La comunità romena si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza dal paese natale.
Informazioni utili per i romeni che vivono in Italia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e divenire cittadini attivi.

Comunitatea Românească în Italia

Locul unde comunitatea românească se regăsește zilnic în știri, noutăți, mărturii, informații și sfaturi, pentru a nu uita rădăcinile și a trăi mai bine departe de țara natală. Informații utile pentru românii care trăiesc în Italia, despre oportunitățile pe care le oferă realitatea din jur și pentru a deveni cetățeni activi.

Bun găsit pe site! Benvenuto!

Comentează articolele publicate! Commenta gli articoli pubblicati!

lunedì 26 gennaio 2015

Gli eventi di febbraio all'Accademia di Romania in Roma

Giovedì 5 febbraio 2015 ore 18.00, presso la Sala Esposizioni dell’Accademia di Romania in Roma avrà luogo l’inaugurazione della mostra “SPECCHI PARALLELI”/ “OGLINZI PARALELE” delle due artiste romene CARMEN CHIRICA (scultura) e ALEXANDRA STEFANIA MATEI (pittura).

La mostra potrà essere visitata tutti i giorni dal 6 all’11 febbraio 2015 nella Sala Esposizioni dell’Accademia di Romania, Viale delle Belle Arti, 110, nell’intervallo orario 17-19.

Ingresso libero.


Mercoledì 18 febbraio 2015 ore 18.00, presso la Sala Esposizioni, dell’Accademia di Romania in Roma, avrà luogo l’inaugurazione della mostra ARCHITETTURE E VOLTI SACRI / ARHITECTURI SI CHIPURI SACRE di Miruna Budisteanu.

La mostra potrà essere visitata tutti i giorni dal 18 febbraio-6 marzo 2015 nella Sala Esposizioni dell’Accademia di Romania, Viale delle Belle Arti, 110.

Ingresso libero.


Giornata di studio in onore di OLIVIER CLEMENT, Giovedì 19 FEBBRAIO 2015, ore 16.30, l’Accademia di Romania in Roma – Piazza José de San Martin, 1 – Roma / L’ALTRO SOLE. OLIVIER CLEMENT TESTIMONE E CANTORE DELLA BELLEZZA DEL RISORTO (promossa e organizzata dall’Associazione Onlus Insieme per l’Athos in collaborazione con l’Accademia di Romania in Roma)

Accademia di Romania
Piazza José de San Martin, 1 - 00197 Roma
Tel.: 00-39-06-320.80.24; 00-39-06-320.15.94;
00-39-06-323.67.72; Fax: 00-39-06-3216964
E-mail: accadromania@accadromania.it;
Web site: www.accadromania.it

Santo Stefano Ticino. Concerto di 52 bambini milanesi per i bambini romeni di Macin e per ricordare Elena Sachsel

Pubblicata il 25/01/2015 in Attualità

Domenica 1° febbraio ore 16 presso auditorium di Santo Stefano

Sedriano, 25 gennaio 2015 - L'Associazione Cuorepercuore di Sedriano, col patrocinio del Comune di Santo Stefano Ticino organizza un evento presso l' Auditorium di Santo Stefano Ticino in via Aurora in primo luogo per ricordare la straordinaria figura di Elena Sachsel, storica figura emblema del volontariato milanese, triestina di nascita (da famiglia ebrea) ma stefanese di adozione.
"Nel 2004 dopo la partecipazione ad alcuni viaggi organizzati dal Comune di Sedriano in visita alle casette di accoglienza dei tanti bambini abbandonati create dalla dottoressa Lidia Dobre in Valcea e altre Regioni della Romania, Elena con altri amici del Magentino (amministratori locali, Parroci, giornalisti) creo' la nostra Associazione, di cui divento' il primo Presidente.
Purtroppo il 14 febbraio del 2014, cioè un anno fa, Elena ci lascio' dopo alcuni giorni di sofferenza preso l' Ospedale di Magenta.

Il 4 ottobre 2014 una nostra piccola delegazione si reco' in località Macin , sul Delta romeno del Danubio per intitolare la locale Casetta di Accoglienza ad Elena Sachsel. Ora nella Casa Elena vengono accolti come Centro Diurno una 15ina di bimbi dai 3 agli 8 anni , scelti tra famiglie poverissime o disgregate. La Casetta è un' oasi di Pace e di amore dove i piccoli vengono accolti sfamati vestiti ed aiutati a frequentare la locale Scuola Materna Pubblica ed è anche un centro di prevenzione dall' abbandono familiare , dovuto anche al triste fenomeno dell'emigrazione spesso di entrambi i genitori dei bambini. Molte di queste madri emigrano anche in Italia per lavorare come "badanti" per i nostri vecchi.
Il pomeriggio del 1° febbraio a santo Stefano Ticino i 52 bambini del Piccolo Coro della Parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice di Milano (zona Lorenteggio) canteranno per aiutare i bambini romeni di Macin a poter frequentare anche nel 2015 la loro Casa Elena, e per questo l'entrata allo spettacolo sarà ad offerta libera.
Da parte nostra sarà lanciato anche un Appello ai Sindaci del nostro territorio affinchè, nonostante la difficile situazione economica in cui versano tutti i nostri Comuni, valutino la proposta di ricostruire una Rete Intercomunale Solidale di Cooperazione Internazionale, che un tempo esisteva e molto ha contribuito , assieme alle nostre tante iniziative di volontariato, a sostenere Progetti a favore dell'infanzia piu' infelice d Europa."

Fonte: Mi-Lorenteggio

domenica 25 gennaio 2015

Măşti şi costume tradiţionale de sărbătoare din Transilvania în Noua Galerie a Irccu Veneţia‏ / Mostra etnografica presso l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia: “Maschere e abiti tradizionali festivi della Transilvania”‏


Comunicat de presă

EXPOZIŢIE DE MĂŞTI ŞI COSTUME TRADIŢIONALE DE SĂRBĂTOARE
DIN TRANSILVANIA ÎN NOUA GALERIE A IRCCU VENEŢIA

Luni, 2 februarie 2015, orele 18.00, în Noua Galerie a Institutului Român de Cultură și Cercetare Umanistică de la Veneţia, va avea loc expoziţia intitulată „Măşti şi costume tradiţionale de sărbătoare din Transilvania” organizată de Institutul Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneţia în colaborare cu Muzeul Etnografic al Transilvaniei și Asociația Culturală Zestrea.

În accepțiune contemporană curentă, Transilvania, regiune situată în nord-vestul României, cuprinde atât spațiul intracarpatic al Transilvaniei medievale, cât și Maramureșul, Crișana și Banatul, ținuturi împreună cu care alcătuiește, sub aspectul culturii rurale, o arie relativ unitară. Dimensiunea interculturală definește fundamental această arie, în care elemente culturale mediteraneene, est-europeene și vest-europeene au coexistat. O parte din aceste elemente au fost amalgamate în creuzetul unei existențe cotidiene comune, altele fiind delimitate conștient, printr-un demers identitar țintit.
Portul popular, funcțional în Transilvania până la jumătatea secolului al XX-lea, a ilustrat în cel mai înalt grad identitățile etnice și zonale din diferitele arii culturale transilvănene, caracterizate printr-un anumit specific istoric și economico-social. Elemente ale costumului tradițional sunt integrate și în vestimentația de mascare, caracteristică obiceiurilor de iarnă, prezente la toate etniile transilvănene, obiceiuri grupate la Crăciun și Anul Nou în mediul românesc și la așa numitul Fărșang – sărbătorit cu precădere de către comunitățile maghiare și săsești.
Puternicul substrat ceremonial și social al acestor obiceiuri explică conservarea lor – în grade diferite – și în actualul context cultural rural, constituind și în prezent un prilej aparte de trăire comunitară.

Expoziţia va rămâne deschisă în intervalul 2–18 februarie 2015, perioadă care coincide cu desfăşurarea faimosului Carnaval de la Veneţia şi prin profilul său se va încadra pe deplin în peisajul cultural al urbei, ce constituie, prin prestigiul cultural şi afluenţa de public înregistrată anual, un mediu de expunere de înaltă relevanţă internaţională. Expoziţia va putea fi vizitată zilnic, în intervalul orar 10,00 – 13,00 şi 16,00 – 19,00. Intrarea este liberă.

Pentru mai multe detalii:
Alexandru Damian, coordonator proiecte arte vizuale
Tel. +39.041.524.2309
INSTITUTUL ROMÂN DE CULTURĂ ŞI CERCETARE UMANISTICĂ
Palazzo Correr - Cannaregio 2214 (Campo Santa Fosca)
30121 Veneţia, ITALIA
-------------------------------------------------------------------------------------
Comunicato stampa

Mostra etnografica presso l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia:
“Maschere e abiti tradizionali festivi della Transilvania”

Lunedì, 2 febbraio 2015, ore 18.00, presso la Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, avrà luogo l’inaugurazione della mostra “Maschere e abiti tradizionali festivi della Transilvania”, un evento organizzato dal suddetto Istituto in collaborazione con il Museo Etnografico della Transilvania e l’Associazione Culturale “Zestrea”.

Nell’accezione contemporanea, la Transilvania, regione sita nel nord-ovest della Romania, include sia lo spazio racchiuso dalla la catena montuosa dei Carpazi, che rappresenta la Transilvania medioevale, sia le regioni di Maramureș, Crișana e Banato, insieme alle quali costituisce, dal punto di vista della cultura rurale, un’area unitaria. La dimensione interculturale definisce fondamentalmente tale spazio, in cui coabitarono gli elementi culturali mediterranei orientali e occidentali. Parte di tali elementi si amalgamarono nel crogiolo dell’esistenza quotidiana comune, altri furono delimitati in maniera consapevole, grazie ad un’azione identitaria voluta.
L’abbigliamento tradizionale, utilizzato in Transilvania fino alla metà del XX° secolo, ha rispecchiato ottimamente le identità etniche e territoriali delle varie aree culturali transilvane, caratterizzate dalle specificità storiche ed economico-sociali. Gli elementi dell’abbigliamento tradizionale sono integrati anche nel corredo delle maschere, caratteristiche durante le festività invernali per tutte le etnie della Transilvania. Tali tradizioni e pratiche si svolgono durante il periodo Natalizio e del Capodanno nell’ambiente romeno e nel cosiddetto Fărșang – festeggiato specialmente dalle comunità ungheresi e sassoni. Il forte substrato lustrale, consuetudinario e sociale di tali usanze spiega la loro perduranza – in vari gradi – anche nell’attuale contesto rurale, che costituisce tutt’oggi un’occasione di festeggiamento nelle comunità contadine.

La mostra resterà aperta nel periodo 2–18 febbraio 2015, periodo che coincide con lo svolgimento del famoso Carnevale di Venezia e, grazie al suo profilo, si integrerà ottimamente nel paesaggio culturale della città. La mostra potrà essere visitata tutti i giorni, nell’intervallo orario 10,00–13.00 e 16.00–19.00. L’entrata è libera.

Per ulteriori dettagli:
Alexandru Damian, coordinatore progetti arti visive
Tel. +39.041.524.2309
ISTITUTO ROMENO DI CULTURA E RICERCA UMANISTICA
Palazzo Correr — Cannaregio 2214 (Campo Santa Fosca)
30121 Venezia, ITALIA

Convegno Ioan Petru Culianu 65 anni dalla nascita‏

Giovedì, 29 gennaio 2015, ore 16.30
Accademia di Romania. Biblioteca

Ambasciata di Romania presso la Santa Sede
e
Accademia di Romania

in collaborazione con il
Dipartimento di Scienze Religiose
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Convegno

IOAN PETRU CULIANU – 65 anni dalla nascita

Presentazione del volume Annali di Scienze Religiosen. 6/ 2013

29 GENNAIO 2015, ORE 16.30
Biblioteca dell'Accademia
Piazza José de San Martin, 1

PROGRAMMA

Indirizzo di saluto
Prof. Mihai Barbulescu, Direttore, Accademia di Romania

Introduzione
Dr. Bogdan Tataru-Cazaban, Ambasciatore di Romania presso la Santa Sede

Interventi

Prof. Giulia Sfameni Gasparro
Università degli Studi di Messina
Presidente della Società italiana di storia delle religioni
Un ricordo di Ioan Petru Culianu tra Milano e Messina

Prof. Grazia Marchianò
Presidente dell’Asociazione Internazionale di Ricerca “Elémire Zola”
Realtà storica e iperrealtà nella mente mercuriale di I.P.Culianu

Prof. Maria Vittoria Cerutti
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Il dualismo religioso, dopo U.Bianchi e I.P.Culianu

Prof. Natale Spineto
Università degli Studi di Torino
Culianu e i suoi “maestri” in Italia e in Francia. Note a margine
del volume di studi su Ioan Petru Culianu e Ugo Bianchi

Prof. Robero Scagno
Università degli Studi di Padova
Alcune note su Ioan Petru Culianu e il “modello” Mircea Eliade

Prof. Giovanni Casadio
Università degli Studi di Salerno
Ioan Petru Culianu tra Romania e Italia

Dr. Daniela Dumbrava
Università Cattolica di Milano
Il Dossier di Ioan Petru Culianu nell'archivio del CNSAS (documenti inediti)

Ioan Petru Culianu (Iasi, 5 gennaio 1950 – Chicago, 21 maggio 1991) è stato uno storico delle religioni e scrittore romeno, professore all’Università di Chicago, autore di numerosi libri tra cui,in italiano,ricordiamo:Mircea Eliade Assisi, Cittadella Editrice, 1978;Religione e potere, con Gianpaolo Romanato e Mario G. LombardoTorino, Marietti, 1981; Iter in silvis. Saggi scelti sulla gnosi e altri studi Messina, Dott. Antonino Sfameni, 1981; Gnosticismo e pensiero moderno: Hans Jonas Roma, L'Erma di Bretschneider, 1985; Esperienze dell'estasi dall'ellenismo al Medioevo Bari, Laterza, 1986; Eros e magia nel Rinascimento: la congiunzione astrologica del 1484 Milano, Mondadori, 1987; I miti dei dualismi occidentali: dai sistemi gnostici al mondo moderno Milano, Jaca Book, 1989; La collezione di smeraldi: racconti Milano, Jaca Book, 1989; I viaggi dell'anima: Sogni, visioni, estasi Milano, Mondadori, 1991;Il rotolo diafanoRoma, Elliot,2010.

Comunicat Divile - O familie de români a rămas fără cei trei copii, luaţi de serviciile sociale italiene: "Este un abuz"‏

ASSOCIAZIONE DEI ROMENI IN ITALIA
Via Fringuello, N° 50 A, Roma
Tel / Fax (+39) 06. 263162
E-mail – info@associazionedeiromeni.it

Roma, 21 ianuarie 2015

ROMÂNI PENTRU ROMÂNI - CAZ SOCIAL ȘOCANT
O familie de români a rămas fără cei trei copii, luaţi de serviciile sociale italiene: "Este un abuz"

Invitații prezenți în platoul emisiunii Români pentru Români, difuzată de Dacia TV - televiziunea românilor din Italia - duminică 18 ianuarie 2015, au dezbătut un caz social cutremurător.

Despre ce este vorba? În 2002, doi cetăţeni români, Iuliana Petronela Divile şi Marin Marian Trandafir, se cunosc în Italia, iar un an mai târziu se căsătoresc. În 2003 se naşte primul copil, Lucio Daniele, iar în 2006 al doilea, Andrea Angelo. Imediat după naşterea fiecărui copil, cuplul Divile – Trandafir se prezintă la Consulatul României de la Roma, pentru a obţine certificatele de naştere. De drept, aceşti copii sunt cetăţeni români.

În acea perioadă familia Divile – Trandafir împreună cu copiii locuiau în localitatea Bassano Romano, într-un apartament cu chirie. Într-o zi, domnul Trandafir este oprit de forţele de ordine şi primeşte un decret de expulzare, neavând permis de şedere. Proprietarul casei le spune să plece, iar familia alege, ca soluţie provizorie de locuit, un imobil fără curent electric, gaze şi apa curentă. În 2007, doamna Divile Petronela s-a adresat serviciilor sociale ale sectorului 1 – Roma Capitale cerând sprijin pentru înscrierea copiilor la grădiniţă. În loc să ofere un ajutor concret, asistenţii sociali s-au prezentat însoţiţi de Carabinieri şi au preluat cei doi copii, Lucio Daniele şi Angelo Andrea. Operatorii sociali s-au adresat imediat instanţei, solicitând îndepărtarea minorilor de lângă părinţi şi integrarea acestora într-un institut de plasament. Tribunalul de minori a dispus decăderea din drepturile părinteşti ale cuplului. În timpul procedurilor, părinţii se plâng că au interogaţi fără traducător, ei neînţelegând limba italiană bine nici în ziua de azi. Doamna Divile spune că autorităţile au obligat-o pe aceasta să semneze tot felul de documente, repetându-i fraza "totul va fi bine, doamnă" ("va tutto bene signora") .

Ulterior, minorii au devenit adoptabili, prin două sentinţe judecătoreşti. Doamna Divile s-a adresat Ambasadei României de la Roma, cerând ajutor, dar răspunsul primit a fost: "Trebuie să vă puneţi un avocat". Din păcate nu a existat disponibilitate, cu atât mai puţin un ajutor concret din partea Statului Român.

Asta nu e totul. În 2013, cuplul Divile-Trandafir aduce pe lume un alt copil, o fetiţă pe nume Maria Antonia. Fiind în curs procesul de decădere din drepturile părinteşti pentru primii doi copii, autorităţile italiene LE-AU LUAT ŞI AL TREILEA COPIL. Din 2013, familia Divile are o locuinţă, domnul Trandafir a reuşit să îşi găsească un loc de muncă, cu contrat legal. Inutil. În prezent primii doi copii au fost daţi în adopţie, iar fetiţa este încă într-un institut de plasament şi se îndreaptă spre aceeaşi soartă. Mama merge în fiecare sâmbătă, asa cum i-a fost permis de judecător, să îşi viziteze fiica. Personalul centrului de plasament nu îi permite să stea cu fetiţa decât maxim o oră. Înainte de a-i permite să îşi vadă copilul, de fiecare dată doamna Divile este nevoită să suporte nenumărate jigniri din partea personalului, de fiecare dată atât doamna cât şi sotul sunt numiţi incompetenţi, părinti dezinteresaţi etc.

În emisiune a intervenit în direct şi senatorul Mircea Geoană, care a spus: „Este un caz social cutremurător, de-a dreptul șocant. Doresc să mă implic personal, de aceea voi încerca să obțin cât mai multe informații cu privire la acest caz.” La întrebarea moderatorului dacă pe parcursul experienței domniei sale în calitate de Ministrul al Afacerilor Externe, s-a mai întâlnit cu astfel de cazuri răspunsul a fost: „Da, au mai fost cazuri izolate, însă deseori cu o rezoluție favorabilă în favoarea cetățenilor români.”

Gabriel Pârjolea, Consilier la Primăria Riano a spus: „Este strigător la cer ceea ce se întâmplă, cetățenii români care muncesc la negru în Italia și depun declarația de venit anuală, indicând venit 0 euro în momentul în care completează declarația de înscriere a copiilor la grădiniță, într-un fel sau altul riscă să ajungă în aceeași situație în care se află familia Divile-Trandafir. Aceasta se poate întâmpla deoarece administrația locală se poate sesiza și poate cere desfășurare unei anchete sociale, care practic ar putea conduce la o situație asemănătoare celei întâlnite în cazul familiei prezente astăzi în emisiunea noastră”.

Moderatorul emisiunii, Eugen Terteleac, preşedintele Asociaţiei Românilor din Italia (ARI) a ținut să precizeze următoarele: „conform datelor statistce comunitatea românilor în Italia numără peste 1,5 milioane de suflete, însă din păcate din informații neoficiale știm că doar 450.000 dintre aceștia sunt angajați cu acte în regulă în Italia, restul până la 1,5 milioane riscă să fie victimele anchetelor sociale, care se pot finaliza într-un mod dezastruos ca și în cazul familiei Divile-Trandafir.”
Domnul Ion Cherciu, membru ARI prin intervenția sa a dorit să scoată în evidență implicarea deficitară a Statului Român în cazul acestei familii: „Faptul că această familie s-a adresat Ambasadei în 2012, explicând clar gravitatea situației și cerând ajutor urgent, iar în schimb a primit un răspuns prin care au fost sfătuiți să caute un avocat evidențiază absența totală a implicării Statului Român în acest caz.”

Doamna avocat Valentina Brunstein, care a studiat actele proceselor, a subliniat că decretul de îndepărtare a copiilor s-a întemeiat exclusiv pe situația materială precară a familiei. Părinţilor le-au fost încălcate mai multe drepturi elementare, cum ar fi dreptul la un traducător autorizat, dreptul la aplicarea legii române în raporturile dintre părinți și fii, conform Art. 20 Codice Civile italiano; dreptul la aplicarea legii române în ceea ce privește tutela, conform Art. 21 Codice civile italiano; absența în proces al procurorului. Sunt şi foarte multe carenţe pe fond în judecata procesului, expuse în anexele la acest comunicat. Doamna avocat a enumerat mai multe cazuri similare din jurisprudenței Curții Europene a Drepturilor Omului (CEDO), în care părinţi aflaţi în aceeaşi situaţie au reuşit să îşi recapete copiii.

Moderatorul Eugen Terteleac a insistat asupra prezenței statului în viața românilor aflați înafara granițelor României, precizând faptul că „a avea pașaport românesc în ziua de astăzi nu reprezintă o garanție a protejării cetățeanului de către Stat. Să ne imaginăm pentru câteva momente următoarea situație: dacă în locul acestor doi parinți am fi vorbit de doi cetățeni italieni, aflați în orice altă țară din lume, probabil ar fi existat numeroase curse aeriene charter cu diverși miniștri, politicieni, ziariști care ar fi rezolvat cu siguranță problema în favoarea cetățenilor săi.”

Din informațiile pe care le deținem, chiar astăzi 20.01.2015, Consulul General al României la Torino, Dl. Tiberiu Mugurel Dinu participă la un proces în cadrul căruia Statul Italian judecă un caz asemănător celui dezbătut în emisiunea noastră, iar domnia sa s-a constituit tutore, fiind prezent personal în incinta tribunalului unde se judecă cazul cu ușile închise. Ne întrebăm oare dacă s-ar fi întâmplat acest lucru în cazul Divile-Trandafir finalitatea ar fi fost aceeași? Oare domnul Consul va reuși să salveze cazul judecat în prezent? Dacă domnul Consul va reuși să rezolve această situație, oare nu ar merita să fie numit în funcția de Ambasador al României în Italia?
Urmăriți aici Poze și video cu cei doi copii, Lucia Daniele și Angelo Andrea, îndepărtați autoritățile italiane de proprii părinți (https://www.youtube.com/watch?v=p4mnf3PFnmk&feature=youtu.be

"Români pentru români", Emisiune difuzată în direct pe postul Dacia Tv

Urmăriți aici emisiunea ”Români pentru români” difuzată duminică, 18 ianuarie 2015
(http://www.daciatv.com/archives/8/)
Invitați: Gabriel Pârjolea - Consilier Primăria Riano; Ion Cherciu - Membru ARI; Doina Ionel - Voluntar ONG italiană; Valentina Brunstein - Avocat; Iuliana Petronela Divile - Mama minorilor; Marin Marian Trandafir - Tatăl minorilor.
Moderator: Eugen Terteleac

Comunicat ARI

sabato 24 gennaio 2015

Ladispoli, La Corrado Melone ospita esposizione di disegni dedicati all’Unione Principati Romeni Moldova e Valacchia



23 gennaio 2015
di Arianna Novac, IC “C Melone” ed Alexandru Bodan, IC “Ladispoli 1”

Mercoledì, 21 gennaio 2015, l’Istituto Comprensivo “Corrado Melone” di Ladispoli ha ospitato un’esposizione di disegni realizzata da bambini e ragazzi delle scuole del primo ciclo “Ladispoli 1”, “Corrado Melone”, “Ladispoli 3” e “Civitavecchia 2” dedicata all’Unione dei Principati Romeni, Moldova e Valacchia, del 24 gennaio 1859, “Il miracolo dell’eterna Unione …” – “ Minunea vesnicei Uniri …”.

I lavori realizzati degli allievi del corso di lingua, cultura, civiltà romena (LCCR) di Ladispoli e Civitavecchia sono stati esposti e saranno ancora visibili nelle prossime settimane nei locali del plesso “Odescalchi” dell’I.C. “Corrado Melone”, dove una giuria formata da rappresentanti della stampa romena (Radio “Romania Actualitati” e il quotidiano “Emigrantul”), sponsor e genitori hanno premiato cinque disegni, ma tutti i partecipanti sono stati ricompensati con libri di lettura in lingua romena e dolci.

La premiazione si è svolta nell’aula teatro della Scuola Corrado Melone piena di genitori e bambini provenienti dalle Scuola partecipanti. I premi sono stati assegnati a: menzione speciale per Alexandru Rateanu (classe 1B, IC “C Melone”), primo premio per Andreea Nicolau (classe 1E, IC “Ladispoli 1”), secondo premio per Alessio Aursulesei (classe 2 A, IC “Civitavecchia 2”), terzo premio a Stefan Dimofte (sezione A, “Ladispoli 3”) e quarto premio per Paula e Stefano Bendorfean (IC Ladispoli 1).

La manifestazione è stata resa possibile dalla disponibilità logistica dell’Istituto Comprensivo “Corrado Melone” di Ladispoli, dal supporto dell’Ambasciata di Romania in Italia, dalle sovvenzioni dell’Associazione dei Genitori Romeni in Italia, dell’Associazione Romeni Europei, ARE – Roma, dall’Associazione ONLUS Latina.

L’unione dei Principati Romeni del 24 gennaio 1859, cui sono dedicati i lavori dei ragazzi, si iscrive nella storia della Nazione Romena come uno dei momenti importanti della costituzione dello stato moderno, unitario ed indipendente. L’unificazione della Moldavia e della Valacchia ha segnato una conquista irreversibile dei Romeni, poiché ha colmato un’aspirazione unanime e ardente di tutto il popolo, inaugurando una tappa importante nel processo di compimento della Romania moderna. I sette anni del regno di Alexandru Ioan Cuza sono stati anni di fiera affermazione della dignità nazionale sul piano politico e diplomatico. Sotto il suo regno fu stilato lo statuto internazionale dello Stato romeno. Era ovvio che i Principati Uniti rifiutarono d’accettare, nella successiva tappa storica, di essere mantenuti in una situazione di subordinazione umiliante che non avrebbe avuto alcuna giustificazione plausibile. L’Unione del 1859 fu il prologo della conquista dell’indipendenza.

Cuza Ioan Alexandru (Galati, 1820 – Heidelberg, 1873) di famiglia nobile ricevette una formazione europea. Nel 1848 Cuza, a causa delle sue idee liberali, venne imprigionato a Vienna. Presto però riuscì a fuggire e tornato in Moldova sostenne l’unione dei due principati, Moldavia e Valacchia. Venne scelto principe di Moldavia (Moldova) il 17 gennaio 1859 e poi dopo l’Unione del 24 gennaio, venne proposto come principe di Valacchia il 5 febbraio 1859. In questo modo, il colonnello Cuza realizzò una unione de facto dei due Principati romeni. Realizzò importanti riforme nel nuovo stato romeno: della giustizia, dell’istruzione, riforma agraria, delle comunicazioni, l’esercito e la moneta furono posti da Cuza sotto il controllo di un solo apparato politico e amministrativo. Negli anni del suo principato Cuza avviò un’attività legislativa, che favorì il processo unitario, e superò le profonde divergenze dei due principali gruppi politici (conservatori e liberali).

Questi momenti della storia del popolo romeno (e anche molte pagine di letteratura romena scritte di autori partecipanti nel 1859 alla preparazione e al processo di Unione dei Principati Romeni: Moldova e Valacchia), sono stati proposti dalla nostra professoressa Angela Nicoara e studiati durante il corso LCCR. Poi, noi alunni, con vero interesse e motivazione, abbiamo realizzato ciascuno un lavoro per l’esposizione. Abbiamo voluto trasmettere ai nostri compagni di scuola, italiani e non, che la nostra storia, le nostre radici, sono nella storia europea, un argomento che ci accomuna.

La manifestazione si è conclusa con il “Ballo dell’Unione” – “Hora Unirii”. I suoi versi, scritti dal poeta Vasile Alecsandri, dicono: “Hai sa dam mana cu mana / Cei cu inima româna / Sa invartim hora fratiei / Pe pamantul României! – Vieni mano nella mano / Colui che ha cuore romeno / Facciamo il ballo della fratellanza / Sul territorio della Romania!”

Ringraziamo il Preside dell’IC “Corrado Melone”, Prof. Riccardo Agresti, per la sua accoglienza e presenza alla nostra manifestazione. Siamo riconoscenti al preside dell’I C “Civitavecchia 2”, prof. Roberto Mondelli, per le ottime condizioni in cui svolgiamo le attività del corso LCCR e di promozione della cultura romena nel territorio.

Ringraziamo tutti i sponsor e ci piace considerare questa manifestazione un primo passo di un lungo percorso di collaborazione.

Fonte: Terzo Binario

Sanremo: il 2015 dal punto di vista della comunità romena, tutte le iniziative in programma

ATTUALITA' | mercoledì 21 gennaio 2015

La comunità romena di Sanremo conta più di 800 persone e tutti hanno un punto di riferimento importante e sempre presente rappresentato dalla loro chiesa e in particolare da Padre Claudiu Mihai, vera guida spirituale e morale.

La comunità romena di Sanremo conta più di 800 persone e tutti hanno un punto di riferimento importante e sempre presente rappresentato dalla loro chiesa e in particolare da Padre Claudiu Mihai, vera guida spirituale e morale. Da quando la parrocchia romeno-ortodossa è stata affidata a questo giovane e dinamico padre, le attività e i fedeli si sono letteralmente moltiplicati.

Per il 2015 la parrocchia ha preparato un importante calendario di eventi, sociali e culturali volti a supportare chi si trova in condizioni disagiate e, allo stesso tempo, a creare una maggiore coesione. La prima proposta del 2015 è attiva proprio in questi giorni e prevede la partecipazione all'incontro ecumenico per la settimana di preghiera dei cristiani; un momento di forte compartecipazione con le altre realtà religiose della nostra provincia.

Una particolare celebrazione delle arti e dei mestieri sarà il prossimo appuntamento in agenda. Una festa dei lavoratori suddivisa in tre diverse domeniche dedicate a quelle che sono le principali figure professionali della comunità romena nella nostra provincia: le badanti, i muratori e le infermiere. L'organizzazione di questo festeggiamento, unico nel suo genere ed esclusiva della parrocchia di Sanremo, sarà dunque suddiviso tra una celebrazione, una benedizione e a seguire un pranzo offerto nel giardino della chiesa.

Un'iniziativa interamente dedicata ai giovani sarà quella di costituire un punto di riferimento che funga da centro ricreativo, punto di ascolto e di amicizia. Tale attività sarà collegata al Nepsis, un movimento giovanile romeno-ortodosso nato per la prima volta nel 1999 a Parigi. Questa fratellanza sarà dedicata ai ragazzi tra i 14 e i 25 anni.

Per il prossimo mese di maggio sarà prevista una grande festa della parrocchia e per celebrare assieme la ricorrenza sarà offerto un pranzo nel cortile adiacente alla chiesa. L'ultima domenica di settembre sarà dedicata invece all'organizzazione del “Festival dei romeni”, quest'anno giunto alla sua settima edizione. Il tema centrale, tratto da una celebre canzone popolare romena sarà : “Nu uita ca esti roman!” ossia, “Non dimentichiamo di essere romeni!”. Il festival sarà inaugurato da una messa festiva e una benedizione per proseguire con musiche e canti tradizionali, esposizioni artigianali e artistiche e ovviamente piatti tipici. Alla celebrazione non mancherà di partecipare la banda della chiesa romena, piccola ma ben organizzata e costituita dai parrocchiani.

Per il 6 dicembre sarà prevista una seconda festa della parrocchia, dedicata a San Nicola di Bari, alias Santa Claus, mentre per la fine dell'anno l'obiettivo di Padre Claudiu è quello di incrementare l'assistenza, ad oggi purtroppo non ancora ben radicata, nelle carceri di Valle Armea. Un calendario ricco, pieno di eventi, feste, impegni sociali e soprattutto aperto a tutti: un esempio da seguire e rispettare.

Stefania Orengo

Fonte: Sanremo News


Leggi anche:
Settimana Ecumenica. Unità dei cristiani: il messaggio di Padre Claudio Mihai, ministro della Chiesa Ortodossa Romena

I rumeni del Ceahlau in ritiro a Nepi

SPORT - CALCIO
amichevole con il Real Monterosi

Il Ceahlau è una delle montagne più note della Romania, tanto che spesso viene chiamato “l’Olimpo rumeno” e da qui il nome di questa squadra di serie A che ha recentemente attraversato molte vicissitudini, ma che guarda avanti con ottimismo, perché è stata recentemente acquisita da una cordata italiana capeggiata dal noto avvocato romano Angelo Massone: ex agente di calciatori.quali Antonioli e Nakamura ed ex proprietario di una squadra scozzese. di prim’ordine, Angelo Massone si è buttato a capofitto in questa nuova avventura, dotando il Ceahlul di un team di esperti di prima categoria.

Il dg sarà infatti Riccardo Ronca, ex team manager della Salernitana e della società di Lotito e Mezzaroma, che non ha saputo resistere all’invito a partecipare a questa nuova avventura e ne ha sposato il progetto. il Responsabile dell’area tecnica sarà un profondo conoscitore del calcio rumeno come Renzo Rossi, mentre in panchina siederà una leggenda del calcio : il brasiliano Ze Maria (ex terzino di Perugia, Parma e Inter e della nazionale brasiliana) e il preparatore atletico sarà Sandro Fantoni (ex Salernitana, Como, Siena, Bari e Cina )

Un gruppo formidabile che vedremo in allenamento per tre settimane a Nepi e al Campo Marcello Martoni di Monterosi. Oltre ad allenarsi, il Ceahlul giocherà 3 partite amichevoli con la Lazio Primavera, Il Real Monterosi e la Viterbese. Inoltre il giorno 6 Febbraio alle ore 18, nell’ambito di una campagna di rafforzamento della squadra si terrà un Raduno per i giocatore del ’96-’97-’98 : un’opportunità interessante per i nostri giocatori e per tutti quelli che desiderano tentare la sorte con la squadra rumena.

Fonte: Il Messaggero

Calcio, Bari: Preso il rumeno Rada dal Cluj

Primo colpo per la difesa del Bari: il club pugliese ha acquisito a titolo definitivo, dal Cluj, il marcatore rumeno Ionu Alin Rada (Craiova, 6 luglio 1982). L'operazione e' avvenuta con la supervisione di Razvan Zamfir, neoconsulente del presidente Gianluca Paparesta. Un movimento anche in uscita: e' stato ceduto al Crotone, con autorizzazione del Chievo Verona proprietario del cartellino, l'attaccante Adrian Stoian.

Fonte: La Repubblica

Ambasadorul Italiei, interviu la Realitatea TV: România trebuia să fie în Schengen

Astăzi

"România ar trebui să fie deja în spaţiul Schengen deoarece a îndeplinit toate criteriile tehnice încă din 2011". Aceasta este poziţia oficială a guvernului de la Roma, reconfirmată de ambasadorul Italiei la Bucureşti, Diego Brasioli. Într-un interviu acordat în exclusivitate, pentru Realitatea TV, diplomatul a salutat progresele făcute de ţara noastră în combaterea corupţiei şi a vorbit despre ajutorul dat României de Italia în domeniul fondurilor europene.

Întrebat dacă după atacurile de la Paris, este posibil să apară noi restricţii la graniţele spaţiului Schengen și noi măsuri, în acest sens, Diego Brasioli a răspuns:

"S-au formulat nişte idei, dar nu de guverne ci de comentatori despre revizuirea sistemului Schengen în lumina atacurilor teroriste de la Paris. Poziţia guvernului italian, exprimată recent de ministrul nostru de Externe, este foarte clară: considerăm că sistemul Schengen nu trebuie schimbat. Schengen este un instrument foarte bun. Mai degrabă trebuie să lucrăm la prevenţie, la schimbul de informaţii. De aceea, ministrul nostru de Externe a propus o colaborare şi mai strânsă între ţări, în special în domeniul informaţiilor şi antiterorismului. Tradiţional, Italia este în prima linie în lupta antiteroristă, nu doar acum, ci a fost dintotdeauna. Italia s-a confruntat cu fenomenul terorismului în anii `70 şi la începutul anilor `80, terorism intern, deci chiar suntem experţi. Suntem foarte activi în organismele Uniunii Europene şi ale ONU din domeniul antiterorismului. Eu însumi am fost responsabil cu antiterorismul la ministerul de Externe înainte să vin în România, acum doi ani. Italia a contribuit din plin. Este important să ai măsuri diplomatice adecvate şi un sistem mai puternic şi mai strict de colaborare în cadrul schimbului de informaţii între serviciile din ţările occidentale", a declarat Diego Brasioli.

Ambasadorul Diego Brasioli a vorbit şi despre bilanţul preşedinţiei italiene a Consiliului European, care s-a încheiat la 31 decembrie 2014. Printre priorităţi au fost relansarea economică, scăderea şomajului şi o mai bună utilizare a fondurilor europene.

"Cât despre România, preşedinţia italiană a avut o agendă specifică, cu problematici de rezolvat în această ţară. Erau legate de fondurile europene. Am vrut să ajutăm guvernul României să folosească mai bine fondurile europene. În Italia, de asemenea, în ultimii ani, am avut probleme cu fondurile structurale şi avem o anumită experienţă cum să gestionăm această situaţie. Am decis să organizăm mai multe evenimente publice. Împreună cu Asociaţia industriaşilor italieni am organizat un seminar mare la începutul preşedinţiei Italiei, la 1 iulie 2014, despre fondurile europene şi cum să îmbunătăţeşti sistemul. Am realizat împreună cu biroul Comisarului de la Bucureşti o nouă iniţiativă intitulată ,,Caravana UE". Ambasadorii din U.E. au vizitat obiective finanţate prin proiecte europene, în faţa presei, împreună cu ministrul Afacerilor Externe, ministrul Educaţiei şi ministrul pentru Fonduri Europene. Cred că a fost foarte important să arătăm opiniei publice ce anume poţi face cu fonduri europene. Sunt foarte fericit că în timpul actualei preşedinţii a Letoniei, biroul Comisarului va continua aceste iniţiative prin vizitarea unor proiecte specifice", a adăugat ambasadorul Italiei la Bucureşti.

Întrebat dacă alegerea Corinei Creţu, în postul de Comisar european pentru politică regională, este un semn bun pentru România, ambasadorul Italiei a declarat:

"Desigur. România este un partener important în cadrul Uniunii Europene, iar acesta este un portofoliu valoros. Suntem foarte bucuroşi că o persoană de calibrul doamnei Corina Creţu are o poziţie atât de importantă", a precizat Diego Brasioli.

Totodată, ambasadorul Italiei la Bucureşti a afirmat că o rată ridicată de absorbţie a fondurilor europene, de la 8 la 40 la sută, cât este în prezent, va atrage şi mai mulţi investitori străini în România.

Sursa: REALITATEA.NET

Alla scoperta del vino rumeno

Offuscata per troppi anni, la vera cultura enologica locale sta risorgendo grazie a un drappello di vignaioli che vuole puntare sullo sviluppo dei vitigni autoctoni

mercoledì 21 gennaio 2015

Non sono pochi i casi in cui feroci e invasivi piani industriali, sapientemente messi a punto per incrementare la produzione facendo perno sul trito e ritrito pretesto della globalizzazione, finiscono per essere sopraffatti da una contagiosa brama di arricchimento che rischia, per di più, di svilire il retaggio culturale di un popolo e di un territorio. Una dinamica che, purtroppo, sta intaccando le tradizioni vinicole in molti Paesi di tutto il mondo, dove ormai vengono privilegiati uvaggi internazionali meticolosamente creati a tavolino a scapito degli autentici vitigni locali. Ed è quanto è avvenuto negli ultimi anni in Romania, un Paese ricco di antiche varietà vinicole che ha preferito puntare su cloni di Chardonnay e Cabernet: la scelta ideale per soddisfare i palati "global" e conformati al gusto odierno. Tuttavia, seguendo una strategia di nicchia che si sta lentamente diffondendo in tutta Europa, un folto drappello di vignaioli ha cocciutamente deciso di essere fedele alle proprie radici, investendo in tecniche e macchinari moderni per migliorare il processo di vinificazione. Così, lavorando con vecchi vitigni rumeni - come Feteasca Regala, Feteasca Alba, Cramposie Selectionata (per produrre vini bianchi), Feteasca Neagra, Negru de Dragasani, Novac e Babeasca Negra (per i rossi) - e senza ricorrere a "blend" internazionali, diversi produttori vinicoli sono riusciti ad aprire il mercato delle esportazioni alle specialità autoctone.

Per poter assistere ai primi vagiti della "rinascita del vino rumeno" bisognava recarsi domenica scorsa nella splendida città di Timisoara, battezzata "la piccola Vienna" per le evidenti tracce lasciate dalla proficua dominazione asburgica. Il centro urbano più cosmopolita della Romania, e il terzo più popoloso dopo Iasi e Bucarest, ha dunque ospitato una affollatissima degustazione dei vini prodotti da una dozzina dei migliori vignaioli del Paese che hanno voluto scommettere sulle varietà "indigene". Ad organizzare l'evento, mobilitando i produttori e coinvolgendo un gruppo di ragazzi disabili, è stato un giovane abitante di Timisoara: Szoverdfi-Szep Zoltan, conosciuto con il nomignolo di Zoli. Allampanato, dal largo sorriso e perennemente entusiasta, Zoli collabora da anni con associazioni di volontariato per il sostegno agli invalidi e nutre una sfrenata passione per il vino genuino. Da qui è nata l'idea di mettere in piedi una fiera vinicola totalmente diversa dalle solite che addensano i calendari degli appassionati, frequentate per lo più dai maggiori produttori intenti a boicottare con ogni mezzo i piccoli vignaioli. Promuovendo quindi meritevoli cantine rumene che vinificano "in purezza" uve autoctone, Zoli è riuscito anche ad aiutare lodevolmente il gruppo di giovani disabili, devolvendo la maggior parte dei proventi alla loro associazione. E la degustazione si è rivelata uno strepitoso successo: benché alcuni produttori si servano in maniera decisamente eccessiva delle barrique di rovere - un'escamotage nemmeno troppo abile per mascherare una raccolta prematura -, la qualità riscontrata è stata indubbiamente elevata.

Uno dei punti su cui insiste maggiormente Zoli affinché l'industria rumena del vino possa riconquistare originalità e ottenere larghi consensi su scala mondiale è quello di apprendere "l'arte della cooperazione". Dopotutto la mancanza di coesione commerciale che palesemente caratterizza il settore è dovuta a ll'enorme varietà di influenze culturali. Gli esempi, infatti, abbondano: Avincis, uno dei maggiori esportatori vinicoli del Paese, è gestito da un enologo francese e dalla moglie colombiana; Corcova, altro grande produttore nazionale, ha un direttore commerciale inglese; Halewood e Recas, i due maggiori esportatori, nascono in realtà in Gran Bretagna; Oprisor è una società tedesca trapiantata in Romania e Stirbei deve il suo successo a un enologo tedesco, Oliver Bauer, che ha anche lanciato un proprio marchio.
(Francesco Caponio)

Fonte: ItalIntermedia

L’inferno di Roccadaspide, incendiano la casa di una famiglia rumena


23/01/2015

Incendio all’interno della casa dove risiede la famiglia Marsavela, in pieno centro storico a Roccadaspide. Non si conosce ancora la matrice del rogo, ma si sospetta sia dolosa. All’interno dell’abitazione, al momento dell’avvistamento delle fiamme, alle 21.30 circa, vi erano sette persone, compresi due bambini. Sul posto si sono immediatamente recati i vigili del fuoco, ma le fiamme hanno avvolto tutta l’abitazione e quello che conteneva. Sembrerebbe che il rogo si sia originato dall’esterno, con tutta probabilità da un giardino. Sul posto per i rilievi i carabinieri della locale stazione, coordinati dal capitano Giulio Presutti. Questa mattina, invece, il sindaco e il responsabile dell’ufficio tecnico comunale si sono recati sul posto per verificare la presenza o meno di danni strutturali e l’agibilità delle abitazioni. ”Le indagini – afferma il sindaco Girolamo Auricchio – sono in corso per risalire alla reale causa dell’incendio.Effettueremo tutti i sopralluoghi tecnici necessari per verificare la presenza di danneggiamenti alle abitazioni. Nel caso si tratti di un incendio di matrice dolosa, dopo gli ultimi episodi, sarebbe un fatto grave per il nostro territorio”. Quattro le famiglie sgomberate,che abitano nelle immediate vicinanze e al di sopradell’appartamento distrutto dalle fiamme. In corso ulteriori verifiche per controllare la solidità dei solai che sembra siano comunque stati danneggiati dall’incendio. Appena due settimane un altroincendio, doloso, era stato appiccato ai dannidell’automobile di uno dei componenti della famiglia rumena (nel video), coinvolgendo anche un’altra automobile parcheggiata nelle immediate vicinanze.

LA DENUNCIA A VOCE DI STRADA UNA SETTIMANA FA DOPO L’INCENDIO DELLE AUTO


Non si esclude nessuna pista al momento,i carabinieri sono impegnati a largo raggio.Il capo famiglia parla di persecuzione sostenendo che la sua famiglia rispetta tutti e composta da persone civili e poi avrebbe fatto riferimento ad un episodio di un mese fa circa quando davanti alla caserma dei carabinieri di Roccadaspide ci fu un episodio che fece molto scalpore: http://www.agropolinews.it/agropoli/roccadaspidemassacra-di-botte-il-figlio-davanti-ai-carabinieri-arrestato/
Inserito da: Katia Andreoletti

Fonte: Positano News

Muore romeno in incidente d’auto, fuggiva dai carabinieri

Pubblicato il 22 gennaio 2015
di Giuseppe Palazzo
Corigliano Calabro

Luciano Costel Artene, 24enne romeno, ha perso la vita in un incidente stradale nei pressi di Corigliano Calabro, era in fuga da un posto di blocco
Erano in due a bordo dell’auto, dopo aver tentato di investire i carabinieri, che avevano intimato l’alt per un normale controllo, hanno diretto la loro corsa in una strada interpoderale tentando di fuggire all’inseguimento della pattuglia, finita però in un tragico incidente.

L’uomo alla guida ha perso però il controllo dell’auto andando a schiantarsi contro un muro di contenimento. Il forte impatto è stato fatale per il 24enne Costel Artene seduto dal lato passeggero. L’altra persona si è immediatamente dileguata nelle campagne circostanti.

Da un primo controllo nella vettura sono stati ritrovati un fucile insieme a numerose matasse di rame, molto probabilmente i due stavano trasportavano del rame rubato.

Fonte: Cosenza Post

lunedì 19 gennaio 2015

Lansarea volumului "Fra neutralità e conflitto. L’Italia, la Romania e le Guerre Balcaniche – Între neutralitate şi conflict. Italia, România şi Războaiele Balcanice"‏ / Presentazione del volume "Fra neutralità e conflitto. L’Italia, la Romania e le Guerre Balcaniche"‏

COMUNICAT DE PRESĂ
Lansarea volumului
Fra neutralità e conflitto. L’Italia, la Romania e le Guerre Balcaniche –
Între neutralitate şi conflict. Italia, România şi Războaiele Balcanice

Joi, 22 ianuarie, la orele 16.30, Institutul Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneţia, în colaborare cu Universitatea din Padova şi cu Universitatea Roma Tre, sub patronajul Asociaţiei italiene de Studii Sud-Est europene (AISSEE), vă invită la lansarea volumului Fra neutralità e conflitto. L’Italia, la Romania e le Guerre Balcaniche – Între neutralitate şi conflict. Italia, România şi Războaiele Balcanice, îngrijit de Antonio D’Alessandri şi Rudolf Dinu şi publicat la editura Asociaţiei Dante Alighieri, în cadrul seriei de monografii “Biblioteca della Nuova Rivista Storica”.

Evenimentul, care va avea loc în Aula Magna a Departamentului de ştiinţe ale istoriei, geografiei şi antichităţii al Universităţii din Padova (Palazzo Luzzato Dina, via del Vescovado, 30) face parte din seria aniversărilor care marchează pe de o parte centenarul Primului Război Mondial, pe de altă parte Mica Unire din 24 ianuarie 1859, când Ţara Românească şi Moldova s-au constituit într-o singură entitate politico-admistrativă: România.

Importanţa volumului şi contextul istoric la care face referire le vor fi explicate publicului, în prezenţa autorilor, de Egidio Ivetic, conferenţiar în cadrul Departamentului de ştiinţe ale istoriei, geografiei şi antichităţii al Universităţii din Padova, Alberto Basciani, cercetător în domeniul istoriei Europei orientale în cadrul Departamentului de ştiinţe politice de la Universitatea Roma Tre şi Eugenio di Rienzo, profesor la Facultatea de ştiinţe politice a Universităţii La Sapienza din Roma.

Volumul cuprinde studiile prezentate în cadrul colocviului “La lunga crisi. Italia, Romania e il Sud-est europeo dal 1908 alla Pace di Bucarest (1913) – Criza cea lungă. Italia, România şi Europa Sud-Orientală din 1908 până la Pacea de la Bucureşti (1913)”, organizat la Veneţia de Institutul Român de Cultură şi Cercetare Umanistică, în colaborare cu Departamentului de ştiinţe politice al Universităţii Roma Tre, în zilele de14-15 iunie 2013.

Volumul le oferă cititorilor mai multe puncte de vedere asupra istoriei politice a Balcanilor în anii în care această regiune era denumită, îndeobşte, „pulberăria Europei”. Obiectivul său principal este de a scoate în evidenţă rolul important pe care l-au avut crizele diplomatice şi militare (1908-1913) din zona balcanică şi din Imperul Otoman în stabilirea alianţelor care, exact la un an de la Pacea de la Bucureşti din 1913, aveau să se mobilizeze în Primul Război Mondial. Nu se afirmă, prin aceasta, că responsabilitatea şi cauzele „inutilului masacru” trebuie atribuite exclusiv statelor şi popoarelor balcanice. Dimpotrivă, am dorit sa organizăm o dezbatere necesară privind evoluţiile înregistrate în urmă cu un secol într-o regiune dintotdeauna conflictuală, care s-a aflat în atenţia multor Puteri din acele vremuri (mai ales a Austro-Ungariei, Germaniei, Italiei şi Rusiei), care au ştiut să manevreze cu pricepere planurile şi ambiţiile naţionale ale conducerii noilor monarhii balcanice.

Chestiunea Orientală şi echilibrele politice din Balcani constituie fundalul evenimentelor relatate. Protagonistele sunt, în primul rând Italia şi Romania, fiind accentuate relaţiile lor cu Statele din Europa de sud-est şi cu Marile Puteri, de care erau legate prin cele două blocuri: Tripla Alianţă şi Antanta.

Intrarea este liberă în limita locurilor disponibile.

Responsabil de proiect: AURORA FIRŢA
Tel. +39.041.5242309
Mail aurora.firta@icr.ro
INSTITUTUL ROMÂN DE CULTURĂ ŞI CERCETARE UMANISTICĂ DE LA VENEŢIA
_____________________________________________________________________________
COMUNICATO STAMPA
Presentazione del volume
Fra neutralità e conflitto. L’Italia, la Romania e le Guerre Balcaniche

Giovedì, 22 gennaio, alle ore 16.30, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione con le Università di Padova e Roma Tre, con il patrocinio dell’Associazione italiana di studi del Sud-est europeo (AISSEE), invita alla presentazione del volume Fra neutralità e conflitto. L’Italia, la Romania e le Guerre Balcaniche, a cura di Antonio D’Alessandri e Rudolf Dinu, pubblicato per i tipi della Società Editrice Dante Alighieri di Roma, nella collana «Biblioteca della Nuova Rivista Storica».

L’evento, che si terrà presso l’Aula magna del Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell'antichità dell’Università di Padova, Palazzo Luzzato Dina, via del Vescovado, 30, fa parte della serie di manifestazioni accademiche destinate a commemorare da una parte il centenario della Grande Guerra, dall’altra l’anniversario della Piccola Unione del gennaio 1859, quando la Valacchia e la Moldavia giunsero a formare un’unica entità politico-amministrativa: la Romania.

Presenteranno il volume, alla presenza dei curatori, Egidio Ivetic (Università di Padova) e Alberto Basciani (Università Roma Tre). Introdurrà i lavori il direttore della «Nuova rivista storica», Eugenio di Rienzo (Sapienza, Università di Roma).

Gli studi raccolti in questo volume sono stati originariamente presentati al convegno internazionale «La lunga crisi. Italia, Romania e Sud-est europeo dal 1908 alla pace di Bucarest (1913)», organizzato a Venezia dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Roma Tre, il 14-15 giugno 2013. Il libro offre un contributo a più voci alla storia politica dei Balcani, durante gli anni in cui tale regione viene comunemente definita la «polveriera d’Europa».

L’obiettivo è mettere in evidenza il ruolo cruciale giocato dalle crisi diplomatiche e militari che investirono il Sud-est europeo e l’Impero ottomano tra il 1908 e il 1913, nel determinare gli schieramenti politico-militari che, a un anno esatto dalla Pace di Bucarest del 1913, si sarebbero mobilitati per dare origine alla Prima guerra mondiale.

La Questione d’Oriente e gli equilibri balcanici fanno da palcoscenico alle storie raccontate. Protagonisti ne sono, in primo luogo, l’Italia e la Romania, nei loro rapporti con gli Stati del Sud-est europeo e con le Grandi potenze, collegate per mezzo dei due sistemi di alleanza: la Triplice e l’Intesa.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.

Responsabile progetto: AURORA FIRŢA
Tel. +39.041.5242309
Mail aurora.firta@icr.ro
ISTITUTO ROMENO DI CULTURA E RICERCA UMANISTICA DI VENEZIA

Cuoca di "Masterchef Romania" apre una pasticceria in piazzale Stazione

La scelta di Greta Răchită, cuoca romena che ha partecipato al programma televisivo: "Con questo bar allontaneremo le cattive presenze dal piazzale"
di Felice Paduano

PADOVA. Da "Masterchef Romania" alla pasticceria in piazzale Stazione a Padova. E' una sfida decisamente originale quella di Greta Răchită, cuoca romena che ha avviato la sua attività da poco più di un mese. Padova, c'è da dire, è una tra le città in Italia in cui la comunità romena è più numerosa.

Il locale si trova al civico 8, ossia a fianco del grattacielo Belvedere, ed è un bar-pasticceria decisamente originale. E' stato aperto nei locali di proprietà della società di viaggi romena "Atlassib", negli stessi spazi dove prima c'era un kebab gestito da un giovane turco. Ed è proprio adiacente alla biglietteria della compagnia: Greta Răchită è infatti una ex dipendente di "Atlassib", che prima di aprire l'attuale "Lovely Bakery", ha seguito un lungo e qualificato corso di cucina e di pasticceria diventando poi una chef apprezzata ed esperta con la partecipazione alla trasmissione televisiva.

Il risultato finale è che il nuovo bar-pasticceria è un elocale legante e dotato di tutte le attrezzature necessarie per produrre e vendere in tempo reale una valanga di leccornie. In primavera diventerà anche una gelateria. "Faremo di tutti per fare sempre bella figura con i nostri clienti" sottolinea Greta, che non ha paura di essere penalizzata dalla posizione: " Purtroppo questa zona è frequentata anche da tante persone poco desiderate. Ma il nostro programma prevede anche di tenere lontano dal locale tutti quelli che non si comportano bene e non rispettano le regole della convivenza civile".

17 gennaio 2015

Fonte: Il Mattino di Padova

Il Movimento "Europei per l'Italia" sostiene Guido Podestà alla Presidenza della Repubblica‏

Il Movimento “Europei per l’Italia” invita i grandi elettori che saranno chiamati ad eleggere il nuovo Capo dello Stato a prendere in considerazione la figura di Guido Podestà, già Presidente della Provincia di Milano ma soprattutto europarlamentare e che proprio durante il suo mandato a Strasburgo si è occupato dell’allargamento dell’Unione ad Est. L’On Podestà è quindi figura che riesce a coniugare la figura dell’amministratore locale, uomo che viene dalla società civile e con una visione europeista. Sentimenti che stanno alla base del nostro movimento.

Marian Mocanu
Europei per l’Italia
www.europeiperlitalia.it

Diocesi: Trapani, ad Alcamo incontro di preghiera con comunità ortodossa romena

Nell’ambito della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che è iniziata ieri sul tema “Dammi un po’ d’acqua da bere” (Gv. 4,7), stasera, alle ore 19, presso la chiesa madre di Alcamo, si svolge un incontro ecumenico di preghiera con i rappresentanti della folta comunità ortodossa romena presente nella diocesi di Trapani. Insieme con il parroco, monsignor Ludovico Puma, e il direttore dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il dialogo, don Rino Rosati, sarà presente padre Daniel Bacauanu della Chiesa romena. Ad Alcamo la diocesi ha affidato alla comunità ortodossa una piccola chiesa, la chiesa di San Vito detta “Santu Vituzzu”.

Fonte: Servizio Informazione Religiosa

Schianto sulla Teverina, muore donna

Nello scontro sono rimasti feriti due uomini che non corrono pericolo di vita
18/01/2015
VITERBO - Tragico incidente poco dopo le ore 20 di questa sera sulla Teverina, ad una manciata di metri dal bivio per Bagnaia.

Stando a quanto si è appreso la vittima è una donna di trentacinque anni di nazionalità romena: Nicoletta Anna Corban, reidente a Grotte Santo Stefano dove lavorava come badante.

Nello scontro frontale altre due persone sono rimaste ferite, ma non corrono pericolo di vita.

Sul luogo dell'incidente sono intervenuti gli operatori sanitari del 118 con il medico legale che, tuttavia, non ha potuto fare altro che constatare il decesso della romena. I due uomini feriti, invece, sono stati trasportati con l'ambulanza all'ospedale cittadino di Belcolle, dove i medici li hanno sottoposti a tutte le cure del caso.

Per i rilievi di rito sono invece intervenuti gli uomini della Polizia stradale; mentre i vigili del fuoco hanno provveduto ad estrarre i due uomini dalle lamiere della vettura.

Fonte: Viterbo News 24


Leggi anche:
Badante rumena muore in un incidente stradale sulla Teverina

domenica 18 gennaio 2015

Thai Boxe: torna Thai Boxe Mania, al PalaRuffini il 24 gennaio

Pubblicato il: 13/01/2015 · Di: Luca Bianco
foto Massimo Pinca

Se è vero che la patria della thai boxe è la Tailandia, come d’altronde si legge nel nome stesso della disciplina, è altrettanto vero che sabato 24 gennaio gli occhi degli appassionati distoglieranno lo sguardo dal paese asiatico dell’estremo oriente per rivolgersi sul PalaRuffini di Torino. Torna Thai Boxe Mania, sei ore no stop di combattimenti per diverse categorie. Si parte alle 17.30 con i sette match della Prestige Pre-Card, nei quali si affronteranno atleti professionisti di grande talento, non tra i più noti della manifestazione ma sicuramente in grado di scaldare ring e pubblico in attesa dei big. Dalle 19 cominceranno invece i quattro incontri Mixed Martial Arts (MMA) che vedranno sul quadrato Simone La Preziosa, Giorgio Belsanti, Raffaele Spallitta e Maxim Radu.

Thai Boxe Mania si accenderà definitivamente dalle 20, con sei incontri di vertice. Due di Full Muay Thai, che vedranno in campo Andrea Arduini contro Shan Cangelosi e il campione della Thai Boxe Torino Filippo Solheid contro Alessio Arduini. A seguire i quattro match di Thai Boxe Glory Rules. Nel primo Vittorio Iermano affronterà Orgest Farruku, mentre nel secondo si fronteggeranno Christian Lucia e Lorenzo Piras (Alias Gym Team); i restanti vedranno protagonisti Vasile Lazar contro Hysni Beqiri e Silviu Podariu opposto a Paolo Angelini.

Assente l’idolo di casa Roberto Cocco, fermato da un infortunio patito durante il titolo UE Supermedi e ancora in fase di recupero; a il cartellone degli incontri della parte internazionale, al via alle 22, offrirà uno spettacolo ugualmente speciale. Per la categoria -95 kg saliranno sul ring di Thai Boxe Glory Rules l’olandese Marcello Arm Over e il romeno della Thai Boxe Torino Lucian Danilencu; scendendo di peso, tra i -81 kg, l’italiano Stefano Bruno e il romeno Ciprian Schiopu Doru; tra i -70 kg, infine, il francese Joris Bodoignet e l’atteso Armen Petrosyan.

Grande attesa e curiosità anche per il Titolo Mondiale WKN, in cui il beniamino locale Christian Zahe (Thai Boxe Torino), si scontrerà con Daniel Zahara. La serata terminerà però ancora più tardi, con altri due match della Thai Boxe Glory Rules. Il primo sarà un prestige fight, con il romeno Claudio Badoi e il francese Eduouard Bernadou (categoria -70 kg), il secondo vedrà il ritorno di Giorgio “The Doctor” Petrosyan, dopo il ko subito da Andy Rastie in occasione della semifinale di Glory nel 2013. Una sconfitta arrivata dopo sei anni di imbattibilità e 42 vittorie, che lo hanno reso idolo incontrastato di questo sport. Lo sfidante di sabato 24 gennaio sarà il turco Erkan Varol (categoria -70kg).

Thai Boxe Mania (22 match, 44 atleti) sarà spettacolo anche sugli spalti e nelle pause tra un incontro e il successivo. Dopo il successo riscosso durante la passata edizione tornerà sul ring anche la due volte campionessa di Pole Dance Valeria Bonalume. La prevendita è già iniziata sul sito www.clappit.com (25 € per il posto unico e 39 € per il bordo ring); tutte le informazioni su www.thaiboxemania.com e sulla pagina facebook https://www.facebook.com/pages/ThaiBoxe-Mania/247429905327737?fref=ts.

Fonte: Sportorino

Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani a Terni nella chiesa di Sant’Alò

in Religioni, 17 gennaio 2015

Sarà celebrata dal 18 al 25 gennaio la “Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani”, uno dei principali incontri ecumenici delle Chiese cristiane. Una data proposta nel 1908 da padre Paul Wattson, perché compresa tra la festa della cattedra di san Pietro e quella della conversione di san Paolo che assume quindi un significato simbolico.
L’ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo insieme alla parrocchia ortodossa di Sant’Alò e Santa Parascheva e la Chiesa Valdese e Metodista, ha organizzato alcuni incontri di riflessione e preghiera ecumenica nel segno della comune impegno a far sì che le diverse confessioni cristiane possano essere unite nel servizio e nella fedeltà al Vangelo.
Il primo incontro si terrà martedì 20 gennaio alle ore 17.30 al santuario della Madonna del Ponte di Narni con la celebrazione ecumenica della Parola di Dio, guidata da Pawel Gajevski pastore metodista, da padre Vasile Andreca parroco ortodosso romeno e da don Vincenzo Greco direttore dell’ufficio Ecumenismo della diocesi.
Giovedì 22 gennaio nella chiesa di Sant’Alò a Terni (parrocchia ortodossa romena “S.Parasceve”) alle ore 17.30 si terrà la celebrazione del Vespro ortodosso con padre Vasile Andreca parroco ortodosso romeno e il vescovo diocesano padre Giuseppe Piemontese.
Nell’ambito della Settimana di preghiera venerdì 23 gennaio alle 18.30 nella chiesa di San Cristoforo a terni si terrà la celebrazione ecumenica della Parola di Dio. Parteciperanno il vescovo padre Giuseppe Piemontese, il pastore metodista Pawel Gayevski e il parroco ortodosso padre Vasile Andreca.
Sabato 24 gennaio nella parrocchia di san Massimiliano Kolbe ad Amelia alle ore 17.30 si terrà la celebrazione ecumenica della Parola di Dio, con Pawel Gajevski pastore Metodista, padre Vasile Andreca parroco ortodosso romeno, don Vincenzo Greco direttore ufficio Ecumenismo della diocesi.
«Il tema della settimana di Preghiera “Dammi da bere” merita molta attenzione e approfondimento – ricorda don Enzo Greco direttore dell’ufficio ecumenismo della diocesi – perché si tratta di un brano evangelico che ci porta al cuore della nostra fede, poiché i cristiani dovrebbero avere la consapevolezza che l’incontro con gli altri, anche se appartengono ad un’altra confessione religiosa, può trasformarci e aiutarci a divenire veri “adoratori del Padre in Spirito e verità”, testimoni nel mondo dell’Evangelo. Gesù stesso ci mette in guardia da indifferenza, negligenza, superficialità e dalla tiepidezza ecumenica. Facciamo in modo che questa settimana di preghiera non sia un incontro mancato, ma diventi l’occasione per un rinnovato slancio verso la reciproca accoglienza e l’unità tra tutti i cristiani».

Fonte: Umbria Journal

Tutto pronto per il consueto appuntamento con la Settimana Ecumenica

Settimana dell'unità cristiana

Sanremo - A fare gli onori di casa sarà il parroco di San Siro don Alvise Lanteri, il quale aprirà le porte del tempio ai rappresentanti locali delle chiese cristiane di Sanremo

Nella nostra diocesi questa importante ricorrenza si svolgerà lunedì sera alle 21 presso l’Oratorio dell’Immacolata a San Siro.

Sarà l’occasione per esprimere il grado di comunione già raggiunto tra le chiese e per pregare insieme per il raggiungimento della piena unità che è il volere di Cristo stesso.

A fare gli onori di casa sarà il parroco di San Siro don Alvise Lanteri, il quale aprirà le porte del tempio ai rappresentanti locali delle chiese cristiane di Sanremo.

Nel presbiterio prenderanno posto i ministri e i rappresentanti delle comunità: mons. Umberto Toffani, Vicario Generale della Diocesi di Ventimiglia – San Remo, il Pastore Donato Mazzarella della Chiesa Valdese di San Remo – Bordighera [e Imperia – NdR], P. Claudio Mihai della Chiesa Ortodossa Romena, P. Denis Baykoff della Chiesa Ortodossa Russa, il Rev. David Hart Pastore della Chiesa Anglicana e per la Chiesa Luterana il Pastore Jakob Betz.

Oltre ad essere un evento dell’unità delle fedi cristiane, questa massiccia presenza delle varie comunità religiose è anche la testimonianza della storia turistica di Sanremo iniziata nella seconda metà del XIX secolo con la venuta in città di numerose colonie di russi, tedeschi, inglesi che pur essendo in villeggiatura nella città dei fiori, hanno lasciato un’impronta della loro presenza.

I numerosi luoghi di culto anglicani, luterani e russo ortodossi ne sono la dimostrazione. L’avvento del credo ortodosso a Sanremo lo dobbiamo anche alla zarina Maria Aleksandrovna, nata principessa D’Assia D’Armastadt e poi moglie dello zar Alessandro II della casa Romanov. Ella nel 1874 diede inizio ai suoi soggiorni in un primo momento per motivi di salute ed in seguito per il solo piacere di essere coccolata dal meraviglioso clima ligure. Grata per l’ospitalità del luogo donò al Comune di Sanremo le prime palme che ancora oggi adornano la Passeggiata Imperatrice a lei poi dedicata in segno di riconoscenza.

Per quanto riguarda la chiesa di rito romeno–ortodosso, è figlia non del turismo del periodo della Belle Epoque ma dell’emigrazione per motivi di lavoro dall’est Europa. La chiesa che ospita il culto romeno ortodosso è la ex chiesa delle Carmelitane edificato alla fine dell’ottocento quando in questo angolo di paradiso si stabilì una comunità di suore carmelitane provenienti dalla vicina Francia. La chiesa è stata per tanto tempo chiusa e abbandonata al degrado quando le monache negli anni ‘50 del secolo scorso si trasferirono al monastero sito a Coldirodi. Così di fronte all’impossibilità di recuperarla, il clero diocesano decise di cederla, facendo un grandissimo gesto di unità e fratellanza tra le fedi, alla comunità ortodossa– romena.
di Andrea Di Blasio

16/01/2015

Fonte: Diocesi24

“Settimana della preghiera” per la diocesi Civitavecchia-Tarquinia

Cultura - L'iniziativa si svolgerà dal 18 al 25 gennaio

Tarquinia - Dal 18 al 25 gennaio, in tutto il mondo, si celebra la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.

Per otto giorni, tutte le chiese cristiane si riuniranno in preghiera per realizzare quanto detto da Gesù: “Che tutti siano uno”. Quest’anno, la frase scelta per la Settimana di preghiera è tratta dal vangelo di Giovanni: “Dammi un po’ d’acqua da bere” (Gv 4, 7) con le meditazioni realizzate dalle comunità cristiane del Brasile.

Anche nella diocesi di Civitavecchia-Tarquinia sarà possibile pregare per l’unità dei cristiani. Una commissione promossa dal vescovo Luigi Marrucci e dai rappresentanti delle chiese Evangeliche Battiste, la Chiesa Evangelica del Nazareno e la Chiesa Ortodossa Rumena, e con i Movimenti ecclesiali della diocesi, ha predisposto un ricco programma di appuntamenti.

Ogni giorno a Civitavecchia o Tarquinia ci sarà un momento di incontro, dialogo e preghiera ecumenica, preparato a turno dalle diverse chiese.

Domenica 18 gennaio nella Chiesa Evangelica Battista di Via dei Bastioni a Civitavecchia, alle 18, ci sarà la proclamazione: “Perciò doveva attraversare la Samaria” proposta da padre Giovanni Dimulescu (Chiesa Ortodossa Rumena).

Il 19 gennaio, sempre alle 18, la denuncia: “Gesù era stanco di camminare e si fermò, seduto sul pozzo” nella parrocchia di San Liborio, curata dai Movimenti ecclesiali.

Il 20 gennaio, alle 18, la denuncia: “Non ho marito” nella Chiesa Ortodossa Rumena proposta dal pastore Salvatore Scognamiglio (Chiesa del Nazareno).

Mercoledì 21 gennaio, alle 17.30, la rinuncia “Intanto la donna aveva lasciato la brocca d’acqua” alla Cittadella di “Semi di Pace” a Tarquinia con il pastore Andrea Aprile (Chiesa Evangelica Battista).

Il 22 gennaio, alle 18, l’annuncio “Tu non hai un secchio e il pozzo è profondo” nella chiesa Evangelica del Nazareno proposta dal vescovo Luigi Marrucci.

Il 23 gennaio, alle 18, la testimonianza “Gesù disse: «l’acqua che io gli darò, diventerà in lui una sorgente che da la vita eterna” nella Chiesa Evangelica Battista (Via Papa Giulio II) proposta da don Federico Boccacci, vicario episcopale per la Pastorale.

Il 24 gennaio, alle 19, la testimonianza: “Gesù le dice: “Dammi un po’ d’acqua da bere” nel Duomo di Tarquinia proposta dal pastore Raffaele Gammarrota (Chiesa Evangelica Battista).

Domenica 25 gennaio, alle 15.45, la settima edizione della “Marcia della Pace” dalla parrocchia di San Pio X alla Cattedrale di Civitavecchia promossa dall’Azione Cattolica e dall’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro con la partecipazione di tutte le chiese e Movimenti

17 gennaio, 2015

Fonte: TusciaWeb

La comunità ebraica abbraccia il neo cardinale

di Roberto Senigalliesi
ANCONA - "La parola può diventare un macigno, capace di distruggere la vita della persone.

La falsa testimonianza è frutto di corruzione e serve ai prepotenti per perpetuare i loro soprusi". Ed ancora: "Nessun sistema di potere corrotto potrebbe reggersi senza la falsa testimonianza". Queste alcune delle affermazioni pronunciate dall'arcivescovo, e neo cardinale, Edoardo Menichelli, ieri pomeriggio nella facoltà di Economia nell'ex caserma Villarey, in occasione dell'annuale incontro di amicizia fra ebrei e cristiani, "Non farai il testimone falso al prossimo tuo".

Un incontro molto affollato, aula magna gremita di gente fra cui diversi studenti, forse anche per la recente nomina a cardinale e per i tragici fatti di Parigi che creano inquietudine nella reciproca comprensione fra religioni. Di fatto, dentro e fuori la facoltà, molto stretta la vigilanza da parte delle forze dell’ordine. "Forse desta inquietudine ma il tema dell'incontro, dettato sull'amicizia, la conoscenza e la verità, danno speranza", ha ricordato nel suo saluto l'assessore Paolo Marasca. In apertura il pro rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori (che ha ricordato come l'Università non debba avere solo il compito di sfornare professori, ma di formare l'uomo con tutti i suoi valori), il preside di Economia e Commercio Francesco Maria Chelli (che ha rivendicato per questa facoltà le proprie radici di luogo aperto, volute dalla persona a cui è intitolata, ovvero Giorgio Fuà) ed il presidente della comunità ebraica di Ancona Manfredo Coen. Tutti si sono complimentati con l'arcivescovo per la recente nomina, sottolineata dal caldo applauso dei presenti. La troppa falsa testimonianza, ovvero le bugie, di cui è permeata l'attuale società, è stato ribadito, fa soffrire la verità e scendere la fiducia collettiva. "Verità, pace e giustizia - ha ricordato l'altro relatore, Nahmiel Ahronee, ministro di culto della comunità ebraica di Ancona - sono tre concetti su cui si regge la società”. E ha ribadito che la “bugia è la radice di ogni male”.

Monsignor Menichelli, che ha confessato di non avere avuto molto tempo per prepararsi a questo incontro ("a causa di tutto quello che mi è capitato in questi ultimi giorni, spero mi assolverete"), ha comunque ammonito a non cadere nel tranello della menzogna per un proprio vantaggio e che occorre diventare ubbidienti alla verità, anche se questa comporta sacrifici".

La Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, apertasi proprio con l'incontro di amicizia fra ebrei e cristiani, prevede altri diversi appuntamenti ecumenici, di confronto fra religioni.

Domani, sempre ad Economia (ore 17,30) tavola rotonda su "Gesù e le donne". Relatori Gianna Urizio (Chiesa Avventista Settimo Giorno), Rosanna Virgili (Chiesa cattolica) e padre Costantin Cornis (Chiesa ortodossa romena). Domenica mattina, alle 10.15 nella cattedrale di San Ciriaco, divina liturgia di rito bizantino greco melchita, presieduta dall'archimandrita Mtanious Hadad. Martedì, aula magna parrocchia San Paolo di Vallemiano (ore 18), preghiera ecumenica guidata dai pastori delle chiese evangeliche Battista, Metodista e Valdese. Mercoledì, a San Pio X a Collemarino (ore 18), incontro con la Chiesa Avventista del Settimo Giorno e giovedì (chiesa ortodossa romena di San Dasio alla SS. Annunziata, alle 17) preghiera interconfessionale con il parroco Ionel Barbarasa. Alle 21, a Santa Maria Nazareth di Agugliano, preghiera con la Chiesa ortodossa romena.
Giovedì 15 Gennaio 2015

Fonte: Corriere Adriatico

Nuova presidenza Consiglio di Chiese Cristiane, una donna alla guida

in Religioni, 14 gennaio 2015

A Perugia l’annuale Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) si caratterizzerà anche per la nuova presidenza del Consiglio di Chiese Cristiane (CCC), l’organismo ecumenico del quale fino ad oggi hanno aderito nel capoluogo umbro le Chiese cattolica, ortodosse romena e russa e le protestanti valdese ed avventista. Presidente del CCC di Perugia è stata eletta all’unanimità, a fine 2014, la cattolica Annarita Caponera, docente di ecumenismo e dialogo interreligioso all’Istituto Teologico di Assisi (ITA).
Il pastore della Chiesa valdese perugina, Pawel Gajewsky, ha commentato l’elezione della prof.ssa Caponera evidenziando che attualmente «è l’unica donna chiamata a presiedere un Consiglio di Chiese Cristiane in Italia… Certamente è una notizia importante sotto questo profilo ed è un segno dei tempi che fra i non molti Consigli di Chiesa esistenti in Italia ci sia una donna a guidarli».
La neo presidente Annarita Caponera, che subentra nell’incarico al valdese prof. Ermanno Genre, ha iniziato il suo mandato lo scorso primo gennaio e presenterà le linee programmatiche per l’anno in corso del Consiglio di Chiese presso il Centro ecumenico e universitario “San Martino” in Perugia (via del Verzaro, 23), lunedì 19 gennaio, alle ore 17.30, nell’ambito della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che sarà aperta dalla tavola rotonda sul tema del passo dell’evangelista Giovanni “Dammi un po’ d’acqua da bere” (Gv 4,7).
All’incontro interverranno, per la Chiesa cattolica, mons. Elio Bromuri, direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, per la Chiesa valdese, il pastore Pawel Gajewski, per la Chiesa avventista, Giovanni De Meo, e per la Chiesa ortodossa romena, il reverendo Jonut Radu.
Nei giorni successivi (20, 22, 23 e 24 gennaio) si terranno delle celebrazioni ecumeniche concordate dal CCC con riflessioni su alcuni passi del Vangelo di Giovanni: “Non ho marito” (Gv 4,17), martedì 20, alle ore 18, presso la sede della Chiesa valdese in Perugia (via Macchiavelli, 10); “Tu non hai un secchio e il pozzo è profondo” (Gv 4,11), giovedì 22, alle ore 17, presso la Parrocchia cattolica perugina di San Raffaele Arcangelo (via Madonna Alta, 98); Gesù disse: “l’acqua che io gli darò, diventerà in lui una sorgente che dà la vita eterna” (Gv 4,14), venerdì 23, alle ore 18, presso la sede della Chiesa avventista in San Sisto di Perugia (via Cilea, 11); Gesù le dice: “Dammi un po’ d’acqua da bere” (Gv 4,7-15), sabato 24 gennaio, alle ore 18, presso la sede della Comunità ortodossa romena perugina nella chiesa di San Fiorenzo (via della Viola, 1).
L’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve comunica che a conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti presiederà la celebrazione eucaristica nella cattedrale di San Lorenzo, domenica 25 gennaio, alle ore 18.

Fonte: Umbria Journal

Gravemente ustionato dall'acido che gli finisce addosso

L'agriturismo La Vivalda (foto PaBar)
ALLA VIVALDA A SUVERETO

Portato a Pisa con Pegaso. Stava lavorando sotto ad un'Ape Piaggio, quando è avvenuto l'incidente
di Guido Fiorini

SUVERETO. L'acido, forse della batteria, forse di una bottiglia di muriatico, lo ha preso in pieno al volto, finendogli anche in bocca. L’uomo, un rumeno di 41 anni, è adesso al Centro grandi ustionati di Pisa. Le sue condizioni sono molto gravi.

Ma se ancora lotta fra la vita e la morte è grazie alla prontezza di spirito del centralinista dei carabinieri che, durante una lunga e drammatica telefonata, è riuscito a rintracciarlo ed a mandare i soccorsi. I sanitari sono arrivati quando l’uomo era già in arresto cardiaco. Ancora pochi minuti e sarebbe morto.

Il ferito è Dumitru Gaspar Cosmi, il fatto è avvenuto nella zona della Vivalda, a San Lorenzo, vicino a Suvereto.

Secondo una prima ricostruzione l’uomo stava lavorando a un'Ape Piaggio all’interno di un capannone di un agriturismo dove è impiegato come custode, adesso chuso.

Era sdraiato sotto al mezzo quando, per cause che sono ancora da chiarire, si è rovesciato l'acido addosso. Non è chiaro se sia stata la batteria del mezzo, forse vecchia, a perdere gran parte dell’acido contenuto all’interno o se si sia rovesciato il muriatico da una bottiglia che usava per pulire.

Certo è che l’acido ha preso in pieno il rumeno che, in qualche modo, è riuscito a prendere il cellulare e chiamare il 112. Si è anche strappato i vestiti di dosso perchè i vapori dell'acido, a causa di una sigaretta accesa, li stavano accendendo.

E qui è iniziato il difficile dialogo con il centralinista dei carabinieri. La telefonata è arrivata alle 12,14 ed è durata molto, quasi mezz’ora. Ma, purtroppo, il ferito, per la lingua diversa e il dolore dell’acido, non riusciva in alcun modo a far capire cosa era successo e, soprattutto, dove.

Il centralinista, però, non si è perso d’animo ed è riuscito prima a rintracciare l’intestatario del telefono, peraltro non il rumeno ma il suo datore di lavoro e poi, tramite la cella a cui era agganciato il segnale, anche a trovare da dove la telefonata stava arrivando. Così ha avvertito il 118 e mandato i soccorsi nel posto esatto.

Sul posto sono andate la Croce Rossa di Suvereto e la Misericordia di San Vincenzo, in un “rendez vous” fra loro. L’uomo è stato stabilizzato e poi, viste le gravissime condizioni, è stato fatto arrivare l’elicottero Pegaso, che è atterrato al campo sportivo. Quindi l’uomo è stato portato al Centro grandi ustionati di Pisa.

L'ustionato viene soccorso con Pegaso, atterrato al campo sportivo

Adesso sono i carabinieri di Suvereto a dover ricostruire la complicata dinamica dell’accaduto. A capire come la batteria abbia perso l’acido. O se l’uomo stesse usando dell’acido muriatico, visto che una bottiglia è stata trovata sul posto. Sul posto, infatti, non c’erano testimoni e il ferito non è in condizioni di comunicare.

16 gennaio 2015

Fonte: Il Tirreno

"Gambizzato" dal clan Saetta a Viareggio, quattro condannati

Il tribunale di Lucca ha riconosciuto l'aggravante dei metodi mafiosi

di FRANCA SELVATICI

Camorristi che usano metodi violenti e intimidatori tipici delle mafie, anche se da molti anni si sono trasferiti in Versilia. Questo ha stabilito il tribunale di Lucca, riconoscendo l'aggravante dei metodi mafiosi a Vincenzo Saetta, rampollo di una famiglia di camorra un tempo affiliata al clan Giuliano, e a tre suoi coimputati, accusati di aver gambizzato a colpi di pistola il 25 ottobre 2011 un rumeno di 35 anni, Stefan Petrovici, per contrasti nella ripartizione dei profitti illeciti derivati dal giro di ricettazione di auto di lusso rubate in Versilia. Il tribunale li ha condannati a pene variabili da 8 anni e quattro mesi a 5 anni. L'accusa è stata derubricata da tentato omicidio a lesioni personali gravi; ai condannati è stata riconosciuta l'aggravante dell'utilizzo del metodo mafioso.

Il tribunale ha condannato Vincenzo Saetta, 44 anni, ritenuto il mandante dell'aggressione, a 8 anni e 4 mesi; Alessandro Discetti, 42 anni, che sparò, alla stessa pena; Angelo Pizzi, 48 anni, che guidava la moto, a 5 anni e 8 mesi; Marco Saetta, 37 anni, che partecipò alle ricerche del rumeno, a 5 anni.

La vicenda risale al 25 ottobre 2011, quando il clan mise in atto una spedizione punitiva, rintracciando presso la sua abitazione di Viareggio Petrovici a cui vennero sparati sei colpi di pistola calibro 7,65. Alcuni proiettili lo raggiunsero alle gambe causandogli un "indebolimento permanente degli organi della deambulazione". Secondo la procura antimafia di Firenze, il clan punì il rumeno perché nei giorni precedenti aveva 'molestatò il capo-clan Vincenzo Saetta (anche danneggiando l'auto di una familiare) per dissapori in merito alla suddivisione dei profitti di un'attività criminale nel settore delle auto di lusso rubate.

Per la Dda di Firenze il clan agì "per ragioni ritorsive e punitive con metodo intimidatorio e mafioso, ed al fine di agevolare e rafforzare la comune associazione camorristica di appartenenza". Inoltre, l'aggressione fu fatta "su commissione e sotto vigilanza di Vincenzo Saetta nel cui specifico interesse" gli altri "agivano".

Il tribunale di Lucca ha anche disposto la confisca di abitazioni, magazzini, autorimesse a Napoli; di altre case, garage, negozi, tra cui uno di orologi e un salone da parrucchiera, a Viareggio; di villini a Giugliano (Napoli); di conti correnti, autovetture e moto.

15 gennaio 2015

Fonte: La Repubblica