La comunità romena si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza dal paese natale.
Informazioni utili per i romeni che vivono in Italia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e divenire cittadini attivi.

Comunitatea Românească în Italia

Locul unde comunitatea românească se regăsește zilnic în știri, noutăți, mărturii, informații și sfaturi, pentru a nu uita rădăcinile și a trăi mai bine departe de țara natală. Informații utile pentru românii care trăiesc în Italia, despre oportunitățile pe care le oferă realitatea din jur și pentru a deveni cetățeni activi.

Bun găsit pe site! Benvenuto!

Comentează articolele publicate! Commenta gli articoli pubblicati!

venerdì 23 luglio 2021

Reddito di libertà per donne vittime di violenza: domanda INPS per richiedere i 400 euro mensili

    La domanda il sussidio, pari ad massimo 400 euro mensili, deve essere presentata all'INPS. 
    Ecco le prime indicazioni per fare richiesta, in attesa delle istruzioni operative. Reddito di libertà: presto le donne vittime di violenza potranno richiedere un sussidio fino a 400 euro mensili riconosciuto per un anno al massimo. 
     Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 dicembre 2020 che ha introdotto l’inedita misura in favore di donne seguite da centri antiviolenza è stato pubblicato il 20 luglio 2021 in Gazzetta Ufficiale. 
     
La domanda per ottenere il reddito di libertà deve essere presentata all’INPS e deve essere avvalorata da documentazione che attesti lo stato di bisogno e il percorso di emancipazione intrapreso presso il centro antiviolenza. 
     Nell’attesa delle istruzioni operative per fare domanda INPS, il DPCM che ha dato vita al reddito di libertà, oltre a definire la platea delle destinatarie e l’importo, offre già qualche prima indicazione su come fare richiesta. 
     Reddito di libertà per donne vittime di violenza: domanda INPS per richiedere i 400 euro mensili Il reddito di libertà potrà presto essere richiesto dalle donne vittime di violenza, sole o con figli minori, che sono seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali. 
     Il Decreto del 17 dicembre anticipa che la domanda dovrà essere presentata all’INPS utilizzando un modello predisposto dall’Istituto in cui la richiedente fornirà un’autocertificazione della propria condizione di bisogno. 
     Alla domanda dovranno essere allegati i seguenti documenti: la dichiarazione firmata dal rappresentante legale del centro antiviolenza che segue l’interessata che attesti la sua adesione ad un percorso di emancipazione ed autonomia; la dichiarazione del servizio sociale professionale di riferimento che ne certifichi lo stato di bisogno legato alla situazione straordinaria o urgente. 
    Il contributo, per un massimo di 400 euro al mese per un anno, rientra nel pacchetto di misure finalizzate a contenere gli effetti negativi derivanti dall’emergenza sanitaria, e riguarda specificatamente le donne in condizione di maggiore vulnerabilità.     
    “Le risorse (...) sono finalizzate a favorire (...) attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà”.    
    Reddito di libertà per donne vittime di violenza: a cosa serve Il reddito di libertà ha la funzione di sostenere la donna che vissuto violenza di genere per aiutarla a raggiungere l’indipendenza in tutte le sue forme. In particolare, nella descrizione che ne fa il provvedimento da cui prende le mosse, questo sussidio servirà a sostenere le spese volte al raggiungimento dei seguenti obiettivi: assicurare l’autonomia abitativa, per esempio aiutando la donna a pagare un affitto; riacquistare l’autonomia personale; supportare eventualmente il percorso scolastico e formativo dei figli minori, se presenti. 
    Il reddito di libertà, tra l’altro, proprio per i fini specifici per cui è destinato, non è incompatibile con altri strumenti di sostegno come, ad esempio, il reddito di cittadinanza. 
     Le risorse disponibili ammontano a 3 milioni di euro e sono ripartite tra le varie Regioni e le Province autonome di Italia in base alla tabella allegata al DPCM e qui di seguito riportata.

Nessun commento:

Posta un commento