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mercoledì 29 maggio 2019

Spazi Aperti XVII 2019

31 May 2019 - 12 June 2019

Expoziția colectivă a artiștilor rezidenți ai academiilor și institutelor culturale străine din Roma

Accademia di Romania in Roma, cu susținerea Institutului Cultural Român și cu patronajul Ambasadei României în Italia, inaugurează vineri, 31 mai 2019, orele 19, cea de-a XVII-a ediție a expoziţiei internaționale de artă contemporană Spazi Aperti. Evenimentul se va desfășura în intervalul 31 mai – 12 iunie, în spații neconvenționale pentru o expoziție artistică (de la grădini la atelierele artiștilor, de la galeriile din subsol, la coridoarele monumentale, precum și în curtea interioară), pe care Accademia di Romania le deschide anual cu această ocazie.

Spazi Aperti XVIIva găzdui lucrările a aproximativ douăzeci de artişti internaţionali, rezidenţi în academiile şi institutele culturale din Roma. Prin intermediul celor 20 de proiecte - lucrări de artă, proiecții video, instalație și sculptură - expoziția aprofundează și explorează conexiunea indisolubilă dintre ființa umană, spațiul și locul în care aceasta se manifestă.

Printre participanții de anul acesta se numară artiști rezidenți în cadrul: The British School of Rome, Accademia di Danimarca, Real Academia de España, InstitutumAccademia Tedesca Roma, Romanum Finlandiae și Accademia di Romania in Roma.

Evenimentul anual Spazi Aperti care se bucură deja de o lungă tradiție și o apreciere deosebită în rândul colecționarilor și a criticilor de artă, se prezintă sub forma unei expoziţii precum şi a unei serii de evenimente paralele, la care se adaugă: un recital de percuție susținut în seara vernisajului, concert organizat de către Accademia di Romania in Roma și conservatorul „Santa Cecilia” din Roma pentru stagiunea EUROPA IN MUSICA organizată de clusterul Eunic Roma și o sesiune de dialog intre artiștii care expun în cadrul Spazi Aperti și publicul invitat, pe data de 12 iunie, cu tema„Viitorul Puterii Colective în Artă și Cercetare” – “The Future of Collective Power in Art and Research”.

Simultan cu Spazi Aperti, Accademia di Romania in Roma va găzdui, în perioada 6-9 iunie, festivalul filmului românesc la Roma. Publicul festivalului va fi invitat să viziteze spațiile expoziționale pe toată perioada desfășurării evenimentului.


Perioada: 31 mai – 12 iunie

Vernisaj: 31 mai, ora 19

Locul: Accademia di Romania in Roma, Piazza Jose di San Martin, 1, 00197, Roma

Contact: spaziaperti@accadromania.it

Rezervări pentru vizitarea expoziției după vernisare: tel. 06 320 80 24

Link eveniment: https://www.facebook.com/events/1114907142029156/

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31 May 2019 - 12 June 2019
Spazi Aperti XVII 2019
Mostra collettiva degli artisti in residenza presso gli istituti culturali e le accademie straniere di Roma

Accademia di Romania in Roma, con l’appoggio dell’Istituto Culturale Romeno e il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia, aprirà venerdì, 31 maggio 2019, ore 19, la diciassettesima edizione della mostra internazionale d’arte contemporanea Spazi Aperti. La mostra si svolgerà tra il 31 maggio e il 12 giugno in spazi insoliti per le mostre (dai giardini alle botteghe degli artisti, dalle gallerie dello scantinato aicorridoi monumentali) che l’Accademia di Romania apre proprio per questo evento.

La manifestazione, già da sedici anni tra gli appuntamenti d’arte contemporanea più attesi da critici, collezionisti e pubblico della Capitale, ospiterà opere di artisti internazionali residenti in accademie e istituti culturali a Roma. Attraverso più di 20 opere d'arte, videoproiezioni, installazioni e scultura, la mostra approfondisce ed esplora la connessione indissolubile tra l'essere umano, lo spazio e il contesto in cui l’umanità si manifesta.

Tra gli artisti che partecipano a Spazi Aperti XVII ci sono i residenti delle accademie: Accademia di Danimarca, The British School of Rome, Real Academia de España, Accademia Tedesca Roma, Institutum Romanum Finlandiae e Accademia di Romania in Roma.

Come di consueto, Spazi Aperti XVII proporrà una serie di eventi paralleli che manterranno attiva la mostra durante la settimana di apertura 31 maggio – 12 giugno, compresi un recital di percussioni durante la serata dell'inaugurazione - concerto organizzato dall’Accademia di Romania in Roma e dal Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma nell’ambito della stagione EUROPA IN MUSICA organizzata dal cluster EUNIC Roma, e un evento a tavola rotonda,piattaforma di scambio e di dialogo tra gli artisti in mostra e il pubblico invitato sul tema Il Futuro del Potere Collettivo nelle arti e nella ricerca artistica / The Future of Collective Power in Arts and Research.

In simultanea con Spazi Aperti, l'Accademia di Romania in Roma ospiterà il Festival del cinema romeno “Sulla cresta dell’onda” con proiezioni di film dal 6 al 9 giugno. In questa occasione, il pubblico presente al festival sarà invitato a fare una visita guidata negli spazi della mostra.


Durata: 31 maggio -12 giugno

Apertura mostra: 31 maggio, ore 19

Dove: Accademia di Romania, Piazza Jose di San Martin, 1, 00197, Roma

Contatto organizzatori: spaziaperti@accadromania.it

La mostra sarà visitabile previa prenotazione telefonica: 06 320 80 24

Link evento: https://www.facebook.com/events/1114907142029156/

Accademia di Romania in Roma

In ricordo del contadino transilvano Badea Cârțan

Foto fonte Wikipedia
170 anni fa nasceva Gheorghe Cârțan conosciuto con il nome di Badea Cârțan , un pastore , un uomo mite che amava le tradizioni della campagna, come solo il popolo romeno , ancora oggi riesce a trasmettere . Durante i lunghi invieni trascorsi assieme alle pecore imparò a leggere e scrivere . E il suo primo libro di cui venne in possesso fu la "Storia di Roma" di Tito Livo, tradotta in romeno e pubblicata a Blaj. Nel 1870 fu chiamato alle armi nell'esercito imperiale ma disertò e si rifugiò nel Principato di Romania dove nel 1877 si arruolò volontario nell'esercito romeno per la guerra d'indipendenza romena . Nel 1878 rientrò in Transilvania e scoprendo di essere stato dichiarato disertore si presentò volontariamente al distretto di Făgăraş, dove venne immediatamente arruolato nell'esercito imperiale fino al 1881 anno del suo congedo. Negli anni successivi fu sempre uno sterno difensore della cultura romena in terra di Transilvania nonché sostenitore della sua unione ai romeni del "vecchio regno". Il suo amore per la propria cultura e la propria terra lo spinse il 3 gennaio 1896 ad iniziare un lungo viaggio verso l'Italia , portando con se solo un pugno di terra . Dopo quasi quaranta giorni di cammino, passò una intera notte sotto la colonna traiana e venne scoperto da un gruppo di militari presenti la mattina dopo. La sua presenza e il racconto della sua impresa lo fecero divenire una celebrità. Il 12 ottobre 1899 si svolsero grandi eventi all'insegna dell'amicizia italo romena e Badea Cârțan portò una grossa corona di fiori alla base della colonna traiana . Quest'anno in occasione del 170° anniversario della nascita di questo contadino romeno che volle recarsi a Roma, e a 120 anni dalla grande manifestazione di amicizia italo romena svoltasi proprio alla presenza di quel transilvano viaggiatore si procedesse al ricordo di questo personaggio magari con la simbolica intitolazione di uno spazio antistante alla colonna traiana. Simbolo sì di una vittoria militare ma che oggi celebra, più di tutte le radici comuni di due popoli.

Dott Marco Baratto

Romania. Mons. Robu: aspettiamo il Papa a braccia aperte

L’attesa di Papa Francesco a Bucarest e in tutta la Romania nelle parole dell’arcivescovo e metropolita dell’arcidiocesi latina di Bucarest, mons. Ioan Robu

Debora Donnini - Città del Vaticano

Quello che si apre venerdì prossimo, in Romania, è il 30.mo viaggio apostolico di Papa Francesco. È il secondo Papa che vi si reca dopo Giovanni Paolo II nel 1999. Sono circa 20milioni gli abitanti della Romania: l’86% sono ortodossi, circa il 7,3% cattolici. Il primo giorno del Papa sarà nella capitale Bucarest: una tappa ecumenica e anche di incontro, nel tardo pomeriggio, con la comunità cattolica nella Messa alla cattedrale di San Giuseppe. La mattina la cerimonia di benvenuto da parte del Presidente della Repubblica, Klaus Werner Iohannis, l’incontro con il primo ministro e poi con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico. Poi, nel pomeriggio, la tappa ecumenica al Patriarcato ortodosso romeno dove una targa ricorda l’incontro del Patriarca Teoctist e di San Giovanni Paolo II nel 1999. Qui Francesco avrà un incontro privato con il Patriarca ortodosso romeno, Daniel, e poi con il Sinodo permanente della Chiesa ortodossa romena. Poi ci sarà il trasferimento alla nuova cattedrale ortodossa, la cattedrale della Salvezza del Popolo, che pur non essendo ancora completata è stata inaugurata nel 2018 in occasione dei cento anni dalla formazione della cosiddetta “Grande Romania”. Nell’elenco dei donatori figura anche Giovanni Paolo II che fece appunto una donazione durante il suo viaggio apostolico. Qui vi sarà un saluto del Papa e la preghiera del Padre Nostro. Mons. Ioan Robu, arcivescovo e metropolita dell’arcidiocesi latina di Bucarest, sottolinea il clima di gioia e attesa che si respira nel Paese:

Ascolta l'intervista a mons. Robu
R. - Se penso alle nostre comunità cattoliche e non solo, direi che si respira un clima di gioia. Avere tra di noi il Santo Padre, Papa Francesco, è un grande privilegio. Sappiamo che il Santo Padre gode di grande stima nel nostro Paese e non soltanto da parte dei cattolici. Per questo tutti lo aspettiamo con le braccia aperte: lo Stato, con l’attuale presidente, la Chiesa ortodossa, le diocesi dove il Santo Padre si recherà; tutti si preparano affinché la visita del Santo Padre sia una grande festa per noi.

La visita di Papa Francesco cade a vent’anni da quella di Giovanni Paolo II di cui lei è stato testimone, perché già allora era alla guida dell’arcidiocesi di Bucarest. Come è cambiata la Romania in questi vent’anni, specialmente dal punto di vista religioso?

R. - Dal punto di vista religioso, la Romania non è cambiata in questi vent’anni. Papa Francesco troverà una Romania più divisa dal punto di vista sociale, economico. Perciò il motto della visita “Camminiamo insieme”, speriamo trovi un largo eco in tutti noi per la nostra unità.

Sono ancora vive nella memoria le immagini della visita di Giovanni Paolo II e il grido “Unitate!” – unità - che si levò dai fedeli ortodossi e cattolici. Quindi secondo lei la Romania ha bisogno di un cammino di unità …

R. - Nella vita di tutti i giorni le relazioni tra cattolici ed ortodossi sono molto buone. Nella mia arcidiocesi, circa la metà delle famiglie sono miste; si vive e si lavora insieme, ci si rispetta senza problemi. Io sono convito che quel grido “Unitate! Unitate!” di allora, non sarà mai dimenticato né da noi cattolici né dagli ortodossi, chiamandoci tutti alla Parola di Gesù, che tutti siamo uno.

Quale Paese trova Papa Francesco? Anche da un punto di vista sociale la Romania vive, soprattutto in alcune regioni, un grave problema: tante persone vanno in altri Paesi per poter lavorare …

R. - Questa è la grande difficoltà della Romania e della Chiesa di oggi, perché sono ormai milioni i romeni che lavorano fuori, in Italia, in Spagna, in tutta Europa e non solo. Questo porta tante sofferenze nelle nostre famiglie, perché ci sono genitori che hanno lasciato a casa i loro bambini che restano, quindi, senza mamma e papà. Ci sono casi in cui mancano tutti e due i genitori, tanti casi in cui uno dei due manca per molto tempo. Le famiglie, i giovani vanno via per un salario migliore, per un tenore di vita superiore a quello che la Romania può offrire.

27 maggio 2019

Fonte: Vatican News


Leggi anche:
Papa in Romania. Mons. Robu (vescovi romeni): "Quel grido 'unitate' non si è mai spento!"

Giuseppe Fioroni dona a un ambulante rumeno una fisarmonica nuova di zecca

Quando la generosità di un artista accreditato va incontro alle esigenze di un artista di strada

Sandro Francesco Allegrini
24 maggio 2019

L'artista di strada rumeno col benefattore Giuseppe Fioroni

Quando la generosità di un artista accreditato va incontro alle esigenze di un artista di strada… squattrinato. Giuseppe Fioroni dona a un ambulante rumeno una fisarmonica nuova di zecca.

È accaduto che Pietro Ciorar, fisarmonicista di strada in giro per la colletta, passasse talvolta per la galleria d’arte Artemisia di via Alessi, di proprietà di Giuseppe Fioroni e gestita da Rita Giacché. Una sonatina e la raccolta di un obolo. Poi… via per le strade del mondo a suonare e a questuare.

Lo straniero strimpellava uno strumento che cadeva letteralmente a pezzi, ma non aveva evidentemente le risorse per comperarne uno nuovo.

Giuseppe Fioroni che, oltre ad essere pittore di fama internazionale, è anche musicista di vaglia (fisarmonica, organetti vari, zampogne…) si è mosso a pietà e ha dato appuntamento al questuante per qualche giorno dopo. Giusto il tempo di provvedere all’acquisto di quanto occorreva.

Sabato 18, in occasione della presentazione del libro di Mauro Tippolotti, “Origine”, Fioroni ha donato allo stupefatto rumeno una fisarmonica Hammon nuova di zecca.

Si è trattato di un evento privato, svoltosi con discrezione. Ma l’Inviato Cittadino, presente all’atto della consegna, non si è lasciata sfuggire l’occasione di immortalare i due in uno scatto che è bello proporre ai nostri lettori. Liberalitas perusina, di cui andare orgogliosi.

Fonte: Perugia Today

martedì 28 maggio 2019

Europee in Romania: cambia tutto

Il capo dello stato Klaus Iohannis è tra i vincitori di questa tornata elettorale (LCV/Shutterstock)

Le europee in Romania portano tanti elementi di novità. Due su tutti, forte aumento dell'affluenza e primo partito i liberali del Pnl, attualmente all'opposizione

27/05/2019 - Mihaela Iordache
I romeni sono andati in massa a votare, registrando un'affluenza da record: 49%, un risultato superiore rispetto alle scorse elezioni del 2014 quando la partecipazione al voto fu del 32.4% e difficile da trovare anche per le politiche.

In una Romania dominata dai forti contrasti politici, le elezioni europee hanno assunto il valore di un vero e proprio test di politica interna anche in vista delle elezioni presidenziali che si svolgeranno alla fine dell’anno.

Il conteggio dei voti (siamo al 99,8% dei voti scrutinati) ribalta la scena politica romena con il principale partito di opposizione che supera i Socialdemocratici (Psd), attualmente al governo, che negli ultimi 3 anni hanno guidato il paese approvando contestate riforme della giustizia, accompagnati dalle proteste di strada e dai ripetuti moniti di Bruxelles che insisteva sull'importanza dell'indipendenza del potere giudiziario e del rispetto dei principi dello stato di diritto.

E mentre il Psd, per tutta la campagna elettorale, ha continuato a criticare Bruxelles affermando si impicciasse troppo di affari interni, gli elettori hanno pensato che solo con l’aiuto dell’Unione europea si potesse garantire i principi democratici in Romania. Il Psd crolla nel supporto elettorale dal 45% ottenuto nelle ultime elezioni politiche (2016) al 23,3% nelle elezioni europee.

Dossier

Tra il 23 ed il 26 maggio 2019 nei 28 paesi dell'Unione europea si sono tenute le votazioni per l'elezione del Parlamento europeo. Un appuntamento importante che in questo dossier guardiamo dal punto vista dell'est Europa e con una particolare attenzione ai dati, grazie al nostro progetto di datajournalism EDJNet

A scrutinio quasi terminato a vincere le elezioni europarlamentari in Romania è quindi l’opposizione: i liberali del Pnl e del presidente Klaus Iohannis si sono aggiudicati il primo posto raccogliendo il 26,7% dei consensi, segue come già anticipato il partito Socialdemocratico con il 23,2%; va poi il 21,4% ad una nuova alleanza politica, l’Usr-Plus di Dacian Cioloș; Pro Romania, il partito dell’ex premier Victor Ponta, ottiene circa il 6,6% mentre il partito della minoranza etnica magiara, Udmr, il 5,4%. Spera di riuscire ad entrare nel Parlamento di Strasburgo anche il Partito Popolare (Pmp) dell’ex presidente della Romania, Traian Băsescu che ha ottenuto il 5,6%.

In Romania lo stesso giorno delle europee si votava anche per un referendum sulle riforme della giustizia voluto dal Presidente della repubblica Iohannis di fatto per contrastare l'azione del governo. Quest'ultimo ha superato il quorum del 30% necessario, arrivando al 41,2%. I risultati del referendum saranno noti solo in mattinata ma già il fatto di aver raggiunto il quorum rappresenta un'ulteriore sconfitta per l'esecutivo e la politica di Liviu Dragnea, leader di ferro del Psd e della Romania.

Voto all'estero
Contro la riforma della giustizia e per punire il Psd si è mobilitata come non mai anche la diaspora romena: anche se il ministero degli Esteri ha messo a disposizione per votare più seggi che in passato, in molti non sono riusciti a votare. A Roma, davanti all’Accademia di Romania, migliaia di romeni in fila hanno aspettato oltre cinque ore sotto la pioggia per poter esprimere la loro preferenza di voto. Nel cuore di Roma sembrava, più che ad un seggio, di trovarsi in una manifestazione di protesta, con insulti all’indirizzo del Psd (chiamato "la peste rossa") anche per il modo in cui ha organizzato le elezioni: complessa burocrazia per votare e tempi lunghi.

Tra i votanti c’era anche l’ambasciatore della Romania in Italia, George Bologan (che ha preferito fare la coda all'Accademia di Romania, tra la gente), facendosi riprendere con membri del Pnl (in Romania gli ambasciatori vengono nominati dal capo dello Stato). Un segnale trasmesso al capo dello Stato e non solo.

Dopo il conteggio del 66% dei voti all’estero, l’Unione Salvate la Romania-Plus otteneva circa il 42,1%, il Pnl il 31,6%, il Pmp il 9,3 e il Psd solo il 2,9%.

I commenti
Primo a commentare il risultato del voto è stato il presidente della Repubblica Klaus Iohannis, ormai lanciato nella corsa elettorale per un nuovo mandato presidenziale. Iohannis si è rivolto così ai romeni: "Buona sera cari romeni, siete fantastici, vi faccio le mie congratulazioni. Avete votato in modo chiaro e fermo per una politica corretta, per una giustizia indipendente, per il buon governo". Aggiungendo: "Il Psd ha preso in giro i romeni, il Psd deve andarsene".

Anche il presidente del Partito nazional-liberale, Ludovic Orban, ha chiesto le dimissioni del governo in quanto non avrebbe più la maggioranza nel paese. Orban ritiene che il Pnl assieme ad altre forze dell'opposizione possa ora ottenere una maggioranza per guidare il paese: "Chiediamo le dimissioni della coalizione di governo che non ha più legittimità davanti ai romeni, il voto dimostra il desiderio di un cambiamento".

Nessun cambiamento, annuncia però il leader del Psd Liviu Dragnea chiedendo al primo ministro Viorica Dăncilă di restare in carica e di non dare le dimissioni richieste dall’opposizione. Quest'ultima si è affrettata a sottolineare che un governo può cadere solo in seguito ad un voto di sfiducia.

Ora Liviu Dragnea è in pericolo anche all'interno del suo stesso partito: con il suo discorso politico critico rispetto all'Ue, con la sospensione del dialogo con la famiglia dei socialisti europei, Dragnea è riuscito a far precipitare le quote elettorali del partito di cui è alla guida. Marian Oprișan, noto membro del Psd ha affermato che ormai Dragnea è "storia" e deve dare le proprie dimissioni, visto il risultato ottenuto. Anche Marian Dragomir, sindaco Psd di Brăila, capoluogo dell'omonimo distretto sul Danubio, ha chiesto le dimissioni di Dragnea.

Il Psd è quindi un partito diviso che sembra non voler più seguire gli ordini di Dragnea. Come divisa resta la Romania, dove durante la campagna elettorale i sostenitori del Psd venivano insultati dagli avversari politici e scortati dalla gendarmeria. Dal loro canto, i leader dei Psd, per tenere un comizio nella città di Târgoviște non hanno esitato a chiudere il centro città facendo passare solo i propri sostenitori. E tutto questo mentre l'estate scorsa la diaspora, arrivata a Bucarest per manifestare contro il governo, è stata accolta dai manganelli dei gendarmi.

Fonte: Osservatorio Balcani e Caucaso


Leggi anche:
Romania: presidente Iohannis, grandi cambiamenti dopo elezioni europee e referendum su giustizia

Romania: Dragnea in carcere. I due giorni che hanno sconvolto il paese

Francesco Magno

La Corte di Cassazione romena ha oggi confermato la condanna a tre anni e sei mesi di carcere per Liviu Dragnea, uomo forte del partito social-democratico (PSD) e presidente della Camera dei Deputati. Dragnea era accusato di abuso d’ufficio a seguito dello scandalo delle assunzioni fittizie quando era presidente del consiglio provinciale di Teleorman, sua regione natia.

L’ormai ex leader del PSD avrebbe favorito l’assunzione presso l’ufficio provinciale per la protezione dei minori di due donne, che non avrebbero però mai lavorato presso tale ente; entrambe, pur percependo regolarmente lo stipendio statale, continuavano infatti a svolgere attività lavorativa presso la sezione locale del partito social-democratico.

Alle 17.20 ora romena Dragnea è arrivato nel penitenziario Rahova, alla periferia di Bucarest, dove si è consegnato spontaneamente. La leadership ad interim del PSD è stata assunta dalla premier, Viorica Dancila.

Si chiude un’era

Liviu Dragnea ha monopolizzato la vita politica romena negli ultimi anni, da quando è succeduto a Victor Ponta alla guida del più importante partito politico del paese. I suoi avversari lo hanno sempre etichettato come un leader populista, corrotto, interessato soltanto a risolvere i suoi guai con la giustizia. Dai suoi sostenitori (ormai sempre meno, anche all’interno del partito) Dragnea veniva visto come un leader patriottico ma perseguitato dal famigerato “stato parallelo“, un insieme di uomini e corpi dello stato (primi fra tutti i servizi segreti) che avrebbero lavorato al suo annientamento politico e alla distruzione del PSD. Esce di scena, almeno per un paio d’anni, uno dei personaggi più ambigui che la Romania, pur prolifica nello sfornare figure controverse, abbia partorito ultimamente. Un uomo capace di stravincere le elezioni parlamentari non più di due anni e mezzo fa, ma nello stesso tempo di trascinare in piazza con le sue politiche migliaia di cittadini inferociti. Dragnea, nella sua complessità, è figlio della Romania profonda, quella periferica, rurale, governata ancora secondo metodologie da regime comunista. In lui vi erano anche pulsioni che in occidente verrebbero definite populiste, paternaliste, autoritarie, ma che nascevano comunque da un modo di intendere la politica tipicamente romeno. Per questo, non è detto che la sua uscita di scena segni per sempre un cambiamento in positivo nel dibattito politico. Dragnea è stato l’effetto, non la causa.

La crisi del PSD

I guai non vengono mai da soli. E l’incubo per il PSD, oggi privato del suo leader, era iniziato già ieri con la pubblicazione dei primi exit poll dopo la lunga domenica delle elezioni europee. I social-democratici si sono fermati ad un modesto 23,44 %, scavalcati nettamente dal partito liberale (27%) e tallonati dalla coalizione di centro-destra europeista USR-Plus (20%). Un risultato che sovverte chiaramente gli equilibri politici del paese. Il presidente della repubblica Klaus Iohannis, immarcescibile avversario del PSD, ha gioiosamente dichiarato che il voto segna la fine della fiducia dei romeni nei confronti dell’esecutivo, che dovrebbe prendere atto del voto e dimettersi. La premier Viorica Dancila, tuttavia, ringalluzzita dall’arresto del suo vecchio protettore, si è presa la scena del partito assumendone la leadership ad interim ed affermando che non intende assolutamente abbandonare l’incarico.

E adesso?

Seguiranno giorni di violente lotte intestine all’interno del PSD. Difficile credere che Viorica Dancila possa mantenere a lungo la guida del partito. Nella sua ultima dichiarazione pubblica prima dell’arresto, ieri sera, Liviu Dragnea ha detto che la più probabile candidata del PSD per le elezioni presidenziali del prossimo autunno potrebbe essere il sindaco di Bucarest Gabriela Firea, donna che gode di molta forza all’interno del partito. La soluzione, in ogni caso, non arriverà nel breve, e sembra avviarsi un lungo periodo di crisi per il PSD. Ad oggi, non è improbabile che la sfida presidenziale possa essere tutta interna al centro-destra europeista, tra Klaus Iohannis e Dacian Ciolos.

Fonte: East Journal

Elezioni europee, grande caos a Palermo al seggio destinato alla comunità rumena

26 Maggio 2019 Succede a Palermo
Lunga attesa sotto la pioggia per gli elettori. Fra questi pure alcuni monrealesi

PALERMO, 26 maggio - In una mattina in cui la scarsa affluenza alle urne rende non eccessivamente arduo il compito dei componenti dei seggi elettorali, c’è chi, invece, è costretto a delle lunghe code per esprimere il proprio voto alla odierna tornata europea.

È la comunità rumena di Palermo, comprendente anche alcuni monrealese, alla quale il Comune di Palermo ha destinato un locale probabilmente poco adatto alle esigenze, al quale gli aspiranti elettori possono accedere soltanto a due a due. Col risultato che tutti gli altri sono costretti ad attendere il loro turno all’aperto, sotto la pioggia battente che ha caratterizzato la giornata di oggi. Numerose si sono elevate le proteste: “Siamo in corda da stamattina – afferma qualcuno di loro – è davvero incredibile vedere come siamo costretti a sopportare questi numerosi disagi per esprimere il nostro voto ed esercitare quindi un diritto-dovere. Sarebbe stato necessario individuare dei locali migliori per non farci stare qui come un branco di pecore. Riteniamo ciò davvero indecente”.

Fonte: Monreale News

Code e ore di attesa alle urne a Udine

Europee e referendum, il popolo rumeno in massa nel seggio di Cussignacco
Code e ore di attesa alle urne allestite in via Veneto, a Udine
Europee e referendum, il popolo rumeno in massa nel seggio di Cussignacco
26 maggio 2019
Elezioni europee e referendum, code e ore di attesa nel seggio allestito nella Biblioteca civica di via Veneto, a Cussignacco (Udine), dedicato alla comunità rumena residente in provincia di Udine.

Sono oltre un milione i romeni che vivono in Italia. Il Bel Paese ospita la comunità di rumeni all'estero più grande nel mondo. L'ambasciata, proprio in previsione dell'alta affluenza, ha aumentato i numeri dei seggi "italiani" portandoli a 76 (sono 441 quelli presenti all'estero), tre dei quali sono presenti a Udine, Pordenone e a Trieste. Ciò per garantire il regolare svolgimento delle votazioni che, oltre alle Elezioni europee, prevede due consultazioni nazionali su un nuovo decreto del governo che limita i poteri della giustizia.

Gli elettori rumeni sono chiamati a esprimersi sui seguenti quesiti: il primo referendum riguarda l'introduzione del divieto di concessione dell'amnistia o della grazia a soggetti condannati per reati di corruzione; il secondo propone l'introduzione del divieto per il governo di ricorrere all'emanazione di ordinanze d'urgenza in tema di giustizia, riconoscendo il diritto di eventuali ricorrenti ad appellarsi contro le ordinanze governative direttamente alla Corte costituzionale della Romania.

Fonte: Il Friuli

Elezioni Europee, caos al Consolato rumeno di Torino

Protesta al Consolato rumeno | in via Ancona
Cronaca / Aurora / Via Ancona
Elezioni Europee, caos al Consolato rumeno di Torino
Agenti in tenuta anti sommossa

Alexia Penna 26 maggio 2019

Disordini questa sera, domenica 26 maggio, attorno alle ore 22 in via Ancona davanti al Consolato rumeno. Alcune decine di persone, di nazionalità rumena, che non sono riuscite ad esprimere il loro voto per le Europee e per un referendum, poichè il seggio presso il consolato ha chiuso alle 21, e in coda dal pomeriggio, dopo quattro o cinque ore di attesa, si sono viste chiudere le porte in faccia, hanno inscenato una manifestazione di protesta. C'erano tra l'altro solo due urne a disposizione per il voto: chi era in coda dalle 16 ha dichierato di essere riuscito a votare alle 21 in punto.

A intervenire sul posto quattro camionette della polizia con gli agenti in tenuta anti sommossa ma non si sono verificati incidenti di rilievo. Solo qualche coro in strada e nel cortile del Consolato.

Fonte: Torino Today

Moncalieri - Elezioni: tensione al seggio per la popolazione romena

27 maggio 2019 | Era il seggio organizzato su richiesta del consolato. Carabinieri e polizia hanno dovuto convergere al seggio e calmare gli animi. Non ci sono state denunce, ma la situazione è stata tenuta sotto osservazione fino alla fine del voto

MONCALIERI - Elezioni: tensione al seggio per la popolazione romena
Qualche minuti di tensione si è registrato ieri, 26 maggio, durante le operazioni di voto al seggio destinato alla popolazione romena organizzato al centro polifunzionale di Santa Maria, a Moncalieri. Alcuni tra i presenti, nel pomeriggio, hanno cominciato a protestare per l’organizzazione del seggio e l’attesa per votare. Ci sarebbe stato anche qualcuno che avrebbe obiettato sulla regolarità del modus operandi adottato. Così, carabinieri e polizia hanno dovuto convergere al seggio e calmare gli animi. Non ci sono state denunce, ma la situazione è stata tenuta sotto osservazione fino alla fine delle operazioni di voto.

Fonte: Quotidiano di Torino Sud

Prato, lunga fila dei romeni al voto. E i vigili devono chiudere la strada

POLITICA

Maxi afflusso al seggio allestito in via delle Badie per i cittadini della Romania residenti nel Pratese e nel Pistoiese. La Municipale ha dovuto mettere le transenne
di Giorgio Bernardini

Prato. Seggio ingolfato, strada chiusa. Lunghe file dal mattino, arrivate a un chilometro di lunghezza, per il seggio elettorale allestito dal Comune per il voto dei cittadini romeni che dovevano esprimersi non solo per le elezioni Europee, ma anche per due quesiti referendari interni. Si tratta di uno dei 76 seggi in Italia richiesti dell’Ambasciata romena, che è stato preparato nella sala consiliare della Circoscrizione Sud, in via delle Badie. Ombrelli per ripararsi dalla pioggia e code di ore per i cittadini romeni residenti non solo a Prato, dove vivono 3.450 persone di quella nazionalità (sono la seconda patria di provenienza tra gli immigrati dopo i cinesi), ma pure per quelli residenti a Pistoia. L’ufficio elettorale pratese non si attendeva questo flusso, la cui gestione ha creato qualche grattacapo nelle operazioni di organizzazione della giornata. L’affluenza è stata tale che la polizia municipale, nel pomeriggio, ha deciso di chiudere la strada, transennata per poter organizzare la fila di persone in maniera ordinata. Essendo il più povero tra i Paesi dell’Unione, da quando è diventato uno Stato membro, la Romania ha ricevuto decine di miliardi di euro di finanziamenti europei. I fondi strutturali per il periodo 2014-2020 ammontano a circa 32 miliardi di euro. La partecipazione, a questa che è la quarta volta che i cittadini di quel Paese si esprimono per il parlamento di Bruxelles, è andata comunque oltre le aspettative. Il voto romeno in Italia ha seguito il trend dello Stato di provenienza e quello generale dell’accresciuta partecipazione negli stati dell’Unione.

26 maggio 2019

Fonte: Corriere Fiorentino


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Tremila romeni in coda 7 ore. Poi, porta chiusa in faccia a molti

COMUNITÀ ROMENA
Tremila romeni in coda 7 ore. Poi, porta chiusa in faccia a molti
BRESCIA E HINTERLAND
27 mag 2019
Cittadini romeni in attesa del voto - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Erano in coda da ore. Sette ore, per l’esattezza. E alla fine si sono visti e viste chiudere la porta in faccia, con i loro documenti in mano e una voglia di fare valere il proprio voto. Di fronte a quel «basta, non si può più entrare» l’orgoglio è scoppiato in urla arrabbiate, viscerali, come una litania disperata e disordinata, perché «vogliono cucirci la bocca, impedirci di esercitare un diritto, impedirci di dire no allo schifo che stanno mettendo in atto e che ci impedisce di tornare nel nostro Paese».

La voce, anzi le 3mila voci sono quelle della comunità romena di casa a Brescia che, in via Villa Glori, in quella che fu la Circoscrizione Ovest, ieri ha tentato un’impresa: scegliere. Per i romeni l’appuntamento era doppiamente importante. Non solo dovevano esprimersi per le Europee, ma anche per due delicati quesiti referendari.

Fonte: Giornale di Brescia


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Elezioni e referendum, caos al consolato della Romania a Genova: arriva la polizia

Centinaia da tutta la Liguria in coda per votare, solo due persone addette alle operazioni

Momenti di caos e tensione a Genova, in via Casaregis alla Foce, sede del consolato onorario della Romania, dove al quarto piano del civico 50 è stato allestito un seggio per permettere ai cittadini residenti in Liguria di partecipare alle elezioni europee e votare ad un referendum anti corruzione molto atteso dai romeni.

A mezz’ora dalla chiusura dell’ufficio, programmata alle 21, più di cento persone attendevano ancora di votare. Molti hanno chiesto di prolungare l’orario di apertura, ma da Bucarest non è arrivata l’autorizzazione. La rabbia è salita rapidamente e per evitare che la situazione degenerasse è intervenuto il reparto mobile della polizia.

“Vergogna! Vergogna!”, si sono messe a urlare le persone ancora in coda. “Siamo qui dalle 15.20, sono arrivato apposta da Savona – racconta un uomo – e per tutto il pomeriggio a far compilare i documenti c’erano solo due persone. Adesso, quando stanno per chiudere, ne hanno messo una terza. Perché non ci hanno pensato prima?”.

Le persone in coda per votare hanno occupato le scale e alcuni, a pochi minuti dalla chiusura, erano ancora fuori dallo stabile. La polizia in tenuta antisommossa è riuscita poi a convincere chi si trovava fuori dall’ufficio a rinunciare e gli altri a lasciare il palazzo, di fatto bloccato dagli elettori rumeni. Gli agenti hanno preso i nomi di una cinquantina di persone invitandoli a presentare un esposto in procura.

La comunità rumena a Genova conta circa 5mila persone a Genova e più di 20mila in Liguria e il seggio organizzato alla Foce era l’unico aperto in tutta la regione.

Le code chilometriche davanti ai seggi si sono formate in tutte le ambasciate europee della Romania, ma specialmente a Londra e Bruxelles. Il referendum è stato richiesto per l’abrogazione delle misure proposte dal partito dei socialdemocratici al governo (Psd) giudicate un ostacolo alla lotta contro la corruzione. Dai primi risultati giunti dalla notte, anche se non vincolante, il referendum ha raggiunto il quorum del numero dei votanti.

In parallelo, alle Europee, il Psd è stato duramente punito dagli elettori della Romania passando dal 45% (percentuale di consensi alle elezioni politiche del 2016) al 25.8%. Il movimento di opposizione, USR-Plus, si è assicurato invece il 24% delle preferenze, arrivando a sfiorare la vittoria.

Fonte: TeleNord

Ladispoli, polemica sul seggio romeno al Polifunzionale

Lunghe code sotto la pioggia ieri davanti al Polifunzionale di via Yvon de Begnac. Elettori esasperati si lasciano a commenti polemici sui social
Ladispoli, polemica sul seggio romeno –

Coda chilometrica per ore, dalle prime ore del mattino ieri davanti al Polifunzionale di via Yvon de Begnac.

Proprio qui era stato infatti allestito il seggio per gli elettori di nazionalità romena che, come il resto d’Europa, ieri sono stati chiamati alle urne per scegliere i loro rappresentanti al Parlamento Europeo.

Ladispoli, polemica sul seggio romeno

Una calca fuori dal comune causata dalla presenza, in tutto il litorale di un solo seggio messo a disposizione dall’ambasciata romena in Italia per i propri elettori.

Nel raggio di pochi chilometri infatti, i più vicini seggi dove poter votare si trovavano a Roma (tre) e a Viterbo (uno).

Una situazione che ha dunque portato in città i romeni residenti in gran parte del comprensorio: da Fiumicino a Civitavecchia, passando per la zona dei laghi.

Un vero e proprio fiume umano difficile da gestire e soprattutto da smaltire velocemente a causa dei pochi mezzi messi a disposizione proprio dal loro Governo.

“Ci sono solo quattro timbri e un tablet per la trasmissione dei dati”, ha tuonato qualche elettore fuori dal seggio in via Yvon de Begnac mentre aspettava sotto la pioggia il suo turno.

“Siamo qui dalle 12 e abbiamo votato solo ora che sono le 19”, ha incalzato qualcun altro mentre finalmente gioiva per il termine dell’agonia.

E se in diversi hanno puntato il dito contro il proprio Governo, parlando addirittura di “sabotaggio”, c’è invece chi esasperato ha puntato il dito contro l’amministrazione comunale, colpevole solo di aver esaudito la richiesta dell’Ambasciata di allestire, cioè, un seggio, all’interno del proprio territorio comunale.

I commenti negativi, a tratti “violenti”, sui social non sono mancati, con il sindaco Grando in persona che inizialmente aveva deciso di prendere di petto un utente social rispondendo per le rime a un’accusa nei confronti dell’amministrazione comunale che aveva messo a disposizione un solo seggio per gli elettori romeni.

Post, quello del primo cittadino successivamente eliminato, con diversi cittadini romeni che avevano chiesto scusa per la polemica sterile che era nata sulla vicenda.

Infatti, a stabilire il numero di seggi presenti sul territorio nazionale non sono le amministrazioni comunali che su richiesta le ospitano.

A decidere, come aveva spiegato proprio il Sindaco, è l’Ambasciata Romena in Italia.

Non è la prima volta che episodi simili a quelli di ieri si verificano in città.

Il seggio romeno nel 2014 (foto Luigi Cicillini)
Alle precedenti elezioni, ben quattro anni fa, a essere preso d’assalto era stato il comune di Ladispoli, dove era stato allestito il seggio.

L’unico, proprio come per questa tornata elettorale, nel raggio di chilometri.

Una situazione che anche all’epoca era risultata esplosiva.

Alle migliaia di elettori giunti da gran parte del comprensorio per espletare il loro diritto al voto se ne erano aggiunti altri provenienti dalla Capitale, dove alcuni dei seggi attivati dall’Ambasciata avevano chiuso anzi tempo invitando gli elettori a recarsi a Ladispoli.

All’epoca si temette la “sommossa” con l’amministrazione che aveva anche allertato i Carabinieri temendo per l’ordine pubblico.

Fonte: Baraonda News


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Tocco da Casauria: trentanovenne muore investito mentre va in bici

pubblicato da Gigliola Edmondo 25/05/2019

Un 39enne di origini romene è morto in seguito ad un incidente stradale tra un’auto e una bici avvenuto a Tocco da Casauria, sulla strada Tiburtina.
Il 39enne romeno, Dimitri Iriciuk, sposato con moglie e due figli rimasti in Romania, era in sella alla sua bici, ieri sera, 24 maggio, quando è stato travolto dall’auto, una Lancia Y, sulla Tiburtina Valeria, in territorio di Tocco da Casauria. Sul posto è intervenuto il 118, ma per l’uomo non c’è stato niente da fare.

La vittima dell’incidente stava tornando a casa in bicicletta, insieme a un amico Investito Andrei C., romeno di 32 anni, che ha riportato contusioni e ferite a un gomito, quando è stato investito e ucciso, poco dopo le ore 21,30 al chilometro 143 della Tiburtina, all’altezza del salumificio dei fratelli Cappola, dove il trentanovenne lavorava. Ad investire i due ciclisti è stato un trentenne, che viaggiava in direzione monti insieme a una ragazza e a due amici, il quale pare che non li avesse visti e li ha investiti in pieno.
A dare l’allarme ai soccorsi è stato il conducente della Lancia e poco dopo sono arrivate sul posto le ambulanze del 118 di Scafa e di Popoli e i carabinieri di Tocco da Casauria e della compagnia di Popoli.
Inizialmente il traffico sulla Tiburtina è rimasto bloccato, fino a quando non sono state completate le operazioni di soccorso. Il ciclista ferito è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Popoli, mentre il conducente, che è stato sottoposto ad alcoltest e ad altre analisi per accertare se avesse assunto sostanze stupefacenti, e un altro passeggero della vettura sono stati trasportati all’ospedale di Pescara per accertamenti.

I carabinieri stanno svolgendo accertamenti con l’ipotesi di omicidio colposo, ma saranno fondamentali gli esami medici eventualmente a stabilire se l’accusa debba essere quella di omicidio stradale.

Fonte: Rete8

giovedì 23 maggio 2019

Elezioni europee: seggi elettorali speciali per far votare i cittadini romeni

In occasione delle elezioni europarlamentari e del referendum nazionale del 26 maggio 2019, i cittadini romeni che si troveranno nella Marca potranno votare in un seggio a loro dedicato.

Dal 23 al 26 maggio 2019, i cittadini degli stati membri dell'Unione Europea eleggeranno, tramite voto diretto, il nuovo Parlamento europeo. Secondo la legislazione romena però, il 26 maggio si terranno oltre alle elezioni per i rappresentanti della Romania nel Parlamento Europeo anche il referendum nazionale indetto dal presidente della Romania.

I cittadini romeni che il giorno delle votazioni si troveranno in Italia potranno votare in uno dei 76 seggi elettorali istituiti presso le sedi delle missioni diplomatiche e consolari della Romania, presso le sedi degli istituti culturali romeni, presso i consolati onorari ed in altri luoghi. L’ambasciata di Romania in Italia ha realizzato una mappa interattiva dei seggi elettorali, disponibile sulla pagina Facebook, sul sito della missione diplomatica e a questo link. In provincia di Treviso ci sarà solo un seggio dove i cittadini romeni potranno votare e sarà all'hotel Maggior Consiglio in strada Terraglio, 140.

Fonte:TrevisoToday

giovedì 16 maggio 2019

Festa dei Popoli 2019, 19 maggio a Roma

Domenica 19 maggio a Roma in Piazza di San Giovanni in Laterano si svolgerà la 28ma Festa dei Popoli, manifestazione che si rivolge a tutte le comunità immigrate presenti nella capitale per condividere insieme una giornata di festa all'insegna del dialogo e della cooperazione tra i popoli.

Il programma prevede la celebrazione di una messa nella Basilica di San Giovanni, seguita da un pranzo sul sagrato con la possibilità di degustare la cucina di circa 10 comunità diverse provenienti da tutte parti del mondo.
Ci saranno poi una serie di esibizioni artistiche da parte delle diverse comunità e infine un concerto.

«Le mamme del mondo» si incontrano a Bari, tra musica, moda e arte

L'EVENTO

La manifestazione, giunta alla terza edizione, promuove l'integrazione fra i popoli: in passerella e sul palco mamme e bimbi da tutto il globo
BIANCA CHIRIATTI
16 Maggio 2019

Prendi un linguaggio universale, arte, moda, canto, che non guarda etnia, religione, colore della pelle. Aggiungi un’associazione, TraciaLand, che favorisce l’incontro tra le varie culture che vivono in città, compresi i baresi stessi. Il risultato è «Le mamme del mondo», evento organizzato dalla rumena Monica Irimia, che ieri per il terzo anno consecutivo ha riunito sullo stesso palco del Salone degli Affreschi dell'Università Aldo Moro di Bari bambini e donne da tutto il globo, dal Senegal alla Cina, passando per Georgia e Brasile, dimostrando che la pluriculturalità è un valore aggiunto per ogni territorio.
Una sfilata con costumi tipici di ogni paese, cuciti dalle mamme, in passerella con i figli (tra le modelle anche Megan, la 23enne che diffuse sui social la foto del volto tumefatto dopo le botte dell’ex). Un coro multietnico, l’unico del Sud Italia, che canta la ninna nanna in dialetto di Modugno. Ogni popolo membro di questa grande famiglia globale, dove l’integrazione diventa aggregazione.
Sullo sfondo le sculture di Maria Pierno, curatrice e Maestro d'arte (suo è il simbolo dell'evento, la scultura della mamma col pancione - Malta di Geris) e la città dell’accoglienza, che come spiega la cantante rumena Haiducii, Paula Mitrache, ospite speciale, a Bari da 26 anni, «è una porta senza una chiave, sempre aperta».

(videointerviste, in ordine di apparizione: Monica Irimia - organizzatrice dell'evento, Maria Pierno - curatrice e Maestro d'arte, Paula Mitrache, in arte Haiducii - cantante)

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

Romania: Pil in crescita del 5 per cento nel primo trimestre

Bucarest, 15 mag - (Agenzia Nova) - Il Prodotto interno lordo (Pil) della Romania è cresciuto nel primo trimestre di quest'anno del 5 per cento come serie lorda rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre rispetto al trimestre precedente la crescita è stata dell'1,3 per cento. Lo riferisce l'Istituto nazionale di statistica (Ins) con un comunicato. Come serie destagionalizzata, nei primi tre mesi di quest'anno, il Pil ha registrato un anticipo del 5,1 per cento. Secondo il Programma di convergenza 2019-2022 pubblicato dal ministero delle Finanze di Bucarest, per il 2019 è stimata una crescita economica del 5,5 per cento, come conseguenza di un contributo positivo della domanda interna (6,1 punti percentuali) e di un contributo leggermente negativo delle esportazioni nette (-0,6 punti percentuali). Una settimana fa, la Commissione europea ha rivisto le sue stime per la crescita dell'economia romena al 3,3 per cento quest'anno, mentre a gennaio l'esecutivo dell'Ue indicava un anticipo del 3,8 per cento del prodotto interno lordo. Inoltre, all'inizio di aprile, anche il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha rivisto al ribasso al 3,1 per cento, dal 3,4 per cento, le stime dell'evoluzione dell'economia romena nel 2019. L'8 maggio la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ha stimato che l'economia rumena registrerà una crescita del 3,2 per cento quest'anno, rispetto a una previsione di novembre del 2018, del 3,6 per cento.

Fonte: Agenzia Nova
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Mogos da record: zero minuti saltati in stagione

DI LORENZO COELLI
 12 MAGGIO 2019

Tutte e 36 le partite di campionato giocate per intero: Mogos è diventato l’unico calciatore di movimento della Serie B a non saltare neanche un minuto

Indistruttibile, inossidabile, più semplicemente Vasile Mogos: il terzino romeno della Cremonese è infatti diventato l’unico giocatore di movimento a fare en plein di minuti in questo campionato di Serie B. Il classe ’92 ha giocato infatti tutti i 3.454 minuti di questa stagione (recuperi inclusi), suddivisi nelle 36 giornate. Purtroppo per lui e per i grigiorossi la sconfitta di Perugia lo obbliga ad andare in vacanza anticipatamente, ma la sua prima stagione all’ombra del Torrazzo può dirsi più che soddisfacente, per le prestazioni di livello e per i 4 gol realizzati.

GUERRIERO – Arrivato l’estate scorsa dall’Ascoli in cambio di Cavion, inizialmente la presenza di Mogos è stata oscurata dall’addio di un giocatore speciale per i tifosi come il centrocampista classe ’94, uno degli eroi della promozione in Serie B con Tesser. Con il passare del tempo però Vasi ha dimostrato il suo vero valore ed è ben presto diventato punto fermo e leader di questa Cremonese. I suoi 4 gol stagionali hanno portato punti pesanti e la sua spinta sulla destra è stata costante. L’essere diventato l’unico giocatore di movimento a non aver saltato nemmeno un minuto (gli altri sono Micai, Paleari e Gabriel, tutti portieri) è il coronamento di una stagione positiva per il laterale romeno, nella speranza che anche l’anno prossimo possa contribuire alla causa grigiorossa.

Sia Mandorlini che Rastelli hanno dato fiducia a un giocatore che quando scende in campo ce la mette sempre tutta per onorare la maglia che indossa. Mogos, l’indistruttibile.

Fonte: Cuore GrigioRosso

Fare impresa: consegna dei diplomi a circa trenta rumeni della Provincia di Chieti

Tre partecipanti hanno vinto un piccolo fondo per intraprendere l’attività
Pubblicato il: 10/05/2019 | di Lea Di Scipio

Si è svolta ieri, 9 maggio, la cerimonia di consegna dei diplomi ai circa trenta partecipanti ad un progetto europeo sviluppato in Italia a beneficio della comunità rumena, nell’ambito del programma ‘Operativo sul Capitale Umano’ che stabilisce azioni intraprese dalla Romania nel settore delle risorse umane.

“Questa iniziativa comunitaria è finanziata dal governo rumeno che si impegna molto sul fronte della progettazione e riesce, quindi, ad intercettare parecchi fondi. I progetti sono finalizzati a creare start up d’impresa per riportare in patria il know how che i cittadini rumeni hanno acquisito nel paese di accoglienza”. Queste le parole di introduzione di Eliana Menna, della Fondazione Istituto Tecnico Superiore per le Nuove Tecnologie della Vita, partner di progetto insieme a Euro Best Team, Start Business – Romani din Italia e Latina.

Il percorso, durato un anno, ha previsto una formazione in modalità e-learning per apprendere le competenze manageriali e sviluppare un business plan e ha coinvolto 210 iscritti in tutta Italia.

“Di tutti i piani sviluppati – ha sottolineato la Menna - 25 sono risultati i migliori e, tra questi, 5 in Abruzzo, di cui, in particolare, 3 vivono tra San Salvo e Vasto. Questi saranno beneficiari di un margine di 40.000 euro da poter spendere al fine di intraprendere fattivamente l’attività”.

Presenti ed emozionati tutti i corsisti, tra cui i tre vincitori della borsa, Stefan Margui, Constantin Catalin Vaideanu e Iancu Florin.

“Questa esperienza è un esempio concreto di come si può collaborare e interagire tra stati diversi. Sono molto contento di aver messo a disposizione le risorse del centro e di aver ottenuto un risultato così notevole per la nostra zona”, così ha concluso il responsabile del Centro per L’impiego di Vasto, Orlando Pierantonio.

Presente all'appuntamente il sindaco Francesco Menna.

Fonte: Histonium.net

Orari di lavoro e riposi di colf e badanti

Lavoro / Leggi e prassi
Orari di lavoro e riposi di colf e badanti
Rossella Quintavalle - LEGGI E PRASSI

Quali orari di lavoro sono previsti e a quali riposi hanno diritto colf e badanti? Le regole che i datori devono rispettare e la distinzione tra lavoratori conviventi e non conviventi.
10 MAGGIO 2019Orari di lavoro e riposi di colf e badanti

In riferimento all’orario di lavoro del collaboratore domestico e/o badante, occorre fare una preliminare distinzione tra lavoratori conviventi e non conviventi.

Il CCNL infatti prevede che la durata normale dell’orario di lavoro è quella concordata fra le parti con un massimo di:

10 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 54 ore settimanali, per i lavoratori conviventi;
8 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 40 ore settimanali, distribuite su 5 giorni oppure su 6 giorni, per i lavoratori non conviventi.
Lavoratori conviventi
Per i lavoratori conviventi, ai quali il datore di lavoro ha il dovere di concedere la residenza presso la propria abitazione, l’orario di lavoro è di 54 ore settimanali in deroga alla durata media ammessa per la quasi totalità dei lavoratori subordinati e sancito dall’art. 4 del D.lgs. n. 66/2003 (per ogni periodo di sette giorni, 48 ore comprese le ore di lavoro straordinario, con riferimento a un periodo non superiore a quattro mesi).

Sebbene non sembrerebbe conciliabile una prestazione a tempo parziale in regime di convivenza, è tuttavia previsto che i soli lavoratori conviventi inquadrati nei livelli C, B e B super, nonché gli studenti di età compresa fra i 16 e i 40 anni frequentanti corsi di studio al termine dei quali viene conseguito un titolo riconosciuto dallo Stato o da Enti pubblici, possono essere assunti in regime di convivenza anche con orario part-time fino a 30 ore settimanali così distribuito:

interamente collocato tra le ore 6.00 e le ore 14.00;
interamente collocato tra le ore 14.00 e le ore 22.00;
interamente collocato, nel limite massimo di 10 ore al giorno non consecutive, in non più di tre giorni settimanali.
Per tali lavoratori conviventi part-time la retribuzione di riferimento è indicata nella Tabella B prevista dall’accordo siglato lo scorso 15 gennaio 2019, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dalla Commissione Nazionale per l’aggiornamento retributivo del lavoro domestico, oltre alla spettanza della retribuzione in natura di vitto e alloggio; ad esempio, se il periodo continuativo di lavoro è superiore alle 6 ore giornaliere, spetta al lavoratore la fruizione del pasto, o, in mancanza, il pagamento dell’indennità convenzionale.


Riposo giornaliero
Il lavoratore convivente ha diritto ad un riposo di almeno 11 ore consecutive ogni 24 ore. Se l’orario giornaliero non è interamente collocato tra le ore 6.00 e le ore 14.00 o tra le ore 14.00 e le ore 22.00, lo stesso ha diritto ad un riposo intermedio non retribuito, normalmente nelle ore pomeridiane, non inferiore alle 2 ore giornaliere di effettivo riposo.

Riposo settimanale
Ai lavoratori conviventi spetta, in via generale, un riposo nella giornata della domenica per 24 ore, e ulteriori 12 ore da godere in qualsiasi altro giorno della settimana, concordato tra le parti. I lavoratori che professano una fede religiosa da celebrarsi in una giornata diversa dalla domenica, si accorderanno diversamente con il proprio datore di lavoro. L’eventuale prestazione lavorativa richiesta durante le 12 ore di riposo deve essere compensata con la retribuzione globale di fatto maggiorata del 40%, mentre il riposo delle 24 ore la domenica è irrinunciabile e, nel caso venga chiesta eccezionalmente la prestazione lavorativa, tale riposo non fruito deve essere goduto nella giornata immediatamente successiva, mentre le ore lavorate di domenica devono essere maggiorate del 60%.

Lavoro notturno
Il lavoro notturno è quello prestato tra le ore 22.00 e le ore 6.00, e deve essere retribuito con una maggiorazione del 20% della retribuzione globale di fatto oraria.

Lavoratori non conviventi
Tra i non conviventi si annoverano più numerosi i c.d. “COLF” ad ore. Per tali lavoratori assunti per lavorare un definito numero concordato di ore settimanali, non è previsto alcun limite minimo di orario settimanale, tanto è vero che un collaboratore deve essere assicurato anche se svolge attività lavorativa per una sola ora a settimana presso un solo datore di lavoro. In riferimento ai lavoratori “ad ore”, c’e da sottolineare che all’aumentare delle ore lavorate, segue un aumento del contributo a carico di entrambe le parti fino ad un orario settimanale di 24 ore che, una volta superato, produce un risparmio contributivo come si evince dalle tabelle pubblicate annualmente dall’INPS. I lavoratori non conviventi, hanno diritto a 24 ore di riposo la domenica.

Discontinue prestazioni notturne di cura alla persona
È possibile assumere personale non infermieristico per discontinue prestazioni assistenziali di attesa notturna a favore di:

una persona autosufficiente; in tal caso il lavoratore deve essere inquadrato nel livello B super;
una persona non autosufficiente; in tal caso il livello di appartenenza è il C super o D super a seconda della formazione posseduta dal lavoratore.
In entrambi i casi, se la collocazione temporale della prestazione è ricompresa tra le ore 20.00 e le ore 8.00 spetta la retribuzione prevista dalla tabella D relativa al livello di inquadramento. Al personale non convivente, deve essere corrisposta la prima colazione, la cena, e una sistemazione per la notte.

È possibile, inoltre, avere necessità di assumere un lavoratore esclusivamente per garantire una presenza notturna tra le ore 21.00 e le ore 8.00. Il lavoratore, al quale deve essere garantito un alloggio idoneo per il completo riposo notturno, deve essere inquadrato al livello E. In caso di richiesta di intervento notturno, le ore prestate devono essere retribuite in aggiunta, sulla base delle retribuzioni previste per i lavoratori non conviventi in tabella C, limitatamente al tempo effettivamente impiegato.

Lavoro Straordinario
Lo straordinario, fatto salvo diverso accordo che preveda un corrispondente riposo compensativo, è retribuito con la retribuzione globale di fatto oraria così maggiorata:

del 25%, se prestato dalle ore 6.00 alle ore 22.00;
del 50%, se prestato dalle ore 22.00 alle ore 6.00;
del 60%, se prestato di domenica o in una festività durante la quale dovrebbe essere osservato il completo riposo.
Relativamente alle festività, nel rapporto “ad ore” le stesse devono essere retribuite sulla base della normale paga oraria ragguagliata ad un 1/6 dell’orario settimanale. Nel caso in cui si tratti di una festività infrasettimanale coincidente con la domenica, al lavoratore spetta il recupero del riposo in altra giornata ovvero il pagamento di 1/26 della retribuzione globale di fatto mensile.

Per i lavoratori non conviventi, le ore eccedenti le 40 e fino alle ore 44 settimanali, purché eseguite nella fascia oraria compresa tra le ore 6.00 e le ore 22.00, sono compensate con la retribuzione globale di fatto oraria maggiorate del 10%.

Fonte: Informazione Fiscale

Festa dell’Europa: proiettato sulla Mole il logo della Presidenza romena del Consiglio UE

9 maggio 2019 | Festa Europa | Celebrazioni a Torino con la Comunità romena
Attualità

La Città vicina alla comunità romena composta da circa 80 mila persone, residenti in tutto il territorio metropolitano

10 maggio 2019

Il logo della Presidenza romena del Consiglio UE sulla Mole Antonelliana (Foto di Mihai Bursuc)

"L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto". Questo è uno dei paragrafi quanto mai attuali della dichiarazione Schuman, il discorso tenuto a Parigi il 9 maggio 1950 da Robert Schuman, l'allora Ministro degli esteri del governo francese.

Il 9 maggio 2019, 69 anni più tardi, si celebra la Festa dell’Europa con, in mente, il suo particolare significato. La Dichiarazione Schuman ha posto le basi di una visione comune sui principi dell’unità e della libertà, sulle quali si fonda il progetto europeo.

Logo della Presidenza romena del Consiglio UE proiettato sulla Mole
A Torino la festa è stata ricordata dalla proiezione del logo della Presidenza romena del Consiglio UE sulla Mole Antonelliana, mentre a Sibiu, nel cuore della Transilvania, la festa dell’Europa è stata celebrata attraverso il Summit informale dei capi di stato o di governo, una riunione importante per il futuro dell’Unione. La Città di Torino, dunque, si è unita all’orgoglio della sua comunità romena, composta da circa 80 mila persone, residenti in tutto il territorio metropolitano, mettendo a disposizione il suo monumento simbolo per celebrare insieme questa ricorrenza storica.

Chiara Appendino, sindaca di Torino: “La comunità romena di Torino è una presenza importante, attiva e propositiva, che ha messo radici profonde e si è rapidamente integrata nel tessuto sociale ed economico della città. Siamo orgogliosi di ricordare insieme ai romeni torinesi questo momento importante che rinsalda le nostre comuni radici europee e fortifica la convivenza civile”.

Principali tappe della Romania in UE
Il 1 Gennaio 2007 la Romania entrava a fare parte della grande famiglia europea e 12 anni più tardi, il 1 gennaio 2019 la Romania detiene per la prima volta la presidenza semestrale del Consiglio dell’Unione europea. Le priorità della presidenza della Romania al Consiglio UE si impostano quindi su quattro pilastri: un’Europa della convergenza; un’Europa più sicura; un’Europa come più forte attore globale; un’Europa dei valori comuni. I principali obiettivi circoscritti a queste priorità consistono nella promozione della parità di genere a livello legislativo e nel mondo del lavoro; la lotta contro ogni forma di discriminazione e populismo; l’attenzione alle questioni migratorie e lo sviluppo dell’agenda sociale e della competitività tramite ricerca e innovazione, digitalizzazione e connettività.

Fonte: Torino Today


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La salma di Cristian Lacatusu ritrovata in un canale tra Marmirolo e Goito

13 Maggio 2019

MARMIROLO Le speranze, ormai ridotte quasi a zero, si sono spente del tutto nel pomeriggio di ieri, quando un passante ha notato – aveva detto testualmente – «un fagotto di abiti che galleggiava» nelle acque del canale diversivo Pozzolo Maglio a Marengo di Marmirolo, al confine con il comune di Goito. In quegli abiti ormai macerati dalla lunga permanenza nell’acqua, era avvolto il corpo di Cristian Raul Lacatusu, l’operaio 23enne di origini rumene residente a Valeggio, inghiottito dalle acque del diversivo a Pozzolo all’alba di domenica scorsa, al termine di una battuta di pesca con quattro amici.
Subito dopo la segnalazione sono arrivati sul posto i carabinieri di Goito e il comandante della stazione di Marmirolo, oltre ai vigili del fuoco di Mantova che si sono occupati del recupero dei poveri resti del giovane; e la fondata ipotesi che potesse essere proprio lui è stata fugata un paio d’ore dopo quando il padre e la sorella del 23enne hanno confermato, tra le lacrime, che il corpo era quello del proprio congiunto. Di Cristian Raul Lacatusu si erano perse le tracce domenica scorsa, all’alba: al termine di una battuta di pesca con quattro amici, era salito con due di loro sull’auto con cui si erano recati a Pozzolo per trovare riparo da un improvviso scroscio di pioggia. Un errore umano, probabilmente legato al fatto che la marcia dell’auto era inserita e il freno mano era stato staccato, ha fatto sì che all’accensione del motore il mezzo fosse scattato in avanti finendo nelle gelide acque del canale. I due amici di Lacatusu, anche grazie all’intervento di altri pescatori, erano stati tratti in salvo mentre nulla si era potuto fare per il 23enne che è immediatamente scomparso alla vista dei presenti. Sono seguiti giorni di febbrili ricerche che avevano portato anche al ritrovamento dell’auto ma del 23enne nessuna traccia. Prima di ieri pomeriggio quando il canale che lo aveva tradito ha deciso di restituire pietosamente il giovane al dolore dei propri famigliari.

Fonte: La Voce di Mantova


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Urago d'Oglio: albero travolge e uccide due fratelli romeni

Cronaca / Urago d'Oglio
Sradicato dalla tempesta, albero travolge e uccide due fratelli
Scaraventati nel fiume dal grosso albero, i due fratelli sono morti annegati. Con loro un amico, illeso ma trovato in forte stato di shock

12 maggio 2019

Immensa tragedia sabato sera a Urago d'Oglio, dove due fratelli romeni di 48 e 42 anni sono morti annegati dopo essere stati travolti da un grosso albero.

Verso le 19, le due vittime stavano pescando sul fiume in compagnia di una terza persona, quando - in prossimità della ciclopedonale che conduce a Pontoglio - sono stati sorpresi dalle tempesta di grandine che ha interessato diverse zone del Bresciano.

Per cercare un po' di riparo hanno deciso di fermarsi sotto alcune piante, una delle quali è stata sradicata dal forte vento e li ha travolti, scaraventandoli nell'Oglio. Il 48enne è stato colpito alla testa ed è finito nel fiume già privo di sensi, il più giovane è invece rimasto intrappolato sotto l'albero, che l'ha tenuto bloccato in acqua all'altezza del torace, facendolo annegare in pochi istanti.
Il loro amico è invece sopravvissuto, praticamente illeso: è stato proprio lui a dare l'allarme. All'arrivo di ambulanze, vigili del fuoco e carabinieri, si trovava in forte stato di shock ed è stato accompagnato in ospedale. Per i due fratelli non c'è stato invece nulla da fare: il più anziano abitava a Brescia, l'altro era residente a Borgosatollo.

Fonte: Brescia Today


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Femminicidio a Cave. Il 69enne Antonio Brigida, durante una lite spara ed uccide la moglie Carmen, romena di 45 anni

08/05/2019

CAVE – È accaduto a Cave intorno a mezzogiorno di oggi, 7 Maggio, in Via delle Noci, al civico 1, l’edificio all’angolo con Via Speciano.

Vivevano qui Antonio Brigida, il 69enne che di mestiere fa l’autotrasportatore, e Carmen Vermica, la moglie 45enne di origini romene.
Un matrimonio che evidentemente negli ultimi tempi iniziava ad avere qualche problema. Le liti diventavano sempre più frequenti…
Oggi il tragico epilogo.
Intorno a mezzogiorno colpi di pistola. I vicini allertano i Carabinieri.
I militari intervengono.
L’autotrasportatore, ancora con l’arma in mano, detenuta legalmente per uso sportivo, si consegna senza opporre resistenza…
Per Carmen, nulla da fare… i sanitari possono solo constatarne la morte.
Lui è un volontario della Croce Rossa Italiana, lei era socialmente molto attiva soprattutto nell’ambito della comunità parrocchiale.
Entrambi genitori di figli nati da precedenti matrimoni…
Nella storia della coppia nessuna denuncia di violenza.
Nel paese dei prenestini, sgomento e sconcerto…

Sull’accaduto giunge il comunicato ufficiale del Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Tivoli dr. Francesco Menditto.
Lo pubblichiamo di seguito.

«Al fine di assicurare, nel rispetto del segreto investigativo, il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, comunico che i Carabinieri di Cave, giunti sul posto alle ore 12 allertati da persone che avevano sentito colpi di arma da fuoco, hanno accertato la morte della donna V.C.

Era presente nell’appartamento il marito, B.A. di anni 69 che aveva ancora tra le mani la pistola regolarmente detenuta dal 1999 utilizzata per l’omicidio della moglie.

Sono intervenuti il Nucleo Investigativo del gruppo Carabinieri di Frascati, per procedere ai necessari rilievi, e i Carabinieri della Compagnia di Palestrina per ricostruire nel dettaglio la dinamica del delitto.
Il PM di turno sta procedendo all’interrogatorio di B.A.

Si è accertato che non risultano denunce o querele presentate dalla donna ai danni dell’uomo, né segnalazioni di soggetti pubblici o privati o interventi dei Carabinieri per violenza – fisiche o morali – ai danni della donna, né procedimenti tra i coniugi innanzi al Tribunale di Tivoli di separazione o di altra natura.

Sono in corso le indagini per accertare ogni dettaglio dell’omicidio, che ben può essere definito femminicidio (trattandosi dell’uccisione di una donna in un contesto familiare), e per verificare se vi fossero stati segnali di qualunque natura – nel contesto locale e ambientale di una cittadina di circa 10.000 abitanti – che se comunicati ai Carabinieri o all’Autorità Giudiziaria avrebbero potuto impedire l’omicidio che non può essere ricondotto a una mera e isolata lite familiare».

F.to Il Procuratore della Repubblica dott. Francesco Menditto

Fonte: Cronache Cittadine

martedì 7 maggio 2019

Rediviva. Participare românească la Festivalul Internațional de Poezie din Milano

În perioada 10 – 12 mai 2019 se va desfășura la Milano cea de a treia editie a Festivalului Internațional de Poezie, care va cuprinde o amplă serie de manifestări cu numeroși invitați și o largă desfășurare publică în diferite instituții dar și pe străzile orașului. De fapt, programul se extinde cu mult peste cele trei zile dedicate, prin alte evenimente direct legate organizate pe parcursul întregului an de Asociatia Festivalul de Literatură din Milano a carei initiator este poetul Milton Fernandez. Tema celei de a patra ediții a Festivalului este ”Il gioco dei mondi”, reprezentată grafic de un șotron desenat cu creta pe asfalt ce va decora și însoți ca un leit-motiv toate acțiunile organizate.

A devenit o tradiție ca străzile care duc înspre locurile de agregare să fie tapețate cu bilețele cuprinzând poezii la temă, agățate în pomi, la balcoane, pe garduri sau în vitrine. Și tot tradițională este și deschiderea către o participare activă din partea tuturor, prin desfășurarea celor mai multe din evenimente pe străzi și în piețe, la care microfonul este pus la dispoziția oricărui doritor să intervină.

Poezia românească nu putea să lipsească la această manifestare internațională, la care a fost prezentă începând de la prima ediție din 2016 și se bucură de un loc privilegiat, datorat și strânselor legături de colaborare dintre organizatori și asociațiile culturale ale diferitelor comunități ce activează în Milano, printre care se numără și Centrul Cultural Italo-Român care participă pentru a doua aoară la această amplă manifestare din capitala lombarda.

O primă prezență românească s-a materializat prin lansarea în prezența autoarei a cărții ”Inno all’Esistenza” (Imn Existenței) de Elena Liliana Popescu, ediție bilingvă apărută la Editura Rediviva, în cadrul unui eveniment dedicat României din ciclul ”La città plurale”.

O participare mai amplă se realizează prin recitalul de poezie susținut pe 11 mai la ora 16.30 în sala Ex-Fornace de autorii incluși în volumul “INFLORESCENȚE. Poeți români din Italia. Antologie de poezie contemporană.”, publicat recent la Editura Rediviva sub îngrijirea poetei Florentina Niță. Antologia cuprinde poezii inedite în versiune bilingvă româno-italiană ale poeților care au aderat la inițiativă, printre care se numără autori consacrați, cu volume deja publicate, dar și mulți debutanți, cărora li se oferă cu această ocazie o șansă de afirmare. Aceștia sunt, în ordinea apariției în volum: Crina Popescu, Mărioara Vișan, Alexandra Firiță, Tincuța Borsan, Rodi Vinau, Florentina Niță, Silvia Rîșnoveanu, Lidia Popa, Ana Maria Pătrașcu, Gherghina Tofan, Angelica Prelipcean, Olimpia Danci, Vasile Hatoș, Maria Cristina Pleșcan, Loredana Pastia, Gheorghe Sănduleac.

Fără a se pretinde o selecție exhaustivă a numeroaselor manifestări poetice românești afirmate în prezent în Peninsulă, lucrarea se poate mândri cu o bună reprezentativitate privind zona de proveniență a acestora și actuala localizare geografică. Autorii sunt originari din Iași, Botoșani, Neamț, Galați, București, Bihor, Maramureș precum și din Republica Moldova și rezidenți atât în nordul Italiei, în regiunile Piemont și Lombardia, precum și la Roma, Ravenna sau Bari.

Să mai menționăm că pe străzile festivalului din Milano iubitorii de poezie vor putea admira fluturând în soare poezii de: Lucian Blaga (Amintire), George Coșbuc (Jucăriile celui cuminte), Nichita Stănescu (Joc, Mister de băieți, Poem). Versurile au fost selecționate, traduse și puse la dispoziția organizatorilor de către Florentina Niță și vor fi prezentate în cadrul unor intervenții pe parcursul festivalului.

Rediviva, 4 mai 2019

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rediviva.it - Casa editrice del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano
La casa editrice Rediviva nasce nel 2012 come progetto del Centro Culturale Italo Romeno – fondato a Milano nel 2008 – grazie all’iniziativa di un gruppo di scrittori, giornalisti, critici e sociologi, con l’intento di promuovere la cultura romena in Italia e di ampliare i legami culturali e spirituali esistenti tra i due popoli.
Milano

30 anni dalla Rivoluzione Romena, testimonianze, 10 maggio ore 17.30 a Trieste



Venerdì 10 maggio 2019 alle ore 17,30 con ritrovo presso il Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa, a Trieste in Piazza Vittorio Veneto, Palazzo delle Poste, pianoterra, avrà luogo una Tavole Rotonda sulla Rivoluzione romena, scoppiata nel dicembre del 1989. Protagonisti di eccezione della tavola rotonda, patrocinata dal quotidiano Il Piccolo di Trieste e dal Consolato Generale della Romania a Trieste, organizzata dall’Associazione Decebal con il Museo Postale di Trieste: Petrisor Morar, Paola Spinelli, Marius Oprea. (di seguito brevi curricula). La tavola rotonda sarà presieduta da Guido Barella. Interventi previsti di Ervino Curtis, Presidente Associazione Decebal, ed Elena Pantazescu Curtis, Segretario Generale Associazione Decebal. Espressioni di saluto in apertura di Maria Letizia Fumagalli, direttore della Filiale Poste Italiane di Trieste, Chiara Simon, Direttrice del Museo Postale, S.E. Victor Cosmin Lotreanu, Console Generale della Romania a Trieste. Nelle sale del Museo verrà inaugurata una mostra sulla rivoluzione romena. Nei prossimi giorni pubblicheremo alcune foto dei contenuti della mostra.

GUIDO BARELLA, Trieste, giornalista del quotidiano triestino Il Piccolo, è stato anche per tre mandati consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. Ha scritto per le edizioni San Paolo, La Tortura del Silenzio, libro-inchiesta dedicato all’opera di Marius Oprea per far luce sui crimini della dittatura comunista in Romania.

PETRISOR MORAR, Timisoara, economista presso l’Industria laniera di Timisoara. Protagonista della rivoluzione dai primi momenti, Presente sul Balcone dell’Opera, cuore operativo ed informativo della rivoluzione Fondatore del F.D.R. (Fronte Democratico Romeno) primo partito postrivoluzionario. Consigliere nazionale del F.S.N. (Fronte di Salvezza Nazionale). Vicepresidente del Consiglio Ragionale di Timis. Deputato e membro della Assemblea Costituente. Presidente del partito F.D.R. Vice Ministro, con delega ai problemi della rivoluzione.

PAOLA SPINELLI, Roma, laureata in Storia e Filosofia, dal 1979 ha lavorato alla redazione esteri del Tg3 seguendo in particolare, come inviata speciale, le trattative est ovest per il disarmo nucleare, l’era Gorbaciov e gli ultimi anni dell’impero sovietico. Nel 1989 era l’unica inviata italiana presente per tutto il periodo della protesta degli studenti di Pechino sulla Tien An Men. Sul finire dello stesso anno venne inviata a Bucarest nei giorni concitati della rivolta contro Ceausescu. È stata poi caporedattore centrale del Tg3 e infine, dal 2006, ha lavorato a Trieste come capostruttura dei programmi Rai in lingua italiana.

MARIUS OPREA, Bucarest, storico, poeta e saggista. laureatosi all' Università di Bucarest, ha conseguito un dottorato di studio con una tesi sul ruolo e l'evoluzione della polizia segreta dell'era comunista, la Securitate, tra 1948 e 1964 Oprea attualmente lavora come giornalista e ricercatore presso l'Istituto Romeno di storia recente. Presidente dell'Istituto per le indagini sui crimini comunisti in Romania.

Associazione italo-romena Danubio,
Presidente: Iulia Negru Daniela
Codice Fiscale 90153360327,
Sede legale: via Caccia 10,
Trieste CAP 34129
Email: associazione.danubio@gmail.com
IBAN: IT68J0503402202000000101882

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Giovane romeno di Valeggio disperso nel Mincio: il racconto del pescatore che ha salvato gli altri

CRONACA
Villafranca
6 Maggio 2019

"Ci sono passati davanti trascinati dalla corrente. Annaspavano, erano in grave difficoltà. Uno dei due era più vicino alla riva".

Giovane romeno di Valeggio disperso nel Mincio: il racconto del pescatore che ha salvato gli altri. “Ci sono passati davanti trascinati dalla corrente. Annaspavano, erano in grave difficoltà. Uno dei due era più vicino alla riva”.

Giovane romeno di Valeggio disperso nel Mincio: il racconto del pescatore che ha salvato gli altri
Giovanni Amoroso è uno dei pescatori veronesi che si trovavano sul luogo della tragedia, a Pozzolo sul Mincio: grazie a lui e ai suoi compagni, l’altro ragazzo che ha rischiato di essere spazzato via dal fiume si è salvato. Lo ha intervistato GiornalediMantova.it.

24enne disperso nel Mincio

E’ gentile e disponibile il pescatore del Veronese Giovanni Amoroso, nel raccontaci quei momenti drammatici, ma la voce – quando deve tornare a ripercorrere ciò che ha visto nella giornata di ieri, domenica 5 maggio 2019 – trema impercettibilmente. La prima cosa che puntualizza è che avrebbe voluto riuscire a salvarli entrambi, ma la situazione era davvero proibitiva. La felicità di aver salvato una vita non cancella dagli occhi di Giovanni il timore per un’altra vita: quella del 24enne che è stato trascinato via dalle acque del Mincio. Mentre continuano le ricerche, ci si scontra con la frustrazione di non aver ancora trovato nulla. Finora, purtroppo, si sono rivelate vane le ricerche messe in campo per trovare il 23enne Raul Cristian Lacatusu e l’auto finita nel Mincio. Il ragazzo, di origine romena è residente a Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona. Per tutta la giornata di ieri, domenica 5 maggio 2019, nonostante il forte maltempo, i sommozzatori dei vigili del fuoco e i carabinieri hanno eseguito le ricerche sul pelo dell’acqua e anche nel corso del fiume. Ma, purtroppo, finora non è stata trovata traccia né del ragazzo né dell’automobile.

Il dramma

A rischiare la vita nella giornata di ieri non è stato soltanto Cristian,ancora disperso. Nel tratto del canale diversivo Mincio a Pozzolo hanno infatti rischiato di annegare tutti e cinque i pescatori che stavano riposando nell’auto che poi è scivolata nel fiume. Quatto dei protagonisti di questa terribile vicenda sono riusciti a mettersi in salvo. Ed è proprio grazie all’intervento di un gruppo di pescatori di cui faceva parte anche Amoroso, che l’altro giovane in pericolo si è salvato.

“Eravamo in quella località del Mantovano per una gara di pesca, il tempo era brutto, la visibilità scarsa: il fiume era gonfio. Dopo nemmeno cinque minuti abbiamo sentito un ragazzo urlare: stava incitando due persone che erano finite in acqua. Ci sono passate davanti trascinate dalla corrente. Annaspavano, erano in grave difficoltà. Uno dei due era più vicino alla riva. L’abbiamo incitato, mi sono sdraiato a terra e mi sono proteso più che potevo per tendergli la mano. Lui ha trovato la forza di afferrarla, così l’abbiamo trascinato fuori dall’acqua.”

Così si è salvato l’altro pescatore. Cristian, invece, era più distante dalla riva.

“L’altro ragazzo invece era più distante, non siamo riusciti a prenderlo, non c’è stato neppure il tempo. Non appena abbiamo messo al sicuro uno abbiamo subito cercato con lo sguardo l’altro giovane, ma è scomparso trascinato via dalla corrente.”

In queste ore di angoscia in cui proseguono le ricerche di Cristian, il gruppo di pescatori veronesi “eroi per caso” è stato fondamentale e ha contribuito a salvare una vita.

Fonte: VeronaSettegiorni