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domenica 18 gennaio 2015

Uccide clochard romeno a calci e pugni, arrestato 22enne: «Accarezzava il mio cane»

MILANO - Un ragazzo 22enne, Rocco Rendina, ha confessato di aver ucciso a calci e pugni Ioan Popa, clochard 52enne romeno trovato morto il 15 ottobre davanti a un pub a Cusano Milanino, perché aveva provato ad accarezzare il suo cane, un dogo argentino. Nessuno degli amici del 22enne era intervenuto per fermarlo, anzi erano scappati e avevano coperto l'aggressore. Dopo mesi di indagini dei carabinieri e diversi interrogatori, il giovane ha ammesso il delitto.

Secondo i medici legali, il decesso del senzatetto era stato causato da due grosse ferite alla testa. Gli esami tossicologici hanno anche confermato che l'uomo, con piccoli precedenti e dedito all'alcool, era ubriaco quando è stato aggredito.

Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, alle 2 del 15 ottobre il proprietario del pub in via Ferrari ha chiuso il locale lasciando all'esterno Rocco. e altri sei suoi amici. Poco dopo è arrivato Ioan Popa che ha iniziato a chiacchierare con loro e ha provato ad accarezzare il cane del 22enne dicendo di essere un esperto di dogo perché in Romania suo zio aveva un allevamento. Il tentativo indispettisce il proprietario che lo aggredisce a calci e pugni lasciandolo privo di sensi sull'asfalto.

ll presunto omicida, un 22enne italiano incensurato, è stato «coperto» dagli amici, tutti giovani milanesi di famiglie «normali», che si sono inventati una versione di comodo. Ma le indagini dei carabinieri del nucleo operativo radiomobile del comando di compagnia di Sesto San Giovanni, dopo tre mesi, sono giunte a una svolta: i militari sono arrivati al giovane, arrestato giovedì mattina, grazie ad una serie di indizi e al crollo psicologico di una ragazza del gruppo, che messa alle strette ha confessato.
Venerdì 16 Gennaio 2015

Fonte: Il Messaggero

Uccise un romeno in un bar: in Appello condannato a 24 anni di reclusione

15 gennaio 2015.

Ventiquattro anni di reclusione: è la condanna inflitta a Gazmir Hoxha, il 42enne albanese sotto processo perchè accusato di avere ucciso, il 20 giugno 2011, davanti a un bar di Campoverde, nel comune di Aprilia, il romeno Ilir Lula. La sentenza è stata emessa dalla I Corte d’assise d’appello di Roma, davanti alla quale l’uomo era arrivato appellando la condanna all’ergastolo che gli era stata inflitta nel novembre 2013 dalla Corte d’assise di Latina. In appello, i giudici hanno invece confermato l’assoluzione di un secondo imputato, Xhezmi Hykaj, anch’egli albanese. Era il 20 giugno 2011 quando in un bar-tavola calda fu trovato il cadavere di un uomo, successivamente identificato nell’albanese Lula (già noto alle forze dell’ordine per reati di sfruttamento della prostituzione); era stato colpito sette volte con una pistola calibro 7,65. Secondo l’accusa, l’omicidio sarebbe nato come risposta all’uccisione del fratello di Hoxha ad opera di un gruppo di albanesi dediti allo spaccio di droga e allo sfruttamento della prostituzione. Per gli investigatori, Hoxha sarebbe venuto appositamente dall’Albania in Italia per apprendere chi era stato l’esecutore del delitto, e poi organizzare la ‘rispostà. All’esito di una vasta e complessa istruttoria dibattimentale, la Corte d’assise di Latina ritenne pienamente provata la responsabilità penale di Hoxha e lo condannò all’ergastolo; non quella di Hykaj, per il quale sentenziò l’assoluzione «per non aver commesso il fatto» ritenendo la sua una «connivenza non punibile». Oggi, la sentenza di appello, con i giudici della I Corte d’assise d’appello di Roma che hanno confermato l’assoluzione di Xhezmi Hykaj, riducendo a 24 anni la condanna nei confronti di Gazmir Hoxha nei confronti del quale hanno escluso l’aggravante della premeditazione.

Fonte: Il Nuovo Corriere di Roma e Lazio

martedì 13 gennaio 2015

Conferenza e Proiezione del film: Un bulgare de huma (Un pugno di argilla) (1989)‏

Giovedì, 15 gennaio 2014, ore 18.00
Accademia di Romania. Sala Conferenze

Giornata della Cultura Romena

Evento Anniversario Mihai Eminescu

Conferenza

e

Proiezione del film:

Un bulgare de huma (1989)

(Un pugno di argilla)

Regia: Nicolae Margineanu

Comunicato stampa

In occasione dell’anniversario della nascita del poeta nazionale romeno Mihai Eminescu (1850), Giovedì, 15 gennaio 2014, ore 18.00, l'Accademia di Romania in Roma, prezenta una conferenza sulla vita e le sue opere, tenuta dalla prof. Nicoleta Nesu (Sapienza – Università di Roma / Università Babes-Bolyai Cluj-Napoca).

Proiezione del lungometraggio Un bulgare de lut (Un pugno di argilla) (1989) – un film sul poeta Mihai Eminescu e scriitore Ion Creanga. Regista: Nicolae Margineanu. Attori: Dorel Visan, Adrian Pintea, Mioara Ifrim, Maria Ploae. (Film in lingua romena.)

Ingresso libero.

Ufficio stampa,
Accademia di Romania
Roma, gennaio, 2015

domenica 11 gennaio 2015

Seara literară “Mihai Eminescu” la Veneția‏ / Serata letteraria "Mihai Eminescu" a Venezia‏


COMUNICAT DE PRESĂ

Seara literară “Mihai Eminescu” la Veneția

Joi, 15 ianuarie 2015, la ora 17.30, în sala “Marian Papahagi” a Institutului Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneţia, cu ocazia Zilei Culturii Naţionale și a împlinirii a 165 de ani de la naşterea poetului Mihai Eminescu (1850-1889) va avea loc o seară literară la care vor participa studenţii cursului de limbă, literatură și cultură română de la Universitatea Ca’ Foscari.

Programul cuprinde trei momente principale: seara se va deschide cu proiecția unui fragment din primul documentar despre viaţa poetului, realizat în anul 1914; va continua cu momentul “Oraşele lui Mihai Eminescu”, concepută de studenţii universitari care vor prezenta prin imagini noi și de epocă locurile din orașele Botoșani, Iași și București care păstrează amintirea poetului; seara se va încheia cu un recital de poezii alternate cu fragmente clasice interpretate la vioară.

Traducerea textelor cuprinse în documentar a fost realizată de Adriana Runcan, secţiunea “Oraşele lui Mihai Eminescu” este rodul colaborării dintre: Nicoleta Cheptea, Raluca Leach, Consuela Verdes, Enrico Cazzato și Leonardo Bressanin, iar poeziile vor fi recitate de Giulia Visentin, Olga Patras și Roxana Roman, cu acompianiament la vioară de Tatiana Gavriliţă.

Intrarea este liberă în limita locurilor disponibile.

INSTITUTUL ROMÂN DE CULTURĂ ȘI CERCETARE UMANISTICĂ DE LA VENEȚIA
Responsabil de proiect: AURORA FIRŢA
Tel. +39.041.5242309
Mail aurora.firta@icr.ro
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COMUNICATO STAMPA

Serata letteraria “Mihai Eminescu” a Venezia

Giovedì, 15 gennaio 2015, alle ore 17.30, nella sala “Marian Papahagi” dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in occasione della Giornata Nazionale della Cultura Romena, e del 165° anniversario della nascita del poeta romeno Mihai Eminescu (1850-1889) avrà luogo una Serata dedicatagli.

L’appuntamento letterario è stato organizzato con la partecipazione degli studenti del corso di lingua, letteratura e cultura romena dell’Università Ca’ Foscari.

Il programma è articolato in tre momenti principali: la serata si apre con la proiezione di un frammento del primo documentario sulla vita di Eminescu, una pellicola muta risalente al 1914; essa prosegue con la presentazione “Le città di Mihai Eminescu” a cura degli studenti universitari, che ricorderanno, attraverso fotografie recenti e d’epoca, i luoghi delle città di Botoşani, Iaşi e Bucarest che conservano la memoria del poeta. La serata si conclude con un recital di poesie con intermezzi musicali interpretati al violino.

La traduzione delle didascalie del documentario è stata realizzata da Adriana Runcan, la sezione “Le città di Mihai Eminescu” è il risultato della collaborazione di: Nicoleta Cheptea, Raluca Leach, Consuela Verdes, Enrico Cazzato e Leonardo Bressanin. Le poesie saranno recitate da Giulia Visentin, Olga Patras e Roxana Roman e gli intermezzi musicali saranno interpretati al violino da Tatiana Gavriliță.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.

ISTITUTO ROMENO DI CULTURA E RICERCA UMANISTICA DI VENEZIA
Responsabile progetto: AURORA FIRŢA
Tel. +39.041.5242309
Mail aurora.firta@icr.ro

Daniela Dumbrava – pittrice di origine rumena in Italia –“ Sensorial Art” by Irina Tirdea‏

Pittrice eclettica cromatica, cittadina italiana di origine romeno – tedesca, da piccola ha una grande passione per l’arte, forme e colori.

Laureata in Management e Belle Arte, frequenta successivamente diversi corsi di pittura, esponendo contemporaneamente.

Dedica l’arte allo stile informale e materico – cromatico in rilievo, usando le tecniche miste ma anche personali sperimentate da essa, su tela, legno, vetro, metallo, nonché le sculture in legno e resine.

La pittura di Daniela Dumbrava sembra contenere in sé le avvisaglie della materia che si trasforma, cambiando stato in piena sintonia con la sua personalità, estroversa e pronta a cogliere i fenomeni allo stato nascente, immaginative e sensoriali.

Nominata anche la “Sacerdotessa dei colori”, le sue opere sono state esposte sia sul territorio nazionale che internazionale come: Grecia, Germania, Romania, Francia, Belgio, Italia.

Riceve la nomina di dott.ssa in arte, all’Accademia Internazionale d’Arte e Cultura “Alfonso Grassi” di Salerno , successivamente quella di Delegata Campana dell’Associazione di Promozione Sociale Federico II, capeggiata da Michele Loiacono, istituita a Bari, nonché Direttore Artistico della Biennale Internazionale d’Arte in Umbria.



Artista europea Daniela Dumbrava espone assiduamente in importanti sedi pubbliche e private, musei e gallerie.

Organizzatrice di eventi e del primo Symposio D’arte Contemporaneo con la partecipazione degli artisti provenienti dai paesi arabi a Pontecagnano (Sa), ha riscontrato un successo internazionale.

E’ stata inserita come artista internazionale nel Catalogo “I Segnalati” di dott. Salvatore Russo, presentato a Bruxelles nel 2012.

Vince varie premi e importanti riconoscimenti.

Attualmente vive a Salerno dove continua la sua attività con grande passione, sperimentando ancora altre tecniche pittoriche, in quanto vorrebbe promuovere una nuova corrente:
“ Sensorialismo materico nell’arte contemporanea”.

“IO e la mia arte, amore inseparabile. Tanto coinvolgente da far diventare reale l’irreale. Sentire palpitare la materia fra le dita, considerarla viva, parte di me.
IO e la mia arte siamo un corpo solo!”, dichiara Daniela Dumbrava.
"Colours and emotions" - la personale di Daniela Dumbrava ad A...

Video dell'inaugurazione della mostra di Daniela Dumbrava "Colours and emotions" ad Arte in Banca

https://www.youtube.com/watch?v=fp8dWnUrqp0
https://www.facebook.com/video.php?v=596840507129135&set=vb.380673522079169&type=2&theater

Romania: il Ceahlaul diventa “italiano”, in panchina Ze Maria

Articolo pubblicato da Edoardo Buganza, in data 31 dicembre 2014

Un po’ d’Italia nella Liga rumena. Una cordata italiana capeggiata dall’avvocato romano di diritto sportivo Angelo Massone (in passato agente di calciatori tra cui Francesco Antonioli) ha infatti acquistato il 55% del club Ceahlaul Piatra Neamt. Club fondato nel lontano 1919 ha debuttato nella prima divisione rumena nel ’93 mentre nel ’99 partecipò alla Coppa Intertoto venendo eliminato dalla Juventus senza mai perdere (due pareggi, i bianconeri passarono in virtù dei gol in trasferta); attualmente è in crisi (non vince da quattro mesi e ha racimolato 5 punti negli ultimi dodici turni), quartultimo a quattro punti dalla salvezza.

Queste le prime parole di Massone: “Il calcio in Romania conta, è visto da molte persone. A luglio eravamo stati vicini all’acquisizione del Rapid Bucarest ma alla fine l’operazione non fu mai completato a causa di formalità. Quest’anno vogliamo salvarci dalla retrocessione, poi la prossima stagione ci batteremo per l’accesso alle coppe europee”.

Un acquisto non troppo difficoltoso visto che il club moldavo (regione rumena) rischiava di essere costretto a ritirarsi dal campionato in corso a causa di gravi problemi finanziari (situazione normale in Romania) dell’arresto del presidente (e di altri uomini a lui vicini) Gheorghe Stefan per corruzione e dell’impossibilità (sempre per mancanza di liquidità) di supporto da parte del comune e della Lega di calcio rumena. Il passaggio societario dovrebbe bloccare la cessione dei migliori giocatori nella rosa del Ceahlaul (il terzino Dumitras ha ormai firmato per il Craiova, il centrocampista 22enne Sebastian Chitosca è vicino al passaggio agli ungheresi del Gyor dove ritroverebbe l’ex allenatore del Ceahlaul Miriuta)

La nuova dirigenza porterà anche un cambio di guida tecnica, in panchina siederà il brasiliano Ze Maria (ex terzino di Perugia, Parma e Inter e della nazionale brasiliana) che finora ha allenato solo tra i dilettanti e per poco tempo a Catanzaro. Responsabile dell’area tecnica sarà Renzo Rossi, il direttore generale Riccardo Ronca (ex team manager a Salerno) e preparatore atletico dovrebbe essere ufficializzato un altro ex Salernitana, Sandro Fantoni.

Fonte: Tutto Calcio Estero

O româncă vrea să uimească fotbalul italian


SPORT
Autor: Andrei Călin | sâmbătă, 13 decembrie 2014

Camelia are o misiune „simplă”: să acopere o poartă de 7,32 metri lățime și 2,44 metri înălțime

FOTO: PIZEROSPORT

La începutul anilor ,90, orașul italian Brescia devenise o colonie românească. Echipa de fotbal a „rândunelelor” era antrenată de Mircea Lucescu, cel care îi adusese lângă el pe Florin Răducioiu, Gheorghe Hagi, Ioan Ovidiu Sabău, Dorin Mateuț, apoi pe Dănuț Lupu.

Au apus vremurile bune ale „rândunelelor”

Presa italiană vorbea despre „Brescia Romena”, o corespondentă în miniatură a celebrei AC Milan, „mașina de fotbal” clădită pe scheletul olandez format de Frank Rijkaard - Ruud Gullit - Maro van Basten. În prezent, Brescia Calcio nu mai face parte din lumea bună a fotbalului italian.

Echipa evoluează în Serie B, dar localnicii se consolează cu rezultatele formației feminine, campioană în ultimul sezon din Serie A. La formația lombardă este legitimată și Camelia Ceasar, o jucătoare de origine română. În vârstă de 17 ani (împliniți astăzi), tânăra evoluează pe postul de portar și încearcă să-și câștige locul de titulară în poarta „rândunelelor”.

Remarcată la o miuță încinsă la iarbă verde

Camelia locuiește în Italia de 12 ani, familia ei stabilindu- se la Torino, atunci când tatăl jucătoarei a găsit un contract de muncă, în construcții.

„Eu aveam cinci ani când am plecat din România. Nu mi-a fost greu să mă acomodez în Italia, pentru că eram mică și nu lăsasem prea multe, în urmă, în țară. Fratele meu, Dario, s-a născut aici. Am ajuns să joc fotbal dintr-o întâmplare, pe la vârsta de nouă ani. Mă mai băgam la câte o miuță, cu familia și prietenii, atunci când ieșeam la iarbă verde. Într-o zi, am intrat în poartă și am fost văzută de cineva care căuta talente pentru grupele de junioare ale unei echipe feminine din Torino”, ne-a povestit Camelia cum a făcut primii pași în fotbal. La 14 ani, românca a debutat în prima ligă feminină, îmbrăcând tricoul celor de la Torino Calcio.

„Și eu și colegele mele eram foarte tinere și fără mare experiență. Am retrogradat în liga a doua, dar șansa mea a fost că am fost văzută de cei de la Brescia și mi s-a propus să joc acolo. La început, părinții nici nu au vrut să audă că m-aș putea muta din Torino. Am dus multă muncă de lămurire cu ei, iar în cele din urmă au fost de acord. Am convenit că trebuie să încerc, dacă merge, rămân la Brescia, dacă nu, mă întorc acasă. Lucrurile au funcționat așa cum am sperat și evoluez și în ziua de astăzi aici”, ne-a declarat tânăra fotbalistă.

Salariu lunar de 300 de euro

Condițiile puse la dispoziție de cei de la Brescia sunt mulțumitoare. „Îmi asigură școlarizarea, locuiesc într-un apartament, alături de alte două colege, italience, și primesc un salariu lunar de 300 de euro. Banii sunt destul de puțini, dar, uneori, incluzând și primele de joc, strâng cam 1.000 de euro pe lună”, spune Camelia. Viața sportivă o prinde de minune și se laudă că fetele sunt mult mai disciplinate decât băieții. „Noi nu avem probleme cu statul prin cluburi, alcool, sau alte lucruri de genul ăsta. Ne vedem de treabă și pregătim cum putem mai bine fiecare partidă. Vara facem și cantonamente, iar în timpul săptămânii avem patru antrenamente care dureză fiecare patru ore. Socotind aici și timpul dedicat școlii, rezultă că nu prea am timp de «nebunii».”

În prezent, prima ligă de fotbal feminin din „Cizmă” este formată din 14 echipe, dar din sezonul viitor vor lua startul doar 12 formații. Meciurile cu miză sunt televizate dar, și aici, fetele sunt eclipsate de băieți.

În sezonul trecut, la meciul decisiv pentru titlul intern, câștigat de echipa din Brescia, au asistat 5.000 de spectatori, iar fotbalistele au simțit ce înseamnă să fii fotbalist. „În medie vin cam 200-300 de oameni. Se poate spune că există interes și pentru noi, fetele. Am emoții în timpul partidelor, dar de fiecare dată încerc să mă concentrez și să evoluez cât mai bine”.

Echipa este finanțată de un „rege” al imobiliarelor

La 17 ani, Camelia privește lumea de la o înălțime de 173 de centimetri. Este o statură fizică mulțumitoare pentru un portar din fotbalul feminin.

Deocamdată, românca este rezervă la Brescia, dar speră să ajungă cât mai repede om de bază. Formația lombardă este finanțată de un om de afaceri care acționează pe piața imobiliară și trăiește și datorită sponsorilor.

Mircea Lucescu a marcat istoria Bresciei

Mircea Lucescu (foto) a preluat Brescia în sezonul 1991 - 1992, după ce antrenase la Pisa promovat în Serie A. Un an mai târziu, „rândunelele” retrogradau în divizia secundă, după un meci dramatic de baraj, disputat cu Udinese (scor 1-3). „Il Luce” a luat-o de la capăt și a mai dus-o pe Brescia încă o dată în primul eșalon, în vara anului 1994. Nu a avut succes nici de această dată, iar echipa a căzut din nou în „B”. Apoi, Lucescu a preluat-o pe Reggiana (1996), iar apogeul l-a atins în momentul în care a semnat cu Inter Milano (1998).

„Nu prea mă uit la meciuri. Doar joc”

Camelia Ceasar trăiește fotbalul din teren, pentru că la televizor nu se prea uită atunci când vine vorba despre „Sportul Rege”. „Mă cam plictisesc dacă văd fotbal la televizor. E mult mai interesant atunci când joci. Totuși, am un idol printre portarii de la băieți: neamțul Manuel Neuer. Are tot ce-i trebuie pentru a fi un goalkeeper perfect”, afirmă jucătoarea „tricoloră”.

Ține cu AC Torino, nu cu Juventus

În Italia nu a avut ocazia de a da peste jucători din România, dar la Brescia, încă se vorbește despre Mircea Lucescu, Gheorghe Hagi, Florin Răducioiu sau Ioan Ovidiu Sabău. „Știu că aici au jucat mari fotbaliști și a antrenat domnul Lucescu. Nu aveam cum să nu aflu, pentru că oamenii îmi amintesc atunci când aud că sunt din România și mai joc și fotbal”. Crescută în cel mai mare oraș din Piemont, tânăra fotbalistă nu este, surprinzător, fana celor de la Juventus.

„Mie îmi place AC Torino, nu m-am dat în vânt niciodată după cei de la Juve. Nici tata nu ține cu ei, el este suporterul celor de la AS Roma”, dezvăluie Camelia. Până acum nu a fost căutată de nimeni din România, pentru a fi convocată la echipa națională, dar spune că ar îmbrăca fără să ezite tricoul.

„Dacă aș avea ocazia, aș juca pentru țara mea. Eu nu am cetățenia italiană. Am făcut un stagiu de pregătire pentru italieni, dar aș vrea să evoluez pentru România. Vin în fiecare vară în țară, la Bacău, suntem apropiați de rude, prieteni, și cred că, la un moment dat, ne vom stabili în România”, spune Camelia. Conștientă că nu poate trăi doar din fotbal, tânăra are și alte ambiții: „Mi-ar plăcea să lucrez într-un domeniu ce ține de sociologie sau psihologie. Îmi place să citesc, să cunosc, urmez un liceu cu profil uman, rămâne să aleg o meserie în viitorul apropiat. Oricum ar fi, la fotbal nu voi renunța”, a conchis portarul Bresciei.

Sursa: EVZ.ro

Il Bari si rifa il look, il rumeno Zamfir affianca Paparesta

di FABRIZIO NITTI

BARI - Un piano di ristrutturazione, aziendale e tecnico. Con la sconfitta interna firmata dallo Spezia, il girone di ritorno ha definitivamente sancito il fallimento del progetto ideato in estate dal direttore sportivo Stefano Antonelli, l’uomo al quale Gianluca Paparesta e Devis Mangia in prima battuta si erano affidati. Il primo nuovo acquisto del numero uno di Fc Bari 1908, è Ravzan Zamfir: presto si libererà dal Cluj, società della A rumena con la quale ha ben lavorato in questi anni (anche la Champions nel curriculum), per raggiungere Bari. C’è pronto per lui un contratto da consulente di mercato, ma in prospettiva sarà il nuovo direttore sportivo. Paparesta presto incontrerà Antonelli, di fatto esautorato con l’arrivo del dirigente rumeno. In ballo altri sei mesi di contratto, possibile che all’ex direttore sportivo del Siena venga proposto un ruolo diverso.

Con il mercato invernale alle porte, assumerà un ruolo più centrale il tecnico Davide Nicola, anche alla luce dei due anni di contratto con Fc Bari 1908. Paparesta ha ricevuto la lista della spesa. Una lista anche «ingombrante», ma c’è la volontà di intervenire. È l’attacco il reparto sul quale sono maggiormente incentrate le attenzioni. Fermo restando che Caputo e De Luca non si muoveranno dalla Puglia, saranno due le facce nuove. Uno dovrebbe venir fuori da un terzetto di nomi che Caracciolo, Bianchi e Ebagua; l’altro, a rifinire l’organico, potrebbe essere Cani, già protagonista nello scorso campionato.

Il nome nuovo è quello di Luca Siligardi, attaccante (all’occorrenza trequartista) del Livorno. Il giocatore è già stato a Bari in passato, giovanissimo e alle dipendenze di Conte. Oggi è un calciatore diverso, più maturo e forte fisicamente. Siligardi è in scadenza di contratto con il Livorno e già per due volte ha rifiutato l’allungamento dell’accordo. Il club toscano, dunque, rischia di perderlo a «zero» nel prossimo giugno.

Anche difesa e centrocampo nel mirino. Avviata la trattativa con Di Cesare del Brescia: il giocatore ha chiesto un triennale, se ne sta discutendo. Resta la suggestione del ritorno di Polenta. Si può fare lo scambio Schiattarella-Sciaudone con il Livorno, visto che entrambi sembrano ai margini dei progetti tattici di Bjelica e Nicola. Resta aperta la pista Belinghieri. Il Torino, intanto, preme per lo scambio Galano-Barreto. Il club biancorosso pretende però un piccolo conguaglio economico che Cairo non intende riconoscere.

Fc Bari 1908, ad ogni modo, continua a stringere con la tifoseria barese un rapporto sempre più «intimo». Il club ha infatti spedito una cartolina di auguri a tutti gli abbonati, un fatto mai accaduto in precedenza.

Definiti, intanto, anticipi e posticipi di campionato dalla prima alla settima giornata di ritorno. Bari chiamato in causa in due circostanze: contro il Frosinone, terza giornata, si giocherà venerdì 30 gennaio alle 20.30. Contro il Lanciano, invece, sesta giornata, in campo sabato 21 febbraio alle 18.
31 DICEMBRE 2014

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

Cade in pista, muore turista romeno

Marton Zoltan, 46 anni, stava scendendo dalla «Belvedere» quando ha perso l’equilibrio, forse a causa di un malore

TRENTO. Una caduta fatale e le vacanze sulla neve si sono trasformate in una tragedia per Marton Zoltan, turista romeno di 46 anni che ieri pomeriggio è morto sulla pista Belvedere di Canazei. Non è ancora chiaro se sia stato un malore a far perdere il controllo degli sci all’uomo che è caduto e non si è più rialzato. Inutile il lunghissimo tentativo di rianimazione da parte del medico arrivato in val di Fassa con l’elisoccorso. Per il turista non c’era più nulla da fare.

Erano le 13.30 di ieri quando l’uomo, insieme ad una comitiva di connazionali in vacanza in Trentino, stava scendendo per la pista Belvedere. Ad un certo punto - hanno raccontato i testimoni ai carabinieri intervenuti per i rilievi - Marton Zoltan cade malamente a terra. Sbatte contro la neve e non si rialza. Immediatamente è partita la richiesta d’aiuto al 118 che ha fatto decollare da Mattarello l’elisoccorso e ha mobilitato anche la macchina dei soccorsi fassana. Una corsa contro il tempo per cercare di portare aiuto nel minor tempo possibile. Quando il rianimatore è arrivato in pista, il quadro clinico del romeno era già pesantemente compromesso. Nella caduta aveva riportato numerosi e pesanti traumi ed era incosciente. È stata quindi praticata una manovra di rianimazione nel tentativo di far ripartire il cuore dell’uomo, manovra che purtroppo si è rilevata inutile. E al dottore non è rimasto altro da fare se non dichiarare il decesso. Sul luogo della caduta anche i carabinieri ai quali spetterà il compito di ricostruire quanto avvenuto. Quello che appare certo è che non ci siano altre persone coinvolte e non è chiaro se l’uomo si sia accasciato violentemente al suolo a causa di un malore o se l’infarto sia una conseguenza della caduta. La salma è stata portata nella camera mortuaria del paese in attesa di tutte le carte necessarie per il rimpatrio in Romania.

Quello di ieri pomeriggio è stato il primo decesso in pista della stagione 2014-2015 e ieri ci sono stati anche numerosi feriti. Dalle piste del Vason a quelle di Pinzolo, passando per Andalo, Folgaria, Polsa, Predazzo e Tesero, sono state oltre una ventina le richieste di soccorso che sono state gestite dalla centrale operativa di Trentino Emergenza. Per fortuna non si sono registrati feriti gravi ma sono diverse le persone che hanno concluso la loro giornata nei vari pronto soccorso dislocati in provincia. E per sensibilizzare sul tema, questa sera a Trento, a partire dalle 20, nella sala conferenze della Caritro in via Calepina, l'ultimo appuntamento del ciclo di incontri «prudenti sulla neve» organizzato dal Tavolo della Montagna. Il relatore sarà la guida alpina Maurizio Lutzenberger. Frutto di un'azione congiunta messa in campo dai vari soggetti che aderiscono al Tavolo della Montagna, l'iniziativa punta alla prevenzione, al fine di evitare gli incidenti dovuti alla sottovalutazione del rischio, che purtroppo si sono ripetuti anche in questi ultimi giorni. Dopo Predazzo e Malé, sarà Trento ad ospitare l'ultima serata di questo ciclo di incontri, prima della giornata nazionale «Sicuri sulla neve» che in Trentino si chiamerà «Prudenza sulla neve», in programma il 18 gennaio che prevede, nei diversi comprensori sciistici, una serie di iniziative formative gestite dai professionisti della montagna. (m.d.)
08 gennaio 2015

Fonte: Trentino

giovedì 8 gennaio 2015

Presentazione del libro “Albert Camus. Una vita per la verità” di Virgil Tanase‏

Cari amici dell’accademia

Siamo lieti di invitarvi alla presentazione del libro

Albert Camus. Una vita per la verità

di Virgil Tanase

Castelvecchi Editore, 2013

Martedì, 13 Gennaio 2015, ore 18.30,

l’Accademia di Romania, Biblioteca
(P.zza José de San Martin, no. 1).

Intervengono:

Virgil Tănase - autore

Alessandro Bresolin - traduttore

Daniela Crăsnaru – Direttore del programma, Accademia di Romania

L’avere a che fare con un pensatore come Camus, lo scrittore e il filosofo, uno degli autori più importanti del Novecento, richiede il confrontarsi con la ricerca della verità, come suggerisce del resto il sottotitolo del libro di Virgil Tanase, aggiunto all’edizione italiana e assente in quella originale: Una vita per la verità.

Virgil Tanase è nato a Galati, in Romania, è scrittore e uomo di teatro. Ha studiato Lettere all’Università di Bucarest e Regia all’Accademia d’Arte Nazionale. Autore di una tesi di semiologia del teatro, relatore Roland Barthes, si trasferisce in Francia nel 1977 e inizia a scrivere in francese. Vincitore del Premio per la Letteratura dell’Unione Latina e del Premio di Drammaturgia dell’Accademia di Romania, ha scritto quindici romanzi. Professore in diverse scuole di teatro, insegna Storia dello spettacolo presso l’Institut International de l’Image et du Son. Ha realizzato oltre trenta spettacoli in Francia e in Romania, adattando per il teatro testi molto diversi, da Balzac a Dostoevskij, da Proust a Čechov.

Accademia di Romania a Roma