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giovedì 9 dicembre 2010

L'alluvione raccontata dai bambini

MONTEFORTE. Un alunno di origine rumena ha scritto e disegnato in classe il disastro dell'Alpone
Anche il parroco ha voluto dedicare un'attenzione particolare ai loro pensieri sul bollettino parrocchiale
02/12/2010

Il disegno realizzato da Rafael, 9 anni, racconta l'alluvione «C'erano tanti papà dei miei compagni di scuola che aiutavano le persone a uscire dalle case. C'era molta gente che aiutavano altre persone che erano in pericolo»: è tutto vero, tutto autentico, compreso l'errore. Tutto vero perché è parte dell'alluvione secondo Rafael, 9 anni, rumeno di nascita ma da due anni montefortiano di adozione. Rafael abita in via Santa Croce, cioè in una zona risparmiata dall'alluvione: fango e acqua non hanno invaso la sua casa, ma questo dramma l'ha sentito ugualmente come suo. «Sono arrivati da lontano i Vigili del fuoco. Militari, polizia locale e carabinieri. Queste persone hanno aiutato molte persone che si trovavano in difficoltà e che avevano bisogno», racconta Rafael in un compito che la maestra di quarta elementare gli ha assegnato per casa. Rafael e l'alluvione: «Noi abbiamo ospitato mia cugina Anna e i miei zii perché non potevano entrare in casa che c'era tanta acqua. La macchina di mia zia Corina era piena d'acqua e di fango. Altre persone tiravano fuori l'acqua la (da) scuola, pulivano la palestra che era piena di fango. I miei zii per andare a recuperare delle casse in case sono andati con il gommone dei militari».
Rafael ha visto anche i lavori di ripristino dell'argine: «Dietro la nostra casa hanno bloccato la strada perché i camion portavano sacchi di sassi e c'era l'elicottero (quello recuperato da Roberto Anselmi che in poche ore fece 700 voli, ndr) che prendeva un sacco e lo metteva dove si era rotto l'argine». E quando Rafael va a vederlo, questo elicottero, vede anche «i fossi che erano quasi pieni d'acqua». Se l'incipit del suo racconto è un'esclamazione, «mamma che guaio che è successo!», la conclusione sembra il lieto fine di una brutta storia: «Infine è finita la pioggia, le strade si sono liberate, la scuola è cominciata bene per me, sono contento che qualcuno è riuscito a salvare delle robe che a loro era tanto caro».
Rafael è solo uno dei tanti piccoli testimoni del disastro di un mese fa. Anche il parroco don Alessandro Bonetti ha voluto dedicare un'attenzione particolare ai loro pensieri, e lo ha fatto dedicando un po' di spazio, sul bollettino parrocchiale, alle preghiere di Lorenzo, nemmeno 4 anni, uno dei più piccoli fra gli sfollati.
Lorenzo, che lascia la sua casa ma dice «grazie Signore Gesù perché in questi giorni dalla Giulia abbiamo mangiato molto bene, però mi piace di più la mia casa». Lorenzo che ha paura, ma dice «grazie Signore Gesù perché hai protetto la nostra casa dall'alluvione». Lorenzo che ricorda la pioggia, ma sorride e ringrazia quando vede «venire un bel po' di sole che ha asciugato tutta l'acqua». Lorenzo che ha visto tanti «tate e tati» sconosciuti e ringrazia, «che ci sono tante persone gentili che ci aiutano in questo momento difficile».
Paola Dalli Cani
Fonte: L'Arena

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