venerdì 9 novembre 2018
giovedì 8 novembre 2018
Rubrica Avocatul nostru
Baroul Vrancea şi Ordine degli Avvocati di Roma
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Da oggi dedichiamo alla rubrica Avocatul Nostru un proprio indirizzo e-mail (avocatulnostru@romeninitalia.com), per scrivere direttamente al nostro avvocato, nel massimo rispetto della vostra privacy. L’avvocato risponderà privatamente alle vostre e-mail.
Sceglieremo alcune risposte e domande da pubblicare sul sito, come post, nella parte in cui forniscono informazioni generali e utili per i lettori, avendo cura di non riportare dati personali.
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Catalina Sava
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domenica 21 ottobre 2018
Italia-Romania: presidente Iohannis, siamo vicini e solidali alla comunità romena
In un discorso, dopo l'incontro con il sindaco di Roma, Virginia Raggi, davanti ad una rappresentanza della comunità romena presso la sala Esedra ai Musei Capitolini, il presidente romeno ha espresso la vicinanza delle autorità di Bucarest alla diaspora romena.
"Voglio trasmettere un messaggio di solidarietà alla comunità romena e sopratrutto a quello di Roma, che conta 128 mila persone e a tutti voi che qui li rappresentate", ha detto Iohannis. "Ogni romeno è un ambasciatore e tutti voi rendete omaggio alla Romania e potete contribuire all'intesa tra i nostri popoli", ha aggiunto il presidente romeno.
"Tornando a casa oggi potete dire che il presidente della Romania sa quali sono i bisogni e le speranze e cosa i romeni si aspettano dalla Romania e potete dire che siamo sempre accanto a voi", ha concluso il capo di Stato romeno.
Fonte:Agenzia Nova
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IV Torneo Internazionale di Scacchi Isola di Capri - Vladimir Lenin
Capri – Oltre 100 gli scacchisti che partecipano al IV Torneo Internazionale di Scacchi Isola di Capri – Vladimir Lenin, riconosciuto dalla Federazione Scacchistica Italiana, che rappresenta l’appuntamento internazionale annuale tinto d’azzurro del mondo degli scacchi, a cui partecipano, oltre ai prestigiosi italiani, russi, rumeni, ucraini, olandesi, spagnoli, francesi, grechi e brasiliani.
Tra i partecipanti al Torneo scacchisti di fama nazionale e mondiale come:
Jurij Kuzubov ucraino, più volte campione europeo giovanile e secondo al mondiale giovanile nel 2014, è considerato uno dei più talentuosi giocatori emergenti.
Sergej Nikolaevič Tivjakov, russo naturalizzato olandese ha partecipato a 5 olimpiadi, è stato campione europeo individuale, quest’anno ha vinto il campionato olandese, mentre negli anni passati è stato uno dei migliori giocatori del mondo.
Andrei Istrăţescu, rumeno, è stato campione europeo giovanile e campione Rumeno, ha partecipato alle olimpiadi ed a 2 edizioni della FIDE World Cup.
Mihail Marin, rumeno, ha partecipato a 10 olimpiadi con la nazionale rumena vincendo anche una medaglia di bronzo individuale, ha vinto 3 volte il campionato rumeno, ha partecipato al Campionato del Mondo FIDE ed è autore di molti libri.
Sabino Brunello, italiano, ha partecipato con la nazionale italiana a 6 olimpiadi, ha vinto 3 volte il campionato italiano rapid, ed è arrivato nel ranking mondiale tra i primi 50, autore di 2 libri.
Olga Zimina, italiana di origine russa, è stata 3 volte campionessa russa giovanile e nel 2001 vince il titolo di campionessa assoluta russa, fa parte della squadra italiana femminile per le olimpiadi ed è un insegnate di scacchi per bambini dai 3 ai 16 anni. Nel 2018 vince il titolo di campionessa italiana.
Francesco Sonis, italiano 16 anni attuale campione europeo under 16.
Gli scacchisti parteciperanno al Torneo divisi in due categorie, sette turni di gioco, l’Open A da 1800 Elo in su e per l’Open B fino a 1800 Elo, che si terrà presso il Salone delle Feste dell’Hotel La Residenza di Capri.
Il montepremi è di 8000,00 euro ed è valido per variazioni Elo Fide e per il conseguimento della norma di maestro Fsi.
Nato dall’idea del suo presidente Michele Sorrentino, il Club Scacchi Capri, è divenuto, oltre che un’occasione per riunire scacchisti provenienti dalle più disparate e lontane nazioni, anche un’occasione di attrazione turistica. Quattro giorni, con turni di gioco al mattino alle 9,30 ed al pomeriggio dalle 15,30, concludendosi la domenica 4 novembre con la premiazione, la cerimonia di apertura giovedì 1° novembre 2018 alle ore 16,00 e la premiazione è prevista per domenica 4 novembre 2018 alle ore 19,00 alla presenza delle autorità, tra tutte il Sindaco della Città di Capri .
Tutte le fasi di gioco, per permettere agli scacchisti ovunque si trovino di seguire l’avvincente Torneo verranno trasmesse in diretta streaming, grazie alle tecnologie delle webtv della Caprivisual, sul sito ufficiale del Club Scacchi Capri, www.clubscacchicapri.it ove verranno messi in risalto anche gli sponsor che affiancano il club stesso nell’organizzare il Torneo che è comunque una manifestazione complessa. Gli sponsor sono rappresentati dal brand Capri Watch, Marina di Capri, Funicolare di Capri, Gioielleria La Violetta, Capri Logistica, Cil Latte Berna, Motoscafisti di Capri, Sacmif con la Seggiovia di Anacapri, Porta Costruzioni.
Il IV Torneo Internazionale di Scacchi Isola di Capri – Vladimir Lenin, gode del patrocinio della Città di Capri, Comune di Anacapri, Azienda Autonoma Cura Soggiorno e Turismo Isola di Capri, Federalberghi Capri, Ascom Capri ed Anacapri.
Il Torneo, alla quarta edizione, è intitolato a Vladimir Lenin, un omaggio non all’uomo politico e protagonista della Rivoluzione d’Ottobre del 1917, ma a Lenin scacchista. Proprio nell’isola, che è sempre stata meta di personaggi illustri, Lenin fu ritratto in una foto durante una partita a scacchi contro Bogdanov, alias Alexandr Malinovskij. Era l’aprile del 1908. La celeberrima foto fu scattata durante la permanenza di Lenin nell’isola azzurra e in particolare sulla terrazza di villa Blaesus, sovrastante via Krupp.
Sulla presenza di Lenin a Capri si raccontano alcuni aneddoti. Quel torneo, per esempio, era organizzato da Gorki, che voleva riunire a Capri tutti i futuri rivoluzionari, ma nel partito bolscevico vi era una grossa fattura e questi voleva riunificarlo, pensò che il modo migliore era organizzare un torneo di scacchi, dove il filosofo Alexander Bogdanov, intellettuale di spicco del partito bolscevico, allora più conosciuto e stimato dello stesso Lenin, sfidò colui che fece cadere la Russia zarista.
A Capri Lenin trascorse due periodi della sua vita tra il 1908 e il 1910. I tornei di scacchi in quel periodo diventarono l’alibi per riunire gli esuli russi e le diverse scuole di pensiero del partito bolscevico.
Tra le coppe che si contenderanno gli scacchisti e i relativi premi in denaro, il grande trofeo che resta al presidente del Club Scacchi Capri, Michele Sorrentino, che, ne è custode sin dalla prima edizione.
Fonte: Napoli Village
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Romania: tra crescita dell’agricoltura e calo dell’industria, a trionfare è l’emigrazione
Il caso della Romania è probabilmente emblematico per spiegare quali siano gli effetti di certe dinamiche migratorie verso gli altri paesi UE, organismo di cui è completamente parte dal 2007, frutto a loro volta delle politiche di “deregulation” che negli anni della transizione dal comunismo al capitalismo hanno di fatto depauperato il paese e la sua società.
L’emigrazione dalla Romania agli altri paesi europei, in particolare il nostro, è cominciata negli Anni ’90, in realtà piuttosto tardi rispetto ad altri paesi dell’ex campo socialista dove il crollo dell’economia pianificata e la transizione verso il capitalismo era cominciata molto prima ed anche più bruscamente. Di fatto, almeno fino al 1996, col governo di Ion Iliescu succeduto a Nicolae Ceausescu dopo la traumatica rivoluzione del dicembre 1989, molti elementi dell’economia romena erano rimasti quasi preservati e ciò aveva attenuato l’emigrazione verso l’Europa Occidentale. Dopo, però, le cose sono cambiate molto rapidamente, e numerosi romeni hanno cercato miglior fortuna al di fuori del loro paese.
Oggi, dopo anni di continua emigrazione, pare che tale fenomeno continui a non calare, ma che addirittura stia conoscendo una nuova impennata: secondo Edupedu e l’INS, l’Istituto Nazionale di Statistica, nel 2017 ogni ora 24 romeni hanno lasciato il loro paese per emigrare all’estero, per un totale di 219.317 unità, in netta accelerazione rispetto al 2013 quando invece furono 161.000. Nel 2014 erano stati 172.000, nel 2015 187.000 e nel 2016 209.000. L’escalation è dunque impressionante e soprattutto cumulativa, giacché gran parte di queste persone finiscono poi per divenire residenti in pianta stabile nei paesi ospitanti, facendo solo occasionalmente ritorno in Romania, magari in occasione delle feste.
Sempre secondo Edupedu, l’Italia è la meta privilegiata da tutti questi migranti, per un 47% del totale, a cui seguono la Spagna col 22% ed infine la Germania e il Regno Unito col 6% per entrambi. Secondo la Banca Nazionale Romena il 20% dei romeni fra i 20 e i 64 anni vive oggi in un altro paese UE, e ciò costituisce la più alta percentuale all’interno dell’Unione. Anche il 31% degli emigrati del 2017 spaziava fra i 20 e i 29 anni.
Le rimesse dei migranti contribuiscono comunque alla diminuzione della povertà, che tra il 2008 e il 2017 sarebbe calata dell’8,5%, con percentuali che superano quindi quelle di altri paesi come la Lettonia, pari al -6%, o la Bulgaria, pari al -5,9%. Solo la Polonia è riuscita a fare di meglio: secondo i dati Eurostat, in questo paese le persone a rischio povertà sono calate dal 30,5% del 2008 al 19,5% del 2017. In ogni caso, sempre secondo Eurostat, Bulgaria e Romania restano i due paesi col maggior rischio di povertà, rispettivamente 38,9% e 35,7%, seguite dalla Grecia col 34,8%.
Tutto ciò, comunque, avviene sullo sfondo di una perdita del 6% del PIL ogni anno, proprio a causa della difficoltà che le aziende in loco hanno a trovare personale qualificato. Anche in questo caso si tratta di un danno cumulativo, che testimonia il progressivo impoverimento del tessuto industriale del paese. A fornire questi dati è stato il portale PWC, citato anche da Romania Insider.
“La Romania perde il 6% del PIL all’anno a causa della mancanza di lavoratori qualificati”, ha spiegato Mihai Anita, di PWC Romania. “La disponibilità di manodopera qualificata è dipendente da fattori come la libera circolazione dei lavoratori, inclusi permessi di lavoro più accessibili per cittadini extra-UE e un sistema educativo che prepara laureati con le giuste caratteristiche”.
Certo, siamo lontani dal dato ancor più preoccupante della Bulgaria, paese che perde ogni anno il 13,2% del PIL sempre per le stesse ragioni, ma in ogni caso si tratta di percentuali preoccupanti, che confiscano un futuro a tanti giovani romeni in patria. Si crea così un circolo vizioso, in base al quale sempre più romeni non trovando nessun lavoro nel loro paese finiscono per emigrare, mentre proprio per questo il paese s’impoverisce d’opportunità e di risorse umane. La testimonianza di questo fenomeno è poi data dai numerosi paesi e villaggi della Romania, dove alla fine restano solo i vecchi e i bambini perché quasi tutte le persone in età da lavoro se ne sono andate via.
In una simile situazione, data la progressiva contrazione dell’industria, è l’agricoltura a recuperare il suo principale ruolo di fonte economica per molte aree del paese. In quello che in epoca socialista era il principale paese esportatore di tecnologie nei paesi in via di sviluppo, oggi l’agricoltura riacquista importanza agli occhi di molti romeni rimasti in patria anche solo per il fatto d’essere l’unica immediata fonte di reddito. Anche gli stanziamenti forniti dall’UE, in tal senso, costituiscono un ulteriore motivo per ridare fiducia a questo settore.
Ecco che allora, nel 2017, la Romania risulta aver registrato un aumento della produzione agricola pari al 12,5% rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso i dati sono stati forniti dall’INS, che ha stimato il valore della produzione agricola romena in 78,4 miliardi di lei nel 2017, pari a circa 17 miliardi di euro: sempre troppo poco, in ogni caso, per mantenere tutta la popolazione, e comunque sarebbe piuttosto imprudente pensare che un paese europeo possa oggi vivere di sola agricoltura, a maggior ragione se reduce da un forte passato industriale e di servizi. Un semplice raffronto col fatturato dell’agricoltura italiana può ancor più rafforzare tale punto di vista, e far capire quanto sia invece importante rilanciare i settori secondario e terziario romeni.
L’agricoltura è importantissima e la Romania vanta in tale settore dei punti d’eccellenza fondamentali, ma proprio per questa ragione essa non dev’essere vista come un semplice ripiego dopo anni di spoliazione ed impoverimento del patrimonio produttivo, industriale e non. In ogni caso, la crescita più forte dell’agricoltura romena s’è registrata in regioni come l’Oltenia (nel sud ovest, col +24,9%), anche se in assoluto il maggior peso della produzione è stato raggiunto nella Montenia (al sud, col 19,2%), dopo Bucarest-Ilfov (17,7%) ed il nord est (15,7%).
E che l’agricoltura abbia acquistato un ruolo sempre più determinante per la sopravvivenza della Romania lo dimostra anche l’attenzione che ora, ancor più di prima, il governo dedica ai suoi vari comparti, per esempio l’allevamento. Uno di questi, per esempio, è l’allevamento dei suini, che in questo momento in varie parti d’Europa sta conoscendo grosse difficoltà a causa della peste suina africana: in tal caso il governo romeno non ha atteso un istante nello stanziare nuovi provvedimenti appena la Commissione Europea ha varato appositi aiuti finanziari alla Romania. Bucarest darà così agli allevatori romeni di suini aiuti per 43 milioni di euro, che andranno in parte anche per acquistare attrezzature per la disinfezione, laboratori veterinari e strumenti per la diagnosi della pesta suina, come specificato anche da Romania Insider. Un’altra parte del fondo andranno invece per rimborsare quegli allevatori che già sono stati sensibilmente colpiti dall’epidemia.
Sempre citato da Romania Insider, il ministro romeno per l’agricoltura, Petre Daea, ha voluto rassicurare il paese affermando che l’epidemia si sta fermando. Fino ad oggi i focolai di peste suina accertati sono stati non meno di mille, con l’eliminazione di non meno di 350.000 capi allo scopo d’evitare la diffusione del contagio. (Filippo Bovo)
Fonte:Opinione Pubblica
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Domenica gran finale dell’ottava edizione del Festival Propatria
Domenica 21 ottobre 2018 al Teatro Golden arriveranno per questo evento partecipanti e ospiti provenienti da diversi paesi: Romania, Italia, Moldavia, Francia, Austria, Regno Unito, Finlandia, Stati Uniti. I protagonisti saranno giovani romeni di talento della Diaspora, che hanno raggiunto risultati notevoli in vari campi dell’arte, della scienza o dello sport. Il pubblico avrà il piacere di incontrare personalità di spicco del mondo culturale romeno in uno spettacolo che sarà un trionfo di momenti artistici di eccellenza.
Anche in questa edizione, saliranno sul palco del Golden importanti nomi di ricercatori, atleti, e musicisti. Saranno presenti: la ricercatrice nel campo della biologia molecolare Dana Branzei, direttore del programma di ricerca “meccanismi di riparazione del DNA” presso l’IFOM, Aldo Blaga giovane artista romeno che ha cantato con nientemeno che David Foster a Omaha (Stati Uniti d’America), il violinista Constantin Beschieru, primo violino nell’Orchestra RAI, e Angela Turchetta. Saranno presenti anche Alina Alexandra Simion, la giovane atleta paraolimpica di origine romena, campione nazionale d’Italia 60m indoor, 200m, campione assoluto 100, 200m record italiano a 400m, Emanuel Chirila il giovane romeno che a soli 20 anni è già nella lista Forbes tra i 100 leader del futuro, Radu Valentin Ghiurcanas, uno degli 11 speaker selezionati per TEDxYouth Bologna 2018, Daria Alexandra Matei, campionessa di pattinaggio nazionale d’Italia, campionessa europea e vice campionessa del mondo nel 2018, la ginnasta Adelina Barbulescu – Spagna e Maria Smaranda dalla Francia, la giovane geniale, iniziatrice a Parigi dell’applicazione CelebRo, progettata per geo localizzare il patrimonio culturale romeno.
Il Gala, pieno di emozioni e sorprese sarà colorato con intermezzi musicali eseguiti da Constantin Beschieru accompagnato al pianoforte da Marina Ciubotaru, dal pianista Emanuele Stracchi, Aldo Blaga con la sua voce straordinaria, Elena Lazar, e molti altri.
I presentatori saranno Alessandro Pistecchia antropologo, dottorato di ricerca in storia europea, esperto di minoranze e discriminazioni e Andreea Emanuela Diaconu con l’aiuto dei giovanissimi Alessandro Fagarasian e Teresa Zucchegna.
Durante lo spettacolo, sostenuto da questi giovani di grande valore, saranno assegnati premi, diplomi di eccellenza e l’immancabile trofeo Propatria, diventato oramai tradizione.
Dopo la ricca collaborazione con il Dipartimento Didattico del Teatro Golden, di cui è direttrice Laura Ruocco (attrice), anche quest’anno saranno assegnate quattro borse di studio parziali di 1.000 euro ciascuna, che consentiranno ai 4 vincitori di studiare al “Golden Academy”, l’Accademia di spettacolo teatrale.
Presidente della giuria di quest’anno è: Prof. Assoc. Oana Bosca-Malin (Vicedirettrice dell’Accademia di Romania a Roma) che deciderà i premi con Daniela Mogavero (giornalista dell’agenzia di notizie nazionali Askanews), maestro Lea Pavarini (Conservatorio di Santa Cecilia), Cristina Hermeziu (Francia, giornalista), Rudolf Roth (giornalista, Spagna), Onofrio Pagone (capo redattore Gazzetta del Mezzogiorno), Elena Postelnicu (giornalista, corrispondente in Italia per Radio Romania), Violeta Popescu (Rediviva editore), Laura Ruocco (attrice, Golden Academy).
L’evento godrà della presenza di S.E. George Gabriel Bologan, Ambasciatore di Romania in Italia e S.E. Stela Stingaci, Ambasciatore della Repubblica Moldova in Italia.
Da otto anni l’associazione Propatria impegna entusiasmo e competenza per la diffusione della cultura romena a Roma, da otto anni si attende il festival Propatria per frequentare gli eventi di alto livello proposti, e coltivare un momento di incontro interculturale importante e gioioso.
Anche quest’anno l’iniziativa ha ricevuto il patrocinio dell’Ambasciata di Romania, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Consiglio Regionale del Lazio, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, dell’Assessorato per la Crescita Culturale del Comune di Roma. La collaborazione con il Conservatorio di Musica Santa Cecilia, l’Istituto culturale Francese – Centre Saint Louis e l’Accademia d’Ungheria ha reso possibile la realizzazione di un evento carico di nuove sinergie.
Il programma di quest’anno ha unito vitalità positive di vari settori, culturali e non, che sono collegate da un comune denominatore, l’amore per la Romania.
Fonte:Ask a News
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Danze e canti popolari del Maramures per ricordare Giorgia Bernardele, a due anni dalla morte
“Il concerto – spiega la madre Michela Grotto, che con il marito Claudio ha dato vita in questi due anni a numerose iniziative per ricordare la figlia, come borse di studio e concerti – prevede l’esecuzione di musiche e danze popolari autentiche provenienti dalla regione romena del Maramureş, nella Transilvania nord-occidentale. La performance è affidata all’esperienza dei giovani musicisti popolari “Fraţii Chindriş” di Ieud e dei danzatori del Gruppo folclorico studentesco “Maramureşul”di Cluj Napoca. Nel corso della serata, inoltre, due esperti di mestieri tradizionali mostreranno al pubblico alcuni aspetti della vita materiale del sat, il villaggio tipico romeno. E prima del concerto il professore di Giorgia, Dan Octavian Cepraga, docente di lingua e letteratura romena presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova, e il professor Nicu Hodor, che insegna geografia all’Università di Cluj-Napoca, presenteranno al pubblico una lezione introduttiva, fornendo le coordinate per comprendere le peculiarità delle tradizioni popolari musicali del Maramureş”.
Sarà, insomma, un concerto-tributo alla memoria di Giorgia Bernardele, originale studiosa di folclore romeno, russo e ucraino. Noto per la bellezza del suo paesaggio incontaminato, il Maramureş è un vero e proprio luogo della memoria di un’Europa rurale altrove ormai definitivamente scomparsa. Uno straordinario patrimonio culturale che è stato gelosamente e tenacemente preservato nel cuore più profondo del nostro continente. Ma sarà anche un modo per far conoscere un aspetto unico e affascinante della cultura romena, offrendo, al tempo stesso, alla comunità romena presente nel territorio la possibilità di mantenere vivo il contatto con la propria identità culturale e di condividerla con il resto della popolazione.
Fonte:L'Eco Vicentino
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Gli scout Aisa incontrano il Presidente della Romania in Campidoglio
La chiesa avventista romena della capitale è stata invitata a partecipare all’incontro tra il presidente della repubblica romena, Klaus Iohannis, e la sindaca di Roma, Virginia Raggi, tenuto il 16 ottobre nella sala Esedra dei Musei Capitolini, in Campidoglio.
“Abbiamo pensato di portare il gruppo degli scout Aisa della nostra comunità” ha affermato Cornelio Benone Lupu, pastore della chiesa avventista romena di Roma “Il presidente della Romania è stato contento di vederli e alla fine si è avvicinato a loro e li ha ringraziati di essere lì”.
“I nostri ragazzi” ha riferito Bianca Stoian, della comunità avventista romena “hanno dato testimonianza, anche se indiretta, assistendo in prima fila e ricevendo i complimenti del presidente per la loro allegra divisa”.
In Italia per una visita di stato (la prima dopo 45 anni), organizzata in occasione del Centenario della Grande Unione dei Principati Romeni, Klaus Iohannis ha incontrato il presidente Sergio Mattarella, i presidenti di Camera e Senato, il premier Conte, gli imprenditori e la sindaca di Roma. Ma non ha voluto rinunciare a trascorrere alcuni momenti con la diaspora romena.
Durante l’incontro in Campidoglio, il gruppo Aisa ha donato un Atlante della Bibbia al presidente romeno e alla sindaca capitolina.
“Sono stato favorevolmente colpito dal discorso molto gentile di Virginia Raggi e dalla sua disponibilità verso la comunità romena”, ha commentato il past. Lupu “Mi ha colpito anche la cordialità dello staff diplomatico e la disponibilità del presidente romeno afarsi fotografare e a fermarsi a parlare tra la gente (oltre ai romeni vi erano anche diversi italiani). Penso che abbiamo lasciato un segno positivo come chiesa e come comunità etnica”.
Infine, i ragazzi dell’Aisa e il loro animatore sono stati intervistati dalla radio presente all’evento.
Fonte:Notizie Avventiste
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Prezentarea volumului “Dora d’Istria. Uno sguardo femminile sull’Ottocento” de Roberta Fidanzia
În Cadrul Întalnirilor Literare “I Mercoledi Letterari” De la Accademia di Romania in Roma miercuri, 24 octombrie 2018, ora 18:00, în Sala de conferințe a Accademia di Romania in Roma (Piazza José de San Martin 1 va avea loc cea de-a treia întâlnire din cadrul întâlnirilor „I Mercoledi Letterari”, un proiect inițiat de Accademia di Romania in Roma ce își propune promovarea scriitorilor români traduși în limba italiană și publicați la edituri din Italia, precum și operele literare care fac referire la cultura română. În cadrul celei de-a treia întâlniri se va face prezentarea volumului “Dora d’Istria. Uno sguardo femminile sull’Ottocento” de Roberta Fidanzia (Editura Aracne, 2013), alături de ediția în limba română: Dora D’Istria.
O privire feminină asupra secolului al XIX-lea, trad. de Viorica Bălteanu (Drengo, 2017). Alături de scriitoare și traducătoare va fi prezent și prof. Antonio D’Alessandri, care va vorbi despre personalitatea principesei Elena Ghica/ Dora D’Istria și va prezenta publicului prezent la eveniment, în premieră, un tablou pictat de însăși Dora D’Istria.
Prin ineditul și valoarea sa istorică, tabloul reprezintă un moment important în cadrul acestui eveniment: acesta se află în colecția privată a dlui Paolo Mecucci, prin a cărui bunăvoință opera de artă va fi expusă pentru prima dată în public la Accademia di Romania in Roma.
Intrarea liberă în limita locurilor disponibile.
Principesa Elena Ghica (alias Dora d’Istria)scriitoare, pictoriță, compozitoare, feministă, poliglotă, un om de o inteligență remarcabilă, este un caz literar unic în secolul romantic. Copil minune (vorbea nouă limbi străine, în adolescență a tradus „Iliada”) Elena avea o cultură enciclopedică, acumulată în studiile efectuate la Dresda, Viena, Veneţia şi Berlin în domeniile: literatură, etnografie şi folclor, geografie, istorie, sociologie, politică şi artă. A publicat de-a lungul vieții studii de etnografie, istorie şi folclor balcanic în șase limbi: franceză, italiană, greacă, rusă, germană şi engleză. În preajma revoluţiei de la 1848 a fost o ferventă apărătoare a ideilor politice liberale. A militat constant pentru drepturile femeii.
Lucrarea sa, foarte inovatoare pentru vremea la care a fost scrisă, „Despre femei de o femeie” (Des femmes par une femme,Paris 1869) prezintă situația materială şi socială a femeilor din ţările romanice şi germanice și susţine egalitatea în drepturi între femei şi bărbaţi, plasând-o pe Dora D`Istria în printre vocile semnificative ale mișcării feministe europene.
Cu aceeaşi tematică, tratatul „Les femmes en Orient”, apărut la Zürich în 1859, familiarizează cititorul occidental cu lumea femeilor din Orient, o zonă foarte puţin cunoscută la acea vreme. Dora D`Istria a călătorit foarte mult şi a avut o viaţă aventuroasă: este una din primele alpiniste, practica tirul şi călăria şi mânuia cu îndemânare armele.
A murit la Florența, unde a locuit vreme de peste 30 de ani, şi donat cu generozitate averea sa unui sanatoriu pentru surdomuți din Florența, spitalului Pantelimon şi primăriei oraşului Bucureşti.
Accademia di Romania in Roma
Valle Giulia,
Piazza José de San Martin,
1 00197 Roma
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sabato 6 ottobre 2018
'Aeros', lo spettacolo degli atleti di ginnastica rumena al Teatroteam di Bari
Pubblicato in CULTURA E SPETTACOLI il 05/10/2018
Sabato 17 novembre alle ore 21 è in programma l’inaugurazione della rassegna “Danza & Danza” al Teatroteam di Bari. Ad aprire le danze sarà “Aeros”,lo spettacolo dei campioni di Ezralow, Parsons, Pendetlon, con gli atleti della Federazione di ginnastica rumena curati da Marcella Fumea da un’idea originale di Antonio Gnecchi Ruscone, musiche di Tig Music lab-costumi di Luca Missoni.
Biglietti in vendita sul sito internet www.teatroteam.it e al botteghino di Piazza Umberto 37 a Bari.
Fonte: I like Puglia
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Catalina Sava
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