La comunità romena si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza dal paese natale.
Informazioni utili per i romeni che vivono in Italia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e divenire cittadini attivi.

Comunitatea Românească în Italia

Locul unde comunitatea românească se regăsește zilnic în știri, noutăți, mărturii, informații și sfaturi, pentru a nu uita rădăcinile și a trăi mai bine departe de țara natală. Informații utile pentru românii care trăiesc în Italia, despre oportunitățile pe care le oferă realitatea din jur și pentru a deveni cetățeni activi.

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mercoledì 27 febbraio 2019

Le Principesse del Sole - Printesele Soarelui, spettacolo teatrale sabato 16 marzo ore 18:30 a Bologna


Progetto e Dépliant

Laboratorio di "mărțișor", 2 marzo ore 16 a Trieste

RO

LABORATOR DE MĂRȚIȘOR

Sărbătorim sosirea primăverii prin acest laborator creativ. Vom realiza împreuna mărțișoare pentru a le oferi persoanelor dragi și vom picta felicitări în culori pastelate. Mărțișorul este o tradiție românească seculară introdusă de curând și în patrimoniul UNESCO, reprezentând legătura noastră cu trecutul, istoria, cu acele vremuri ale Babei Dochia.
Vă asteptăm în via Udine 19/A, la Trieste, de la ora 16,00 la ora 18,00 pe 2 martie pentru a retrăi împreună emoțiile primăverii românești.
Rezervare obligatorie la telefon: 329 0144834. Locuri limitate.
Intrarea este gratuită. Recomandăm o mica contributie pentru acoperirea materialelor de laborator.
Participanți: sub indrumarea educatoarelor din Danubio pot participa copii între 3 și… 99 de ani.
De adus: voie bună și…pensule pentru pictat, culori tempera și carioci. Părinții pot servi, dacă doresc, o consumație (plata se face direct la bar și nu e inclusă în laborator). Mai jos, linkul evenimentului nostru, pe care vă rugăm să îl difuzaţi cu contactele dvs pe WhastApp, email şi Facebook!:
https://www.facebook.com/events/327084438013310/

IT

LABORATORIO di MĂRȚIȘOR

L'arrivo della primavera si festeggia in Romania regalando alle persone care un piccolo amuleto di buona salute, il "Mărțișor" che si indossa fino al primo segno dell'arrivo della primavera. Questo simbolo bianco-rosso è una tradizione romena secolare, introdotto di recente anche nel patrimonio Unesco e rappresenta il nostro legame con la storia e i tempi della "Baba Dochia" (chiedi ad un amico romeno chi è!) di una volta.
Vi aspettiamo per creare insieme i nostri Mărțișor e colorare biglietti d’auguri in color pastello.
Il laboratorio verrà svolto in via Udine 19/A, a Trieste, ore 16,00-18,00 il 2 marzo.
Prenotazione obbligatoria al telefono: 3290144834. Posti limitati.
Entrata LIBERA. Si consiglia una piccola offerta libera per coprire i materiali usati.
Partecipanti: i bambini tra 3 e…99 anni verranno guidati dalle nostre educatrici Danubio.
Portate: Gioia e…. pennelli per dipingere, colori tempera e pennarelli.
I genitori possono servire qualcosa da bere (la consumazione si paga direttamente al bar e non è inclusa nel laboratorio)
Qui il link del nostro evento, che vi preghiamo di diffondere con i vs contatti interessati, su Fabecook, WhastApp, email:
https://www.facebook.com/events/327084438013310/

Consiglio Direttivo Danubio

Associazione italo-romena Danubio,
Presidente: Iulia Negru Daniela
Codice Fiscale 90153360327,
Sede legale: via Caccia 10,
Trieste CAP 34129
Email: associazione.danubio@gmail.com
IBAN: IT68J0503402202000000101882

Dona il tuo 5x1000 alla Associazione Italo-Romena Danubio
1. CERCA NEL MODULO (dichiarazione dei redditi: Scelta per la destinazione del 5 per mille dell’Irpef)
2. METTI LA FIRMA (nel riquadro: Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…)
3. INSERISCI IL CODICE FISCALE: 90153360327 (nello spazio: Codice fiscale del beneficiario)

Guidonia, albero si abbatte su un'auto: morto il conducente quarantenne

DISAGI
Vento forte, caos a Roma. Crollano alberi: feriti. Strade e traffico in tilt

Tre morti in provincia e una quindicina di feriti. É il bilancio di una giornata di forte maltempo. Un pezzo di cornicione si è staccato da un palazzo in piazza della Repubblica
di Rinaldo Frignani
Vento forte, caos a Roma. Crollano alberi: feriti. Strade e traffico in tilt

Tre morti in provincia, una quindicina di feriti. E poi le altre due vittime ad Alvito, nella Valle del Comino, in provincia di Frosinone. È il bilancio per una giornata di vento forte che ha spazzato anche la Capitale e l’hinterland, nonché il litorale con mareggiate. Oltre quattrocento interventi dei vigili del fuoco, più di un centinaio quelli della polizia municipale, con la sala Coc della Protezione civile del Comune impegnata anche a fornire indicazioni ai volontari intervenuti su più fronti. Strade bloccate, decine di alberi caduti in tutti i quartieri, all’interno del cimitero del Verano, nell’ateneo di Roma Tre, al ministero delle Politiche agricole. In viale Trastevere un grosso tronco ha spezzato le linee del tram e schiacciato i taxi fermi al parcheggio. Illesi gli autisti. Ma non è andata così bene fuori dal Raccordo anulare. In tre hanno perso la vita per colpa delle raffiche di vento che ha soffiato a quasi 90 chilometri all’ora. Vasile Nechifor, romeno di 45 anni, è stato ucciso da un pino di competenza comunale che lo ha schiacciato nella sua auto sulla via Maremmana, alle porte di Guidonia, mentre tornava a casa a Palombara Sabina, e poi Pasquale Persia, 15 anni, è stato travolto dal padre Gabriele caduto rovinosamente dal tetto della sua ditta di legnami a Capena, in via Traversa del Grillo, sulla Tiberina, e poi è stato il caso di un altro lavoratore romeno Marian Neacsu, di 30, in un deposito di stoccaggio di cartoni in via della Spadellata, ad Anzio.

Maltempo e vento forte, nuova strage di alberi a Roma

Quest’ultimo, come il papà del quindicenne, ha perso l’equilibrio proprio a causa del vento. Lo stesso che nel frusinate ha provocato il crollo del muro costato la vita a Guido Alessi e Carlo Diana, 71 e 73 anni mentre stavano parlando con ex allevatori, come loro, nei pressi di un’azienda agricola nella Valle del Comino. Gli altri due, Vincenzo Diana (77), fratello di Carlo, e Franco Zeppieri (70), cognato di Alessi, sono stati ricoverati in ospedale a Roma. Per fortuna non sono gravi. Le procure di Tivoli e Cassino hanno aperto due inchieste. A Fiano Romano una donna di 70 anni è rimasta invece ferita al volto da un pannello caduto da un grande magazzino – “Seconda manina” – ed è stata ricoverata in prognosi riservata all’ospedale di Monterotondo.

Guidonia, albero si abbatte su un'auto: morto il conducente quarantenne

Altri feriti in via Nazionale, dove un passante è stato colpito da un pezzo di cornicione che si è staccato da un palazzo in piazza della Repubblica, e a Casal de’ Pazzi dove un ragazzo è miracolosamente uscito illeso dal crollo di tre alberi sulle auto. In un’escalation di danni la giornata è andata avanti con soccorsi dall’Eur al Salario, dal centro alla periferia. Tanto che il Comune ha chiuso il Colosseo, l’area archeologica e i principali monumenti. Transennata via Cristoforo Colombo in direzione Ostia, chiuso il ponte della Scafa vicino Fiumicino per il cedimento di una parte di ringhiera, come anche sbarrato l’ingresso all’outlet di Valmontone. Alberi caduti hanno paralizzato la circolazione in viale Parioli e al Salario, alla Balduina, all’Appio San Giovanni. A Prati e sul Muro Torto un tappeto di rami spazzati via dal vento ha contribuito a rallentare ancora di più la circolazione come anche alla Camilluccia e alla Farnesina.

24 febbraio 2019

Fonte: Corriere della Sera

Anzio, incidente sul lavoro: l'operaio di Pomezia morto è Marian Robert Neacsu

Anzio - Saranno l'autopsia e le indagini dei carabinieri a chiarire la dinamica dei fatti. Il sindaco De Angelis: «Siamo vicini al dolore della famiglia»

Francesco Marzoli

24/02/2019

Si chiamava Marian Robert Neacsu il 22enne operaio d'origine romena e residente a Pomezia che, ieri mattina (23 febbraio 2019), ha perso la vita ad Anzio, in una azienda che si trova in via Taglio delle 5 Miglia, nella zona di Padiglione.

L'incidente, che ha visto l'uomo cadere e vedersi rovinare addosso un piccolo cassone, è ora analizzato nel dettaglio dai carabinieri della Compagnia di Anzio che, diretti dal capitano Lorenzo Buschittari, stanno conducendo le indagini. Al contempo, la Procura della Repubblica di Velletri ha disposto l'autopsia sulla salma dell'uomo, al fine di capire bene le cause del decesso.

Fonte: Latina Oggi


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Anzio, incidente lavoro operaio Pomezia morto Marian Robert Neacsu

mercoledì 20 febbraio 2019

Le Principesse del Sole - Printesele Soarelui, spettacolo teatrale sabato 16 marzo ore 18:30 a Bologna



KIZE’teatro

LE PRINCIPESSE DEL SOLE - PRINTESELE SOARELUI

Spettacolo ispirato alle fiabe popolari
‘La Principessa di neve’ (Dolomiti - Italia)
e
‘Soarele Printesa’ (Romania)

LO SPETTACOLO.
La Principessa di neve e Soarele Printesa sono due fiabe popolari, provenienti rispettivamente dalle Dolomiti e dalla Romania.
Lo spettacolo “Le Principesse del Sole – Printesele Soarelui”, rivolto ad un pubblico di bambini, valorizza il patrimonio culturale e linguistico di questi due luoghi apparentemente lontani, per avvicinare i più piccoli alla poesia e alle analogie narrative presenti nelle due fiabe.
Entrambe sono storie che arrivano da un luogo temporale lontano. In entrambe la bambina protagonista (la Principessa) si trova a vivere in un mondo che le impedisce di realizzarsi. Le due Principesse tenteranno di avvicinarsi all’oggetto del loro desiderio che, paradossalmente, è anche l’antagonista, ovvero il Sole “che porta le cose alla vita”.
Lo spettacolo intreccia queste due storie.

… Eh, figliola mia, ma chi vive senza il Sole? … Come? Non sai cos’è il Sole? …

A existat odată un rege care a domnit pe o mare regată și a avut o singură fiică.
Prințesa era la fel de frumoasă ca o floare de primăvară, dar nu voia să se căsătorească cu nimeni pentru că îi plăcea doar soarele ...
(C’era una volta un re, che regnava su un regno grandissimo e aveva un’unica figlia. La principessa era bella come un fiore di primavera ma non voleva sposare nessuno, perché le piaceva soltanto il sole)

Lo spettacolo è indicato per bambini dai 6 ai 10 anni.

IL PROGETTO.
Lo spettacolo “Le Principesse del Sole – Printesele Soarelui” costruisce un ponte tra la cultura italiana e quella rumena.
L’associazione KIZE’teatro ha preparato lo spettacolo con i bambini frequentanti il corso di lingua e cultura rumena condotto dalla Prof.ssa Diana Vid presso la scuola primaria Villa Torchi dell’Istituto Comprensivo 4 di Bologna, all’interno del progetto di valorizzazione linguistica organizzato dal Ministero dell’Istruzione Rumeno.
I bambini del corso, madrelingua rumeni, rumeni di seconda generazione e italiani, sono gli attori dello spettacolo: proprio loro, con le loro vite e le esperienze vissute tra Italia e Romania, rappresentano il collegamento tra le due culture.
Grazie all’esperienza teatrale hanno “sedimentato” il percorso didattico intrapreso, portando in scena la lingua che stanno imparando.
I bambini del corso hanno accettato la sfida di intrecciare la lingua italiana e quella rumena in un progetto di profondo valore culturale, che valorizza allo stesso tempo le radici rumene e il loro essere italiani.
KIZE’teatro

L’ASSOCIAZIONE. L'associazione KIZE’teatro nasce a Bologna nel 2008. Il lavoro di KIZE’teatro si rivolge prevalentemente all’infanzia, con finalità di promozione della cultura teatrale e dell'educazione attiva e partecipativa. Gli spettacoli, orientati verso i linguaggi teatrali contemporanei, sono spesso ospiti di festival e rassegne nazionali (come Rassegna Internazionale del Musicista e Artista di Strada della città di Ferrara; Operaestate Festival Veneto Sezione Minifest; Festambiente, Festival di Ecologia, Solidarietà e Cultura a cura di Legambiente). L’associazione opera in teatri, scuole e biblioteche; realizza percorsi culturali di integrazione e valorizzazione rivolti a bambini e ragazzi, famiglie e insegnanti.

Dépliant

PER CONTATTI
KIZE’teatro
Via di Corticella 216/7 – 40128 Bologna
339/4238923
www.kizeteatro.com – info@kizeteatro.com

La primavera con l’Associazione romena Ovidiu


18 Febbraio 2019

La comunità romena festeggia la primavera con il suo primo progetto culturale per l’anno 2019 con una singolare e pregevole mostra di costumi popolari e tradizionali romeni dal titolo “Viaggio tra i colori della tradizione romena” appartenenti alla collezione privata del noto cantante Leonard Nae.

La mostra verrà inaugurata il 2 marzo alle ore 16,00 nei locali del Gran Caffè Letterario nella centralissima Piazza XX settembre di Sulmona.

Inoltre, per il terzo anno consecutivo, l’Associazione Ovidiu organizza la Festa di primavera – Mărțișor Romanesc. La manifestazione coinvolgerà la numerosa comunità romena della conca Peligna e vedrà la partecipazione attiva dei bambini con la recita di poesie e canti dedicati alla primavera e alla mamma.

Ospiti dell’evento saranno due noti cantanti di musica popolare romena: George Lupaşcu e Vasile David.

Ma cos’è il Mărțișor? è una festa tradizionale molto antica che celebra l’avvento della primavera e si svolge in numerosi paesi dell’Europa dell’Est. Il nome deriva dal diminutivo di marzo ed ha il significato di “piccolo marzo”. Simbolo della festa è il mărțișor – un filo rosso e bianco che rappresenta il ritorno alla vita dopo la neve dell’inverno al quale è legato un piccolo oggetto porta fortuna.

La festa avrà luogo domenica 3 marzo 2019 alle ore 12:00 presso La Gomera di Sulmona.

Per partecipare sono stati messi in vendita i biglietti e sarà possibile prenotare fino al 2 marzo 2019.

Fonte: Rete5.tv

Brescia: presentazione del libro “Come fratelli”

Eventi / Incontri
Brescia: presentazione del libro “Come fratelli”
DOVE
MO.CA. - Palazzo Moretto Cavour
Via Moretto, 78
QUANDO
il 02/03/2019 ore 15:00

18 febbraio 2019

Sabato 2 marzo 2019 alle ore 15.00, in Via Moretto 78, presso MO.CA – Palazzo MorettoCavour in Sala Danze, con il patrocinio del Comune di Brescia si terrà la presentazione del libro “Come fratelli. La Fratellanza italo-romena a 10 anni dall’adesione all’Unione Europea”. Saranno presenti gli autori, Prof. Marian Mocanu e la Dott.ssa Irina Niculescu e l’attrice romena Ileana Popovici.

L’incontrò sarà moderato dalla Prof.ssa Elena Delia Dumitrica, docente di lingua e cultura romena che insegna nelle scuole italiane per conto del Ministero dell’Educazione e della Ricerca della Romania.

A oltre dieci anni dall’entrata della Romania nell’Unione Europea, il libro “Come fratelli” affronta il complesso tema della fratellanza italo-romena, rispecchiata nella minoranza romena che vive oggi in Italia: La presenza romena nel nostro Paese rappresenta il più grande fenomeno migratorio proveniente da un paese dell’Unione Europea mai avvenuto nella storia italiana. I sei capitoli del volume si focalizzano sui seguenti aspetti: la fratellanza storica fra i due popoli, gli aspetti economici, spirituali, i risvolti socio-culturali, la partecipazione politica e l’immagine dei romeni attraverso la lente mediatica. Il volume contiene trenta interviste, realizzate esclusivamente per questa ricerca, ad autorevoli personalità italiane e romene, tra cui il ministro Franco Frattini, il Commissario Europeo Corina Crețu, il console onorario Mario Moretti Polegato, monsignor Siluan, vescovo della Chiesa Ortodossa Romena d’Italia, Flavio Tosi, Sergio Chiamparino, Ileana Popovici, Maurizio Molinari e numerose testimonianze di successo di immigrati romeni che vivono in Italia.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Fonte: BresciaToday

Elezioni europee: per votare, i cittadini comunitari devono fare domanda entro il 25 febbraio

Il 26 maggio 2019 ci saranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo.

I cittadini dell’Unione Europea residenti in Italia hanno la possibilità di votare per i candidati italiani alle elezioni del Parlamento europeo, presentando apposita domanda entro lunedì 25 febbraio 2019 (90° giorno antecedente la data delle elezioni).

Il diritto di voto può essere esercitato una solo volta nella medesima elezione, pertanto chi vota per l’elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo rinuncia all’esercizio dell’analogo diritto di voto nel suo Stato di origine per i rappresentanti del proprio Paese.

E’ possibile trovare maggiori informazioni e i moduli di domanda:
- sul sito del Ministero dell’Interno oppure
- all’Ufficio Servizi Demografici del proprio Comune

Fonte: SulPanaro

Cena Sociale Associazione Danubio, Trieste

COMUNICAT DANUBIO

Convocazione Assemblea 24/02/2019 seguita da Cena sociale ROMENA di Dragobete

Gentili soci,

VIENE CONVOCATA
L'assemblea annuale dei soci Danubio in data 24 febbraio 2019 alle ore 16.30 in Via della Geppa, 2, Trieste seguita dalla

Cena Sociale - DRAGOBETE (festa romena dell'amore) - AMA LA ROMANIA alle 19 dello stesso giorno in via Udine 19/A con menu romeno tutto incluso.

Prenotazione cena: priorità ai soci Danubio entro 20/02/2019 con prenotazione al 327 369 64 34. Prezzo menu adulti: €15,00/Prezzo menu bambini: €7,00, da confermare e pagare entro la stessa data limite 20/02/2019 attraverso PayPal/bonifico.

SICCOME i posti per la Cena sociale sono limitati vi chiediamo di prenotare in tempi brevi

Grazie e a presto!

Associazione Danubio di Trieste

Scrisoare deschisă - Renunţarea la sintagma diaspora prin denumirea românii din străinătate

Prot. 13/2019

Domnului Klaus Iohannis, Preşedintele României
Domnului Călin Popescu–Tăriceanu, Preşedintele Senatului
Domnului Liviu Dragnea, Preşedintele Camerei Deputaţilor
Doamnei Viorica Dăncilă, Prim-Ministru al Guvernului

Stimate domnule Preşedinte al României,
Stimate domnule Preşedinte al Senatului,
Stimate domnule Preşedinte al Camerei Deputaţilor
Stimată doamnă Prim-Ministru,

Vă aducem în atenţie şi vă solicităm a analiza şi dispune, potrivit competenţelor constituţionale cu care sunteţi investiţi în Statul român, demersurile necesare pentru a schimba un concept care nu corespunde realităţii din teren şi grevează în mod discriminatoriu imaginea noastră, a românilor aflaţi în afara graniţelor – atât în conştiinţa conaţionalilor din ţară, cât şi a naţiunilor în arealul cărora ne-am găsit adăpost temporar sau permanent.

Demersul pe care îl iniţiem astăzi poate părea unul curajos, dacă nu chiar revoluţionar, dar, dincolo de a fi probabil chiar aşa, este – în realitate - un act reparatoriu faţă de o situaţie supărătoare, care, în opinia multora dintre noi, n-ar mai trebui să continue.

Este vorba de folosirea neadecvată a sintagmei de diaspora pentru a desemna românii aflaţi în străinătate, indiferent când şi cum – în istoria mai veche sau mai recentă - au ajuns acolo şi indiferernt ce statut au în prezent. Termenul în cauză poate a reprezentat – la începutul anilor ’90 - o soluţie de moment, acceptabilă pentru a da o recunoaştere şi a-i include, generic. şi pe românii fugiţi sau expulzaţi din regimul comunist, dar - pe măsură ce a trecut timpul - se dovedeşte a fi o încapsulare neinspirată, expediată birocratic, care ratează diversitatea genezei şi existenţei actuale a numeroaselor comunităţi de români care trăiesc în străinătate.

Folosirea cuvântului diaspora introduce o nuanţă nivelatoare, egalizatoare, nespecifică, de istorie veche (dacă ţinem seama şi de etimologia cuvântului), unitară în responsabilitatea ei pentru părăsirea spaţiului nativ - ceea ce, evident, nu corespunde adevărului, fiind astfel o mistificare ce nu poate fi acceptată. Este, în acelaşi timp, o convenţie de exprimare nefuncţională pentru că trimite într-o direcţie de percepţie greşită, şi anume că românii din străinătate ar avea alt statut, ar fi altfel decât românii din ţară – prin aceasta fiind discriminatorie. Pe de altă parte, prin repetare obsesivă, inclusiv în momentele de comitere izolată a unor fapte antisociale – care nu sunt de altă natură decât cele comise şi în ţară –, termenul capătă o nuanţă de-a dreptul peiorativă, care frizează un fel xenofobism inter-românesc, situaţie de asemenea, cu totul inacceptabilă.

Denumirea este inadecvată şi din punct de vedere al statutului juridic, întrucât în străinătate se află sute de mii de români care desfăşoară activităţi lucrative în toate domeniile – fără însă a se fi stabilit definitv în ţările respective. A-i desemna şi pe ei ca fiind diaspora este de-a dreptul greşit. Cu toate acestea, în toate referirile oficiale, inclusiv la contorizarea rezultatelor alegerillor, sunt cu toţii vărsaţi, de-a valma, sub eticheta de diaspora, folosită abuziv.

Considerăm, faţă de cele de mai sus, că problema poate fi rezolvată prin renunţarea - atât în actele oficiale cât şi în retorica Ministerului de externe - la sintagma diaspora şi înlocuirea ei, pur şi simplu, cu sintagma românii din străinătate. Termenul de diaspora poate fi păstrat pentru desemnarea acelor comunităţi de români desemnate în prezent prin sintagma diaspora istorică, pentru care denumirea scurtă ar fi suficientă şi ar reprezenta, într-adevăr, o adecvare la realitatea din teren. Iar pentru cazurile în care dorim să desemnăm pe toţi românii, din toate timpurile, din toate spaţiile, şi stabiliţi definitv, şi aflaţi temporar în afara graniţelor actuale ale ţării, se poate folosi sintagma de acum - românii de pretutindeni.

Recapitulând, pentru evitarea oricăror singularizări şi discriminări, se impune renunţarea la sintagma diaspora pentru românii stabiliţi după război până în zilele noastre, care şi-au păstrat cetăţenia, precum şi pentru cei stabiliţi temporar, din orice raţiuni - muncă, afaceri, studii etc. şi desemnarea lor prin denumirea românii din străinătate.

Cu speranţa punerii în practică a acestui imperativ ce decurge din calitatea egală pentru toţi de cetăţean român, orinde s-ar afla, primiţi, vă rugăm, domnule Preşedinte al României, domnule Preşedinte al Senatului, domnule Preşedinte al Camerei Deputaţilor, doamnă Prim-Ministru, expresia celei mai distinse consideraţii.

Eugen Terteleac
Preşedinte Asociaţia Românilor din Italia
Vicepreședinte Coaliţia Naţională pentru Modernizarea României

Associazione dei Romeni in Italia
Via del Fringuello, 50 A, Roma
Tel. +39 06263162
www.associazionedeiromeni.it

“Taborèt”, un termine comune a piemontese e romeno

15 Febbraio 2019 Alba, Primo Piano

Taborèt: Sgabello privo di schienale, persona di bassa statura

Sul piemontese agiscono svariati influssi linguistici, a cominciare dalle radici neolatine. Come ben sappiamo non siamo i soli a trarre dalla nostra lingua un’origine così antica e varia. Sì, perché come accennai già tempo fa, il piemontese vanta il medesimo ceppo linguistico di altre lingue apparentemente distanti, ma profondamente legate tra loro. Le principali di queste sono la lingua catalana, sarda, francese e romena. Ebbene sì, è di quest’ultima che parliamo oggi. Infatti la Romania è così chiamata poiché pare essere l’ultima figlia di Roma, nata tra il 101 al 107, quando la Dacia fu conquistata dal condottiero romano. L’Imperatore Traiano vi insediò tre legioni. E da allora la lingua ha cominciato a evolversi, tanto da queste parti, quanto da quelle.

Ci ritroviamo oggi con una serie di parole ben comprensibili nell’una e nell’altra lingua, tanto in piemontese, quanto in rumeno. Lo sapranno bene le persone che hanno raggiunto queste zone per il lavoro agricolo; quando si sono trovati davanti a imprenditori agricoli o colleghi di madrelingua piemontese, avranno tirato un sospiro di sollievo nell’udire alcune parole comprensibili.

Eccone alcuni esempi riportati nell’ordine piemontese-romeno (con relativa traduzione in italiano): rangé-aranjà (aggiustare, mettere a posto), birò-birou (ufficio/scrivania), crajòn-creion (matita), un doi trèi, unu doi trei (uno due tre), Duminica-Duminică (domenica), ëmpiura-umplutura (ripieno) fiȓvaje-firimituri (briciole), giuté-ajutà (aiutare), grev-greu (pesante), genà-jenat (imbarazzato), òm-om (uomo), orss-urs (orso), pèrsi-piersici (pesche), portigàl-portocală (arancia ), ringȓèt-regret (rimpianto), scapadacà-scăpat de acasă (mal vestito), sapin-suspin (sospiro tendente al pianto), Taborèt-taburet (sgabello basso senza schienale), tiraborson-tirbușon (cavatappi), uss-ușă (uscio/porta), vinvara-veveriță (scoiattolo/roditore).

La parola taborèt è una di quelle che ci giunge dall’arabo. Tab, infatti, rappresenta uno strumento musicale a percussione,tipico persiano: una sorta di tamburo. Per questo gli sgabelli, che somigliano sostanzialmente ad un tamburo sono chiamati così. Come, del resto anche le persone alte poco più d’uno sgabello.

Sentite grazie a Raluca e Gabriela per la costruttiva consulenza linguistica tra Piemonte e Romania.

Paolo Tibaldi

Fonte: Gazzetta d'Alba

Sei un giovane musicista? Partecipa a LAZIOsound

Sogni di fare musica? Hai una band, sei un compositore, un cantante o un musicista e hai tra i 14 e i 35 anni? Partecipa a LAZIOSound, il programma della Regione Lazio per sostenere la produzione, promozione, distribuzione, internazionalizzazione e formazione di artisti e band under35.

Tre le fasi di selezione: prima da una giuria di esperti del settore musicale, successivamente da un format radiofonico ideato da RadioRock e infine attraverso un tour di cinque serate live tra importanti locali della città di Roma.

C'è tempo fino a venerdì 15 marzo per iscriversi e inviare la propria candidatura tramite il portale www.regione.lazio.it/laziosound. La partecipazione è gratuita ed aperta a tutti i generi musicali: dalla musica classica al rock, dall’indie al rap, dall’elettronica al jazz. Le possibilità di crescita per i giovani emergenti si moltiplicheranno anche grazie alla partecipazione attiva di Radio Rock 106.6, ATCL, MEI - Meeting delle Etichette Indipendenti, Dominio Pubblico, Marte Live System, Arte2o, Smash, Blond Records e CinicoDisincanto.

Selezioniamo le proposte migliori su RadioRock e con 5 eventi nei migliori locali di Roma! Ti facciamo arrivare fino in Giappone e in Canada!
Qui tutte le info: www.regione.lazio.it/laziosound

Regione Lazio

Messina, pastore cade in un dirupo: morto sul colpo Mihai Vasile

di Bruno Santini - 17 Febbraio 20190

E’ stata fatale, per un pastore 44enne di origini rumene, la caduta all’interno di un burrone di Santa Lucia del Mela: a perdere la vita è stato Mihai Vasile, pastore che aveva portato le pecore al pascolo e che – secondo una prima ricostruzione – ha perso la vita cadendo all’interno di un dirupo, morendo sul colpo. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine che chiariranno la natura della morte dell’uomo.

Messina, cade in un burrone di Santa Lucia del Mela: morto Mihai Vasile
Un pastore di origine rumena ha perso la vita cadendo all’interno di un burrone. Mihai Vasile, 44enne, stava portando le pecore al pascolo in via Musumaro, nel comune di Santa Lucia del Mela situato all’interno della provincia di Messina.

Il pastore, secondo una prima ricostruzione effettuata dal quotidiano locale Sicilians, è caduto all’interno del dirupo a seguito di una distrazione. La caduta da una trentina di metri è stata per lui fatale: è morto, infatti, sul colpo.

Il 44enne di origine rumena identificato dalle forze dell’ordine
Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine, che hanno constatato la morte del 44enne di origine rumena. Per l’identificazione dell’uomo è stato provvidenziale l’intervento di un amico di Mihai Vasile, e del cane dell’uomo, che continuava a guardare fisso nella direzione in cui è avvenuta la caduta.

L’uomo è stato ritrovato con evidenti fratture al cranio, provocate dalla caduta da incredibile altezza. I carabinieri hanno effettuato i rilievi del caso, mentre i Vigili del Fuoco hanno estratto il corpo dell’uomo senza vita.

Fonte: ZZ7

mercoledì 13 febbraio 2019

Esce “Ognuno ha diritto ad amare – Touch Me Not”, Orso d’oro al Festival di Berlino 2018

Esce “Ognuno ha diritto ad amare – Touch Me Not”, Orso d’oro al Festival di Berlino 2018

La rumena Adina Pintilie, l’anno scorso, portava a casa l’Orso d’oro esplorando le emozioni e l’intimità di tre personaggi principali, Laura, Christian e Tudor. Durante una sorta di workshop, questi sconosciuti parleranno liberamente delle problematiche personali che li affliggono, rivelando le proprie paure, ansia e fantasie senza alcuna inibizione. Al cinema dal 14 febbraio.
TRAILER FILM
NEWS 12 FEBBRAIO 2019 di Ciro Brandi

Instructions Not Included - il trailer Italiano
Pubblicato da CineMust

Finalmente, “Ognuno ha diritto ad amare – Touch Me Not” (“Touch Me Not”), il film diretto dalla regista rumena Adina Pintilie, vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino 2018 e del Premio per la Migliore Opera Prima, arriva nelle sale italiane. La pellicola, al confine tra film e documentario, esplora le emozioni e l’intimità di tre personaggi principali: Laura, Christian e Tudor. Durante una sorta di workshop in cui questi sconosciuti parlano liberamente delle problematiche personali che li affliggono, Laura dichiara di non sopportare più di essere toccata e per sbloccarsi decide di andare a letto con un escort, ma l’esperienza risulta inutile. Christian, invece, nonostante le menomazioni fisiche, riesce a rivelare apertamente cosa gli piace e non sopporta nel sesso con sua moglie. il più disinibito e consapevole del proprio corpo sembra Tudor. Gli attori protagonisti sono Laura Benson, Tomas Lemarquis e Christian Bayerlein.

La regista, che ha scritto anche la sceneggiatura, a proposito del suo originale film ha detto:

Quando avevo 20 anni pensavo di sapere tutto sull’amore e su come funziona il desiderio. Dopo vent’anni di difficoltà, tutte le opinioni che avevo sull'intimità perdevano la loro definizione e diventavano sempre più complesse e contraddittorie. "Touch Me Not" è una ricerca artistica sul desiderio umano e sulla (in)capacità di toccare ed essere toccati, di entrare in contatto. L’intimità gioca un ruolo centrale nell’esperienza umana, avendo le sue radici nell’iniziale legame fisico, emotivo e psicologico tra la madre e il neonato. Il primo contatto modella il cervello del bambino, influenzando l’autostima, le aspettative sugli altri e, in seguito come si avvicina all’intimità da adulto. Oltre al suo ruolo cruciale nella formazione dell'identità, una sana intimità a livello individuale ha importanti implicazioni a livello sociale, consentendo una rete psicosociale di esseri umani connessi attraverso solidi legami emotivi.

La direzione della fotografia è stata curata da George Chiper-Lillemark mentre la Pintilier ha voluto occuparsi personalmente anche del montaggio. Le musiche, invece, sono di Ivo Paunov mentre i costumi sono di Maria Pitea. “Ognuno ha diritto ad amare – Touch Me Not” sarà distribuito nelle nostre sale da I Wonder a partire dal 14 febbraio.

La trama
Il film segue i percorsi emotivi di Laura, Tudor, Christian e di altri personaggi lanciando uno sguardo enormemente empatico sulle loro vite. Sul confine tra realtà e finzione, desiderosi di trovare una forma di intimità ma allo stesso tempo terrorizzati da essa, i protagonisti sono al lavoro su se stessi per superare vecchi schemi mentali, tabù e meccanismi di difesa, per trovarsi finalmente liberi dalle proprie paure.

Il cast
Laura Benson (Laura) ha girato precedentemente i film “The American”(2004) e “Dr. Knock”(2017) mentre l’islandese dagli occhi di ghiaccio Tómas Lemarquis (Tudor) è apparso in pellicole ad alto tasso adrenalinico come “Snowpiercer”, “3 Days to Kill”, “X-Men – Apocalisse” e “Blade Runner 2049”. Il resto del cast è composto da: Christian Bayerlein (Christian), Grit Uhlemann (Grit), Hanna Hofmann (Hanna), Seani Love (Seani), Irmena Chichikova (Mona), Rainer Steffen (Stefan), Georgi Naldzhiev (escort), Annett Sawallisch (Infermiera) e Dirk Lange (Radu).

Le curiosità sul film che dovete sapere
1. Il film è stato girato senza una vera e propria sceneggiatura fissa fatta di dialoghi o battute, ma il tutto è stato girato con molta improvvisazione.

2. “Touch Me Not” è la seconda pellicola rumena della storia ad aver visto l’Orso d’oro “Il caso Kerenes”(2013), di Cãlin Peter Netzer

3. La regista ha dichiarato di aver girato circa 250 ore di film ed è stato difficilissimo selezionare i 125 minuti per il grande schermo.



Fonte: Fanpage

Il Castello dei Destini Riscontrati - Expoziție de artă contemporană

Evenimente › Arte vizuale › Il Castello dei Destini Riscontrati - Expoziție de artă contemporană
11 February 2019 - 26 February 2019
Expoziție de artă contemporană
Il Castello dei Destini Riscontrati

11 – 26 februarie, Galleria Accademia di Romania in Roma

În perioada 11-26 februarie 2019, Accademia di Romania in Roma, organizează expoziția de artă contemporană „Il Castello dei destini riscontrati”, în Galeria de artă Accademia di Romania in Roma.

Citând opera lui Italo Calvino „Castelul destinelor încrucișate” (1969), în care fiecare personaj își spune povestea cu ajutorul unei succesiuni de imagini, și care în final formează o rețea bidimensională de narațiuni care se pot citi în mai multe sensuri, tot așa, poveștile celor patru tineri artiști în expoziție se întâlnesc și comunică prin corespondențe și motive recurente.

Expoziția de față unește drumurile celor patru artiști, care au ca punct de plecare realitatea imediată, percepută prin prisma imaginației, a propriilor amintiri și a bagajului cultural al fiecăruia.

Nucleul central care leagă cele 74 de lucrărieste experiența trăită ca bursier la Roma, și generează patru discursuri diferite despre proiecții personale ale unei realități specifice, despre atitudini referitoare la amintire și experiență, despre procesul de adaptare într-un mediu nou.

Titlul expoziției traduce pe deoparte întâlnirea celor patru interpretări ale aceleași realități specifice și în același timp, întâlnirea în opera fiecăruia a materialelor, a elementelor compoziționale și tematice, fie că este vorba de întâlnirea brutală, coliziunea, dintre vopsea şi pânză sau dintre cerneală şi hârtie în picturile și monotipiile lui Cătălin Tăvală, fie că este întâlnirea în același punct al unor forme abstracte care documentează evenimente și peisaje romane din lucrările Nicoletei Baciu, fie că este vorba de amintirea incompletă a unei întâlniri alterate de uitare în gravurile, schițele și broderiile Andreei Hoha, fie o întâlnire ratată sau râvnită, transformată în claustrare din operele Laurei Șonfălean.

Artiști în expoziție:

Cătălin Tăvală:

Cătălin- Petru Tăvală, născut în 1996, a absolvit Universitatea de Artă şi Design din Cluj-Napoca, secţia grafică. În prezent beneficiază de o bursă de mobilitate Erasmus în cadrul Accademiei di Belle Arti din Roma, unde îşi desfășoară activitatea artistică.

Proiectul de cercetare “Coliziuni” este o continuare a căutărilor sale în ceea ce privește procesul de alterare al materiei prin instaurarea situațiilor limită și a accidentelor.

Tema abordată pune în lumină aspectul sumbru al orașului contemporan saturat de incidente și evenimente precum accidente, subiecte obscure care distorsionează realitatea si dau naștere unor imagini sensibile şi spectaculoase În compoziţii sunt prezente uneori motive folosite în proiectele anterioare precum violența, dezastrul sau moartea.

În proiectul propus, termenul de coliziune capătă alt sens, acesta reprezentând legătura directă între materialele anorganice folosite în procesul de creație, de exemplu impactul dintre vopsea şi pânză sau mai precis dintre creneală şi hârtie atunci când asupra acestora acționează o presiune folosită in procesul de tipărire.

Din punct de vedere tehnic, Cătălin utilizează tehnica uleiului pe pânză ca principal mod de exprimare, dar folosește de asemenea şi tehnica desenului pe pânză sau monotipia, pe care o asocieză direct cu noțiunea de “accident”. Prin tehnicile abordate acesta încearcă să negocieze un spaţiu între o abordare directă și una subtilă, între elemente figurative şi elemente abstracte sau între siguranţă şi nesiguranţă.

Andreea Hoha:

Andreea Hoha, născuta în 1995 în Cluj-Napoca, și-a desfășurat activitatea și studiile în același oraș, în cadrul Universității de Arta si Design, secția grafică. Momentan masterandă și membră a Uniunii Artiștilor Plastici, a obținut o bursă Erasmus la Roma, unde își continuă studiile legate de multiplicarea prin gravură și experimentele grafice.

Proiectul personal intitulat “Zestrea” abordează tematica zestrei din două puncte de vedere diferite. Pe lângă sensul propriu de zestre ca suma de obiecte, podoabe și haine, se dorește și o abordare interioară a subiectului. Zestrea interioară, constituită din suma amintirilor, experiențelor și cunoștințelor este un bagaj pe care îl purtăm pururea, având o deosebită importanță.

In lucrările proiectului se regăsesc atât lucrări cusute – abordări contemporane ale cusăturii tradiționale, cât și desene și gravuri compuse din fragmente de amintiri și portrete. Prin aspectul neclar al lucrărilor, se dorește evidențierea faptului că amintirile și memoria sunt mereu în mișcare, iar că uitarea și experiențele schimbă fața amintirilor, lăsându-le alterate sau incomplete.

Laura Maria Șonfălean:

Maria-Laura Șonfălean, născută la 26 iunie 1995, absolventă a Liceului Vocațional de Artă din Târgu Mureș, și-a aprofundat studiile în domeniul artelor plastice și a obținut diploma de licență în cadrul secției de pictură a Universității de Arte și Design din Cluj-Napoca. În prezent, este masterand în ultimul an la aceeași instituție și continuă să studieze pictura la Roma, beneficiind de o mobilitate cu plasament Erasmus+. Proiectul ei de disertație rememorează trecutul mai apropiat al României, evocând experiența perioadei comunismului, în strânsă legătură cu simbolul Zidului Berlinului. Titlul „Tăcerea de dincolo de Zid” traduce concepte precum claustrarea, însingurarea și înstrăinarea de o societate și o realitate care par să aparțină unei alte lumi. Ansamblul lucrărilor realizate în acest semestru, caută să păstreze sensibilitatea nostalgică în raport cu contemplarea trecerii timpului.

Nicoleta Baciu:

Nicoleta Baciu, născută la 4 decembrie 1996, este în prezent studentă la pictură, Accademia di Belle Arti di Roma și beneficiază de bursa Laziodisu. Lucrările sale prezintă atât subiecte abstracte cât și figurative. Lucrările figurative aparțin unei serii care descrie dificultatea de a crește și de a se integra în societate. Personajele sunt meditative și creează o atmosferă oarecum pesimistă. Lucrările abstracte ilustrează evenimente, peisaje și experiențe ale artistului în perioada studiului la Roma.

Accademia di Romania in Roma

Le coloratissime maschere romene aprono il corteo del Carnevale di Chieri




Galleria fotografica

Le coloratissime maschere romene aprono il corteo del Carnevale di Chieri
Il corteo di Carnevale ieri a Chieri, città alle porte di Torino, è stato aperto da coloratissime maschere tipiche della tradizione romena. L'evento è stato organizzato in collaborazione con l'Associazione culturale e sociale italo romena Ovidio Onlus. Musica e danze per le vie del centro e poi la classica sfilata dei grandi carri allegorici (foto di Mihai Bursuc)
11 febbraio 2019

Fonte: La Repubblica

Biblioteca: il console di Romania dona 700 libri in rumeno

Attualità / Centro storico / Via Roma
Biblioteca: il console di Romania dona 700 libri in rumeno
Cerimonia ufficiale per la donazione di 700 volumi, che vanno ad aggiungersi a quelli in lingua rumena già presenti alla biblioteca di via Roma

08 febbraio 2019

La Biblioteca di Trento parla, anzi legge, anche rumeno. Nella mattinata di giovedì 6 febbbraio presso la sede centrale della Biblioteca comunale il Console onorario di Romania per il Trentino Alto Adige, Maurizio Passerotti e il professor Aurel Chiriac, accompagnati da una piccola delegazione ufficiale formata tra gli altri da padre Ioan Lupăşteanu, hanno consegnato ufficialmente al sindaco Alessandro Andreatta quasi settecento libri in lingua romena, frutto di una donazione del museo della città di Oradea, di cui il professor Chiriac è direttore generale.

"Nell'accettare con gratitudine la generosa donazione, che permette un notevole arricchimento della sezione romena della sede di via Roma, il sindaco ha impegnato il Comune a catalogare e rendere disponibili alla pubblica lettura e prestito i volumi, tra cui molti classici della storia e cultura romena" si legge in una nota del Comune.

Fonte: TrentoToday


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Donati alla Biblioteca civica settecento libri in lingua romena

La Console Generale della Romania in visita a Carmagnola

Politica - 12 febbraio 2019
La Console Generale della Romania in visita a Carmagnola

Ieri, lunedì 11 febbraio, la dott.ssa Ioana Gheorghias ha incontrato il Sindaco, Ivana Gaveglio, quindi ha visitato la città del peperone

Si è tenuto nell’ufficio del Sindaco, Ivana Gaveglio, l’incontro tra l’Amministrazione carmagnolese e una delegazione composta dalla console generale della Romania, Ioana Gheorghias e dal console Toscuta Romulus-Catalin.

La delegazione è stata accompagnata dall’artista Lia Pascaniuc, che ha già collaborato con la Città di Carmagnola in occasione della scorsa edizione della Fiera Nazionale del Peperone. La delegazione romena è stata accolta in Comune dal Sindaco, Ivana Gaveglio, dal Vice Sindaco, Vincenzo Inglese e dal Responsabile della Ripartizione Cultura e Promozione del Territorio, Lorenzo Sola. Scopo della visita, approfondire la reciproca conoscenza, in vista di possibili future collaborazioni in ambito turistico e culturale.

La comunità romena è particolarmente numerosa a Carmagnola, così come nel resto del Piemonte, a partire dal capoluogo torinese.
Nel corso della visita l’artista Lia Pascaniuc ha donato alla città di Carmagnola una delle sue opere, intitolata Però!!, già esposta a settembre dello scorso anno presso la chiesa di San Filippo, all’interno del percorso sensoriale che ha costituito una delle novità più rilevanti e più apprezzate della 69° edizione della Fiera del Peperone di Carmagnola.

L’artista ha fatto dono della propria opera che interpreta in chiave artistica il peperone, prodotto simbolo del territorio; un dono molto apprezzato dall’Amministrazione, che va a suggellare questo rapporto di collaborazione con la comunità romena. Al termine del colloquio è seguito uno scambio di doni tra le delegazioni e la successiva visita della città. La console è stata accompagnata a visitare la chiesa Ortodossa, poi al Museo della Marina, al Museo Tipografico Rondani e a Palazzo Lomellini.
Così il Sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio: “Sono molto lieta della bella relazione che si è instaurata tra le nostre comunità. La popolazione romena è molto numerosa sul nostro territorio e ben integrata nel tessuto sociale cittadino. Sono molte inoltre le caratteristiche che accomunano i nostri Paesi, pertanto sono convinta che potremo ben lavorare per avviare una proficua collaborazione, in campo turistico e culturale, a partire dalla prossima Fiera del Peperone e, in prospettiva, porre le basi per rapporti commerciali delle nostre imprese”.

comunicato stampa

Fonte: TorinOggi

Rumeni a Pistoia, l'incontro tra il sindaco e il presidente del coordinamento nazionale

Comune di Pistoia

Si è svolto nei giorni scorsi un incontro tra il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi e il presidente del coordinamento nazionale cittadini romeni in Italia Stefan Stanasel. A Pistoia vivono quasi 2mila cittadini romeni
Nella foto, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi e il presidente del coordinamento nazionale cittadini romeni in Italia Stefan Stanasel

«Un’occasione ulteriore di confronto e di scambio con una comunità radicata da anni sul nostro territorio che – dichiara il sindaco Alessandro Tomasi - si inserisce in un percorso già intrapreso nei mesi scorsi quando ho incontrato i residenti pistoiesi di origine romena.»

«La mia visita fa parte di un ciclo di incontri più ampio, che coinvolge tutta la Toscana – evidenzia Stefan Stanasel –.

Ci tenevamo molto perché vogliamo dare il nostro contributo alla città e stare accanto all’Amministrazione comunale.

Desideriamo ringraziare il Comune per le politiche sociali che sta ponendo in essere. Noi, cittadini romeni, vogliamo partecipare attivamente alla vita sociale e culturale di questa città. Attraverso questo coinvolgimento, la nostra comunità potrà dimostrarsi un valore aggiunto per l’Italia e per Pistoia in modo particolare.»

11/02/2019
Comune di Pistoia

Fonte: Met Firenze


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“Sindrome Italia” e donne rumene, il fenomeno depressivo che colpisce le donne dell’est nel Bel Paese

Esteri: Ultime notizie dal Mondo
“Sindrome Italia” e donne rumene, il fenomeno depressivo che colpisce le donne dell’est nel Bel Paese
Di maria.mento - 12/02/2019

Un male silenzioso, ogni anno, colpisce molte donne che dalla Romania sono giunte in Italia: si tratta della “Sindrome Italia”

Gli studiosi la chiamano “Sindrome Italia” ma è un qualcosa che non ha un’accezione positiva come invece potrebbe essere un amore smisurato per il nostro Paese. Si tratta di una sindrome di tipo depressivo che colpisce le donne rumene che arrivano in Italia per poi andare a lavorare come collaboratrici domestiche o come badanti. Un fenomeno assolutamente da non sottovalutare e che l’Università di Udine sta studiando. Alcuni studiosi dell’Ateneo friulano si sono recati a Iasi, una città universitaria della Romania orientale, per cercare di comprendere meglio le origini della sindrome. Si stima che ogni anno, in Italia, vengano colpite circa 3mila donne.

“Sindrome Italia” per le donne rumene, l’Università di Udine in trasferta a Iasi per studiare il fenomeno
“Sindrome Italia” è il nome che in Romania hanno dato ai disturbi mentali ed ai picchi depressivi che colpiscono le donne rumene che hanno lavorato come badanti o colf in Italia. Si tratta di problemi causati in particolar modo dalle dure condizioni di lavoro e dalle vessazioni psicologiche (lavoro poco retribuito, in nero, e così via) a cui spesso queste donne non raramente vengono sottoposte dai datori di lavoro. Un team composto da antropologi che lavorano all’Università di Udine sta studiando questo tipo di fenomeno che colpisce circa 3mila donne ogni anno: fino alla fine dello scorso Gennaio gli esperti sono stai Iesi (Romania) per vedere con i loro occhi gli effetti della sindrome sui pazienti.

“Sindrome Italia” per le donne rumene, parla lo psichiatra Andreea Nester
“La sindrome italiana è un fenomeno socio-sanitario. Il più delle volte, è una forma di depressione caratterizzata da ansia, apatia, astenia psichica e fisica, stati disattenti, insonnia associata e una disposizione profondamente triste, impressa da un sentimento di alienazione“, ha spiegato Andreea Nester, psichiatra presso l’Ospedale rumeno di Socola. Lo psichiatra ha spiegato come si tratti di disturbi che emergono in persone che in genere lasciano il loro Paese per uno nuovo, subendo così lo shock di venire a contatto con una lingua nuova, con luoghi nuovi e con una cultura diversa.

“Sindrome Italia” per le donne rumene, la testimonianza di Ana
Quella che vi presentiamo adesso è la testimonianza di Ana, donna che ha lasciato il suo Paese nel 2003 nella speranza di mantenere la famiglia con un lavoro in Italia. Sposata e con due figli, Ana non avrebbe mai voluto lasciare la sua famiglia (uno dei suoi figli, all’epoca della partenza, aveva solo due anni) ma venire in Italia rappresentava l’unica speranza per poter portare un po’ di soldi a casa. Così, Ana è arrivata nel nostro Paese e ha iniziato a lavorare coma badante presso la casa di un’anziana di 94 anni. I soldi che guadagnava li inviava a casa, al marito, per mantenere la famiglia. In Italia, essendo sola, usciva di rado. La signora anziana che accudiva la trattava male e le si rivolgeva utilizzando parole astiose. È stato un lavoro molto difficile per Ana che ha iniziato a non dormire la notte e ad aver anche paura di attraversare la strada quando usciva. Ana ha stretto i denti per i suoi figli e per il marito ma nel 2012 è arrivato l’ennesimo colpo: il divorzio dal marito, il quale aveva sprecato tutto il denaro guadagnato in precedenza da Ana. Nel 2018, dopo 15 anni trascorsi in Italia, Ana (oggi 63 anni) non ce l’ha più fatta a sopportare la vita che conduceva in Italia ed è tornata in Romania. Quando ha capito che era affetta da “Sindrome Italia” si è rivolta ai medici dell’Istituto Psichiatrico di Socola per essere aiutata.

Maria Mento

Fonte: NewNotizie

Mamma 38enne muore investita: passeggiava con la figlia

Ionita con la figlia Mamma muore falciata da un'auto davanti agli occhi della figlia 14enne

PONTE DI PIAVE - Grave incidente stradale questa sera verso le 18.30 in via Vittoria: una mamma di 38 anni, I. F., di origine romena, operaia in un'azienda di Chiarano, è stata investita da una Skoda mentre passeggiava lungo la strada in un tratto buio, insieme alla figlia 14enne che è rimasta incolume ma è sotto choc.

Alla guida dell'auto che ha centrato in pieno la mamma c'era una donna, 40 anni, di San Donà di Piave, negativa all'alcoltest. Sul posto i carabinieri per i rilievi.

Martedì 12 Febbraio 2019

Fonte: Il Gazzettino

Muore a 43 anni: tradito dall'auto in curva, stava andando al lavoro

L'incidente alle 5 a Tavarnelle, quando ancora era buio: vittima un romeno innamorato di Cortona. Tra le ipotesi anche il passaggio di un animale sulla strada

di Massimo Pucci

Valeriu Ciochinica

Arezzo, 12 febbraio 2019 - Stava per entrare in turno come ogni lunedì mattina, ma il suo viaggio si è interrotto alle curve fra Tavarnelle e Mezzavia nel comune di Cortona, a metà strada fra la sua abitazione e il posto di lavoro. C’è dolore fra i familiari e i colleghi di Valeriu Ciochinica, 43 anni, morto in un incidente in uno dei tratti più pericolosi della regionale Umbro Casentinese. La sua è uscita di strada in corrispondenza di una delle curve poco prima di un conosciuto frantoio.

L’episodio è accaduto intorno alle cinque, quando era ancora buio: a quell’ora Valeriu era atteso in fabbrica alla Menci di Montecchio Vesponi. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri, la Alfa 159 aveva passato tutti i «curvoni» della 71, è stata fatale l’ultima svolta prima del rettilineo che porta a Mezzavia. È in questa fase che l’auto è finita fuoristrada andando a sbattere nell’argine del fossato. Iimpatto è stato fatale per il romeno.

È stato un passante a chiamare il 118, sul posto è intervenuta l’automedica e l’ambulanza del 118 della Fratta. Ciochinica è stato estratto dal veicolo dai vigili del fuoco di Tavarnelle. I sanitari hanno allertato Pegaso, ma il quarantenne è morto durante i tentativi di rianimazione. Da un primo riscontro sull’asfalto non sembrano esserci tracce di frenata. Quello di Cortona è il primo incidente mortale del 2019 in provincia e non è un caso che il teatro della tragedia sia stata la strada 71, quella dove si verifica il più alto numero di scontri, triste primato dovuto anche al traffico intenso.

L’incidente è accaduto in un tratto che non permette distrazioni, anche se non si può escludere che il romeno sia finito fuori strada per evitare un animale oppure a causa di un malore. Mentre la parte a sud di Camucia ha visto la creazione di una nuova variante ed è in progettazione anche il tratto Vallone-Pietraia fino alla Perugia-Bettolle, ancora nell’agenda delle opere pubbliche non c’è di previsione alternativa alla 71 a nord di Cortona.

I progetti precedenti al fallimento del Comune di Castiglion Fiorentino prevedevano una nuova strada daMontecchio all’ospedale della Fratta. Il crack del municipio fece dirottare le risorse previste dalla Regione nel 2010, tuttavia questo tratto sarebbe destinato a rimanere tale, perché eventuali nuove strade dovrebbero riguardare il collegamento fra Castiglion Fiorentino e l’ospedale della Fratta e da qui verso Cortona, attualmente infatti il presidio sanitario della vallata è in balìa della strade provinciali. Ancora da stabilire la data e il luogo dei funerali di Valeriu Ciochinica, l’uomo viveva a Camucia da molto tempo, lascia una compagna e un bambino di 3 anni.

Fonte: La Nazione

Con la terza media faceva chirurgo in Romania

Verona Città
6 Febbraio 2019

Era stato già smascherato aveva patteggiato a Verona un anno e mezzo di reclusione nel 2011.

Con la terza media faceva chirurgo in Romania. Era stato già smascherato aveva patteggiato a Verona un anno e mezzo di reclusione nel 2011.

Con la sola terza media faceva il chirurgo plastico in Romania dopo che era stato già smascherato aveva patteggiato a Verona un anno e mezzo di reclusione nel 2011. Si tratta di Matteo Politi, veneziano di 39 anni, che in Romania aveva cambiato nome in Matthew Mode con tanto di documenti e titoli prestigiosi (tutto falso) acquisiti in più parti del mondo e appesi nel suo studio. A rivelarlo è l’agenzia Ansa che cita lo scoop del periodico romeno “Libertatea“.

A pubblicizzarlo anche un profilo social nel quale decantava la propria abilità. L’attività del falso medico è stata scoperta non dalle forze dell’ordine, ma da una inchiesta giornalistica del quotidiano romeno Libertatea. L’inchiesta è partita da alcune confidenze fatte da infermiere che mettevano in dubbio l’abilità del sedicente chirurgo che lo descrivevano impacciato anche solo nel seguire i protocolli minimi come lavarsi le mani e indossare i guanti in lattice obbligatori per gli interventi. A suo carico anche un’operazione di routine portato a termine in quattro ore anziché in una sola ora.

Fonte: VeronaSettegiorni


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lunedì 4 febbraio 2019

Boxe – Matteo Rodena torna sul ring: il peso massimo leggero faccia a faccia con Ovidiu Enache

Sabato 9 febbraio, al teatro Principe di Milano, il ritorno del peso massimo leggero Matteo Rondena che sfiderà il rumeno Ovidiu Enache sulla distanza delle 6 riprese
Sabato 9 febbraio, al teatro Principe di Milano, avrà luogo Ring Rooster, riunione di pugilato organizzata dal Francis Boxing Team di Francis Rizzo in collaborazione con la palestra Rocky Marciano di Elvis Bejko. Sono previsti 19 incontri dilettantistici sulla distanza delle 3 riprese e 5 professionistici sulla distanza delle 6 riprese.

Presenteranno l’evento Valerio Lamanna (la voce della boxe italiana) e la bellissima Maria Maiorano. Nel clou il peso massimo leggero Matteo Rondena affronterà il rumeno Ovidiu Enache. Ex campione della Lombardia fra i dilettanti, professionista dal dicembre 2014, il 28enne Matteo Rondena ha sostenuto 11 incontri: 7 vinti, 6 prima del limite, e 4 persi. Il suo miglior risultato è stato battere per ko tecnico alla quinta ripresa lo svizzero Benoit Huber, a Martigny in Svizzera, l’8 dicembre scorso. Huber aveva un record di 5 vittorie consecutive, 4 per ko, combatteva in casa ed era il favorito, ma Rondena lo ha centrato tante volte con i suoi pugni da indurre l’arbitro a decretare la fine della contesa. “Ho colpito Huber con un gancio sinistro che lo ha fatto indietreggiare – commenta Matteo – ed ho capito che era in difficoltà. Allora, sono andato all’attacco portando diversi pugni in successione e questo ha convinto l’arbitro ad intervenire”.
Da un anno e mezzo Matteo si allena con Francis Rizzo alla palestra Francis Boxing Team di Rho e con Alessandro Meda alla palestra Hurricane di Boffalora Sopra Ticino. “Da quando mi alleno con loro – spiega Matteo – il mio modo di combattere è cambiato: tengo la guardia più alta, provo a parare con i guantoni i pugni dell’avversario, non attacco senza ragionare. La parola giusta per descrivere il mio stile di combattimento è proprio ‘ragionare’. Sul ring penso prima di sferrare un pugno. A Ring Rooster voglio vincere per rilanciarmi: iI mio obiettivo è diventare campione d’Italia dei pesi massimi leggeri. L’unico modo per riuscirci è vincere tutti gli incontri. Dopo che avrò conquistato la cintura nazionale, la difenderò. Non mi pongo altri obiettivi, per il momento. Lavoro come progettista meccanico e la boxe per me è soprattutto una passione. Mi alleno seriamente e combatto ogni volta che ho un’opportunità, ma devo conciliare la boxe con il lavoro. Quindi, non mi sembra il caso di pormi obiettivi che vadano oltre il titolo italiano”.

Matteo Rondena è ben noto al pubblico del teatro Principe avendoci combattuto 10 volte. Ha debuttato al professionismo con una vittoria per ko al primo round su Gabor Orman proprio nella riunione che ha inaugurato il ritorno della boxe nel teatro di Viale Bligny 52 dopo vari decenni. Era il 5 dicembre 2014 e il main event era la sfida tra il campione d’Italia dei pesi welter Antonio Moscatiello e Riccardo Pintaudi (vinse Moscatiello). Da quel momento, il teatro Principe è diventato una sorta di seconda casa per Matteo Rondena che ha sempre dato il 100% (anche quando ha perso).

Sabato 9 febbraio, al teatro Principe, si svolgeranno altri quattro combattimenti professionistici. Nei pesi supermedi, Vadim Gurau (5-4) sfiderà Simone Brusa (2-1). Nei pesi leggeri, Giuseppe Fiorino (al debutto) affronterà Gerardo Minio (0-2-1). Nei pesi superleggeri, Shakib El Kadimi (2-5-2) combatterà contro Bruno Maraia. Nei pesi mosca, Valeria De Francesco (1-0) concederà la rivincita a Francesca Paglia (0-1). Le due atlete si sono già affrontate lo scorso 11 novembre, a Francofonte in Sicilia, e prevalse ai punti Valeria De Francesco. Sulla carta i combattimenti sono tutti equilibrati e questo garantisce spettacolo. Per entusiasmare il pubblico non è necessario avere in cartellone un fuoriclasse, basta avere dei pugili di talento che affrontano i loro pari. Lo dimostrano le manifestazioni organizzate ogni settimana a New York, in impianti con una capienza di mille/duemila posti in cui i pugili locali si sfidano per fare esperienza, scalare le classifiche e farsi notare dal pubblico e dagli organizzatori. Molto spesso, quegli incontri sono più combattuti di quelli con in palio il titolo mondiale. La Scala di questo tipo di eventi per 18 anni è stato il BB King Blues Club and Grill di Times Square (pieno centro di New York) che aveva una capienza di 550 posti (come il teatro Principe) ed in cui si sono svolti anche seimila concerti. Oggi è il Paramount Theater di Huntington (1.500 posti), una città vicino New York.

In definitiva, Ring Rooster è un evento che gli appassionati di pugilato non possono perdersi. Organizzarlo è possibile grazie al supporto di numerosi sponsor come spiega Francis Rizzo: “Voglio ringraziare tutti i miei sponsor, in particolare Radio Taxi 02/8585, SuperMario 24, Allianz-Agenzia di Rho Sermolino Srl, Odontoap del Dott. Antonio Pennacchio, Impresa Lacci Snc e Chinelli ferramenta-utensileria-serrature-chiavi.” I biglietti per Ring Rooster costano 20 euro sia per il bordo ring che per la balconata e si possono acquistare sul sito Diyticket.it oppure scrivendo una mail a francisboxingteam@gmail.com

Fonte: SportFair

Bonus Asilo Nido 2019

Per chi ha i figli in età prescolare (pre scuola dell'infanzia) e che frequentano l'asilo nido:
avete presentato la domanda del Bonus Asilo Nido 2019?

ecco come funziona:



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Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione

Rassegna stampa - gennaio in breve