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martedì 30 settembre 2014

Festival Internazionale "Altrerisonanze - dall’antico al moderno"

Accademia di Romania in Roma e Associazione Aliusmodum hanno il piacere di invitarvi al secondo concerto del Festival Internazionale "Altrerisonanze - dall’antico al moderno"

 mercoledì 1 ottobre 2014 - ore 20:00 Accademia di Romania - Sala Esposizioni - Viale delle Belle Arti 110 – Roma

 ...solo per il cembalo...

 Chr. Petzold - Suite per clavicembalo in Sol maggiore
J.S. Bach - Album per Anna Maddalena Bach

 Cipriana Smarandescu clavicembalo

 Dopo la celebrazione, lo scorso anno sempre presso l'Accademia di Romania, del 20° anniversario dall'istituzione della classe di clavicembalo dell'Università Nazionale di Musica di Bucarest tramite un recital di clavicembalo a quattro mani, il concerto di quest'anno desidera presentare in anteprima un'altra pagina riguardante la scuola di clavicembalo di provenienza rumena: la realizzazione del secondo Compact Disc solistico della clavicembalista Cipriana Smarandescu. Il programma del recital proposto - e implicitamente della registrazione - porta avanti l'idea del primo CD della solista ("Invenzioni, Sinfonie e Sei Piccoli Preludi di J.S. Bach"), includendo sia lavori del Cantore di Lipsia, come pure quelli dei suoi figli e dei suoi discepoli raggruppati dell'Album per Anna Maddalena Bach e la Suite in Sol Maggiore di Christian Petzold.

 Al di là degli apprezzamenti positivi per il suo primo compact disc, Cipriana Smarandescu ha confermato il suo valore nei numerosi concerti in Italia, Romania, Spagna, Francia, Svizzera, Germania, Olanda, Belgio e attraverso le recenti apparizioni sulla scena, in concerti e registrazioni speciali della stagione della Società Rumena di Radiodiffusione di Bucarest (accanto all'Orchestra da Camera Radio), nel quadro del recital del Centro Europeo per gli Studi di Musica e Acustica di Lugano, nel concerto "...la Pasqua in Musica..." a Roma e festival “Krauss per musica” a Sighisoara, nella masterclass "...non solo bach..." di Anguillara, in qualità di docente, come anche di solista.

Suona su un clavicembalo costruito da Augusto Bonza nel 2000, copia del "Petit clavecin de Bellot le Pére 1729".

 “A suscitare momenti di pura spiritualità è stato uno strumento speciale splendidamente suonato da una musicista che riteniamo di raro talento.”
 (Federico Carabetta - Abitare a Roma)

 "Nei due concerti per clavicembalo, Cipriana Smarandescu ha incantato il pubblico con la raffinatezza degli abbellimenti, con cadenze e improvvisazioni, tutte realizzate a un altissimo livello tecnico."
(Cleopatra David - Actualitatea Muzicala)

 Ingresso libero

 info: www.altrerisonanze.it
         www.accadromania.it

lunedì 29 settembre 2014

Un 17enne rumeno il miglior tornitore dell'Altomilanese

Economia - Industria

Robert Scortos Gheorghita, nella foto, è il miglior tornitore dell'Altomilanese. Classe 1997, residente a Cislago, diplomato a Luglio 2014 all'IPSIA di Saronno, ha realizzato la miglior prova di tornitura CNC su simulatore Siemens nell’ambito della tappa del Campionato Tornitori che si è tenuta ieri alla filiale Randstad di Legnano. Attualmente impegnato in un apprendistato come addetto alle macchine utensili a controllo numerico in un'azienda di Mozzate che produce macchinari per la produzione di generi alimentari, Robert si dice molto contento per il risultato della prova che l'ha visto primeggiare su altri 10 operai specializzati provenienti da tutto il territorio.

"Sono molto contento per questa vittoria - il primo commento di Robert - soprattutto per i miei genitori che tenevano a questa gara e alla vittoria!".

Il Campionato Tornitori è il tour in 8 tappe promosso da Randstad Technical - la specialty attiva nella ricerca, selezione e gestione delle risorse qualificate in ambito metalmeccanico ed elettrotecnico, di Randstad, secondo player al mondo nel mercato delle risorse umane - in collaborazione con il partner tecnologico Siemens, con la sponsorizzazione di Probest e il patrocinio di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione. Una manifestazione in cui i migliori tornitori di ogni provincia possono dimostrare la propria abilità attraverso una prova pratica, e contemporaneamente incontrare le imprese locali in uno spazio dedicato ai colloqui di lavoro, il Randstad Job Dating.

Durante la prova di Legnano, i tornitori del territorio (oltre a Robert Scortos Gheorghita, anche Liberiano Guerra, Giuseppe Torregrossa, Matteo Chimento, Walter Scarfato, Andrea Bancolini, Andrea Munerato, Ahmad Raza, Manuel Trombon, Dario Turrasi) si sono sfidati attraverso il simulatore di tornitura Sinumerik di Siemens, partner tecnologico dell’evento. Un'ora di tempo per eseguire la programmazione ISO necessaria alla realizzazione del pezzo richiesto come da disegno meccanico: la prova ha messo in luce sia le competenze in meccanica necessarie alla lettura del disegno e all'analisi della lavorazione, che quelle tecnico-informatiche utili all’inserimento dei corretti comandi di programmazione. La giuria di esperti, dopo aver analizzato i diversi lavori realizzati, ha decretato Robert Scortos Gheorghit miglior tornitore della tappa.

Ma non finisce qui. Robert il 3 ottobre sfiderà a Milano gli altri sette vincitori di tappa (Venaria Reale, Pavia, Piacenza, Gallarate, Bergamo, Casalecchio di Reno e Brescia) nella finale nazionale organizzata nell’ambito dello spazio Pianeta Giovani presso 29.BI-MU/SFORTEC, la manifestazione internazionale dedicata all’industria delle macchine utensili, in scena dal 30 settembre al 4 ottobre 2014 a FieraMilano (Rho-Pero), in cui metterà di nuovo in luce le proprie abilità e competenze con l'obiettivo di diventare il miglior tornitore del campionato 2014.

Pubblicato il 23/09/14

Fonte: Legnano News

Arrivato in città il nuovo sacerdote rumeno-ortodosso: lavora come muratore

Il prete ortodosso Cristian Puricescu
e l'assessore Sandra Capuzzi 
20 settembre 2014 Pisa

Cristian Puricescu, 30 anni originario della Moldavia Rumena, è il nuovo sacerdote ortodosso per la comunità rumena di Pisa. Prima di trasferirsi nella città della Torre era diacono ad Alatri, nella provincia di Roma.

“Lavoro sette giorni su sette – dice Puricescu che si mantiene facendo il muratore – da lunedì al venerdì in cantiere, sabato e domenica in chiesa dove mi raggiungono i miei connazionali che fanno tutti i tipi di lavoro: meccanici, camionisti, camerieri”. Le messe vengono officiate nella chiesa di via Derna, grazie all’ospitalità dei valdesi.

Nei giorni scorsi, l’incontro con Sandra Capuzzi, assessore al sociale e all’integrazione del Comune di Pisa: «Accogliamo con grande piacere la nomina di Cristian Puricescu e gli diamo il benvenuto nella nostra città.

La sua presenza è per noi molto importante per costruire un nuovo rapporto con la comunità rumena. La sua collaborazione può essere utile per valorizzare una comunità fortemente penalizzata, oggi, da casi di cronaca poco edificanti in cui sono protagonisti alcuni cittadini rumeni di varia etnia che, con il loro comportamento, producono una discriminazione generalizzata e ingiustificata verso altri cittadini che invece sono una risorsa»

Fonte: Comune di Pisa - Ufficio Stampa


Leggi anche:
„Nuovo sacerdote per la comunità rumena di Pisa: Cristian, il prete muratore“

Un luogo di culto romeno ortodosso a San Martino: il sogno viaggia verso la realizzazione

Pubblicato in Cultura e società | giovanniperilli@termolionline.it
21 settembre, 2014

SAN MARTINO IN PENSILIS. Un’attenzione speciale per il mondo ortodosso è quanto si potrà vivere nelle prossime settimane perché, proprio l’altro ieri, un sopralluogo della sfera religiosa citata ha avuto luogo in San Martino in Pensilis e successivamente a Termoli.

Scopo della visita è creare il primo luogo di culto ortodosso in Molise, proprio a San Martino, in una proprietà privata messa a disposizione da alcune persone.

Un qualcosa di prezioso e unico perché si tratta non solo del primo luogo di culto ortodosso in regione Molise, ma testimonia anche l’attenzione verso una comunità romena, e dell’est europa in generale, sempre più in forte espansione che, però, ad oggi non dispone di un luogo ove perpetrare la propria fede.

Un orientamento molto positivo e un risvolto che darà frutti straordinari, ne è certo anche il vescovo Gianfranco De Luca che afferma: “Ciò è senza dubbio una benedizione per i fratelli ortodossi, un arricchimento per la nostra terra e un segno straordinario di fraternità ed ecumenismo. La struttura è piaciuta e il primo passo va proprio verso la giusta direzione. Siamo davvero felici e adesso non resta che lavorare affinchè si possa attuare questo progetto”.

In visita l’altro ieri sono stati sia il vescovo Silvano del patriarcato ortodosso di Romania (vescovo della diocesi ortodossa rumena d’Italia) sia il suo vicario generale, p. Julian, già noto e ospite della nostra città più volte grazie all’azione costante di don Nicola Mattia e così, tra una visita e il dono di una reliquia, si è deposto il primo simbolico mattone burocratico verso l’attuazione di questo nuovo progetto.

La bella iniziativa radica i primi passi in tante esplicite indicazioni di don Nicola Mattia che da sempre è uno dei presbiteri maggiormente in prima linea sull’accoglienza degli ortodossi in Diocesi.

“Questa iniziativa – evidenzia don Nicola Mattia – non è una ricchezza solo per il comune di San Martino ma rappresenta un qualcosa di straordinario per tutto il territorio regionale e darà alla comunità ortodossa di Romania un punto di riferimento importante affinché essi non perdano le loro radici cristiane e culturali. D’altronde i sacerdoti scolabriniani e le suore di santa Francesca Cabrini hanno fatto lo stesso con i nostri emigranti nelle Americhe nei paesi d’Europa ai tempi in cui eravamo ad essere i protagonisti dei lunghi viaggi in tante parti del mondo”.

Opportuno puntualizzare, infine, che la comunità romena in Molise è molto radicata ed è molto presente sul territorio con ben circa 500 fedeli nella sola Termoli; a ciò vanno aggiunte centinaia di famiglie che attraverso questa realizzazione potrebbero trovare qualcosa che sinora non esisteva: un luogo di culto tutto per loro e che farà di San Martino una terra di riferimento per tutti loro: “penso anche – aggiunge don Nicola – a tutti gli abitanti del Basso Molise di professione romeno ortodossa che potranno vivere la propria fede in Molise”.

Senza dubbio un bel traguardo, non test a che attendere questa realizzazione sperando in una burocrazia non troppo lunga.

Fonte: Termoli Online

«Un lavoro per il futuro la medaglia più bella»

La storia di Ion e Ancuta Istrate, campioni romeni di karate arrivati a Vigonovo sognando una vita migliore. Tra speranze, fatica, ostacoli e il promettente Erik
sport arti marziali karate

di Carlo Cruccu

STRA. In casa Istrate non si parla di Juventus e Milan. Neanche di Steaua e Dinamo. Pane, amore e karate. Ion e Ancuta sono due persone splendide, ottimi atleti e adesso anche ottimi genitori, visto che il loro piccolo Erik sta imparando i segreti e i valori dello sport ufficiale di famiglia. Ion e Ancuta gareggiano e vincono, quando salgono in pedana. Gareggiano e cercano di vincere anche nella sfida con una esistenza non sempre facile per chi lascia la Romania nella speranza di un domani migliore e trova gli ostacoli della burocrazia italiana, spesso in contrasto con le buone intenzioni e il buon senso. Ion è arrivato in Italia nel 2003. «Un amico mi doveva aspettare a Bologna, mi aveva promesso aiuto per trovare un lavoro» racconta, «sono arrivato alla stazione e non c’era nessuno. Da là ho capito che sarebbe stata dura. Avevo venduto anche la macchina, sognavo di investire il ricavato per un lavoro, anche provvisorio, che mi permettesse di mandare qualcosa ai miei familiari in Romania e magari a comprare una macchina nuova». E invece... «Invece niente. Mi hanno ospitato due moldavi, ma quando mi è scaduto il permesso di soggiorno turistico (tre mesi), sono rimasto qui, vivendo in una casa abbandonata e con la paura di essere trovato e rispedito». Poi l’occupazione nell’edilizia, la regolarizzazione, la partita Iva aperta come artigiano e l’arrivo della crisi, che lo riporta a mesi molto difficili, nei quali vengono buoni i risparmi e a dargli forza sono la famiglia e il karate. «Giusto. Ho messo la mia esperienza a disposizione, Claudio mi ha aperto le porte della sua palestra e lo ringrazierò per sempre. Il karate è nel mio sangue. Sin da ragazzo, quando dovevo allenarmi nei boschi, a volte con temperature glaciali. Perché? Il karate durante il regime di Ceausescu era uno sport vietato...».
Intanto arriva Ancuta, conosciuta in gara (a Bacau nel 2000). Graziosa, sorridente, ma anche molto decisa. Chi comanda in casa? Ancuta dice Ion, Ion dice Ancuta, poi si mettono d’accordo: tutti e due. «Io ho cominciato con la ginnastica» racconta la campionessa «in Romania tantissime bambine scelgono questo sport (e la tradizione - ndr - ci riporta alla famosissima Comaneci). Ma a 9 anni, imitando alcuni compagni che facevano karate, ho provato e gli istruttori hanno visto qualità importanti».
Stava anche per smettere. «C’è stato un momento in cui la mia famiglia ha avuto difficoltà economiche, al punto da non potermi permettere di andare in palestra. Quella volta i miei istruttori vennero a casa e mi dissero che mi avrebbero fatto allenare gratis».
Nostalgia di Iasi? «. Da quando la Romania fa parte della comunità europea non c’è più lontananza. I miei genitori vengono spesso qui, mio papà è felice di fare lunghi giri in bicicletta sulla Riviera del Brenta. Siamo romeni, ma un pochino anche italiani. Erik parla bene l’italiano. Se Ion ha nostalgia della cucina romena io gli preparo la ciorba, una zuppa che si fa dalle nostre parti. Sono una buona cuoca». Mai pensato “chissà, fra vent’anni, torneremo in Romania?”. «Ci piace restare qui, ho fiducia per il futuro di Erik. Il mio sogno? Sono felice come atleta e come mamma, vorrei realizzarmi anche nel lavoro, veder riconosciuta la mia laurea e fare la fisioterapista». Ion però ha una visione diversa: «Anch’io sto bene in Italia, ma temo che il futuro sia difficile per tutti. Oggi il lavoro è un problema. Tornare in Romania? Non lo so. Però lo penso quando purtroppo sento che qualche romeno qui si comporta male. Quanto in tivù dicono che non siamo brave persone. È una cosa che mi fa male al cuore veramente» conclude Ion «e allora mi chiedo se è vero. Se davvero le brave persone del mio Paese sono rimaste in Romania allora mi verrebbe voglia di tornare e raggiungerle. Ma io, Ancuta, e tanti amici, qui possiamo camminare a testa alta».

15 settembre 2014

Fonte: La Nuova di Venezia e Mestre

Rumeni in Italia, sono un milione. Nel 1990 erano 40mila

Pubblicato il 15 settembre 2014
La foto di di Alessandro Camilli
di Alessandro Camilli

ROMA – Quarantamila appena nel 1990, sopra quota un milione oggi. Sono gli immigrati romeni, nati nel paese che fu di Ceausescu, e ora residenti in Italia.
La notizia non farà piacere a Salvini&co. e nemmeno a tutti quelli che, a prescindere dai gusti e dai colori politici, vedono nel diverso e quindi anche nell’immigrato un problema o comunque una fonte di paura. Ma comunque la si voglia rigirare, il dato numerico raccontato da Danilo Taino sul Corriere della Sera, è uno di quelli che va tenuto in considerazione.
Oltre al valore simbolico, la comunità rumena è la prima nella storia del nostro Paese ad aver raggiunto e superato quota 1 milione di persone, il dato riportato da Taino è infatti importante da molti punti di vista.
Da quello sociale ad esempio, perché romeni e romene sono una presenza con la quale gli italiani entrano in relazione sempre più spesso. Da quello economico, perché gran parte di loro è inserita nel mondo del lavoro. Da quello commerciale, in quanto una comunità di un milione di persone inizia a essere seriamente interessante per chi vuole offrirle servizi, ad esempio viaggi e istruzione, o prodotti, con pubblicità annessa. Ed anche dal punto di vista politico, la spinta al rafforzamento di un rapporto tra Roma e Bucarest è quasi obbligata.
Ma veniamo ai numeri. Per la prima volta nella storia l’Italia ha una comunità nazionale di immigrati ufficiali che supera il milione di unità: sono i romeni, un milione e diecimila nel 2013. Una comunità che, numeri alla mano, è stata protagonista di una crescita straordinaria: nel 2010 erano 850 mila, nel 2000 120 mila e nel 1990 appena 40 mila. In 25 anni scarsi quindi la comunità rumena, considerando solo quelli nati nel paese dell’est Europa e non i loro figli nati già in Italia, e quindi considerando solo quella che viene definita la “prima generazione”, è aumentata di oltre 20 volte.
Una crescita cui hanno contribuito diversi e significativi fattori. In primis la caduta dell’Unione Sovietica e la conseguente caduta di quella cortina di ferro che teneva i confini tra Europa occidentale ed orientale pressoché sigillati. In secondi, l’adesione della Romania alla comunità europea, cosa che ha reso ancora più semplice e denso il flusso di persone tra Roma e Bucarest.
La comunità rumena non è però, nonostante sia la più numerosa, l’unica presente nel nostro Paese. I dati, compresi quelli che riguardano i rumeno, sono relativi al 2013 e raccontano che in Italia gli albanesi sono diventati 450 mila, i marocchini 430 mila, gli ucraini 210 mila, i cinesi 180 mila, i moldavi 150 mila, i filippini 130 mila (ci sono anche 230 mila tedeschi, 210 mila svizzeri, 150 mila francesi, ma si tratta di immigrazione diversa).
Una popolazione che cresce ad un ritmo non indifferente: nel 1990 gli immigrati in genere erano un milione e 430 mila, nel 2000 erano due milioni e 120 mila, nel 2010 erano saliti a quattro milioni e 800 mila e l’anno scorso sono arrivati a cinque milioni e 720 mila.
Cifre dietro cui si nasconde una piccola grande rivoluzione culturale per l’Italia e gli italiani. Noi non siamo infatti storicamente abituati come altri paesi europei e non a convivere con l’immigrazione e la nostra società non è una società multiculturale. Senza arrivare agli Stati Uniti basta guardare oltralpe o al di là della Manica, dove la storia coloniale di Francia e Gran Bretagna ha contribuito alla nascita di una società multiculturale con un secolo buono di anticipo rispetto a noi. Oggi, complice la globalizzazione, l’Europa unita e Schengen, la fine dell’Unione Sovietica e altro, anche noi ci stiamo avviando, con tutte le difficoltà ed i rigurgiti del caso, verso una società molto più multietnica, multiculturale e multirazziale. Ed il milione di rumeni ne è la prova.

Fonte: Blitz Quotidiano

Il Padiglione Romania di Expo 2015 sceglie il tema dell'armonia con la natura

Scritto da: Ran - domenica 14 settembre 2014

La Romania punta sull'armonia con la natura per il suo padiglione di Expo 2015

Il Padiglione Romania, per rispondere al tema di Expo 2015 "Nutrire il pianeta, energia per la vita" ha scelto di puntare sull'armonia con la natura, mostrando come la realtà rumena, che pian piano si affaccia alla modernità, sia profondamente legata alle tradizioni di cultura, alimentazione e ospitalità.

Il Pavillon è immaginato infatti come un villaggio rurale tipico in cui i visitatori potranno entrare in contatto con il folklore locale, con le risorse alimentari tipiche del territorio, ma anche con le soluzioni ecologiche scelte per la tutela della biodiversità.

La struttura sarà divisa su due livelli, con il piano terra dedicato alla modernità e il primo piano alla tradizione. Otto in totale le aree espositive, con “Biodiversità”, “Cultura ed energia verde”, “Frutta e verdura”, “Cultura e tradizione” e “Arte culinaria” a pianterreno, mentre “Giardino”, “Casa” e “Porticato” saranno alloggiati sopra.

Nella sezione Casa verrà situato il ristorante, dove sarà possibile assaggiare i sapori di ogni regione della Romania, con particolare attenzione ai prodotti agricoli, di cui il paese è ricco (quasi il 56% del territorio è terreno agricolo, che equivale al 12,6% di superficie arabile di tutta l'Ue).

A trasmettere il messaggio dell'unione fra tradizione e modernità sarà Lia (Ciocârlia), personaggio del folklore rumeno che sarà presente come ologramma o impersonato da attori per far cogliere ai visitatori tutte le sfumature di questa armonia fra uomo e natura.

Padiglione Romania

Fonte: DesignerBlog

La rumena Cluj-Napoca capitale europea dei giovani 2015

Premiata da European Youth Forum per le politiche giovanili

(ANSA) BRUXELLES, 17 SETT - Cluj-Napoca, in Romania, è la capitale europea dei giovani 2015. Si tratta di una nomina attribuita dall'European Youth Forum (Eyf) , il più grande network di associazioni giovanili europee ed internazionali, che premia ogni anno quanto fatto e quanto messo in programma da una città europea sul fronte delle politiche giovanili locali.

L'iniziativa - sponsorizzata dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa - vuole anche incentivare le amministrazioni comunali premiate a mettere in atto nell'anno in questione tutta una serie di eventi ed iniziative che incoraggino l'inclusione dei giovani nella propria vita sociale, economica e politica. Cluj-Napoca sta lavorando ad un intenso programma di eventi ed iniziative nel corso del 2015 grazie ad un team specializzato nelle politiche giovanili istituito dall'amministrazione comunale. Proprio nella città rumena si terrà l'assemblea generale dell'European Youth Forum il prossimo novembre. Il tema scelto da Cluj-Napoca è la "condivisione": condivisione delle diversità culturali ed intergenerazionali, delle tradizioni locali al fine di rafforzare la fratellanza e la comprensione tra giovani europei. L'amministrazione comunale ha già annunciato di avere in cantiere diverse iniziative che incentivino la partecipazione dei più giovani alla vita amministrativa della città. La prima capitale europea dei giovani è stata Rotterdam (Olanda) nel 2009, successivamente Torino nel 2010, Anversa (Belgio) nel 2011, Braga (Portogallo) nel 2012, Maribor (Slovenia) nel 2013 e Tessalonica (Grecia) nel 2014.

Fonte: ANSA

Câte secţii de vot vor fi deschise la prezidenţiale pentru românii din Italia, Spania şi Moldova

PUBLICAT Miercuri, 17 Septembrie 2014

Numărul secţiilor de votare din străinătate pentru alegerile prezidenţiale este de 294, egal cu cel stabilit în 2009, faţă de precedentul scrutin prezidenţial fiind majorat, de la 13 la 21, numărul de secţii organizate în Republica Moldova, scrie Mediafax

Ministerul de Externe a finalizat, marţi, lista secţiilor de votare din străinătate organizate la alegerile pentru Preşedintele României.

Ordinul ministrului de Externe prin care au fost stabilite secţiile de votare din străinătate pentru organizarea şi desfăşurarea scrutinului a fost publicat în Monitorul Oficial.

MAE informează, într-un comunicat, că, la alegerile pentru Preşedintele României din 2014, în străinătate vor fi organizate 294 de secţii de votare pentru cetăţenii români care doresc să îşi exercite dreptul de vot la acest scrutin.

Conform anexei la ordinul ministrului, cuprinzând lista secţiilor de votare din străinătate, publicată în MO, secţii de votare în număr mai mare vor fi organizate în: Italia - 51, Spania - 38, SUA - 22, Republica Moldova - 21, Marea Britanie - 11, Franţa - 9. În Germania şi Australia vor fi 5 secţii de votare, câte 4 secţii vor fi în Belgia, Canada, Serbia, Turcia, Ungaria, câte 3 în Afganistan, Austria, China, Cipru, Grecia, Israel, Polonia, Portugalia, Rusia, Ucraina.

Sursa: REALITATEA.NET

Giallo di Ivrea, nessuna traccia della donna scomparsa: si cerca tra i rapporti di lavoro

Secondo la famiglia, la donna si troverebbe in Italia, anche se di lei non si hanno più notizie da mesi. Gli agenti della scientifica sono ritornati nell'appartamento di Ivrea alla ricerca di nuovi indizi

Redazione 22 Settembre 2014

Ancora nessuna traccia di Flerica Agraviloei, la moglie dell'uomo romeno trovato morto nel suo appartamento di Ivrea, in via Guarnotta, lo scorso 27 agosto.

Secondo gli inquirenti che si occupano della vicenda, alla donna, potrebbe essere successo qualcosa di molto grave, strettamente legato alla morte del marito. L'uomo, infatti, si è sparato un colpo in fronte con una pistola utilizzata per la macellazione degli animali poco dopo aver denunciato la scomparsa della moglie. Di Flerica, tuttavia, non si avevano più notizie da almeno da tre mesi.

Dalle indagini della polizia è emerso che la coppia aveva due figli, attualmente in Romania, insieme ai genitori della donna. La polizia romena che ha identificato i due bambini ha confermato che, secondo la famiglia, la donna scomparsa si troverebbe, in Italia, anche se di lei non ha notizie da mesi.

Secondo gli inquirenti che si occupano della morte dell'uomo di via Guarnotta, la figura chiave dell'intera vicenda sarebbe proprio la moglie. Nei giorni scorsi sono riprese le ricerche e gli agenti della scientifica sono ritornati nell'appartamento alla ricerca di nuovi indizi.

Dalle indagini è emerso che la donna avrebbe lavorato, negli anni scorsi, come badante e colf, anche se gli inquirenti non sono ancora riusciti a rintracciare anziani o strutture presso le quali la donna può aver prestato servizio.

La diffusione dell'immagine di Flerica potrebbe aiutare a trovare qualcuno che, in questi anni, ha conosciuto o lavorato con la donna.

Fonte: Torino Today

Un autocar în care se aflau 28 de români s-a răsturnat în Ungaria. Accidentul s-a produs, luni dimineaţă, în localitatea Mako. Autocarul venea de la Roma.


PUBLICAT Luni, 22 Septembrie 2014

ACCIDENT GRAV: Autocar cu români, RĂSTURNAT ÎN UNGARIA / FOTO: pressalert.ro

UPDATE: 13 persoane rănite în urma accidentului, transportate la spital

Cele 13 persoane rănite în urma accidentului rutier din Ungaria, între care două sunt în stare gravă, au fost transportate la spital, iar alţi 19 pasageri au fost duşi la sediul Poliţiei din Mako, unde au primit mâncare şi băutură, potrivit MTI.

Conform purtătorului de cuvânt al Poliţiei din Csongrád, Szenti Szabolcs, cele 13 persoane rănite după ce autocarul în care se aflau s-a răsturnat în localitatea Mako din Ungaria au fost transportate cu ambulanţele la spital.

Un autocar în care se aflau 28 de români s-a răsturnat luni dimineaţă, în localitatea Mako din Ungaria, aproape de graniţa cu România, pe autostrada M43, au declarat pentru MEDIAFAX surse din Ministerul Afacerilor Interne.

Potrivit surselor citate, accidentul a avut loc în jurul orei 09.30, după ce autocarul, care mergea pe autostrada M43, spre România, s-a înclinat pe o parte şi s-a răsturnat.

În urma accidentului, au fost rănite mai multe persoane, însă niciuna nu este decedată, au precizat sursele citate.

Un alt accident în care a fost implicat un autocar care transporta români a avut loc duminică dimineaţă, în Bulgaria. Autocarul - în care se aflau 27 de români, dintre care doi şoferi, care veneau spre România din Turcia, de la Kuşadasi - s-a răsturnat în Pasul Republika din Bulgaria, între localităţile Gurkovo şi Veliko Târnovo, zonă muntoasă din ţara vecină.

Sursa: REALITATEA.NET

domenica 28 settembre 2014

Domenica 28 settembre primo concerto del Festival Internazionale "Altrerisonanze - dall'antico al moderno"‏

Accademia di Romania in Roma e Associazione Aliusmodum

hanno il piacere di invitarvi al primo concerto del Festival Internazionale "Altrerisonanze - dall’antico al moderno"

DOMENICA 28 SETTEMBRE 2014 - ore 21:00
ORATORIO DEL CARAVITA - Via del Caravita, 7A - ROMA

…IL TITANO…
Theodor Rogalski • Due danze rumene (arrangiamento “a parti reali” per ensemble da camera di Andrea Riderelli, in prima audizione assoluta)

Gustav Mahler • Sinfonia nr. 1 in Re Maggiore (arrangiamento “a parti reali” per ensemble da camera di Andrea Riderelli, in prima audizione assoluta)

ensemble altrerisonanze

Mauro Lopes Ferreira violino I • David Simonacci violino II • Alessandro Santucci viola • Luca Peverini violoncello • Igor Barbaro contrabbasso
Pierluigi Tabachin ottavino e flauto • Stefania Mercuri oboe e corno inglese • Pietro Cingolani clarinetti • Fabio Morbidelli • fagotto
Andrea Di Mario tromba • Diego Di Mario trombone • Rino Pecorelli corno
Elisabetta Di Filippo, Rocco Luigi Bitondo percussioni • Álvaro Lopes Ferreira pianoforte

Andrea Riderelli direttore

“Più di 300 persone nella serata d’apertura del festival all’Oratorio del Caravita, con il concerto Das wunderhorn – Il corno magico – che propone, con l’occasione del centenario della nascita di Constantin Silvestri, un parallelo tra le influenze popolari transilvane della musica del compositore e direttore d’orchestra rumeno: nella suite “Danze popolari rumene dalla Transilvania”, fino a quelle austriache della Quarta Sinfonia in Sol Maggiore di Gustav Mahler.” (Raisa Ambros - PiùCulture)

Queste sono le parole scritte dopo il concerto dedicato a Mahler e a Silvestri del Festival Altrerisonanze dell'anno scorso. Dopo la trascrizione per ensemble da camera della Quarta Sinfonia di Gustav Mahler, viene ora proposta in prima audizione assoluta e a 120 anni da quando gli venne attribuito il titolo de "Il Titano - poema sinfonico in forma di sinfonia", la versione "tascabile" della Prima Sinfonia in Re Maggiore di Gustav Mahler sempre nella realizzazione di Andrea Riderelli. Ricchissima di colori, suggestioni e passione, il lavoro restituisce il carattere "naturalistico" tipico della prima fase sinfonico-liederistica della creazione del compositore austriaco. Alla sinfonia mahleriana le si accosta la trascrizione - sempre per lo stesso organico da camera a "parti reali" curata da Andrea Riderelli e presentata in prima audizione assoluta - di alcune danze di Theodor Rogalski, compositore, direttore d'orchestra e pianista rumeno che rappresenta un nome di riferimento per l'evoluzione della cultura musicale rumena della prima metà del XX secolo di cui si celebrano quest'anno i 60 anni dalla sua scomparsa. L'ensemble altrerisonanze propone due danze in tipico spirito popolare rumeno tratte dal trittico "Trei Dansuri Româneşti" (Tre Danze Rumene): "Joc din Ardeal" e "Hora din Muntenia".

[ingresso libero]
www.accadromania.it - www.altrerisonanze.it

venerdì 19 settembre 2014

Prezentarea filmului documentar „Șantier în lucru” la IRCCU Veneția, în cadrul celei de-a 14-a Bienală de Arhitectură de la Veneția/La presentazione del documentario “Şantier în lucru / Cantiere in allestimento” all’Istituto Romeno di Venezia, durante la 14-a Biennale di Architettura di Venezia


Comunicat de presa

 Luni, 22 septembrie, de la ora 18.30, în sala „Marian Papahagi” a IRCCU Veneția, va avea loc proiecția filmului documentar “ŞANTIER ÎN LUCRU”, ce poartă semnătura realizatorilor Sindy QUERE, Guillaume LEBON şi Bénédicte VACQUEREL.

  Documentarul este realizat de cei trei studenți francezi sus-amintiți vine cu o viziune echilibrată despre subiectul dezvoltării orașelor românești după 1989. Filmul a fost realizat la Cluj-Napoca, Constanţa și Iași, pentru fiecare oraș fiind adoptată aceeași metodă de studiu: o explorare preliminară a istoriei și a culturii orașului, o lectură urbanistică precum şi o serie de interviuri cu actori-cheie care „fac orașul”.

Durata filmului este de 83 de minte şi va fi prezentat în limba engleză de unul din cei trei autori, Bénédicte VACQUEREL.

 Filmul „ŞANTIER ÎN LUCRU” este produs de Enfin Bref Production şi Urban Balkan Project, cu susținerea CNC din regiunea Aquitaine, Institutul Cultural Român din Paris, Kisskissbankbank si comunele din Castillon-en-Auge si d’Amfreville. Filmul a fost prezentat şi la Festivalul de Film Astra, Sibiu, ediția 2014.

 Filmul documentar va fi prezentat la Veneția în cadrul celei de-a 14-a Bienale de Arhitectură la inițiativa echipei „Site Under Construction”, organizatorii Pavilionului României la cea de-a 14-a ediție a Bienalei de Arhitectură de la Veneția, și cu sprijinul Institutului Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneția.

 Pentru mai multe detalii: Alexandru Damian, coordonator proiecte arte vizuale

Tel. +39.041.524.2309
http://veneziagallery.wordpress.com/

 INSTITUTUL ROMÂN DE CULTURĂ ŞI CERCETARE UMANISTICĂ
 Palazzo Correr - Cannaregio 2214 (Campo Santa Fosca)
 30121 Veneţia, ITALIA


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 Comunicato stampa

 La presentazione del documentario “Şantier în lucru / Cantiere in allestimento” all’Istituto Romeno di Venezia, durante la 14-a Biennale di Architettura di Venezia

 Lunedì, 22 settembre, dalle ore 18.30, nella sala “Marian Papahagi” dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, avrà luogo la proiezione del film documentario “Şantier în lucru/Cantiere in allestimento”, firmato da Sindy QUERE, Guillaume LEBON e Bénédicte VACQUEREL.

 Il documentario realizzato dai tre studenti francesi suddetti presenta una visione bilanciata sullo sviluppo delle città romene del dopo 1989. Il film è stato realizzato in Cluj-Napoca, Constanţa e Iaşi, per ogni città essendo utilizzato lo stesso metodo di studio: un’esplorazione preliminare della storia e della cultura cittadina, una lettura urbanistica, nonché una serie di interviste con attori-chiave che “fanno la città”.

La durata del film è di 83 minuti e sarà introdotto in lingua inglese da uno dei tre autori, Bénédicte VACQUEREL.

Il film “Şantier în lucru” è prodotto da Enfin Bref Production e Urban Project, con il sostegno del CNC della regione Aquitaine, l’Istituto Culturale Romeno di Parigi, Kisskissbankbank e le città di Castillon-en-Auge e d’Amfreville. Il film è stato presentato anche al Festival del Film Astra di Sibiu, Romania, edizione 2014.

 Il film documentario sarà presentato durante della 14-a Biennale di Architettura di Venezia su iniziativa degli organizzatori del progetto „Site Under Construction” che rappresenta la Romania alla rassegna internazionale, con il sostegno dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia,

 Per ulteriori dettagli: Alexandru Damian, coordinatore progetti arti visive

Tel. +39.041.524.2309
http://veneziagallery.wordpress.com/

ISTITUTO ROMENO DI CULTURA E RICERCA UMANISTICA
 Palazzo Correr - Cannaregio 2214 (Campo Santa Fosca)
30121 Venezia, ITALIA

Famiglia rumena a Catanzaro per un futuro migliore

Città ideale per costruire l'identità di una famiglia Catanzaro

Catanzaro città accogliente e ospitale. Ed è a Catanzaro che una famiglia rumena ha riposto tutte le speranze per un futuro migliore. Mario e Ionela sono arrivati in Italia 8 anni fa da Calarasi, il paese più povero del Sud della Romania. Arrivati a Roma, hanno sempre vissuto in condizioni precarie, facendo lavori saltuari, che a mala pena gli hanno consentito di poter pagare l’affitto di una piccola stanza in cui hanno vissuto con i loro due figli Andrea (9 anni) e Cristian (5anni). A Mario, Ionela Andrea e Cristian basta davvero poco per poter vivere come tutti noi, con quel senso di dignità che spesso è mancato loro in questi anni.

Ecco perchè tre giovani Rosanna Verdiglione, Chiara Zanellati e Daniele D’Ercole hanno deciso di individuare Catanzaro come città ideale in cui questa famiglia può costruire la sua identità. Le condizioni di vita sono certamente diverse e il contatto umano assicura la possibilità di creare intorno una rete di solidarietà. Qualche giorno fa la famiglia è stata accolta da una comunità parrocchiale della città e da oggi sono tutti impegnati a garantire la possibilità di trovare un lavoro e condizioni di vita adeguate.

Fonte:Catanzaro Informa

Quando la badante (rumena) abbraccia il figlio sul pc

Li chiamano orfani bianchi, solo in Romania se ne contano 350 mila. Sono stati lasciati dalle madri venute a fare le badanti in Italia. Un'associazione li mette in contatto tramite internet

 Suo figlio le parla dallo schermo e lei vorrebbe abbracciare il computer, prenderlo a baci. A quanti non è capitato di vivere un affetto a distanza? Senso di vuoto, esercizio della pazienza e la vita va avanti. Ma quando ad essere lontana è una mamma che ha lasciato in patria i suoi bambini, e i giorni diventano mesi e i mesi diventano anni, allora è un lento strappo del cuore, un dolore che batte e fa danni.

 Negli ultimi decenni sono tantissime le donne partite dalla Romania (ma anche dalla Moldavia, dall’Ucraina) che sono venute in Italia per fare le colf, le badanti o le baby sitter. E mentre si prendono cura delle nostre famiglie, le loro restano in patria ad aspettarle, soprattutto i bambini: «orfani bianchi», si dice, perché è come se loro fossero rimasti soli al mondo: lasciati alle cure di padri, nonni, zii o vicini di casa, magari anche in orfanotrofi. Solo in Romania se ne contano 350 mila.

 «Li vedo cresciuti dallo schermo, ma continuo a sognarli come li ho lasciati: dei bambini», racconta Vasilica, 39 anni, in Italia da otto. In un paesino vicino a Bucarest ha lasciato Adrian e Alessandro, 13 e 11 anni. Vivono col padre, ma col padre non parlano granché. Si sentono tutti i giorni con la madre, ma le chiedono insistentemente di tornare a casa. «Ma in Romania è tanto se guadagno 200 euro al mese – spiega Vasilica – come faccio a farli studiare?». Il suo dolore più grande è stato quando curava i bambini di una famiglia italiana: «Sbucciavo la frutta per loro, pensavo ai miei. Trattenevo le lacrime, poi la sera tornavano i genitori e li vedevo riunirsi felici. Certo, ho messo a posto la casa, li faccio studiare, ma non li ho visti crescere».

 Poi c’è Gabriela, che ha passato mesi ad angosciarsi per sua figlia: l’ha lasciata che era ragazzina e lei ha preso a frequentare compagnie sbagliate. Usciva e chissà dove andava, per lei che era in Italia era diventata una tortura. «Ci parlavamo su Skype – racconta – sentivo la sua rabbia, cercavo di parlarle, ma è stata dura».

 Il problema è questo: molte mamme romene non usano il computer oppure, se il pc si rompe, non lo fanno aggiustare. Prima viene l’affitto in Italia, poi vengono i soldi da mandare a casa, se ne restano ci si pensa. Non ne restano quasi mai. Dall’altro lato, in patria, ci sono i bambini: anche a loro servirebbe un computer e una linea telefonica, o magari uno smartphone per vedere il viso della mamma. Ma il più delle volte i mezzi non ci sono, i contatti sono radi, i bambini si sentono abbandonati, si ammalano di depressione, soffrono di ansia, hanno disturbi dell’apprendimento, sviluppano un senso di apatia e di indifferenza al mondo e a volte si suicidano (in Romania, dal 2008 ad oggi, ci sono stati 40 casi).

 A Milano, Silvia Dumitrache ha dato vita alla Associazione Donne Romene in Italia (ADRI) e ha lanciato il progetto «Te iubeste mama» (Ti voglio bene mamma) per facilitare il contatto tra mamme e bambini. Ha l’appoggio di 13 biblioteche di Bucarest: dal 15 settembre, dal martedì al venerdì, dalle 8 alle 22, i bambini potranno connettersi su Skype e parlare con la loro mamma. «Ma l’idea – spiega Silvia – è di creare lo stesso servizio anche in Italia, per le mamme. Biblioteche o parrocchie, cerchiamo solo chi ci dia una mano».

 Silvia è tornata da poco e si è portata dietro i disegni dei bambini. Uno dice: «Cara mamma, so che mi ami, ma senza di te è difficile, per favore torna». Un altro bambino non sa più dov’è sua madre e le ha lasciato un disegno: «Visto che tu vivi in Italia, se la trovi daglielo». Ovviamente c’è scritto una cosa sola: «Mamma, torna». (Stefania Culurgioni)

 Fonte:Vanity Fair

mercoledì 17 settembre 2014

Expoziţia de caricatură „Veneția – o impresie satirică” de Florian Doru Crihană în Mica Galerie a IRCCU Veneția / La mostra di caricatura „Venezia – un’impressione satirica” di Florian Doru Crihană nella Piccola Galleria dell’Istituto Romeno di Venezia‏


COMUNICAT DE PRESĂ

Expoziţia de caricatură „Veneția – o impresie satirică”
de Florian Doru Crihană în Mica Galerie a IRCCU Veneția

Joi, 18 septembrie 2014, la orele 18,30, în Mica Galerie a Institutului Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneția, va avea loc vernisajul expoziției de caricatură „Veneţia – o impresie satirică” aparținând graficianului Florian Doru Crihană.

Artistul va prezenta publicului o serie de lucrări create anume pentru acest eveniment care se va desfășura în orașul din lagună, picturi suprarealiste cu tente umoristice, uneori satirice. Sunt descrise simbolic locuri, oameni, evenimente şi fapte din istoria Veneției. În imaginile pictate se pot regăsi cele mai cunoscute clădiri, monumente, muzee, piețe sau canale.

Veneția este de mai mulți ani în atenția artistului Florian Doru Crihană, expoziţii dedicate “Veneției” fiind prezentate la Galeria de artă din Galați 2010, la Galeria Ring din orașul polonez Legnica în cadrul Festivalului mondial Satyrykon şi la Centrul European al Caricaturii din Kruishoutem, Belgia 2011.

Graficianul gălățean Florian Doru Crihană (n. 1958) este absolvent al Facultății de Arhitectură Navală, promoția 1984. A susținut de-a lungul timpului peste 40 de expoziții personale, dintre care cele mai importante sunt: „Bankartoons” 1998, „Nuduri” 2008, „Portrete” 2009, „Veneția” 2010, „Titanic” 2011, „Turnul Eiffel” 2012, „Brugge – o impresie satirică”, „21 de secole şi Sfârşitul Lumii” 2013. Expozițiile au avut loc la Muzeul Caricaturii din Varşovia (Polonia), Casa umorului şi satirei Gabrovo (Bulgaria), Muzeul de artă modernă din Goslar (Germania), Centrul European al caricaturii din Kruishoutem (Belgia), Museé de la Caricature Vianden (Luxembourg) etc.

Evenimentul este realizat cu sprijinul financiar al Institutului Cultural Român, iar expoziţia va putea fi vizitată zilnic în Mica Galerie a IRCCU Veneţia din Cannaregio 2211, până pe data de 2 octombrie 2014, în intervalul orar 10.00–13.00 şi 15.00–19.00. Intrarea este liberă.

Pentru mai multe detalii:
Alexandru Damian, coordonator proiecte arte vizuale
Tel. +39.041.524.2309
http://veneziagallery.wordpress.com/
INSTITUTUL ROMÂN DE CULTURĂ ŞI CERCETARE UMANISTICĂ
Palazzo Correr - Cannaregio 2214 (Campo Santa Fosca)
30121 Veneţia, ITALIA
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COMUNICATO STAMPA

La mostra di caricatura „Venezia – un’impressione satirica”
di Florian Doru Crihană nella Piccola Galleria dell’Istituto Romeno di Venezia

Giovedì, 18 settembre 2014, ore 18.30, nella Piccola Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, avrà luogo l’inaugurazione della mostra di caricatura „Venezia – un’impressione satirica” di Florian Doru Crihană.

Doru Florian Crihană presenterà una serie di opere create particolarmente per questo evento che si svolgerà nella città lagunare, pitture surrealiste, spesso umoristiche e qualche volta satiriche. Le opere affronteranno luoghi, genti, eventi e momenti della storia veneziana. Nelle immagini dipinte si potranno ritrovare i più noti edifici, monumenti, musei, campi e canali della città che già da tempo si trova nell’attenzione dell’artista. A testimonianza di tanto stanno le mostre inaugurate nella galleria d’arte di Galaţi, Romania (2010), alla Galleria Ring di Legnica, Polonia, nell’ambito del Festival mondiale di caricatura Satyrycon ed al Centro Europeo della Caricatura di Krushoutem, Belgio 2011.

L’artista di Galaţi Florian Doru Crihană (n. 1958) è laureato della Facoltà di Architettura Navale, promozione 1984. Ha sostenuto durante gli anni oltre 40 mostre personali, tra le quali ricordiamo „Bankartoons” 1998, „Nuduri/Nudi” 2008, „Portrete/Ritratti” 2009, „Veneția/Venezia” 2010, „Titanic” 2011, „Turnul Eiffel/La Torre Eiffel” 2012, „Brugge – o impresie satirică/Brugge – un’impressione satirica”, „21 de secole şi Sfârşitul Lumii/21 secoli e la fine del mondo” 2013. Le mostre sono state organizzate al Museo della Caricatura di Varsavia (Polonia), alla Casa dell’umore e della satira Gabrovo (Bulgaria), al Museo d’arte moderna di Goslar (Germania), al Centro Europeo della caricatura di Kruishoutem (Belgio), al Museé de la Caricature Vianden (Luxembourg) ecc.

La mostra è realizzata con il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest e potrà essere visitata tutti i giorni, nella Piccola Galleria dell’Istituto Romeno di Venezia di Cannaregio 2211, fino al 2 ottobre 2014, tra le ore 10.00–13.00 e 15.00–19.00. L’entrata è libera

Per ulteriori dettagli:
Alexandru Damian, coordinatore progetti arti visive
Tel. +39.041.524.2309
http://veneziagallery.wordpress.com/
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Palazzo Correr - Cannaregio 2214 (Campo Santa Fosca)
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lunedì 15 settembre 2014

Festival Altrerisonanze 2014


Festival Internazionale "Altrerisonanze - dall’antico al moderno"
terza edizione: 28 settembre - 4 ottobre 2014

“Si è conclusa con grande successo la seconda edizione del festival Altrerisonanze – dall’antico al moderno, che si è svolta tra il 3 e 10 novembre, organizzata dall’Accademia di Romania e l’Associazione Aliusmodum. Successo e notorietà annunciati già dalla prima edizione, nel 2011; invece nel 2013 la collaborazione tra vari enti ha fortificato un festival internazionale che rappresenta le tradizioni musicali dal barocco fino agli inizi del XX secolo dell’Italia, Francia, Germania, Austria, Spagna e Romania.” (Raisa Ambros - PiùCulture)
Sull'onda del successo delle prime due edizioni, fatto riconosciuto anche dalla stampa, il Festival Internazionale "Altrerisonanze - dall’antico al moderno" propone anche nel 2014 un viaggio tra la tradizione musicale di diverse culture europee, partendo dall'epoca barocca per giungere fino all'inizio del XX secolo. Questo percorso verrà realizzato grazie ad artisti di valore provenienti principalmente dalla Romania e dall'Italia. Avendo anche quest'anno a disposizione la collaborazione di musicisti di primo rango, accanto anche ad altre associazioni musicali italiane (Incontri Mediterranei di Orte, Continuo Records, Musicarte La Bottega), il festival include tre concerti differenti in tematica e organico, ma sempre sulla scia ideale delle edizioni precedenti, spaziando dalla musica antica fino a giungere ai giorni d'oggi.

1) domenica 28 settembre 2014 - ore 21:00
Oratorio del Caravita - Via del Caravita 7A - Roma
"Il Titano"
Theodor Rogalski - Due danze rumene (arrangiamento “a parti reali” per ensemble da camera di Andrea Riderelli, in prima audizione assoluta)
Gustav Mahler - Sinfonia nr. 1 in Re Maggiore (arrangiamento “a parti reali” per ensemble da camera di Andrea Riderelli, in prima audizione assoluta)

ensemble altrerisonanze
Andrea Riderelli - direttore

“Più di 300 persone nella serata d’apertura del festival all’Oratorio del Caravita, con il concerto Das wunderhorn – Il corno magico – che propone, con l’occasione del centenario della nascita di Constantin Silvestri, un parallelo tra le influenze popolari transilvane della musica del compositore e direttore d’orchestra rumeno: nella suite “Danze popolari rumene dalla Transilvania”, fino a quelle austriache della Quarta Sinfonia in Sol Maggiore di Gustav Mahler.” (Raisa Ambros - PiùCulture)
Queste sono le parole scritte dopo il concerto dedicato a Mahler e a Silvestri del Festival Altrerisonanze dell'anno scorso. Dopo la trascrizione per ensemble da camera della Quarta Sinfonia di Gustav Mahler, viene ora proposta in prima audizione assoluta e a 120 anni da quando gli venne attribuito il titolo de "Il Titano - poema sinfonico in forma di sinfonia", la versione "tascabile" della Prima Sinfonia dello stesso autore sempre nella realizzazione di Andrea Riderelli. Ricchissima di colori, suggestioni e passione, il lavoro restituisce il carattere "naturalistico" tipico della prima fase sinfonico-liederistica della creazione del compositore austriaco. Alla sinfonia mahleriana le si accosta la trascrizione - sempre per lo stesso organico da camera - delle Danze Rumene di Theodor Rogalski, compositore, direttore d'orchestra e pianista rumeno che rappresenta un nome di riferimento per l'evoluzione della cultura musicale rumena della prima metà del XX secolo di cui si celebrano quest'anno i 60 anni dalla sua scomparsa.
Protagonista è l'ensemble altrerisonanze, nato nel 2009 per arricchire l'idea della complessità e completezza della musica e per dedicarsi esclusivamente alla musica della fine del XIX secolo e del XX secolo. Membro fondatore è Andrea Riderelli che, nella duplice veste di compositore e direttore, desidera proporre al pubblico un repertorio particolare, non banale e ancora non ben conosciuto, cercando di infrangere quella ostilità che negli ultimi cinquant'anni si è venuta a creare verso la troppo generica e abusata dicitura "musica contemporanea".
In questo senso, lo scopo primario dell'ensemble altrerisonanze - costituito da musicisti estremamente validi, con numerose presenze sulle più importanti scene musicali - è quello di studiare, approfondire e portare al pubblico parte del repertorio di fine Ottocento e del Novecento cosiddetto "storico". In ciò si inquadrano le riorchestrazioni a parti reali per ensemble da camera delle due sinfonie di Gustav Mahler (Prima e Quarta), di lavori di Richard Strauss accanto, ovviamente, a opere del repertorio moderno rumeno rappresentate da compositori come Constantin Silvestri e Theodor Rogalski.

2) mercoledì 1 ottobre 2014 - ore 20:00
Accademia di Romania - Sala Esposizioni - Viale delle Belle Arti 110 - Roma
...solo per il cembalo...
J.S. Bach - Album per Anna Maddalena Bach
Chr. Petzold - Suite per clavicembalo in Sol maggiore

Cipriana Smarandescu - clavicembalo

Dopo la celebrazione, lo scorso anno sempre presso l'Accademia di Romania, del 20° anniversario dall'istituzione della classe di clavicembalo dell'Università Nazionale di Musica di Bucarest tramite un recital di clavicembalo a quattro mani, il concerto di quest'anno desidera presentare in anteprima un'altra pagina riguardante la scuola di clavicembalo di provenienza rumena: la realizzazione del secondo Compact Disc solistico della clavicembalista Cipriana Smarandescu. Il programma del recital proposto - e implicitamente della registrazione - porta avanti l'idea del primo CD della solista ("Invenzioni, Sinfonie e Sei Piccoli Preludi di J.S. Bach"), includendo sia lavori del Cantore di Lipsia, come pure quelli dei suoi figli e dei suoi discepoli raggruppati dell'Album per Anna Maddalena Bach e la Suite in Sol Maggiore di Christian Petzold.
Al di là degli apprezzamenti positivi per il suo primo Compact Disc, Cipriana Smarandescu a nuovamente confermato il suo valore nei numerosi concerti in Italia, Romania, Spagna, Francia, Svizzera, Germania, Olanda, Belgio e attraverso le recenti apparizioni sulla scena, in concerti e registrazioni speciali della stagione della Società Rumena di Radiodiffusione di Bucarest (accanto all'Orchestra da Camera Radio), nel quadro del recital del Centro Europeo per gli Studi di Musica e Acustica di Lugano, nel concerto "...la Pasqua in Musica..." e nel Festival Propatria a Roma
nella masterclass "...non solo bach..." di Anguillara (in qualità di docente), come anche di solista. Due estratti dalla stampa:
“A suscitare momenti di pura spiritualità è stato uno strumento speciale splendidamente suonato da una musicista che riteniamo di raro talento.”
(Federico Carabetta - Abitare a Roma)
"Nei due concerti per clavicembalo, Cipriana Smarandescu ha incantato il pubblico con la raffinatezza degli abbellimenti, con cadenze e improvvisazioni, tutte realizzate a un altissimo livello tecnico." (Cleopatra David - Actualitatea Muzicala)

3) sabato 4 ottobre 2014 - ore 20:00
Accademia di Romania - Sala Conferenze - Piazza José de San Martin 1 - Roma
...viaggi musicali...

G. Sammartini - Concerto per clavicembalo, 2 violini e basso in La maggiore
J.S. Bach - Concerto per violino ed archi in sol minore BWV 1056
M. Blavet - Concerto per flauto traversiere, 2 violini e basso in la minore
G.Ph. Telemann - Ouverture-Suite in Do maggiore "La Bouffone" TWV 55:C5

Cipriana Smarandescu - clavicembalo
Mauro Lopes Ferreira - violino
Pierluigi Tabachin - flauto traversiere
ensemble aliusmodum

Un "concerti di concerti" strumentali barocchi è la proposta per la chiusura del festival di questo anno anche grazie al fatto che lo scorso anno il concerto dell'ensemble barocco aliusmodum ha riempito completamente la sala dell'Accademia di Romania. Un programma estremamente attraente che, nell'interpretazione di solisti di classe, nel 2013 si scrivesse:
"Il concerto Viaggi musicali, dedicato al barocco europeo, con un “concerto di concerti” dove si alternano il flauto traverso, violino o clavicembalo insieme agli archi, ha riempito la Sala Concerti dell’Accademia di Romania nella serata di mercoledì, 6 novembre. Poco prima dell’inizio, per gli spettatori in piedi sono state portate delle sedie e così la sala è diventata quasi doppio. Il pubblico appassionato i musica classica, di qualità, era composto in gran parte dagli italiani che non potevano mancare una performance di alto livello. Il concerto ha culminato con il celebre Quinto Concerto Brandeburghese di Johann Sebastian Bach, sostenuto da Pierluigi Tabachin al flauto traversiere, Mauro Lopes Ferreira al violino barocco e Cipriana Smarandescu al clavicembalo insieme all’ensemble Aliusmodum.” (Raisa Ambros - PiùCulture)
Per l'edizione 2014 del festival, vengono proposti concerti strumentali per clavicembalo, violino o flauto traversiere e ensemble di archi del periodo barocco, firmati da Giuseppe Sammartini, Blavet e Bach, insieme a una suite di Telemann. I protagonisti saranno i membri dell'ensemble aliusmodum, gruppo che proprio quest'anno compie i suoi primi 10 anni di attività. Dal 2004, infatti, l'ensemble aliusmodum svolge un'intensa attività concertistica che si è concretizzata prima di tutto attraverso le stagioni di concerti sostenute a Roma, organizzate con la collaborazione dell'Accademia di Romania, ma anche con le presenze nei prestigiosi cartelloni dell'Oratorio del Gonfalone, RAI Radio3 o altre stagioni e festival dedicati alla musica antica a Roma, Bevagna, Orte, Gallese, Anguillara etc. I membri e i solisti dell'ensemble aliusmodum hanno collaborato nel corso degli anni con musicisti e gruppi di levatura internazionale del calibro di Jordì Savall, Rinaldo Alessandrini e Concerto Italiano, Café Zimmermann, suonando su strumenti originali o loro copie filologiche più fedeli allo spirito e alle tecniche di costruzione dell'epoca barocca, fatto questo che vuole restituire anche un'importante parte del suono e della magia dell'epoca barocca.

[ingresso libero]
info: www.altrerisonanze.it - www.accadromania.it
www.ibaroque.it

domenica 14 settembre 2014

Transilvania văzută de fotografi din Moldova


În luna mai Şcoala Fotografică Roman Ribaleov din Chişinău, Moldova,  a făcut un voiaj fotografic în Transilvania. 20 de fotografi au realizat mii de fotografii excepţionale în Cluj, Sibiu, Braşov şi alte locuri renumite printre care Muzeul Mineritului de sare Salina Turda, rezervaţia naturală Cheile Turzii, si multe alte locuri interesante.

 Din această călătorie fotografii au realizat un video trailer:




Din 21 octombrie până pe 4 noiembrie fotografii din Moldova vor fi în Italia pentru a vizita si explora Veneţia, Milano si alte oraşe, si cauta sponsori pentru organizarea unei expoziţii fotografice pentru diaspora româna si moldoveneasca din Italia.

Dacă cineva poate să contribuie si sa ajută cu organizarea expoziţiei, contactaţi dl. Liubomir Turcanu
(liubomir.turcanu@gmail.com) .

L’immigrazione in versi col nuovo libro di Elena Nemes

VALGANNA

Nella splendida cornice di Villa Cesarina a Valganna, il nuovo libro “Pensieri sparsi” della poeta romena

Nella splendida cornice di Villa Cesarina, a Valganna, arriva il nuovo libro “Pensieri sparsi” della poetessa romena Elena Nemes, la prima a raccontare l’immigrazione in versi.
Il libro verrà presentato all’interno della rassegna “Arte, Storia e Risorgimento” (20 settembre alle ore 15), evento ideato in occasione dell’anniversario della Breccia di Porta Pia.
Attraverso 30 poesie in italiano, con una versione anche in romeno a cura dello scrittore Alexandru Toma, la poetessa Elena Nemes mette in luce la storia della famiglia approdata in Italia nel 1991. Una storia di ambizione e tenacia di una madre che dedica al figlio tutte le energie per affrontare la difficile integrazione. Edito da Brignoli Edizioni, il libro di Nemes parla in maniera coinvolgente dii sacrifici lavorativi e dolori personali ma anche di sentimenti, spiritualità e amore per la vita.
Forte nei versi di Nemes anche l’eco della terra madre, le sue poesie sono state pensate e scritte in italiano ma riemergono in romeno nello stesso libro grazie alla libera traduzione dello scrittore romeno Alexandru Toma. Quelle di Toma, che non conosce l’italiano, sono "nuove poesie” perché non traducono ciò che hanno trovato ma, cogliendo il senso profondo dei versi originali, arricchiscono con nuova rima e metrica i sentieri intrapresi dalle poesie di Elena Nemes. Il libro diventa così un dialogo a distanza tra due poeti: una romena ormai italiana e un romeno ancora in Romania.
Le poesie per Elena Nemes sono anche un mezzo per comunicare a distanza con altre persone, con gli altri romeni in patria (per questo il desiderio di traduzione in romeno), alle quali ha voluto confidare il proprio vissuto, i sentimenti e l’esperienza di vita. Non ha voluto farlo in modo simbolico, metaforico o con altri sottintesi, ma con la semplicità del loro fluire, poesie nate così come vengono. Non si propone di trasmettere qualcosa in particolare, ma solo di confessarsi, mettendo sulla carta quello che chiama "Pensieri sparsi", vale a dire brevi meditazioni che non sono state né scritte né ordinate cronologicamente. Lo ha fatto in questo modo non per comodità, ma per slegare l'evento dal momento in cui è accaduto. Questo, perché neanche nella vita gli eventi si svolgono secondo un modello o un tempo specifici e neppure iniziano o finiscono in tal modo.
Sono oltre mille gli scrittori e poeti stranieri che hanno scelto l'italiano come nuova lingua per le loro opere letterarie (stime di Angelo Ferracuti, curatore del libro “Permesso di soggiorno: gli scrittori stranieri raccontano l'Italia") ma il numero è destinato a salire grazie al rafforzamento dell'integrazione culturale negli ultimi anni.
8/09/2014

Fonte: VareseNews

Burse de cercetare şi formare postuniversitară şi postdoctorală "Nicolae Iorga" la Institutul Român de Cultură și Cercetare Umanistică de la Veneţia‏

Agenţia de Credite şi Burse de Studii a anunţat lansarea programului de burse de cercetare şi formare postuniversitară şi postdoctorală "Nicolae Iorga" la Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica din Veneţia pentru anul universitar 2014-2015. Bursele se acordă în domeniile istorie şi ştiinţe sociale, arheologie, arhivistică, biblioteconomie, filologie clasică şi modernă, istoria artei şi arhitectură, literatură şi studii literare, arte, ştiinţe economice şi ştiinţe exacte, pentru o perioadă de minimum două luni consecutive şi maximum doi ani universitari consecutivi.

Pot participa la concurs cetăţenii români cu domiciliul stabil în România, care provin din instituţii de învăţământ acreditate (în condițiile prevăzute de Regulament), au cunoștințele lingvistice necesare și pot face dovada obţinerii acceptului de coordonare a proiectului pe durata stagiului de cercetare/formare, din partea unui profesor român /profesor din Italia specialist în domeniul în care se solicită bursa.

Termenul limită de depunere a candidaturilor este 30 septembrie 2014.

Informații detaliate pot fi găsite pe site-ul www.roburse.ro.

Progetto Sve nella capitale Romena sull'infanzia. 3 volontari per progetto già approvato.


Venerdì 12 Settembre 2014

Per conto di un nostro consolidato partner romeno stiamo cercando 3 volontari interessati ad un progetto del Servizio Volontario Europeo che avrá luogo nella capitale della Romania, Bucarest, e nel villaggio di Panatau. In questo secondo caso possono essere comunque previste giornate a Bucarest, dove ha sede AMURTEL, l'Organizzazione Coordinatrice del progetto.

Il progetto é unico, ma le sedi sono appunto due, entrambe scuole materne e dopo-scuola per bambini disagiati o con lievi problemi di disabilitá. Due volontari opereranno a Bucarest (due italiani), tre a Panatau (1 italiano, 1 spagnolo e 1 portoghese), ma vi saranno occasioni in cui i 5 volontari previsti dal progetto lavoreranno insieme.

Temi principali di questo progetto dal titolo "Whispering to Wild Horses" sono infanzia ed educazione, con particolare attenzione al metodo formativo olistico neoumanistico. A questo proposito, i volontari riceveranno in loco un breve training sul metodo olistico e come applicare all'educazione infantile arte e yoga, tra le altre cose.
Inoltre, i volontari avranno modo di cooperare all'interno dell'associazione AMURTEL e di imparare come si lavora nell'ambito del project management.

Infine, i volontari potrebbero essere coinvolti anche in progetti dedicati all'ecologia e alla puericultura e avranno modo di seguire un corso di yoga.

Il progetto, della durata di 1 anno, partirá ad inizio ottobre 2014.
Si tratta di un progetto GIÁ APPROVATO e finanziato, quindi i candidati selezionati avranno la certezza di partire.

Possono candidarsi tutti i giovani dai 18 ai 30 anni, ma saranno privilegiati i ragazzi e le ragazze SENZA LAVORO da almeno un anno e, in genere, i candidati considerati giovani con minori opportunitá ("fewer opportunities") in uno dei seguenti campi: economico, sociale, fisico, culturale, geografico, medico secondo le direttive qui riportate (scrivere nel questionario a quali categorie si appartiene):
http://www.salto-youth.net/rc/inclusion/

Se, quindi, siete disoccupati di lungo corso o avete difficoltá economiche oppure avete problemi fisici o, ancora, provenite da famiglie divise o da etnie differenti oppure se vivete su un'isola o in centri rurali o piccoli centri isolati oppure avete problemi di salute sarete privilegiati per questo progetto in quanto considerati "giovani con minori opportunitá", appunto.
Nel questionario troverete una domanda dedicata a questo argomento.

Come sempre per lo SVE (18 - 30 anni) targato Erasmus+, il viaggio A/R é almeno in parte coperto (leggere pag. 78 della Guida a Erasmus+: https://dl.dropboxusercontent.com/u/16671764/erasmus-plus-programme-guide_it.pdf), mentre vitto e alloggio sono pagati in toto, cosí come l'assicurazione ed un corso base della lingua locale. Previsto anche un pocket money mensile (leggere pag. 83 della Guida a Erasmus di cui sopra).
Pocket money per questo progetto in Romania: 60 euro al mese.

Se interessati, inviateci CV in inglese, questionario in inglese in allegato ed una vostra foto a parte (NON tipo fototessera) attraverso il form sottostante

Se avete problemi con il form inviate tutto a infosve(at)scambieuropei(punto)com inserendo in oggetto l'oggetto che trovate nel form entro il 19 settembre 2014

Nella parte motivazionale del questionario spiegate bene perché volete fare l'EVS (European Voluntary Service), perché vorreste fare volontariato all'estero, quali sono i motivi che vi spingono a far domanda per QUESTO PROGETTO IN PARTICOLARE, cosa pensate di imparare da questa esperienza, cosa credete di poter dare come contributo all'Organizzazione Ospitante e perché sareste il candidato ideale. Inutile scrivere risposte e motivazioni di poche righe e dove non sono specificate dettagliatamente le ragioni che vi spingono a far domanda per questo progetto (EVITANDO di dire semplicemente che si vuole lasciare l'Italia e/o che si vuole vivere nel Paese ospitante): senza forti motivazioni la HO non vi prenderebbe in considerazione, quindi fate attenzione. Risposte generali e senza le specifiche motivazioni per la partecipazione a questo particolare progetto NON saranno prese in considerazione. Fatevi aiutare dalla descrizione del progetto quando scrivete le vostre motivazioni per il singolo progetto.

ATTENZIONE: Rispondete in maniera completa ed esaustiva a tutte le domande dell'application form. In caso contrario, la vostra domanda non sarà presa in considerazione in quanto carente di motivazioni.

Solo le candidature COMPLETE saranno prese in considerazione.
Ricordate di indicare il codice del progetto e la dicitura "Sending Organisation Scambieuropei" nell'oggetto dell'e-mail.

CANDIDARSI SOLO INVIANDO TUTTA LA DOCUMENTAZIONE RICHIESTA:
- cv in inglese
- questionario da compilare in inglese
- 1 foto (NON tipo fototessera, bensí spontanea)

I progetti di Scambieuropei sono riservati ai soci dell'Associazione. Qui le informazioni sul tesseramento 2014 (vale sino a fine dicembre 2014 per tutti i programmi supportati da Scambieuropei):
http://www.scambieuropei.info/associazione/tesseramento

Di seguito la descrizione completa del progetto ed il link alla descrizione dell'Organizzazione Ospitante.
Da leggere con attenzione prima di compilare il questionario.

Project code / EVS accreditation number: 2012-RO-29
Project title: "Whispering to Wild Horses"
Hosting Organisation: Asociatia de ajutor AMURTEL Romania
Sending Organisation: Associazione Scambieuropei
Project dates: 01.10.2014 – 30.09.2015
Location: Bucharest (Romania)
Themes: Children, Art and culture, Anti-discrimination
Host Organisation description: http://europa.eu/youth/vp/vol_


HOST ORGANISATION
Our aims are to improve the quality of life for those at risk of social exclusion, with a special focus on women and children, and to assist the victims of natural and man-made disasters. We believe that the best assistence is that which encourages and enables people to develop themselves, and therefore we emphasize educational programs, and programs that lead towards socio-economic indepedence. We apply principles of Neohumanist education (creativity, ecological awareness, positive thinking) in all of our educational projects with children and youth.
Main ongoing projects include:
- "Gradinita Rasarit” ("Sunrise"): 2 alternative Neohumanist kindergartens promoting inclusive education of children with special needs, ecological awareness, creativity, building self esteem and emotional intelligence.
- "Izvorul Sperantei" ("Fountain of Hope)”: an afterschool center serving 25 disadvantaged primary school children from the rural village of Panatau. Children receive a hot meal, help with homework and extracurricular activities. In the summer, a self-run club for youth will be held in the center.
- "Familia AMURTEL" ("AMURTEL Family"): an alternative residential placement center for 18 abandoned children in the rural village of Panatau

PROJECT AIM
The goal of this project will be to provide volunteers with personal development opportunities and practical skills needed to connect effectively and empathetically with children across language and cultural barriers, while sharing talents that help the children express and control their energy in constructive ways. The metaphor of the horse whisperer has been chosen for the project’s title, as a horse whisperer is someone who has an intuitive ability to connect with wild horses and to tame them with love and understanding so that the horse can be harnessed by a rider.
Some volunteers will work in Fountain of Hope After School Center, the others in Gradinita Rasarit/Sunrise Kindergarten

ACTIVITIES FORM THE VOLUNTEERS
The main role of the volunteers on a daily basis in the projects is as an enrichment assistant, providing extra educational activities for the children in our educational projects in coordination with the main educational staff. Volunteers will be trained in providing creative enrichment activities according to their abilities to the children of the Fountain of Hope After School Center and the Gradinita Rasarit Kindergarten.
In recent years, we have observed in the children we work with, an increase in difficulties with concentration, hyperactivity and underdeveloped social skills that result in chaotic play, aggressivity, lack of empathy and other challenging behaviors. From a neurological standpoint, these behaviors often indicate that a child is dysregulated, having surpassed his ability to integrate stimulation within a manageable threshold. As it takes a regulated adult to help a dysregulated child return to a regulated state, our “horse whisperer” volunteers will first learn to tame and calm their own internal “wild horses” by being introduced to stress management techniques based on breathing exercises, positive thinking, reframing, conflict resolution and yoga and meditation techniques. They will also be encouraged to discover and express talents so that they can find ways to redirect the children’s “wild” energy with fun, non-formal education techniques. They will the share this experience with the children so that they can also become “horse whisperers” as well and control their own “wild horses”. They will also have opportunities to learn progressive, holistic education techniques and practical organizing skills that will enhance their employability in the fields of social services, education or NGO work.

LEARNING OPPORTUNITIES
The specific objectives for the volunteers are:
1. To identify personal talents and interests that are then structured into thematic extracurricular learning projects, artistic and sports activities for the children
2. To provide volunteers with personal development tools as well as holistic innovative holistic education techniques from Neohumanist education through interactive workshops that cover topics such as yoga, communication, language acquisition with children, cooperative games, outdoor education, diversity training,
3. To stimulate local community participation and volunteer spirit by involving children in designing and implementing active citizenship initiatives for their community
4. To develop their own and children’s life skills and cooperative skills through outdoor experiential adventures and other games and practical activities with the children
5. To provide volunteers with career building skills including professional management skills and experience in designing and implementing projects with the children, including project design, budgeting, lesson planning, evaluation and reporting.

FEWER OPPORTUNITIES
At least one of the selected volunteer needs to be a young person with fewer opportunties (http://www.salto-youth.net/rc/inclusion).

This project will particularly work on helping the unemployed volunteers to gain professional experience in their fields of study both through seminars we offer and the practical experiences gained during the service. The mentor will also help to support career development by identifying talents, interests and existing strengths when creating the learning plan, and finding ways to best put these into action during the service.

SUPPORT
Besides personal mentorship, volunteers will receive training and experience in Neohumanist Education, children's yoga, project management, cooperative games, outdoor education, diversity education, working with children with special needs or trauma histories and Romanian language.

VOLUNTEERS' PROFILE
AMURTEL will be selecting in total 3 participants from Italy, 1 from Spain and 1 from Portugal, for a total of 5 volunteers. In Bucharest we would prefer to host 2 volunteers that speak the same language (so 2 Italian candidates) as younger children may otherwise get confused from too many languages being introduced simultaneously. The Fountain of Hope will have a more diverse team with one Italian, one Portuguese and one Spanish volunteer.
Though AMURTEL does not require any educational qualifications, experience in working with children, or within NGOs is valued, and the profile of an ideal candidate includes:
− strong interest in working with children
− good working knowledge of English
− basic computer literacy and social networking skills
− sense of community service
− interest in yoga, personal development or ecological lifestyle
− sense of responsibility
− willingness to learn
− clean police conduct certificate
Particular assets that we value are include:
− creative and / or artistic skills
− sports skills
− entrepreneurial skills or strong interest
− interest or experience in organic gardening or permaculture
− experience (volunteer, professional) or background in social work
− experience in working with children
− experience in yoga or meditation
− interest in healthy lifestyle
− vegetarian / non-smoking

ACCOMMODATION
In Panatau, the volunteers working at the afterschool will will stay in the “Bucur Obor” house, rented by the association within walking distance of the Familia AMURTEL home, so no public transportation is needed there, except for when travelling to Bucharest for EVS project work. In Bucharest the volunteers will live in an apartment owned by the association, sharing a room with a maximum of one other volunteer. They will take breakfast and lunch at the kindergarten during the weekdays, but receive a food allowance to cover meals in the evenings and weekends. They will receive a monthly public transportation subscription for the bus and metro to be able to travel between the kindergarten and the apartment..
The volunteers staying in Panatau will eat breakfast and dinners at Familia AMURTEL or at home depending on preferences and lunch at the Fountain of Hope during the weekdays. They will receive a food allowance for extra personal food items besides those served collectively. The food served in both the kindergartens and the Fountain of Hope is lacto-vegetarian, and volunteers are informed and express consent to this condition during the interview process, though of course they are free to eat other food outside of the projects. They will have access to wireless internet in both the Fountain of Hope and Familia AMURTEL, can use Skype, and will have an allowance for mobile phone credit

Fonte: Scambi europei

Pescara-Milano raddoppia con Alitalia e dal 2015 si vola in Romania

Da luglio ci sarà anche Bucarest tra le tratte disponibili. Una novità importante che premia lo scalo abruzzese

A conferma della buona tenuta del traffico passeggeri registrata nell’aeroporto d’Abruzzo nel corso del 2014 e delle positive prospettive di crescita dello scalo, si annunciano due importanti novità dell’offerta commerciale: il raddoppio del volo Pescara – Milano Linate e l’apertura, a partire dalla stagione estiva 2015, di un nuovo collegamento bisettimanale con l’aeroporto di Bucarest Otopeni.
A partire dal 26 ottobre 2014, in coincidenza con l’inizio della stagione invernale 2014 – 2015, al tradizionale volo Alitalia “mattino – sera” si aggiungerà un nuovo volo con partenza da Milano Linate alle 14 e rientro da Pescara alle 16. I voli saranno operati da Alitalia, dal lunedì al venerdì, con moderni aeromobili Embraer 175/190 da 88 – 100 posti. La disponibilità di questo secondo volo nella fascia oraria pomeridiana consentirà una maggiore scelta dell’orario di rientro a Pescara o di arrivo a Milano per la clientela abruzzese e l’offerta di un comodo collegamento diretto, fruibile anche dalla clientela “business” in partenza da Milano per brevi permanenze nella nostra regione. Il raddoppio della frequenza del volo consente inoltre di poter sfruttare, con grande facilità e a prezzi particolarmente vantaggiosi, la disponibilità di voli in connessione presso l’aeroporto di Milano Linate per destinazioni finali quali Amsterdam, Londra Heathrow e Londra City Airport, Bruxelles, Parigi Charles de Gaulle e Parigi Orly, Francoforte.
Inoltre, a partire dal 27 luglio 2015, la compagnia aerea Wizz Air collegherà tutto l’anno le città di Pescara e Bucarest due volte a settimana, nei giorni di lunedì e venerdì, con aeromobili Airbus A320 da 180 posti. Viene così ad essere soddisfatta la richiesta di un volo diretto, sollecitata da imprenditori, operatori turistici e residenti di nazionalità rumena, interessati alle prospettive di lavoro o attenti alle opportunità di svago e vacanza offerte dal collegamento aereo con il paese danubiano.
Wizz Air è il principale operatore a basso costo dell’Europa dell’est. Compagnia aerea in forte espansione, dispone di una flotta di 53 aeromobili Airbus A320 di recente costruzione ed ha in ordine altri 59 aeromobili della stessa famiglia Airbus A320/A321. La rete dei collegamenti è estesa a 104 destinazioni in 36 paesi. Quest’anno ha trasportato oltre 15 milioni di passeggeri.
Il presidente Laureti esprime soddisfazione per queste novità che vanno nella direzione indicata dal piano industriale: «In questo rinnovato rapporto con la Regione Abruzzo che ha svincolato i fondi necessari alla ricapitalizzazione della società, bloccati da mesi, Saga ha risposto concludendo positivamente una trattativa avviata con la manifestazione di interesse pubblicata lo scorso mese di febbraio, in linea con le aspettative di molti abruzzesi e dello stesso presidente della Regione Abruzzo che auspicava un collegamento aereo affidabile e continuativo tra le città di Pescara e Bucarest»-
10 settembre 2014

Fonte: Il Centro Geolocal Pescara

Orfani bianchi! Il costo drammatico delle badanti

11/09/2014

Famiglie distrutte, bambini suicidi. Del calvario in patria delle nostre badanti non sappiamo nulla

Lidia Baratta

Disegni fatti dagli orfani bianchi romeni. In quello di sinistra è scritto: “Mamma ti voglio bene, ero sconvolto quando mi hai lasciato da solo”

Si svegliano una mattina. E le loro mamme non ci sono più. Partite. La maggior parte verso l’Italia. A fare le badanti, a prendersi cura dei nostri vecchi e dei nostri figli. Mentre i loro vecchi e i loro figli restano da soli, in Romania, Moldavia, Ucraina, Polonia o Russia. Da un lato l’Italia che invecchia ogni giorno di più, dove le famiglie – tantomeno lo Stato – non si occupano più della famiglia. Dall’altra i Paesi dell’estremo Est dell’Europa, dove invece le famiglie si sgretolano per risolvere i problemi delle nostre.
I figli a distanza crescono con i padri, le nonne, le zie, i vicini di casa o addirittura da soli in istituti per minori. “Orfani bianchi”, li chiamano: secondo l’Unicef sono almeno 350mila in Romania, 100mila in Moldavia. E spesso la separazione dalla madre è troppo dolorosa, l’attesa troppo lunga da sopportare. Nei casi meno drammatici, questi bambini finiscono per essere depressi, sviluppano dipendenza dalle droghe o dall’alcol, o prendono la strada dell’illegalità. Nei casi più drammatici si tolgono la vita, anche a dieci, undici, dodici anni. «Un gesto estremo», spiega Silvia Dumitrache, presidente dell’Associazione donne romene in Italia, «credendo che sia l’unico modo per far tornare le mamme a casa». Quanti siano i suicidi tra gli orfani bianchi non si sa con precisione. Non esiste alcuna statistica, né il governo romeno si occupa del fenomeno (basti pensare che in Romania un ministero per i Romeni nel mondo esiste pure, ma non ha neanche un anagrafe degli emigrati e ora ha chiesto alla Chiesa ortodossa di aiutarlo nel censimento). «Io ho contato almeno 40 suicidi di bambini negli ultimi anni», racconta Silvia, «poi mi sono fermata, non ce la facevo ad andare avanti».
Le badanti in Italia sono più di un milione e seicentomila (dati Censis): più di quattro quinti sono donne, e oltre il 77% è straniero, in maggioranza romene, seguite da ucraine, filippine, moldave, marocchine, peruviane, polacche e russe. Donne che lasciano tutto, figli compresi, per garantire alle famiglie a distanza una vita migliore. I mariti perdono il lavoro, e loro partono. È il mercato dell’assistenza familiare che le cerca. Le vediamo guidare sotto braccio i nostri vecchi, accompagnarli negli ultimi anni della loro vita, occuparsi di quello di cui non vogliamo (o possiamo) più occuparci. Ma di quello che si sono lasciate alle spalle, delle famiglie che hanno salutato a migliaia di chilometri di distanza per prendersi cura delle nostre sappiamo poco o nulla.
«Diaspora romena», la chiama Silvia Dumitrache, che a Bucarest faceva la redattrice in una rivista culturale. «È un fenomeno che ha a che fare con l’emigrazione economica, ma anche con l’emancipazione della donna romena», spiega. «In Romania, soprattutto nel Nord del Paese, molti uomini hanno problemi di alcolismo e finiscono per diventare violenti. Così le donne fuggono in Italia a lavorare, magari svengono per stanchezza, ma non sotto le botte dei mariti. Chi paga le spese di queste situazioni sono i bambini che restano con le nonne o con le zie, ma senza le mamme». Secondo Unicef, il numero dei minori lasciati a casa (left behind) in Romania sarebbe pari al 7% della popolazione romena tra gli 0 e i 18 anni. Più della metà (52%) vive nelle zone rurali, dove è più frequente che siano le madri a partire, contrariamente alle grandi città dove più spesso è il padre ad allontanarsi; e più della metà ha meno di dieci anni.

La separazione dalla madre è troppo dolorosa, così i bambini decidono di togliersi la vita

Il fenomeno non è nuovo in Romania, dove durante la dittatura comunista esistevano i cosiddetti «bambini con la chiave al collo», chiamati così perché passavano il loro tempo davanti alle porte delle loro case con la chiave appesa al collo, in attesa che i genitori rientrassero dopo una giornata di lavoro. Quella generazione, spiegano gli esperti, è la stessa che oggi emigra lasciando i figli a casa pensando che «così come è stato per loro in passato, il compito del genitore sia quello di sostenere i figli da un punto di vista materiale proprio perché sono stati abituati a una distanza emotiva e a volte anche fisica dei genitori». Ma Silvia Dumitrache ha anche un’altra spiegazione: «Ceausescu emanò un decreto in cui impedì l’aborto», racconta, «nacquero i cosiddetti decrezei, bimbi non voluti cresciuti con poco affetto, non abituati a una genitorialità presente. Per questo rimangono molti bambini da soli in Romania e in altri Paesi no, per questo molti bambini si tolgono la vita in Romania e in altri Paesi no. C’è questa sofferenza accumulata. È come una malattia. Resta da chiedersi che genitori saranno a loro volta questi “orfani bianchi”».
Solo in Italia i romeni sono più di un milione (di cui oltre la metà donne), circa quattro milioni in tutta Europa. Silvia è una di loro, stabilitasi nel nostro Paese, a Milano, undici anni fa per curare suo figlio. Finché una sera del 2010 in tv vede una documentario, Home Alone. A Romanian Tragedy, che racconta la storia di tre bambini suicidi in Romania dopo la partenza delle madri per l’Italia. Tre bambini che un giorno, dopo la scuola, si sono impiccati.

IL TRAILER DI HOME ALONE. A ROMANIAN TRAGEDY


«Davanti a quelle immagini ho capito che dovevo fare qualcosa», racconta Silvia, «così prima ho creato un gruppo su Facebook per cercare di attirare l’attenzione dello Stato su questi eventi disastrosi, poi grazie alle conoscenze che avevo in Romania è partito il progetto “Mamma ti vuole bene”, in romeno “Te iubeste, mama!”». Tramite la rete delle biblioteche nazionali romene, molti paesi e città romene si sono popolate di postazioni Internet da dove i bambini rimasti soli possono collegarsi gratuitamente via Skype per parlare, e guardarsi, con le mamme a distanza. Silvia è appena tornata dalla Romania, dove ha fatto il giro di alcune delle biblioteche che hanno aderito al progetto. Un gruppo di bambini le ha dato dei disegni da consegnare alle madri in Italia. Uno di loro non sa neanche dove sia la mamma. Quando ne parla Silvia non riesce a non commuoversi. In uno dei disegni c’è scritto: «Mamma ti voglio bene. Ero sconvolto quando mi hai lasciato da solo». E ancora: «Cara mamma, mi manchi molto da quando te ne sei andata»; «è difficile senza di te, ti prego di tornare».

(Uno dei disegni fatti dai bambini romeni e consegnati a Silvia. È scritto: “Cara mamma, è difficile senza di te. Ti prego di tornare”)

«Non basta il telefono per restare in contatto con le mamme», spiega Silvia, «serve il contatto audiovisivo, per vedere come crescono i propri figli, soprattutto quando le donne non riescono a tornare a casa almeno una volta all’anno. Ma spesso in Romania anche se una scuola possiede un computer connesso alla Rete, i bambini non possono usarlo perché manca il personale di sorveglianza. Nelle zone rurali un computer non è un giocattolo che costa poco. Il mio sogno è dare un portatile a ognuno di questi bambini di modo che possano parlare con le loro mamme». Certo, «non è come essere a casa con il proprio figlio e dargli il bacio della buona notte. Però ci si può confidare, fare i compiti insieme, ci si può guardare negli occhi. E non lo dimentichi, vai a dormire con quell’immagine». Cosa che fa bene ai figli, ma anche alle mamme. «Perché se stanno bene le mamme, stanno bene anche i figli».

Molto dipende da come le mamme vanno via. «Se spieghi a tuo figlio dove vai e per quanto tempo, è come andare dal dentista: il medico ti dice che il dente ti farà male per un certo periodo di tempo, ma c’è una fine. Diverso è quando si parte mentre il bambino dorme perché la mamma di solito per non far male al proprio figlio non glielo dice. Magari glielo dice il giorno dopo la nonna: “La mamma è dovuta partire e fra poco torna”». In Romania, se va bene, restano i padri, i vicini di casa, le altre donne della famiglia, che si occupano della cura dei figli. Se va male, i bambini finiscono negli istituti per minori. «I genitori», spiega Silvia, «nella maggior parte dei casi vanno via senza avvisare le autorità, non lasciando la tutela legale dei bambini a nessuno. Le procedure sono lunghe e chi prende in affido un minore deve avere determinate caratteristiche, sottoporsi a un test psicologico, per questo si evita di farlo. Tante, poi, non dicono che sono venute in Italia a fare le badanti perché si vergognano. Magari in Romania sono ingegneri, insegnanti, hanno una preparazione universitaria. Così partono e basta. Ma se un bambino viene aggredito o se fa uso di alcol e droga, allora interviene l’autorità pubblica e finisce in un istituto. Di recente è stata approvata una legge che multa i genitori che vanno via senza avvisare le autorità, ma l’effetto è che la gente si nasconde di più. Partono senza dire niente neanche ai vicini di casa».
Si prende il pullman alle 5 del mattino, dopo due giorni si arriva in Italia, dove magari qualche altra connazionale ha già trovato una famiglia per te. Il percorso è tanto semplice quanto difficile. Portare con sé i bambini spesso è impossibile. Fare la badante significa vivere nella stessa casa dell’anziano assistito, lavorare senza sosta, trascorrere notti in bianco. È un lavoro logorante. «Vivono in clausura, senza uscire e senza parlare con nessuno», dice Silvia. «In tante sviluppano forme di asma, stanno male, hanno sguardi vuoti e assenti. Non è normale che si faccia una vita del genere. E i bambini percepiscono il malessere delle mamme. Alcuni si suicidano proprio perché pensano che così le mamme tornano a casa e smettono di soffrire». Secondo un’indagine di Acli Colf, il 39,4% delle badanti dice di soffrire di insonnia, e il 33,9% di ansia o depressione. Una su tre, nell’ultimo anno, non è mai andata da un medico a controllare il proprio stato di salute, e tra le under 35 il dato sale al 44,2 per cento.

Il suicidio viene visto dai bambini come l’unico modo per far tornare le mamme a casa

Nel 2005 due psichiatri ucraini, Andriy Kiselyov e Anatoliy Faifrych, hanno coniato un nome, “sindrome italiana”, per identificare la depressione diffusa tra tante donne badanti tornate in patria dall’Italia. Madri poco più che ventenni, piombate senza filtri in case sconosciute a curare anziani malati, spesso in condizioni di isolamento, che al ritorno nel proprio Paese poi fanno fatica a reinserirsi in famiglia, a parlare con i figli per i quali magari si sono trasformate in asettici bancomat dispensatori di soldi e regali. «I figli per colmare la mancanza di affetto chiedono sempre di più, ma anche per i parenti che si prendono cura dei figli». In Romania, racconta Silvia, «ho incontrato una donna che al ritorno dall’Italia non capiva dove si trovava, non riusciva a comunicare con i propri figli. Queste donne si sentono invecchiare insieme agli anziani che curano. Non hanno più 20 anni, ma 70».
La “sindrome italiana” è l’altra faccia della medaglia degli orfani bianchi, l’altra faccia dell’assenza di servizi pubblici che porta le donne italiane (su cui ricade ancora il 70% del tempo della cura della famiglia) che vogliono entrare nel mondo del lavoro a rivolgersi ad altre donne, più povere. Secondo il Censis, la crescita della domanda di servizi di assistenza porterà il numero degli attuali collaboratori domestici a più di 2 milioni entro il 2030. Un boom, scrive Mara Tognetti Bordogna in Donne e percorsi migratori, che ha consentito «alle donne italiane di lavorare fuori casa “conciliando” gli impegni familiari, senza nulla cambiare nella relazione di genere».
silvia dumitrache

(Silvia Dumitrache nello spazio dedicato all’Adri alla Cascina Cuccagna di Milano)

Le donne continueranno a partire, «e vengono giudicate male dalla comunità in cui vivono e dalle autorità», dice Silvia Dumitrache. Per i bambini che restano, «la parte dolorosa non è tanto il distacco, quanto l’attesa che non finisce mai. E poi c’è la mancanza di comunicazione, il non poter immaginare cosa fa la mamma nell’altro Paese. Ti senti abbandonato. Per questo i bambini si tolgono la vita. Pochi si accorgono del loro disagio, perché in Romania, soprattutto nelle zone rurali, la figura dell’assistente sociale è assente». La situazione è ancora più grave in Moldavia: qui il numero dei suicidi tra i preadolescenti è altissimo, e il governo ha avviato una campagna di informazione e sostegno per le emigrate e le loro famiglie. Cosa che in Romania ancora non esiste. «Manca la prevenzione, ma anche il supporto delle famiglie a distanza», spiega Silvia. «Sia lo Stato di partenza sia lo Stato di arrivo sono colpevoli di questo disagio. È un fenomeno sottovalutato a livello europeo».

Il 33,9% delle badanti soffre di ansia o depressione. Il 39,4% è insonne. Gli psichiatri la chiamano “sindrome italiana”

E non è un caso che il progetto “La mamma ti vuole bene”, messo in piedi da Silvia con i pochi mezzi a disposizione, non riesca a rompere il muro di gomma dei palazzi romani e a trovare fonti di finanziamento per essere diffuso tra le badanti italiane. «L’Italia è l’unico Paese al mondo con oltre 1,5 milioni di badanti», dice, «ma non ha una politica adeguata. Dal 2008 non è cresciuta la spesa dello Stato nella cura degli anziani, è cresciuta solo la spesa delle famiglie». Molte delle badanti «quando arrivano non conoscono l’italiano e vivono situazioni di disagio, con l’aggiunta della sofferenza dovuta al distacco dalle proprie famiglie e dai propri figli», spiega Silvia. Nel 2011 la giunta comunale di Milano aveva approvato un progetto pilota per uno sportello di accoglienza, ma senza finanziamenti. Ora sta per nascere uno “sportello donna” nella Cascina Cuccagna della città per due ore alla settimana, ma anche qui non ci sono finanziamenti. «Serve un progetto governativo di accoglienza e informazione per affrontare in modo serio questo problema, il volontariato da solo non basta». Un esempio: «Vogliamo far emergere il lavoro nero? Insegniamo a queste donne a usare un conto bancario senza maneggiare solo contanti». Il sito che Silvia aveva creato per fare informazione tra le immigrate straniere, famigliaonline.it, è fermo ad aprile 2013. Motivo: mancano i soldi per pagare qualcuno che curi la parte informatica. «Vorrei che diventasse una piattaforma di comunicazione tra la diaspora romena e la Romania», ripete più volte.
Ma la vita delle donne straniere che curano i nostri anziani, per il momento, resta confinata nelle case di chi le ospita. Le vedi nei parchi delle nostre città di domenica pomeriggio, quando hanno qualche ora di riposo. O in attesa nelle stazioni dei pullman cariche di scatole e valigie. Le poche che riescono a tornare per pochi giorni nei loro Paesi hanno le borse piene di giochi, qualcuna carica sul pullman anche qualche bicicletta. Ma di loro, dei loro figli e delle loro famiglie, soprattutto da quando Paesi come la Romania sono entrati in Europa, non si occupa nessuno. Né lo Stato di partenza, per il quale sono il miglior contribuente: «I soldi che queste donne spediscono ogni mese alle loro famiglie vengono usati senza che però loro facciano spendere niente allo Stato, e non pesano neanche sul tasso di disoccuapazione». Né lo Stato di arrivo, come l’Italia appunto, che pure alle badanti riserva sempre delle quote maggioritarie nei decreti flusso, e che alle badanti ha ormai demandato il lavoro di cura dei suoi anziani.

Fonte: LinkIesta