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venerdì 16 agosto 2013

Gli ospedali dell'Asl 10 parlano 116 lingue: ecco un servizio telefonico per capire gli stranieri

Firenze

Il personale sanitario potrà utilizzare 'Helpvoice'. Sarà possibile collegarsi con un operatore che tradurrà in vivavoce le parole del paziente

24/07/2013

Chiede una donna romena giunta in pediatria: «Copilul meu are o febra mare, poate te ajuta?». Vuol sapere se la si può aiutare perché il figlio ha la febbre alta, cosa che un tedesco direbbe: «Mein Kind hat hohes Fieber, können Sie helfen?». Se invece avesse avuto un incidente e perdesse sangue da una gamba per chiamare l’ambulanza direbbe: «Ich hatte einen Unfall und verlieren Blut aus ein Bein» che in francese invece si dice: «J'ai eu un accident et perdre du sang d'une jambe». Questo paziente al termine della visita chiederebbe: «Je dois payer le billet?», mentre un inglese si esprimerebbe così: «Do I have to pay for the assistance?» senza usare la parola della sua lingua ticket che noi adoperiamo per indicare quello che c’è da pagare, ma la donna romena chiederebbe: «Trebuie să plătească biletul?» Per quanto più conosciuto l’inglese, allo sportello dell’ospedale non è detto si capisca cosa vuole l’inglese che dice «I would like to send medical records to my insurance» che la donna romena direbbe: «Aș dori să trimită dosarele medicale pentru asigurarea mea», tradotto in italiano «Vorrei inviare la cartella clinica alla mia assicurazione».

Ora il problema è risolto che tu lo chieda in catalano o in armeno, in bosniaco o in sinti, nella lingua dei macedoni o in quella dei lettoni. E indipendentemente da dove ti trovi: al pronto soccorso di Figline Valdarno o all’ambulatorio di pneumologia del Palagi, al servizio per le tossicodipendenze di Scandicci o al consultorio ostetrico-ginecologico di via Rossini a Campi Bisenzio.

I medici, gli infermieri, il personale sanitario e quello amministrativo sono da oggi in condizione di comprendere che cosa un paziente straniero gli stia chiedendo e di dargli una risposta in ben 116 lingue, da quelle africane alle slave, dalle ugrofinniche a quelle arabe, orientali, latine, anglosassoni.

Dopo una sperimentazione gratuita durata poco più di un anno, dal giugno dell’anno scorso ad oggi, durante la quale sono state coinvolte solo la centrale operativa del 118 e le accettazioni dei dipartimenti dell’emergenza e dell’urgenza, vale a dire i pronto soccorso di Santa Maria Nuova, Torregalli, Ponte a Niccheri, del Serristori a Figline e di Borgo San Lorenzo, nel corso della quale sono giunte in tutto 304 chiamate, è definitivamente partito il servizio di interpretariato telefonico che consente di eseguire un triage in vivavoce.

Il servizio, chiamato Helpvoice, è attivo 24 ore per 365 giorni all’anno ed è assicurato dalla società cooperativa Eurostreet di Biella i cui operatori rispondono entro 3 minuti al personale dell’Azienda sanitaria di Firenze, da qualunque presidio ospedaliero o territoriale chiami, il quale ha a disposizione un numero verde al quale rivolgersi da qualunque telefono fisso o cordless con funzione vivavoce, in modo da far sentire la propria voce e quella dell’interlocutore che parla in un’altra lingua, magari il kirghiso, il fiammingo o il punjabi. Facendosi riconoscere tramite alcune opzioni è possibile chiamare anche da un telefono cellulare. Un apposito numero è a disposizione nel caso di problemi tecnici.

All’Azienda sanitaria di Firenze questo servizio, da qui al giugno dell’anno prossimo, costerà 8.000 euro, 22 al giorno, un’inezia se si considera che su quasi 824 mila assistiti, quasi 92 mila sono stranieri, in prevalenza romeni (16 mila), albanesi (14 mila), cinesi (8.600) e marocchini (5.300), senza contare i cosiddetti irregolari, quelli presente temporaneamente e i turisti, e che dei 106 mila residenti da 0 a 14 anni, quasi 16.000 hanno entrambi i genitori provenienti da un’altra nazionalità.

Il servizio di triage telefonico avviato per prima proprio dalla Asl 10 va ad aggiungersi all’attività di mediazione linguistico culturale assicurata dal Consorzio Metropoli di Firenze e svolta da operatori presenti fisicamente in loco, la quale è stata avviata già dal 2009 e, nel corso dell’anno passato, ha consentito di erogare 11.228 prestazioni nei servizi territoriali con una media giornaliera di 47 interventi effettuati per 51 ore alla settimana e per 240 giorni all’anno, e 3.689 nelle strutture ospedaliere con una media di 15 interventi al giorno.

Le lingue disponibili per il nuovo servizio di triage telefonico, in rigoroso ordine alfabetico, sono: afgano, afrikaans, albanese, algerino, amarico, americano, arabo, armeno, australiano, austriaco, azero, bambara, bangla, bantù, bengalese, berbero, bielorusso, bosniaco, brasiliano, bulgaro, catalano, ceco, cinese, cingalese, coreano, creolo, croato, curdo, danese, dari, ebraico, edo, egiziano, eritreo, estone, etiope, ewe, farsi, fiammingo, filippino, finlandese, francese, georgiano, ghanese, giapponese, greco, haitiano, hindi, indiano, indonesiano, inglese, ishan, islandese, kazako, khmer, kikongo, kimbundu, kinyarwanda, kirghiso, kosovaro, kotokoli, lappone, lettone, libanese, lingala, lituano, macedone, malese, maltese, mandinga, maori, marocchino, moldavo, mongolo, nepalese, nigeriano, norvegese, olandese, pashtun, persiano, peruviano, pidgin, polacco, portoghese, punjabi, romeno, russo, senegalese, serbo, singalese, sinti, slovacco, sloveno, somalo, spagnolo, sudafricano, sudanese, svedese, swahili, tagalog, tamil, tedesco, thai, tibetano, tigrino, tunisino, turco, twi, ucraino, ungherese, urdu, uzbeko, vietnamita, wenzhou, wolof, yoruba.

Fonte: Ufficio Stampa - Azienda Usl 10 Firenze

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