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domenica 3 febbraio 2019

L’Unione dei Principati Romeni di Moldavia e Valacchia, festa alla Melone

L’Unione dei Principati Romeni di Moldavia e Valacchia, festa alla Melone
28 Gennaio 2019

In costumi tradizionali della zona di origine dei loro genitori, gli allievi degli Istituti Comprensivi “Corrado Melone”, “Ladispoli 1” e “Civitavecchia 2” hanno recitato poesie, letto storie su Moş Ion Roatǎ (personaggio storico dei tempi dell’Unione), cantato e ballato “Hora Unirii”
L’Unione dei Principati Romeni di Moldavia e Valacchia, festa alla Melone –

Riceviamo e pubblichiamo – In questi giorni, i versi del poeta Vasile Alecsandri e la musica di Alexandru Flechtenmacher della canzone “Hora Unirii” hanno risuonato in tutte le scuole di Ladispoli e Civitavecchia in cui studiano gli allievi del corso di lingua, cultura e civiltà romena, LCCR.

Con il titolo “Minunea veşnicei uniri – il Miracolo dell’eterna unione” i ragazzi LCCR coordinati dalla professoressa Angela Nicoara insieme ai loro genitori hanno organizzato recite e mostre dedicate all’evento storico avvenuto nel 24 gennaio 1859: l’Unione dei Principati Romeni di Moldavia e Valacchia.

Emozionati, in costumi tradizionali della zona di origine dei loro genitori, gli allievi degli Istituti Comprensivi “Corrado Melone”, “Ladispoli 1” e “Civitavecchia 2” hanno recitato poesie, letto storie su Moş Ion Roatǎ (personaggio storico dei tempi dell’Unione), cantato e ballato “Hora Unirii”.

Gli allievi hanno evocato anche le parole del re di Romania Mihai I: “Dobbiamo ricordarci sempre il passato. Mi è stato detto che non possiamo tornare indietro, tuttavia se non hai un passato non puoi avere un futuro: devi sapere da dove vieni. Un paese senza un passato è un paese senza anima.”

Il principe scelto dal popolo nel 1859, Alexandru Ioan Cuza, mosse i primi passi per l’unificazione delle amministrazioni dei due principati romeni e ottenne il riconoscimento internazionale.

L’Unione dei Principati Romeni di Moldavia e Valacchia, festa alla Melone

Cuza realizzò molte riforme, tra cui la secolarizzazione delle proprietà ecclesiastiche, l’introduzione dell’istruzione primaria gratuita e obbligatoria per tutti, un codice civile ed un codice penale ispirato a quello napoleonico e alcune riforme dell’agricoltura e dell’esercito locale.

Tuttavia l’opposizione di gran parte dei proprietari terrieri, che dominavano il parlamento, portò a un colpo di Stato nel 1864 e Cuza venne forzato ad abdicare nel 1866 dai due principali partiti politici, i Conservatori e il Liberali, che rappresentavano gli interessi dei principali proprietari terrieri dell’area.

Il momento favorevole della storia geopolitica europea aveva avuto un ruolo determinante nell’atto dell’unione dei due principati, chiamata anche la Piccola Unione, ma si dovrà attendere il 1 dicembre 1918 per trasformarla nella Grande Unione, giorno in cui la Transilvania fu riconosciuta come territorio romeno e nacque la Romania.

Angela Nicoara

Fonte: Baraonda News

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