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domenica 18 gennaio 2015

"Gambizzato" dal clan Saetta a Viareggio, quattro condannati

Il tribunale di Lucca ha riconosciuto l'aggravante dei metodi mafiosi

di FRANCA SELVATICI

Camorristi che usano metodi violenti e intimidatori tipici delle mafie, anche se da molti anni si sono trasferiti in Versilia. Questo ha stabilito il tribunale di Lucca, riconoscendo l'aggravante dei metodi mafiosi a Vincenzo Saetta, rampollo di una famiglia di camorra un tempo affiliata al clan Giuliano, e a tre suoi coimputati, accusati di aver gambizzato a colpi di pistola il 25 ottobre 2011 un rumeno di 35 anni, Stefan Petrovici, per contrasti nella ripartizione dei profitti illeciti derivati dal giro di ricettazione di auto di lusso rubate in Versilia. Il tribunale li ha condannati a pene variabili da 8 anni e quattro mesi a 5 anni. L'accusa è stata derubricata da tentato omicidio a lesioni personali gravi; ai condannati è stata riconosciuta l'aggravante dell'utilizzo del metodo mafioso.

Il tribunale ha condannato Vincenzo Saetta, 44 anni, ritenuto il mandante dell'aggressione, a 8 anni e 4 mesi; Alessandro Discetti, 42 anni, che sparò, alla stessa pena; Angelo Pizzi, 48 anni, che guidava la moto, a 5 anni e 8 mesi; Marco Saetta, 37 anni, che partecipò alle ricerche del rumeno, a 5 anni.

La vicenda risale al 25 ottobre 2011, quando il clan mise in atto una spedizione punitiva, rintracciando presso la sua abitazione di Viareggio Petrovici a cui vennero sparati sei colpi di pistola calibro 7,65. Alcuni proiettili lo raggiunsero alle gambe causandogli un "indebolimento permanente degli organi della deambulazione". Secondo la procura antimafia di Firenze, il clan punì il rumeno perché nei giorni precedenti aveva 'molestatò il capo-clan Vincenzo Saetta (anche danneggiando l'auto di una familiare) per dissapori in merito alla suddivisione dei profitti di un'attività criminale nel settore delle auto di lusso rubate.

Per la Dda di Firenze il clan agì "per ragioni ritorsive e punitive con metodo intimidatorio e mafioso, ed al fine di agevolare e rafforzare la comune associazione camorristica di appartenenza". Inoltre, l'aggressione fu fatta "su commissione e sotto vigilanza di Vincenzo Saetta nel cui specifico interesse" gli altri "agivano".

Il tribunale di Lucca ha anche disposto la confisca di abitazioni, magazzini, autorimesse a Napoli; di altre case, garage, negozi, tra cui uno di orologi e un salone da parrucchiera, a Viareggio; di villini a Giugliano (Napoli); di conti correnti, autovetture e moto.

15 gennaio 2015

Fonte: La Repubblica

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