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lunedì 4 ottobre 2010

Scooter contro auto a Castelli Calepio. Studente di 17 anni perde la vita

4 ottobre 2010
Cronaca
Polizia stradale di notte

Terribile incidente mortale poco dopo l'una di lunedì 4 ottobre. A Tagliuno, frazione di Castelli Calepio, due giovani di origine romena si sono scontrati in scooter contro una macchina. Lo schianto si è verificato all'incrocio tra via Locatelli e via Marconi. I due giovani erano in sella a uno scooter Malaguti F10 quando da via Locatelli hanno svoltato a sinistra all'incrocio: inevitabile l'impatto contro una Renault Clio guidata da un 23enne di Palosco, V. M., che stava transitando.

Alla guida dello scooter Floryn Kurcudel, un 17enne romeno residente a Capriolo: il ragazzo è caduto a terra ed è morto a causa dei traumi riportati nello schianto. Con lui viaggiava un altro ragazzo romeno di 22 anni, C.I.A., anche lui residente a Capriolo: il giovane, con gravi ferite, è stato trasferito d'urgenza all'ospedale di Seriate. Le sue condizioni sono serie ma non sarebbe in pericolo di vita. Ferito lievemente l'automobilista di Palosco, per i rilievi è intervenuta la polizia stradale.

I primi soccorsi sono stati dati dai residenti della zona, svegliati dai rumori del terribile impatto. Floryn Kurcudel è morto sul colpo e inutili sono stati tutti i tentativi di rianimare il giovane. Il 17enne studiava a Sarnico in un istituto professionale e già nella prima mattinata di lunedì sul ciglio della strada sono comparse candele, fiori e una fotografia del ragazzo. Floryn, nato in Romania, da dieci anni abitava a Capriolo con la sua famiglia. la salma è stata composta al cimitero di Cividino.

Fonte: L'Eco di Bergamo

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sabato 2 ottobre 2010

Villanova, il resoconto della visita del console rumeno

giovedì 30 settembre 2010

Il console rumeno Pineta con i lavoratori della "Ravaioli legnami"

Nell'ambito del progetto europeo "Incontro di cittadini" e in occasione dell'Anno europeo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, sono stati molti gli appuntamenti organizzati durante la Festa di San Michele per un calendario ricco di spunti, dal titolo Un mondo nuovo tra storia e presente. In particolare, sabato 25 settembre il console rumeno a Bologna, Dan Eugen Pineta, si è recato in visita alla frazione di Villanova, dove è presente una significativa comunità rumena.

Alle 9, presso la ditta "Ravaioli Legnami", il diplomatico, accompagnato dal sindaco Laura Rossi, ha incontrato l'imprenditore Elio Bagnari e le maestranze rumene dell'azienda. Erano presenti anche l'assessore Angela Rossetti e il presidente del Consiglio di Zona, Gian Luigi Melandri, assieme alle autorità militari e ad alcuni villanovesi. Dopo una visita allo stabilimento, Bagnari ha illustrato al console Pineta la storia dell'azienda e la genesi e il consolidamento del rapporto con i lavoratori rumeni impiegati che su un organico di oltre quaranta dipendenti, superano la decina.

L'imprenditore si è detto orgoglioso del legame che esiste in quella che egli definisce "una famiglia", e per il clima di fiducia reciproca che vige al suo interno. Al console, che ha preso atto con soddisfazione della situazione e si è intrattenuto con lavoratori e lavoratrici di nazionalità rumena, la "Ravaioli Legnami" ha fatto dono di una simbolica "chiave dell'azienda".

Successivamente, presso la Sala Blu del Palazzone di Villanova, si è svolto l'incontro pubblico "Dialogo fra europei: migrazioni, integrazione, cooperazione", alla presenza di oltre settanta persone: la classe II E delle scuole medie di Villanova accompagnata dalla docente di Lettere Marina Graziani, esponenti di diverse associazioni villanovesi che operano in ambito culturale, sportivo e della solidarietà, un gruppo di cittadini rumeni, alcuni esponenti della comunità rom che abita in paese, cittadini villanovesi e alcuni bagnacavallesi che operano in ambito politico o sociale (fra i quali i consiglieri comunali Gabriella Foschini e Francesco Zannoni, e alcuni rappresentanti dell'associazione "Help for Family", fortemente impegnata in progetti di solidarietà in Romania).

Molti sono stati gli interventi, a testimonianza dell'importanza dell'occasione di dialogo e di confronto fornita. Dopo l'intervento del presidente del Consiglio di Zona, Gian Luigi Melandri, che ha "auspicato che nel rispetto della Costituzione della Repubblica italiana e della Legge ognuno si impegni a superare pregiudizi e chiusure, per costruire insieme una comunità migliore, più civile e giusta", il sindaco Laura Rossi ha sottolineato che "a fronte di realtà territoriali caratterizzate da rapidi cambiamenti ci troviamo a fare i conti il rischio di una perdita del senso di comunità. Per questo, consapevoli che la conoscenza e il reciproco rispetto sono il presupposto per l'accoglienza e l'integrazione, crediamo sia necessario mettere in campo maggiori spazi di partecipazione e responsabilizzazione con il coinvolgimento diretto dei cittadini".

Ha poi preso la parola il console Dan Eugen Pineta, che ha rimarcato le tradizioni comuni dei due popoli e il comune sentirsi europei, e ha sottolineato come chi viene in Italia per vivere lealmente e legalmente sia benvenuto; infine, rivolgendosi ai suoi connazionali, ha confermato la totale disponibilità del consolato di Bologna a occuparsi di eventuali problemi che dovessero insorgere durante la loro permanenza in Italia.

Sono poi intervenuti la professoressa Marina Graziani, Danilo Savorelli dell'Us Calcio Villanova e Tiziana Savorelli dell'associazione "Genitori di Babbo Natale e Befana", che hanno raccontato il positivo inserimento di ragazzi e ragazze di nazionalità rumena nei rispettivi ambiti, Elena Baldassarri della "Tenda della Pace" e Maria Rosa Bagnari dell'associazione "Civiltà delle Erbe Palustri". Hanno preso la parola anche alcuni cittadini rumeni, residenti a Villanova e Alfonsine.
Ha concluso l'incontro il consigliere regionale Mario Mazzotti, che ha ricordato come "la sfida odierna sia tra l'integrazione e la chiusura, e che la convivenza fra diversi, pur difficile e complicata, è possibile e conveniente per tutti, mentre il rifiuto è illusorio e genera odio e xenofobia. Occorre ricostruire il senso della comunità - ha sottolineato Mazzotti - basandosi su valori forti, che esistono nel nostro territorio e che possono fungere da antidoto alle chiusure: democrazia, solidarietà, uguaglianza, diritti e lavoro".

Fonte: Lugonotizie

Un omaggio alla Romania e alla ceramista Anda-Livia Tomuta (1983-2009)

Pubblicata venerdì 1 ottobre 2010

Arezzo - La mostra “La Vera Romania. La Nostra. Seconda edizione. Gli Amici di Anda Livia” è stata inaugurata venerdì, il 24 settembre 2010, presso la galleria municipale Palazzo Chianini-Vincenzi, via Andrea Cesalpino 15, con l’appoggio del Comune di Arezzo. Organizzata dall’Associazione “A.I.R.C.I.S. Constantin Brâncuși onlus”, la mostra è aperta nel periodo 24 settembre – 3 ottobre 2010 ed è un omaggio alla Romania, però allo stesso tempo un omaggio alla ceramista Anda-Livia Tomuța (1983-2009), scomparsa prematuramente, vittima di un incidente stradale nel mese di ottobre 2009, soltanto 5 giorni dopo la fine della prima edizione della serie di mostre “La Vera Romania. La Nostra.”

Gli artisti presenti sono, da una parte, gli ex compagni di scuola e amici di Anda e, dall’altra parte, conosciuti d’Italia che hanno partecipato alla prima edizione di questo evento culturale, nato dal desiderio di presentare degli aspetti positivi della Romania in un triste periodo nel quale si fanno sentire piuttosto dei discorsi razzisti.

La mostra riunisce dei lavori eseguiti in tecniche diverse, dalla pittura a olio o acrilico su tela fino a sculture in metallo, impianti, assemblaggi e lavori di ceramica. Gli artisti sia hanno creato i loro lavori specialmente in memoria di Anda, sia hanno scelto dalla loro creazione già esistente dei frammenti suggestivi per lo stile e la passione della loro cara compagna.

All’apertura della mostra sono stati presenti il sindaco della città di Arezzo, Signore Giuseppe Fanfani, il consigliere culturale, Signore Camillo Brezzi, pittori romeni Simona Vilau e Mihail Cosuletiu, il prete della parrocchia ortodossa di Arezzo, Octavean-Ioan Tomuța (il padre dell’artista recentemente scomparsa), il presidente dell’associazione A.I.R.C.I.S. grazie a cui è stata possibile l’organizzazione delle due mostre, nonché venti artisti plastici di Romania e d’Italia, insieme a due letterati e un cantante folk di origine romena però vivendo in Italia, e non ultimamente i membri dell’associazione, i conosciuti, gli amici e i fedeli della parrocchia ortodossa aretina.

Gli sponsor dell’evento – Il Palazzo – Arezzo, Atlassib, Gruppo Rosso Stile, Antiquariato Marlene – hanno contribuito con risorse materiali e logistiche all’organizzazione di questa manifestazione culturale.

Le serate tematiche nell’ambito di questa manifestazione hanno voluto mettere l’accento anche sul valore dei prodotti romeni e, in questo senso, la mostra ha beneficiato dell’appoggio dei grandi produttori di vino della Romania: Murfatlar, Cramele Halewood, Cramele Recaș e Vincon Vrancea, nonché dell’appoggio dei produttori di specialità alimentari di carne della Sergiana Poiana Mărului – Brașov, tutte queste società avendo sponsorizzato con dei prodotti specifici le serate di degustazioni svolte durante la manifestazione. Tali serate hanno una doppia connotazione: la prima, quella di rendere un omaggio cristiano all’artista recentemente scomparsa e, la seconda, quella di coltivare gli sforzi sostenuti dell’associazione non-governativa A.I.R.C.I.S. di consolidare i legami e di mantenere una buona comunicazione fra i membri della diaspora romena aretina e i loro ospiti italiani e di offrire un esempio positivo nella Penisola riguardo ai Romeni e alle loro possibilità.

“Desidero ringraziare il Padre Octavian Tomuța e l’intera comunità romena per questa splendida iniziativa che, quest’anno, alla sua seconda edizione, ci produce un immenso piacere. Padre, oggi riconosco ancora una volta la vostra nobiltà dell’alma e credo che nessuno potrebbe non essere profondamente commosso. Fino adesso ti ho parlato come amico di cuore, però in qualità di sindaco della città di Arezzo ti ringrazio particolarmente per tutto quello che fai qui per aiutare il processo d’integrazione dei romeni nella società italiana, per legare le nostre anime e culture sorelle.” Questa è una parte del discorso tenuto dal sindaco Giuseppe Fanfani.

Nella serata dell’apertura, la mostra è stata visitata da circa 100 persone. Domenica, il 26 settembre 2010, l’intera comunità romena presente alla Chiesa cattolica “San Bartolomeo Apostolo”, la quale ospita la parrocchia ortodossa romena “Sfântul Ioan Botezătorul” – Arezzo è stata invitata a visitare la mostra e così, in un ambiente sereno e pieno di gioia, i circa 120 cristiani ortodossi partecipanti alla Santa Liturgia hanno festeggiato insieme, hanno ammirato la mostra e hanno potuto soddisfare e attenuare la nostalgia del loro paese in occasione della degustazione finale dei vini e delle specialità originali e originari di Romania.

Seguiranno nuove attività nell’ambito della mostra:

Venerdì 01.10.10 ore 18
Mostra “La Vera Romania. La Nostra. Gli amici di Anda-Livia: Artisti Plastici Romeni Contemporani”. Palazzo Chianini Vincenzi via Cesalpino 15 Arezzo. LETTERATURA e MUSICA. Serata letteraria-musicale. ROMENITALIANI sul PALCO. Lo scrittore Mihai Mircea BUTCOVAN (autore del “ALLUNAGGIO DI UN IMMIGRATO INNAMORATO” – romanzo, Besa Editrice, di “BORGOFARFALLA” – poesia, Edizioni Ex&Tra e di “Dal comunismo al consumismo. Fotosafari poetico esistenziale romeno-italiano”- Linea BN – La Carmelina edizioni), il poeta Viorel BOLDIS (“AMIR” - premio per la letteratura migrante per l'infanzia, “Rap...sodie migranti”, poesia- Centro Studi Tindari Piatti) ed il solista folk Calin JICAREAN Degustazione. In sede. ( con partecipazione della Televisione Nationale Romena Internazionale (TVRi).

Sabato 02.10.10 ore 18
Mostra “La Vera Romania. La Nostra. Gli amici di Anda-Livia: Artisti Plastici Romeni Contemporani”. Agriturismo Tenuta "Il Palazzo" Località Antria - AREZZO. Dibbattito intitolato: Italia vista dai nuovi italiani: i lavoratori Romeni. Crisi italiana. Crisi romena. Moderatori: Miruna CAJVANEANU della Gazeta Romaneasca e il notto uomo di media Padre Giovanni SERROTTI ( trasmissione televizata AREZZO TV ). ( con partecipazione di Televisione Nationale Romena Internazionale (TVRi).

Dott.ssa Maria POP - Firenze: Presentazione del portale CulturaRomena.it - progetto del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano.

Degustazione vini romeni MURFATLAR , HALEWOOD, Cramele RECAS, VINCON VRANCEA. Vino italiano IL PALAZZO. Prodotti carne tradizionali romeni SERGIANA srl. per specialisti: assaggiatori professionali.

Fonte: ArezzoWeb

Family Happening 2010‏

Il filo invisibile della passione lega Napoli e Craiova.

Le Nostre Firme, Top News 2 ottobre 2010

Come noto internet è un mezzo che permette a tutti noi di informarci ed avvicinarci ad altre realtà. Ebbene, proprio grazie ad internet siamo venuti a sapere che in Romania c'è un'enclave che ama definirsi i "Napoletani" di Romania: sono i tifosi della Universitatea Craiova. Tifosi che per passione, fede calcistica e colori sociali si accomunano ai supporters partenopei in tutto e per tutto, cercando di mantenere alto il loro status di "simbolo del sud" della Romania in contrapposizione allo strapotere di squadre come Dinamo e Steaua.
Come i tifosi del Napoli, quelli delll’Universitatea Craiova sono i più calorosi in patria e seguire le gare nello Stadio "Oblemenco" è emozionante ed avvolgente quanto seguirle al San Paolo. Tanto che l'arbitro italiano Gianfranco Menegalli, dopo aver diretto Craiova-Leeds nel 1979, commentando la cornice di pubblico e l'intenso tifo, disse: " ma qui è come a Napoli". Dichiarazioni confermate in tempi più recenti anche da personaggi del calcio nostrano quali Walter Zenga e Cristiano Bergodi.
A conferma dell'invisibile filo che lega Craiova al Napoli è la notizia sottolineata anche sul sito ufficiale della società romena (LEGGI)che, nella rubrica di commento alla gara giocata ieri contro il Cluji (e vinta 3-0), sottolinea: "I tifosi hanno sostenuto la Stiinta per 90 minuti, gridando anche il nome della Craiova d’Italia, cioè il Napoli, la squadra che ha giocato ieri contro la Steaua in Europa League". Si, perchè a pochi minuti dal fischio di inizio, e poi ritmicamente per tutta la partita, i tifosi delle curve e poi tutto lo Stadio "Oblemenco" di Craiova ha gridato NA-PO-LI! NA-PO-LI! NA-PO-LI!, omaggiando i fratelli "Napoletani" per l'impresa contro i rivali dello Steaua, a dimostrazione che i tifosi dello Steaua (per il "benvenuto" riservatoci) sono solo una piccola parte degli sportivi romeni. I tifosi del Craiova hanno anche esposto diverse bandiere del Napoli in vari settori dello stadio ed alcuni di loro hanno assistito a Steaua-Napoli ma dalla "Tribuna I" in quanto non hanno potuto acquistare i tagliandi del settore ospiti (lo stesso dei Napoletani) nè raggiungerlo nel corso della partita con il vano tentativo di mediare con le forze dell'ordine romene.
Che dire, abbiamo sempre sostenuto che lo sport deve essere soprattutto un mezzo di aggregazione quindi ben volentieri ci facciamo portavoce del popolo azzuro di Napoli affinchè i ringraziamenti arrivino ai nostri amici di Craiova.
Gianni D'Oriano – Napolisoccer.NET

Fonte: NapoliSoccer

Come si assume una colf romena?

L' esperto risponde
Come si assume una colf romena?
Sono una cittadina romena ho trovato una famiglia che vuole assumermi come colf dato che è la prima volta cosa devo fare?

Roma 28 settembre 2010- Il cittadino comunitario che vuole stabilirsi in Italia per più di tre mesi deve iscriversi all’anagrafe del comune dove intende fissare la sua dimora.

Dovari recarti al comune e chiedere l’iscrizione anagrafica, dovrai presentare vari documenti: il tuo passaporto o un documento d’identità valido per l’espatrio, il codice fiscale, rilasciato dal Ministero delle Finanze, e nel tuo caso, essendo una lavoratrice subordinata tutti i documenti inerenti all’attività lavorativa, in particolare la denuncia di assunzione e la copia della lettera di assunzione.

Devi anche indicare l’alloggio e se non sei titolare di un alloggio puoi presentare una dichiarazione di ospitalità sottoscritta dal titolare dell’alloggio .

A seguito dell’iscrizione anagrafica, subordinata alla verifica dei requisiti richiesti e all’accertamento della dimora abituale, ti viene rilasciata un’attestazione che riporta il nome il cognome,il luogo di dimora e data della richiesta di iscrizione.

È l’attestazione di iscrizione anagrafica di cittadino dell’Unione o anche detta attestazione di regolare soggiorno di cittadino dell’’unione.

L’iscrizione anagrafica del cittadino comunitario che esercita attività lavorativa prescinde dalla durata del contratto di lavoro.

Per i cittadini comunitari valgono le stesse regole che per i cittadini italiani per quanto riguarda l’assunzione come colf.

Il tuo datore di lavoro deve comunicare all’inps la tua assunzione entro le ore 24 del giorno precedente anche se festivo a quello di instaurazione del rapporto di lavoro.

La comunicazione di assunzione è obbligatoria e il tuo datore di lavoro potrà presentarla in vari modi: o attraverso internet utilizzando la denuncia on line disponibile sul sito dell’inps, nella sezione dedicata ai servizi per i lavoratori domestici, oppure può consegnarla a mano presso gli uffici territoriali dell’inps, in questo caso è consigliabile farsi rilasciare un numero di protocollo con indicazione della data e dell’ufficio che ha ricevuta la comunicazione.

Oltre a ciò, potrà inviare anche una raccomandata A/R, in questo caso è consigliabile usare il modulo (COLD-ASS), che può anche essere scaricato dal sito dell'inps allegando tutta la documentazione in fotocopia, in ultimo potrà anche chiamare il contact center integrato Inps Inail al numero gratuito 803164 e comunicare così tutti i dati.

Conviene comunque prima di iniziare l’attività lavorativa mettere per iscritto tutte le condizioni lavorative che hai concordato con il tuo datore di lavoro.

Nella lettera di assunzione dovrai indicare la data di inizio del rapporto di lavoro, ed eventualmente la fine se è a tempo determinato altrimenti non indicare nulla;indica dove verrà svolta l’attività lavorativa e l’eventuale periodo di prova, e naturalmente cosa molto importante deve essere indicata la categoria di inquadramento ed eventuale anzianità di servizio nella categoria .

Dovete, infatti, indicare la qualifica e la mansione, ora nel tuo caso, dato che è la prima volta che svolgi questa attività lavorativa, credo che tu non abbia alcuna anzianità maturata, dovrai probabilmente indicare come inquadramento il livello A, anzianità di servizio nella categoria dovrai indicare 0, come qualifica :collaboratore domestico, mansioni: domestico.

Per quanto riguarda l’orario di lavoro dovete indicare le ore totali settimanali e le ore per singolo giorno, e l’indicazione del giorno di riposo, e naturalmente la paga oraria convenuta e l’eventuale indennità di vitto e alloggio se prevista.

Nel caso in cui tu debba anche vivere con il tuo datore di lavoro dovrete anche indicarlo nella lettera di assunzione, indicando l’adeguato spazio dove potrai riporre e custodire i tuoi effetti personali.

Conviene anche indicare le modalità di fruizione delle ferie, se ad esempio tu o il tuo datore di lavoro avete esigenze particolari in merito al periodo, ti consiglio anche di inserire e di prevedere le modalità di spostamenti del tuo datore di lavoro sia per motivi di villeggiatura che per motivi familiari, in modo tale da non avere problemi nel futuro.

Avv. Mariangela Lioy

Fonte: Stranieri in Italia

Quegli anni in cui i romeni eravamo noi

Venerdi, 1 Ottobre 2010

Prima degli italiani giunti in Romania negli anni '90 per aprire una fabbrica, altri nostri concittadini hanno cercato fortuna in quel paese, quando era una regione dell'impero austro-ungarico. Solo che facevano gli stessi lavori che ora i romeni vengono a fare in Italia: costruzioni di strade, ponti, edifici, lavoro nei campi, nell’agricoltura. Ricorda la loro storia Giulio Vignoli, nel suo libro Gli italiani dimenticati. Minoranze italiane in Europa (Milano, Editore Giuffré, 2000).
I documenti attestano una presenza italiana sul territorio romeno già dal XII secolo. Le corti principesche di Moldavia, Valacchia e Transilvania segnalano viaggiatori, missionari, dottori, avventurieri, architetti militari e civili, ingegneri, pittori, decoratori, musicisti, maestri di scherma, muratori, carpentieri, pietrai. Il periodo di maggior emigrazione in quel paese, però, risale nella seconda metà del XIX secolo, quando l’impero austro-ungarico vuole sfruttare le ricchezze del sottosuolo romeno (carbone, ferro, argento, oro e piombo). Nascono allora colonie in una parte della Transilvania con operai italiani: minatori, costruttori di rotaie e viadotti, taglia pietra, boscaioli. Al tempo stesso le aree coltivabili vengono estese, cosicché dal 1830 in poi sono richieste figure come agronomi, geometri, veterinari, meccanici. Si attesta in particolare in questo periodo l’arrivo di italiani dal Friuli. Ne parla il volume Emigranti friulani in Romania dal 1860 ad oggi, edito da L'Omino Rosso nel 2007. Si stima che nel periodo compreso tra il 1860 ed il 1920 in Romania siano arrivati circa 60.000 italiani di cui l’80% friulani. Gli altri provenivano da Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia, Piemonte e Toscana.
Nel 1940, quando la Romania decise di entrare in guerra a fianco della Germania, tanti italiani sono tornati nel loro paese d’origine. Molti di quelli rimasti sono morti durante i bombardamenti del 1944 e dopo il conflitto, con l'arrivo dei sovietici; altri sono stati arrestati e a partire dal 1951 sono stati rimpatriati forzatamente 40.000 italiani. Le scuole, le chiese e le case delle comunità italiane sono state chiuse e i passaporti italiani sono stati confiscati. Gli italiani rimasti sono stati costretti a rinunciare alla cittadinanza italiana e molti, per paura delle repressioni, hanno bruciato tutti i documenti in lingua italiana.
Oggi si contano 7.000 romeni di origine italiana (in particolare dal Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia), divisi in 13 comunità disperse: Banat (Sebis, Otelerosu), Craiova, Bucarest (Ploiesti, Pitesti), Tulcea, Galati, Vrancea, Bacau (Targu Hocna), Iasi, Suceava, Brasov, Constanta, Petrusani, Targoviste.
Oggi gli italiani in Romania sono considerati una vera e propria minoranza etnica e sono rappresentati nel Parlamento romeno.

Fonte: GVOnline

Sole della Alpi, che beffa. Niente Egitto: è rumeno

27 settembre 2010C
VARESE - Sole delle Alpi "rosso": esempi di questo genere ci sono anche nel Varesotto (Foto by VARESE

VARESE «Il sole delle Alpi è un simbolo antichissimo che non appartiene a nessuno se non forse alla popolazione di lingua ungherese che ora risiede in una provincia della Romania, perché è l'unico popolo al mondo che da seimila anni usa con costanza questo segno».
A sostenerlo è Michelangelo Naddeo, varesino di adozione e studioso per passione delle popolazioni ungheresi che durante le sue ricerche si è imbattuto nel simbolo scelto dalla Lega Nord come bandiera della Padania per rendere omaggio alle origini celtiche delle genti del nord Italia. Secondo la ricostruzione di Naddeo però il «sole a sei raggi», come preferisce chiamarlo, sarebbe comparso in Europa nel 6mila avanti Cristo, cioè ben prima dei Celti che quindi lo avrebbero “copiato” da una popolazione ungherese con cui entrano in contatto prima di scendere sotto le Alpi.
A testimoniarlo sarebbero poi altri segni, altri simboli presenti anche sul nostro territorio. Un esempio? La chiesa di San Pietro di Gemonio. Sì, il paese dove vive il Senatur in persona. «Si ritiene che quella chiesa sia del nono secolo e sull'altare, ben in vista di fronte ai fedeli, sono disegnati una serie di simboli in tutto simili al Sole delle Alpi se non per il colore, che non è verde ma rosso scarlatto», spiega Naddeo, che a tal proposito ha una sua teoria.
«Quando il nord Italia fu invaso dai Longobardi, solo i maggiori gradi militari discendevano da popolazioni germaniche, ma la massa di soldati semplici che li accompagnava apparteneva a una popolazione di lingua ungherese, gli Avari, che nella regione della Romania in cui ora risiedono i loro discendenti, hanno lasciato segni simili a quelli rinvenuti ad esempio sull'altare di Gemonio». Dunque il Sole delle Alpi non sarebbe un simbolo legato alle origini delle popolazioni che abitarono la pianura Padana, ma piuttosto il segno, reiterato nel tempo, di passaggi e contatti con una popolazione dell'attuale Romania.
Una popolazione che ancora oggi usa il simbolo del cerchio con sei raggi concentrici nei luoghi sacri che le appartengono. «Ad esempio nei cimiteri di questa popolazione capita di incontrare il segno che noi chiamiamo Sole delle Alpi al posto delle croce», sostiene Naddeo che ha inserito tutte queste considerazioni, accompagnate e corroborate da una serie di foto, in una pubblicazione online, scritta in inglese, e consultabile dal suo sito internet www.michelangelo.cn. Insomma, un'altra chiave di lettura dopo quella che vorrebbe il Sole delle Alpi originario dell'Antico Egitto.
Lidia Romeo
Fonte: La Provincia di Varese

Finisce nel Po in piena notte. Muore un pescatore romeno

2010-09-30
di MARIO BORRA
— CASTELNUOVO BOCCA D’ADDA —
ERA A PESCARE il siluro insieme ad amici e parenti, ma è annegato nel Po a pochi metri dalla riva. Tragedia nella notte tra martedì e mercoledì attorno alle due, lungo la sponda lodigiana del Grande Fiume, nei pressi dell’argine maestro in località Costa Gramignana, tra Castelnuovo Bocca d’Adda e Caselle Landi. Un 34enne di nazionalità romena, ma domiciliato a Torino, Peter Ioan Nicolae, era accampato con una tenda insieme ad altri cinque connazionali, due provenienti dalla Svizzera, due dalla Germania e uno dalla Romania. Si erano ritrovati sulle sponde del Po a pescare siluri, così come fanno tante altre persone dall’est Europa durante l’estate a caccia appunto del “gigante” del fiume.

SECONDO una prima ricostruzione dei fatti, sembra che il gommone della compagnia di pescatori, per cause non chiare, si sia staccato dagli ormeggi e sia stato trascinato dalla corrente. Per non perderlo di vista, il gruppetto ha preso la macchina ed ha percorso un piccolo pezzo di argine prima di scendere in uno spiazzo, fermarsi e cercare disperatamente di recuperarlo. Il 34enne, a questo punto, ha deciso di sporgersi a pelo d’acqua nel tentativo estremo di impedire che il piccolo natante prendesse il largo e fosse quindi irrecuperabile. Ha lasciato il cappello e il telefonino sulla riva.

DIFFICILE sapere cosa sia successo. Forse è scivolato. Una volta in acqua, però, la corrente, complice anche l’oscurità, gli è stata fatale. I suoi compagni hanno cercato in tutti i modi di riportarlo a riva, compreso un altro pescatore di Basilea, che insieme ad altre persone era accampato lì vicino, il quale si è gettato in acqua. Il cittadino romeno però è stato risucchiato a fondo dai flutti. È stato dato subito l’allarme e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando di Lodi i quali hanno battuto tutta la sponda fino ad Isola Serafini, nel piacentino.

LE RICERCHE sono riprese ieri all’alba. Un elicottero dei vigili del fuoco, decollato da Milano, ha perlustrato il tratto di Po, mentre dopo una ricognizione in gommone, i sommozzatori si sono immersi e, attorno a mezzogiorno, hanno ritrovato il corpo del pescatore, riportato successivamente a riva. Sul posto anche i carabinieri della stazione di Castelnuovo Bocca d’Adda. Il giovane romeno lascia la moglie ed una bambina: il corpo è stato composto presso la camera mortuaria dell’ospedale di Codogno dove questa mattina è stata disposta l’ispezione autoptica esterna. Purtroppo non è la prima volta che in zona si consuma una tragedia simile: all’inizio del mese di luglio del 2009, una 58enne milanese era annegata in località Sabbioni, nel fiume Adda in territorio di Castelnuovo.

Fonte: Il Giorno

Traian Igas este noul ministru de Interne

de Dumitrina Galantonu HotNews.ro
Luni, 27 septembrie 2010 Actualitate | Politic

Traian Igas
Foto: Agerpres
documente
CV Igas
(27 Sep 2010) PDF, 177KB
Declaratie de avere
(27 Sep 2010) PDF, 372KB

Emil Boc a inaintat luni presedintelui Traian Basescu o noua propunere de numire pentru functia de ministru al Administratiei si Internelor, in persoana lui Traian Igas, liderul grupului PDL din Senatul Romaniei, informeaza un comunicat al Guvernului.

Anterior premierul Boc primise mandat din partea Biroului Permanent al PDL sa inainteze o lista cu sase propuneri pentru a prelua sefia Ministerului de Interne, a anuntat luni vicepresedintele PDL, Cristian Boureanu, care a amintit si cateva nume: Traian Igas, Ioan Oltean si Cezar Preda.

In acelasi timp, Boureanu a precizat ca nu exclude nici posibilitatea ca in urma discutiilor de la Cotroceni, Vasile Blaga sa revina asupra demisiei.

Celelalte nume vehiculate au fost: Petru Filip, Gheorghe Falca si Sulfina Barbu.

Cine este Traian Igas?

Liderul senatorilor PDL, Traian Igas, este parlamentar de Arad si a fost sustinut in alegeri de primarul Gheorghe Falca, finul presedintelui Traian Basescu.

Din 2008, Traian Igas este liderul grupului PDL din Senat si este presedintele Comisiei pentru Regulament.

In perioada 2004 - 2008 a fost deputat, vicepresedinte al Comisiei pentru administratie publica, amenajarea teritoriului si echilibru ecologic.

In perioada 2000-2004 a fost consilier local in orasul aradean Pecica, iar in 2004 a fost consilier in Consiliul Judetean Arad.

•Studii:
Igas este are diploma de licenta in Stiinte Juridice, obtinuta la Universitatea de Vest "Vasile Goldis" Arad, Facultatea de Drept. De asemenea are diploma de absolvire in Managementul si Finantarea in Administratia Publica, Universitatea "Aurel Vlaicu" Arad, Facultatea de Stiinte Economice. Potrivit Cv-ului, deputatul cunoaste limba germana si italiana.

De asemenea are un certificat de absolvire in "Securitate si Aparare Nationala", la Colegiul National de Aparare.

•Avere:
Potrivit declaratiei de avere, Igas detine trei terenuri, un luciu de apa, doua case in Pecica (jud. Arad) si un apartament in municipiul Arad.

Igas detine de asemenea doua autoturisme (Opel si Volswagen) si bijuterii de 7.000 de euro. Senatorul PDL este asociat unic la SC Costello 2000 SRL. Senatorul nu are datorii sau credite.

Update: Presedintele Traian Basescu a semnat la scurt timp decretul de numire a lui Traian Igas la sefia MAI. Noul ministru a depus juramantul la Palatul Cotroceni, la ora 19.00.

Sursa: HotNews.ro

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