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giovedì 5 luglio 2012

Prima giornata in Romania. I vescovi umbri ricevuti dal Presidente Basescu

I vescovi umbri sono stati accolti ieri al loro arrivo all’aeroporto di Bucarest dall’arcivescovo cattolico della capitale romena, mons. Ioan Robu, che ha dato alla delegazione il benvenuto nella terra di Romania. Così è iniziata la prima giornata del viaggio che si concluderà il 6 luglio. Mons. Robu ha poi concelebrato l’Eucaristia insieme ai presuli umbri nella chiesa di San Giuseppe, detta degli italiani. Al termine della celebrazione l’arcivescovo romeno ha augurato a mons. Vincenzo Paglia un proficuo servizio alla Chiesa universale nel suo nuovo ruolo di presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.Stesso augurio è stato rivolto a mons. Paglia dal Presidente della Repubblica di Romania, Traian Basescu, che ha desiderato ricevere ufficialmente, nella sua residenza, i vescovi umbri nel primo giorno del loro viaggio ecumenico. Nel corso dell’incontro, molto cordiale, sono stati affrontati temi di grande attualità come la crisi economica, l’Unione Europea e il ruolo delle Chiese cattolica ed ortodossa nel contribuire ad affrontare la difficile situazione internazionale (guarda il video).
Mons. Paglia salutando a nome di tutta la Ceu il Presidente Basescu, ha ricordato come in Umbria la comunità romena sia la più numerosa con circa 25 mila presenze. ‘“Noi vescovi siamo venuti a rinsaldare la fraternità tra due popoli molto vicini. Questa fraternità ci permette l’accoglienza reciproca e, al tempo stesso, di rimproverare le intemperanze degli uni e degli altri” ha detto mons. Paglia ricordando la concessione di due chiese (San Fiorenzo a Perugia e Sant’Alò a Terni) per permettere ai fedeli ortodossi romeni di praticare la loro fede.
Il Presidente Basescu ha espresso il suo compiacimento per l’attenzione che la Chiesa cattolica italiana ha per le comunità romene presenti in Italia: «poter usufruire delle “vostre” chiese permette ai miei connazionali di rimanere uniti in un Paese straniero».
04.07.2012

Fonte: La Voce

Cittadinanza europea, l'Ue vuole sentire il vostro parere!

Europa
27.06.2012

Per cercare di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno esercizio dei diritti goduti quali cittadini europei, la Commissione lancia un questionario su web per raccogliere, entro il 9 settembre, idee e impressioni

'your-rights-your-future', a questo indirizzo sul sito dell’Unione europea tutti i cittadini dell’Europa dei 27 Stati membri possono indicare, tramite un questionario on line, i principali ostacoli che impediscono l’esercizio della piena cittadinanza dell’Ue. Sono importanti anche le idee dei cittadini e delle organizzazioni su come eliminare tali ostacoli e sviluppare ulteriormente la cittadinanza dell'Unione.

I risultati dell’iniziativa, che si concluderà il 9 settembre prossimo, saranno valutati dalla Commissione europea che pubblicherà, nel 2013, il nuovo Rapporto sulla cittadinanza dell'Unione europea con ulteriori misure introdotte per rispondere ai problemi sollevati dai cittadini dell'Ue.

La commissione ha inoltre proposto di designare il 2013 come anno europeo dei cittadini e intende adottare una serie di iniziative che pongano il cittadino al centro della sua azione.

L’importanza del concetto e dei risvolti anche pratici della cittadinanza europea possono essere esemplificati già solo rileggendo questo schema:

In quanto cittadini dell'Ue godete di questi diritti
- circolare e soggiornare in qualsiasi paese dell'Ue
- non subire discriminazioni sulla base della nazionalità
- votare ed essere candidati alle elezioni comunali ed europee nel paese dell'Ue di residenza
- se il vostro paese non dispone di una rappresentanza in un paese extra-Ue, ricevere assistenza dall'ambasciata o dal consolato di un altro paese dell'Ue, alle stesse condizioni dei cittadini di tale paese
- presentare una petizione al parlamento europeo e ricorrere al mediatore europeo
- proporre, insieme ad altri cittadini dell'Ue, un'iniziativa dei cittadini per sollecitare proposte legislative da parte dell'Ue.

Quindi, il vostro contributo alla relazione sulla cittadinanza 2013 è fondamentale e richiede solo pochi minuti.

Fonte: Ministero dell'Interno

Origgio. È morto l'autista rimasto schiacciato tra due camion

Non ce l’ha fatta l'uomo di 55 anni che venerdì sera era rimasto incastrato tra automezzi nel deposito della Bennet
Non ce l’ha fatta l’autista di 55 anni che è rimasto schiacciato tra due automezzi venerdì sera. L’uomo, Alexandru Voicu, di origine rumena, è rimasto vittima di un infortunio sul lavoro al deposito Bennet di via Per Lainate a Origgio, intorno alle 22.40. Era un dipendente della Italtrans, un’azienda specializzata in trasporti con sede a San Paolo D'Argon in provincia di Bergamo: l’incidente è avvenuto mentre si stava occupando di collegare un trattore stradale ad un rimorchio.

Sul posto, dopo che i colleghi hanno sentito le urla di dolore del 55enne, sono subito giunti i soccorsi del 118 ma l’uomo presentava molti traumi da schiacciamento. D’urgenza è stato trasportato all’ospedale Niguarda di Milano, ma il decesso è sopraggiunto nella giornata di lunedì.

2/07/2012
M.S.

Fonte: VareseNews

Pescara - A Vasile Copil, morto sul lavoro il 1° maggio; il premio ‘eroe del lavoro’ della Ugl

Pescara il convegno ‘Cristo fra i muratori’ in ricordo di Pietro Di Donato autore del libro
30.06.12
By Redcan

PESCARA - Durante il Convegno ‘CRISTO FRA I MURATORI’ al lavoratore rumeno di 51 anni morto, a Rocca di Cambio (Aq), il 1° maggio di quest’anno è andato il riconoscimento ‘Eroe del Lavoro’. Per il Segretario Confederale della Ugl Geremia Mancini: “Mai come in questo momento il capolavoro letterario di Pietro Di Donato, autentico simbolo del Lavoro, mostra la sua struggente attualità . Oggi, come allora, i lavoratori sono i più penalizzati e a loro viene fatta conoscere la pesantezza dell’umiliazione che consiste nel dover convivere con il dramma della morte sul Lavoro. E’ stato, per noi, un atto doveroso ricordare la figura di questo lavoratore rumeno, Vasile Copil, morto in un cantiere proprio nella giornata della ‘Festa del Lavoro’. Le lacrime della moglie e dei figli, oggi presenti a Pescara, hanno procurato emozione tra i numerosi intervenuti. Molto importante e testimonianza di grande responsabilità la presenza di Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

PROGRAMMA:

All’inizio dei lavori, condotti da Geremia Mancini Segr. Confederale UGL, è stato proiettato il documentario storico: Pietro Di Donato “ lo scrittore muratore’’ di Stefano Falco

Intervengono: Gianna De Amicis Ugl, Fabiola Ortolano Uil, Umberto Coccia Cisl, Paolo Castellucci Cgil, Giovanna Porcaro Assessore Comune di Pescara, Marcello Di Martino Sindaco di Taranta Peligna, Maurizio Vicaretti Pres. Ordine Ingegneri, Edoardo Caroccia Editore ‘Textus’,

Paolo Boscolo “Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei luoghi di lavoro’’ Università D’Annunzio di Chieti.

Nella foto: Tutti gli intervenuti posano in un foto ricordo con i familiari di Vasile Copil.

Fonte: PagineAbruzzo

Citeste si:

Un muncitor român a murit pe un şantier din Italia, în timp ce lucra într-o zi oficial liberă

Scontro auto camion ad Altavilla, grave Neculai Arnautu

Cronaca » Incidenti stradali
Altavilla: auto si schianta contro tir, gravissimo il conducente

Neculai Arnautu, romeno di 65 anni che abita a Vicenza, ha improvvisamente invaso la corsia opposta mentre sopraggiungeva il camion condotto da Marco Massignan. L'incidente è avvenuto nella provinciale 34 alle 14

03/07/2012

Gravi le condizioni del conducente dell'auto
Altavilla Vicentina
Grave incidente ieri alle 14, lungo la provinciale 34 ad Altavilla. Un'auto, condotta da Neculai Arnautu, romeno di 65 anni che abita a Vicenza, ha invaso la corsia opposta mentre sopraggiungeva il camion guidato da Marco Massignan, 36 anni di Sossano.
Lo scontro frontale è stato violentissimo e la vettura del romeno è finita nel fossato completamente distrutta. Per liberarlo dalle lamiere sono intervenuti i vigili del fuoco ed è stato successivamente trasportato in gravi condizioni al Sal Bortolo. Un malore, forse per il caldo, è la propabile causa dell'incidente.“

Fonte: VicenzaToday

Sale sul tetto per il caldo cade da 7 metri e muore

Santa Teresa di Spoltore, perde la vita un operaio romeno di 38 anni Una vicina di casa ha scoperto il corpo ieri mattina intorno alle 9
di Loris Zamparelli

SPOLTORE. Da diverse notti, a causa del caldo torrido che ha colpito la provincia di Pescara, saliva sul tetto della sua abitazione per avere un po’ di refrigerio e su quelle tegole passava diverse ore. L’altra notte però è stata fatale e Jonica Mereuta, un operaio generico romeno di trentotto anni è caduto giù dal secondo piano facendo un volo di circa sette metri in via Liri a Santa Teresa di Spoltore. Quasi sicuramente è morto sul colpo o subito dopo.

Però a vedere il corpo e ad accorgersi di quanto accaduto è stata una vicina di casa, che solo ieri mattina alle nove ha avvisato il 113 che ha dirottato la chiamata ai carabinieri di Pescara. Pochi minuti dopo, coordinati dal tenente Salvatore Invidia, sono giunti sul posto per verificare quanto fosse accaduto attraverso le testimonianze dei vicini di casa e dei suoi coinquilini.

Con loro anche il personale del 118 che ha constatato il decesso. Per l’uomo ormai non c’era più niente da fare.

A ricostruire la dinamica dei fatti agli uomini dell’Arma sono stati i due colleghi e connazionali che vivevano con lui in quella mansarda a Santa Teresa.

I due lo hanno visto per l’ultima volta sabato sera intorno alle 23.30, quando Mereuta, passando dal lucernario, è salito sul tetto adagiandosi sulle tegole per prendere un po’ di fresco. Negli ultimi giorni mal sopportava il caldo opprimente e per stare meglio saliva sul tetto dove tirava un po’ d’aria in più.

Poi nessuno si è accorto della caduta e di quanto accaduto, fino al mattino seguente. Forse qualche bicchiere di troppo, forse un movimento improvviso: durante la notte il romeno ha perso l’equilibrio ed è precipitato da circa sette metri, ma nessuno se ne è accorto.

Come riferisce il tenente Invidia infatti, la prima ipotesi, quella che l’uomo fosse salito sul tetto per addormentarsi, sarebbe smentita dal fatto che non fossero presenti nè cuscini nè lenzuola. Nel corso dei rilievi degli uomini dell’Arma, ritrovati sulle tegole invece alcuni brik di vino. Probabilmente una volta deciso di rientrare in casa, alzatosi ha perso l’equilibrio ed è finito per terra, fino al rinvenimento del corpo di ieri mattina alle nove.

I carabinieri hanno messo a disposizione dell’autorità competente il corpo dell’uomo romeno. Il pubblico ministero Gennaro Varone ha disposto l’autopsia per accertare in maniera definitiva se il decesso dell’operaio romeno sia stato realmente provocato dalla caduta dal tetto o da altri fattori.

02 luglio 2012

Fonte: Il Centro

Operaio ucciso da granata, proprietario bomba chiede perdono

'Avevo dimenticato di averla'.Vuol pagare rimpatrio salma romeno

(ANSA) - ROMA, 29 GIU - Chiede perdono Massimo Sculli, l'ex militare di 53 anni fermato a Roma per la morte di un operaio romeno di 27 anni, Robert Yulian Kessler, ucciso da una granata custodita nella casa che stava ristrutturando. ''Non so che cosa possa essere successo - ha detto l'uomo -, avevo lasciato quella borsa da tanto tempo. Me ne ero completamente dimenticato''.

Indagato per detenzione di armi da guerra e per morte in conseguenza di altro reato, Sculli vuole pagare il rimpatrio della salma di Kessler.

Fonte: ANSA

Leggi anche:
Tuscolano, esplode bomba a mano in casa, muore operaio, arrestato ex militare

Di notte, da sola per strada, un romeno mi ha salvata da un italiano

di Chiara 27 giugno 2012

Un romeno mi ha salvata da un italiano. Ci sono persone, a Roma, che camminano da sole per strada. A volte queste persone sono donne e tornano a casa sole, di notte. E forti della civiltà, e dei secoli e delle lotte per camminare da sole, si convincono che non è una colpa.
» Leggi tutto

Fonte: Corriere della Sera

Movimentato salvataggio di una rumena

Stava lanciandosi dalla spalletta del ponte sul canale Battaglia, intenzionata a farla finita, ma è stata prima calmata e poi immobilizzata dai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Abano,...

Stava lanciandosi dalla spalletta del ponte sul canale Battaglia, intenzionata a farla finita, ma è stata prima calmata e poi immobilizzata dai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Abano, che le hanno salvato la vita. Una ragazza trentunenne di origine rumena, M. C., domiciliata ad Este, verso le cinque del mattino si è arrampicata sul muretto, ma un passante ha avvertito i carabinieri che sono intervenuti immediatamente. Lunghe le trattative per cercare di tranquillizzare la giovane: sembrava quasi convinta, ma quando lei si è accorta che i militari stavano tentando di avvicinarsi per bloccarla, si è nuovamente sporta in avanti, intimando loro di retrocedere. È quindi iniziato un nuovo dialogo con la ragazza, cercando di distrarla e farla desistere dal suo intento suicida. Ad un certo punto un carabiniere ha trovato però il momento giusto per lanciarsi verso la giovane e bloccandola a un braccio. Sono seguiti momenti concitati, che hanno costretto i militari a portare la rumena in caserma, in attesa che si tranquillizzasse definitivamente. (s.s.)
28 giugno 2012

Fonte: Il Mattino di Padova

Viterbo. A Mammagialla un altro tentativo di suicidio

02-07-2012

Il Garante del Lazio lancia l’allarme: ''Il sovraffollamento e caldo rendono la situazione esplosiva''. E le condizioni del carcere viterbese diventano sempre più critiche a causa del trasferimento di numerosi reclusi dalle carceri terremotate dell'Emilia

Venerdì scorso, 29 Giugno, poco dopo le 15.00, si è verificato un altro tentativo di suicidio nel carcere viterbese di Mammagialla. Giovanni Dragonescu, 56enne di nazionalità romena, ha tentato infatti di recidersi le vene ai polsi, poi si è inferto alcuni colpi di con una lama al collo che gli hanno lesionato la carotide e la trachea, dopo aver ricevuto una notizia dai familiari che lo avrebbe sconvolto.

A salvargli la vita stati i medici in servizio nel carcere, che sono riusciti a tamponargli la forte emorragia, in attesa che arrivasse l’ambulanza del 118 che lo ha trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Belcolle. Circa mezz’ora dopo il gesto di autolesionismo, il detenuto era sala operatoria per essere sottoposto a un delicato intervento di chirurgia vascolare.
L’uomo stava scontando una condanna per reati comuni. Il fine pena era fissato per i primi mesi del 2013, ma grazie ai benefici di legge ottenuti sarebbe stato scarcerato entro al fine dell’anno. Secondo quanto si è appreso, Dragonescu è stato sempre un detenuto modello, tanto da non essere mai incorso in sanzioni disciplinari.

''E’ il secondo tentativo di suicidio in una settimana a Mammagialla – commenta il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Morraoni -, questa volta il gesto di un uomo disperato non è finito in tragedia per la prontezza e la professionalità del personale in servizio nel carcere - ha aggiunto -, ma resta il fatto che a Viterbo, come del resto in tutte le carceri del Lazio, si vive una situazione difficilissima''.
Secondo gli ultimi dati, a Viterbo ci sono 762 detenuti a fronte di una capienza di 444 posti. Per far fronte all’arrivo dei detenuti sfollati dalla carceri terremotate dell’Emilia è stato necessario anche riaprire una sezione da tempo in disuso.
''Tutto - ha concluso Marroni - contribuisce ad aggravare una situazione estremamente delicata all’interno delle carceri. Uno dei momenti più difficili da passare è proprio l’estate, quando il caldo, il sovraffollamento e la riduzione delle attività trattamentali e di svago, rendono insopportabili le celle. In questa situazione basta davvero poco per alterare i fragili equilibri psichici e per spingere le persone emotivamente più deboli a tentate gesti disperati''.

Sull’episodio è intervenuto anche il senatore Pd Roberto Di Giovan Paolo, presidente del Forum per la sanità penitenziaria.

''L'ennesimo suicidio in carcere, questa volta a Teramo, e il tentato suicidio a Viterbo – ha detto-, dimostrano che bisogna accelerare sul fronte della messa alla prova e dell'attivazione di pene non detentive, inserite nella legge delega in materia di depenalizzazione. Se tali misure fossero approvate già nelle prossime settimane, avrebbero un effetto positivo sulla vivibilità di molte carceri''.
Secondo Di Giovan Paolo ''bisogna pensare a interventi che abbiano un effetto duraturo e strutturale sulle carceri. Provvedimenti tampone oramai non servono più''.
Fonte: UnoNotizie