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venerdì 6 aprile 2018

Clochard di 51 anni trovato morto sotto i portici

di Gianni Tacchi
01 aprile 2018
L’uomo era in via di Franco: stroncato da un malore nella notte “Adriano” era seguito dalla Caritas: «Tragedia che fa riflettere»

LIVORNO. Si faceva chiamare Adriano, dormiva sul sagrato della chiesa di piazza XX Settembre o tra le colonne del Cisternone, parlava spesso del suo vecchio lavoro di badante e non voleva essere aiutato da nessuno. «In questi casi ci scontriamo con il rispetto della libertà di ciascuno», dice suor Raffaella Spiezio, presidente della Fondazione Caritas di Livorno, con un filo di voce. L’avevamo incontrato a fine 2016, durante uno dei dieci reportage di “Notti livornesi”, il viaggio notturno del Tirreno in ogni angolo della città: “Adriano”, occhi spenti e un cartone come materasso, era sul sagrato della chiesa di San Benedetto di piazza XX e ci raccontò le sue peripezie. Se n’è andato nella notte tra venerdì e ieri, una notte infernale passata sotto i portici di via di Franco - in pieno centro - insieme a un altro clochard. «Sul corpo non ci sono segni di violenza», spiegano i carabinieri dopo l’arrivo dei soccorritori e del medico legale, dunque a stroncarlo sarebbe stato un malore improvviso.

“Adriano” in realtà si chiamava Duduman Dumitru, era rumeno, aveva 51 anni e da almeno tre viveva in strada. Moglie e figlio in Italia, madre e fratello in Romania. Il 51enne era arrivato a Livorno alcuni anni fa, lavorando come badante e occupandosi in particolare di un anziano che viveva in un appartamento di piazza XX Settembre, dove risulta ancora residente: alla morte dell’uomo, Dumitru si ritrovò senza lavoro, senza soldi e senza un modo per mantenersi, così prese alcune coperte e finì sul sagrato della chiesa di San Benedetto. «Ultimamente dormiva spesso al Cisternone - spiegano dalla Caritas - mentre di giorno si poteva incontrare soprattutto in Venezia, tra piazza del Luogo Pio, gli scali Rosciano e via della Venezia. Era seguito anche dalla comunità di Sant’Egidio e dalla parrocchia di San Matteo».

A lanciare l’allarme in via di Franco è stato un passante, che ha visto il clochard rumeno per terra e ha chiamato i soccorsi intorno alle 6,45 di ieri, ma il cuore di “Adriano” aveva smesso di battere già da qualche ora. «Lo conoscevamo da circa tre anni - ricorda suor Raffaella - gli portavamo le coperte e qualcosa da mangiare almeno quattro volte a settimana, quasi sempre al Cisternone, ma purtroppo rifiutava di venire alla Caritas per una doccia o un pasto caldo. È rimasto in strada anche durante l’emergenza freddo di qualche settimana fa, nonostante la disponibilità di un posto letto sia al dormitorio comunale che alla Misericordia. In questi anni abbiamo ricevuto tante, tantissime segnalazioni su di lui: sicuramente è un dramma che fa riflettere, tra l’altro alle porte di Pasqua». E la Caritas si è già attivata per i funerali. «Intanto è stata avvisata la famiglia in Romania - chiude suor Raffaella - ma noi ci siamo per qualsiasi necessità. Dobbiamo dare una degna sepoltura a un uomo che ha vissuto in mezzo a tante difficoltà».

Fonte: Il Tirreno Livorno

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