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giovedì 3 dicembre 2015

"Il caso Kerenes", una storia vera premiato al Festival Procult


Caranfil: "Cinema è il miglior ambasciatore della Romania" Roma, 30 nov. (askanews) - "Il caso Kerenes" (Pozitia Copilului) di Calin Peter Netzer, già Orso d'Oro al Festival di Berlino 2013, è stato premiato come miglior lungometraggio alla sesta edizione del Procult Festival, il Festival del cinema romeno che si è svolto a Roma dal 25 al 29 novembre. Un occasione, per il cinema romeno, di diventare il miglior ambasciatore della Romania nel mondo, come ha sottolineato il presidente della giuria, il regista Nae Caranfil.

 "Il caso Kerenes", ispirato ad un caso realmente accaduto, è la drammatica storia di una donna dell'alta borghesia (interpretata dalla magnifica attrice Luminita Gheorghiu), che cerca di salvare il figlio da un omicidio involontario, sullo sfondo di una società incline alla corruzione. La giuria ha poi assegnato il premio come miglior corto a Via della Bandiera n 0 di Anca Oproiu. Miglior documentario "Via della bandiera n.0" di Anca Oproiu (2014), proveniente dall'International Film Festival Filofest di Ljublijana.

 Il miglior documentario è stato "Dopo 25 anni. Sposati alla rivoluzione" (2015), di Cristina Tilica, che ha aperto il Festival e racconta la storia di una coppia che, 25 anni fa, appunto, durante la difesa armata all'interno del Museo d'Arte di Bucarest, decise di sposarsi sotto il fuoco dei proiettili nemici, avendo come soli testimoni un soldato ed un conservatore museale.

 Infine il premio della giuria è andato a "Q.E.D (Quod Erat Demonstrandum)" (2013) di Andrei Gruzsniczki, straordinaria opera in bianco e nero già vincitrice del Premio alla Giuria al Festival Internazionale del Film di Roma, storia di un matematico che nel 1984 decide di pubblicare una ricerca su una rivista specializzata americana, senza il permesso del Partito Comunista, evento che avrà drammatiche ripercussioni sulla sua vita e su quella di altri.

 "Ogni evento che parla del cinema romeno fa il suo lavoro come una formica che fa un piccolo passo avanti. Il nostro problema più grande non è che non raggiungiamo l'audience occidentale, abbiamo iniziato a farlo, ma che non abbiamo i finanziamenti necessari. Dobbiamo creare la coscienza politica: il cinema romeno può essere il miglior ambasciatore della Romania oggi", ha dichiarato in un'intervista rilasciata ad askanews Caranfil, considerato un regista-chiave nel cinema romeno post-Rivoluzione.

 Il presidente della giuria ha parlato anche della cosiddetta new wave del cinema romeno. "Non è importante come ti considerano le persone ma lo è trovare i fondi per fare i film. Ci sono persone che mi hanno apprezzato e ne sono fiero, e ci sono quelli che pensano che la nuova generazione, la new wave dal 2000 in poi, mi abbia spazzato via dalla mappa ma io penso di esserci ancora su quella mappa", ha aggiunto.

 Il suo ultimo lavoro, "Closer to the moon", una dark comedy ambientata nell'era Ceaucescu tratta da una storia vera, è stata una della collaborazioni più rilevanti tra la Romania e Hollywood. "E' una delle cose meravigliose che ha colpito la mia carriera, non era previsto che venisse girato in inglese con delle star internazionali, ma è accaduto. A un certo punto della mia carriera è arrivato un produttore americano che ha amato la sceneggiatura e mi ha chiesto se avrei voluto produrlo in inglese e ho detto sì. Penso che se fai qualcosa che sembra più mainstream non è detto che lo sia: resti un autore, usi il mezzo per raggiungere un pubblico e non c'è da vergognarsi, devi raggiungere il pubblico per esistere".

 Fonte:Ask a News

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