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martedì 26 giugno 2018

Doina Ruşti la Festivalul literar al Sardiniei de la Gavoi

Comunicat de presă

În perioada 28 iunie – 1 iulie 2018, scriitoarea Doina Ruşti şi traducătorul şi profesorul Roberto Merlo vor participa la cea de a XV-a ediţie a Festivalului literar al Sardiniei de la Gavoi, una dintre cele mai importante manifestări de profil din Italia. Festivalul este organizat de Asociaţia culturală „L’Isola delle storie”,cu sprijinul Regiunii autonome a Sardiniei, al Primăriei din Gavoi, al Camerei de Comerţ din Nuoro şi în parteneriat cu numeroase alte instituţii active în sectorul public sau privat (http://www.isoladellestorie.it/).

Sâmbătă, 30 iunie, la ora 17.30, în Spaţiul „Alte perspective” din Piaţa Mesu Bidda, Doina Ruşti va participa, alături de scriitorul Omar di Monopoli şi de Roberto Merlo la un eveniment literar prezentat deSimonetta Bitasi.

Aceasta reprezintă a opta prezenţă a unui scriitor român la Festivalul de la Gavoi, în cadrul parteneriatului cu „L’Isola delle storie”, asociaţie ce colaborează permanent cu prestigioase instituţii culturale din peninsulă: Institutul Goethe din Palermo, Institutul polonez de cultură din Roma, Forumul austriac de cultură din Roma, Institutul slovac din Roma, Universitatea din Cagliari, IED – Institutul european pentru design din Cagliari şi, din 2011, Institutul român de cultură şi cercetare umanistică de la Veneţia.

La ediţia din 2011, la Festivalul Sardiniei a participat scriitorul Lucian Dan Teodorovici, la cea din 2012 scriitorul Dan Lungu însoţit de traducătoarea Ileana Maria Pop, la cea din 2013 poeta Ruxandra Cesereanuşi traducătorul Giovanni Magliocco, la cea din 2014 scriitorul Cezar Paul Bădescuşi traducătoarea Irina Ţurcanu, la cea din 2015 Ana Blandiana şi traducătorii Mauro Barindi şi Bruno Mazzoni, în 2016 Mircea Cărtărescu şi traducătorul Bruno Mazzoni, iar la ediţia din 2017 Liliana Nechita şi Elena di Lernia.

Doina Ruşti este este una din cele mai importante scriitoare din generaţia postdecembristă. Este, totodată, profesor universitar, scenaristă şi editoare. Este autoarea romanelor „Omuleţul roşu” (2004), „Zogru” (2006), „Fantoma din moară” (2008), „Lizoanca la 11 ani” (2009) şi “Manuscrisul fanariot” (2015). Cărţile sale sunt apreciate de cititori şi foarte bine clasate în topurile de final de an realizate de criticii români. Opere sale au fost distinse cu numeroase premii, printre care Premiul Academiei şi Premiul Uniunii Scriitorilor. Romanele sale „Zogru”, „Lizoanca la 11 ani”, „Omuleţul roşu” au fost traduse în limba italiană de Ingrid Beatrice Coman şi Roberto Merlo.

Roberto Merlo este conferenţiar de Limba şi Literatura română la Departamentul de Limbi şi Literaturi străine şi Culturi moderne al Universităţii din Torino. S-a format ca românist la Universităţile din Torino, Cluj şi Bucureşti. A tradus numeroase volume din literatură română modernă şi contemporană, mai ales proză: Bogdan Suceavă, Gabriela Adameşteanu, Doina Ruşti: „L’omino rosso” (2012) şi „Zogru” (2010) şi teatru, cu rare incursiuni în lumea poeziei, prilejuite de versurile lui Matei Vişniec şi Marta Petreu.

Pentru programul festivalului şi pentru detalii suplimentare accesaţi:

http://www.isoladellestorie.it/programma-2018/

Organizatori: Asociaţia culturală „L’Isola delle storie”, în parteneriat cu Institutul Român de Cultură și Cercetare Umanistică de la Veneția pentru participarea scriitoarei din România.

Tel. +39.041.5242309;

istiorga@tin.it

Institutul Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneția

Baile Herculane, in Romania alla scoperta delle antiche terme

Nella suggestiva valle del Cerna sorge lo stabilimento termale dove secondo leggenda si fermò Ercole per rigenerarsi...

Con il 30% delle sorgenti minerali d’Europa, la Romania può fregiarsi del titolo di nuova stella del turismo termale del Vecchio Continente. I suoi laghi con acque e fanghi con proprietà terapeutiche attraggono ogni anno decine di migliaia di turisti che scelgono il territorio rumeno per la cura di malattie di tipo cardiovascolare, reumatico, respiratore, digestivo e neurologico.

Dalle mete di Eforie, Neptun, Mangalia sulle sponde del Mar Nero a Baile Felix a nordovest, fino a Govora e Olanesti nella Valle dell’Olt oppure a Borsec, il Paese vanta oltre quaranta località termali, tutte dotate di hotel e centri benessere. Una in particolare, per storia e fascino, ha attirato la nostra attenzione. Si tratta di Baile Herculane, la più antica città termale della Romania.

Situata nella parte sud-occidentale del Paese, nella valle del Cerna, sorge questa località di poco più di sei mila anime eretta dalle legioni romane nei primi anni dopo la nascita di Cristo e battezzata con il nome del leggendario eroe Ercole (leggenda vuole e il figlio di Giove sia venuto qui a prendere un bagno e riposarsi).

Tra gli stabilimenti d’Europa più noti nel XIX secolo sotto il dominio austroungarico, oggi le terme di Baile Herculane sono ancora assai rinomate per le loro acque che sgorgano da otto sorgenti a una temperatura che varia tra 48 e 67 gradi centigradi. Ricche di zolfo, cloruro, sodio e calcio sono utili nella cura delle patologie dell’apparato motorio, come artrosi, per quelle circolatorie e per la cura di malattie dello stomaco e del fegato. Da segnalare inoltre che qui si trova l’unica sorgente termale in Europa con proprietà curative per le patologie oculari. Le sorgenti sono fredde o calde, ed è possibile ricevere cure sia all’interno delle strutture che nelle piscine all’aperto, dove si può godere dell’aria ricca di ioni negativi.

Al di là dell’uso terapeutico delle acque, uno scenario naturale spettacolare fa da contorno alla cittadina di Baile Herculane. La località balneare è ricca di paesaggi meravigliosi, immersi in una vallata circondata da montagne con boschi secolari di abeti, ontani, pini e querce e rappresenta un buon punto di partenza per rigeneranti passeggiate nel vicino Parco di Valea Cernei-Domogled, suggestive gite sul Danubio, o per una visita alle rinomata cascata Bigar all’interno del Parco nazionale Cheile Nerei Beusnita, a 70 km di distanza.

Se invece non volete spostarvi rimarrete stupiti dalla maggior parte degli edifici che compongono il centro storico di Baile Herculane, costruita in epoca asburgica e austroungarica. Qui verrete catturati dall’incanto del barocco austriaco lungo le rive del fiume Cerna. Merita una tappa anche la stazione ferroviaria, definita da Travel Europe come una tra “le più belle stazioni storiche”.

Ci state facendo un pensierino? Sappiate che per arrivarci la soluzione migliore è quella di prendere un volo direzione Timisoara, che da Baile Herculane dista 190 km. Da qui in treno occorrono poco meno di cinque ore per arrivare alla località termale. Più lungo il tragitto se atterrate a Bucarest (sette ore circa per arrivarci dalla capitale rumena).

Fonte:Si Viaggia

La scienziata rumena che ha scelto l'Italia

A soli 18 anni scopre una vocazione per la chimica e, mentre si prepara per le Olimpiadi della chimica in Romania, vince una borsa di studio bandita dal Giappone e inizia il suo percorso di ricerca al Tohoku University di Sendai. Vive per 12 anni in estremo Oriente, dove si afferma, grazie a un dottorato in genetica e biologia molecolare, come ricercatrice nel campo della riparazione e della stabilità del Dna, al Riken Institute di Wako, uno degli Istituti più prestigiosi a livello internazionale, e alla Tohoku University. Nel 2005 sceglie l'Italia e approda all'Ifom (Istituto Firc di Oncologia Molecolare) di Milano. Dopo solo 3 anni, grazie alla originalità e alla qualità delle sue ricerche, ottiene la direzione di un suo gruppo di scienziati. E' la storia di Dana Branzei, scienziata di Ifom premiata dal ministro per i Romeni all'Estero, Natalia-Elena Intotero, tra i 10 connazionali che si sono distinti in Italia per i loro risultati nell'ambito scientifico, accademico, culturale e sociale.

E' il riconoscimento '100 per il centenario', progetto unico in cui, in occasione dell'anniversario del Centenario della Grande Unione della Romania, vengono insigniti 10 cittadini romeni di 10 grandi capitali. La premiazione è avvenuta ieri sera a Palazzo dell'Accademia di Romania a Roma una delle prime due accanto a quella di Parigi, fondate nel mondo dal Parlamento Rumeno a partire dagli anni '20.

Nata nel 1974 a Iaşi, capitale della Moldavia rumena, già giovanissima Dana Branzei scopre dunque la sua strada. Oggi il suo team è composto da 12 ricercatori, alcuni italiani e altri provenienti da tutto il mondo: India, Ungheria, Giappone, Russia e Germania. "Sono onorata di poter condurre ricerca in Italia, dove eccelle sicuramente un ingrediente fondamentale per chi fa ricerca scientifica: la creatività e la disponibilità a fare sempre del proprio meglio", racconta all'Adnkronos Salute. Anche se "in altri Paesi la ricerca viene sostenuta molto dai finanziamenti pubblici, cosa che qui non avviene in maniera altrettanto robusta".

Le quasi 70 ricerche condotte da Branzei sono state pubblicate sulle più autorevoli riviste scientifiche al mondo e sono sostenute da Airc e Telethon e da due degli altamente competitivi finanziamenti Erc (European Research Council) promossi dalla Comunità Europea. In particolare questi ultimi l'hanno fatta emergere agli onori della cronaca come uno dei rarissimi casi di 'cervelli' stranieri che hanno scelto di portare in Italia il prestigioso finanziamento, in controtendenza rispetto ai tanti italiani che hanno preferito portarli all'estero.

"Qui all'Ifom", l'istituto fondato nel 1998 dalla Fondazione italiana per la ricerca sul cancro, "ho avuto la possibilità di ottenere una posizione di rilievo. E possiamo portare avanti le nostre ricerche secondo standard internazionali, con strumentazioni tecnologiche all'avanguardia e in un ambiente cosmopolita e interdisciplinare. Io ho una formazione di biochimica, ma lavoro in collaborazione con biotecnologi, fisici, medici, bioinformatici e ingegneri". Fra questi, molte donne, "che vengono valorizzate tanto quanto gli uomini. Questo altrove è un problema, perché le donne che fanno ricerca spesso devono sacrificare la loro carriera o la loro famiglia, e altrettanto spesso non ottengono incarichi apicali".

Pensando alla sua carriera scientifica, Dana ritiene di dovere molto alla sua Romania, dove ha iniziato la sua formazione scientifica. Cresciuta in una famiglia di professori universitari e di medici, dediti all'insegnamento e alla cura, prova una gratitudine speciale per i suoi insegnanti e i suoi mentori, che l'hanno ispirata e indirizzata nel percorso scientifico: "mi hanno insegnato a voler imparare sempre di più - racconta - e a essere fiduciosa nei frutti che danno naturalmente gli sforzi onesti. Sono stati per me esempi di generosità, di coinvolgimento e di dedizione che ancora oggi mi guidano".

Venuta per la prima volta in Italia a 15 anni per un viaggio culturale con la famiglia, Dana ha avvertito subito un buon feeling per il nostro Paese, riportando a casa la speranza di tornarci, un giorno. Mai avrebbe immaginato di tornarci veramente e quasi per caso dopo 12 anni in Giappone. Vede molte analogie tra la mentalità degli italiani e quella dei rumeni, anche se la sua personalità ha assorbito molto della lunga esperienza in Giappone, dove ha imparato il senso del rigore e della cautela. Vivere in Italia le piace, ama in particolare l'arte, il caffé e il cibo, la musica e il senso dell'umorismo. E il suo futuro, dove sarà? "Più che dove, mi chiedo come sarà: spero di continuare a dare il mio meglio nella scienza, imparare ogni giorno e dare valore aggiunto alla società, qui in Italia o dove la vita mi porterà".

Fonte: Adnkronos

mercoledì 20 giugno 2018

“Festival del Pensiero In/verso” la Institutul Român de Cultură şi Cercetare Umanistică în cadrul Venice Art Night

Comunicat de presă

Sâmbătă, 23 iunie 2018, de la orele 17.30,la Institutul Român de Cultură şi Cercetare Umanistică (Cannaregio 2214 – 30121 Veneţia, Sala “Marian Papahagi”) – în cadrul amplei manifestări “Venice Art Night” – se va deschide cea de-a V-a ediţie a “Festival del Pensiero In/verso”, condus de Prof. Enzo Santese.

Ideea festivalului este, din diferite puncte de vedere, asonantă cu conceptul de canon invers în limbajul muzical; astfel, acesta ne indică o parte dintr-o melodie peste care este suprapusă aceeași melodie exact opusă celei inițiale. De aceea această circumstanță reprezintă o întâlnire şi o comparare între autorii care, susţinând o anume autonomie individuală şi delimitând cadrul propriei personalități artistice, se regăsesc adesea parcurgând direcţii opuse faţă de cele ale majorităţii.

Poeţii invitaţi la eveniment care vor prezenta propriile creaţii lirice vor fi: Paolo Barbieri, Antonella Barina, Antonella Bontae, Ferruccio Brugnaro, Alessandro Cabianca, Maddalena Capalbi, Sabrina De Canio, Fabia Ghenzovich, Lucia Guidorizzi, Anna Lombardo, Linda Mavian, Laura Panetto, Enzo Santese, Massimo Silvotti, Gabriella Valera, Claudia Zironi.

De asemenea, Institutul Român de Cultură şi Cercetare Umanistică va deschide în mod excepțional, de la orele 18.00 până la orele 00.00, în cadrul Venice Art Night, expoziția găzduită în Noua Galerie (Cannaregio 2215 – 30121 Veneţia) care este parte integrantă a participării României la cea de-a 16° Expoziție Internațională de Arhitectură – La Biennale di Venezia: MNEMONICS.

Expoziția propune o radiografie în cele din urmă optimistă a spațiului public urban, la a cărui transformare societatea românească a fost martoră de-a lungul ultimilor decenii. Conceptul utilizează o abordare scenografică pentru a descrie un vast teritoriu al libertății mai multor generații din România – libertatea de mișcare, libertatea intenției și a imaginației, libertatea reaccesării amintirilor copilăriei și a reaproprierii aspectelor sale ludice maturității.

domenica 17 giugno 2018

Cerimonia di chiusura dell'A. A. 2017-2018 della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia

L'ambasciatore George Bologan ha partecipato il 14 giugno 2018 alla Cerimonia di chiusura dell'Anno Accademico 2017-2018 della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia. Nel corso di quest'anno accademico, la Scuola ha ospitato un ufficiale romeno, nel contesto dell'ottima cooperazione tra Romania e Italia in ambito affari interni.


Con l'occasione, il capomissione ha avuto uno scambio di opinioni con il Vicepremier e Ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini, in cui i due hanno espresso soddisfazione per il livello molto buono della collaborazione bilaterale e hanno discusso delle opportunità di un suo ulteriore rafforzamento, anche in contesto europeo e internazionale.

Il rappresentante di Romania si è congratulato con gli allievi che hanno conseguito il corso e ha consegnato il diploma di studi all'ufficiale romeno. A margine della Cerimonia, l'ambasciatore Bologan ha inoltre incontrato il direttore della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia, Generale di Divisione della Guardia di Finanza Gennaro Vecchione, il Comandante Generale dei Carabinieri, Generale di Corpo d'Armata Giovanni Nistri, il Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, il capogabinetto del Ministro dell'Interno, Prefetto Matteo Piantedosi e il sottosegretario presso lo stesso Ministero, On. Carlo Sibilia.



Fonte:Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana

Matrimonio ortodosso a Cagliari: lui in costume sardo e lei con quello tradizionale romeno

Cagliari. Alessandro Meloni, cagliaritano di 51 anni e Gina Rotarescu, romena di 43, si sono sposati nella chiesa del Santo Sepolcro a Cagliari con il rito ortodosso. Per la cerimonia lei ha scelto l'abito tradizionale del suo paese, con il velo prezioso lavorato al telaio tantissimi anni fa dalla nonna. Lui ha voluto invece indossare un costume sardo.

La cerimonia è stata officiata da padre Agape, che guida la comunità ortodossa di Cagliari ospitata nella chiesa del Santo Sepolcro, in pieno quartiere della Marina, dove si celebrano anche i riti cattolici. Una cerimonia lunga e suggestiva.

Alla fine, come da tradizione ortodossa, il rinfresco per gli ospiti è stato servito all'interno della chiesa stessa.

Fonte:La Nuova Sardegna

Spinazzè e Tecuceanu conquistano la Nazionale

Per il mezzofondista, divisa rumena per i Campionati Balcanici. Per il triatleta è arrivata la convocazione per i Mondiali Universitari

VITTORIO VENETO - Silca Ultralite Vittorio Veneto si colora dei colori delle nazionali italiana e rumena. Federico Spinazzè e Catalin Tecuceanu hanno infatti conquistato la convocazione con la squadra nazionale, rispettivamente italiana e rumena, per due importati appuntamenti internazionali che si svolgeranno durante l’estate.

Federico Spinazzè , triathleta di punta di casa Silca, già medagliato italiano ed europeo nelle categorie giovanili, nei giorni scorsi ha conquistato il terzo posto nel Triathlon Sprint di Porto Sant’Elpidio valevole come prova di selezione per partecipare ai Campionati Mondiali Universitari. Per lui si sono nuovamente aperte le porte della nazionale italiana: domenica 9 settembre il ventenne sarà dunque al via del mondiale universitario che si svolgerà a Kalmar, in Svezia, con il body azzurro.


La gioia nazionale è anche quella di Catalin Tecuceanu  che nei giorni scorsi a Cluj-Napoca in Transilvania (Romania), accompagnato dal suo allenatore Lionello Bettin (foto sotto), ha gareggiato negli 800 ai campionati internazionali rumeni di atletica, chiudendo al quinto posto assoluto, primo tra gli Junior.

Anche per lui si sono così aperte le porte della nazionale rumena, della quale indosserà la divisa blu, gialla e rossa ai Campionati Balcanici di atletica che si disputeranno a Bursa in Turchia sabato 23 e domenica 24 giugno. Per lui, ci sarà poi un’altra fatica in terra rumena: il weekend successivo, quello del 30 giugno e del primo luglio, gareggerà ai campionati rumeni, categoria Junior, che si svolgeranno a Pitesti.

Ancora una volta dunque la società vittoriese si sta dimostrando al top a livello italiano, sia nel triathlon che nell’atletica. “Siamo ovviamente molto soddisfatti di queste due convocazioni - ha commentato il presidente di Silca Ultralite Vittorio Veneto, Aldo Zanetti - i due ragazzi hanno lavorato bene e si meritano la soddisfazione di rappresentare il proprio paese in due competizioni internazionali di alto livello.

Queste due maglie, italiana e rumena, rappresentato un premio per il lavoro fatto, lavoro che parte da lontano, da anni e anni di allenamento, impegno e grande voglia di farcela”.

Fonte:Oggi Treviso

Immigrazione-Progetto Diaspora Start Up - Formazione Imprenditoriale Cittadini Rumeni Attività in Romania .Iniziativa promossa da ENFAP Marche in Parteneriato con enti Rumeni

Secondo seminario a Torino per il progetto DIASPORA START UP indirizzato agli immigrati rumeni presenti in Italia. Il progetto è promosso da E.N.F.A.P. Marche, Ente di formazione della UIL, e riguarda quanti fra i cittadini rumeni immigrati in Italia sono interessati ad avviare un'attività imprenditoriale, eccetto nel settore agricolo, in tutte le Regioni della Romania, fatta esclusione per la città di Bucarest e del Judet di Ilfov.

L'iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Associazione per il Mondo ed ha avuto luogo sabato 9 giugno a Torino a partire presso il CONSOLATO GENERALE DI ROMANIA A TORINO.

Coordinatore del progetto Diaspora START UP è Michele Arzoni ed Esperto gruppo target progetto DIASPORA START UP Paolo Rondanini. Presenti all'iniziativa un rappresentante del Consolato Generale di Romania a Torino insieme a Nicolae Radu - Vice Presidente “Associazione per il Mondo” di Bologna.

Per partecipare al progetto occorre essere in possesso della cittadinanza rumena, aver compiuto 18 anni e poter dimostrare, attraverso titoli di studio/contratti di lavoro, di aver studiato o lavorato per almeno 1 anno all’estero, nello stesso ambito nel quale si intende avviare la propria attività; essere attualmente residenti all’estero, o essere rientrati in Romania da non più di 12 mesi; avere lo status di disoccupato, occupato o studente.

Il progetto, della durata di 3 anni (ottobre 2017/settembre 2020), è gestito in partenariato da SC WORK CONSULTING SRL (Constanta – RO), SC Power Net Consulting SRL (Bucuresti – RO), E.N.F.A.P. MARCHE (Ancona – IT) e Fundatia C.A.E.S.A.R. (Bucuresti – RO).

La Piattaforma “Antreprenor Diaspora: Hai acasa!” prevede l’erogazione di un corso online di competenze Imprenditoriali rivolta a 210 persone le quali, al termine, saranno in grado di redigere un business plan per l’attività che intendono avviare in Romania. Dei 210 business plan redatti dai corsisti, 26 verranno selezionati per ricevere un finanziamento a fondo perduto fino a 40.000€

Alla fine del corso ad ogni partecipante viene rilasciato un attestato di frequenza, legalmente riconosciuto in Romania, dalla PowerNet, ente di formazione accreditato in Romania.

Le iscrizioni sono aperte dallo scorso mese di ottobre 2017 ma si puo' aderire fino ad agosto 2018

Dopo un primo incontro a Milano, sabato è stata la volta di Torino. Prossimo appuntamento a Bologna.

Per informazioni: diasporaromania@enfapmarche.it
Telefono +39 351 2434187 .

Fonte:Italian NetWork

L’Accademia di Romania in Roma e l’Istituto Culturale Romeno di Bucarest presentano l’Orchestra Nazionale “Valahia” di Bucarest

Musica tradizionale romena e celebrazione della “IA”, nel quadro della Festa della Musica -Roma 2018

Nel periodo 21-24 giugno 2018, si annunciano due interessanti eventi musicali e di folklore voluti ed organizzati dal Comune della capitale romena Bucarest con creart – Centro di Creazione, Arte e Tradizione e l’Istituto Culturale Romeno di Bucarest in collaborazione con l’Accademia di Romania in Roma. L’evento musicale prevede due concerti di musica tradizionale romena eseguiti dall’Orchestra Nazionale “Valahia” di Bucarest diretta dal M° Marius Zorilă:

Il primo evento, Giovedì, 21 giugno 2018,dalle ore 16:30 alle ore 17:00, avrà come preziosa cornice Piazza di Spagna e vedrà l’Orchestra Nazionale della Romania “Valahia” diretta dal M° Marius Zorilă esibirsi in un concerto di musica tradizionale romena in occasione della Festa della Musica Roma 2018 (www.festadellamusicaroma.it), concerto incluso nel programma ufficiale della manifestazione organizzata ogni anno dal Comune di Roma Capitale.

Il secondo evento, Domenica 24 giugno 2018 ore 19:00, avrà luogo nel Cortile della Galleria d’Arte dell’Accademia di Romania in Roma in Viale delle Belle Arti 110. L’Orchestra Nazionale “Valahia”, diretta dal M° Marius Zorilă,solista: Lavinia Goste, terrà questa volta il concerto per celebrare la Giornata Universale della IA, Camicia Tradizionale Romena 2018.

Ingresso libero.

Maggiori informazioni sul direttore d’orchestra Marius Zorilă e la solista Lavinia Goste possono essere trovate su www.goste-zorila.ro 

Organizzatori: Accademia di Romania in Roma, creart – Centro di Creazione, Arte e Tradizione del Comune di Bucarest, l’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, il Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti” di Bucarest .

Partners: Comune di Roma, Associazione Culturale Romeno-Italiana Propatria di Roma, la Lega degli Studenti Romeni all’Estero – Filiale Italia

Media Partners: Radio Romania, GP Magazine, Rome Guide, Vivi Roma TV, Yes Art Italy, Romeig, Roma Multietnica, Più Culture, Officina delle Culture, Art Wave, Associazione Culture del Mondo, Cultural Pro, Abitare a Roma, Scoprendo Roma.

Un cenno brevissimo essenziale sulla “IA”: è la camicia tradizionale romena. Il termine deriva dal latino tunica lineae, sottile tunica indossata a contatto della pelle. Le origini si vogliono risalenti alle più antiche civiltà dell’Europa. L’esistenza delle IE già dai primi anni della civiltà romena è comunque testimoniata dai bassorilievi della Colonna Traiana dove i Daci vengono effigiati con indosso proprio uno di questi storici capi di vestiario. Un po’ di storia dell’Accademia di Romania in Roma: ha una storia ricca di eventi che risalgono agli anni successivi alla Grande Unione della nazione romena avvenuta alla fine della Prima Guerra Mondiale nel 1918.

Successivamente, nel 1920, il Parlamento romeno approvò una legge che prevedeva la creazione di due accademie romene all’estero: la Scuola Romena di Fontenay aux Roses, a Parigi, e la Scuola Romena di Roma. Gli allievi della Scuola furono scelti tra i migliori laureati delle grandi università romene, giovani che ambivano dedicarsi al completamento della formazione umanistica nel campo dell’archeologia, della storia, della storia dell’arte, della filologia, delle belle arti.

Ancora oggi l’Accademia di Romania a Roma, ubicata nella sontuosa località di Valle Giulia e in Viale delle Belle Arti, prosegue nello svolgimento di attività accademicha, organizzando conferenze, convegni, seminari e incontri con studiosi italiani e di altre nazionalità; si occupa altresì della promozione e diffusione della cultura romena in Italia organizzando corsi li lingua e di cultura romena, concerti, presentazioni di libri, proiezioni di film e documentari, mostre, spettacoli teatrali.(Federico Carabetta)

Fonte:Abitare a Roma

lunedì 11 giugno 2018

Expoziţia “Alumni” UAUIM în Mica Galerie a Institutului Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneţia ,14 - 29 iunie 2018

Comunicat de presa

Joi, 14 iunie 2018, începând cu orele 18.30, în Mica Galerie a Institutului Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneţia va avea loc vernisajul expoziției de arhitectură intitulată “Alumni” UAUIM București, curator Anca Mitrache. Evenimentul marchează momentul împlinirii a 125 de ani de învățământ de arhitectură în România, aducând în lumina reflectoarelor câteva dintre lucrările semnificative din cariera unor arhitecți din diaspora românească şi din ţară.

Dintre aceștia sunt prezenți în expoziție un număr de 18 arhitecți români, absolvenți ai Universității de Arhitectură și Urbanism "Ion Mincu" din București, arhitecți de renume internațional din 5 țări europene: Germania, Austria, Franța, Ungaria și România, respectiv din SUA şi Canada.

Expoziția, organizată grație sprijinului Fundației “Alumni” UAUIM în colaborare cu Institutul Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneția, propune aducerea în fața opiniei publice în general, și a breslei arhitecților în special, pe câțiva dintre absolvenții Școlii de Arhitectură “Ion Mincu” din București, ce întrupează în lucrările lor ceva din spiritul școlii care i-a format.

Organizată pe mai multe paliere (arhitectură, urbanism, arhitectură de interior, restaurare, scenografie și publicații de arhitectură) expoziția are un caracter organic prezentând publicului, "construcții" variate, cu geometrii interesante. Organizatorii au regizat o expunere cu aer didactic, cu câteva repere de avangardă, alegând proiecte care să fie legate în primul rând de realitatea cotidiană și mizând pe adresarea directă în fața publicului.

Expoziția va putea fi vizitată în spațiile Micii Galerii a IRCCU Veneţia (Cannaregio 2211 – 30121 Veneţia) în perioada 15–29 iunie 2018, de marți până duminică, în intervalul orar 16.00–19.00.

Parteneri media: Modernism.ro

Premierea concursului de traducere literară din limba română în limba italiană «Balaurul» 15 iunie 2018 - 15 iunie 2018

Comunicat de presa

În data de 15 iunie, ora 18.00, va avea loc în Sala «Marian Papahagi» a Institutului Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneţia premierea concursului de traducere literară din limba română în limba italiană «Balaurul»,în prezenţa premiantelor şi a comisiei de evaluare. Premiul I a fost câştigat de Giulia Ambrosi, premiul al II-lea de Andreea David, iar premiul al III-lea de Anda Amelia Neagu.Premiile acordate de Institutul Cultural Român sunt în valoare de 400 de euro pentru premiul I, 200 de euro pentru premiul al II-lea, 100 de euro pentru premiul al III-lea.

Traducerile câştigătoare vor fi publicate în revista bilingvă «Orizzonti culturali italo-romeni / Orizonturi culturale italo-române».

Comisia de evaluare a fost formată din Prof. Lorenzo Renzi, Prof. Bruno Mazzoni, Prof. Angela Tarantino, prof. Cristian Luca şi Lect. Aurora Firţa–Marin (membru secretar).

În anul în care este marcat Centenarul Primului Război Mondial şi celebrat Centenarul Marii Uniri,Institutul Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneţia, cu sprijinul Institutului Cultural Român a lansat, în luna decembrie 2017, concursul de traducere literară «Balaurul», adresat studenţilor înscrişi la cursurile de limba, cultura şi literatura română (ciclurile de licenţă şi masterat) active în cadrul universităţilor italiene. Proba de concurs a constat în traducerea unui fragment de 7 pagini la alegere din romanul «Balaurul» de Hortensia Papadat–Bengescu, mărturie a experienţei de soră de caritate a autoarei în timpul Primului Război Mondial.

Au mai participat la concursurmătorii studenţi înscrişi la programele de licenţă sau de masterat ale centrelor universitare: Bari, Milano, Padova, Pisa, Roma, Udine şi Veneţia: Mariana Leghedi, Irina Păun, Adriana Lungu, Iulia Mitache, Anda Geanina Tarnauceanu, Angela Ghinea, Maria Bianca Prisecaru, Edeltarud Christine Wingert, Francesca Pizzinga, Elena Sandra Hîncu, Daniela Ilaşcu, Maria Alampi, Bogdan Groza.

Institutul Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneţia le mulţumeşte tuturor participanţilor.

Pentru detalii suplimentare, vă rugăm contactaţi:
concursul.balaurul@gmail.com;
tel.: 0415242309

(Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Cannaregio 2214, 30121 Venezia)

Organizator: Institutul Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneţia

Partener media: «Orizonturi culturale italo–române»

Responsabil proiect: Aurora Firţa–Marin

domenica 10 giugno 2018

Il volume “Come fratelli” presentato a Palazzo Vecchio

Al dibattito hanno preso parte, oltra all’autore Marian Mocanu, anche Sorina Cristina Soare, ricercatrice al Dipartimento di Scienze Politiche dell’università di Firenze, Marco Colangelo consigliere comunale del Partito Democratico. „Nella meravigliosa cornice della Sala Macconi del Palazzo Vecchio, nella centralissima Piazza della Signoria di Firenze, è stato presentato mercoledì 6 giugno il libro “Come fratelli - La fratellanza italo – romena a 10 anni dall’adesione all’Unione Europea” di Irina Niculescu e Marian Mocanu, Edizioni Unicopli di Milano.

L’evento è stato promosso dall’Assessora Anna Paola Concia, rappresentata dal Consigliere Comunale del PD Marco Colangelo, che ne ha portato i saluti. Nel suo intervento ha sottolineato i legami storici tra la Città di Firenze e la Romania, risalenti ai tempi della signoria dei Medici. Menzionando i legami tra i Medici e il condottiero romeno Mihai Viteazul, ha ricordato come questo sia stato sostenuto nelle sue battaglie da importanti contingenti militari inviatigli dalle famiglie fiorentine.

Il Dott Colangelo ha ricordato in seguito che la comunità romena di Firenze è una presenza molto bene integrata nei tessuti sociali cittadini, e si è augurato per il futuro una partecipazione più attiva alla vita politica locale. Ha concluso raccontando la sua personale esperienza di cittadino fiorentino di origini pugliese e confidando un particolare interesse per il contributo che il giornalista genovese Marco Grasso ha concesso al libro.

Di seguito è intervenuto il Prof. Marian Mocanu che ha spiegato le motivazioni e il percorso che ha portato lui e la Dott.ssa Irina Niculescu a scrivere e pubblicare il volume “Come Fratelli”, raccontandone per sommi capi il contenuto, il suo apprezzamento e il valore per la comunità romena d’Italia.

È seguito l’intervento della Dott.ssa Sorina Soare, ricercatrice presso l’Università di Firenze, laureata in scienze politiche e autrice di numerosi libri e ricerche scientifiche, pubblicate in Italia e in altri paesi.

La Dott.ssa Soare ha raccontato che proprio di recente ha presentato, a una conferenza internazionale, una ricerca sulla partecipazione politica della comunità romena in Italia, sia per le elezioni politiche Romene, sia per quelle amministrative italiane. Ha spiegato poi i dati statistici riguardanti i romeni che vivono in Italia: ambiti lavorativi, età media, luoghi di residenza, distribuzione demografica e quali incarichi lavorativi ricoprono.

La Dott.ssa Sorina Soare ha inoltre invitato il Comune di Firenze a informare i cittadini comunitari, e romeni in particolare, sui diritti democratici, in modo da consentirne una maggiore partecipazione alla vita amministrativa della città.

In chiusura è intervenuta brevemente la Dott.ssa Viorica Calcan, Console della Romania a Bologna, che ha portato i saluti della Dott.ssa Daniela Maria Dobre, Console Generale della Romania a Bologna. la Dott.ssa Viorica Calcan ha concluso ribadendo la disponibilità della rappresentanza diplomatica romena a collaborare con il Comune di Firenze e complimentandosi con gli autori e con gli organizzatori per la riuscita dell’evento.

Alla presentazione ha partecipato anche la presidente dell’associazione alter.NATIVA, Melania Cotoi di Firenze, accompagnata tra gli altri, anche dall’Avv. Laura Maria Pantiru, ulteriore vero esempio di buona integrazione.“

Fonte:Firenze Today

La nave scuola della Marina Militare romena in visita a Bari: "Prenderà il posto della Norman Atlantic"

La Mircea arriverà al porto il 12 giugno alle 9 e rimarrà attraccata fino al 15 giugno. A bordo ci sono 99 cadetti romeni e tedeschi che hanno attraversato gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli

Dal ricordo di una tragedia a una nave scuola per la formazione dei cadetti della Marina Militare romena. Sarà la Mircea a prendere il posto, sul molo 12 del porto di Bari, della Norman Atlantic. Il relitto del traghetto, che naufragò la notte del 28 dicembre del 2014 per un incendio a bordo, portando alla morte 12 persone, è stato infatti spostato negli scorsi giorni.

E dal 12 giugno farà il suo ingresso - a partire dalle 9, la nave scuola della Marina Militare romena, che concluderà a Bari la prima parte della marcia di formazione, dopo 8 giorni di navigazione, durante i quali i 99 cadetti romeni e tedeschi, presenti a bordo del veliero, hanno attraversato gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli, navigando attraverso le isole del mar Egeo. La nave rimarrà nel porto fino al 15 giugno e sarà aperta alle visite di autorità civili e militari italiane.

"Dopo il tanto agognato spostamento della Norman, il molo 12 riprende appieno la sua funzione operativa e lo fa con un vascello di grande prestigio" ha spiegato il presidente dell'ADSP MAM Ugo Patroni Griffi. "D'intesa con il Consolato di Romania a Bari, - aggiunge - abbiamo voluto destinare il primo approdo alla nave scuola Mircea, quasi fosse un battesimo operativo: uno splendido, antico e prestigioso veliero al posto di un lugubre relitto per ridisegnare lo scenario offerto a crocieristi, turisti e cittadini, imprimendo un forte messaggio visivo".

Fonte:Bari Today

Sfida Confindustria Romania a Bucarest: fermiamo fuga lavoratori

Un tavolo per superare la crisi di mandopera

Roma - Un tavolo di concertazione per trovaresoluzioni rapide a un problema che rischia di rallentargli investimenti italiani in Romania:la mancanza di manodopera. E' la proposta lanciata da Confindustria Romania, nel suo ruolo di patronato, al Forum Economico Both Worlds 2018. 

Una provocazione in senso positivo, quella di Confindustria Romania all'esecutivo di Bucarest, come ha spiegato il presidente Giovanni Villabruna: "Siamo voluti andare ad ascoltare la voce della gente intesa come quella e della nostre aziende, coloro che sono venuti qua e hannoinstallato la produzione sperando e credendoci ancora in questo Paese e che oggi si stanno trovando in una situazione di disagio. La nostra è una richiesta di riflessione che va in aiuto alle nostre aziende che meritano di poter continuare a lavorare in tranquillità non solo per il proprio business e benessere ma anche per il bene del paese Romania".

Un problema che l'ambasciatore d'Italia a Bucarest Marco Giungi ha sentito nelle sue missioni di sistema sul territorio e che nel tavolo potrebbe trovare una soluzione: "Mi auguro prima di tutto che ci sia un'attenzione a quello che è il Paese che ha il maggior numero di imprese operanti sul territorio, attenzione che non è mai mancata, ma soprattutto dovrebbe essere l'oppirtunità per studiare insieme delle manovre. Non esistono bacchette magiche, ma potrebbe essere un mix di iniziative che possono se non risolvere, portare un miglioramento della situazione".

In questo mix una parte importante può averla l'assistenza sanitaria, ha sottolineato Andrea Mazzola, aministratore delegato di Mutua Mba: "Una cosa importante e necessaria per il tessuto sociale romeno è quella di attrarre lavoro e persone disponibili a prestare la loro arte e capacità in un momento in cui c'è grande attrattiva. La difficoltà a volte è legata alla sanità che fa fatica, quella pubblica è in difficoltà quella privata ha il dovere di farsi avanti".

Tra le ragioni di questa ormai cronica mancanza di forza lavoro nel Paese ci sono tre fattori principali: diversi milioni di romeni vivono all'estero (di questi 1,1 milioni in Italia), la natalità che ha virato verso il segno negativo e un alto livello di inattivi e un tasso di abbandono scolastico fino al 30%.

Ma incide anche la politica del governo, secondo Lorenzo Di Federico, direttore per le risorse umane di Prysmian Group in Romania: "La manodopera o la mancanza di manodopera non è equamente e geograficamente distribuita nel paese, il che significa che ci sono enormi quantità di persone che sono disponibili a lavorare se anche solo se sapessero che il lavoro ci sia. E' ovvio che se da un punto di vista della politica generale questo governo dà soldi a chi non lavora e tassa chi lavoro è ovvio che si crei disoccupazione e povertà".

Posizione condivisa dal professor Paolo Feltrin, docente di Scienza dell'Amministrazione presso l'Università di Trieste, che ha analizzato il bassissimo tasso di disoccupazione, al 4,9%, in maniera approfondita: "Se si vanno a guardare bene i dati si scopre che il tasso di attività è basso e quindi ci sono almeno un milione mezzo di persone che potrebbero lavorare se si volesse raggiungere il tasso di attività medio europeo e in particolare sono bassi l'occupazione femminile e quella giovanile e c'è un livello alto di sottoccupazione nelle campagne. Sì la disoccupazione è bassa ma gli spazi tuttora anche nel breve periodo di recupero ci sono purché ci siano politiche pubbliche che intervengano".

Fonte:Corriere di Viterbo

martedì 5 giugno 2018

Lavori, mutui, famiglie «Terni è casa nostra» La comunità rumena nella Conca si racconta

Lavori, mutui, famiglie «Terni è casa nostra»
La comunità rumena nella Conca si racconta. Dall’operaio-scrittore al commerciante che dà lavoro agli italiani: «No agli stereotipi, siamo un valore per la città»

02 Giu 2018

di F.L.

In tutta la provincia sono oltre 8 mila, quasi 5 mila solo nel capoluogo. La prima comunità straniera registrata all’anagrafe, tra le prime ad essere state protagoniste del grande esodo verso l’Italia, ormai più di una ventina di anni fa. Un esodo oggi rallentato, che da tempo registra anche partenze nel senso contrario, ma che ha reso la presenza rumena a Terni sempre più radicata. A volte anche necessaria, in barba alle diffidenze e ai luoghi comuni da parte degli italiani.

Comunità varia Commercianti, ricercatori, operai, insegnanti, autisti, infermieri, sacerdoti, scrittori, parrucchieri: è variegata, solo per elencare qualche esempio a livello di professioni, la componente proveniente dal Paese dell’Est Europa presente nella Conca, una comunità stabile ma anche differente al suo interno, composta da grandi famiglie, gruppi di amici fino a molte persone sole (come tante badanti, alcune anche anziane). Oggi tutte parte integrante, ognuno a modo suo, della vita cittadina.


Alex Coman

Le storie Alex Coman, ad esempio, è un operaio metalmeccanico trentenne che vive in Italia da quando aveva 13 anni, quando con la madre e un fratello raggiunse il padre che già lavorava nel Belpaese. Adesso è anche lui papà di un bambino, avuto da una compagna italiana. «Integrarsi all’inizio non è stato facile – racconta -, ma poi frequentare la scuola mi ha aiutato. Oggi la mia vita è tutta a Terni, anche il mio futuro me lo immagino qui». La passione per la lettura e la scrittura lo ha portato a scrivere dei racconti e due libri, il secondo dei quali è al momento in fase di valutazione da parte di una casa editrice. Libri rigorosamente scritti in italiano «perché – spiega Alex – ho sempre letto in questa lingua e ormai non riuscirei a scrivere in rumeno».

Irina Rachieru è invece in Italia da 18 anni, da otto a Terni. «In Romania – dice – mi sono laureata in Scienze economiche, faccio la pendolare con Roma, dove lavoro in un istituto di ricerca che fa progetti per la Comunità europea. Mio marito Lucian ha un negozio di prodotti alimentari rumeni in viale Brin, il primo del genere aperto, nel 2007, a Terni. Ci siamo trasferiti, da Roma, proprio per aprirlo, dopo che alcuni amici d’infanzia che già abitavano qui ci hanno segnalato che non c’era alcuna attività del genere». Un’attività che ha fatto d’apripista ad altre: oggi tra viale Brin, Cospea, Gabelletta, via Battisti ci sono almeno cinque negozi di alimentari, una merceria, un’agenzia viaggi, una libreria, un parrucchiere.


Irina Rachieru con il marito

Italiani alle dipendenze Attività, queste, che danno lavoro anche agli italiani, visto che ad esempio uno dei due dipendenti di Lucian, un macellaio, è ternano. «Oggi la concorrenza è aumentata – dice ancora Irina -, anche i supermercati vendono prodotti rumeni, ma non ne soffriamo. E poi da noi si trovano anche molti prodotti italiani, come la carne. Abbiamo anche un ristorante, anche lì lavora un pizzaiolo italiano, probabile però che saremo costretti a chiudere, a Terni fare i piccoli imprenditori non è semplice». Soprattutto quando, come nel caso di Irina, c’è un mutuo da pagare e tre figlie piccole da seguire e mantenere. «Ma io – spiega – ho intenzione di rimanere qui, in Romania vado in vacanza volentieri, ma ormai tutta la famiglia è perfettamente integrata, abbiamo tanti amici, sia rumeni che italiani».

«No alle generalizzazioni» Un’integrazione dunque possibile, non solo grazie a molto matrimoni misti, sempre più diffusi. «Io non sono stata mai protagonista di episodi di razzismo – continua Irina -, quanto agli stereotipi sui rumeni sono dovuti al fatto che fanno più notizia le cose negative che quelle positive, che comunque ci sono». «La comunità è divisa in due gruppi – è il punto di vista di Alex -: c’è quello buono, fatto di persone con la mentalità aperta che cercano di integrarsi e quello che invece non vuole togliersi di dosso un certo stampo, si aggrappa ad un certa etichetta e, in qualche caso, delinque. E’ una piccola parte, ma quella che purtroppo si nota di più» .


Gina Dumitriu

L’impegno nelle scuole «Una problematica c’è, ma se guardiamo le cifre non è così evidente. Non dobbiamo dare per scontate alcune informazioni che fanno male ai nostri ragazzi» dice in merito Gina Dumitriu, a Terni da 16 anni, dove si è trasferita seguendo il marito che era arrivato sette anni prima. Lei è la presidente dell’associazione culturale Fiore Blu, tiene corsi di lingua e cultura rumena in alcune scuole cittadine (alla San Giovanni, all’Oberdan e al Donatelli), finanziati dal governo di Bucarest in collaborazione con il Miur, i primi del genere attivati, 10 anni fa, in tutta l’Umbria. Nell’ambito dei corsi ha creato anche un giornalino italo-rumeno. «Quando sono arrivata la comunità non era così numerosa – spiega – anche se i numeri ufficiali sono tuttora sottostimati: ci sono tante persone che lavorano in nero o che vengono qui solo per alcuni periodi. Ma ora ci sono anche quelli che vanno via da Terni a causa della mancanza di lavoro. Una mia ex allieva arrivata in Italia a tre anni, ora, anche se i genitori sono rimasti qui, ha preferito ritornare in Romania. Vuole fare l’università là e non ci pensa a tornare, ci sono anche altri casi simili. C’è chi ha trovato subito lavoro e facendo il paragone con Terni sta meglio in Romania».

Per chi rimane, l’associazione Fiore Blu, «cerca di offrire un aiuto ai connazionali, ma anche di promuovere iniziative per far conoscere il nostro Paese». «Per cinque anni, dal 2010 al 2015, abbiamo avuto uno sportello gratuito d’ascolto e assistenza in via Carrara- dice ancora Gina -, insieme ad altre associazioni, poi ci è stato tolto dal Comune. Era molto utile, perché siamo cittadini comunitari ma non tutti conoscono le pratiche. Ci sono stati dei casi di bambini piccoli ‘fantasmi’, andavano a scuola da 4 o 5 anni ma non avevano la residenza, oppure altri nati qui ma senza documento rumeno. Ci siamo offerti volontari per offrire assistenza, ma senza riscontro da parte delle autorità, manca un riconoscimento formale, un salto di qualità dal punto di vista amministrativo. Abbiamo trovato disponibilità nelle persone, ma non nelle istituzioni».



Don Andreca Vasile

La chiesa ortodossa Ma un altro vero punto di riferimento per la comunità è don Andreca Vasile, a capo della chiesa ortodossa rumena a Terni, che da anni ha fatto della chiesa di San’Alò la propria casa. «Diciassette anni fa – racconta – venni venni mandato a Terni dall’attuale patriarca, era stato l’allora vescovo Vincenzo Paglia a chiedere un prete rumeno, visto che la comunità era già allora in crescita. All’inizio ho battuto a piedi tutte le vie e i negozi di Terni, poi oltre ad un tetto e alla possibilità di portare qui mia moglie e i miei tre figli (la chiesa ortodossa permette ai sacerdoti di sposarsi, ndr), mi hanno dato anche un’auto. Dopo un paio d’anni la chiesa di Sant’Alò era piena».

Un punto di appoggio «L’abbiamo fatta rivivere – continua don Vasile -, è una vera e propria parrocchia, dove celebriamo la messa in occasione delle feste religiose e ogni domenica, quando in 200 ci ritroviamo anche per pranzare insieme. Qui dentro ho celebrato 1.100 battesimi, almeno un centinaio di matrimoni, sempre più misti, e anche funerali. La nostra è una comunità viva e salda, anche grazie alla presenza di questa chiesa». Don Vasile, sul finale, ha una certezza: «Parlo con tanti italiani e la stragrande maggioranza mi dicono che i cittadini rumeni rappresentano un valore per Terni, consapevoli del contributo che portano, a partire dai tanti lavori che i ternani non sono più disposti a fare. Anche ai rumeni piace l’Italia. L’importante è che non vengano sfruttati».

Fonte: UmbriaOn

Prima Giornata Mondiale del Bambino a Pianopoli



Lunedì, 04 Giugno 2018

Pianopoli - "Un mondo meraviglioso" è una frase di una canzone rumena dell’infanzia che si è cantata a Pianopoli in occasione dell'evento organizzato dall'Associazione PRO Romania per la Festa Internazionale del Bambino. In un pomeriggio di sole la comunità rumena si è riunita per festeggiare i bambini nel Parco Giochi Carlo Alberto Della Chiesa a Pianopoli. Attraverso gli occhi innocenti e pieni di allegria dei più piccolini anche i grandi hanno potuto rivivere nel magico mondo dell'infanzia. Hanno giocato, riso, cantato insieme, hanno alzato palloncini che le volontarie Giulia e Mariagrazia hanno trasformato in tanti animaletti, fiori o cuoricini colorati. Si sono sfidati in piccoli concorsi e alla fine i vincitori sono stati premiati con uno spettacolo realizzato da Francesco Mazza e Francesco Lucia rispettivamente da "Compagnia 'Ndolorata" e "NunceP ace", vari oggetti realizzati dalla signora Crina Elena Enache, membro della stessa Associazione e diplomi offerti dal negozio rumeno.

Calin Valentina, Presidente dell'Associazione PRO Romania a nome dell’associazione intende ringraziare “la pubblica amministrazione di Pianopoli, il Sindaco Gianluca Cuda e la Pro Loco Pianopoli per la loro disponibilità e per il loro aiuto, ringraziamo inoltre F. O.R.I - Federazione delle Organizzazioni Rumene in Italia per il supporto, gli artisti delle compagnie sopra citate per i bellissimi momenti che hanno regalato ai nostri bambini, a tutti coloro che hanno partecipato, alle nostre animatrici e a tutti gli altri volontari, amici italiani e non, della nostra Associazione”. L'Associazione PRO Romania “vi aspetta – concludono - anche alle prossime edizioni e ai futuri eventi e vi ricorda l'appuntamento del 10 giugno con la campagna informativa "Diaspora Start Up - un affare nel tuo paese" dalle 10 all'Agriturismo Trigna e il 17 giugno alla "Festa dei Popoli" a Lamezia”.

Fonte: Il Lamentino


Asociatia Dacia la "Festa delle Migrazioni" din Cosenza



COMUNICAT DE PRESA

Cosenza, 24.05.2018

Peste 300 de romani au fost prezenti duminica 20 mai la "Festa delle Migrazioni", organizata de Fondazione Migrantes la care Asociatia Comunitatea romanilor in Calabria “Dacia” a fost invitata sa reprezinte comunitatea romaneasca.
Evenimentul a început cu o slujbă multietnică la biserica Sacro Cuore Di Gesù din Cosenza, susținută de preoți catolici și ortodocși ai minorităților din Italia.La finalul slujbei reprezentanții fiecărei țări au prezentat produse culinare tradiționale. Evenimentul a găzduit peste 800 de persoane din toate comunitățile prezente: Romania, Ucraina, Pakistan, Republica Senegal, Filipine, Republica Federală Nigeria, Republica Polonă, comunitatea Africană, comunitatea America Latină.

Organizatorii au luat hotărârea ca anul acesta, România să fie țara care dă startul festivității. Astfel, în deschiderea evenimentului, Viceconsulul Ion Mihai Stirbu, de la Consulatul General al romaniei la Bari a susținut un discurs despre importanța comunității românești în Italia și a transmis tuturor celor prezenți urări de bine și unitate. A fost intonat imnul național al României la flaut de către Denisa Gabriela Sorlescu, cântece populare cantate de Ema Turtu Baesu si Nicoleta Oprea, urmând dansuri românești.

Preparate traditionale romanesti: sarmale, drob, carnati, salamuri, rulade, parjoale, cozonac, cornulete, colacei, branzoaice, salam de biscuiti, prajituri si multe alte minunatii au reamintit romanilor prezenti gustul de acasa iar italienii si ceilalti reprezentanti ai comunitatilor de migranti au fost incantati si ei de gustul autentic romanesc. Toate preparatele au fost gatite de romancele noastre, care au pus atat dragostea de tara cat si dorul de Romania si le-au presarat cu iubire de neam.

Multumim pentru prezenta domnului Consul Ion Mihai Stirbu de la Consulatul General de la Bari, romanilor de la Asociatia Pro Romania - Lamezia Terme, romanilor de la Castrovillari, Altomonte si din localitatile invecinate. Multumim tuturor CONSILIERILOR ASOCIATIEI NOASTRE care s-au implicat in organizarea acestei zile si TUTUROR ROMANILOR care au participat cu produse traditionale !!!
Desigur că nu suntem dansatori profesioniști, bineînțeles că nu suntem organizatori de evenimente, stim că facem greșeli, cu siguranță nu avem experiența pe care o au alții. Ce avem noi? Avem suflet, avem dor de Romania, de locul unde ne-am născut, avem dorința de a ne uni, aici printre străini și dacă și italienii ne dau ocazia să fim uniți, e bine să o facem.
ASTA-I ADEVARATA ROMANIE SI ADEVARATII ROMANI !!!
VA MULTUMIM !

Cu stima,
Mocanu Lenuta Gabriela, Presedinte Asociatia Comunitea Romanilor in Calabria DACIA

Associazione Comunità Rumena in Calabria “DACIA”
C.F. 98092800782 Via Pasquale Galluppi n.73, CAP 87100 Cosenza (CS)
Tel: 0039.388 191 5450 E-mail: daciacomunita@gmail.com

Storie intrecciate: Come Fratelli alla Casa del Conte Verde di Rivoli



CULTURA
LUNEDÌ 28 MAGGIO 2018

Un incontro che ha coinvolto emotivamente l’uditorio, creando nuovi “intrecci di storie”

Nella storica “Casa del Conte Verde” di Rivoli, sede tra l’altro del museo di arte moderno della cittadina piemontese, si è svolta domenica 27 maggio 2018 la presentazione del libro di irina Niculescu e Marian Mocanu, “Come Fratelli, La fratellanza italo-romena a dieci anni dall’adesione all’Unione Europea”.
L’evento organizzato dall’associazione Dacia, con il patrocinio della città di Rivoli ha potuto fregiarsi della presenza della dott.sa Natalia Elinoiu, presidente della federazione delle associazioni Romene e Moldavedel Piemonte. La dottoressa, nell’introdurre l’argomento ha sottolineato l’importanza dell’unità associativa romena.
Al moderatore Cosmin Ghircoias il compito di spiegare il titolo dell’evento: le storie intrecciate sono quelle delle persone che si incontrano a creare nuovi legami, proprio come avviene tra amici e fratelli. Un modello che si addice perfettamente allo spirito del libro.
Nel prestigioso gruppo degli oratori anche l’assessore al lavoro, attività economiche, sport e politiche giovanili, dott. Paolo De Francia, il quale ha sottolineato l’arricchimento che l’immigrazione romena ha portato alla città di Rivoli, ricordando le sue origini di figlio di immigrato del sud Italia negli anni ’60. Un’affermazione rafforzata dall’intervento del vice sindaco dott. Franco Rolfo, che ha riportato i dati dell’immigrazione romena nella cittadina sabauda: ben oltre 1000 immigrati romeni su una popolazione complessiva di 48000 abitanti. Numeri importanti, che però non hanno mai creato problemi, anzi hanno effettivamente arricchito la città, “soddisfacendo al contempo il loro sacrosanto diritto di migliorare la propria vita”.
Sono seguiti gli interventi degli autori, La dott.sa Niculescu ha riportato quanto emerge dalle interviste del libro: quella romena è un’immigrazione che si mimetizza nella popolazione italiana. Una somiglianza culturale, religiosa e di valori condivisi, che porta i romeni a non distinguersi dal resto della popolazione Italiana. Il prof. Mocanu ha invece elencato alcuni dati statistici che dimostrano come la popolazione di origine romena sia complessivamente in età lavorativa ed effettivamente occupata, pertanto contribuisce, anche economicamente, molto di più di quanto costi. Questo comunque non significa che i romeni intendano rivendicare alcunché in più di quanto stiano già ottenendo.
Al termine della presentazione un breve filmato di pregevole realizzazione del simpatizzante dell’associazione Dacia dott. Gaetano Toldonato, psicologo e appassionato di Romania e cinematografia. Ha proiettato un coinvolgente filmato artistico sui monasteri della Romania. Il dott. Toldonato ha introdotto l’opera ricordando come da bambino avesse frequentato i monasteri siciliani per servire messa. Quando poi ha visitato i monasteri romeni ha potuto ritrovare le medesime sensazioni di allora: un coinvolgimento emotivo che ha sapientemente condiviso con la platea, proprio grazie alle immagini della sua opera.
Ha concluso l’incontro il breve ma coinvolgente discorso del rev. Claudio Dita, parroco dei fedeli ortodossa romena di Rivoli, che ha descritto brevemente la comunità.
Un incontro che ha coinvolto emotivamente l’uditorio, creando nuovi “intrecci di storie”.

Diego Garassino

Fonte: TorinOggi

Sono 3 milioni e mezzo i Rumeni in Italia. 350 mila soltanto in Sicilia.

Rumeni in Italia
Di Patrizia Romano - 4 giugno 2018

Sono 3 milioni e mezzo i Rumeni in Italia. 350 mila soltanto in Sicilia. Come vivono nel nostra Penisola da quando la Romania è diventata Paese membro dell’Unione Europea? Ne parliamo con Carmen Andrei Luminita, Presidente Fondatore della Confederazione C.A.P.I.M.E.D. Romania e con Carmelo Falsone, primo vicepresidente della Confederazione

di Patrizia Romano

3 milioni e mezzo. E’ il numero dei rumeni che vive in Italia, distribuito tra le zone industriali delle grandi aree metropolitane e tra le province di Roma, Milano, Torino e Verona. Inoltre, una delle aree in cui si condensa un’alta percentuale di immigrati rumeni è la Sicilia, in cui si registrano, circa 350 mila unità, concentrati prevalentemente nell’agrigentino, in particolare, a Canicatti, territorio ad alta vocazione agricola, in cui la popolazione rumena trova, come nel settore edilizio, maggiore possibilità di impiego. Una considerevole fetta della comunità rumena in Italia svolge, invece, il ruolo di badante; si tratta prevalentemente di una fetta di popolazione femminile di mezza età. In questi tre settori, gli stranieri trovano impiego con una ‘certa’ facilità, perché non occorrono documenti. In poche parole, sono i settori del ‘lavoro nero’ per eccellenza.
Proprio il lavoro nero rappresenta una delle piaghe più profonde dei rumeni in Italia. In Sicilia, come abbiamo detto, si contano circa 350 mila rumeni, con una percentuale di lavoro in nero che al Sud supera il 60 per cento, ma del resto, anche il Nord non è immune da questa piaga, con percentuali che superano il 20 per cento. Questi numeri ufficiali sono sicuramente sottostimati, per l’impossibilità che hanno gli organi ufficiali di seguire il flusso migratorio. “Anche noi – dice Carmelo Falsone, primo vicepresidente della Confederazione C.A.P.I.M.E.D. Romania – abbiamo difficoltà a conoscere l’esatta quantità di presenze in Italia, ma conosciamo i loro problemi che vanno dalla difesa dei propri diritti di cittadini Europei e di lavoratori alla difesa dei diritti della persona (violenze, soprusi, sfruttamento), ai problemi sanitari, che a volte sono di difficile soluzione anche per gli stessi italiani”.rumene al lavoro
Dal primo gennaio 2007, la Romania è diventata Paese membro dell’Unione Europea e, così come previsto dal Trattato istitutivo della Comunità Europea, i loro cittadini, godono del diritto di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri e in Italia. Da questa data, su di loro non si applicano più le disposizioni sull’ingresso e il soggiorno contenute nel Testo Unico sull’immigrazione. Questo, teoricamente, avrebbe dovuto cambiare lo stile di vita dei cittadini rumeni in Italia. Ma praticamente? Cosa è successo dal punto di vista pratico? “Nella realtà – dice Carmen Andrei Luminita, Presidente Fondatore della Confederazione C.A.P.I.M.E.D. Romania e rappresentante alla Camera Dei Deputati – è cambiato soltanto il numero di rumeni che lavorano a nero, che vivono in massa, e che non sono regolari, aumentando casi di sfruttamento, di pedofilia, di violenza, furti, criminalità, casi di caporalato, sequestri, rapine, ricatti, prostituzione. Insomma, tutto ciò che consente di sopravvivere fuori dalla legge. Abbiamo, persino, casi di madri che vendono i propri figli a pedofili, a parte la prostituzione”.
Un quadro decisamente deleterio per tutti i rumeni che vivono in Italia. Problemi diversi, vissuti in maniera soggettiva, ma con un comune denominatore: la nostalgia del proprio Paese. “I rumeni – riprende Carmen – vivono con nostalgia la lontananza dalla propria terra e dai propri familiari. Vivono in uno stato di frustrazione continua. Spesso, ritornano in Romania con gravi turbe psicologiche. Sono pieni di paure, di timori. La nostalgia colpisce pure le persone che vivono in Italia da molti anni, che si trovano bene e che si sono integrati perfettamente”.

In realtà, c’è una grossa fetta di rumeni in Italia che vive bene: ha un lavoro regolare, residenza, fissa dimora, nucleo familiare stabile.

“Molti rumeni si sono integrati da anni in Italia – precisa il presidente della Confederazione –. Su di loro non grava nessuna forma di pregiudizio o discriminazione. Siamo paesi latini e, perciò, alla fine, ci somigliamo, direi. Proprio per questo è facile l’integrazione per entrambi i Paesi. Io, per esempio, vivo in Italia da 28 anni e sono cittadina italiana da 18. Mi sento cittadina italiana a tutti gli effetti”.
Nelle linee generali, l’Italia è considerata dai Rumeni in Italia un Paese ospitale e accogliente. “Voi siete in genere molto ospitali – sottolinea Carmen Luminida – Ma in particolare, maggiore senso di ospitalità si avverte al Sud. Da Roma in giù, i rumeni si sentono quasi in casa propria. Sono bene accolti e conducono una vita serena”.

Ma al di là del senso di ospitalità che, dove più dove meno, caratterizza la popolazione locale, sembra che le istituzioni di entrambi i Paesi facciano molto poco. “Lavorare in un paese che non è il tuo, lontano dai propri affetti e dalle proprie consuetudini – interviene di nuovo Carmelo Falsone, – è solo un aspetto soggettivo e rappresenta la punta di un iceberg. La migrazione del popolo rumeno è caratterizzata da un solo elemento. Nei momenti di bisogno sono soli e abbandonati a se stessi. Ogni soggetto comunica soltanto con i propri cari. Non ha un punto di riferimento o una guida, capace di aiutarlo nel risolvere sia i piccoli sia i grossi problemi che un immigrato può avere. Sia l’ambasciata rumena – continua – sia il nostro governo non si sono mai prodigati a conformarsi all’articolo 17 della Constituzione rumena per venire incontro ai bisogni dei rumeni in Italia. Intervengono solo, organizzando qualche festa o spettacolo, nient’altro.
La Confederazione C.A.P.I.M.E.D. Romania – conclude Falsone – si augura, non di poter risolvere tutti i problemi, ma di aver i mezzi per poter essere la guida e il supporto per tutti i rumeni in Italia”.

Fonte: L'Inchiesta Sicilia

Le associazioni romene della Sardegna chiedono apertura del Consolato nell’isola

Comunicati Stampa 20 maggio 2018

Una delegazione del “Gruppo delle Associazioni romene in Sardegna” ha partecipato a Roma sabato 19 maggio al Convegno “Dialogo con la diaspora su questioni consolari 2018” organizzato dall’Ambasciata di Romania in Italia.
Il Gruppo “Associazioni romene in Sardegna” è nato a marzo 2018 e ne fanno parte quatro associazioni : Ass. Cuore romeno di Oristano, Ass. Collage di Iglesias, Ass 5 mori di Carbonia e Ass. Arca di Cagliari – presidente eletto Daniel Manda.
L’obiettivo è di sviluppare e promuovere nuovi progetti e attività per la numerosa comunità romena dell’isola.
Al convegno tenuto a Roma hanno partecipato rappresentati dell Ministero degli Affari Esteri romeno e delle missioni diplomatiche romene in Italia ( Roma, Milano, Torino, Bologna, Trieste, Bari, Catania) e di altri 14 paesi.
“Il ruolo di questi incontri è quello di facilitare l’interazione diretta, aumentando così il rispetto reciproco e la fiducia, stimolando al tempo stesso la partecipazione attiva dei membri della comunità nel dialogo con i rappresentanti istituzionali” ha dichiarato l’ambasciatore George Bologan.
La delegazione del “Gruppo Associazioni romene in Sardegna” ha rinnovato per l’ennesima volta la richiesta di un Consolato Onorario in Sardegna per i 14 000 romeni residenti nell’isola e ha chiesto di reintrodurre il Consolato itinerante almeno ogni 6 mesi come succedeva fino a 2 anni fa.

Fonte: MediterraNews

Romania: presidente Iohannis, istituzioni statali recuperino fiducia dei romeni all'estero

Bucarest, 27 mag - (Agenzia Nova) - Le istituzioni statali devono recuperare credibilità per riguadagnare la fiducia dei cittadini romeni, inclusi coloro che oggi vivono all'estero, in modo che essi "possano tornare in patria e contribuire allo sviluppo di una Romania forte". Lo ha dichiarato il presidente romeno Klaus Iohannis, nel suo messaggio inviato oggi in occasione della Giornata dei romeni all'estero. Il portale d'informazione "Agerpress" riferisce che Iohannis ha sottolineato il valore della festività odierna, in cui "tutti i romeni hanno l'occasione di sentirsi vicini, uniti dallo stesso amore per il loro paese, dalla stessa lingua e dalle stesse abitudini". Secondo il capo dello Stato, le istituzioni "hanno il dovere" di recuperare la fiducia dei cittadini romeni ovunque nel mondo, in modo che essi con le esperienze acquisite all'estero possano tornare e contribuire allo sviluppo del paese. (Rob)

Fonte: Agenzia Nova

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