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mercoledì 14 settembre 2016

Eroi romeni : quando il coraggio o il senso del dovere non creano notizia ma costruiscono una civiltà

Fonte foto: Ambasciata della Romania in Italia
EROI ROMENI : QUANDO IL CORAGGIO O IL SENSO DEL DOVERE NON CREANO NOTIZIA MA COSTRUISCONO UNA CIVILTA'

Esistono delle immagini che da sole sono in grado di parlare o di farci trasmettere dei sentimenti. Una di queste è legata al recente terremoto che sconvolto l’Italia centrale. Un’immagine non circolata nei grandi o piccoli giornali e che invece traggo dal profilo facebook dell’Ambasciata di Romania in Italia. Questa foto ritrae l’attuale Ambasciatore, Dottor George Bologan, che sale in solitudine una strada circondata di macerie.

In questi giorni questo diplomatico è stato diverse volte sul luogo del disastro ha visitato i propri connazionali feriti, si prodigato anche con la presenza fisica ad incontrare quanti sono sopravvissuti, ha avviato da subito contatti con le autorità locali per comprendere la situazione dei propri concittadini.

E’ l’altro volto di questa immane tragedia quella delle comunità immigrate che, al pari di coloro che da sempre hanno vissuto in quei luoghi hanno perso tutto. Molti hanno perso la vita, al pari di molti italiani, molti hanno perso la casa , molti di loro , nel totale disinteresse dell’informazione si sono prodigati negli aiuti salvando spesso delle vite umane . Sono tante le storie di immigrazione che contraddistinguo questa grande tragedia eppure poco o nulla è trapelato. Tra le tante comunità immigrate forse quella romena è quella che ha pagato numericamente il più alto tributo di sangue.

E per questo che trovo significativa e allo stesso tempo di grande portata vedere un rappresentate di una Nazione costantemente presente in questi frangenti. Sono certo che non è solo un atto di ufficio, ma un sentimento i tanti gesti e attenzioni compiute dall’Ambasciatore di Romania in questi giorni mettendosi "in prima linea" già quando si era diffusa la tragicità dell'evento, dimostrando la presenza della propria istituzione dove essa necessitava.

Posso immaginare che erano tanti i pensieri che affollavano la mente del Dottor Bologan mentre, in solitudine, saliva quella strada contornata di macerie. Da persona di cultura, e di cultura sostenuta da una solida convinzione religiosa, i suoi pensieri erano per i propri connazionali, per coloro che erano scomparsi, per coloro che erano feriti ma, altrettanto posso supporre che i pensieri andavano anche oltre , andavano a quei luoghi carichi di testimonianze , ricchi di storia . Pieni di tante storie personali alle quali anche i romeni del luogo avevano iniziato a contribuire.

Questa fotografia, forse più di tutte mi rimarrà impressa nel cuore anche per la speranza che fa trasparire, la speranza di una ricostruzione non solo materiale ma anche morale, una riedificazione di quelle antiche pietre che possa essere un nuovo inizio , per una nuova società arricchita dal contributo di quella comunità romena che può essere decisiva non solo per le zone colpite dal sisma ma per entrambe le nostre Nazioni

Infatti, ci dimentichiamo troppo spesso che italiani e romeni sono figli di una stessa madre , sono gli eredi della cultura latina rinnovata dalla fede cristiana e su queste basi che dovremmo cercare di affrancarci per tentare come sempre accaduto di rilanciare non solo i nostri Paesi ma l'intera Europa.

Allo steso tempo come voler dimenticare che Nove persone sono vive grazie a due fratelli romeni, originari di Sibiu, che hanno messo a repentaglio la propria vita per quella degli altri, senza pensare alla nazionalità di coloro che hanno salvato durante il recente terremoto dell'Italia centrale

Oppure che tra i tanti volontari accorsi sul luogo del sisma vi erano anche cittadini romeni?

Esempi come questo dimostrano che difronte al bisogno non vi sono barriere che possano dividerci e che non esistono differenze tra i popoli

In momenti come questi forse sarebbe il caso di esaltare figure positive, esempi di persone che vivono accanto a noi e che nel momento del bisogno sono pronte ad aiutarci.

Qualcuno ha detto che " Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce " cosi è anche per la presenza immigrata in Italia, fa più rumore i fatti di cronaca negativi che i tanti gesti positivi che i "nuovi italiani " compiono nel totale silenzio.

Qualche mese fa un romeno nel padovano trovandosi per caso nei pressi di un drammatico incidente stradale ha estratto della lamiere di una macchina un ferito e praticandogli un massaggio cardiaco ha strappato alla morte una persona o ancora ad Agosto , in Trentino, un romeno aveva salvato la vita di un'anziana signora.

Sono tanti gesti, tanti piccole storie che andrebbe raccontate meglio, come il silenzioso lavoro di molte "badanti" accanto alle persone anziane, ai tanti medici ed infermieri romeni che ogni giorno fanno il loro dovere negli ospedali italiani spesso anche con posizioni di responsabilità sulla salute e la vita di molti italiani. Dovremmo tutti cercare di lavorare assieme, riscoprire queste storie quotidiane perché nessuno è solo in questo mondo ed ognuno sia esso un "nuovo" o " vecchio" abitante contribuisce a costruire questa Nazione.
Infatti, ci dimentichiamo troppo spesso che italiani e romeni sono figli di una stessa madre , sono gli eredi della cultura latina rinnovata dalla fede cristiana e su queste basi che dovremmo cercare di affrancarci per tentare come sempre accaduto di rilanciare non solo i nostri Paesi ma l'intera Europa.

Da italiano , da modesto amico della comunità romena, vi dico solo una parola "Grazie"

Marco Baratto

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UN PUBBLICO ENCOMIO PER I DUE SOCCORRITORI ROMENI ORIGINARI DI SIBIU

Nove persone sono vive grazie a due fratelli romeni, che hanno messo a repentaglio la propria vita per quella degli altri, senza pensare alla nazionalità di coloro che hanno salvato.

Esempi come questo dimostrano che difronte al bisogno non vi sono barriere che possano dividerci e che non esistono differenze tra i popoli

Sollecitiamo , presso le autorità locali, un emcomio solenne per questi due cittadini romeni originari di Sibiu . Il loro esempio dimostra l'importanza di costruire società sempre più inclusive dove ogni uno possa veramente sentirsi parte di una comunità sia che vi sia nato sia che vi sia arrivato

Marco Baratto

firma la petizione
https://firmiamo.it/un-pubblico-encomio-per-i-due-soccorritori-romeni#petition

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