciale per George Puscas, attaccante classe '96 del Bari, in prestito dall'Inter. Durante il Galà del Calcio Rumeno è stato infatti premiato come miglior giovane del 2015, un traguardo importante per la giovane punta, che ha espresso così la propria gioia sul suo profilo Facebook: "Ringrazio tutti per il premio, spero che questo sia solo il primo successo della mia carriera e che il futuro sia ricco di soddisfazioni".

Fonte: GianlucaDiMarzio

Eccellenza, Calvisano: arriva Vlaicu e si chiude il “caso”

5 dicembre 2015

Il giocatore era stato annunciato e poi smentito a novembre. La conferma dalla Federazione rumena
ph. Sebastiano Pessina

Il giorno 17 novembre alle ore 17 circa Calvisano annunciava tramite comunicato l’arrivo del trequarti rumeno Florin Vlaicu, salvo poi smentire l’arrivo del giocatore una mezzora più tardi. Dai media rumeni, è arrivata però la notizia che Vlaicu avrebbe finalmente firmato con la squadra campione d’Italia, tanto che il suo arrivo è atteso già in settimana. Il giocatore, classe 1986 e 85 caps con la maglia della Romania (l’ultimo alla RWC proprio contro l’Italia), è sceso in campo nella serata di venerdì 4 dicembre nel match di SuperLiga CEC Bank, vinta dal suo CSM Bucuresti Olimpia contro lo Steaua. A fine match, Vlaicu ha dichiarato ad IlfovSport: “Ho firmato un contratto con una squadra italiana, e partirò martedì per la nuova avventura. Devo conoscere i miei compagni di squadra, potrei giocare già nel match di Challenge Cup contro gli Harlequins [12 dicembre, ndr]. In passato ho rifiutato offerte dall’estero, ma ho ancora molto da imparare e questa è la mia ultima occasione”. A conferma dell’addio al rugby rumeno e dell’imminente arrivo a Calvisano, anche un comunicato pubblicato sul sito della Federazione rumena.

Fonte: OnRugby

Massimo Liberatori, il medico che dà speranza ai romeni amputati

pubblicato il 04/dic/2015

E' stato insignito da onoreficienza per il suo impegno

Roma, (askanews) - La vita di chi ha subito l'amputazione di un arto in età giovanile in Romania ha troppo spesso l'esito di un'esclusione sociale. Il progetto "Ragazzi in gamba" punta a contrastare questo fenomeno e il dottor Massimo Liberatori, che guida il programma, è stato insignito con un'onorificenza dal presidente romeno Klaus Iohannis per il suo impegno. Come è nato il progetto "Ragazzi in gamba"?

"Il progetto 'Ragazzi in gamba' (Tineri pe picioare) è nato nel 2004 per un incontro casuale con un giovane romeno arrivato in Italia con la speranza di ricevere una protesi. Su iniziativa di Auci (Associazione Universitaria per la Cooperazione Internazionale della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica di Roma) e della Chiesa ortodossa romena in Italia è partita l'idea di realizzare un progetto a finalità sociosanitaria. I destinatari sono giovani romeni tra 20 e 45 anni con amputazione di uno o più arti. E' una realtà che in Romania oggi chi ha una disabilità motoria per la mancanza di uno o più arti, è spesso lasciato a un destino di marginalità esclusione e povertà. Le protesi fornite dal progetto sono state e sono tutt'oggi realizzate presso la filiale di Roma del centro protesi Inail con il quale è siglata un'intesa. Ad oggi 113 romeni amputati hanno beneficiato del progetto e 126 sono state le protesi fornite dato che 13 pazienti presentavano una doppia amputazione".

I disabili in Romania vivono in condizioni molto difficili, quanto può aiutarli il suo lavoro? "Purtroppo in Romania le persone con disabilità fisica vivono in situazioni di estrema difficoltà specialmente coloro sono già in situazioni marginali o abitano in zone rurali in cui domina ancora una cultura del passato. Le stesse famiglie hanno una concezione di handicap che può significare una persona che non vale perché non produce reddito. Ne fanno parte coloro che vengono abbandonati dalla propria famiglia per esempio i mariti senza una gamba non ha nessun valore. Forse ancor più grave è il caso di chi viene mandato, per non dire obbligato, dalla propria famiglia a mendicare in Paesi stranieri sfruttando la propria disabilità nella convinzione di passare una vita agiata fatta magari di un telefonino di ultima generazione. Il primo obiettivo del nostro lavoro quindi è quello di migliorare le condizioni materiali di vita in Romania delle persone amputate attraverso la riacquisizione soggettiva dell'integrità fisica attraverso la protesi".

Lei è considerato un italiano con il cuore romeno. Cosa significa per lei? E che peso ha l'onorificenza che ha ricevuto sul suo impegno? "Quando ho cominciato a frequentare la comunità romena di Roma circa 10 anni fa gli italiani non avevano una immagine idilliaca né della Romania in generale né dei romeni in Italia. Non mi sono mai fatto influenzare da questa realtà mediatizzata, perché ritengo che ogni popolo abbia i suoi buoni e i suoi cattivi. L'onorifecenza che mi è stata conferita è stata per me una sorpresa talmente inaspettata che è andata a consolidare il mio senso di appartenenza e condivisione con il popolo romeno. So che è un titolo a cui pochi romeni possono ambire e questo mi riempie ancora di più di orgoglio".

Fonte: AskaNews

Universitaria romena riammessa ai corsi dal Tar

L’AQUILA. Potrà proseguire all’Aquila il proprio corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria della facoltà di Medicina e chirurgia, una giovane studentessa che ha frequentato il primo, il secondo e il terzo anno in Romania.
Lo ha stabilito il Tar (tribunale amministrativo regionale) che di fatto ha annullato un provvedimento del novembre 2009 «di diniego di accoglimento del foglio di congedo e della domanda di proseguimento degli studi», firmato da Filippo Del Vecchio, l’ex direttore amministrativo dell’Università dell’Aquila. La studentessa, dopo aver frequentato tre anni in Romania, ha chiesto il nulla osta al trasferimento all’Università del capoluogo, mai ottenuto. A seguito di un ricorso, il Tar, e in particolare i magistrati Bruno Mollica, Maria Abruzzese e Lucia Gizzi, hanno accolto l’istanza cautelare all’esito della quale la ricorrente è stata iscritta con riserva al corso di laurea in Odontoiatria dell’Aquila e potrà dunque proseguire il proprio percorso di studi.

28 novembre 2015

Fonte: Il Centro

Minori stranieri comunitari non accompagnati

Di Patrizia Romano / 25 novembre 2015

Provvedimenti e normative sui minori stranieri non accompagnati che rientrano nella Comunità europea. Il dilemma di migliaia di giovanissimi romeni presenti nel nostro Paese.

di Patrizia Romano

Negli ultimi decenni il flusso migratorio si è modificato notevolmente e l’Italia è diventata Paese non più di transito, ma d’immigrazione.

Uno degli elementi che ne ha caratterizzato l’aspetto e l’assetto è la presenza dei minori stranieri, diventata negli ultimi decenni molto più consistente. Tale presenza diventa una peculiarità del fenomeno, soprattutto per i riferimenti normativi speciali che richiede.

Sotto il profilo giuridico, vengono classificate due tipologie di minori stranieri: i minori accompagnati e i minori non accompagnati. Nel primo caso si tratta di minori affidati ai genitori o ai parenti entro il terzo grado attraverso un provvedimento formale. Nel secondo caso, invece, si tratta di minori che si trovano in Italia senza i genitori o altre persone adulte legalmente responsabili della loro presenza e assistenza.

Per i minori non accompagnati comunitari, vige una normativa differente, anche se il paese di origine rientra tra i paesi di recente entrata nella Comunità. In questi casi, ad avere competenza sul minore non è la Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione presso il Ministero del Lavoro.

Quando parliamo di minori non accompagnati comunitari presenti nel nostro Paese, ci riferiamo prevalentemente a minori romeni. Ciò, in considerazione del numero elevato presente sul territorio italiano.

Quelli, appunto, non accompagnati o, addirittura, in stato di abbandono sono moltissimi e, proprio per questo, nel 2008 è stato definito un accordo bilaterale tra Governo romeno e governo italiano. Accordo basato sulla cooperazione per la protezione dei minori romeni non accompagnati e in difficoltà presenti sul territorio italiano.

Tale Accordo, tenendo conto delle disposizioni della Convenzione sui diritti dell’Infanzia del 1989, nonché delle Direttive del Parlamento Europeo e del Consiglio del 2004 sul diritto dei cittadini dell’Unione europea, che sanciscono la libertà di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli stati membri, prevede che le ‘Parti collaborino al fine di migliorare la situazione dei minori romeni non accompagnati e in difficoltà’.

Minore non accompagnato
Ovvero il cittadino romeno minore di età, entrato in Italia non accompagnato né da uno dei genitori, né dal tutore, né da persona che sia il suo rappresentante legale, secondo la legge romena. L’Accordo riguarda anche i minori che si vengano a trovare in queste condizioni dopo essere entrati in Italia, nonché i minori romeni che, comunque, non ricevono più l’assistenza da parte dei genitori o del tutore o del rappresentante legale designato, a causa di incuria, negligenza, o trascuratezza grave, rilevata e valutata dalle autorità italiane.

Gli obiettivi dell’Accordo sono, in primo luogo, l’identificazione dei minori romeni non accompagnati presenti, in secondo luogo, l’adozione delle necessarie misure di protezione e reintegrazione sociale, nonché la facilitazione del loro rientro nel Paese d’origine.

Per l’attuazione dell’accordo governativo è stato istituito l’Organismo Centrale di Raccordo per la protezione dei minori comunitari non accompagnati presso il Ministero dell’Interno che, attraverso procedure concordate con tutti i soggetti istituzionali italiani, ha il compito di ricevere l’informazione del ritrovamento del minore e di contattare le Autorità rumene, sia in Italia sia in Romania, per segnalare il ritrovamento del minore e l’eventuale necessità di ulteriori passi per l’identificazione certa. minori non accompagnati

Nel caso in cui, dalle indagini condotte dalle autorità romene risultasse evidente che il minore non è romeno, l’Organismo Centrale ne darà comunicazione alla struttura assistenziale che ha in carico il minore e si procederà secondo quanto previsto per i minori non accompagnati di altre nazionalità.

La maggior parte dei minori non accompagnati romeni giunge in Europa priva di documenti d’identità o con documenti falsificati. Capita, inoltre, che i documenti in loro possesso non siano tenuti in considerazione dalle autorità nonostante la loro autenticità. Ogni paese, quindi, ha previsto dei metodi in grado di determinare l’età dei minori e, più in generale, di ristabilire il loro stato civile.

Purtroppo, molti minori romeni entrano nel circuito penale. In questi casi, la normativa vigente segue i principi della minima offensività del processo, della sua finalità educativa e responsabilizzante, della residualità della detenzione in favore di misure, quali la misura cautelare non detentiva del collocamento in comunità o la sospensione del processo e la messa alla prova, che favoriscono il reinserimento, qualora possibile, nel contesto familiare e ambientale di provenienza o in una struttura del territorio. Teoricamente, purtroppo nella pratica non è così, la centralità del minore è l’elemento che caratterizza qualsiasi provvedimento giuridico.

L’accertamento dell’età del minore che, privo di documenti identificativi commette un reato, assume determinante importanza per l’ordinamento penale minorile italiano, perché assurge ad elemento di distinzione nell’ambito di due concetti giuridici fondamentali del diritto penale: l’imputabilità e la competenza.

L’accertamento dell’età può essere richiesto anche dai medici operanti nei Servizi minorili della giustizia; ovviamente per effettuarlo deve esservi sempre l’autorizzazione dell’Autorità giudiziaria.

Quello dell’accertamento dell’età anagrafica del minore rimane un problema non indifferente. Le difficoltà sono legate soprattutto alle differenze di accrescimento, statura, arcata dentaria esistenti tra individui e tra popolazioni. Altrettanto difficile è l’identificazione dei familiari in Italia e all’estero.

La maggior parte dei Paesi determina l’età fondandosi principalmente su una perizia medica. Tra questi paesi, abbiamo, appunto, la Romania, assieme alla Spagna, alla Francia e all’Italia, mentre altri hanno stabilito delle procedure che tengono ugualmente in considerazione il racconto del giovane e la sua situazione.

La Romania, come dicevamo, adotta la Perizia medica. L’autorizzazione a sottoporsi a perizia è richiesta al giovane e al suo rappresentante legale, ma il giovane è considerato come adulto in caso di rifiuto.

Fonte: L'Inchiesta Sicilia