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mercoledì 30 giugno 2010

Invito alla conferenza: Hariclea Darclée, voce di due secoli. Omaggio per i 150 dalla nascita del soprano Hariclea Darclée‏


Accademia di Romania

martedì 29 giugno 2010

Invito alla mostra "Sentimenti in dialogo. Itinerario fotografico italo-romeno" di Rodica Marinescu‏


Accademia di Romania

Verbania: Di ritorno da Piatra Neamt

S’è conclusa questa mattina con l’atterraggio all’aeroporto di Malpensa la prima visita d’una delegazione verbanese a Piatra Neamt da quando, con la cittadina rumena, è stato stretto il Patto di Amicizia. Invitata a partecipare alla “Festa della fratellanza” che ogni anno si tiene nel capoluogo del distretto di Neamt, Verbania è stata rappresentata dal vicepresidente del Comitato per il Gemellaggio Attalla Farah e dal consigliere Adrian Chifu, che è originario proprio di quella città.
Il programma prevedeva la partecipazione ai numerosi eventi musicali e di intrattenimento organizzati per la ricorrenza ma anche incontri di approfondimento con le altre delegazioni presenti e visite guidate al territorio. Ad accogliere Chifu e Farah è stato il sindaco di Piatra Neamt, Gheorghe Stefan, che in occasione della sua visita a Verbania dei mesi scorsi ha sottoscritto il Patto di Amicizia. «La festa della fratellanza è qualcosa più di una semplice festa campestre – spiega Chifu –. La camera di commercio organizza fiere e momenti di promozione. In particolare s’è tenuta una fiera floreale e una sfilata di moda, che hanno permesso agli ospiti di conoscere meglio le nostre produzioni. Ho proposto, e l’idea è piaciuta, che anche Piatra Neamt abbia un Comitato per il gemellaggio come Verbania, di modo che si prosegua su questo spirito di collaborazione internazionale. Personalmente ho voluto portare il saluto di Marco Zacchera, con cui c’è la volontà di lavorare su iniziative di interesse comune. Ho portato l’esempio».
«Non conoscevo questa regione e devo dire che ne sono rimasto piacevolmente sorpreso – aggiunge Farah –, sia per il paesaggio per la qualità dei suoi monumenti. Ma soprattutto voglio sottolineare la grande accoglienza e ospitalità che abbiamo ricevuto e che raramente mi è capitato di incontrare».
Fonte: Città di Verbania

Leggi anche:
Il Gemellaggio alla trasferta rumena
Adrian Chifu diventa italiano

Romeni, immigrati "pendolari"

IMMIGRAZIONE

Svanisce il sogno di tornare a casa Crisi a Bucarest, a migliaia avevano lasciato l'Italia e ora fanno marcia indietro. Mihai, muratore, voleva aprire un negozio ma si è arreso. È risalito sulle impalcature
di VLADIMIRO POLCHI

ROMA - Mihai ha un biglietto di sola andata. Volo Milano-Bucarest. Un anno e mezzo fa, si è lasciato alle spalle l'Italia per tornare a casa. Addio al duro lavoro da operaio edile, il futuro di Mihai è un negozio di pneumatici. Basta vita da immigrato, lontano dalla famiglia, si torna in Romania a testa alta. Con i soldi fatti in Italia. Ma le cose non filano liscio: il business va male. Colpa della crisi, che colpisce la Romania. Mihai perde denaro, tanto e in poco tempo. C'è solo un modo per salvarsi dal fallimento. Mihai compra un biglietto di ritorno. Destinazione: Italia. Da qualche mese, è di nuovo al lavoro sulle impalcature dell'hinterland milanese.
Quella di Mihai è un'esperienza di rientro in patria fallimentare. Non un caso isolato nella Romania del 2010. Immigrati che tornano a casa, ma non sfondano. Il risultato? Un nuovo flusso di emigranti in partenza: un continuo avanti e indietro, attraverso le frontiere.

Ma chi sono i "romeni d'Italia"? "Sono in assoluto la prima comunità d'immigrati - spiega Carlo Blangiardo, docente di demografia alla Bicocca di Milano e responsabile del settore statistico della fondazione Ismu - con ben un milione e 126mila presenza al primo gennaio 2010. La loro crescita è stata esponenziale, basta pensare che cinque anni prima, nel luglio del 2005, erano solo 437mila. Sono in Italia mediamente da sette anni e l'89% di loro è occupato". Dove? "Il 10% fa il muratore e il 26% è impiegato come domestico, badante o babysitter". Non solo. Pochi sanno che a Milano gli operai stranieri sono il 49% degli iscritti alla casa edile e a Roma il 50%. E di questi muratori, la stragrande maggioranza parla appunto romeno.

Come Mihai, migliaia di connazionali in questi anni hanno fatto a ritroso il viaggio che li ha portati in Italia. Li chiamano "immigrati di ritorno". "Ma molti hanno vissuto esperienze di rientro in patria negative - racconta Antonio Ricci curatore della ricerca "I romeni in Italia" della Caritas - sia per la crisi economica che ha fortemente svalutato il Leu, la moneta romena, sia perché molti spazi erano nel frattempo stati occupati da investitori stranieri. E così molte attività commerciali sono saltate, costringendo a tornare indietro molti immigrati. Insomma - aggiunge Ricci - si assiste a un flusso circolare di lavoratori romeni, in entrata e in uscita dall'Italia". Una conferma arriva dai numeri.

Impossibile stare dietro alle variazioni a breve termine nelle iscrizioni all'anagrafe, anche perché molti immigrati non ottemperano all'obbligo di cancellazione quando lasciano il Paese. "Ma che ci sia un nuovo flusso in entrata - fa notare Ricci - lo provano i 130mila romeni neoassunti nel 2009 e la crescita anche quest'anno dei lavoratori autonomi. E ancora: a giugno del 2009 le imprese con titolare romeno erano 28mila, a maggio del 2010 sono diventate addirittura 48mila. E nonostante la crisi, anche nel 2010 sono continuate ad aumentare le rimesse dei romeni dall'Italia. In media, limitandosi ai soli dati ufficiali, mandano a casa 1.200 euro a testa ogni anno".
Il fenomeno del rientro in Italia viene confermato anche da Eugen Terteleac, presidente dell'associazione "Romeni in Italia": "In effetti sono molte le storie di chi non ce l'ha fatta, complice la crisi - ricorda - e così vediamo molti connazionale che ritornano in Italia". Secondo Terteleac, in corso ci sono due fenomeni paralleli: "Il flusso di chi torna definitivamente in Romania e quello di chi saluta per la seconda volta amici e familiari e fa rientro in Italia. Due flussi che quasi si equivalgono, tanto che negli ultimissimi mesi - sostiene Terteleac - il loro saldo è vicino allo zero".
(28 giugno 2010)
Fonte: La Repubblica

Romeno residente a Magenta annega nel Ticino di Abbiategrasso

26 Giugno 2010
Si era immerso per cercare un po' di refrigerio, la moglie incinta ha accusato un malore

Abbiategrasso
E' un 28enne di nazionalità romena, ma residente da tempo a Magenta, l'uomo annegato oggi nel fiume Ticino in località “Gabana” ad Abbiategrasso. Si chiamava Bozga Sorin Bavel, faceva l'idraulico e viveva al civico 56 di via Dante. Oggi, complice la calura estiva, si è recato al Ticino con la moglie e con un gruppo di amici per trascorrere qualche ora in allegria.

Poco dopo le 15 si è immerso nelle acque in cerca di refrigerio. Non vedendolo riaffiorare gli amici hanno dato l'allarme. Sul posto sono giunte immediatamente numerose squadre di soccorso: un'ambulanza della Inter Sos di Marcallo con Casone, i sommozzatori dei Vigili del fuoco, la Polizia locale e i Carabinieri. L'elicottero ha notato il corpo dell'uomo in un anfratto a circa 800 metri dal punto in cui si era immerso. Per questo i soccorritori della Inter Sos sono stati trasportati dall'elicottero dei Vigili del fuoco, atterrato su un isolotto. Soccorritori che hanno apllicato il defibrillatore sul 28enne; apparecchio che ha scaricato per tre volte.

E' arrivata anche l'equipe medica dell'elisoccorso, ma alla fine per il giovane romeno non c'è stato niente da fare. La moglie, alla notizie del decesso, ha accusato un malore ed è stata accompagnata per accertamenti all'ospedale di Vigevano. Una tragedia nella tragedia. Bozga Sorin Bavel tra un paio di mesi sarebbe diventato papà.

Fonte: CittàOggiWeb

Romena blocca rapinatori cinesi e li fa arrestare. Sente urlare vittima e chiama 112, poi insegue malviventi

(ANSA) - MACERATA, 28 GIU - Una romena 30enne ha fatto arrestare tre cinesi che poco prima, a Morrovalle (Macerata), avevano rapinato e tentato di strangolare una loro connazionale. Le grida della vittima hanno attirato la coraggiosa donna, una vicina di casa, che ieri sera stava prendendo il fresco sul terrazzo insieme a un'amica. La romena ha subito avvisato i carabinieri di Civitanova Marche, ma e' andata anche oltre.

Ha inseguito i rapinatori e ne ha acciuffati due trattenendoli per la maglietta e rallentando cosi' la loro fuga. I cinesi sono riusciti a divincolarsi ma sono stati intercettati poco dopo dall'equipaggio di una Gazzella nella frazione di Trodica. (ANSA).

Fonte: ANSA

Leggi anche:
Strangolano una cinese, la rumena la salva e chiede aiuto al 112

Altre notizie di cronaca:
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Auto contro mezzo dell'Ama sulla Prenestina: un morto
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Matera, colpi d'arma da fuoco, un morto ed un ferito grave
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Il razzismo comincia dalle parole “normali”

INTERVISTE. Il razzismo comincia dalle parole “normali”
Cos’è il razzismo democratico?

È quello che spesso non sa di essere tale, anche se è diffuso nella società e incoraggiato dalle istituzioni. Di solito è segnalato dalla frase: “Non sono razzista, ma...”.

Incoraggiato dalle istituzioni?

Sì, c’è un razzismo dei cosiddetti “antirazzisti” che è ancora più grave di quello consapevole - perché spesso tocca a queste persone prendere decisioni sugli stranieri.

Per esempio?

Si fanno delle discriminazioni in base alle appartenenze geografiche che vengono “naturalizzate”.

Cioè trasformate in caratteristiche innate?

Sì. Così nelle scuole si dice di un bimbo: “Non va bene a matematica nonostante sia cinese”. Come se nell’essenza delle persone di origine cinese ci fosse una predisposizione alla matematica e una difficoltà a imparare l’italiano. È il caso più ingenuo: ce ne sono di cruenti.

Cruenti?

Dopo due stupri, a Roma, l’allora sindaco Walter Veltroni, del Pd, disse: “La matrice è la stessa”. Parlava del fatto che in due episodi c’erano sospettati romeni (diversi) e faceva risalire alla comune origine romena il delitto. Questo è razzismo.

Intende il fatto di ragionare per categorie e non per individui?

Tendiamo spesso a pensare per categorie anche quando non ci sono: esperimenti psicologici hanno dimostrato che se dici a una persona che appartiene a un determinato gruppo, questa trova elementi in comune con gli altri appartenenti ad esso - anche se il gruppo è stato estratto a sorte. Il problema è che chi interviene nel dibattito pubblico non tiene conto di queste tendenze.

Con chi ce l’ha?

Con politici, giornalisti, commentatori: dovrebbero avere un surplus di responsabilità, perché condizionano il modo in cui pensano gli altri. E sono tanto più pericolosi quanto più sono democratici.

Perché?

È più facile difendersi da uno che dice “cacciamoli via”, che da chi dice “bisogna combattere i pregiudizi razziali, ma nel rispetto delle leggi”, come scrisse l’attuale governatore della Toscana in campagna elettorale. Cosa c’entra? Mettere in connessione le due cose significa dare per scontato che se hai a che fare con stranieri, ci sono persone che violano la legge. È subdolo: fa passare i contenuti di discriminazione in un discorso che sembra neutro.

Lei critica anche il modo in cui vengono gestite le consulte degli stranieri...

Non tutte: critico quelle in cui si fa votare gli stranieri per provenienza. Nel momento in cui si decide di dare voce - simbolicamente, perché non hanno potere decisionale - agli immigrati, si fanno esprimere a gruppi: gli asiatici, gli africani, i sudamericani. Questo è tribalismo: nostro, non degli immigrati.

Cioè?

Si antepone la provenienza geografica al diritto di scelta individuale. Come se gli stranieri fossero organizzati in tribù, come se gli indiani, solo perché stanno in Asia, pensassero uguale ai cinesi. E i cinesi ricchi come quelli poveri. Vuol dire che cresce la tendenza a far dipendere le posizioni personali da quelle delle comunità: stiamo diventando più conformisti. È evidente nelle parole.

Che c’entrano le parole?

Tacito diceva: “Quando vogliamo far accettare un atto degno di biasimo, cambiamo le parole”. Anche noi ci siamo visti cambiare le parole, con nuovi significati positivi o negativi. Prima nessuno diceva “badante”. Da quando Umberto Bossi e la Lega sono andati in tv a parlare di badanti, lo diciamo tutti.

Qual è la parola che secondo lei meglio racchiude il “razzismo democratico”?

“Degrado”. Le misure “anti-degrado”, oggi, sono quelle contro writer, lavavetri, prostitute, mendicanti, rom, per garantire la “sicurezza” dei cittadini. Fino agli anni ‘80 però il degrado era solo quello dei muri e delle case a rischio crollo: il significato originario, da dizionario, del termine.

E dove sta il razzismo, qui?

Lo spostamento di senso ha diffuso la paura nei confronti degli immigrati: attribuisce loro un senso di minaccia. È passata l’idea che la mia incolumità è a rischio se qualcuno scrive sui muri o si prostituisce. E che i sindaci di questo debbano occuparsi.

Un altro termine che lei non ama è “disperati”.

Gli immigrati che arrivano sulle navi non sono disperati. Sono pieni di speranza: hanno progetti, voglia di migliorare la loro vita. George Orwell, in 1984, scriveva che un regime autoritario passa anche attraverso la sostituzione del vecchio linguaggio con una nuova lingua. Che toglie umanità a determinate categorie di persone e ci impedisce di essere solidali con loro.

Che conseguenze ha tutto questo sui ragazzini italiani figli di immigrati?

Una signora romena mi ha raccontato, che dopo l’ennensimo “allarme romeni” suo figlio non voleva più andare a scuola: i compagni continuavano a dire che i romeni sono tutti delinquenti. Il risultato è che i ragazzi di seconda generazione sono costretti ad abbandonare la loro identità per farsi accettare. A cancellare la memoria dei loro genitori.

Elena Tebano

La vita in 5 date
1947
Nasce in Puglia, a Foggia, dove il papà lavora in prefettura, da famiglia siciliana. Studia a Milano. Poi vive a Venezia e Bolzano. Alla fine si trasferisce in Toscana, dove insegna italiano e latino nei licei.
1989
Inizia a fare volontariato nell’associazione Africa Insieme.
1993
Collabora alla stesura della Carta d’intenti dei Comuni Toscani sulle politiche migratorie. Due anni dopo è tra i fondatori della Rete Antirazzista. Si occupa di accoglienza dei bambini non italofoni nelle scuole e dirige il Centro interculturale Empolese-Valdelsa.
1999
Nasce la figlia Rossana, ultimogenita e unica femmina. Ha poi tre figli maschi: Luca, Andrea, Elia.
2008
Pubblica per Derive Approdi la prima edizione del “Lessico del razzismo democratico”, in cui analizza le “parole che escludono”. Quest’anno è uscita la seconda edizione riveduta.

Fonte: City Corriere

Lettore risponde al signore che aveva segnalato la presenza dei Rumeni a Imperia

Imperia - "Si lamenta questo signore, di qualche zingaro che chiede la carità, facendo qualche rappresentazione artistica e accomuna a questo, per lui indegno, tutto il popolo Rumeno"

E' con grande rammarico e sorpresa, che vedo pubblicata la lettera di quel signore, il quale si lamenta della presenza Rumena nella nostra Città.
Si lamenta questo signore, di qualche zingaro che chiede la carità, facendo qualche rappresentazione artistica e accomuna a questo, per lui indegno, tutto il popolo Rumeno.
Questo signore deve sapere che nella nostra Città vivono e lavorano onestamente una grande quantità di Uomini e Donne Rumene che, non si sognano di classificare gli italiani tutti furbi, solo, perchè un Ministro si trova una casa in regalo senza saperlo.

Luigi Pozzi, un Lettore

di Manuela Consonni
26/06/2010

Fonte: Riviera24

Leggi anche:
L’Italia vista dal mondo: Dalla caccia all’Italiano alla caccia al Romeno

sabato 26 giugno 2010

Mordano: domenica 27, festa dell'integrazione fra italiani e rumeni

Mordano. Domenica 27 giugno, dalle 19 alle 24, in piazza G. B. Vitali, a Mordano, il Bar Centrale (storico punto di ritrovo per i rumeni presenti in zona) organizza una festa, la prima fatta in questa località, dedicata all'integrazione fra italiani e rumeni. Nella zona di Mordano la comunità rumena è molto nutrita, con circa 300 presenze, per lo più giovani, che lavorano nell'agricoltura e nelle imprese, cooperative e non, agroalimentari del territorio.
Alla festa, che vedrà l'esibizione anche della cantante rumena Simona Izbasa con la sua orchestra, è prevista pure la presenza delle autorità, a cominciare dalla visita del sindaco di Mordano, Stefano Golini, di padre Marinel Muresan e del rappresentante del consolato generale rumeno a Bologna, Gheorghe Milosan.

Fonte: Sabato Sera Online

Lo sguardo dei bambini su Grosseto

Inaugurata la mostra di pittura “La città negli occhi dei bambini” organizzata dall'Associazione rumena-italiana

Grosseto: Inaugurata il 25 giugno la mostra di pittura “La città negli occhi dei bambini”, a cui hanno partecipato i bambini delle scuole elementari di Grosseto.
L'iniziativa, organizzata alla Chiesa dei Bigi di Grosseto dall'Associazione rumena-italiana HORA UNIRII, con la collaborazione del Cesvot, del Comune di Grosseto, della Usl 9 e del Monte dei Paschi di Siena, proseguirà fino a domenica 27 giugno.
Presente all'inaugurazione l'assessore comunale alla Cultura, Simone Ferretti.
La premiazione dei migliori 12 lavori, che andranno poi a formare un calendario 2011, avverrà domenica 27 giugno 2010 alle 16 e verrà fatta del professore Biagio Cuomo alla presenza del vice-prefetto di Grosseto, Luigi Manzo e del console rumeno Gheorghe Milosan, dal Consolato Generale Rumeno di Bologna.
Nel corso della manifestazione e per tutto il finesettimana saranno presenti anche George Rusu, un bambino rumeno di 13 anni che dipinge le icone su vetro, Marian Lungu, un artigiano che esporrà lavori rumeni e l'artista Moussa Mbaye in rappresentanza dell'Associazione Senegalese. Verrà infine proiettato anche un film rumeno con i bambini per protagonisti.

Fonte: Maremma News

Don Neagu, il parroco ortodosso della comunità romena

24/06/2010

AOSTA. Mihail Neagu, 35 anni, coniugato con Corina e padre di Sofia Maria, abitante ad Aosta in via Mont Falère. E' la carta di identità del parroco dei tremila romeni residenti in Valle, un sacerdote ortodosso inviato, 6 mesi fa, nella "Petite Patrie" dal vescovo di Roma, Siluan. E' entusiasta di abitare ad Aosta e, lo confessa, spera di rimanere «per sempre».

La possibilità di officiare i riti religiosi nella chiesetta di Saint-Martin de Corléans di Aosta, concessa in comodato gratuito dal parroco del quartiere don Albino Blanchet, ha galvanizzato questa numerosa comunità osservante di un Credo con molte similitudini alla religione cattolica. La festività natalizia, pressoché uguale, è rafforzata dall'usanza di dare gli auguri ad amici e conoscenti in casa o sotto le finestre. Alcune differenze nella Pasqua che, ogni 4 anni, viene festeggiata, con i cattolici, nella prima domenica con la luna piena dopo l'equinozio di primavera. Entrambe le festività sono precedute da 40 giorni di Quaresima, ovvero dall'astinenza assoluta da cibi di origine animale.

Un Credo affascinante che nella divina liturgia, l'equivalente della Messa dei cattolici, si protrae per tre ore la domenica e le feste comandate dalle 9 alle 12. Oggi, per esempio, ricorrenza di San Giovanni, nel suggestivo luogo di culto in stile romanico, di piazza Bruno Salvadori, si è svolto questo rito la cui essenza principale è il pane.

«Sono tre le fasi - spiega don Alin Mihail Neagu -. La "proscomidie" ovvero la preparazione del pane confezionato dagli anziani romeni. La celebrazione di una preghiera del mattino "l'utrenia", un termine di origine slava e, terza fase, il clou della divina liturgia con canti e preghiere a Dio, ai Santi, alla Vergine Maria. Segue l'Eucarestia quando, cioè, l'officiante invoca la discesa dello Spirito Santo su di noi, sul pane e sul vino. Lo stesso pane che, in precedenza - continua il parroco ortodosso - è stato suddiviso in parti uguali, benedetto e dedicato agli angeli, ai benefattori che hanno costruito questa chiesetta e al nostro vescovo, a Roma». Al termine, utilizzando un cucchiaino, don Alin offre ai fedeli un pezzetto di pane imbevuto nel vino. Ed è la comunione. Questa divina liturgia degli ortodossi termina con l'augurio di "Pace tuturor", pace a tutti.

E' tangibile l'entusiasmo di essersi integrato, al meglio, con la collettività valdostana. «Preghiamo anche per i cattolici», dice il parroco. Non si stanca di ringraziare il vescovo di Aosta Monsignor Giuseppe Anfossi, il parroco di Saint-Martin, il vice don Nicola Corigliano. A loro deve l'opportunità di accogliere la popolazione ortodossa in un ambiente dove si respira il profumo di Dio, dove la preghiera diventa un tramite di grande efficacia per ricordare le tradizioni religiose della terra d'origine.

«Ho tanti amici italiani», fa sapere don Neagu. Che aggiunge: «Abbiamo costituito l'associazione "I Lumine" per coinvolgere i romeni residenti in Valle, divulgare la nostra cultura, le nostre tradizioni religiose e la storia della Romania. Multumesc. Grazie».

Fonte: Aosta Oggi.

Loredana Errore: tour 2010 per la ragazza occhi cielo

Venerdì 25 Giugno 2010

Parte oggi il primo tour della “ragazza occhi cielo” Loredana Errore, seconda classificata all’ultima edizione di “Amici”. Prosegue così la carriera artistica, speriamo duratura, della 26enne rumena di nascita, ma agrigentina d’adozione, che stasera farà tappa al teatro S. Domenico di Crema per la prima data del suo tour organizzata da Live Nation Italia e F&P Group. Loredana presenterà principalmente i brani del suo ep, già disco d’oro, “Ragazza occhi cielo”, cd prodotto su etichetta Sony Music da Biagio Antonacci, per la quale ha scritto il primo singolo omonimo ed il secondo“L’ho visto prima io”, e Michele Canova. In scaletta anche gli altri brani dell’album (“La voce delle stelle”, “La vedova nera”, “Oggi tocchi a me”, “L'inventario”, “Ti Amo”) e varie cover, che canterà insieme alla sua band: il chitarrista Michele Quaini, il bassista Stefano Schembari, il tastierista Davide Rossialle ed il batterista Corrado Bertonazzi.

Il “Ragazza occhi cielo tour 2010” proseguirà per tutta l’estate lungo l'intera penisola.
Queste le prima date annunciate, alle quali se ne aggiungeranno altre in corso d’opera:
venerdì 25 giugno - Crema, Teatro San Domenico
sabato 3 luglio - Casale Monferrato (AL), Mercato Pavia
venerdì 16 luglio - Loiano (BO), piazza Dell’Olio
domenica 1 agosto - Solarino (SR), Piazza

Oltre che con il suo, Loredana è impegnata anche con il Tour estivo 2010 dei ragazzi di Amici insieme a Emma, Pierdavide, Matteo, Stefano, Elena e tutti gli altri protagonisti del talent show di Canale 5 arrivati al serale.

Fonte: CorriereInformazione

Badminton, i sei scudetti del rumeno

Repubblica — 17 giugno 2010 sezione: PALERMO

FUGGÌ dalla Romania a metà degli anni Ottanta, per sfuggire alle persecuzioni del regime di Ceausescu contro la comunità magiara, alla quale appartiene. Arrivò in Italia portando con sé l' amore per la musica: prima a Roma, dove si laureò a pieni voti all' accademia di Santa Cecilia, poi a Palermo. Oggi, Csaba Hamza è prima viola dell' orchestra del teatro Massimo. Ma la musica non gli basta: nel ' 95, ha fondato una società di badminton, la Mediterranea, di cui è presidente e tecnico. E dal 2005, in questa doppia veste, ha conquistato, di fila, ben sei titoli italiani di squadra, oltre a svariati titoli individuali, tra cui quello tricolore conquistato dalla moglie Erika Stich. Risultando così, da magiaro giramondoe palermitano d' adozione, lo sportivo più vincente della città. «Ho cominciato ad appassionarmi al badminton - racconta - dopo i mondiali di calcio di Italia ' 90. La delusione per la sconfitta degli azzurri mi ha smosso qualcosa, volevo fare uno sport e vincere. E così ho conosciuto Carlo Beninati, oggi vicepresidente nazionale della federazione di badminton, e con la sua polisportiva ho cominciato a muovere i primi passi in questo sport». Hamza non è uno che fa le cose tanto per farle.E così, cinque anni dopo fonda la Mediterranea e comincia a girare il mondo per affinare le sue conoscenze tecniche. «Ho fatto corsi di allenatore in tutto il mondo - racconta - Ma è stato in Asia che ho scoperto le radici di questo sport. Se la pianta non è sana, bisogna vedere cosa succede alle radici, no?». E così, tra corsi e promozione del settore giovanile, Hamza è andato avanti. E grazie al badminton ha incontrato anche l' amore, la giocatrice Erika Stich. L' impegno di Hamza, però, non DADOMANIALCINEMA si ferma qui: con poche risorse e tanto ingegno riesce a portare a Palermo campioni di livello internazionale. «Ci siamo inventati di tutto - racconta - Ad esempio, per prendere il danese Rafn Bo, ci siamo attivati per metterlo in contatto con l' Università di Palermo. Lui è un medico e, grazie soprattutto alle sue notevoli credenziali scientifiche, ha vinto un progetto di ricerca sul cancro. Finito il lavoro in laboratorio, correva ad allenare i nostri ragazzi». Per acquistare il campione danese Rasmuss Nielsen, cinque anni fa, Hamza gli ha proposto un progetto Erasmus all' Italtel di Carini, con tanto di borsa di studio. «Accettò di buon grado - racconta - E così venne a giocare da noi. E nella prossima stagione, tornerà alla Mediterranea». Con l' innesto degli stranieri, la crescita dei giovani e la palestra messa a disposizione dal comune di Belmonte Mezzagno, la Mediterranea comincia a imporsi a livello nazionale. Nel 2005, vince il primo titolo tricolore di squadra.E da allora, non ne ha più perso uno: sei scudetti di fila e titoli individuali a frotte. Solo nel 2010, ha vinto, oltre allo scudetto, il titolo nel singolo femminile con Federica Panini, il doppio maschile con Giovanni Greco e Pierluigi Musiari, il doppio femminile con la Panini e la moglie Stich e il doppio misto ancora con Traina e Panini. A completare il quadro, c' è la convocazione in Nazionale di Greco e Traina, che si allenano al centro federale di Milano per le prossime olimpiadi di Londra 2012. «Adesso - dice Hamza - stiamo rifinendo la preparazione per la Europe Cup, la Champions League del badminton, che si svolgerà dal 23 al 27 giugno in Olanda». L' ultimo dei traguardi che Hamza non ha ancora raggiunto. - DARIO PRESTIGIACOMO
Fonte: La Repubblica

Avellino. La visita della delegazione rumena alla scuola edile : Irpinia modello da esportare

22.06.2010
Edilizia: ponte tra Romania ed Irpinia sul fronte delle buone prassi in formazione e sicurezza nei luoghi di lavoro. A fare da tramite la Scuola Edile della provincia di Avellino che, scelta tra i modelli di eccellenza al Sud-Italia nel comparto costruzioni e sicurezza sui cantieri e in quello della formazione professionale, ha ospitato oggi (lunedì 21 giugno) una delegazione romena della Casa de Meserii a Constructorilor (CMC): l’organizzazione bilaterale imprenditori-sindacati che si occupa di formazione per il settore edile in Romania. “L’ente paritetico irpino – dice Dan Cristescu - copresidente della Federazione Generale dei Sindacati delle Costruzioni della Romania – è un modello da esportare nel nostro Paese da cui poter trarre esperienze ed insegnamenti positivi”. Cristescu non esclude anche possibili relazioni tra il mercato edile irpino e quello rumeno. “Immagino – afferma – ad un eventuale trasferimento di know-how, di competenze e professionalità per accrescere i reciproci comparti produttivi”.

La rappresentanza istituzionale, composta inoltre da Laurentiu Plosceanu, presidente Araco (Associazione Nazionale dei Costruttori), Romeo Bogdanovici, direttore Risorse Umane di Hidroconstructia (una delle più grandi aziende rumene operanti nel campo delle costruzioni), Ieremie Catargiu, direttore Dipartimento Sociale di Araco, Eugen Colceriu, copreseidente della Federazione Generale dei Sindacati delle Costruzioni rumene, Eugen Sultan, segretario generale della Federazione Generale dei sindacati rumeni, Felicia Sandulescu, rappresentante del Ministero dell’Educazione del Governo rumeno, Angela Cristescu e Adreea Pircalabescu, rispettivamente direttrice e coordinatrice delle formazione professionale della Casa de Meserii a Constructorilor, ha fatto prima visita alla sede di Atripalda del Centro per la Formazione e Sicurezza in Edilizia (Scuola Edile). Ad attenderli, in un tour conoscitivo della struttura e dei suoi compiti, il presidente del Cfs, l’ingegnere Antonio Turtoro, ed il vicepresidente, Fulvio Pirchio, nonché il direttore dell’Ente, Giovanni Solimene, che hanno illustrato loro il settore delle costruzioni irpino con riferimento alla formazione e sicurezza in ambito lavorativo. “Come Ente – mette in evindeza Turtoro – siamo impegnati nella formazione professionale rivolta al comparto edile territoriale”. “Fare formazione – continua – è indispensabile in questo ramo e lo è ancor di più in un momento di recessione quale quello attuale”. “Con la visita rumena – conclude – ci poniamo l’obiettivo di far recepire l’identità del nostro piano formativo”. “Abbiamo – spiega al comitato rumeno il direttore Solimene – dei tecnici che quotidinamente fanno attività consulenziale di settore sia per le imprese che per i lavoratori”. “Credo – conclude Pirchio – che la Romania abbia della manodopera poliedrica in grado di adattarsi a diverse e moltepilici esigenze lavorative”. La visita è poi proseguita presso l’Assessorato provinciale al Lavoro e Formazione. Qui vertice con il presidente della Provincia di Avellino, Cosimo Sibilia, e l’assessore al ramo Giuseppe Solimine. “Il rapporto con la scuola edile – dichiara Solimine – è molto forte visto che l’edilizia in Irpinia raprresenta uno dei settori più importanti della nostra economia”. Poi l’invito ai costruttori rumeni. “Come struttura istituzionale – precisa – siamo fortemente motivati ad uno scambio di esperienze in campo formativo”. Sulla stessa linea il presidente Sibilia. “L’edilizia – sottolinea- rappresenta un comparto trainante e siamo disponibili ad uno scambio di formazione con tutte quelle che sono le componenti produttive del mondo dell’edilizia”. L’incontro istituzionale ha visto la partecipazione anche dei sindacati irpini. Presenti i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil rispettivamente Vincenzo Petruzziello, Mario Melchionna, Franco De Feo.

Tra gli altri anche Antonio Famiglietti, segretario provinciale della Fillea-Cgil. “In Irpinia – evidenzia – il settore delle costruzioni costituisce un buon canale per creare rapporti duraturi di buone prassi. La struttura del Cfs è capace, in proposito, di rispondere a tutte le esigenze formative di carattere professionale”. “Credo – termina – che ci siano tutti gli ingredienti per arricchire sia il nostro comparto che il mondo delle costruzioni rumeno, mettendo dunque in piedi una formazione sistemica”.

Dopo il vertice istittuzionale, la delegazione ha fatto tappa all’azienda Mastroberardino di Atripalda dove si è discusso, insieme al management dell’impresa vitivinciola, di formazione continua. Ricco il programma di iniziative anche per domani. La mattina di martedì 22 giugno l’incontro, alle ore 9:30, all’Ance di Avellino con i massimi rappresentanti dell’Associazione dei Costruttori irpini. Presenti anche le organizzazioni sindacali di settore. Poi, alle ore 11.30, partenza per una visita studio in un cantiere irpino particolarmente significativo per complessità delle lavorazioni. Nel pomeriggio, alle ore 16.00, visita alla Dimms Control: il Centro Geotecnico Ingegneristico di Intervento e di Controllo sulle Strutture e sul Territorio. L’intera iniziativa di carattere internazionale rientra nel progetto Cale (Educazione di qualità). Finanziato dal Fondo Sociale Europeo, l’intervento punta allo sviluppo del capitale umano e all’aumento di competitività sul mercato del lavoro nel settore edile. In sostanza, l’obiettivo è creare ed implementare meccanismi e strumenti per migliorare la qualità della formazione continua.


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Formazione-incontro delegazione rumena, Iannone: "Occasioni di rilancio dell’economia"

«Esistono importanti occasioni d’incontro con la Romania ed è compito delle istituzioni locali dare un contributo per il miglioramento di un rapporto di collaborazione che rilanci l’economia». Lo ha detto l’Assessore alla Formazione, Antonio Iannone, intervenendo all’incontro istituzionale, promosso dall’ANCE Salerno e tenutosi a Palazzo Sant’Agostino, con la delegazione di costruttori e formatori rumeni in visita a Salerno nell’ambito del progetto CALE. «Possiamo fare un ottimo lavoro – ha aggiunto – siamo favoriti da una comune visione di valori culturali e se sapremo trasporre tali valori nell’economia avremo la ricetta migliore per uscire dalla crisi».
Palazzo Sant’Agostino, 24 giugno 2010
Fonte: Portale Italia

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Românii din Italia devin patroni, italienii tineri îngroaşă rândurile şomerilor

Piaţa muncii din „cizmă” capătă aspecte bizare

de Dan RADU | joi

În timp ce italienii cu vârste între 18 şi 34 de ani îngroaşă rândul şomerilor, românii din Italia dezvoltă tot mai multe afaceri

Românii sunt pe locul doi în topul întreprinzătorilor străini din Italia, peste 28.000 dintre ei având propria afacere

Circa 28.580 de români aveau propria afacere în Italia, anul trecut, numărul lor crescând de aproape zece ori comparativ cu anul 2003. Astfel, românii reprezintă al doilea grup de întreprinzători străini în Italia, conform cercetării realizate de organizaţia Caritas România. Din raportul de cercetare "Românii din Italia între respingere şi acceptare" rezultă că numai în 2007, românii au înfiinţat peste 9.000 de firme, tendinţă care a continuat şi în 2008, în condiţiile în care în anul 2003 erau 2.909 de firme aparţinând unor cetăţeni români.

Documentul arată că majoritatea românilor ajung să aibă o afacere proprie numai după câţiva ani de muncă în calitate de angajaţi în interiorul unei firme, valorificând economiile acumulate, de obicei fără a recurge la împrumuturi. Domeniile în care cei mai mulţi dintre români au început activităţi antreprenoriale sunt: construcţiile (80,5 la sută), comerţul (5,5 la sută), manufactură (4,9 la sută) şi transporturi (2,1 la sută).

Românii se adaptează mai bine la cerinţele pieţei

Iniţiatorii raportului au mai arătat că românii, ca şi alte grupuri naţionale, răspund nevoii care există pe piaţa muncii italiene şi nu urmăresc propriile "vocaţii profesionale" pe bază etnică. "Românii în mod particular sunt foarte apreciaţi în sectorul construcţiilor deoarece acceptă regulile acestui sector care presupune o anumită mobilitate", se mai arată în document. De altfel, imigranţii reprezintă două treimi din cererea de forţă de muncă din Italia, iar românii se află pe primul loc, în perioada 2005 - 2008 numărul angajaţilor români triplându-se, de la 245.000 la 674.000.

"Apogeul a fost reprezentat de trecerea din 2006 în 2007 când s-a asistat la o dublare propriu-zisă, chiar dacă în mare măsură a fost vorba de persoane care se aflau deja pe teritoriul Italiei şi care au apărut datorită normativei mai favorabile intrată în vigoare după aderarea României la Uniunea Europeană", se arată în raport.

Tineretul italian, cel mai inactiv din Europa

Spiritul antreprenorial pare să fie mai puţin răspândit printre tinerii italieni însă. Ultimele statistici arată că 60% dintre italienii cu vârste cuprinse între 18 şi 34 de ani locuiesc încă în casa părinţilor, 40% dintre ei neavând slujbe. Dintre aceştia, doar 51% spun că plănuiesc să se mute de acasă în viitorul an, restul neavând această perspectivă.

Numărul de "bamboccioni" (bebeluşi mari, termenul zeflemist care le-a fost acordat, n.r.) a crescut simţitor în ultimii doi ani, de la începerea crizei. Astfel, în 2008, doar 49% dintre italienii între 18 şi 34 de ani locuiau cu părinţii. Dintre cei 60% cât sunt acum, 30% au mai mult de 30 de ani, de trei ori mai mult ca în 1983, de exemplu.

Sursa: Gandul

500 de persoane din Săuceşti au primit ajutoare pentru încălzire deşi muncesc în Italia

25 iun 2010
Oana Jîmbu

Sunt plecaţi în Italia, au casele în construcţie dar primesc ajutoare pentru încălzirea cu lemne. În această situaţie se găsesc peste 500 de persoane din comuna Săuceşti, care au beneficiat în acest an de subvenţii din partea statului deşi nu aveau acest drept. În acest an pentru plata acestor ajutoare primăria a primit 290.000 de lei

Inspectorii ITM au descoperit mai multe dosare cu nereguli. "Din 1303 de dosare, 116 cereri sunt neînregistrate, 11 dosare sunt incomplete, n-au adică un cupon de pensie, o adeverinţă de venit care să ateste starea economică a celor de acolo. Sunt 234 de dosare a unor persoane care sunt a doua familie în aceeaşi locuinţă, adică primesc şi copiii pentru că stau cu părinţii şi 86 de dosare le-am găsit cu diferenţe de cuantum adică au fost acordate cuantumuri mai mari decât este necesar", a declarat Cristian Cucuian, director Inspectoratul Teritorial de Muncă Bacău.

Oamenii din Săuceşti, judeţul Bacău declară că nu îşi amintesc să fi făcut cerere la primărie pentru ajutorul de încălzire.

Asistentul social de la Primăria Săuceşti recunoaşte că sunt nereguli la dosarele pentru ajutoarele de încălzire, însă susţine că vina aparţine edilului local. "Sunt depuse dosare de diferite rude ale mai multor persoane plecate în străinătate, persoanele respective lucrează chiar în cadrul Primăriei şi normal au fost vizate de ei, înregistrate de către primar prin dispoziţia scrisă pentru a primi ajutor de încălzire. Prin fişa postului eu am doar datoria de a primi şi înregistra aceste dosare şi am întocmit centralizatorul cu toate persoanele", a declarat Adrian Lepădatu, asistent social.

Primarul comunei Săuceşti a refuzat să prezinte un punct de vedere oficial.

Sursa: REALITATEA.NET

Şase italieni i-au dat foc unui român, pe care-l acuză de furt

23 iun 2010

Incidentul s-a petrecut sâmbătă noaptea, italienii preferând să-şi facă dreptate pe cont propriu în loc să apeleze la justiţie.

Românul a supravieţuit, însă s-a ales cu arsuri extrem de grave

Un român a fost la un pas să ardă de viu, după ce şase italieni din regiunea Borgia i-au dat foc, pentru că ar fi furat o maşină de tuns iarba.

Incidentul s-a petrecut sâmbătă noaptea, după ce italienii au remarcat că maşina de tuns iarba dispăruse şi au concluzionat că de vină nu pot fi decât doi români, care lucrau la o fermă vecină. Ei i-au capturat pe cei doi români şi i-au dus pe un câmp, unde le-au aplicat o bătaie zdravănă. Unul dintre ei a reuşit să fugă, însă celălalt, pe nume Victor Penciuc, a fost torturat în continuare de italieni. În cele din urmă, ei l-au dezbrăcat, l-au stropit cu un lichid inflamabil şi i-au dat foc, scrie blitzquotidiano.it.

Românul a supravieţuit, însă s-a ales cu arsuri extrem de grave. Atacatorii au fost reţinuţi, fiind acuzaţi de tentativă de omor şi de privare de libertate.

Sursa: REALITATEA.NET

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martedì 22 giugno 2010

Concorso di scrittura e fotografia "Lettere e sguardi (d)all’Occidente" per un dialogo interculturale‏

Per cittadini di madre lingua straniera il bando/regolamento della seconda edizione del concorso di scrittura e fotografia LETTERE E SGUARDI (D)ALL’OCCIDENTE.
E’ un’iniziativa promossa da una rete di associazioni, per favorire il dialogo interculturale e documentare questo difficile e lungo processo di integrazione.

Si concorre gratuitamente, ma i premi sono in euro.

Bando e info sul sito www.oderzoinquieta.it

Anna Alemanno
lettere.sguardi@gmail.com

Invito alla chiusura della rassegna Spazi Aperti. The Vagabond can’t Draw‏



Vi aspettiamo il 24 giugno alla chiusura della rassegna Spazi Aperti – The Vagabond can’t Draw. Avrà luogo lo spettacolo di danza - performance one man show dell’attore Eduard Gabia, protagonista del film Cover Boy (regia Carmine Amoroso). Quella stessa sera recita Monica Samassa, interprete nel film Mare Nero di Roberta Torre.

24 giugno

19.00 finissage

20.00 performance / FLORILEGIUM II: Fragility of Violence / a cura di CA.BRO

21.00 one man show / Monica Samassa

22.00 site-specific performance / Eduard Gabia

23.00 DJ & VJ party / FEMALE CUT

Evento a cura di Mirela Pribac e Dina Dancu.

Team Spazi Aperti

Accademia di Romania

ITF Padova - La rumena Ungur si aggiudica il trofeo

20.06.2010 di Federica Berlanda

E' Liana-Gabriela Ungur la vincitrice del trofeo del 25mila dollari di Padova: in finale la rumena (nella foto), ottava favorita del seeding, si è imposta con un doppio 64 sulla francese Audery Bergot.

Fonte: Pianeta Tennis

Calcio, Juventus: dal 3 luglio in ritiro a Pinzolo

Dal 3 luglio inizia a Pinzolo il ritiro della Juventus. Come ogni anno, la squadra bianconera si allenerà sul campo Pineta, che ospiterà la prima sessione di allenamenti il giorno dell'arrivo, il 3 luglio alle 18. Nei giorni successivi sono previste sedute quotidiane di allenamento, i cui orari verranno comunicati nel corso del ritiro. Le amichevoli che verranno disputate in questa prima fase della preparazione sono tre: la prima l'11 luglio con la squadra rumena dell'Universitatea Craiova a Pinzolo alle 16.30; la seconda è in programma a Rovereto con la squadra Al Nasr degli Emirati Arabi, poi il 18 mattina la squadra si trasferirà a Lubecca per l'amichevole con l'Amburgo (ore 18.30).
(21/06/2010) (Spr)
Fonte: La Repubblica

Il nuovo Centro di ascolto nell'ambito del tavolo permanente "Alcool Sos Est-Ovest"


Il nuovo Centro di ascolto (completamente GRATUITO), nato nell'ambito del tavolo permanente "Alcool Sos Est-Ovest". Il centro di ascolto si avvale anche di mediatori culturali di lingua romena.
Iris Azzimonti 349.4050195

Invito alla presentazione del Meeting 2010 e della mostra su Comboni

Rivela è lieta di invitarVi lunedì 5 luglio presso l'Istituto San Zeno di Verona alla presentazione del 31° "Meeting per l'amicizia fra i popoli" e all'anteprima della mostra "Cento cuori per amare l'Africa. L'avventura missionaria di San Daniele Comboni" che sarà presentata dalla nostra associazione in occasione del Meeting di quest'anno.

Associazione Rivela
rivela@rivela.org

Telese Terme, Italia e Romania unite sotto il segno del ‘Sentimento latino’

giugno - 21 - 2010

Si è conclusa la settimana di gemellaggio tra la ‘Telesia Terme Poesia’ di Telese Terme e la ‘Societatea Scriitorilor Militari’ di Bucarest. Sette giorni di incontri all’insegna dell’interscambio culturale tra Italia e Romania in un clima di amicizia e familiarità che ha contemplato diversi momenti istituzionali.
Si è riproposto così, questa volta in terra sannita, il gemellaggio sancito lo scorso ottobre a Bucarest (quando una delegazione italiana è stata ospite in Romania) e proseguito sulla scia della ‘promessa’ siglata già nel lontano giugno 2004.
Fulcro del gemellaggio telesino è stata la presentazione della II edizione dell’antologia bilingue ‘Sentimento latino’ (Edizione Militare di Bucarest, con prefazione del Generale Maggiore Catalin Zisu). Tra il verde suggestivo del parco termale hanno declamato i propri versi, introdotti dalla presentazione bilingue condotta da Angelo Leone e Lelieana Ionescu: Liviu Visan (presidente della ‘Societatea Scriitorilor Militari’); Grigore Buciu, Angela Buciu, George Mihalcea accompagnato dalla moglie Livia, Marius C. Nica, tutti poeti inseriti nell’antologia e membri dell’associazione degli scrittori militari, nonché illustri rappresentanti della cultura romena la cui forte sensibilità poetica è
stata ampiamente dimostrata nei singoli interventi e partecipazioni.
Accanto a loro, ospiti della manifestazione, i poeti italiani provenienti da diverse zone della Campania: Luigi Di Mezza (presidente della ‘Telesia Terme Poesia’), Lello Agretti, Salvatore Lavorgna (vice presidente della ‘Telesia Terme Poesia’), Giuseppe Mancinelli, Francesco Penza, Silvia Saporito, Gianni Dell’Aquila, Maria Pia Selvaggio, Ennio Cicchiello, Luca De Crescenzo, Angela Ragusa, Stefy Grimieri. Presente anche Tina Piccolo, ambasciatrice della poesia italiana nel mondo (in Messico) come il suo illustre ‘collega’ romeno Marius C.
Nica che è stato promotore della poesia e del gemellaggio italo-romeno in America. L’intrattenimento musicale è stato curato da Antonio Ritota.
Per il resto della settimana la delegazione romena ha potuto visitare ed apprezzare le bellezze storiche ed architettoniche nostrane: Benevento, dove accompagnati dallo storico Gianni Dell’Aquila hanno ammirato l’Arco di Traiano e il Teatro Romano (lo storico ha donato agli ospiti due antiche monete beneventane); Caserta con i giardini e gli appartamenti della splendida Reggia, ma anche Pompei e Napoli, la stessa cittadina di Telese (i parchi termali), il Rio Grassano, San Salvatore Telesino (in particolare gli ospiti hanno potuto visitare l’abbazia guidati dal vice sindaco Emilio Bove), Cusano Mutri e Pietraroja con il parco geopaleontologico e ‘Ciro’.
Gli scrittori romeni sono stati anche ospiti nell’ambito della presentazione del nuovo libro della scrittrice telesina Maria Pia Selvaggio (‘Lei si chiama
Anna’) portando il proprio contributo attraverso l’intervento del presidente Visan.
In tutte le occasioni sia il presidente dell’associazione degli scrittori Visan, che il generale George Buciu hanno sottolineato il piacere di essere in Italia e la volontà di voler continuare questo gemellaggio in un clima di latinità e comunanza, evidenziando la vicinanza ‘storica’ tra i due paesi che si riscontra pienamente nelle assonanze e nella comune derivazione linguistica.
L’ospitalità è stata curata dai poeti italiani inclusi nell’antologia e da:
Luciano Velardo, Liana Beneduce, Michele Affinita, Lucio Macolino (già ospiti in Romania), Salvatore Lavorgna, Luigi Di Mezza e Gianni Dell’Aquila, nonché dal concorso straordinario del Comune di Telese Terme. Al loro arrivo ad accogliere gli scrittori della Romania c’erano Patrizia Tanzillo (delegata alla cultura del Comune telesino) ed anche Michele Martucci, Massimiliano De Matteo, Giampiero Musco e Giuseppe Votto (ospiti in Romania lo scorso ottobre).
La delegazione ha quindi incontrato le autorità cittadine nella persona del sindaco Pasquale Carofano con il quale c’è stato uno scambio di doni. Il primo cittadino telesino ha fatto omaggio agli ospiti dell’antica moneta telesina e della maglietta della società calcistica locale, con la promessa di ricevere in una sorta di gemellaggio anche sportivo, la maglietta della squadra romena.
Oltre ai poeti già citati a completare la delegazione romena c’erano: Lucia Lionte (rappresentante del Comune di Bucarest); Mihaela Visan e Mariana Bratu.
Fondamentale nell’intera settimana di gemellaggio la presenza dell’interprete e poetessa Lelieana Ionescu

Fonte: Corriere del Sannio

Proiect de lege prezentat de Deputatul William Brinza‏

Comunicate PDL Milano
comunicate@pdlmilano.eu

La Dr.ssa Nicoleta Sprinceana è il nuovo "Presidente della Commissione Pari Opportunità e l'Infanzia", del "Centro Studi Parlamentari"

On. Angela Napoli on 19 Giugno, 2010

La Dr.ssa Nicoleta Sprinceana, nata in Romania nel 1972, vive e lavora a Roma ed è laureata in diritto all' Accademia di Polizia di Bucarest, oltre alla lingua madre, il rumeno, ha una buona conoscenza di lingua Italiana, Inglese, Russa, Francese. Ha collaborato con studi legali e ora non ha disdegnato di fare il semplice di assistente familiare. E' da sempre impegnata allo studio del contrasto al crimine e all'impegno sociale per gli immigrati e le classi più disagiate della società civile.
Molti sono i suoi scritti su alcune testate anche italiane in web, che affrontano il tema dell'integrazione e dell'immigrazione in generale e della difesa della donna e dei minori.
Donna forte e molto testarda, che crede nella lotta per i diritti dei più deboli e li difende con molta caparbietà.
Il "Centro Studi Parlamentari" avendo valorizzato le sue capacità e la sua presenza continua nell'affrontare questi temi gli ha offerto di entrare a far parte della compagine dirigente, nella qualità di "Presidente della Commissione Pari Opportunità e l'Infanzia", certo che saprà elaborare proposte importanti da presentare in parlamento per la difesa dei diritti degli immigrati, delle donne, dei bambini, gli anziani, i diritti sessuali, di religione e ogni tipo di discriminazione.
Quindi, in questo nuovo corso della più importante organizzazione nazionale di "Democrazia Partecipativa", che è il "Centro Studi Parlamentari", presieduto dall'emergente della politica italiana attiva sul territorio, il Dr. Santo Mario Lolicato, trova spazio di conquista meritato, la Dr.ssa Nicoleta Sprinceana che è nominata nuovo "Presidente della Commissione Pari Opportunità e l'Infanzia".

Fonte: Politicamente corretto

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Giovane romeno annegato in acque diga

Cadavere e' stato recuperato dai sommozzotari nel Ragusano

(ANSA) - RAGUSA, 20 GIU - Un giovane romeno Cristian Arel Leizeruc 24 anni e' annegato dopo essersi tuffato nella diga di Santa Rosalia nel ragusano.

Il cadavere e' stato recuperato nei fondali, a circa 3 m di profondita', dai sommozzatori dei pompieri. Il romeno nato a Botosani e residente a Ragusa, forse e' stato colto da un malore perche' sapeva nuotare, come hanno raccontato i suoi 4 amici con i quali era andato a fare il bagno. Il medico legale ha confermato la causa di morte dovuta ad annegamento.

Fonte: ANSA

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La fede nel lutto di una famiglia rumena a Gerenzano

domenica 20 giugno 2010

Stamattina leggendo gli avvisi al termine delle Sante Messe il Parroco ha chiesto ai suoi fedeli di pregare per una famiglia rumena di religione ortodossa in lutto.
Ha raccontato di essere stato chiamato lunedì sera per dare l'estrema unzione ad una ragazza di venticinque anni che in pochi mesi si è ammalata in maniera grave e incurabile.
La famiglia con grande fede ha accolto la volontà di Dio e il sacerdote è rimasto colpito dall'esempio dato dai parenti della malata in questo momento tragico.
In settimana si è recitato il Rosario per la defunta e la salma è stata composta vestendo la ragazza con l'abito da sposa, che avrebbe dovuto indossare quest'anno per una cerimonia di gioia. I funerali saranno svolti in Romania.
Spesso abbiamo raccontato storie di integrazione, momenti di festa oppure momenti di discriminazione...in questo caso è la morte a renderci uguali...
Non è la religione, non è il colore della pelle, non è un velo o un'abitudine a renderci diversi: davanti al dolore per la perdita di una persona cara soffriamo nello stesso modo!
Non abbiamo forse tutti gli stessi occhi, non respiriamo allo stesso modo e non abbiamo tutti un cuore?
Fonte: DemoCity Blog

Le «schiave» romene nelle serre di Vittoria

20 GIUGNO 2010
LE ALTRE ROSARNO

Le nuove schiave raccolgono l’oro verde nelle serre della fascia trasformata, all’estremo sud della Sicilia. Sono romene, vittime di una nuova forma di tratta nella piana che corre per decine di chilometri tra Gela e Vittoria. dove su 60mila abitanti 12mila sono stranieri e la proprietà fondiaria frammentata ostacola i controlli. Arrivano dalle aree rurali a nord della Romania, le paghe arrivano a 15 euro per durissime giornate di 10-12 ore passate a raccogliere peperoni, pomodori, zucchine e melanzane sotto teloni dove la temperatura in questi giorni sfiora i 60 gradi. Prodotti che finiscono nei grandi mercati ortofrutticoli d’Italia e del Nord Europa. Lasciano 200 euro al “caporale” e quindi al racket che procura il lavoro. E di notte le più giovani, sotto ricatto di licenziamento davanti a un rifiuto e per racimolare qualche euro supplementare da mandare a casa a famiglie in miseria, devono subire gli abusi sessuali di alcuni proprietari terrieri nei dormitori ricavati da casolari abbandonati nelle campagne di Acate, vicino alle grandi serre dietro il mare, o in compiacenti locali pubblici. Sfruttatori che spesso le mettono incinta costringendole ad abortire.

Negli ultimi tre mesi al consultorio di zona risulta la cifra record di 45 interruzioni volontarie di gravidanza, tutte compiute da giovani romene sole. Nell’estate dopo Rosarno la situazione in questo immenso orto siciliano è peggiorata per i braccianti. L’allarme è stato lanciato dalla società civile impegnata nell’accoglienza, la Caritas diocesana di Ragusa, la Parrocchia dello Spirito Santo di Vittoria, la locale Camera del Lavoro e dalle autorità religiose dei migranti. Arduo rompere l’omertà, perché la paura di perdere l’unica fonte di sostentamento cuce le bocche. Uno dei pochi testimoni di questa schiavitù invisibile è Eugeni Havresciuc, pastore romeno della chiesa avventista del Settimo giorno, cui diverse donne hanno chiesto aiuto.

«Ufficialmente i romeni sono mille, più probabilmente tremila. Uomini e donne, partono in pullman dalle province rurali della Moldavia romena dove vivono in miseria. Come europei non hanno limiti di movimento né problemi di permesso e accettano di lavorare per metà paga. Anche se chiaramente le cifre in busta risultano diverse e molti lavorano in nero. Qui vivono dispersi nella campagne, nascosti e in condizioni indegne. Lo sfascio famigliare costringe sempre più donne a partire. In media hanno 22-25 anni. Sono quelle più soggette ad abusi. Sono sposate e hanno figli piccoli, ma non hanno scelta».

La dinamica dell’anagrafe agraria di Vittoria è impressionante. Nel 2007 i braccianti romeni erano 60 a fronte di 2mila tunisini. Nel 2008, con l’ingresso della Romania nell’Ue passano a 1.800 contro 1.600. Oggi solo ad Acate, frazione dove sono concentrati, i 774 romeni residenti superano anche gli italiani.
Intanto la tensione sale a Vittoria, come denuncia un dossier Caritas, dove la comunità tunisina, composta da circa 9mila persone, dopo 30 anni si è integrata. Hanno aperto negozi, alcuni da braccianti sono diventati imprenditori. Ma ora sono stati soppiantati dai romeni. E, ironia della sorte, dalla concorrenza spietata del loro stesso paese che esporta nella piana ortaggi sottocosto poi marchiati come prodotto locale. Il cuore della piccola casbah è piazza Senia. Alle sei del pomeriggio è affollata da maghrebini, quasi tutti disoccupati. La malavita locale sta pescando in questa nuova sacca di povertà per lo spaccio. Ci sono già state scaramucce con i romeni, qualcuno teme scontri.
Hamid Jalabari, rappresentante del centro culturale islamico conferma il disagio. «Mi risulta che almeno un centinaio di persone siano partite. Non so se rimpatriate o migrate altrove. Quando un tunisino si regolarizza, il datore lo lascia a casa e assume un romeno in nero».

Il sistema illegale conviene a molti. Lo spiega Beppe Scifo, sindacalista della Cgil. «Lo sfruttamento è operato da ex braccianti affrancati. Assumendo sottocosto i romeni i proprietari ad esempio eludono l’Inps. Con un contratto che copre 102 giorni, gli altri 102 della stagione sono in nero, ma i braccianti figurano disoccupati. Così vengono paganti poco (un contratto regolare va dai 30 ai 40 euro) ma anche a loro conviene perché prendono 102 giorni di disoccupazione dall’Inps. Ovvero 2mila euro, parte dei quali va al caporale. E la mafia locale, la Stidda, impone servizi agricoli».
C’è una speranza. La Prefettura ha riconosciuto lo sfruttamento delle lavoratrici come nuova forma di tratta. Chi parla ha dunque diritto alla protezione. A fine mese la Rete nazionale antitratta e la Cgil lanceranno una campagna di informazione diffondendo adesivi con il numero verde nazionale antitratta. Uno spiraglio nella piana che ha perso la testa per l’oro verde.
Paolo Lambruschi
Fonte: Avvenire

domenica 20 giugno 2010

La scuola edile irpina ospita i costruttori rumeni

Lunedì 21 e Martedì 22 giugno l’incontro in Irpinia con la delegazione della Casa de Meserii a Constructorilor (CMC): Ente bilaterale che si occupa di formazione edile in Romania Il Cfs della provincia di Avellino scelto, nell’ambito del progetto europeo Cale (Educazione di qualità), come modello di eccellenza al Sud sul fronte sicurezza nei luoghi di lavoro e formazione professionale:

Atripalda, 19/06/2010 (informazione.it - comunicati stampa) L’edilizia rumena incontra quella irpina. Sarà il Centro per la Formazione e Sicurezza in Edilizia della provincia di Avellino (Scuola Edile) ad ospitare, lunedì 21 e martedì 22 giugno, una rappresentanza istituzionale della Casa de Meserii a Constructorilor (CMC): l’organizzazione bilaterale imprenditori-sindacati che si occupa di formazione per il settore edile in Romania.
L’Ente paritetico irpino, insieme alla Scuola Edile di Salerno, è stato scelto nell’ambito del progetto europeo Cale (Educazione di qualità), di cui è partner il Formedil (Organismo Nazionale per la Formazione e l'Addestramento Professionale nell’Edilizia), tra i modelli di eccellenza al Sud-Italia nel comparto costruzioni e sicurezza nei luoghi di lavoro e in quello della formazione professionale. Un importante riconoscimento di best practice, su scala meridionale, che premia il Cfs come caso-studio oggetto di analisi della delegazione rumena nel campo della prevenzione degli infortuni sui cantieri. Il comitato, composto tra gli altri da rappresentanti sindacali, dal direttore e presidente dell’Associazione dei costruttori di Bucarest nonché dal presidente di Araco (Associazione Nazionale dei Costruttori), sbarcherà in provincia di Avellino lunedì 21 giugno.
A fare gli onori di casa il Cfs che ospiterà alle ore 9.30, nella sua sede di Atripalda, la rappresentanza rumena per una visita studio. Sarà lo staff di presidenza e direzione dell’Ente irpino ad accoglierli, illustrando loro il settore delle costruzioni in provincia di Avellino con riferimento alla formazione e sicurezza in ambito lavorativo. Sotto i riflettori analitici: l’intera didattica di settore e il modello di valutazione delle competenze professionali adoperato dal Cfs per la pianificazione coerente delle attività formative.
A seguire, alle ore 11.00, la visita istituzionale presso l’Assessorato provinciale al Lavoro e Formazione dove la delegazione rumena incontrerà il presidente di Palazzo Caracciolo, Cosimo Sibilia, e l’assessore al ramo, Giuseppe Solimine, impegnato nel creare, sul fronte formazione, proficue sinergie nel comparto domestico delle costruzioni in collaborazione con il Cfs.
“La visita rumena in Irpinia – dichiara entusiasta Solimine – rappresenta una significativa opportunità di cui ci si può arricchire vicendevomente in termini di insegnamenti e di scambi culturali”. “La Scuola Edile di Avellino – continua – costituisce senza dubbio un’importante esperienza nella formazione professionale di settore. Non a caso è stata scelta dal Formedil”. “Credo – aggiunge – che ci siano tutti i pressupposti perchè l’Ente bilaterale irpino possa trasferire al mondo dell’edilizia rumena la sua esperienza di comparto affinchè essi possano trarre degli insegnamenti utili, laddove vi si presenti la necessità, sul fronte prevenzione e sicurezza”. Ma non solo. “Penso – conclude - anche alla ricadute locali di questo scambio culturale che può mettere in moto un virtuoso percorso di formazione e crescita”. Nel pomeriggio di lunedì (ore 15.00) si continuerà con tappa presso l’azienda Mastroberardino di Atripalda dove si discuterà, insieme ai vertici dell’impresa vitivinicola, di formazione continua. Ricco il programma di iniziative anche per la seconda giornata. La mattina di martedì 22 giugno l’incontro, alle ore 10.00, all’Ance di Avellino con i massimi rappresentanti dell’Associazione dei Costruttori irpini. Presenti anche le organizzazioni sindacali di settore. Poi, alle ore 16.00, partenza per due visite studio in alcuni cantieri irpini particolarmente significativi per complessità delle lavorazioni.
L’intera iniziativa di carattere internazionale rientra nel progetto Cale (Educazione di qualità). Finanzianto dal Fondo Sociale Europeo, l’intervento punta allo sviluppo del capitale umano e all’aumento di competitività sul mercato del lavoro nel settore edile. In sostanza, l’obiettivo è creare ed implementere meccanismi e strumenti per migliorare la qualità della formazione continua.

Ufficio Stampa
Stefano Belfiore
Centro Formazione e Sicurezza in Edilizia di Avellino

Fonte: Informazione.it

Ispica: Ricevuta al Comune comunità rumena residente in città

18 giu 2010

È stata ricevuta ieri sera in Municipio, dal sindaco di Ispica Piero Rustico, una rappresentanza della folta comunità di cittadini di nazionalità rumena residenti in città.
Accompagnati da Carmela Fronterré, dell’ufficio comunale di anagrafe e stato civile, e dalla mediatrice linguistico-culturale Iuliana Schuller, i cittadini rumeni hanno fortemente voluto incontrare il primo cittadino per ringraziarlo di persona per aver fatto sì che essi potessero esercitare il diritto di voto in occasione delle recenti elezioni amministrative ed aver contribuito, in tal modo, alla loro partecipazione alla vita democratica della città.
Grazie alla collaborazione instauratasi fra l’ufficio anagrafe e l’interprete Schuller, infatti, la comunità rumena ha potuto vedere soddisfatte tutte le istanze in breve tempo e prendere parte alla tornata elettorale per l’elezione del Sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale.
La visita di ieri, inoltre, era stata preceduta dalle loro lettere, circa trenta, inviate al sindaco Rustico per esprimere l’orgoglio e la soddisfazione di aver partecipato al suffragio; il primo cittadino ha quindi voluto accoglierli in Comune con entusiasmo: “Sono molto felice di ricevervi e potervi così ringraziare per le vostre lettere che ho molto apprezzato e gradito – ha esordito il Sindaco salutando gli ospiti – Ho già avuto modo di conoscere alcuni di voi e sono certo che nei prossimi cinque anni ancor di più avremo l’opportunità di incontrarci per affrontare insieme i vostri problemi e necessità”.
“Il Comune di Ispica si è sempre distinto per l’accoglienza e la positiva integrazione tra culture e popoli differenti – ha commentato il primo cittadino a margine dell’incontro – ed è nostra ferma intenzione continuare lungo questo solco tracciato negli anni e proporre questo virtuoso modello di serena e solidale convivenza”.
Un assaggio di dolci tipici ha concluso lietamente l’incontro.

Fonte: Radio RTM

Morto l'attore e regista fiorentino Corso Salani

17/06/2010

E' morto ieri sul lungomare di Ostia, a causa di un malore improvviso, l'attore e regista fiorentino Corso Salani.

Nato il 9 settembre 1961, Salani inizia la sua attività da regia con "Zelda", girato in Super8 nell'isola di Capraia, per poi girare nel 1989 i documentari "Eugen si Ramona", sulla rivoluzione rumena, e "Voci d'Europa". Tra le sue opere "Occidente" (2000), "Palabras" (2003), "Tre Donne in Europa" (2004), "C'è un posto in Italia" (2005) e la serie "Confini d'Europa" (2006-2007).
Come attore inizia la carriera nel 1991 con "Il muro di gomma" di Marco Risi a cui fanno seguito i ruoli in "Nel continente nero" (1993), "Il vento, di sera" (2004), "All'amore assente" (2007), "La Rabbia" (2007), "Mar nero" (2008). Nel 2009 fa parte del cast della miniserie TV "Il Mostro di Firenze".

I funerali si terranno a Firenze sabato 19 giugno 2010 alle 11:00 presso la chiesa Santa Lucia.
( pubblicato da Simone Pinchiorri )

Fonte: Cinema italiano

Fuori tutti gli italiani. Avanti Ungur e Gil‏

CHALLENGER MILANO - Fuori tutti gli italiani. Avanti Ungur e Gil‏
17.06.2010 di Marco Rebuglio

Rimane senza giocatori italiani l'edizione 2010 dell'Aspria Tennis Cup – Trofeo CityLife, il Challenger Atp in corso all'Harbour Club Milano. Nella giornata di oggi, disturbata inizialmente dalla pioggia, sono usciti gli ultimi due azzurri in gara, Gianluca Naso e Daniele Giorgini, battuti rispettivamente da Maximo Gonzalez e Ruben Ramirez Hidalgo.

Ci si aspettava molto dal trapanese Naso, che al turno precedente aveva battuto Volandri mostrando lampi di ottimo tennis. Ma stavolta il siciliano è andato a sbattere contro il muro messogli di fronte dall'argentino Gonzalez, che sta lentamente tornando sui livelli che gli avevano permesso di avvicinare i top 50 nel corso del 2009. L'incontro è terminato con un doppio 6-3, che però può essere considerato troppo severo per l'italiano (come dimostra la durata del match, un'ora e 45 minuti): Naso è rimasto comunque concentrato fino alla fine, al punto da annullare cinque matchpoint in un infinito nono game del secondo set. Il sesto, però, è stato quello buono, e Gonzalez è approdato nei quarti dove ad attanderlo troverà il rumeno d'Italia Adrian Ungur.

Non ce l'ha fatta nemmeno Daniele Giorgini, che aveva un compito difficile contro lo spagnolo Ruben Ramirez Hidalgo, recente vincitore nel Challenger di Kosice. L'iberico ha vinto agevolmente il primo set, ha ceduto il servizio in apertura di secondo, ma lo ha recuperato in tempo per evitare problemi e chiudere anche il secondo parziale per 6-3.

C'è un terzo giocatore che invece ha passato il turno, ma che italiano lo è solo d'adozione, perchè si allena a Firenze insieme a Fabrizio Fanucci e Filippo Volandri. Il rumeno Adrian Ungur ha chiuso in due set la partita contro il francese Vincent Millot, iniziata nella giornata di mercoledì e poi sospesa per pioggia. Il 25enne di Pitesti ha toccato lunedì scorso il suo best ranking (152 Atp), e se continua a giocare in questo modo potrà senz'altro salire ancora.

Fuori uno dei giocatori più caldi del circuito, lo spagnolo Pablo Andujar, che ha ceduto addirittura a zero il primo set contro Junqueira, ha retto fino al tie-break del secondo ma lo ha perso lasciando via libera all'argentino.

Nel derby albiceleste, vittoria del più esperto Berlocq sul giovane Federico Del Bonis (numero 7 del seeding), che proprio qui a Milano si fece notare lo scorso anno, arrivando in semifinale.

Si è salvato, invece, il favorito numero 1 del torneo, il portoghese Frederico Gil, che ha recuperato un set di svantaggio al promettente russo Evgeny Donskoy, uno che presto si farà notare nel circuito maggiore. Perso il tie-break in avvio, Gil ha continuato a macinare la solita regolarità, ottenendo un break di margine per set, quanto è bastato per ribaltare la situazione.

Risultati
Singolare
2° turno: Ramirez Hidalgo (Esp) b. Giorgini (Ita) 6-2 6-3, Junqueira (Arg) b. Andujar (Esp) 6-0 7-6, Berlocq (Arg) b. Del Bonis (Arg) 6-3 6-2, Ungur (Rom) b. Millot (Fra) 6-4 6-4, Gil (Por) b. Donskoy (Rus) 6-7 6-3 6-4, Gonzalez (Arg) b. Naso (Ita) 6-3 6-3.

Doppio
Quarti: Kukushkin/Sitak (Kaz/Rus) b. Battistone/Charroin (Usa/Fra) 6-4 6-7 10/3, Bracciali/Ramirez Hidalgo (Ita/Esp) b. Eitzinger/Luncaunu (Aut/Rom) 6-3 6-3.

Fonte: Pianeta Tennis

Il mistero della circolare scomparsa

Italia-Razzismo di ItaliaRazzismo.it
Atto secondo, il mistero della circolare scomparsa

Per accedere ad alcune attività lavorative in Italia, i soli romeni e bulgari, tra tutti i comunitari, devono ottenere un nullaosta. Questa regola, considerata obsoleta, tutt’ora esiste. Ma non fa più riferimento alla circolare 7881 del 3 dicembre 2009, bensì alla n.2 del 20 gennaio 2010. L’equivoco nasceva dal fatto che un paio di settimane fa quella circolare era scomparsa dai siti del Ministero dell’Interno e delle Prefetture. Invece esiste, eccome, e questa non è certamente una bella notizia. Il 2009 doveva essere l’ultimo anno. Ora si parla del 2013.Ma a cosa serve questa moratoria? Essa è necessaria solo per la prima assunzione in Italia. Quanti nulla osta sono stati finora richiesti? Dal 2007 al 2010, le domande presentate ammontavano a 59.127, e le concessioni a 44.838, il 75,8% del totale.Dopo il primo anno si è registrato un calo delle richieste (10mila in meno), con una continua riduzione negli anni successivi (dalle 28.955 del 2007 alle 3.361 del 2010). Tenendo conto dei flussi annuali di ingresso di romeni e bulgari, le cifre dimostrano che c’è stata una fuga generalizzata dai nullaosta. Per diventare regolari quei cittadini preferiscono orientarsi verso i settori lavorativi “liberi”.Le aree con più domande nel 2007 sono quelle dove le richieste sono calate successivamente (Milano da 3065 a 231, Roma da 1977 a 319), ma anche quelle dove sono stati concessi, negli anni, meno nullaosta: Roma 43,4% , Milano 51,7%.Ma allora serve a qualcosa questa moratoria? Solo ed esclusivamente a rendere più macchinosi i processi di inserimento lavorativo e, dunque, di integrazione; e a discriminare tra cittadini comunitari di serie A e cittadini comunitari di serie B.
19 giugno 2010
Fonte: L'Unità

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"Epopeea" lui Mailat: "Sunt ca un ac în carul cu fân"

Sâmbătă, 19 Iunie 2010
Autor: Vlad Odobescu

După ce instanţa supremă italiană a hotărât să-l ţină în puşcărie pentru tot restul vieţii, românul îşi povesteşte - într-o serie de scrisori trimise pe adresa redacţiei - anii nenorociţi, dar liberi.

Sursa: LA REPUBBLICA"Ergastol înseamnă puşcărie pentru toată viaţa, până la moarte. Numai dacă eşti foarte bolnav sau norocos vei putea ieşi peste 25 de ani. Îmi pare rău să-ţi spun asta, dar tu ai fost cel care mi-a cerut să fiu sincer." E o scrisoare cu antet, datată 7 septembrie 2009. Sunt cu totul 31 de rânduri scrise la calculator, într-un cabinet de avocatură cu mobilă elegantă, la ultimul etaj al unei clădiri din Roma.

Avocatul Piero Piccinini ascute cuvântul ca pe bisturiu: tăietura rezultată e adâncă, dar abia se simte. "Este mai comod pentru ei (judecătorii italieni - n.r.) să lase lucrurile aşa cum sunt".

În celula sa din Pesaro, pe coasta Adriaticii, Romulus Mailat a pus hârtia alături. Nu rămăseseră prea multe de făcut. Doar Curtea de Casaţie mai avea puterea să anuleze sentinţa în cazul uciderii Giovannei Reggiani. Instituţie cu instituţie, condamnatul Romulus Mailat urca pe scara justiţiei italiene doar ca să aibă de unde cădea.

"Mai am o şansă la Curtea Supremă de Casaţiune. Acolo de pot şi am alte probe că nu Am omorâto ei pot să judece din Nou. Şi atunci toţi care au dat declaraţii contra Mea o să spună adevărul cum a fost. (...) Este greu să fii nevinovat de o faptă care Nu ai făcuto să faci puşcărie pe viaţă că mai bine decât o Viaţă întreagă să stai în puşcărie. Mai bine mort că Nu are Rost", scria Mailat pe 19 martie, în câteva pagini cu pătrăţele, trimise către "Evenimentul zilei".

Vorbea mai departe despre perioada petrecută după gratii şi despre efectele ei. "Eu am 2 ani şi 4, 5 luni de când sunt aici în puşcărie şi deja Mă simt Rău că Mă doare capul şi mă ia cu înţepături la inimă care eu eram sănătos şi Acum Mă omoară gândurile. Îţi spun cuvânt cu cuvânt că Nu Am la cine săi spun Necazu meu care Mă topeşte de pe picioare că Nu intră Nici Mâncare în Mine că Nu Mănânc cu zilele doar Mănânc să nu Mor de foame. Nu ştiu dacă tu înţelegi ce semnifică să faci puşcărie pentru o faptă care Nu ai făcuto tu."

Cerea, la sfârşit, un CD cu doine de prin partea Sibiului, dacă se găseşte. Dacă nu, unul cu manele.

CEDO, ultima speranţă

Brânciul final avea să vină peste două săptămâni, la jumătatea lunii aprilie: deşi instanţa a constatat că ancheta a avut "lipsuri evidente", a confirmat sentinţa de închisoare pe viaţă dată de Curtea de Apel în iulie 2009.

Mailat fusese condamnat iniţial la 29 de ani de închisoare pentru tâlhărie, omor calificat şi agresiune sexuală, însă procurorii au considerat că pedeapsa este insuficientă. Apărătorul Piccinini caracteriza atunci hotărârea instanţei supreme ca fiind ilogică şi era hotărât să atace decizia la Curtea Europeană a Drepturilor Omului (CEDO).

E drept că, într-o cauză penală, forul european nu acordă de obicei decât eventuale despăgubiri materiale condamnatului, s-a mai întâmplat însă câteodată să taie din pedepsele date de justiţia naţională. Ar putea fi 30 de ani de puşcărie, nu o viaţă. Sună altfel, oricum.

"Fără nici o probă să te condamne la o pedeapsă aşa mare..."

Fiindcă Mailat încearcă să "evadeze", pare că abia îl mai interesează sentinţa. O pomeneşte în treacăt, cu oarecare detaşare. Se interesează apoi cum e vremea în România, întreabă de familie.

"Poate ai auzit şi tu că pe data de 14 Aprilie Mia confirmat Ergastol şi 6 luni de izolament. Eu Nu Mă Aşteptam la o Asemenea condamnare, de Puşcărie pe viaţă. Tu Vlad cum o duci cu Sănătatea? Stai bine? Cum este în România, este Rău sau mai bine? Acum cum este timpul? Este frumos? Că aici este cald foarte tare. Vlad credemă că nu Mai am nici cuvinte Nici forţă că zi cu zi şi noapte după noapte gândul meu este la familia mea şi la Viaţa mea că nu o făcut pentru Mine nimic statul Român. Fără nici o probă să te condamne la o pedeapsă aşa Mare... Că dacă era un italian în România cu o faptă şi cu o acuză aşa mare statul Italian îl scotea afară şi nu se întâmpla tot acest cazino".

Deşi nu scrie clar asta, pare oarecum optimist. Fosta nevastă i-a răspuns într-un final la o scrisoare şi i-a promis că-i trimite poze cu fetiţa lor.

AMINTIRI DIN COPILĂRIE

"Mă trimetea tata în centru Săi adun mucuri de ţigări"

"Mă numesc Mailat Romulus Nicolae. Sunt născut pe data de 2.02.1983 în comuna Vurpăr, judeţul Sibiu, cu domiciliul în oraşul Avrig, Str. X, Nr. Y, jud. Sibiu.

Eu fac această mică declaraţie sau mai bine zis un Memoriu care scriu toată Viaţa Mea care am avuto de Mic până acum de Mare. Eu Mailat Romulus Nicolae sunt al treilea din 9 copii. 7 eram la Mama, alţi doi erau bolnavi şi erau la Spitalul de Nebuni.

Am crescut fără tată, Numai cu Mamă, cum spun în această scrisoare făcută de Mine în Italia de la puşcărie, în Italia care este o suferinţă. Eu în România Nu aveam de lucru. Munceam cu ziua să pot avea de pe o zi pe alta de mâncare. Multe zile Nu aveam de mâncare şi Răbdam zile întregi. Zile care nu găseam de lucru Şi făceam foamea cu toţii.

De copil am Mai făcut şi boacăne care Mia băgat Mintea în cap. Că de Mic am suferit Şi nu am avut un tată sămi dea o educaţie ca la un copil. Că luam bătaie de la tată cât Am stat cu el de la vârsta de 6 ani până la 12 ani şi 8 luni. Ţin minte cât trăiesc Aceste cuvinte care le scriu că Mă trimetea tata în centru satului Săi adun mucuri de ţigări. Dacă nui aduceam luam bătaie ca un cal când nu vrea să tragă. Eu Am Venit aici în Italia cu speranţa că poate Dumnezeu îmi va da o altă trai. (...)

Dar am făcut o Mare greşeală că am venit aici în Italia să pot găsi de lucru. Că Eu de Mic Nu am avut Noroc şi acum de Mare tot la fel. Cu speranţa că această scrisoare va fi citită de publicul Român care are un suflet şi ar vrea să audă cum a fost în data de 30-10-2007 eu Nu am omorât pe Nimeni (...) Sunt băgat ca un ac în caru cu fân, când îl pierzi dar nu te Mai interesează săl Mai cauţi, că Nu poţi găsi un ac singur în carul cu fân dacă nu îţi dă Nici unul o Mână de ajutor. Aşa sunt eu cu legia italiană aici că Nu Am familia aicia care să poată umbla şi să ceară să se facă dreptate (...)".

24 de ani
avea Romulus Mailat în 2007, atunci când a fost arestat pentru uciderea italiencei Giovanna Reggiani

Sursa: EVZ.ro

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