2010-12-06
ALLA FESTA di San Nicola al Cap Creus di Imola saranno in prima linea. Sono alcuni membri della comunità rumena che abitano a Mordano e che ruotano attorno al Bar Centrale. Ma se ne prevede un numero maggiore perché solo a Mordano sono 300, a Imola 2mila senza dimenticare quelli di Solarolo e Faenza.
La prima a raccontare la propria esperienza è Ana Amariutei, socia del locale di via Borgo General Vitali: «Sono arrivata a Mordano nel 2003. Alfredo (il convivente, ndr) mi ha contattato perché aveva bisogno di una barista. Non sapevo una parola d’italiano e conoscevo poche persone ma si sono rimboccata le maniche ed eccomi qua dopo quasi otto anni. Poi il paese mi è piaciuto, mi sono integrata con la gente del posto. Non ci sono mai stati episodi di razzismo perché i rapporti sono stati improntati sul rispetto reciproco».
Liliana Rosca è arrivata ancora prima: «Nel 2001 ho dovuto fare questa scelta. Sono laureata ma, a causa delle conseguenze della crisi lasciata da Ceausescu, non si trovava lavoro. Oggi sono comunque molto soddisfatta perché a Mordano ho trovato ospitalità e sono ben voluta dalla maggioranza della gente. Ho contribuito a questo paese facendo arrivare diverse mie amiche ad assistere persone che avevano bisogno di aiuto. In questo modo ho anche aiutato tante persone della mia nazione. Ma io ora lavoro in proprio per un’impresa edile».
Maria Angela Moale si è integrata senza troppe difficoltà: «Il mio arrivo è datato 2002 prima da sola e poi ho fatto arrivare anche tre fratelli, il marito e mia figlia laureata in giurisprudenza. Ho trovato lavoro nel campo dell’imballaggio delle uova e ormai sono passati otto anni. Il tempo libero? Non ne ho tanto però mi piace festeggiare al Bar Centrale dove appena arrivata ho conosciuto Ana che mi ha messo subito a mio agio con la lingua».
ANCHE Simona Elena Alungulesei ha un impiego: «Lavoro in una pasticceria a Imola. A Mordano mi ha portato mio zio che abita qui vicino e conosceva già Ana. La prima volta però son venuta in vacanza a Imola e, appena ho compiuto 18 anni, ho portato i tre fratelli mentre il babbo spero di farlo venire al più presto. L’inserimento, all’inizio, è stato duro non tanto per la lingua quanto perché non avevo amici. Poi ho conosciuto Ana perché suo figlio era in ospedale a Modena e lei mi portò là per fargli compagnia».
Nicoleta Ghile si sta inserendo bene: «Faccio la badante e mi trovo molto bene con la famiglia per cui lavoro. Mi manca invece la mia famiglia d’origine». Cristian Moale è il figlio di Maria Angela: «Ho studiato in Romania, vengo qui solo in vacanza ma posso dire che si sta bene».
Mirko Melandri.
Fonte: Il Resto del Carlino
giovedì 9 dicembre 2010
Romeni in festa per il patrono San Nicola
Pubblicato da
Catalina Sava
alle
00:15
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