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domenica 2 febbraio 2014

Corlatean: Romeni in Italia contribuiscono a 1,4% del Pil

Ministro Esteri a TMNews: Libero movimento non è invasione
AFP
 
Roma, 28 gen. (TMNews) - I romeni residenti in Italia, che lavorano e pagano le tasse, "contribuiscono per l'1,4% del Pil", ha dichiarato il ministro degli Esteri romeno Titus Corlatean parlando a TMNews e difendendo il valore della forza lavoro romena. Dalla libera circolazione dei lavoratori romeni e bulgari, da gennaio 2014, "non ci sarà un'invasione", ha garantito.

"Per la Romania, come nuovo membro dell'Ue, la libera circolazione dei lavoratori è un valore fondamentale, da rispettare non su basi selettive, ma per tutti. In secondo luogo è stato provato da diversi report della Commissione europea che il contributo di questa forza lavoro proveniente dai paesi dell'Est ha avuto dei benefici per i Paesi di approdo. In Italia un milione di romeni sono ben integrati, lavorano duro e pagano le tasse e contribuiscono per l'1,4% del Pil italiano - ha spiegato il ministro - La maggior parte di questa forza lavoro inoltre ha un buon livello di scolarizzazione. Per questo stiamo portando avanti una battaglia da Bucarest affinché questo contributo venga rispettato".

Il ministro ha poi stigmatizzato le strumentalizzazioni che sono state fatte in alcuni Paesi dell'Ue sull'apertura delle frontiere del mercato del lavoro: "Purtroppo in questo contesto di crisi economica alcuni politici anche in Paesi con antiche tradizioni democratiche, stanno usando lo spettro dell'invasione dei romeni e dei bulgari per scopi di politica interna e elettorale con intenti xenofobi, populistici e razzisti. Ci opponiamo in maniera forte a queste posizioni perché contrastano con lo spirito e l'idea stessa dell'Ue. Per questo prevediamo che nel 2014 non ci sarà nessuna invasione in cui nove Paesi che avevano mantenuto le restrizioni, non ci sarà un'invasione in Gran Bretagna, né in Olanda né in Germania. Il ministro delle Finanze tedesco mi ha anche detto che hanno bisogno della forza lavoro dalla Romania. Quando si fa politica rispetto coloro che sono onesti e razionali e evitano la retorica populista e xenofoba".

Fonte: TM News


Leggi anche:
Min.Esteri Romania: Romeni in Italia contribuiscono per 1,4% Pil

Istat: i cittadini romeni sono la principale comunità straniera in Italia

(13/01/14)

In Italia i cittadini stranieri sono 4.027.627 e provengono da 196 paesi. I cittadini romeni, sono 823mila e rappresentano la principale comunità straniera presente nel nostro paese. Questi alcuni dati che emergono dal rapporto Istat ‘Gli stranieri al 15°censimento della popolazione’.

La maggior parte degli stranieri censiti ha un’età compresa tra i 20 e i 39 anni (42,7%). Oltre il 70% dei cittadini africani ha un’età inferiore ai 40 anni; in particolare i cittadini nordafricani sono gli stranieri più giovani e con la quota più elevata di minori (quasi il 32%).

Il 47,6% degli stranieri censiti non è sposato, mentre i coniugati rappresentano il 45%. I divorziati ammontano al 3,6% del totale mentre i vedovi sono il 2,7%.

I cittadini stranieri censiti nel 2011 sono 4.027.627 e provengono da 196 paesi, oltre la metà di essi proviene però da soli 5 paesi. Al primo posto fra le comunità di stranieri in Italia ci sono i cittadini rumeni, con oltre 820 mila censiti, seguiti dai cittadini albanesi (451mila), marocchini (408mila), cinesi (195mila) e ucraini (179mila).

Per ciò che riguarda la composizione per genere, i paesi per i quali si registra una prevalenza femminile sono: Ucraina (79,5%), Polonia (73,9%), e Moldavia (66,6%). Invece, una forte prevalenza maschile si registra soprattutto tra i cittadini stranieri provenienti da: Senegal (73,1%), Bangladesh (66,9%), Egitto (64,8%) e Pakistan (62,5%).

Le collettività che hanno registrato gli incrementi più significativi sono la Romania, che passa dai 74.885 censiti nel 2001 agli 823.000 nel 2011, e l’Albania, il Marocco e la Cina che aumentano di oltre 650mila unità. Gli incrementi più consistenti sono però stati registrati dalla Moldova, che da 4 mila stranieri censiti nel 2001 passa agli oltre 130 mila del 2011, e dall’Ucraina, che dagli 8.647 residenti del 2001 raggiunge oggi quasi 180 mila residenti.

Gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana tra il 2001 e il 2011 sono 671 mila, registrando un incremento rispetto al precedente censimento di 285.782 unità.

Rapporto Istat ‘Gli stranieri al 15°censimento della popolazione’

Fonte: ProgrammaIntegra


Inoltre:
Immigrazione, 35mila stranieri nell'isola. La comunità più numerosa è la romena

A Carpatair la protezione del regime rumeno di concordato preventivo

27/01/2014

Durante la riorganizzazione la compagnia proseguirà con la sua normale attività commerciale. L'avvio di questa fase non comporta alcun cambiamento per la vendita dei biglietti

In seguito alla presentazione della sua richiesta, Carpatair ha ottenuto la protezione della normativa rumena di concordato preventivo, equivalente al "Chapter 11" con l'intenzione di intraprendere un processo di riorganizzazione, spiega una nota.
Durante la riorganizzazione Carpatair proseguirà con la sua normale attività commerciale, mentre la gestione della società rimane con il team guidato da Nicolae Petrov, presidente & ceo, sotto la supervisione di un amministratore nominato dal tribunale.
Il provvedimento arriva dopo 15 anni di presenza sui mercati del trasporto aereo di linea in Romania e nella regione. "La compagnia - spiega la nota - ha preso questa decisione in relazione ai danni subiti dal comportamento anti-concorrenziale praticato dall’aeroporto di Timisoara, che ha arrecato danni a Carpatair per oltre 30 milioni di euro. L’aeroporto è attualmente posto sotto indagine dalla Commissione Europea oltre che da parte di tribunali nazionali e autorità rumene".
L'avvio della fase di ristrutturazione non comporta alcun cambiamento per la vendita dei biglietti. La partecipazione al Bsp non cambia. La direzione commerciale rimane a disposizione degli agenti di viaggi per ogni eventuale approfondimento.
Il programma di volo della stagione invernale era già stato ridimensionato per il periodo fino alla fine di marzo 2014.
La compagnia ha mantenuto i voli redditizi per garantire un’efficiente riorganizzazione. Questa misura genererà un taglio significativo dei costi durante la bassa stagione per l'industria del trasporto aereo. Fra il 2000 e il 2013 Timisoara è stata la base principale di Carpatair e hub del suo network.
Trasportando oltre 500.000 passeggeri l’anno ed operando fino a 380 voli settimanali dallo scalo verso oltre 34 destinazioni europee, la presenza di Carpatair ha portato l'aeroporto di Timisoara ad essere il secondo del Paese, generando oltre 500 posti di lavoro diretti, 300 indiretti (nel catering e servizi aeroportuali) e molti altri ancora per l'effetto indotto.

Fonte: GuidaViaggi


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Nuovo grounding per Moritz Suter

Marioara Murarescu a murit, la 66 de ani, după o lungă suferinţă

PUBLICAT
Vineri, 31 Ianuarie 2014

MARIOARA MURARESCU a murit, la 66 de ani, după o îndelungată suferinţă. MARIOARA MURARESCU, faimoasa realizatoare de programe folclorice de la postul public de televiziune, printre care emisiunea "TEZAUR FOLCLORIC", a murit joi noapte, 30 ianuarie 2014, potrivit jurnaluldenordvest.ro. MARIOARA MURARESCU era internată de mai bine de şase luni în spital, suferind de cancer.

MARIOARA MURARESCU A MURIT. Faimoasa realizatoare a emisiunii TEZAUR FOLCLORIC, MARIOARA MURARESCU, a încetat din viaţă în noaptea de 30 ianuarie, la vârsta de 66 de ani, după o îndelungată luptă cu cancerul.

Marioara Murărescu se afla internată, după o recidivă a bolii, în spitalul "Dr. Agrippa Ionescu", din Baloteşti – Ilfov.

Marioara Murărescu, confesiuni șocante de pe patul de spital

MARIOARA MURĂRESCU A MURIT. MARIOARA MURĂRESCU s-a născut în familia unui preot, după 18 ani de la căsătoria părinților ei. Despre copilăria ei, rememora: „Bunicul meu cânta la caval și mergea cu oile, era cioban. Pleca dimineața, venea seara, îl vedeam rar, mă lăsa dormind, mă găsea dormind. Dar găseam lângă patul meu, când mă trezeam, o crenguță cu alune, sau fructe de pădure, și știam că a trecut pe-acolo bunicul. Ziua mă jucam cu verișoarele mele, dar eram un copil mai retras."

A urmat Conservatorul din București, fiind o studentă eminentă, însă a trebuit să renunțe la planul de a deveni soprană, după o operație de amigdalită care i-a schimbat vocea. În al patrulea an de studii a fost marcată de profesorii Emilia Comișel și Gheorghe Oprea, care i-au îndreptat pașii spre muzica populară. De la ei a învățat să privească „folclorul ca pe ceva viu, care ne reprezintă, și prin care putem să cunoaștem neamul acesta”.



Marioara Murărescu se luptă pentru viaţă. Ultima recidivă a cancerului, DEVASTATOARE

MARIOARA MURĂRESCU A MURIT. MARIOARA MURĂRESCU a debutat în radio. În calitate de realizatoare de televiziune, numele îi este inseparabil de emisiunea Tezaur folcloric, pe care a realizat-o aproape trei decenii pe postul TVR. În timpul comunismului a fost constrânsă, conform propriilor declarații, să facă anumite compromisuri: „Dacă aș fi cedat intenției cenzurii de a-mi politiza emisiunea mi-aș fi pierdut publicul; dacă nu cedam deloc, mi se suspenda emisiunea.”

MARIOARA MURĂRESCU A MURIT. MARIOARA MURĂRESCU a străbătut țara în lung și-n lat, căutând piese originale de folclor, pe care le-a adunat în arhiva folclorică a emisiunii.

MARIOARA MURĂRESCU A MURIT. MARIOARA MURĂRESCU a fost decorată la 14 aprilie 2009 cu Ordinul Steaua României, în grad de Cavaler. În cadrul ceremoniei de la Palatul Cotroceni, președintele Traian Băsescu a declarat: „Este pentru mine o decorare ușoară pentru că nu trebuie să explic. O știu toți românii, știu toți cât vă datorăm pentru răbdarea, tenacitatea cu care ați căutat în tezaurul folclorului românesc. Știm toți câtă bucurie ne-ați adus prin promovarea tradițiilor populare și mai ales prin promovarea unor artiști populari, capabili să pună în valoare piesele din tezaurul folcloric românesc. Permiteți-mi să vă mulțumesc în numele românilor și al meu personal.”

MARIOARA MURĂRESCU A MURIT. MARIOARA MURĂRESCU a fost diagnosticată în 2008 cu cancer de sân, suferind două intervenții chirugicale și mai multe ședințe de chemoterapie. Însă boala a recidivat după o vreme la tiroidă, ceea ce a făcut necesară o altă intervenție chirurgicală. În noiembrie 2012, ea declara că nu mai are motivația să se lupte cu boala, fiind hotărâtă să se bucure de familia ei. Din cauza bolii a trebuit să se pensioneze.

Sursa: REALITATEA

Bagnacavallo. Frontale tra due auto: muore una 25enne romena

Ravenna

L'incidente avvenuto a Villa Prati: coinvolto anche un 62enne. La vittima si chiamava Georgiana Dublesiu, lascia un figlio di cinque anni

Frontale tra due auto: muore una 25enne romena
La vittima ritratta in una sua foto su Facebook

27/gennaio/2014

BAGNACAVALLO - Una 25enne romena, Georgiana Dublesiu, è morta sul colpo in un incidente stradale accaduto poco prima delle 15.30 a Villa Prati di Bagnacavallo. Secondo i primi rilievi della polizia Municipale della Bassa Romagna, la giovane, al volante di una Volkswagen Polo, all'incrocio tra le vie Cocchi e Sinistra Canale Inferiore, praticamente di fronte al bar del paese, per cause ancora al vaglio si è scontrata contro un furgone Citroen Jumpy guidato da un 62enne di Faenza, uscito dallo schianto praticamente illeso anche se in stato di choc. La Polo è andata completamente distrutta: non è chiaro ancora se la ragazza sia stata sbalzata nell'urto fuori dall'abitacolo o se qualcuno l'abbia estratta prima dell'arrivo del 118. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del Fuoco. La vittima da tempo risiedeva nella vicina Bagnacavallo assieme al marito e al figlio di cinque anni.

Fonte: Romagna Noi

Incidente a Torrette, muore una 33enne rumena

01/02/14

Fano (PU) – Incidente mortale a Torrette di Fano, Una 33enne rumena, F. C. le sue iniziali, è morta questa notte uscendo di strada con il suo Fiat Doblò. La giovane, residente a Mondolfo, avrebbe colpito il guardrail e nel tentativo di riprendere il controllo dell’auto è finita nel campo che costeggia la strada. Il tutto, probabilmente, a causa di un colpo di sonno. La giovane, che non indossava le cinture di sicurezza, nell’impatto col terreno è stata sbalzata fuori dall’abitacolo. L’auto e il corpo sono stati ritrovati questa mattina intorno alle 7.30. Sul posto Polizia Stradale di Fano, vigili del fuoco, carabinieri di Marotta e 118.

Fonte: FanoInforma

Frontale col pulmino, feriti i baby sciatori

Commezzadura, l’auto guidata da un buttafuori romeno è finita contro un furgone che andava alla Marcialonga. Lo straniero rischia le gambe

COMMEZZADURA. Erano tutti elettrizzati. Stretti sull’Opel Vivaro, sette ragazzi di 14 e 15 anni dello Scuola sci di fondo Val di Sole con tre accompagnatori non vedevano l’ora di arrivare a lago di Tesero per la Marcialonga juniores. Erano partiti da poco da pochissimo. Erano le sei di mattina, il sole non era ancora spuntato e nevicava leggermente. Sul fondo stradale c’era un leggero strato di neve. L’alito dei ragazzi allargava aloni di vapore acqueo sui finestrini del furgone. Tutti erano contenti per quella giornata che si preannunciava come splendida. Però il destino o, se volete il caso, era in agguato. Avevano fatto pochissimi chilometri quando, a Commezzadura, in località Mastellina proprio all’altezza del distributore Repsol, hanno visto i fari di un’auto puntare dritti contro di loro. Lo scontro è stato inevitabile. L’autista del pulmino non ha potuto far nulla per evitare l’impatto. Il sogno degli atleti della val di Sole di partecipare alla Marcialonga si è fermato lì, poco lontano da casa. Per fortuna per loro c’è stata qualche ferita e tanta paura. Ma è andata peggio al conducente della macchina impazzita che è finito in rianimazione con le gambe rotte al Santa Chiara di Trento. Si tratta di un giovane romeno di 20 anni, Mihaj Onica, residente a Fucine di Ossana. Ieri mattina stava tornando a casa dopo una notte di lavoro come addetto alla sicurezza in un locale di Madonna di Campiglio. Era alla guida di un a Kia station wagon. Forse è stato preso da un colpo di sonno quando ha perso il controllo della vettura. Così ha tamponato una Ford Focus C-Max condotta da Paolo Stanchina di Dimaro. Poi la Kia è finita sulla corsia opposta. L’autista del pullmino se l’è trovata davanti e ha cercato disperatamente di sterzare, ma l’impatto è stato molto violento. Il furgone è finito contro un cumulo di neve a lato della strada. La Kia si è fermata in mezzo alla strada. Il muso è andato praticamente distrutto. Sono esplosi gli air bag anteriori. Il giovane romeno alla guida è rimasto incastrato. A bordo del pulmino, nel frattempo, c’è stato il panico. L’autista è rimasto illeso, invece quattro ragazzi si sono feriti. Il più grave, un quattordicenne di Commezzadura con un forte trauma facciale, la frattura della mandibola e una frattura alla mano destra, feriti altri tre ragazzi, trauma facciale per una ragazza di 14 di Commezzadura anni portata a Cles in ambulanza, politrauma per un’altra ragazza di 15 anni di Peio e fratture di piccola entità per un ragazzo di 14 anni di Commezzadura.

Come detto, è andata molto peggio al giovane romeno. Onica è stato subito soccorso dal medico di bordo dell’elisoccorso del 118. L’elicottero, però, non è potuto arrivare fin sul posto a causa dell’oscurità ed è atterrato a Malè. Nel frattempo il giovane romeno è stato estratto dalla lamiere dai vigili del fuoco volontari guidati dal comandante Mauro Ceschi. Il buttafuori ha perso sangue. Le sue gambe erano ridotte molto male. Aveva riportato fratture molto serie a entrambi gli arti, tanto che potrebbe non tornare a camminare.

Il giovane è stato portato in ambulanza fino a Malé e poi trasferito in elicottero al San ta Chiara. Una volta giunto in ospedale, è stato visitato in ortopedia e poi trasferito in rianimazione dove si trova ricoverato in prognosi riservata. I medici sperano di salvargli l’uso delle gambe.

Dei quattro ragazzi, solo uno, è ancora ricoverato. Si tratta del quattordicenne con la frattura alla mandibola che è stato portato al Santa Chiara di Trento già in mattinata. Gli altri tre sono stati portati all’ospedale di Cles. Sono stati visitati, trattenuti in osservazione e poi dimessi ancora ieri pomeriggio. Per tutti gli altri solo tanto spavento e qualche medicazione sul posto. Quella che doveva essere una giornata di festa si è trasformata in un grosso spavento. Praticamente illeso anche il conducente della Ford Focus C-Max.

Sul luogo dell’incidente sono giunti anche i carabinieri che hanno provveduto ai rilievi necessari per stabilire la dinamica dell’incidente.

(u.c.)
27 gennaio 2014

Fonte: Trentino Corriere Alpi

Rocca Cencia, muore operaio colpito da un braccio di benna

Per lui non c'è stato nulla da fare. L'uomo di nazionalità romena aveva 51 anni e lavorava per una ditta di raccolta e smaltimento di rifiuti

E' deceduto sul colpo, ferito dal braccio di una benna. E' successo a un operaio romeno di 51 anni. L'incidente mortale è avvenuto alle 14:30 in via Ittiri, zona Rocca Cencia, all'interno della ditta di raccolta e smaltimento di rifiuti industriali speciali per cui lavorava. Sulla vicenda indagano gli agenti del commissariato Casilino.

Fonte: La Repubblica

Spacca un bar e aggredisce la titolare poi si nasconde in convento dai frati

PERUGIA - Si era rifugiato in un convento di frati in Umbria il giovane che la sera del 14 dicembre scorso a Pisa, in piazza La Pera, si è reso responsabile del danneggiamento
della pasticceria «Dolce Notte», aggravato da motivi di discriminazione razziale.

La Digos pisana lo ha rintracciato e denunciato per minacce e danneggiamento aggravati dalla finalità della discriminazione razziale. Dopo avere minacciato e insultato la proprietaria di nazionalità romena del pub «Chicchessia», L. F., queste le iniziali del giovane, aveva distrutto le vetrine del bancone di vendita della pasticceria «Dolce Notte», il cui titolare era intervenuto in difesa della ragazza vittima dell'aggressione verbale di stampo razzista.

Il giovane , trentacinquenne di origine pratese, si era quindi avventato sul pasticcere all'interno del suo negozio e dopo aver infranto le vetrine del locale si era allontanato indisturbato nonostante la presenza di numerosi ragazzi.

Dopo un mese e mezzo di indagini la digos ha dunque scoperto che si era rifugiato presso un convento di frati in Umbria, ovviamente inconsapevoli dei fatti commessi dall'ospite.

Venerdì 31 Gennaio 2014

Fonte: Il Messaggero

Detenuto morì dopo 56 giorni di sciopero della fame, archiviata posizione medici

gennaio 30, 2014 - Cronaca, Prima Pagina

LECCE – E’ stata archiviata la posizione dei 18 tra medici e paramedici in servizio presso il carcere di Lecce accusati di omicidio colposo per la morte del detenuto rumeno 35enne Cristian Virgil Pop deceduto il 13 maggio di due anni fa all’ospedale “Vito Fazzi” dopo aver effettuato lo sciopero della fame per 56 giorni consecutivi all’interno di “Borgo San Nicola”.

E’ quanto deciso dal giudice per le indagini preliminari Annalisa De Benedictis che ha recepito le conclusioni del pubblico ministero Carmen Ruggiero sulla scorta di una consulenza eseguita dai medici legali Roberto Vaglio ed Ermenegildo Colosimo.

I consulenti hanno accertato come il detenuto rumeno, sin dal suo ingresso in carcere, abbia perseguito il proposito di ottenere il riconoscimento di una condizione di salute incompatibile con il regime carcerario con lucida determinazione tanto da fingere disturbi allucinatori attestati dalla psicologa. Dalla documentazione sanitaria sequestrata, poi, sarebbe emerso che ogni qualvolta le condizioni di salute di Pop peggioravano il personale medico del carcere disponeva il trasferimento del detenuto in ospedale che il 35enne, nonostante l’autorizzazione del magistrato di sorveglianza, rifiutava puntualmente.

Dalla lettura degli atti, è stato accertato come gli stessi medici abbiano sempre manifestato al recluso i rischi che sarebbero derivati sulla sua salute se avesse continuato ad astenersi dall’ingerire cibo o bevande. Pertanto i consulenti concludevano il proprio elaborato svrivendo che la morte del detenuto “non è stata causata da condotte censurabili dei medici indagati ma dalla lucida e consapevole determinazione di Pop di non alimentarsi perseguita rifiutando categoricamente anche con gesti violenti le terapie di sostegno proposte”.

Il cittadino di nazionalità rumena era entrato nel carcere di Lecce il 22 ottobre del 2011 condannato con varie sentenze a 21 anni ed 8 mesi di reclusione per numerosi episodi di rapina, furto, lesioni personali. Più volte aveva iniziato e sospeso lo sciopero della fame e della sete e dal 15 marzo al 22 marzo di due anni fa aveva anche rifiutato la terapia farmacologica proseguendolo fino alla morte. Scattò subito un esposto dei familiari del detenuto mentre l’allora ministro della Giustizia, Paola Severino, dispose un’ispezione all’interno del carcere di Lecce in quel periodo ancora più alle prese con l’emergenza sovraffollamento.

F.OLI.

Fonte: Corriere Salentino