La comunità romena si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza dal paese natale.
Informazioni utili per i romeni che vivono in Italia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e divenire cittadini attivi.

Comunitatea Românească în Italia

Locul unde comunitatea românească se regăsește zilnic în știri, noutăți, mărturii, informații și sfaturi, pentru a nu uita rădăcinile și a trăi mai bine departe de țara natală. Informații utile pentru românii care trăiesc în Italia, despre oportunitățile pe care le oferă realitatea din jur și pentru a deveni cetățeni activi.

Bun găsit pe site! Benvenuto!

Comentează articolele publicate! Commenta gli articoli pubblicati!

martedì 28 maggio 2019

Ladispoli, polemica sul seggio romeno al Polifunzionale

Lunghe code sotto la pioggia ieri davanti al Polifunzionale di via Yvon de Begnac. Elettori esasperati si lasciano a commenti polemici sui social
Ladispoli, polemica sul seggio romeno –

Coda chilometrica per ore, dalle prime ore del mattino ieri davanti al Polifunzionale di via Yvon de Begnac.

Proprio qui era stato infatti allestito il seggio per gli elettori di nazionalità romena che, come il resto d’Europa, ieri sono stati chiamati alle urne per scegliere i loro rappresentanti al Parlamento Europeo.

Ladispoli, polemica sul seggio romeno

Una calca fuori dal comune causata dalla presenza, in tutto il litorale di un solo seggio messo a disposizione dall’ambasciata romena in Italia per i propri elettori.

Nel raggio di pochi chilometri infatti, i più vicini seggi dove poter votare si trovavano a Roma (tre) e a Viterbo (uno).

Una situazione che ha dunque portato in città i romeni residenti in gran parte del comprensorio: da Fiumicino a Civitavecchia, passando per la zona dei laghi.

Un vero e proprio fiume umano difficile da gestire e soprattutto da smaltire velocemente a causa dei pochi mezzi messi a disposizione proprio dal loro Governo.

“Ci sono solo quattro timbri e un tablet per la trasmissione dei dati”, ha tuonato qualche elettore fuori dal seggio in via Yvon de Begnac mentre aspettava sotto la pioggia il suo turno.

“Siamo qui dalle 12 e abbiamo votato solo ora che sono le 19”, ha incalzato qualcun altro mentre finalmente gioiva per il termine dell’agonia.

E se in diversi hanno puntato il dito contro il proprio Governo, parlando addirittura di “sabotaggio”, c’è invece chi esasperato ha puntato il dito contro l’amministrazione comunale, colpevole solo di aver esaudito la richiesta dell’Ambasciata di allestire, cioè, un seggio, all’interno del proprio territorio comunale.

I commenti negativi, a tratti “violenti”, sui social non sono mancati, con il sindaco Grando in persona che inizialmente aveva deciso di prendere di petto un utente social rispondendo per le rime a un’accusa nei confronti dell’amministrazione comunale che aveva messo a disposizione un solo seggio per gli elettori romeni.

Post, quello del primo cittadino successivamente eliminato, con diversi cittadini romeni che avevano chiesto scusa per la polemica sterile che era nata sulla vicenda.

Infatti, a stabilire il numero di seggi presenti sul territorio nazionale non sono le amministrazioni comunali che su richiesta le ospitano.

A decidere, come aveva spiegato proprio il Sindaco, è l’Ambasciata Romena in Italia.

Non è la prima volta che episodi simili a quelli di ieri si verificano in città.

Il seggio romeno nel 2014 (foto Luigi Cicillini)
Alle precedenti elezioni, ben quattro anni fa, a essere preso d’assalto era stato il comune di Ladispoli, dove era stato allestito il seggio.

L’unico, proprio come per questa tornata elettorale, nel raggio di chilometri.

Una situazione che anche all’epoca era risultata esplosiva.

Alle migliaia di elettori giunti da gran parte del comprensorio per espletare il loro diritto al voto se ne erano aggiunti altri provenienti dalla Capitale, dove alcuni dei seggi attivati dall’Ambasciata avevano chiuso anzi tempo invitando gli elettori a recarsi a Ladispoli.

All’epoca si temette la “sommossa” con l’amministrazione che aveva anche allertato i Carabinieri temendo per l’ordine pubblico.

Fonte: Baraonda News


Leggi anche:
"Ladispoli fa schifo con un solo seggio rumeno". Grando: "Concessione al governo, non era un obbligo"
Ladispoli, il sindaco Grando toglie il post sul seggio rumeno

Nessun commento:

Posta un commento