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mercoledì 26 febbraio 2014

Romeno Chifu candidato sindaco Verbania: ultimo passo integrazione

Doppia cittadinanza da 2010."Dialogo con tutti, lista multietnica"

19 feb. (TMNews) - E' in Italia dal 1996 e vive a Verbania dal 2001. Perfettamente inserito nella comunità locale, già consigliere comunale, manager nel settore del commercio e dell'edilizia e pronto "all'ultimo passo dell'integrazione". Adrian Chifu, romeno con cittadinanza italiana dal 2010, ha deciso di candidarsi a sindaco di Verbania. A sostenerlo una lista civica multietnica, ma "il dialogo con destra e sinistra è aperto", ha detto, intervistato da TMNews.

"L'idea di candidarmi è nata durante un incontro con la comunità romena a Verbania - ha spiegato Chifu, che formalizzerà entro una quindicina di giorni - Nella prima legislatura da consigliere dal 2009 ho rappresentato la comunità romena (482 residenti, seconda a quella ucraina) e ora si è deciso che lo faccia a un livello più alto, con una lista multietnica che unisca gli stranieri comunitari e non. Per l'appoggio politico sto dialogando con destra e sinistra senza pregiudizi". La candidatura di Chifu, infatti, potrebbe essere la novità che spariglia le carte a Verbania "dove anche gli italiani sono stufi dell'attuale classe politica e dei sindaci italiani che negli anni passati non hanno fatto molto. E' la mia sfida, l'ultimo passo della mia integrazione".

E sul programma il concetto cardine è "progetti concreti e da realizzare", non solo parole. "Il programma elettorale nascerà con i cittadini, dagli incontri pubblici e dai loro problemi - ha aggiunto Chifu - Ci sono pochi fondi e quindi possiamo fare pochi investimenti. A Verbania è importante investire sul turismo e l'unica strada per uscire dalla crisi, localmente, sono i fondi europei".

Chifu, che lavora nella ditta del fratello in Italia e ha una sua società in Romania a Piatra Neamt, non è un novellino della politica. Già in Romania è stato amministratore locale e si è candidato alle ultime politiche nelle liste di Dan Diaconescu, il cosiddetto Berlusconi romeno. "Non cambia molto tra fare politica in Romania o in Italia - ha spiegato - però è più difficile per uno straniero chiedere un voto qui: l'Italia non è gli Usa dove gli stranieri sono presidenti, governatori e sindaci". Nonostante questa sottolineatura, Chifu "sta sentendo la risposta positiva degli italiani per la candidatura di uno straniero".

Fonte: TMNews


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Quasi 36mila immigrati nell'isola. Rapporto Caritas Migrantes, romena la comunità più numerosa

24 febbraio

Quasi 36mila immigrati nell'isola (ANSA) - CAGLIARI, 24 FEB - All'inizio del 2013 la popolazione straniera iscritta nelle anagrafi comunali dell'isola ammonta a 35.613 unità e le donne sono oltre la metà, il 57,1%. La comunità più numerosa è quella romena, seguita dai marocchini, poi senegalesi, cinesi e ucraini. I due poli dell'immigrazione sono le province di Cagliari e Olbia col 60% degli stranieri (nell'isola sono il 2,2% della popolazione). Sono alcuni dei dati presentati questa mattina da Caritas e Migrantes nel XXIII Rapporto immigrazione 2013.

Fonte: ANSA


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La Camera di Commercio della Romania come strumento di sviluppo per l’economia iblea

Economia | Ragusa
Redazione | 23/02/2014

L'Italia e la Romania sono legate dalla storia, dalla geografia, dalla cultura, condividono gli stessi valori e le stesse logiche economiche e sono legate da vincoli di profonda amicizia.

Su queste basi si è rafforzata una proficua collaborazione commerciale, industriale e umanitaria tra due delle economie in Europa più naturalmente compatibili, intensificate anche dall'afflusso della manodopera rumena che nel sociale ha grande rilevanza. Permane la convinzione che i due Paesi possano cercare insieme, per le loro affinità, idonee soluzioni alle crisi economica esistente rafforzando punti di incontro già consolidati tra rappresentanti del mondo del business, delle istituzioni e delle reciproche amministrazioni e fare sinergia per cogliere insieme tutte le opportunità che il processo di allargamento dell'Unione Europea ha creato all'interno e al di fuori dell'Europa stessa.

Su queste premesse si basano gli obiettivi della Rappresentanza della Camera di commercio rumena che è quello di favorire lo sviluppo delle relazioni e gli scambi commerciali ed economici tra Italia e Romania, ma anche di favorire la collaborazione tecnica ed economica tra imprenditori e professionisti dei due paesi, fornendo informazioni e assistenza agli associati e a tutti coloro che ne faranno richiesta.

In quest' ottica, La Rappresentanza della Camera sviluppa l'accordo e la collaborazione tra il sistema camerale italiano e romeno tramite la realizzazione di progetti e di idee comuni che coinvolgono la Unioncamere (Unione delle Camere di Commercio italiane) e con l'Associazione delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, con i centri regionali per il commercio esterno, con le associazioni di categoria industriali e artigianali, con i consorzi di esportazioni, con gli organismi, enti ed istituzioni comunitari.

Si ritiene, pertanto, strategicamente opportuno che anche la Camera di Commercio di Ragusa avvii un percorso di collaborazione con la Rappresentanza della Camera di Romania utile per lo sviluppo e la promozione delle attività industriali e produttive del territorio ibleo potendo anche contare sulla costruttiva collaborazione di notevoli risorse umane presenti sul territorio.

Gli spazi per fare impresa e per promuovere attività di sviluppo sono ampi e variegati: fornire servizi di consulenza alle aziende o ai professionisti; segnalare i professionisti, i consulenti, gli interpreti e qualsiasi altro tipo di figura professionale che sostiene un'impresa; offrire un livello di assistenza più alto possibile a coloro che decideranno di recarsi in uno dei due paesi per affari; promuovere, salvaguardare e difendere insieme alle autorità locali gli interessi delle società di imprenditori associate e presenti su entrambi i territori dei paesi contrattanti; fornire informazioni riguardanti imprese, leggi, disposizioni riguardanti l'andamento dei mercati in generale, riguardanti alcuni settori e considerando la possibilità di collocare i beni e i servizi. Queste ipotesi di collaborazione possono diventare realtà nel brevissimo periodo allorquando il responsabile della Camera di Commercio Rumena incontri quello di Ragusa e stilare una piattaforma di intendi che si concretizzi in vantaggi reciproci.

Dott.ssa Gorneanu Mirela Rovenzza (nella foto)

Fonte: Quotidiano di Ragusa

Immigrazione, alla UE risulta che i lavoratori stranieri danno più benefici che problemi

L'organo europeo ha preso in esame 6 città, tra cui Torino, dove si stima che il gettito fiscale dei contribuenti comunitari (per il 91,8% rumeni) frutti alle casse del comune circa 1,5 miliardi di euro. Le altre città sono state Barcellona, Amburgo, Dublino, Lille e Praga e sono state scelte in base alla composizione multinazionale della propria popolazione

di MAURIZIO BONGIOANNI
15 febbraio 2014

Immigrazione, alla UE risulta che i lavoratori stranieri danno più benefici che problemi

ROMA - Giorni dopo i risultati del referendum svizzero, che ha messo al bando i lavoratori stranieri, è uscito un rapporto firmato dalla Commissione Europea che dimostra come la mobilità dei lavoratori cittadini dell'Unione Europea dia molti più benefici che problemi. L'organo europeo ha preso in esame 6 città, tra cui Torino, dove si stima che il gettito fiscale dei contribuenti comunitari (per il 91,8% rumeni) frutti alle casse del comune circa 1,5 miliardi di euro: cifra al di sopra delle spese sostenute per la loro ospitalità. Le altre città prese in esame sono state Barcellona, Amburgo, Dublino, Lille e Praga e sono state scelte in base alla composizione multinazionale della propria popolazione. Nel capoluogo piemontese e ad Amburgo, in special modo, i nuovi arrivati contribuiscono a stabilizzare il mercato del lavoro, accettando mansioni poco qualificate, aiutando nello sviluppo il tessuto imprenditoriale creando nuove attività. Diverso è, per esempio, a Dublino dove i cittadini stranieri stanno contribuendo allo sviluppo di nuovi settori, in particolare a quello hi-tech.

I dati. A Torino i cittadini stranieri comunitari vengono impiegati prevalentemente nei lavori domestici (quasi il 50%) e nelle costruzioni (15%). Le ragioni della mobilità stanno essenzialmente nel cogliere nuove opportunità di lavoro e quindi, secondo lo studio, le persone che si muovono sono generalmente più giovani ed economicamente più attivi della popolazione locale della città campionate. Inoltre, l'afflusso di cittadini dell'UE giovani e in età lavorativa contribuirebbe ad arginare i problemi connessi all'invecchiamento demografico e alla contrazione della forza lavoro. I problemi quindi non sono per gli autoctoni quanto per i nuovi arrivati: questi ultimi tendono a essere iperqualificati rispetto alla forza lavoro locale (e ad accontentarsi di impieghi meno qualificati), il che implica uno spreco di risorse umane, contrario ai potenziali benefici della mobilità all'interno dell'Unione; in alcuni casi sono emerse disparità salariali tra i cittadini nazionali e i cittadini di altri Stati membri; i cittadini che si trasferiscono non sempre godono delle stesse opportunità abitative e di integrazione scolastica dei figli, sebbene lavorino e paghino le tasse.

Le buone pratiche. Lo studio mette in risalto quali possono essere le buone pratiche da imitare: ad esempio a Torino, la Camera di commercio e l'Inps supportano e aiutano gli stranieri nella costituzione di una nuova impresa, soprattutto attraverso la formazione. Ma sicuramente il caso più interessante rimane quello di Barcellona dove il 31% dei nuovi arrivati è italiano. La città spagnola aiuta a combattere gli stereotipi sull'immigrazione attraverso il sostegno ad associazioni locali. Inoltre ha aiutato 1300 nuovi imprenditori nell'ultimo anno attraverso il programma cittadino Barcellona Activa dando informazioni commerciali e formazione agli imprenditori.

La mobilità va migliorando. Il successo dei programmi di integrazione seguiti nelle sei città campionate è attestato dal fatto che l'atteggiamento nei confronti della mobilità va man mano migliorando: "La libera circolazione è benefica per l'Europa, per i suoi cittadini e per le sue economie. Certo comporta delle sfide per alcune città, sfide che vanno affrontate, ma sarebbe sbagliato mettere in discussione il diritto alla libera circolazione" ha commentato Viviane Reding, vicepresidente e commissaria per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, lanciando una frecciatina diretta al referendum svizzero. "Gli esempi di Barcellona, Dublino, Amburgo, Lille, Praga e Torino ci dimostrano che questa trasformazione è possibile. Se gli enti locali di tutta Europa prenderanno spunto dagli esempi più vincenti di politiche di integrazione urbana dei cittadini europei, ci sarà un beneficio di tutti".

Fonte: La Repubblica

Pragelato, il salvataggio arriva dall'Est. Il tycoon romeno: riaprirò gli impianti di sci

La società Spa Teleferica, che già gestisce tre stazioni invernali, è pronta a comprare le seggiovie chiuse da quest'inverno e anzi ad aggiungerne una portandola dalla Romania. La giunta comunale ha già dato l'ok

di FABIO TANZILLI
13 febbraio 2014

Pragelato, il salvataggio arriva dall'Est Il tycoon romeno: riaprirò gli impianti di sci Saranno i romeni a salvare l’economia turistica di Pragelato, riattivando gli impianti sciistici chiusi da quest’inverno. La trattativa con il Comune è già in atto, al punto che la giunta ha già deliberato il parere favorevole al progetto: la società romena Spa Teleferica è pronta a riaprire dal prossimo inverno le seggiovie e le piste della Val Troncea, proprio ai piedi del Sestriere e a due passi dal nuovo Club Med. Ma non solo: la società rumena vuole prendere in gestione anche la pista olimpica dedicata allo sci di fondo. La Spa Teleferica gestisce in Romania tre stazioni invernali: Predeal, Busteni e Sinaia. Sono state avviate le pratiche per la registrazione di un ramo italiano del gruppo, nel quale spicca come socio di riferimento uno dei big della tv nazionale. SI tratta di Adrian Sarbu, proprietario del principale canale televisivo privato in Romania, la Pro Tv. A garanzia della serietà di Spa Teleferica ci sarebbero anche i rapporti di forte collaborazione con la Leitner e la Poma, due tra le principali aziende costruttrici di impianti di risalita in Europa. I romeni credono talmente nelle potenzialità di Pragelato, che si parla anche di un possibile rinnovo degli impianti già esistenti, con l’aggiunta di un’altra seggiovia realizzata nel 2007, che sarà trasferita direttamente dalla Romania perchè poco utilizzata. La prospettiva di Spa Teleferica è far arrivare in Italia anche il turismo romeno: si calcola un potenziale di 300mila nuove presenze, che attualmente scelgono come meta principale l’Austria ma che potrebbero anche preferire le Montagne olimpiche nel caso si attivasse un collegamento diretto tra gli aeroporti di Bucarest e Caselle. Un’altra società estera conquista quindi gli impianti sciistici del Piemonte: già un anno fa la francese Transmontagne aveva comprato la Colomion Spa, società di Bardonecchia, rilevando la maggioranza dalla famiglia Bosticco.

Fonte: La Repubblica



Inoltre:
Romania: Pil +1,7% in IV trim 2013, piu' alta crescita in Ue
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Un'azienda di Castelnuovo tenta una fuga silenziosa verso la Romania
Asa, nuova proprietà verso l’uscita?

Social Card, diritto inutilizzabile: impossibile presentare la domanda

24 febbraio 2014
Economia

Negozio che accetta la social card Il diritto c’è, ma per il momento è impossibile esigerlo. Già da due mesi con la Legge di Stabilità 2014 è stata sancita anche per alcune categorie di cittadini stranieri indigenti la possibilità di richiedere la cosiddetta Carta acquisti ordinaria, conosciuta anche come Social Card.

Si tratta di un aiuto economico di 40 euro al mese destinato a cittadini comunitari, familiari di cittadini italiani e comunitari o titolari di permessi di lungo periodo (CE) residenti in Italia che versino in difficili condizioni economiche e abbiano almeno un figlio di età inferiore ai 3 anni oppure abbiano più di 65 anni.

Come emerso da diverse segnalazioni giunte nelle sedi della Cgil, però, è ancora impossibile presentare la domanda per usufruire della Carta acquisti perché Poste Italiane non ha ancora provveduto ad aggiornare i programmi informatizzati utili alla richiesta.

Così la Cgil provinciale, insieme ad Asgi, Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, e alla cooperativa Ruah, venerdì scorso, 21 febbraio, ha presentato ufficialmente un ricorso al Tribunale di Bergamo sul caso specifico di una mamma straniera a cui non è stato permesso di presentare la domanda.

«Con il ricorso abbiamo chiesto l’accertamento del carattere discriminatorio della grave negligenza delle amministrazioni coinvolte e l’immediata rimozione degli ostacoli burocratici per l’accesso ad una prestazione minima ma essenziale per la tutela di soggetti fragili», ha spiegato Annalisa Colombo, responsabile dell’Ufficio Migranti della Cgil di Bergamo.

«Nel modulo informatizzato che va compilato, infatti, si prevede per errore il criterio della cittadinanza italiana: dunque Poste Italiane non ha ancora aggiornato il sistema informatico, come del resto non hanno fatto i siti internet istituzionali di Inps, Ministero del lavoro, Ministero dell’Economia e delle finanze. Non solo gli aggiornamenti non sono stati svolti, ma da contatti diretti che abbiamo avuto con la direzione provinciale di Poste Italiane a Bergamo ci è stata chiaramente manifestata l’indisponibilità assoluta anche solo a tenere in sospeso le domande».

Fonte: L'Eco di Bergamo


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Immigrazione. Social card per gli stranieri comunitari ed extracomunitari con carta di soggiorno

Io romeno-italiano rifiutato dalla Svizzera nonostante un lavoro

MONDO EUROPA
FOCUS
12 febbraio 2014

Milano, 12 feb. (LaPresse) - Che sarebbe stato difficile andare a lavorare in Svizzera Alexandru G., romeno di 34 anni laureato in ingegneria con una carriera avviata come consulente informatico, lo sapeva già dal primo colloquio. Ma quando quello che sarebbe dovuto essere il suo datore di lavoro gli ha offerto un contratto a tempo indeterminato a Losanna e la disponibilità di occuparsi delle incombenze burocratiche per ottenere il permesso di soggiorno, la possibilità di trasferirsi gli è sembrata concreta. "Invece - racconta - mi sono scontrato con il tetto agli ingressi dei lavoratori non svizzeri, che il referendum di domenica vuole estendere a tutti i Paesi Ue, ma che già è in vigore per romeni e bulgari". Una storia finita per ora male, che potrebbe ripetersi anche per gli italiani che hanno possibilità di lavoro al di là delle Alpi.

Alexandru è arrivato in Italia per seguire la moglie, romena anche lei, ma da oltre 15 anni residente tra Palermo, Bologna e Torino. Insieme si sono trasferiti a Milano, dove lui ha iniziato a lavorare come consulente informatico per varie aziende, tra cui Mediaset. Tra le sue qualifiche, la certificazione per la programmazione in Sap, piuttosto richiesta e non comune. Un suo amico presenta il suo curriculum a una azienda di Losanna e subito il titolare gli fissa un colloquio. Va bene, si incontrano e ad Alexandru viene proposto un contratto a tempo indeterminato come programmatore, a patto che si trasferisca a Losanna. Le condizioni sono molto favorevoli per lui, Alexandru è d'accordo e la moglie, che intanto ha la cittadinanza italiana, pure. Il datore di lavoro presenta tutti i documenti necessari, certifica la sua intenzione di assumerlo, ma la legge svizzera è inflessibile: il numero di permessi di soggiorno disponibili per i cittadini romeni è esaurito quindi non c'è nessuna possibilità di entrare nel Paese con un visto regolare. Alexandru rinuncia al lavoro e continua come consulente. "Non è così strano - afferma - che la Svizzera abbia una politica rigida dell'immigrazione. C'è anche negli Usa e in Gran Bretagna. Quello che è assurdo è limitare gli ingressi in base alla cittadinanza e non alla tipologia di lavoro". Quindi il referendum che estende il tetto anche alle altre nazione Ue, spiega l'informatico, può essere positivo se entrerà in vigore una legge che razionalizzi le regole che ora sono discriminatorie. O negativo se continua a bloccare i lavoratori in base alla nazionalità.

Intanto Alexandru, ieri, ha giurato per ottenere la cittadinanza italiana acquisita dalla moglie e aspetta solo i documenti. Poi valuterà se riprovare a trasferirsi in Svizzera, questa volta come italiano. Sempre se non entreranno in vigore le stesse restrizioni pure per l'Italia e se non si presenteranno nuove offerte di lavoro vantaggiose: "Ora sono in trattativa con una ditta tedesca. Se questa volta va bene - dice - mi trasferisco a Berlino".

Fonte: LaPresse

Cristian David, fostul ministru pentru Românii de Pretutindeni, urmărit penal. Demisie din PNL

ACTUAL JUSTIŢIE

CRISTIAN DAVID. DNA îl acuză pe ministrul demisionar pentru Românii de Pretutindeni, CRISTIAN DAVID, că nu poate justifica 60.000 de euro din declaraţia de avere. Cristian David DEMISIONEAZĂ din PNL.

FOTO: Mediafax

CRISTIAN DAVID. UPDATE: Referatul Direcţiei Naţionale Anticorupţie (DNA) în vederea formulării cererii de efectuare a urmăririi penale faţă de Cristian David a fost trimis preşedintelui Traian Băsescu, miercuri, de procurorul general Tiberiu Niţu.

"Procurorul general al Parchetului de pe lângă Înalta Curte de Casaţie şi Justiţie a transmis Preşedintelui României referatul Direcţiei Naţionale Anticorupţie în vederea formulării cererii de efectuare a urmăririi penale faţă de DAVID CRISTIAN, ministru delegat pentru Românii de Pretutindeni, pentru săvârşirea infracţiunilor de abuz în serviciu în forma participaţiei improprii, prevăzută de art. 132 din Legea nr. 78/2000 cu referire la art. 297 Cod penal, raportat la art. 52 Cod penal, uz de fals, prevăzută de art. 323 Cod penal, cu aplicarea art. 5 Cod penal şi fals în declaraţii, prevăzută de art. 326 Cod penal, raportat la art. 28 din Legea nr. 176/2010, cu aplicarea dispoziţiilor art. 38 alin. 1 Cod penal, fapte reţinute în referatul menţionat", se arată într-un comunicat remis MEDIAFAX de Parchetul general.

CRISTIAN DAVID demisionează din PNL, informează Realitatea TV.

Fostul ministru delegat pentru Românii de Pretutindeni Cristian David a declarat agenţiei MEDIAFAX că a demisionat, miercuri, din calitatea de membru al PNL pentru a nu afecta imaginea partidului urmare a acuzaţiilor DNA şi că are toată disponibilitatea să prezinte datele care să clarifice situaţia.

"Am toată disponibilitatea de a pune la dispoziţie datele şi elementele necesare pentru a clarifica această situaţie şi a-mi dovedi nevinovăţia. Începând de astăzi, am renunţat la calitatea de membru PNL, pentru a nu afecta imaginea partidului", a declarat agenţiei MEDIAFAX Cristian David.

CRISTIAN DAVID. "În conformitate cu dispoziţiile art. 109 din Constituţia României, art.12 şi art.19 din Legea 115/1999, procurorul şef al Direcţiei Naţionale Anticorupţie a transmis procurorului general al Parchetului de pe lângă Înalta Curte de Casaţie şi Justiţie referatul în vederea sesizării Preşedintelui României pentru formularea cererii de efectuarea urmăririi penale faţă de DAVID CRISTIAN, ministru delegat pentru Românii de Pretutindeni, sub aspectul infracţiunilor de abuz în serviciu sub forma participaţiei improprii, uz de fals şi fals în declaraţii", se arată într-un comunicat de presă al DNA.

"Din referatul întocmit de procurori rezultă că există indicii rezonabile potrivit cărora, pentru a justifica în declaraţia de avere depusă la data de 14 iunie 2013, intrarea în patrimoniul său a unei sume de bani pe care nu o putea justifica prin mijloace licite, numitul David Cristian a consemnat în fals, la rubrica „venituri din alte surse”, primirea a 60.000 euro, cu titlu de „restituire împrumut”, de la mama sa. Pentru ca la rândul său, mama demnitarului să poată justifica deţinerea legală a sumei de 60.000 euro pe care ar fi restituit-o fiului său, acesta a efectuat demersuri astfel încât, cu o persoană de încredere, a fost încheiat formal un antecontract de vânzare – cumpărare a unui apartament în care se atesta, în mod nereal, faptul că mama ministrului delegat ar fi vândut acelei persoane un apartament în judeţul Prahova pentru suma de 60.000 euro. Această sumă a fost justificată de ministrul delegat printr-un aşa-zis împrumut pe care i l-ar fi acordat mamei sale ca să-şi construiască o casă şi la momentul încheierii actului care ar atesta vânzarea fictivă a apartamentului menţionat, mama sa i-ar fi „restituit” împrumutul", susţine documentul DNA.

CRISTIAN DAVID. "Probele administrate în cauză, în perioada premergătoare încheierii actul de vânzare cumpărare aparent, au relevat că numitul David Cristian a fost profund preocupat de necesitatea încheierii unui antecontract de vânzare cumpărare între mama sa şi o altă persoană, întrucât nu deţinea un act licit pentru suma de 60.000 euro pe care trebuia să o menţioneze în declaraţia sa de avere. Solicitarea intră sub incidenţa art. 305 alin 4 din C.P.P., prin urmare, persoana față de care s-a solicitat sesizarea Preşedintelui României pentru formularea cererii de efectuarea urmăririi penale beneficiază de prezumţia de nevinovăţie", mai spune DNA.

Sursa: REALITATEA.NET

martedì 25 febbraio 2014

Invito al concerto Bach "Due per uno" presso l'Accademia di Romania

Cari amici dell’Accademia

Siamo lieti di invitarvi al concerto

BACH “DUE PER UNO”

Venerdì, 28 febraio 2014

Ore 20,30

Sala Concerti

David Simonacci

violino e pianoforte

Programma:

J. S. Bach (1685 – 1750) Sonata in Re BVW 1004 (per violino solo)
Allemanda
Corrente
Sarabanda
Giga
Ciaccona
Bach/F. Busoni (1866 – 1924) Corale “Ich ruf’ zu dir, herr Jesu Christ”
F. Busoni Chaccona (per pianoforte solo trascrizione dalla Sonata BVW 1004)

J. S. Bach Dalla partita in mi maggiore BVW 1006 (per violino)
Preludio
Gavotte en Rondeau
Gigue

Bach/Busoni Corale “Durch Adams fall ist ganz verderbt

S. Rachmaninov (1873 – 1943) Suite dalla partita in Mi Maggiore BVW 1006
Preludio
Gavotte en Rondeau
Gigue

G. Enescu Choral per pianoforte

Il programma è articolato in modo da offrire all'ascoltatore la possibilità di poter ascoltare in uno stesso concerto, alcuni capisaldi della letteratura violinistica di J. S. Bach ed alcune rielaborazioni delle stesse per pianoforte solo ad opera di due tra i più grandi pianisti del XX secolo: Ferruccio Busoni e Sergej Rachmaninov.

Per quanto riguarda i brani tratti dalle Sonate e Partite di Bach, nulla può essere aggiunto al riconoscimento universale di questi capolavori, che guardano così avanti sopratutto per l'utilizzo delle possibilità tecniche del violino, avanzatissime per l'epoca nelle quali queste opere furono concepite.

Le due trascrizioni di Busoni e Rachmaninov, rispettivamente della Chaccona in re maggiore e di tre brani dalla Partita in mi maggiore, rielaborano completamente il materiale originale, con innovazioni timbriche, armoniche ed un incremento della spazialità sonora, grazie ad una veste pianistica sontuosa e profondamente arricchita rispetto all'originale.

Conclude il programa un Choral del grande compositore e violinista rumeno George Enescu.

Accademia di Romania in Roma

lunedì 24 febbraio 2014

Romania: nel Paese dei bimbi soli

 .o.s. infanzia

L'emigrazione ha devastato le famiglie. Almeno 80 mila bambini in età scolare (ma c'è chi dice 400 mila) sono rimasti senza genitori. E li vedono solo via Skype Le immagini

di Paola Tavella - 14 febbraio 2014

Gioco e doposcuola organizzato da Save the Children. Gioco e doposcuola organizzato da Save the Children.
Annette Schreyer per Io donna

A Pitesti, la città rumena dei tulipani (in mostra ogni primavera) i bambini lasciati in patria dai genitori emigrati sono, ufficialmente, 242, ma Sima Dumtra, presidente della locale Save The Children, scuote la testa: «Il numero è molto più alto. Viene disattesa la legge che obbliga chi parte e lascia i figli a segnalarlo».
Secondi dati governativi, i bambini in questa situazione sono circa 80 mila, (23 mila privi di entrambi i genitori), altre stime dicono perfino 400 mila. Soffrono soprattutto se è assente la madre, frequentano la scuola irregolarmente e con poco profitto, da adolescenti spesso abbandonano del tutto.

SOFFRONO E ABBANDONANO LA SCUOLA
Così Gabriela Alexandrescu, presidente nazionale di STC, ha tessuto una rete di protezione dei piccoli tra i 6 e gli 11 anni, alleandosi con le autorità e gli insegnanti, proponendo un programma di sostegno che si chiama We Grow Up Together: 16 centri sparsi per il Paese offrono doposcuola, gite, sport, gioco, assistenza psicologica ai piccoli e ai loro tutori.
Chi parte affida i figli agli amici, in qualche caso addirittura estranei, ma più spesso li lascia con nonne sole e in difficoltà. Maria è molto anziana, una pensione di 150 euro al mese, accompagna al centro di Pitesti la nipote Alina, poi si ferma lì, come se non avesse dove tornare.

SAVE THE CHILDREN NELLE PERIFERIE DI BUCAREST
La mamma di Alina è single, vive in Spagna, è ammalata e non può tornare né mandare denaro, quando ha i soldi telefona. Poi ci sono le mamme come Daniela, che ha due gemelli di otto anni, una ragazzina di 14, è disoccupata e il marito è in Danimarca: «Vivevamo in campagna, ora ci siamo trasferiti, mia figlia fa la scuola di Belle Arti». Molte giovani studentesse vengono a dare una mano a Save The Children: Anca, 17 anni, figlia di insegnanti, è la migliore del suo liceo, ha organizzato un gruppo di coetanei che aiutano con i compiti e giocano con i bambini. Come lei ce ne sono 320 in tutta la Romania.

A Bucarest i centri di Save The Children sono ospitati nelle scuole delle zone più disagiate. «I nostri bambini hanno problemi pratici ed emotivi» dice Andrea Bigi, psicologa. «Ma i guai sono più seri quando sono entrambi i genitori a mancare».
L’emigrazione disintegra la coppia e la famiglia: il padre se ne va, a volte non torna più a casa. «Ai bambini si continua magari a mentire per anni, o si calunnia il genitore emigrato». Anche qui cercano di mettere in contatto i bambini con chi è all’estero attraverso Skype.

LE ALTRE ONLUS SUL TERRITORIO
La onlus italiana Enel Cuore finanzia il progetto da tre anni con 320 mila euro, e la responsabile, Novella Pellegrini, definisce la cifra «davvero modesta» rispetto ai risultati eccellenti, primo fra tutti un netto miglioramento scolastico (28%) e comunicativo (63%) per oltre 2000 utenti in otto città. I bambini sono allegri, nonostante tutto. Valentin (7 anni), Santiago (6) e le gemelle Nicoletta e Larissa, vivono con la nonna, che ha 42 anni ed è stremata, in una specie di scantinato da ben 200 euro al mese, dove hanno appena tagliato la luce e si dorme per terra a turno, ma loro saltano e ridono, affettuosi fra loro e con Leo e Liliana, straordinari operatori di STC che l’indomani li accompagneranno in un grande parco.

I PAPÀ SINGLE
Anche i padri restano soli, e imparano a cavarsela. Nuta Simonescu 43 anni, è operaio meltalmeccanico, sua moglie fa la badante in Sicilia, e parla con le loro due bambine ogni sera. «All’inizio è stata dura, le nostre figlie erano molto ferite. Poi la maggiore ha saputo a scuola di questo programma».
Le insegnanti e le operatrici di Targoviste, una cittadina a Sud di Bucarest, da tre anni gestiscono due centri. Avevano 42 utenti, ora sono 165, raccolti attraverso riunioni organizzate presso scuole, programmi tv, visite nei quartieri, passaparola. «Siccome tutti i bambini che vengono da noi condividono lo stesso problema, non si vergognano. Ogni sera dopo i compiti e il gioco, facciamo insieme un bilancio emotivo della giornata, perché imparino a dire come si sentono veramente» dice Dana, assistente sociale.

QUANDO I GENITORI NON TORNANO PROPRIO
Le operatrici parlano al telefono o su Skype con i genitori emigrati ascoltando le loro ansie e raccontando loro dei figli, mostrando foto e disegni, organizzando colloqui in occasione del loro ritorno. A volte mamma e papà non tornano, e forse è meglio così, secondo la nonna di Florentina Lorenza, 6 anni: «I genitori della mia nipotina si sono lasciati, hanno altre famiglie. La madre non ha lavoro, vive a Genova con un uomo. Il padre è in Sicilia, ha un’altra bambina. Florentina non la vuole nessuno, tranne me. Era timidissima, non parlava mai. La psicologa la ha curata per anno, ora ha tante amiche, dipinge».
Questi bambini sono poveri e a volte abbandonati, eppure «scoprono talenti speciali, e li usano per costruirsi autostima e rispetto di sé», conclude Dana.

Fonte: Io Donna

Bambini in Romania, aperte le iscrizioni per i campi estivi

Foto Campi Estivi Bambini in Romania
5 febbraio 2014

MILANO. Come ogni anno l’Associazione Bambini in Romania organizza campi estivi di animazione finalizzati ad aiutare bambini in difficoltà in Romania e in Repubblica Moldova. I volontari interessati possono iscriversi fino al 7 aprile 2014. L’Associazione, dal 1999 ad oggi, ha portato più di 2.000 volontari italiani a incontrare bambini in Romania e, da due anni, anche in Repubblica Moldova: forte dell’esperienza acquisita e certa della necessità di affrontare la sfida globale anche nel campo del volontariato, l’associazione si impegna a promuovere nuovamente il valore dell’incontro.

“A un problema mi sono abituato a rispondere con una domanda: “come si risolve?” – ricorda Don Gino Rigoldi, presidente e fondatore dell’Associazione Bambini in Romania – perché sono convinto che sia solo questione di buon senso pensare che i problemi esistano per essere risolti. Ed è anche il modo per testimoniare ai nostri giovani che non bisogna accontentarsi di una buona analisi, ma che è necessario cercare di andare oltre e immaginare una soluzione, e poi provare a realizzarla. Questo fanno i giovani che dedicano parte delle loro vacanze estive al volontariato nei nostri campi a favore di bambini e giovani che si trovano in condizioni di povertà non solo economica ma anche affettiva”.

Si tratta di volontari, con età minima di 16 anni, che desiderano mettere a disposizione parte delle loro vacanze per animare le giornate dei bambini ospiti negli orfanotrofi, nelle case gestite dall’associazione e all’interno delle comunità locali e si svolgono su turni di 14 giorni ciascuno, da fine giugno sino a metà agosto. Ogni volontario sarà inserito all’interno di un gruppo guidato da un referente. Non sono richieste competenze specifiche, ma spirito di adattamento, voglia di mettersi in gioco e, soprattutto, di partire.

Dopo il primo incontro informativo, durante il quale sarà presentata l’Associazione e verranno effettuate delle selezioni preliminari, i volontari seguiranno un percorso di formazione obbligatoria della durata di tre incontri, durante i quali verranno preparati alla realtà che andranno ad affrontare. Gli interessati possono iscriversi inviando una e-mail e avere tutte le informazioni telefonando il lunedì sera dalle 20.30 alle 22.30 (Milano e Como):

Sede di Milano: via Cavalcabò, 10 – tel/fax 02 48011956 – volontari@bambiniinromania.it

Sede di Como: via Acquanera 10/F, Albate (Como) – tel/fax 031/300689 info.como@bambiniinromania.it 

Sede di Torino: info.torino@bambiniinromania.it

Per tutte le informazioni: www.bambiniinromania.it  Facebook: BiR-Bambini in Romania

Fonte: Volontariatoggi

Asili e scuole, nelle mense friulane piatti della cucina romena

mense scolastiche
A Cervignano la novità entrerà in vigore a partire dalla prossima settimana. Le ricette originali rivisitate in base ai gusti dei bambini

di Elisa Michellut

CERVIGNANO. Dopo il menù albanese, nelle scuole dell’infanzia e primarie del capoluogo della Bassa friulana arriva il menù romeno. L’assessore comunale all’istruzione, Antonio Casola, annuncia che, a partire dal 18 febbraio, nelle mense dell’asilo e delle scuole elementari del Comune di Cervignano sarà servito un menù romeno a base di “tocana de vaca” (stufato di manzo) e morov piurè (purè di carote).

«Le ricette originali – assicura Casola - saranno ovviamente rivisitate in base ai gusti dei bambini (eliminando le spezie che potrebbero risultare non gradite ai più piccoli) e in base alla correttezza nutrizionale, pur mantenendo le caratteristiche di base del piatto originale».

L’amministrazione comunale spiega che questa scelta rientra all’interno di un più articolato progetto di educazione alimentare che, oltre a proporre l’incontro con altre culture attraverso il cibo, prevede anche due conferenze su temi che riguardano l’alimentazione e il “menù a colori”. Prima del menù romeno, come ricorda la responsabile del centro cottura di Cervignano, Tamico Nomico, era stato proposto ai bambini cervignanesi anche il menù albanese. L’idea non è piaciuta a tutti i genitori.

Alcune mamme si sono recate dal sindaco, Gianluigi Savino, per esprimere le loro perplessità. «Viste le lamentele di qualche mamma – spiega Nonino – abbiamo pensato ad un compromesso: un primo italiano, una pasta in bianco condita con olio, e un secondo con contorno romeno per tutti. Era previsto, come primo, il brodo con pezzetti di pollo, ma abbiamo optato per una soluzione diversa». Come detto, saranno organizzate anche due conferenze.

La prima, “Che cosa preparo questa sera per cena?”, si terrà il 24 marzo. «Nel mese di maggio, inoltre – ricorda Nonino - sarà proposta l’iniziativa “i menù a colori”, con l’intento di promuovere e favorire l’educazione al corretto consumo di frutta e verdura. Attraverso il gioco, cercheremo di coinvolgere i bambini stimolando il loro interesse nei confronti di questi alimenti. La collaborazione della dirigente scolastica, Tullia Trimarchi, e della vicaria, Renata Micoli, è stata di fondamentale per realizzare il progetto.

Le iniziative, proposte dalla ditta “Cir Food”, che gestisce il centro cottura del Comune, sono state perfezionate tenendo conto delle proposte e dei suggerimenti emersi durante l’incontro tenutosi, nel mese di settembre, con il personale docente. Successivamente, l’iniziativa è stata presentata, durante le assemblee, anche ai genitori degli alunni e ha riscosso notevole interesse».

12 febbraio 2014

Fonte: Messaggero Veneto


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Salva una famiglia, autista romeno eroe per caso

Lunedì 10 Febbraio 2014

Claudio Vasile è intervenuto dopo che una macchina con padre, madre e due bimbi a bordo si è ribaltata sul tratto umbro della A45. “Ho cercato di rassicurarli. Nessuno si fermava, anzi, tutti cercavano di evitare l’ostacolo…”

Città di Castello (PG) - 10 febbraio 2014 – Un brutto incidente, una famiglia incastrata tra le lamiere e un angelo romeno che non ha esitato a prestare loro soccorso, mentre intorno sfrecciavano le macchine.

È la storia a lieto fine che si è consumata venerdì sera sul tratto umbro della E45, vicino all’uscita Selci Lama, quando una Toyota rav ha urtato lo pneumatico perso da un tir, è finita contro il guard rail e poi si è ribaltata. A bordo, madre, padre e due bambini, di cinque e un anno, che partiti da Frascati erano diretti n Veneto.

Claudio Vasile, trentenne romeno impiegato come autista in un’azienda umbra, passava di lì con la moglie. Si è fermato, ha chiamato i soccorsi e ha tirato fuori dall’abitacolo i bambini. “Non sembravano in gravi condizioni, ma erano sconvolti. Ho cercato di rassicurarli; nessuno si fermava, anzi, tutti cercavano di evitare l’ostacolo. Con mia moglie siamo rimasti lì fino all’arrivo dei vigili del fuoco e dell’ambulanza. Per fortuna nessuno ha riportato gravi ferite...” ha raccontato l’uomo a La Nazione.

Vasile ha anche puntato i fari sull’ostacolo presente sulla strada, salvando probabilmente altri automobilisti dall’impatto. I feriti sono stati portati poi in ospedale, dopo li ha raggiunti anche il loro soccorritore. Le loro condizioni non sono gravi, sia ai genitori che ai bambini i medici hanno dato pochi giorni di prognosi.

Una vicenda simile si è verificata lo scorso settembre, quando un altro autista romeno, Ion Purice, ha messo di traverso sull’autostrada il suo camion per proteggere una bimba coinvolta in un incidente.

Fonte: Stranieriinintalia

Pieve Emanuele : muore schiacciato da un bovino contro un muro

Milano 12 Febbraio – A Pieve Emanuele, in località Cascina di Sotto, verso le 8 di questa mattina un uomo di 33 anni è stato ucciso da una grosso bovino. Si trattava di un lavoratore romeno che stava pulendo la stalla, quando un bovino del peso di 500 chili, lo ha dapprima trascinato e poi schiacciato contro un muro.

Nonostante l’arrivo della Croce Viola di Rozzano e dell’elisoccorso inviato dal 118, il poveretto è deceduto per arresto cardiaco(presentava tra l’altro uno sfondamento toracico) .

E.C.

Fonte: Milano Post


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Donna travolta e uccisa sull'Aurelia, l'investitore positivo all'alcoltest

L'uomo di Tarquinia accusato di omicidio colposo e guida in stato ebbrezza

24/02/2014

TARQUINIA – Sarebbe risultato positivo all'alcoltest l'uomo di Tarquinia, che la notte tra sabato e domenica, sull'Aurelia, all'altezza del bivio per Capalbio Scalo, ha investito una donna romena di 35 che viaggiava a bordo di uno scooter, morta poco dopo nell'ospedale Misericordia di Grosseto. Il tarquiniese, 41 anni, alla guida di una Bmw, sarebbe stato denunciato dai carabinieri per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza.

Secondo quanto accertato dai militari, la donna, Lenuta Slujitoru, 41 anni, romena, badante, residente a Capalbio, intorno alle 24,30, stava tornando a casa in sella a un motociclo dopo aver concluso la giornata di lavoro. All'altezza del bivio per Capalbio Scalo, per cause in corso di accertamento, è stata travolta da un Bmw. L'immigrata è stata scaraventata sull'asfalto e le sue condizioni sono apparse subito gravissime.

Sul posto sono immediatamente accorsi gli operatori del 118 che l'hanno trasportata in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale di Grosseto.

I medici hanno tentato di rianimarla, ma i loro sforzi sono risultati vani: la giovane è deceduta poco dopo a causa delle lesioni riportate.

Mentre la 35enne lottava tra la vita e la morte, l'uomo di Tarquinia che era alla guida della Bmw è stato condotto nella caserma dei carabinieri di Capalbio è sottoposto all'alcoltest. L'esame, secondo quanto si è appreso, sarebbe risultato positivo. Per lui sarebbe così scattata la denuncia per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza. La sua auto sarebbe stata sequestrata.

Fonte: ViterboNews24

Incidente a Vittorio, muore a 45 anni investito da pirata della strada

Il dramma in via Grazioli domenica sera. La vittima, un 45enne di nazionalità romena, abitava a pochi passi dal luogo dell'investimento

23 febbraio 2014

La vittima, Constantin Milostenau

La settimana nella Marca si chiude con una nuova vittima della strada. Un uomo ha perso la vita a Vittorio Veneto nella serata di domenica 23 febbraio.

L'incidente è avvenuto in via Grazioli, poco prima dell'orario di cena. La vittima, Constantin Milostenau di 45 anni di origine romena, è stato investito da un pirata della strada poco distante dalla propria abitazione.

L'uomo, imprenditore edile residente a Vittorio con il figlio 24enne, è deceduto poco dopo l'incidente a causa delle ferite riportate nell'impatto. Sul posto, insieme all'ambulanza del Suem 118, sono intervenuti anche i carabinieri che indagano ora sulla dinamica dell'incidente e sul responsabile del sinistro, che si è dileguato senza prestare soccorso al 45enne.

Fonte: TriesteToday

Terni: incidente stradale nel sottopasso di Via Brunelleschi , donna in prognosi riservata

10 Febbraio 2014 - di Adriano Lorenzoni

Altre due donne ferite leggermente. Tutte di nazionalità rumena. Poco prima altro incidente nello stesso sottopasso

Nel giro di pochi minuti due incidenti stradali si sono verificati, questa mattina, nel sottopasso di via Brunelleschi. Gli agenti della polizia municipale avevano appena terminato di rilevare un incidente fra autovetture, senza feriti, che , hanno dovuto , rapidamente , fare marcia indietro, per un altro incidente stradale, questa più volta più grave, che si è verificato nello stesso sottovia. Una citrooen, infatti, è sbandata finendo contro il muro. Ad avere la peggio è stata una donna di origine rumena, E.F. , di 35 anni. E' stata ricoverata , in riserva di prognosi, nell'ospedale di Terni, anche se non corre pericolo di vita. Non destano preoccupazioni, invece, le condizioni di salute, delle altre due persone che viaggiavano sulla citroen : la conducente, C.L.D. , 27 anni, rumena e sua madre, F.D. , 53 anni, anche lei rumena.

Le tre donne provenivano da zona Fiori e viaggiavano in direzione della stazione ferroviaria. Tutte e tre vivono a Montefranco.

L'incidente si è verificato poco prima delle ore 13.

Fonte: Terni in rete

Travolge e uccide un senzatetto. Caccia all’automobilista pirata

TROMELLO (PAVIA)

L’incidente si è verificato nella notte tra mercoledì e giovedì sull’ex statale 596

E’ caccia all’automobilista-pirata che ha investito, uccidendolo, M.C., 52 enne rumeno, senza fissa dimora, scaraventandolo in un fossato a lato della ex Statale 596 nel Comune di Tromello (Pavia). A dare l’allarme sono stati alcuni passanti che questa mattina, attorno alle 9, hanno notato il corpo senza vita dell’uomo e chiesto l’intervento dei carabinieri di Gambolò coadiuvato sul posto dai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Vigevano. A confermare l’ipotesi dell’investimento da parte di un auto i primi esami necroscopici effettuati sul posto dal medico dell’Istituto di Medicina Legale di Pavia, che hanno evidenziato sul corpo della vittima lesioni riconducibili a una morte violenta provocata probabilmente dall’impatto con un’autovettura. Tesi che ovviamente dovrà essere confermata dalla successiva autopsia immediatamente disposta e che stabilirà anche l’orario del decesso. L’incidente potrebbe essere avvenuto la scorsa notte, o nelle prime ora del mattino. La vittima probabilmente stava passeggiando lungo la strada dove è stato travolto e ucciso dall’automobilista che poi se ne è andato senza fermarsi. Per cercare di identificare il pirata della strada i carabinieri della compagnia di Vigevano hanno raccolto elementi utili per dare il via alle indagini. L’investitore dovrà rispondere di omicidio colposo e di omissione di soccorso.

20 febbraio 2014
Enrico Venni

Fonte: Corriere della Sera

Alina, la barista rumena che ha ucciso il rapinatore italiano: «Questo delitto non mi appartiene»

di Laura Bogliolo

ROMA - Anche ieri era lì, nel bar dove ha visto la morte negli occhi in quel tardo pomeriggio che rimarrà per sempre nelle pagine dei ricordi più bui della sua vita. Alina Elisabeta Racu ha avuto la forza di tornare nel Coffee Break di via Hermada riaperto dopo giorni di serrande abbassate. Una busta nera dell’immondizia «per fare le pulizie» dice uno dei proprietari del bar che sbarra subito la strada a occhi indiscreti: «Siamo sconvolti - dice riportando le parole di Alina - quello che è successo non è una cosa che appartiene a noi, né a lei, lasciatela stare, è stremata, vuole pensare solo alla sua famiglia, vuole uscire da un incubo». Romena, 40 anni, da oltre 10 in Italia, Alina viene descritta come una «gran lavoratrice, la prima ad arrivare al bar e l’ultima ad andarsene, una persona serissima, è anche una bravissima mamma» racconta Angela Carvelli, ristoratrice.

Alina ieri era nel bar ad aiutare i proprietari a ripulire, a cacciare via le tracce di quell’orribile pomeriggio fatto di spari, pallottole conficcate sul muro, grida di terrore e sangue. Alina ha accoltellato uno dei rapinatori, morto dopo poco. «Vogliamo solo un po’ di tranquillità - continuano a ripetere i proprietari - ancora non sappiamo se riapriremo, ma intanto vogliamo sistemare il nostro locale, siamo ancora tutti sotto choc». Alina intanto è fuggita via, è entrata nel bar e si è rifugiata in un angolo, perché non vuole parlare, non vuole ricordare. Ha il volto un po’ gonfio, ha pianto tanto e anche ieri continuava a versare lacrime per quel maledetto giorno che le ha cambiato la vita. «Si è sempre fatta rispettare, è una donna molto forte, che ha sempre e solo pensato al lavoro e alla sua famiglia» raccontano i pescatori di via della Torre Clementina, dove Alina ha lavorato in un bar per anni.

domenica 16 febbraio 2014

Fonte: Il Mattino



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'Povera e ha sofferto', tolto figlio

Mamma romena giudicata 'inadeguata' a crescere il suo bambino

(ANSA) - ROMA, 14 FEB - "E' povera e ha sofferto molto in gioventù". Questa in sostanza la motivazione con la quale il tribunale dei minori di Roma ha giudicato inadeguata a fare la mamma Maria A., una ragazza-madre romena che lavora come colf e vive in un residence di religiose. Il bimbo è stato affidato a una struttura assistenziale in attesa di adozione. La ragazza che ha sempre vissuto in orfanotrofi, ha subito violenze e maltrattamenti ma non è accusata di alcun reato né di atti di violenza, non ha precedenti.

Fonte: ANSA

Il reparto di Ostetricia è chiuso, partorisce davanti all'ospedale, ma il feto di 5 mesi muore

Il punto nascita del Cutroni Zodda di Barcellona è stato soppresso nel piano di revisione della sanità regionale. La donna, un romena di 43 anni era alla 22esima settimana di gravidanza. Il sindaco ha chiesto un incontro con Crocetta

di Rosario Pasciuto
14 febbraio 2014

Il reparto di Ostetricia è chiuso partorisce davanti all'ospedale ma il feto di 5 mesi muore

MESSINA – Il reparto di Ostetricia è chiuso ormai da mesi e una donna è costretta a partorire davanti al cancello d’ingresso dell’ospedale. Il feto, di cinque mesi e mezzo, viene alla luce già morto. E’ accaduto stamattina all’ospedale Cutroni Zodda di Barcellona, dove il punto nascita è stato soppresso nell’ambito del programma di revisione regionale della sanità.

La donna, una 43enne rumena alla ventiduesima settimana di gravidanza, si è sentita male a casa. I familiari l’hanno accompagnata all’ospedale di Barcellona dove però, essendo chiuso il reparto di Ostetricia, non è stato possibile ricoverare la puerpera. Mentre i medici la soccorrevano la 43enne ha rotto le acque, partorendo il feto, davanti all’ingresso del nosocomio.

La romena è stata quindi trasportata in ambulanza all’ospedale di Milazzo. Per il feto non c’era nulla da fare mentre la donna è stata subito ricoverata.

La tragedia ripropone, dunque, la questione dei tagli nella sanità siciliana. Il sindaco di Barcellona, Maria Teresa Collica, da tempo aveva chiesto all’Asp di ripristinare il punto nascita al “Cutroni Zodda”. Il primo cittadino ha subito convocato un incontro per domani mattina al municipio al quale sono stati invitati il presidente della Regione

Crocetta, l'assessore regionale alla Salute ed il commissario straordinario dell'ASP Messina. L’obiettivo è quello di riproporre al presidente Crocetta la richiesta urgente di riaprire il reparto di Ostetricia dell’ospedale di Barcellona.

Fonte: La Repubblica

Cadavere affiora nal canale Scolmatore

Si tratta di Iulian Patru, il romeno sparito la notte del 29 gennaio. Lo ha ritrovato un pescatore

LIVORNO. Lo Scolmatore ha restituito il suo corpo dopo tre settimane, quando i familiari avevano quasi perso la speranza. Iulian Patru, 43 anni, romeno residente a Pisa, era sparito nella notte tra il 29 e 30 gennaio, risucchiato dalle acque del canale a Colle. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato nella tarda mattinata di ieri. Sul posto si è recato il medico legale Damiano Marra per l’analisi esterna della salma. I primi accertamenti dello specialista hanno confermato che la morte è avvenuta per annegamento: nessun segno di violenza. Il suo corpo è stato poi portato al cimitero dei Lupi.

Era da poco passato mezzogiorno quando un pescatore ha avvisato i carabinieri di Collesalvetti della presenza di un cadavere nel tratto del canale che costeggia la località Biscottino. Sul posto, oltre ai militari, è giunta una squadra del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Livorno, che hanno recuperato il cadavere. Dopo i primi accertamenti, è emerso che quel corpo, ormai in stato di decomposizione, apparteneva al romeno sparito a fine gennaio.

La notte in cui è sparito Patru, come accertato dai carabinieri, era in fuga dopo un tentato furto con un gruppo di connazionali. Erano circa le 2 quando il gruppo di romeni aveva tentato di entrare all’interno di un’azienda di allevamento di cacciagione a Grecciano, nel territorio di Collesalvetti. Tuttavia, gli intrusi non avevano fatto in tempo a intrufolarsi che, dopo pochi istanti, nella ditta era scattato l’allarme. Quindi i romeni erano stati costretti alla fuga a mani vuote. Una corsa disperata, con la paura di essere inseguiti dalle guardie giurate. Per questo motivo, per dare meno nell’occhio, avevano deciso di scappare nelle campagne. E per far perdere le loro tracce, si erano lanciati all’interno dello Scolmatore, optando per attraversare il guado. Tre di loro erano corsi avanti, ma Patru era rimasto indietro. E sul momento i compagni non si erano accorti della sua assenza: erano troppo concentrati nella fuga. È stato allora, secondo la ricostruzione dei carabinieri, che Patru era stato travolto dalla corrente.

Il suo caso era finito anche su Chi l’ha visto. Solo dopo dieci giorni, la moglie, dopo aver sperato fino all’ultimo di vedere il marito rincasare, aveva fatto denuncia alla stazione dei carabinieri di San Piero a Grado.

Il 43enne abitava insieme alla moglie in via Aurelia Sud a Pisa. In questi ultimi tempi, non aveva un’occupazione fissa e viveva un momento difficile della sua vita. Nei prossimi giorni, dopo il via libera del magistrato al rilascio della salma, ci sarà il funerale.

21 febbraio 2014

Fonte: Il Tirreno

Buca le gomme di decine di auto, arrestato per danneggiamento

In manette un uomo di 60 anni sorpreso dai carabinieri nella notte con un punteruolo mentre forava i pneumatici delle vetture in sosta. Denuncia la comunità romena: la maggior parte delle vittime sono stranieri

21 febbraio 2014

Ha danneggiato le auto di decine di persone bucando le gomme con un punteruolo. Sorpreso dai carabinieri è stato arrestato.

I fatti si sono verificati a Sezze durante la notte appena trascorsa. L’allarme al centralino del 112 è scattato intorno alle 4; immediato l’intervento dei militari della locale stazione a lavoro con i colleghi di borgo Sabotino che hanno colto il 60enne in azione.

L’uomo, infatti, è stato sorpreso, proprio mentre era intento a forare i pneumatici di diverse auto in sosta con un punteruolo metallico. Ora dovrà rispondere del reato di “danneggiamento”.

Stando a quanto denunciato oggi dal blog “Romeni in Italia”, pare che la maggior parte delle vittime del gesto vandalico del 60enne siano proprio cittadini stranieri.

"80% delle macchine appartengono a cittadini stranieri. Nelle zone dove stanotte sono stati compiuti questi atti, nessuna macchina con targa romena è rimasta senza le gomme tagliate" ha raccontato un cittadino romeno residente a Sezze.

Inoltre, come riferito lo stesso blog, il rappresentante della comunità romena sul territorio Dorin Briciu, questa mattina ha contattato anche il sindaco per chiedere chiarezza su quanto accaduto: " Non siamo indifferenti a quello che è successo, ma esprimiamo indignazione di fronte a ogni forma di violenza o vandalismo, il sindaco ci ha assicurato del suo appoggio".

Fonte: LatinaToday

Reggio Emilia, cadavere dell’assessore di Albinea trovato in Romania

Il corpo di Roberto Zelioli, scomparso a fine dicembre, era sui binari di una stazione di Bucarest. Sposato in passato con una consigliera regionale, era anche a capo di una importante azienda di comunicazione. Ancora ignote le cause della morte

di David Marceddu | 21 febbraio 2014

Reggio Emilia, cadavere dell’assessore di Albinea trovato in Romania

Roberto Zelioli, assessore all’urbanistica del comune di Albinea, era scomparso nel nulla il 28 dicembre ed è stato ritrovato il 3 gennaio dalle autorità della Romania sui binari di una stazione di Bucarest. Nel pomeriggio di venerdì 21 febbraio sono stati i suoi familiari a comunicare la notizia: “Abbiamo appreso nella serata di ieri dalle forze dell’ordine che è stato ritrovato, nei pressi di una linea ferroviaria in Romania, nella stazione di Branesti, presso Bucarest, il corpo di un uomo che, dalle immagini in loro possesso potrebbe essere quello di Roberto. Il ritrovamento è avvenuto nei primi giorni di gennaio, il 3 per la precisione, e quindi a ridosso della scomparsa, ma il collegamento al nome dell’assessore è stato ipotizzato solo nelle ultime ore. Sono in corso accertamenti da parte delle autorità rumene, in collaborazione con quelle italiane, finalizzati a verificare la sicura identità e la dinamica dei fatti. La famiglia è in contatto con le autorità competenti, in Italia e Romania, per seguire tutti gli accertamenti necessari”.



L’amministratore del paesino sulle colline di Reggio Emilia, 52 anni, era un personaggio molto conosciuto nell’ambiente della sinistra reggiana ed emiliana: negli anni Ottanta era stato segretario provinciale della Fgci, in una delle federazioni comuniste più importanti d’Italia. Nel decennio successivo era stato anche consigliere comunale nel capoluogo tra le file del Partito democratico della sinistra. Infine da molti anni era nella giunta comunale del piccolo paese sulla collina reggiana, dove risiedeva. A sceglierlo per quella carica era stata l’attuale deputata Pd e sindaco uscente Antonella Incerti.

Zelioli (che non era mai entrato nel Pd) era stato sposato anche con l’attuale consigliere regionale eletto con il Psi Rita Moriconi, con la quale aveva avuto una bambina. Ma l’assessore non era noto solo per la politica. Era infatti anche a capo della ditta Pressline, marchio leader nel mondo della comunicazione giornalistica, perché offre, soprattutto alle associazioni e agli anti pubblici, un servizio di rassegna stampa. Tra le motivazioni del suo allontanamento si era pensato subito ad alcuni problemi economici attraversati proprio dall’azienda. Ma in un secondo momento si era fatta largo anche la pista degli affetti. Zelioli infatti, proprio nei giorni della scomparsa, tra Natale e Capodanno, aveva avuto un litigio con la sua attuale compagna, da cui aveva avuto una bambina (Zelioli ha avuto tre figli con tre donne diverse).

Dopo quello scontro il 52enne non si era poi fatto sentire con lei, mentre aveva avuto l’ultimo contatto con la sua famiglia il 30 dicembre. Poi più niente. Zelioli si era infatti allontanato in auto dalla sua casa di Albinea lasciandovi il cellulare spento. La sua auto era stata poi ritrovata nei pressi della stazione di Reggio Emilia. Infine, dopo settimane di ricerche, gli inquirenti, coordinati dalla pm reggiana Isabella Chiesi, erano risaliti a un passaggio di Zelioli alla stazione ferroviaria di Venezia proprio il 29 dicembre. Dell’ex dirigente comunista si era parlato anche alla trasmissione televisiva Chi l’ha visto. A comunicare che il corpo ritrovato il 3 gennaio potrebbe essere proprio quello di Zelioli, è stata l’Interpol rumena, che per molte settimane non era riuscita a dare un nome a quel cadavere. Ora si attende il riconoscimento ufficiale. A causare la morte sarebbe stata la caduta da un treno e la polizia rumena avrebbe anche trovato un biglietto di addio indirizzato ai familiari. Ma nessuna pista su quanto accaduta sarebbe per ora esclusa.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

domenica 23 febbraio 2014

Mostra di pittura - Embroided bed. Floating - Leontina Rotaru‏

Embroided bed. Floating

Mostra di pittura

Leontina Rotaru

borsista “Vasile Pârvan”

Inaugurazione: Martedì, 25 febbraio 2014, ore 18.00
Sala esposizioni, Accademia di Romania



Durata mostra: 26 febbraio-2 marzo

Orario visite mostra: ore 16.00 - 18.00

Embroided bed. Floating

La mostra e una ricerca parallela del progetto “Diario di un leto ricamato” definito de la rappresentazione di persone e l'impressione dell'autore e dei suoi personaggi encontrati a Roma.
L'ispirazione per "Embroided bed. Floating" è venuto dopo una visita a Venezia, tutta la mostra incentrata su oggetti, le persone, le impressioni della città galleggiante. Inoltre è possibile trovare l’interpretazione d’immagini famose trovati lì come 'Venere di Urbino' (circa 1538) di Tiziano Vecellio.

Contatto: 342 555 32 95

I quadri della pittrice romena narrano i colori delle donne

La pittrice romena Laura Giurgiu accanto a un suo dipinto
Appuntamenti Asti

22/02/2014 - Arte

Le opere di Laura Giurgiu esposte da «Liberi tutti»

Armando Brignolo
Asti

Quello che sorprende in Laura Giurgiu, giovane stilista e pittrice romena, sono la grinta e i suoi quadri esposti nella sala ipogea dell’agenzia «Liberi tutti» di via Pelletta 15 ad Asti, sotto il titolo «I colori delle donne».

L’artista parla del suo lavoro con moderata veemenza e la convinzione di avere trovato la strada giusta. E c’è da dire a suo vantaggio, che le opere pittoriche e i disegni preparatori dei modelli per l‘abbigliamento, sembrano proprio confermare questa sua convinzione.

Di origini romene e italiana da tre anni, Laura Giurgiu ha frequentato l’accademia di Belle arti della capitale, Bucarest, e l’Università di Arte e Design di Cluj Napoca, sempre in Romania, per poi dedicarsi al disegno per la moda. Le piace inventare abiti da sposa, segni distintivi di un radicale cambiamento nella vita delle donne. In questa attività l’artista si sente anche psicologa: «Perché per vestire una ragazza in procinto di fare il grande passo - spiega - è necessario conoscerne gusti e carattere».

Ma c’è un altro aspetto che interessa Laura Giurgiu stilista: «Oltre alla funzione che la donna esercita nella società, mi piace l’architettura del corpo femminile - spiega - Una complessa e armoniosa struttura che, con l’abito appropriato, deve risaltare al massimo delle sue potenzialità espressive».

Nella mostra ci sono alcuni bozzetti e disegni a testimonianza di questo suo lavoro. Ma ci sono anche molti quadri, alcuni realizzati a tecnica mista, i cui soggetti spaziano dalla figura femminile alla natura morta e alla pittura di ambienti.

Olii, smalti, dorature, sanguigna, matite e carboncino, sono gli ingredienti di un mondo cromatico vivace ed esaltante, che in alcuni casi propone idee già consolidate e in altri casi lascia all’osservatore ampia possibilità di interpretazione.

Dalle scenografie nelle quali incastona la donna, dalla sua postura, dalle citazioni simboliste e, soprattutto, dall’uso espressivo ed espressionista del colore, si capisce che, in alcuni quadri, il nume ispiratore di Laura Giurgiu, è Gustav Klimt che, negli Anni ’70 dell’Ottocento, tenne a battesimo la Secessione viennese.

Come Klimt, anche Laura è un’instancabile esecutrice di ritratti femminili, che sa rendere sapientemente attraverso il gioco di contrasti, partendo dal bianco, per giungere, attraverso a una vasta gamma di grigi, al nero più profondo. E se è vero che Laura parla volentieri del suo paese, dei ricordi legati al periodo di studio, è anche vero che in questa sua seconda patria si trova a proprio agio.

«Ho subito trovato lavoro - racconta - Vivo a Sanfront, provincia di Cuneo e ad Asti ho alcuni amici. Sono bei posti questi. Il Piemonte è bello. Ma non mi dedico al paesaggio, perché per me la pittura è piuttosto invenzione e creatività».

La mostra è curata dall’associazione culturale astigiana Arthesis. Resterà aperta fino al 28 febbraio. Da martedì a sabato in orario 10-12 e 16,30-18,30.

Fonte: LA STAMPA

Ampio contributo paleografico di un tandem italo-rumeno: Bova e Alpopi di nuovo in cattedra sui Mazzoni

CANCELLO ED ARNONE – Fame di storia? Esperti all’opera! Nella geografia del Basso Volturno (vasta area pianeggiante che va da Capua al mare, sull’asse est/ovest, e dai Regi Lagni all’Appia, in direzione sud/nord: valga soltanto per chi non la conosca con questo toponimo) si va per buona fortuna intensificando in questi anni un’illuminante attività di ricerca storica, a cura di dilettanti, ma anche di autentici esperti. L’evento che si preannuncia per domenica prossima rientra, apertis verbis (a chiare lettere), nella seconda fattispecie, in quanto gli attori protagonisti hanno, come si dice, “competenza e serietà”: Giancarlo Bova, paleografo e studioso del Medioevo, con una vasta ed originale produzione all’attivo; Cristina Alpopi, economista rumena, già impegnata – presso il Centrul de Cercetare în Administratie şi Servicii Publice (CCASP: Centro di Ricerca nella Pubblica Amministrazione e Servizi Pubblici) dell’Academia de Studii Economice din Bucureşti (cioè della Facoltà di Economia dell’Università di Bucarest, Romania) – in studi teorici ed empirici concernenti l’Urban Management e da qualche anno in tandem con Bova al punto da pubblicare, nel solo anno 2013 e per le Edizioni Scientifiche Italiane, ben due volumi: “Villaggi abbandonati e territorio tra Capua e Castenuovo (X-XV sec.)” e “Le chiese di Maria Regina di tutti i Santi e di Maria SS. Assunta in Cielo in Cancello ed Arnone”. Dunque, appunto questo secondo libro sarà presentato, alle ore 18 del 23 febbraio, nella cappella dedicata a Maria SS.ma delle Grazie in Cancello ed Arnone, giacché – ironia della sorte! – in questo periodo la chiesa di Maria Regina di tutti i Santi, per sua vetustà e prolungata incuria umana, è inagibile. Felice ospite ospitante il parroco, don Sabatino Sciorio, che parlerà appena dopo il sindaco Pasqualino Emerito e prima dell’intervento “dotto” di Bova, il quale peraltro ha illustrato, nel gennaio dello scorso anno presso il Comune amministrato dal sindaco Antonio Papa e col contributo esaltante del critico Giuseppe Rotoli, un altro suo poderoso volume intitolato “I più antichi documenti di S. Maria La Fossa. Greci ed Ebrei”. Dunque, se presto si dovesse illuminare la zona di buio lasciata dal salto sull’intermedia Grazzanise e magari, ancora con le fertili fatiche del paleografo di Santa Maria Capua Vetere, giungere pure a dissotterrare alcune lontane radici di Castel Volturno, potremmo finalmente dir concluso un primo importante step storico per l’intera summenzionata area bassovolturnina, soprattutto in ordine alla notevole incidenza che la Chiesa locale ha avuto per secoli nelle vicende locali. Certo, ci vorrà del tempo, ma occorrerà pure un consistente investimento finanziario “in cultura” ad onere delle due municipalità finora “scoperte”, senza tuttavia escludere dalla possibile espansione storiografica i Comuni di Casal di Principe e Villa Literno (appena sotto il confine meridionale del Basso Volturno), nonché di Francolise e Pignataro Maggiore (che si trovano sulla linea nordica). Molte sono le curiosità che, alla vigilia dell’incontro di domenica 23 con Bova, pressano nella mente dei “mazzonari” amanti del buon tempo antico, ma c’è da star sicuri che l’autorevole studioso saprà ampiamente soddisfarle, forse perfino spingendosi verso ardite ipotesi come quelle sgorgate sulle origini della famiglia Medici, al margine del predetto volume che raccoglie i documenti di Santa Maria la Fossa dove si può ammirare lo splendore di una chiesa medievale venuto fuori, anni fa, a seguito d’un costoso ma “benedetto” restauro. Comunque resta in piedi un problema -diremmo- “divulgativo”, nel senso che i volumi del paleografo sammaritano appaiono più diretti ad un pubblico di “addetti ai lavori” che alla facile “leggibilità” del popolo.

Sarà possibile, in avvenire, una soluzione nella prospettiva che qui si vuole auspicare? Insomma, avverrà che anche un lettore di livello culturale medio-basso possa “godere” di abbordabili sintesi delle ricerche firmate Bova-Alpopi? Crediamo che non siano necessarie tante “lune” per saperlo.

Raffaele Raimondo

Fonte: Caleno24Ore

Europa: gli stranieri comunitari e il voto

22.02.2014

I cittadini bulgari residenti in Italia possono esercitare il diritto di voto alle elezioni europee del 25 maggio direttamente in Italia registrandosi entro il 24 febbraio alle liste elettorali aggiunte presso il comune di residenza. In questo caso naturalmente potranno votare per i candidati al Parlamento Europeo in rappresentanza della Repubblica Italiana. E' anche possibile registrarsi per le elezioni amministrative. Il seguente articolo dell'Osservatorio Balcani e Caucaso presenta, focalizzandosi sulla comunità romena in Italia, il programma "Operation vote" sviluppato allo scopo di promuovere il diritto al voto degli stranieri comunitari nei paesi che li ospitano. [Nota a cura di Bulgaria-Italia].

Tic tac, tic tac. Il tempo corre e per alcuni è già scaduto. L'orologio dell'integrazione ha scadenze fissate ma per molti sconosciute che rischiano di lasciare fuori grandi minoranze, grandi comunità straniere ma comunitarie dalla vita attiva del Paese in cui vivono. E' il caso dei romeni in Italia: più di un milione di persone secondo le statistiche ufficiali (oltre 1,5 milioni per quelle delle associazioni locali) che in vista delle elezioni europee e locali potrebbero rappresentare un bacino di voti, ma anche una forza da sfruttare al massimo per raggiungere un grande obiettivo: quello dell'integrazione.

"Operation Vote", programma realizzato in 5 Paesi (Italia, Austria, Portogallo, Spagna, Svezia), ha il supporto del programma Fundamental Rights and Citizenship dell'Unione europea, e punta a far conoscere diritti e doveri dei comunitari che vivono all'estero.

Europee

Prima scadenza? Il 24 febbraio, data entro cui i comunitari residenti in Italia dovrebbero essersi registrati alle liste elettorali aggiunte per poter votare alle europee del 25 maggio. Seconda scadenza, forse più importante per i romeni d'Italia, il 15 aprile: iscrizione alle liste aggiunte per poter votare alle amministrative.

Il milione di romeni che vive e lavora in Italia, però, sino ad ora raramente è riuscito a sfruttare a pieno i propri diritti di cittadino comunitario, in particolare la possibilità di votare per le elezioni amministrative ed europee. Per questo "Operation Vote" vuole veicolare un messaggio: avere il diritto di voto non porta automaticamente alla possibilità di votare. E l'informazione sul tema langue, soprattutto in quegli uffici comunali che dovrebbero diffonderla.

L'ambasciatore di Romania in Italia, Dana Constantinescu, ha sottolineato l'importanza del voto: "I romeni che vivono in Italia hanno dei doveri e dei diritti. La partecipazione alle elezioni dovrebbe essere vista come un dovere, un modo di avere una voce rappresentativa nelle istituzioni italiane". Per fare un esempio di quanto sia difficile far passare questo messaggio basta prendere il caso di una delle zone che ospita una grande fetta della comunità romena in Italia: Roma. Nella capitale vivono più di 80.000 romeni iscritti all'anagrafe, al 31 dicembre 2011 il numero ufficiale era di 79.636 residenti, ma sulle liste elettorali aggiunte risultavano iscritti, prima delle elezioni amministrative del 2013, solo in 4.416.

Romeni d'Italia

I romeni in Italia costituiscono la più ampia collettività di votanti UE presenti in un paese diverso da quello di origine. Nel 2012 in Italia vivevano 4,38 milioni di stranieri residenti, secondo il Dossier Statistico Unar-Idos, pari al 7,4% della popolazione. "Tra le provenienze continentali prevaleva l'Europa (50,3%) e tra i comunitari la prima collettività era ed è quella romena con 1,032 milioni di cittadini. Tra le aree di residenza le preferite figurano le regioni del Nord (61,8%) e del Centro (24,2%), mentre le provincie di Roma e Milano, da sole - si scrive nel rapporto - ospitano un sesto dei residenti romeni in Italia (16,9%)". "Lo scopo di questa campagna - ha spiegato Miruna Cajvaneanu dell'Associazione Europaeus - è di informare. Troppo spesso i politici, i funzionari dell'anagrafe e i media si accorgono alla fine delle campagne elettorali della comunità romena e a quel punto il termine per l'iscrizione è già passato".

Amministrative

E per questo più delle europee, elezioni che purtroppo risentono del sentimento di lontananza dei comunitari verso Bruxelles, il polso della situazione potrà aversi, forse con le amministrative. I romeni d'Italia, infatti, sembrano più interessati al livello locale che a quello sovranazionale. Lo dimostrano gli esempi di consiglieri comunali romeni eletti e confermati a secondo mandato, come Gheorghe Raica, consigliere ad Alessandria, dove insiste una comunità di circa 7.000 romeni tra la città e la provincia.

O ancora meglio la storia di Adrian Chifu, in Italia dal 1996, a Verbania dal 2001, già consigliere comunale, manager nel settore del commercio e dell'edilizia e pronto "all'ultimo passo dell'integrazione, l'ultima sfida: candidarsi a sindaco di Verbania". A sostenerlo una lista civica multietnica, ma "il dialogo con destra e sinistra è aperto", ha detto Chifu, che lavora nella ditta del fratello in Italia e ha una sua società in Romania a Piatra Neamt, non è un novellino della politica. Già in Romania è stato amministratore locale e si è candidato alle ultime politiche nelle liste di Dan Diaconescu, il cosiddetto Berlusconi romeno.

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Il diritto al voto

Se si è cittadini europei e si risiede in uno dei paesi dell'Unione del quale non si ha la nazionalità si ha il diritto di voto e di candidarsi alle elezioni amministrative ed a quelle europee che si tengono nel paese di residenza.

Le regole sono le stesse che valgono per i cittadini di quel paese.

Se si desidera votare si deve però prima iscriversi alle liste elettorali del paese di residenza. Se il voto nel paese di residenza è obbligatorio, e ci si iscrive alle liste elettorali, si è allora obbligati a votare.

Nelle elezioni europee si può votare o presentarsi come candidato o candidata in un unico paese. Si deve scegliere se farlo nel paese di origine o in quello di residenza.

Per saperne di più vai al portale di Operation Vote

Autore: Daniela Mogavero

Fonte: Osservatorio Balcani e Caucaso


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