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Comunitatea Românească în Italia

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venerdì 9 agosto 2019

Asociația Românilor din Italia nu participă la mitingul din data de 10 august 2019 de la București

Asociația Românilor din Italia (ARI) nu susține și nu va participa la manifestațiile anunțate pentru data de 10 august 2019, la București. Membrii Asociației Românilor din Italia și mulți români consideră că acest protest este startul campaniei electorale pentru alegerile prezidențiale. Promovarea mitingului are un puternic caracter partizan politic. În același timp, autori cunoscuți sau necunoscuți instigă pe rețelele de socializare la ură, dezbinare și violență. Asociația Românilor din Italia respinge astfel de practici și îndeamnă la respect față de toți cetățenii români.

Refuzăm și de această dată să devenim masă de manevră pentru un partid sau altul. Considerăm că toate partidele și politicienii care s-au succedat la guvernare din 1990 până în prezent sunt responsabili, într-o proporție mai mare sau mai mică, de starea de permanentă tensiune și sărăcie în care se află România.

Desigur că membrii noștri au opțiuni politice pe care și le exprimă atunci când li se oferă condițiile necesare, ceea ce nu s-a întâmplat nici la alegerile din 2009, nici la cele din 2014 și nici la ultimele alegeri parlamentare. Nemulțumirile politice se exprimă la urne. Avem multe de spus partidelor, dar o vom face la vot, pentru noi, nu în piețe, pentru profitorii politici.

Refuzăm să fim o portavoce ținută de mâini nevăzute. Mai degrabă, rolul unei astfel de adunări publice ar trebui să fie conștientizarea problemelor cu care se confruntă românii din țară și din străinătate și coagularea unei liste de rezolvări concrete - ceea ce se pare nu interesează pe nimeni dintre cei care se pretind organizatori.

Nu am participat nici anul trecut la așa-zisul miting al diasporei, pe care l-am considerat - cum îl considerăm și pe cel de anul acesta - o provocare politică cu potențial exploziv de mare risc. Realitatea ne-a dovedit că am avut dreptate. Provocatorii politici, pe de o parte, și reacția disproporționată a forțelor de ordine, pe de alta, au condus la ciocniri violente, inclusiv la vătămări fizice, precum și la manipulările ulterioare, făcând din acel miting un eșec, din care diaspora nu a avut decât de suferit.

De asemenea, respingem folosirea în același scop a tragediei de la Caracal. Nu dorim să fim parte la un asemenea scenariu. Suntem alături de familiile Alexandrei și Luizei și transmitem tot suportul nostru. Chemăm politicienii să se abțină de a se folosi de drame personale pentru a-și promova interesele electorale de partid.

Față de cele de mai sus, Asociația Românilor din Italia cheamă pe toți cei de bună-credință, care nu doresc compromiterea imaginii și a adevăratelor deziderate ale românilor din străinătate, să evalueze cu cea mai mare atenție și prudență eventuala chemare de a participa la un asemenea miting deturnabil, luând o decizie în deplină cunoștință de cauză, cu asumarea riscurilor inerente unei aglomerări publice orchestrate, susceptibilă de a degenera într-o pârghie sângeroasă de răsturnări politice.

Biroul de comunicare ARI
Associazione dei Romeni in Italia
Via del Fringuello, 50 A, Roma
Tel. +39 06263162
www.associazionedeiromeni.it

Romania-Bulgaria: numero persone a valico di confine Vama Veche registra nuovo record

Bucarest, 29 lug 15:29 - (Agenzia Nova) - Il numero dei cittadini romeni e stranieri registrati nel punto di confine Vama Veche (sud-est della Romania, al confine con la Bulgaria) ha superato il valore più alto mai registrato, ovvero oltre 730 mila persone nei primi sei mesi dell'anno. Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, il numero delle persone che hanno attraversato il confine a Vama Veche, ha registrato una crescita di quasi il 40 per cento. I rappresentanti della Polizia di confine romena hanno precisato che, in questo periodo, si riscontra normalmente una crescita del numero di turisti romeni e stranieri che attraversano il confine tra Romania e Bulgaria e, per ridurre i tempi di attesa, la Guardia costiera ha aumentato il personale di controllo dei documenti e i mezzi tecnici. (Rob)

Fonte:  Agenzia Nova 

Pensione anticipata e contributi validi a qualiasi titolo, non è sempre così

Di Angelina Tortora
2 Agosto 2019

Pensione anticipata Quota 100 e contributi versati a qualsiasi titolo: perchè l’Inps rifiuta le pratiche con contributi versati all’Estero?

Pensione anticipata Quota 100 e contribuzione a qualsiasi titolo versati, non sempre è così. Analizziamo il quesito di un nostro lettore: Salve, chiedo chiarezza su un estratto del circolare INPS del 11/2019. A me sembra che la dicitura implica che anche settimane di versamenti all’estero sono cumulabile. Purtroppo, quando io ho chiesto all’INPS in persona, non hanno concordato mio opinione ma non l’hanno negato neanche. Cosa pensati? (vedi sotto).
Direzione Centrale Pensioni Direzione Centrale Organizzazione e Sistemi Informativi
Roma, 29/01/2019 –Circolare n. 11
1.1 Destinatari della norma
Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurato.

Pensione Quota 100 e contributi a qualsiasi titolo versati

In linea generale i contributi versati all’estero hanno particolari condizioni di cumulo e totalizzazioni, tutto dipende dalle convenzioni.

In regime di cumulo, viene considerata utile la contribuzione estera nei Paesi che applicano i Regolamenti comunitari di sicurezza sociale (cioè i paesi Ue compresa la Svizzera e la Norvegia) ovvero in Paesi extracomunitari legati all’Italia da Convenzioni bilaterali di sicurezza sociale che prevedono la totalizzazione internazionale (es. Stati Uniti e Canada).

Per poter esercitare il cumulo estero è necessario che risulti perfezionato in Italia il minimale di contribuzione richiesto per l’accesso alla totalizzazione, previsto dalla normativa comunitaria (52 settimane) o dalla singole Convenzioni bilaterali. Inoltre per poter essere sommati i periodi contributivi esteri non devono risultare temporalmente coincidenti con quelli versati in Italia.

Inoltre, ci si può avvalere del cumulo anche quando già si è titolari di una pensione estera, il regime di cumulo non preclude la possibilità di avvalersi del cumulo a differenza, cosa non possibile per i titolari di trattamento pensionistico in Italia.

La contribuzione estera è preclusa nei paesi esteri non convenzionati con l’Italia. Non resta che la valorizzazione con riscatto con onere a carico del lavoratore.

Pensione anticipata Quota 100 con contributi Italia + Estero

In attesa di chiarimenti Inps
Sul cumulo della contribuzione con Italia Estero, l’Inps non procede alle pratiche pensionistiche con Quota 100. Sicuramente ci saranno dei chiarimenti a breve, in quanto nel decreto legge 4/2019 e nella circolare Inps n. 11/2019 non è prevista l’esclusione, anzi si fa riferimento alla contribuzione a qualsiasi titolo versata, senza specificare se i contributi versati all’estero (secondo le convenzioni) sono validi per l’anticipo pensionistico con Quota 100.

Per una risposta dei nostri esperti scrivi a consulenze@notizieora.it
I nostri esperti risponderanno alle domande in base alla loro rilevanza e all'originalità del quesito, rispetto alle risposte già inserite in archivio.

Fonte: Notizie Ora

Come leggere il libretto di circolazione

02-08-2019

Rilasciato dalla Motorizzazione Civile insieme alla targa in caso di nuova immatricolazione o di rinnovo, il libretto di circolazione rappresenta la “carta d’identità” della nostra automobile. Tale documento è infatti necessario alla circolazione del veicolo e deve essere sempre portato con sé dal conducente per poter circolare. Contiene i dati relativi alle caratteristiche tecniche del veicolo e viene ritirato qualora questi sia sottoposto a sequestro, confisca o fermo amministrativo. È inoltre importante sapere che il suo possesso non costituisce prova della proprietà del veicolo in questione.

Come è divisa la carta di circolazione
Il libretto è composto da due facciate suddivise in quattro quadranti. Sul retro vengono riportati gli aggiornamenti, ovvero gli eventuali trasferimenti di proprietà del veicolo e i risultati delle revisioni, oltre alla leggenda relativa al significato dei codici. Nel primo quadrante vengono riportati i dati che identificano il veicolo e il suo proprietario.

Il secondo raggruppa le informazioni su marca e modello della vettura insieme ad altri dati tecnici ad essa inerenti. Nel terzo e nel quarto, invece, ci sono informazioni scritte per esteso e senza codici. Di norma si tratta delle dimensioni del veicolo, del rapporto potenza/tara (indispensabile da conoscere se si è neopatentati), e della classe di omologazione ambientale.

Come leggere la carta di circolazione
A questo punto siamo pronti a scoprire il significato dei codici comunitari riportati sul nostro libretto di circolazione auto.

A – Targa del veicolo
B – Data di prima immatricolazione
C – Sezione riservata ai dati del proprietario
C1.1 e C1.2 – Dati intestatario della carta di circolazione
C2.1 e C2.2 – Nome e cognome del proprietario del veicolo
C3 – Persona fisica che può utilizzare il veicolo oltre al proprietario
C3.1, C3.2 e C3.3 – Nome, cognome e indirizzo del soggetto
D.1 – Marca
D.2 – Modello
D.3 – Denominazione commerciale
E – Numero di identità del veicolo, numero del telaio
F – Massa
F.1 – Massa massima ammissibile
F.2 – Masa massima ammissibile del veicolo in servizio nello Stato di immatricolazione
F.3 – Massa massima ammessa dell’insieme
G – Massa del veicolo in servizio carrozzato in kg
H – Durata di validità, se non illimitata
I – Data di immatricolazione alla quale si riferisce il libretto
J – Categoria del veicolo
J.1 – Destinazione e uso del veicolo
J.2 – Carrozzeria del veicolo
K – Numero di omologazione
L – Numero di assi
M – Interasse
N – Per mezzi di massa superiore alle 3,5 tonnellate, indica la ripartizione della massa sui vari assi identificati come N.1, N.2, N.3, N.4 e N.5
O – Massa massima ammessa a rimorchio
O.1 – Rimorchio frenato espresso in chilogrammi
O.2 – Rimorchio non frenato espresso in chilogrammi
P – Motore
P.1 – Cilindrata
P.2 – Potenza massima (in KW)
P.3 – Tipo di alimentazione
P.4 – Regime motore in giri/min al quale è espressa la potenza
P.5 – Numero di serie del motore
Q – Rapporto peso/potenza per i motocicli, espresso in Kw/Kg
R – Colore
S – Posti a sedere
S.1 – Numero di posti a sedere compreso il conducente
S.2 – Numero di posti in piedi eventualmente disponibili
T – Velocità massima
U – Rumorosità in decibel
U.1 – Rumorosità in decibel a veicolo fermo
U.2 – Rumorosità in decibel a regime motore in giri/min
U.3 – Rumorosità in decibel a veicolo in marcia
V – Emissioni inquinanti espresse in g/km o g/kwh.
V.1 – Co Co2; V.2 – HC; V.3 NOx; V.4 – HC + NOx; V.5 particolato (per motori diesel); V.6 – regime di assorbimento per motori diesel (in giri/min); V.7 – Co2; V.8 – consumo dichiarato in litri/100 km nel ciclo misto; V.9 – Classe di emissioni inquinanti (Euro 1, Euro 2, ecc…)
Libretto obbligatorio a bordo, tagliando assicurazione no. Ma…
Presa familiarità con l’alfabeto del vostro libretto di circolazione, è meglio ricordare alcune regole fondamentali. La sua presenza a bordo è obbligatoria, mentre dal 18 ottobre 2015 non lo è più esporre il tagliando di assicurazione. I controlli sulla polizza RCA vengono infatti effettuati attraverso la targa. Ciò significa che è comunque fondamentale essere in regola con il pagamento della assicurazione auto. Potrai scegliere quella più adatta consultando le migliori offerte presenti sul mercato e generando un preventivo gratuito che avrà validità 60 giorni.

Fonte: ComparaSemplice

Reggio Calabria, il drammatico racconto del suicidio in carcere del 47enne rumeno: “nel penitenziario di Arghillà situazione insostenibile”

Reggio Calabria, il racconto del suicidio dell’uomo rumeno che pochi giorni fa si è impiccato nel carcere di Arghillà: la lettera del garante dei diritti comunale avv. Agostino Siviglia
29 Luglio 2019  | Ilaria Calabrò

Il garante dei diritti delle persone del Comune di Reggio Calabria, avvocato Agostino Siviglia, ha inviato una lettera al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Dott. Francesco Basentini, al Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale Prof. Mauro Palma, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria dott. Giovanni Bombardieri. Di seguito la lettera che riportiamo integralmente:

Oggetto: Suicidio detenuto GOLOVANSCHI Antonio Petru (26/06/1972) – Carcere di Arghillà – 26 luglio 2019 –

“A seguito del suicidio per impiccagione del cittadino di nazionalità rumena, Antonio Petru Golovanschi (cl. 1972), detenuto presso l’istituto penitenziario di Reggio Calabria Arghillà, avvenuto nel pomeriggio di venerdì 26 luglio 2019, intorno alle ore 17:30, nella qualità di Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Reggio Calabria, nella mattina di lunedì 29 luglio 2019, mi sono recato presso il detto istituto penitenziario al fine di assumere le informazioni del caso. Ho potuto apprendere che nel pomeriggio di venerdì 26 luglio 2019, intorno alle ore 17:30, il sanitario di guardia in carcere veniva allertato dalla sezione “Afrodite”, all’interno della quale sono reclusi i cosiddetti “protetti” (per reati di riprovazione sociale), essendo in atto un tentativo di suicidio”.

“Risulta in atti – presso l’Area Sanitaria dell’istituto penitenziario – che non appena il sanitario di guardia giungeva nella detta sezione “Afrodite”, il detenuto Antonio Petru Golovanschi, disteso per terra nel corridoio della sezione, attorniato da altri detenuti e agenti di polizia penitenziaria, non era più vigile e cosciente, non respirava ed il battito cardiaco risultava assente. Nonostante il tentativo di rianimazione con il defibrillatore portatile ed il contestuale massaggio cardiaco per circa 50 minuti, alle ore 18:20, i sanitari del 118, nel frattempo giunti sul posto, ne constatavano l’avvenuto decesso. Le modalità del suicidio ricalcano quelle tragicamente note in casi simili: impiccagione con lenzuola legate alle inferriate della finestra della cella”.

“Dalle informazioni acquisite, non risulta che al detenuto Antonio Petru Golovanschi, entrato in istituto il 16 luglio 2019, fosse stato applicato alcun regime di vigilanza particolare, essendo in cella con altri tre detenuti e non avendo avuto alcuna diagnosi di patologia psichiatrica rilevante. Sul punto si segnala la visita del 25 luglio 2019 – reperibile in atti – del referente sanitario dell’istituto penitenziario di Arghillà, dalla quale non si evidenzia alcun sintomo di patologia psichiatrica rilevante, nel mentre emerge una condizione di estrema marginalità sociale e solitudine del cittadino rumeno in questione, persona senza fissa dimora che dormiva nei vagoni della stazione ferroviaria di Reggio Calabria, senza familiari, né parenti, né amici, senza nessuno, semplicemente, solo”.

“Per dare seguito al suo gesto suicidario ha aspettato di rimanere solo in cella, di oscurare lo spioncino che permette dall’esterno di guardare all’interno della cella stessa, di legare le lenzuola alle grate della finestra dell’antibagno della sua cella e, quindi, di impiccarsi. Un detenuto che transitava nella stessa sezione per prepararsi alla distribuzione dei pasti, accortosi che in quella cella non rispondeva nessuno e che lo spioncino era oscurato, allertava l’unico agente di polizia penitenziaria presente nella sezione, che prontamente interveniva, unitamente ad altri detenuti in transito, nel tentativo di portare i primi soccorsi, premurandosi nel contempo di avvisare con urgenza il sanitario di guardia”.

“L’epilogo è noto, per come su riportato. Nel comunicare per la Loro più opportuna conoscenza quanto dallo scrivente appreso, nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, non può non segnalarsi la grave carenza strutturale di cui soffre l’istituto penitenziario di Arghillà, più volte segnalata formalmente e pubblicamente da questo Garante. In specie, anche in questo caso, rilevano le carenze di personale penitenziario e sanitario: un solo agente stabilmente presente nel posto di guardia per ogni sezione detentiva è insufficiente, con gravi e tragiche conseguenze sia per le concrete possibilità di monitorare, intervenire e magari prevenire eventi tragici come quello in questione, sia per la sicurezza interna all’istituto sia, infine, per le stesse condizioni di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria, che, in assoluta carenza di personale, sono costretti, come del resto il personale sanitario (mancano infermieri, psicologi, psichiatri, cardiologi, medici di guardia), a fronteggiare una popolazione detenuta di oltre 300 reclusi”.

“Le ragioni che inducono al suicidio sono così complesse ed impenetrabili da non trovare spazio di approfondimento in Questa Sede, permangono tuttavia le urgenze strutturali da fronteggiare – qui segnalate, ancora una volta -, in particolare per quel che concerne l’istituto penitenziario di Reggio Calabria Arghillà, che se non risolte o quantomeno seriamente arginate, continueranno inesorabilmente a degenerare, con irreparabili conseguenze tanto nei confronti dei detenuti quanto del personale che a vario titolo opera in carcere. Tanto doverosamente si comunica, per quanto di Loro competenza”.

Fonte: StrettoWeb

giovedì 8 agosto 2019

"Lavoro come una termite. Mi faccio un nido di libri"

«Il Levante» è l'ultimo libro tradotto in italiano dell'autore. E in Romania è già un classico

Davide Brullo - Mer, 07/08/2019

Mircea Cartarescu ha 63 anni, ha pubblicato il primo libro quarant'anni fa, si è festeggiato con un nuovo romanzo - il più bello, dice - Melancolia, è stato più volte candidato al Nobel per la letteratura, è il più importante romanziere rumeno vivente - leggete la trilogia Abbacinante, please, un capolavoro - e per descriversi mi dice che è una termite.

Le termiti costruiscono trame di tane intricate e imprevedibili. Come lo scrittore. Lo scrittore, come le termiti, divora ogni angolo della vita. Dall'ultimo romanzo di Cartarescu pubblicato in Italia, Il Levante (Voland, pagg. 222, euro 17), si emerge confusi, divertiti, sconcertati. Scritto trent'anni fa, «in un momento difficile della mia vita... quando, non credendo più nella poesia (tutta la mia vita fino ad allora) e nella realtà del mondo e nel mio destino su questa terra, mi sono deciso a occupare il mio tempo covando un'illusione», il libro è il tentativo, picaresco, folle, di creare un poema epico, alla moda di un Ovidio sbattuto in Transilvania e dilaniato da un Dracula che ascolta Lou Reed. Con sovrana gioia e narrativa dionisiaca, Cartarescu rifà il verso alla grande poesia rumena - tranquilli: Bruno Mazzoni, in calce al libro, vi dà tutte le coordinate del caso - in un romanzo eroicomico di spudorata meraviglia.

Il suo romanzo mi pare un'epopea ubriaca, la rincorsa a un poema impossibile. Come è nato, da quale impulso estetico?

«Quando la poesia mi ha stancato - avevo trent'anni, avevo scritto sei raccolte di poesie - ho cercato un modo per fuggirla. Così, ho pensato di scrivere qualcosa di diverso, un poema epico in 12 canti, come quelli di Omero o di Virgilio. A quel tempo leggevo i poeti rumeni del XIX secolo: ero incantato dal loro linguaggio, così ironico, così innocente. Ho cercato di imitare quello stile e la sua enfasi, ogni singolo verso allude a una certa epoca della poesia rumena, dagli inizi ai giorni nostri. Alla fine, mi sono trovato con 7mila alessandrini: insomma, avevo tra le mani un romanzo in versi. Non potevo pubblicare Il Levante negli anni Ottanta, perché contiene trasparenti allusioni alla dittatura di Ceausescu, per questo l'ho fatto dopo la rivoluzione del 1989. Il poema è diventato immediatamente un classico nel mio Paese, adesso si insegna nelle scuole e nelle università di tutta la Romania. Il problema con Il Levante è che è impossibile da tradurre: migliaia di versi con rime e ritmi che riguardano poesie sconosciute... Per questo l'ho riscritto in prosa. In questa variante il libro è stato tradotto in Svezia, in Francia, in Spagna e ora in Italia. Il poema ha perso parte della sua bellezza in traduzione, ma esiste, e il pubblico può leggerlo in versioni spesso sgargianti (in Italia, ad esempio, il professor Bruno Mazzoni ha fatto un lavoro straordinario)».

Nel Canto III lei innalza una specie di inno alla vanità di ogni cosa. Anche la letteratura è vanità. Al di là del gioco narrativo le chiedo: perché scrive? Che cosa resisterà del suo lavoro?

«Può chiedermi, allo stesso tempo, perché respiro o perché il mio cuore batte. Ho sempre scritto - lo farò sempre. Perché? Non ci penso. Non penso mai al tipo di letteratura che faccio. La faccio. Semplicemente. Scrivo senza documentarmi, senza piani, senza modifiche. Tutti i miei libri, anche quelli di oltre mille pagine, sono la prima bozza, escono così. Eppure, con mia sorpresa, i libri scritti in questo modo sembrano molto elaborati. La mia mente lavora in modo istintivo, come una termite: questo insetto non è un architetto né un muratore, costruisce senza alcun progetto nidi enormi, estremamente complessi. Questo perché l'insetto stesso è un progetto, un piano. Essendo fatto così, non può fare altro che costruire il suo nido, gigantesco. Il nido, in qualche modo, fa parte del suo corpo, è uno dei suoi organi. Per me è lo stesso: ogni libro è un organo del mio corpo; alcuni sono organi vitali, altri sono organi minori, ma tutti sono importanti».

In una pagina piuttosto intensa lei parla del sogno: quale significato ha il sogno nella sua opera? E il narcisismo?

«La realtà non è più reale del sogno. Soltanto la sofferenza rende la realtà evidente, aguzza. Se non soffri, fluttui nella vita come in un sogno. Nei miei libri non c'è differenza tra fantasia e realtà. Sono come i due lati dello stesso nastro di Möbius: nessuno può dire dove inizi l'una e finisca l'altra. Per questo, i miei libri sono a metà tra prosa e poesia. E, aggiungerei, sono in parte filosofia, in parte teologia, meccanica quantistica, musica etc. In ogni romanzo che pubblico, cerco di esprimermi completamente, ad ogni livello del mio essere, dalle paludi alle stelle, dalla scatologia all'escatologia...».

Quale libro l'ha formata? Quale libro vorrebbe aver scritto? Quale libro sta scrivendo?

«Avrei voluto scrivere Il castello di Kafka. Non sopporto il fatto che Kafka lo abbia scritto prima di me. Ora non sto scrivendo: ho appena terminato Melancolia, uno dei miei libri più alti e trasognati. Ho bisogno di tempo per cambiare umore e idee, per ricominciare».

Fonte: Il Giornale


Cittadinanza italiana: per i cittadini rumeni senza cambio cognome

Dopo la legge di riforma 132/2018, acquistare la cittadinanza italiana per i cittadini rumeni non comporterà la necessità di cambiare il proprio cognome
Donna che indossa la bandiera italiana
Avv. Alessandra E. Di Marco - Acquistare la cittadinanza italiana da parte dei cittadini rumeni non sarà più un problema.

A seguito delle modifiche intervenute con la legge 132/2018 non sarà infatti più necessario per i cittadini rumeni, che intendano acquistare la cittadinanza Italiana, cambiare il proprio cognome.

La questione
Avviene comunemente che i cittadini Romeni (così come previsto dalla loro legge interna) al momento della celebrazione del matrimonio, ed anche al momento del divorzio, scelgano di acquisire e/o mantenere il cognome del coniuge o ex coniuge.

In quest'ultimo caso al momento del riconoscimento della cittadinanza Italiana di fatto si creava una discrasia tra il cognome da nubile/celibe e quello scelto dopo la celebrazione e/o lo scioglimento del matrimonio.

Pertanto era prassi comune delle Prefetture negare al cittadino Rumeno di procedere con il giuramento al fine di acquistare la cittadinanza italiana.

Il cittadino Rumeno infatti per giurare ed acquistare la cittadinanza italiana avrebbe dovuto modificare tutti i propri documenti e riacquisire il proprio cognome originario, con notevoli complicazioni per lo stesso.

La legge di riforma n. 132/2018
In applicazione della legge di riforma si è registrato un mutamento del trend.

Ovvero sarà sufficiente disporre di una dichiarazione consolare che attesti che il soggetto che porta il cognome del coniuge è lo stesso di quello cui corrispondente il cognome originario, in questo caso il cittadino rumeno potrà regolarmente giurare mantenendo il cognome del coniuge e/o ex coniuge, e al contrario non sarà più necessario ricorrere alle lungaggini dovute al cambio cognome per potere giurare con quello da celibe/nubile.

Pertanto il cittadino Rumeno giurerà per acquistare la cittadinanza italiana con il cognome riportato sui propri documenti, sia esso quello originario o quello del coniuge e/o ex coniuge.

Non è chiaro tuttavia se la stessa procedura sarà attuata anche nei confronti di cittadini di altre nazionalità cui la legge di appartenenza permette di avere due o più cognomi in aggiunta al proprio di origine o in sostituzione dello stesso.

Avv. Alessandra Elisabetta Di Marco
alessandradimarco@virgilio.it

Fonte: Studio Cataldi

Travolto da un'auto a Ischia, muore sedicenne romeno

Il ragazzo è stato falciato da un'auto guidata da una 40enne del posto

domenica 4 agosto 2019
di Rossella Strianese

Nel 2012 la donna aveva già provocato la morte di un uomo in un altro incidente. Le avevano sospeso la patente per un anno. Ora deve rispondere di omicidio stradale
Ischia.
È stato travolto da un'auto lungo una strada a scorrimento veloce, la variante esterna di Ischia, meglio conosciuta come superstrada: è morto sul colpo un giovane di nazionalità romena, James Velsmali, classe 2003, investito da una Peugeot, che avrebbe invaso la corsia opposta al senso di marcia.

Il ragazzo stava camminando a piedi quando si è visto piombare l’auto addosso. Il 16enne è stato investito da una donna di 40anni, C. S., ischitana, che è stata poi ricoverata in stato confusionale all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, dove è piantonata agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio stradale. Secondo il racconto di un testimone alla Polizia di Stato la donna avrebbe imboccato una curva per poi finire la corsa contro un’auto in sosta e poi contro un muretto. Sull'asfalto non ci sarebbero segni di frenata. Nell’impatto è stato colpito il ragazzo che stava percorrendo a piedi la strada, già tristemente nota per altre tragedie. Secondo quanto riferito dalla Polizia, nel 2012 la donna aveva investito e provocato la morte di un uomo in un altro incidente: per un anno le era stata sospesa la patente. Le indagini sono affidate al commissariato di Polizia di Ischia, diretto dal vice questore Alberto Mannelli. La salma è posta sotto sequestro in attesa del trasferimento a Napoli per l'autopsia, disposta dal pubblico ministero di turno. La vittima era a Ischia per far visita alla sorella, residente sull'isola. Sulla tragedia ha espresso "profondo cordoglio a nome di tutta l'amministrazione" il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino.

Fonte: Otto Pagine

Romena accoltellata a Chiaiano, arresti

Contrasti personali ad origine ferimento

(ANSA) - NAPOLI, 2 AGO - La Squadra Mobile di Napoli ha arrestato il 31 luglio una ragazza minorenne con l' accusa di tentativo di omicidio nei confronti di una giovane donna rumena su disposizione della Procura per i Minori di Napoli. Una seconda minorenne - accusata in concorso con l' altra di tentativo di omicidio - si è costituita oggi al Centro di Prima Accoglienza di Viale Colli Aminei.
Le due minorenni sono accusate di aver accoltellato la notte del 20 marzo scorso una donna romena di 18 anni davanti alla Stazione del Metrò di Chiaiano.
La giovane donna rimase ferita gravemente e fu ricoverata in prognosi riservata all' Ospedale "Monaldi", dove fu operata.
Secondo quanto emerso dalle indagini della squadra Mobile il ferimento sarebbe riconducibile a contrasti personali tra la vittima ed una delle due minorenni.

Fonte: ANSA

Scauri, diciottenne rumeno muore per annegamento a seguito di un malore

Esame autoptico a Cassino
Lunedì 5 agosto 2019

Sul litorale del lungomare di Scauri, nel corso della giornata di ieri, alle prime ore del pomeriggio, si è verificato il decesso di un ragazzo di origini rumene dell’età di 18 anni, presumibilmente dovuto ad annegamento in seguito ad un malore.
Su disposizione del magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, il corpo è stato trasportato presso l’obitorio del Santa Scolastica di Cassino, per gli esami autoptici di rito. Successivamente la salma sarà rilasciata ai familiari per consentire le esequie. Sul posto erano intervenuti i militari della Guardia Costiera di Scauri ed il personale della Polizia Locale del Comune di Minturno, oltre al personale del 118.

Fonte: L'Inchiesta Quotidiano


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