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martedì 7 maggio 2019

Autotrasportatore di 36 anni travolto dal semirimorchio del suo Tir

Tortona, incidente sul lavoro all’Interporto di Rivalta Scrivia: camionista è grave

L’Interporto di Rivalta Scrivia

Pubblicato il 06/05/2019
MARIA TERESA MARCHESE

Si dimentica di mettere il freno al semirimorchio che sganciandosi è scivolato e lo ha travolto.

E’ accaduto oggi 6 maggio poco dopo le 13,30, nel deposito dell’Interporto di Rivalta Scrivia. La vittima dell’incidente è un autotrasportatore romeno, J.S., di 36 anni, residente a Napoli, che guidava un autoarticolato di una ditta di Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno.

Il romeno non dovrebbe essere in pericolo di vita, ma i medici dell’ospedale di Alessandria dove è stato ricoverato, non hanno ancora sciolto la prognosi.

Fonte: LA STAMPA

domenica 5 maggio 2019

Le principesse del sole - Printesele Soarelui, 12 maggio a Bologna





LE PRINCIPESSE DEL SOLE - PRINTESELE SOARELUI

Lo spettacolo “Le Principesse del Sole – Printesele Soarelui” è un progetto dell’associazione KIZE’teatro.
La drammaturgia è stata costruita nel laboratorio teatrale rivolto ai bambini frequentanti il corso di lingua e cultura romena alla scuola primaria Villa Torchi dell’Istituto Comprensivo 4 di Bologna, organizzato dal Ministero dell’Istruzione Romeno.
La Principessa di Neve e Soarele Printesa sono due fiabe popolari, provenienti rispettivamente dalle Dolomiti e dalla Romania.
Lo spettacolo “Le Principesse del Sole – Printesele Soarelui” intreccia queste storie mettendo a confronto il patrimonio culturale e linguistico di due luoghi apparentemente lontani, per far scoprire al pubblico le analogie presenti, e non solo.
La Principessa italiana, Ombretta, e la Principessa romena, Luminita, vengono tenute lontane dal Sole, ma infrangono il divieto tentando di avvicinarsi all’oggetto del loro amore.
I bambini del corso, madrelingua romeni, romeni di seconda generazione e italiani, sono presenti nel video proiettato durante lo spettacolo: proprio loro, con le loro vite e le esperienze vissute tra Italia e Romania, rappresentano il collegamento tra le due culture.
La storia viene raccontata attraverso il linguaggio poetico e suggestivo del teatro danza.

DOMENICA 12 MAGGIO - ore 16:30
OFFICINA TEATRALE DE’ MAICONTENTI - Via San Tommaso del Mercato 1/D, Bologna
Ingresso: bambini 3 euro – adulti 6 euro
Prenotazione obbligatoria scrivendo a: info@kizeteatro.com - 339/4238923

Con FABIANA GIORDANO, LARA RICCIO - Regia e drammaturgia FABIANA GIORDANO - Coreografie LARA RICCIO - Voce narrante ANA MARIA ION - Video a cura di FABIANA GIORDANO, ANDREA ALFANO -Tecnico ALESSANDRO BENUSSI - Foto di scena CLAUDIO TOMASELLI

I bambini del corso di lingua e cultura rumena dell’IC 4 attori nel video: Veronica Barontini, Giulio Natale Brunetti, Andreea Gabriela Dobrescu, Sebastiano Dodica, Daniele Formanciuc, Roxana Marandici, Denis Neagu, Aurora Ortori, Diana Ursachi

Traduzione in rumeno a cura di DIANA VID, ANA MARIA ION

In collaborazione con I.C. 4 di Bologna e La comunità romena in Italia.

Concorso Specializzazioni mediche. Fnomceo a Bussetti: “Ammettere i medici stranieri con autocertificazione lingua”


Il presidente dell’Ordine dei medici scrive al Ministro dell’Istruzione in riferimento al bando di ammissione dei medici alle Scuole di specializzazione l’anno accademico 2018/2019 in cui si prevede che i medici stranieri debbano possedere una certificazione di livello C1 attestante la conoscenza della lingua italiana. “Prevedere la possibilità di autocertificare per evitare uno sbarramento preventivo”. LA LETTERA

03 MAG - “Ammettere i medici stranieri alle scuole di specializzazione con un’autocertificazione del titolo attestante la conoscenza della lingua italiana, per richiedere l’attestato - a pena di decadenza - solo ai vincitori” È quanto propone la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), per voce del suo presidente, Filippo Anelli, che ha scritto oggi un appello al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.

Il presidente Fnomceo si riferisce alla previsione dell’art 4 commi 3 e 4 che tra i requisiti ammissione prevede per gli stranieri comunitari medici oppure non comunitari regolarmente soggiornanti in possesso del diploma di laurea e di abilitazione, il possesso al momento della presentazione della domanda di partecipazione di “una certificazione di lingua italiana attestante la conoscenza della lingua italiana corrispondente al livello C1 del Quadro comune europeo di riferimento delle lingue QCER, rilasciata da enti certificatori accreditati appartenenti al sistema di certificazione unificato CLIQ “; enti identificati nel decreto.

In questo senso la Fnomceo propone che “il medico che presenta la domanda di partecipazione al bando potrebbe, in prima fase, autocertificare il possesso dell’attestato di lingua e solo successivamente laddove risultasse vincitore produrre, pena la decadenza, la certificazione richiesta”

“In tal modo – rileva Anelli - si potrebbe evitare che le previsioni attualmente contenute nel bando e sopra esposte, i cui termini di presentazione sono fissati al 21 maggio p.v., si trasformino in uno sbarramento preventivo, vissuto dai giovani colleghi come uno sbarramento aprioristico, finalizzato esclusivamente a circoscriverli, all’interno di una categoria professionale con minori possibilità di accesso rispetto ai colleghi di lingua madre italiana. Tutto ciò varrebbe maggiormente per i giovani colleghi già dotati di regolare permesso di soggiorno e quindi già da tempo inseriti nel contesto territoriale italiano”.

03 maggio 2019

Fonte: Quotidiano Sanità

Si taglia una gamba sul lavoro. Risarcita l’azienda, ma lui no

IL CASO

Arezzo, beffa dopo 11 anni per l’operaio: l’assicurazione paga la ditta condannata

di Antonella Mollica
Arezzo

Sono passati 11 anni e quasi tre mesi dal giorno in cui Marian ha rischiato di perdere una gamba in un incidente sul lavoro. I datori di lavoro sono stati definitivamente condannati, ma il loro ex operaio sta ancora aspettando un risarcimento. Anzi. Paradossalmente il «risarcimento» è arrivato agli ex datori di lavoro, due aretini di 69 e 62 anni: la compagnia con cui erano assicurati nel 2013 ha versato nelle casse della società il massimale riconosciuto per l’infortunio, 258 mila euro. Nel 2016 la società è stata messa in liquidazione, così l’operaio, dopo tre processi e una causa civile in corso, sta ancora combattendo la sua battaglia.

L’incredibile storia inizia il 12 febbraio 2008 quando Marian Vijoi, all’epoca 32 enne, rumeno da anni in Italia, dipendente di una società di costruzioni, mentre pulisce gli argini sulla sponda del torrente a Pergine Valdarno si procura una grave ferita alla coscia con la motosega. Quel giorno indossa una tuta fornita dal datore di lavoro. Nel luglio 2013 arriva la condanna per i datori di lavoro: 500 euro di multa per lesioni colpose aggravate dalla violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni. Il giudice arriva alle conclusioni che la tuta non era in grado di prevenire l’infortunio in quanto era adatta solo per lavori di giardinaggio. Per la quantificazione del danno il caso viene rinviato al giudice civile.

Nel febbraio 2015 la Corte d’Appello rigetta il ricorso degli imputati e anche il tentativo da parte loro di riscrivere la storia. I giudici stabiliscono infatti che la ricostruzione dell’infortunio è veritiera e riscontrata anche dalla denuncia di infortunio all’Inail. La responsabilità, concludono i giudici, è della salopette (che viene analizzata in aula) «inidonea a proteggere l’intera gamba dato che arrivava solo all’altezza del ginocchio ed era priva di marchio Ce». I giudici vanno anche oltre e bacchettano il comportamento degli imputati che tentano di dimostrare che i danni derivanti dall’infortunio non sono così gravi: «Del tutto irrilevanti, oltre che francamente lesive per la dignità della parte lesa — scrivono — sono le produzioni in ordine alle attività ludiche, tratte da internet, che vorrebbero dimostrare la raggiunta capacità fisica». La condanna diventa definitiva nel 2016.

A questo punto l’operaio, assistito dall’avvocato Lorenza Calvanese, avvia la causa civile. Il consulente tecnico nominato dal giudice riconosce il danno biologico nella misura del 55%. L’Inail quantifica i postumi permanenti per l’operaio nella percentuale del 62% e ottiene un sequestro di beni agli ex datori di lavoro per 900 mila euro. Il giudice civile, dopo aver avviato il processo, riascoltato alcuni testimoni e disposto una nuova consulenza, lascia Arezzo per un nuovo incarico al ministro di Giustizia. Si ricomincia da un altro giudice e i tempi così si allungano ulteriormente.

«Sono stato costretto a smettere di lavorare — racconta Marian Vijoi — per non rimanere chiuso in casa mi sono dedicato alla musica folkloristica». Ma proprio questa nuova passione è diventato l’appiglio per gli ex datori di lavoro per contestare l’entità delle menomazioni. «Mi hanno seguito e filmato di nascosto — racconta il rumeno — anche quando ero in ospedale. Vogliono dimostrare che sono un finto invalido ma ci sono decine di medici che attestano i problemi fisici e psichici derivati dall’incidente».

«Non è depresso — contestano gli ex datori di lavoro — è un uomo di spettacolo, canta, balla e appare felice». «Non ho avuto un euro di risarcimento — ribatte Vijoi amareggiato — e in più sono costretto a sborsare denaro per i consulenti». L’avvocatessa Calvanese ha presentato un esposto in Procura per sapere dove siano finiti i soldi erogati dall’assicurazione ma i legali della controparte sostengono che quella cifra è un indennizzo da pagare all’assicurato, non nei confronti dell’operaio infortunato. La Procura ha presentato richiesta di archiviazione. «Ma noi ci opporremo», assicura l’avvocato Calvanese.

26 aprile 2019

Fonte: Corriere Fiorentino

La scuola di Osteopatia AbeOS entra a far parte dello staff clinico Nazionale di Canottaggio rumena

La scuola di osteopatia AbeOS, da sempre caratterizzata da un forte know-how in ambito sportivo, continua ad affermarsi in questo campo avviando un protocollo d’intesa con la Nazionale di Canottaggio rumena. Una grande opportunità per i nostri studenti e per la scuola stessa di continuare ad affermare la propria presenza e la propria competenza in ambito osteopatico-sportivo anche ad alti livelli agonistici.

Tutto è iniziato quando Antonio Colamonici, CT della nazionale di canottaggio rumena, cercava di introdurre all’interno del suo staff osteopati professionisti in grado di fornire aiuto e assistenza ai suoi atleti. Così, a partire da Ottobre 2018, il Direttore della scuola Marcello Luca Marasco ha messo in campo una squadra di studenti ed ex studenti che si sono occupati di fornire assistenza osteopatica agli atleti della nazionale di canottaggio rumena, in maniera costante e quotidiana. Tra questi, sicuramente fondamentale il contributo degli ormai osteopati Gianluca Cavalli e Luca D’Agostini e dello studente all’ultimo anno di formazione full time, Francesco Senigagliesi che sono più volte partiti in direzione del Lago di Snagov (Bucarest) e poi sul Lago di Piediluco (provincia di Terni). La scuola e soprattutto i suoi studenti si sono impegnati per fornire aiuto e soprattutto supporto per migliorare le prestazioni degli atleti in gara, trattando disfunzioni e problematiche varie dovute al grande carico di lavoro e stress a cui sono sottoposti costantemente.

Grazie a questa grande opportunità di poter mettere l’osteopatia a servizio di atleti olimpionici, il Dipartimento di Ricerca AbeOS ha avviato un interessante studio scientifico, progettato da Angelo Luca Del Vecchio, Responsabile Ricerca e Tesi nella scuola AbeOS e coordinato da Federica Di Bacco e Manuela Di Vito. Prossimi Obiettivi: Europei, Mondiali e ma soprattutto le olimpiadi di Tokyo 2020!

30/04/2019

Fonte: Notizie d'Abruzzo

Difesa spazio aereo rumenoci penserà il 36° Stormo di Gioia

AERONAUTICA MILITARE
Difesa spazio aereo rumeno ci penserà il 36° Stormo di Gioia
Quattro Eurofighter e 130 uomini impegnati nella nuova missione Nato
GAETANO CAMPIONE

01 Maggio 2019

Ancora una missione internazionale per il 36° Stormo di Gioia del Colle. Questa volta la geopolitica porterà velivoli e piloti in Romania, nella base di Costanza, sul Mar Nero. Quattro velivoli Eurofighter Typhoon e 130 militari si occuperanno della difesa dello spazio aereo romeno da metà maggio alla fine di agosto. Si tratta di un nuovo importante impegno per l’Aeronautica militare italiana. Al comando dell'operazione, inserita nella pianificazione Nato in risposta alle attività illegali russe contro l'Ucraina, il colonnello Andrea Fazi, già comandante del 36° Stormo, con una importante e significativa esperienza di missioni all'estero di polizia aerea. Come in passato i velivoli e gli equipaggi ruoteranno tra gli sStormi del 4°, 36° e 37°. Dalla base aerea Kolganiceanu gli Eurofighter italiani opereranno in collaborazione con i Migliori 21 rumeni.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

Rifiuti nocivi in Romania. Con la sponda della mafia italiana

maggio 02, 2019

Un immenso scandalo sanitario e ambientale minaccia il Paese dell’est europeo. Le cementerie rumene sono accusate di riciclaggio di rifiuti provenienti dall’estero.
Fonte: https://www.24heures.ch/monde/europe/Les-dechets-sales-finissent-en-Roumanie/story/23081533

Versione italiana a cura della redazione del Tacco d’Italia

Con un fatturato di 750 milioni di dollari all’anno (dati del Ministero delle Finanze rumeno), l’industria del cemento prospera in Romania. Di proprietà di gruppi come Lafarge – Holcim, HeidelbergCement o Crh Romania, sette cementifici si dividono la torta.

Il sistema, secondo un’indagine, funzionerebbe bruciando rifiuti nocivi senza grandi preoccupazioni per l’ambiente e per le popolazioni locali

“I rifiuti sono d’oro! Più ne produciamo, più ci arricchiamo. Mentre gli altri si ammalano”: con queste parole Puiule Romana, la giornalista rumena di Occrp, riassume la sua indagine (sottotitolata in italiano). Un lavoro biennale dal titolo “Gli sporchi affari del cemento”, che l’ha portata in Italia e in Germania, Paesi che inviano i loro rifiuti alle cementerie rumene. Accantonando i combustibili fossili per questo combustibile più economico, ciascuno brucia tra le 200 e le 300.000 tonnellate all’anno, ovvero oltre il 50% del fabbisogno energetico, brandendo l’argomentazione ecologica: meno gas serra e meno sprechi.

Prezzi molto bassi
“Abbiamo rapidamente stabilito un legame con la mafia italiana. Lì, hanno avvelenato intere regioni prima di cercare nuove opportunità in Romania. Contratti con diverse migliaia di navi da carico e camion”, dettaglia la giornalista.

La sponda italiana
(…) Le autorità competenti per l’ambiente incontrano grandi difficoltà nella gestione del problema. Alla frontiera romena, Răzvan Huber, ispettore ambientale della Guardia nazionale ambientale, riporta la storia di un carico italiano, nel 2016. “Assomigliavano a rifiuti ordinari, ma quando abbiamo aperto i pacchi, abbiamo visto che contenevano rifiuti sanitari, provenienti probabilmente da diversi ospedali”. Questa spedizione era la prima di un contratto che prevedeva l’importazione di 12.000 tonnellate di rifiuti da bruciare nei cementifici romeni. Chi si nascondeva dietro queste spedizioni?

I rifiuti provenivano dall’Italia, ma i documenti ottenuti dall’Occrp mostrano che sono stati cittadini romeni a negoziare l’affare per conto di un cementificio locale

Tiberiu Găneșanu è uno di questi intermediari romeni. A suo avviso, il carico conteneva solo una percentuale molto bassa di rifiuti sanitari. “Esiste una procedura da seguire quando si prelevano dei campioni: si aprono solo due pacchi”, si giustifica, ritenendo che gli ispettori hanno esagerato la quantità e la tossicità di quei rifiuti “clandestini”. Assicura che i suoi partner italiani sono puliti: “Andate a vedere in Italia. Lì, è così pulito che non vi è alcun odore nemmeno all’interno della fabbrica per il trattamento” (…).

Anche i Tedeschi, di fronte al veto all’importazione posto dai cinesi, stanno cercando nuovi sbocchi per i loro rifiuti nocivi. ‘‘Non hanno dove smaltirli e li mandano qui perché è economico e facile”, dice la giornalista.

Argomento n. 1, il prezzo. I produttori rumeni di cemento si fanno pagare meno per il lavoro. Il prezzo di una tonnellata di rifiuti da bruciare ammonta a 10 – 15 euro in Romania, contro i massimo 700 euro più a ovest.

Seconda carta vincente: in Romania i controlli sono a buon mercato e la corruzione è endemica. “Le aziende straniere si sono adattate così bene al sistema che non si sa dove tutto inizi”, afferma la reporter. Un altro esempio: nel 2004 la Romania ha ottenuto, attraverso fondi europei, dispositivi per effettuare controlli senza mai disporre del personale o dei mezzi per eseguirli. L’attrezzatura non sarà mai utilizzata e il governo preferisce lasciare che gli attori si controllino da soli. La maggior parte fa appello a società private, una delle quali appartiene all’ex capo dell’Agenzia per l’Ambiente!

“In poche parole, la persona che ha autorizzato per anni l’entrata di rifiuti nel Paese faceva poi i rilievi per le fabbriche di cemento. Non c’è incompatibilità peggiore”, denuncia la giornalista.

Nauseabondo
Cosa sta bruciando davvero in queste cementerie? Vicino ad alcuni siti, i residenti dicono che in estate bisogna vivere con le finestre chiuse a causa dell’odore, con i soffitti che diventano neri e l’acqua inquinata. Romana Puiule va oltre: “Niente è in ordine. Gli operai delle fabbriche mi hanno detto di aver visto passare resti di feti abbandonati. Non c’è limite. Un rifiuto pulito non ha alcun interesse a fare migliaia di chilometri per bruciare qui, altrimenti verrebbe riciclato”. Un’analisi corroborata dai video dalla dogana rumena. Le immagini di ispezione delle merci non ingannano, con gli agenti doganali che nascondono i loro volti a causa della puzza.

L’industria del cemento si difende affermando che a 2000 gradi tutti i rifiuti sarebbero distrutti. Ma che dire di quelli contenenti metalli pesanti o diossina? Tanto più che, secondo l’inchiesta, i dispositivi utilizzati dalle aziende che controllano i produttori di cemento, non li misurano. Colpito dall’indagine – come gli altri due pesi massimi del mercato romeno, HeidelbergCement e Crh Romania – il gruppo franco-svizzero Holcim – Lafarge parla di informazioni errate e di stati conformi alla legislazione europea e rumena in vigore, relativa al trattamento dei rifiuti combustibili bruciati nelle cementerie rumene. Specifica, inoltre, di non importare nulla dall’estero dal 2013, ma di trattare solo ciò che ha origine locale. Un argomento che non regge per Romana Puiule: “Le aziende del cemento ora lavorano con imprese intermediarie che importano rifiuti”.

Pericolo per la salute
E la salute in tutto questo? “Certo, c’è un aumento delle malattie respiratorie e dei tumori“, spiega il capo del dipartimento di pneumologia di un ospedale vicino a una fabbrica. La salute pubblica in questo Paese non è una priorità. Nessuno effettuerà mai uno studio di impatto vicino ai siti per correlare o meno gli eventi tra di loro, quindi è difficile valutare chiaramente” conclude, fatalista, il medico. Un bilancio poco sorprendente in un Paese in cui, durante i decenni comunisti, i giganti industriali hanno inquinato inesorabilmente.

Fonte: Il Tacco d'Italia

mercoledì 1 maggio 2019

"Anima Mundi" del pittore Andrei Tudor Odangiu, in arte Ota

EVENTI E CULTURA
"Anima Mundi", emoziona ancora il pittore Tudor Andrei (Ota)

L'esposizione a Matera, nella Casa Cava. Con la presentazione di Vittorio Sgarbi

ALTAMURA - MERCOLEDÌ 1 MAGGIO 2019

Da oggi presso "Casa Cava" a Matera, con la presentazione del critico d'arte Vittorio Sgarbi, espone l'artista rumeno Tudor Andrei Odangiu (in arte Ota). Pittore rumeno di grande bravura, è diventato di "adozione" altamurana dopo il matrimonio con una professionista di Altamura.

La mostra s'intitola "Anima mundi", sarà visitabile sino all'11 maggio ed oggi per il vernissage (ore 17) la presentazione sarà a cura di Vittorio Sgarbi che ha espresso grande apprezzamento per le opere di Tudor Andrei Odangiu.

Nel periodo di Natale l'artista ha esposto anche ad Altamura, con la personale "Frequenze cromatiche", riscuotendo un riscontro molto positivo per la passione e la sensibilità espresse nei suoi quadri, sospesi tra introspezione, tormento e speranze.

Le sue opere pittoriche parlano con la luce che si fa largo nella tenebra e poi con le sfumature dei colori che esplodono in rossi accesi.

(Onofrio Bruno)

Fonte: AltamuraLife

martedì 23 aprile 2019

România: Ministrul Finanţelor Publice, Eugen Teodorovici, anunţă măsuri pentru întoarcerea românilor plecaţi la muncă în străinătate

Ministrul Finanţelor Publice, Eugen Teodorovici, anunţă că la nivel guvernamental vor fi iniţiate negocieri cu toate statele membre pentru a implementa un pachet de măsuri care să răspundă "nevoii şi dorinţei de revenire acasă" a românilor plecaţi la muncă în străinătate.

Eugen Teodorovici va negocia cu statele din UE pentru revenirea acasă a românilor plecaţi la muncă în străinătate.

"Sâmbătă am fost la Iaşi, oraşul despre care Nicolae Iorga spunea în 1937 că "este mai mult decât o ilustră capitală a Moldovei'. Am avut discuţii foarte interesante şi aplicate cu reprezentanţii mediului de afaceri local care mi-au împărtăşit atât ideile, părerile şi soluţiile pe care le au pentru dezvoltarea afacerilor, precum şi problemele cu care se confruntă. Una din problemele comune ridicate de aceştia a fost lipsa forţei de muncă. Tocmai pentru că aceasta este o problemă cu caracter general, întâlnită pe întreg teritoriul României, precum şi în alte ţări europene, vreau să îi asigur că la nivel guvernamental vom iniţia negocieri cu toate statele membre pentru a implementa un pachet de măsuri care să răspundă atât nevoii, cât şi dorinţei de revenire acasă a celor plecaţi la munca în străinătate", a scris Teodorvici, duminică, pe pagina sa de Facebook.

Şeful de la Finanţe a transmis în finalul mesajului că: "Oamenii care înţeleg să fie alături de alţi oameni şi împreună pentru România ştiu deja ceea ce simt şi gândesc...#insistpentruRomania".

Pe data de 6 aprilie, la finalul reuniunii ECOFIN de la Bucureşti, ministrul Finanţelor declara că ţările europene din care pleacă multă forţă de muncă spre restul Uniunii Europene ar trebui să se gândească la un pachet agresiv de măsuri care să aducă o soluţie pentru mobilitatea selectivă, care duce la exodul creierelor.

"Poate în timpul Preşedinţiei române voi invita ţările care trimit lucrători în străinătate la o discuţie, să vedem ce e de făcut. Ar trebuie să ne gândim la un pachet agresiv care să aducă o soluţie, pentru că nu putem să ne atingem obiectivele în situaţia actuală, de aceea discutăm acum despre scăderea competitivităţii, despre cheltuieli diferite, aspecte care sunt influenţate de această mobilitate intra-europeană. Deci trebuie să încurajăm această mobilitate, dar trebuie şi să ţinem cont de tipul de măsuri pe care trebuie să le aplicăm pentru a nu fi afectaţi noi toţi", a afirmat atunci Eugen Teodorovici.

Teodorovici: Exodul muncitorilor a adus beneficii, dar poate avea şi efecte negative

Acesta a precizat că situaţia mobilităţii selective în cadrul UE a fost unul din subiectele principale discutate la reuniunea miniştrilor europeni de Finanţe. "Libera circulaţie a forţei de muncă a adus mari beneficii economice. Lucrătorii mobili contribuie la PIB-urile ţărilor de origine şi ţărilor-gazdă şi în cele mai multe cazuri au un rol semnificativ în ceea ce priveşte câştigurile celor rămaşi în ţara de origine. Totuşi mobilitatea muncitorilor poate avea şi efecte negative, de exemplu atunci când mobilitatea e selectivă, ducând la exodul creierelor şi stopând creşterea potenţială. În viitorul apropiat, prioritatea noastră ar trebui să fie găsirea unei soluţii comune la nivel european şi implementarea unui instrument care să ne ajute în rezolvarea acestui fenomen", a afirmat ministrul Finanţelor.

Eugen Teodorovici a subliniat că din statele est-europene pleacă în vestul Europei nu doar cei înalt calificaţi, ci şi oamenii cu calificări medii sau scăzute.

"În general în Uniunea Europeană lucrătorii înalt calificaţi sunt foarte mobili, iar atunci când nivelul de realizări educaţionale creşte, creşte şi inovarea. Mobilitatea Est-Vest este excepţională, dar nu întotdeauna doar lucrătorii de înaltă calificare emigrează. Există un procentaj de lucrători şi cu calificări scăzute şi medii, făcând acest fenomen să fie amplu", a adăugat Teodorovici.

Ministrul Finanţelor s-a declarat nemulţumit de discuţiile din cadrul ECOFIN privind mobilitatea selectivă.

Sursa: DIGI24

venerdì 19 aprile 2019

Pe muchie de cuțit - Expoziție de artă contemporană

PE MUCHIE DE CUȚIT
Expoziție de artă contemporană
Galeria de Artă Accademia di Romania in Roma,
Viale delle Belle Arti, 110
02-28.05.2019

În perioada 02-28 mai 2019, Accademia di Romania in Roma, în colaborare cu Uniunea Artiştilor Plastici din România (U.A.P.), organizează Expoziția de Artă contemporană „Pe muchie de cuțit” realizată de către un grup de absolvenți (promoția 1999) ai secției de pictură de la Academia de Artă din București,acum artiști afirmați, formați sub coordonarea profesorului Florin Mitroi.

Opera lui Florin Mitroi (3 decembrie 1938- 8 aprilie 2002)esteuna dintre cele mai interesante din artele vizuale din România, insuficient cunoscută și prezentată publicului, atât din scena locală cât și internațională. Un artist cu totul aparte a cărui carieră pedagogică a fost dezvoltată în paralel cu cea artistică, Florin Mitroi a fost un exemplu de profesor care prin structura academică a cursurilor și temelor de atelier a reușit să insufle studenților săi un model de gândire și de înțelegere al formelor și spațiului vizual dincolo de viziunea proprie a fiecăruia dintre ei.

La aniversarea a douăzeci de ani de la absolvire a Academiei de Artă din București sub coordonarea domnului profesor Florin Mitroi, grupul de studenți îi dedică această expoziție și aduce un omagiu celui care a fost unul dintre cei mai buni pedagogi din sistemul artistic românesc.

Expoziția „Pe muchie de cuțit” va prezenta în Galeria ARR, prin bunăvoința familiei, una dintre lucrările domnului Profesor Florin Mitroi alături de lucrări realizate de artiștii: Suzana Dan, Irina Florescu, Virginia Georgescu, Dumitru Gorzo, Viorel Grigore, Adrian Lulciuc, Alexandru Papuc, Emilia Persu și Alexandru Rădvan. Titlul acestui proiect a fost inspirat de prezența obsesivă a motivului cuțitului în lucrările prof. Florin Mitroi, reinterpretat metaforic prin ceea ce înseamnă „atunci și acum” cele două decade din viața oricărui artist în contextul actual.

Link eveniment facebook

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SULLA LAMA DEL COLTELLO
Mostra d’arte contemporanea
Galleria d’Arte Accademia di Romania in Roma,
Viale delle Belle Arti, 110
02-28.05.2019

Nel periodo 02-28 maggio 2019, Accademia di Romania in Roma, in collaborazione con l'Unione degli Artisti di Romania, organizza la mostra d'arte contemporanea "Sulla lama del coltello" che riunisce un gruppo di artisti ormai affermati, laureati nel 1999 presso il dipartimento di pittura dell'Accademia di Belle Arti di Bucarest, sotto la coordinazione del professor Florin Mitroi.

In occasione del ventesimo anniversario della loro laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Bucarest, gli artisti dedicano questa mostra all’illustre figura del prof. Mitroi.

Il prof. Mitroi (3 dicembre 1938- 8 Aprile, 2002), ha avuto un percorso artistico insigne, nonché una carriera accademica illustre, sviluppati contemporaneamente. Florin Mitroi è ricordato come docente esemplare sia per la struttura accademica dei suoi corsi che per gli argomenti da lui affrontati.

La Galleria dell’Accademia di Romania in Roma ospiterà, grazie alla generosità della famiglia, una delle opere del professor Florin Mitroi, insieme alle opere di Suzana Dan, Irina Florescu, Virginia Georgescu, Dumitru Gorzo, Viorel Grigore, Adrian Lulciuc, Alexandru Papuc, Emilia Persu e Alexandru Rădvan. Il titolo di questo progetto è stato ispirato dalla ricorrenza ossessiva del motivo del coltello nel lavoro del prof. Florin Mitroi, reinterpretato oggi come una linea di cesura tra l’”allora” degli anni di formazione e l’”ora” dell’attività artistica degli autori presenti nella mostra.

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Accademia di Romania in Roma