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lunedì 9 novembre 2015

La mia storia - La famiglia romena: "Fu un trauma lasciare nostra figlia"

4 novembre 2015

Sorin e Luminita Cirlan sono marito e moglie. Vivono a Bacau, cittadina nell'est della Romania. Lui è ispettore di polizia sanitaria, lei segretaria. Ma i loro stipendi non bastano per andare avanti. E per assicurare un futuro alla loro bambina, Stefania. Così, alla fine degli anni '90, quando il paese è strangolato dall'inflazione, decidono di partire. Stefania ha appena 3 anni, ma devono lasciarla in Romania, accudita dai nonni e da una zia. In Italia vengono ospitati da alcuni amici: Sorin va nei cantieri, in un autolavaggio, fa l'operaio, l'elettricista, poi trova un posto come addetto ai sistemi di allarme di un'azienda farmaceutica. Luminita, dopo aver fatto la baby sitter e le pulizie a ore, viene assunta come collaboratrice domestica in una famiglia di Roma, dove lavora ancora oggi. Riprendono Stefania sette anni dopo il loro arrivo in Italia. Oggi sono cinquantenni e sereni, Stefania ha 21 anni, studia Economia all'università e parla con l'accento romano. Ma è stata dura, e, a volte, lo è ancora. "Molti italiani vedono i romeni come stranieri di serie B - raccontano - è ingiusto e faticoso. E lasciare nostra figlia è stato un grande dolore, un trauma. Se però avrà un futuro migliore del nostro, ne sarà valsa la pena"



servizio di Valeria Teodonio
immagini e montaggio di Alberto Mascia

Fonte: La Repubblica

Ladispoli, l’ambasciatore di Romania Dana Manuela Constantinescu verrà in visita alla Corrado Melone

6 novembre 2015
di Ismaele Spinelli, classe 2°M, IC ”Corrado Melone”

Il 4 novembre, giornata particolare per la storia italiana, è stata una giornata di scuola speciale per una delegazione di bambini e ragazzi dell’IC “Corrado Melone” e dell’IC “Ladispoli 1”. Ad accompagnare bambini e ragazzi dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado, c’erano docenti e genitori di entrambe le Scuole, che li hanno accompagnati presso l’Ambasciata di Romania in Italia, insieme alla loro docente del corso di romeno, prof.ssa Angela Nicoara, ed il dirigente scolastico delle due scuole di Ladispoli, prof. Riccardo Agresti, ospiti della affascinante Ambasciatrice, sua eccellenza Dana Manuela Constantinescu, la quale, nonostante la sua alta carica di rappresentante di una Nazione, si è mostrata estremamente gentile e cordiale verso tutti i suoi ospiti.

L’enorme eco, provocata dalle assurde polemiche scatenate da un politico nazionale poco e male informato, hanno indotto ad un contatto più prossimo fra Scuola ed Ambasciata. Quest’ultima ha gentilmente accolto la richiesta dei ragazzi per una “lezione” di lingua, cultura e civiltà romena, cui hanno partecipato ragazzi, docenti, genitori ed il dirigente scolastico. Docente di eccezione è stata la stessa ambasciatrice che ha posto domande e risposto a tutte le questioni poste dai presenti.

Il dirigente scolastico ha ribadito il suo apprezzamento per l’intelligenza del Governo romeno che finanzia questa lungimirante attività ed ha sottolineato che non solo è importante conoscere più lingue, ma ancora di più lo è conoscere quella dei propri compagni di banco o degli amici vicini di casa, che provengono da chilometri di distanza, allo scopo di minare alla base le diffidenze che nascono dalla non conoscenza. L’ambasciatrice ha ricordato che il corso di romeno è gratuito, aiuta i ragazzi a superare le differenze tra le due comunità, facilita il reinserimento dei giovani romeni, nel caso di rientro in patria, e, perché no, si dimostra un esercizio cognitivo utile per tutti.

Sua eccellenza, l’ambasciatrice Constantinescu, in conclusione dell’incontro, prima di rispondere al telefono alla chiamata del Presidente della Repubblica di Romania, ha accettato con piacere l’invito a visitare le due Scuole a Ladispoli e l’appuntamento è stato fissato per il prossimo 30 novembre.

Ma ecco il resoconto di uno dei ragazzi partecipanti a questa particolare “lezione”.

Il 4 novembre io e la mia compagna di classe Alessandra, assieme ad altri allievi delle elementari (più alcuni professori, genitori e il Preside Agresti), siamo stati in visita, come delegazione delle scuole “Corrado Melone” e “Ladispoli 1”, all’Ambasciata di Romania a Roma, edificio per quanto elegante e interessante all’esterno, ancor più sontuoso e imponente nei suoi spazi di ricevimento.

L’Ambasciatore, la Signora Dana Manuela Constantinescu, ci ha accolti con un sorriso e dopo averci fatto accomodare, ci ha parlato subito un po’ del Paese che lei rappresenta qui in Italia, ricordando che è solo da poco che è entrato a far parte dell’Unione Europea e che, anche se ancora molti tendono ad ignorarlo, anche la Romania è un paese con una propria grande cultura.

Poi ha raccontato e descritto dei meravigliosi paesaggi della Romania e ci ha anche detto che moltissimi italiani vanno a studiare da loro oppure hanno aperto attività nel suo Paese.

È venuto poi il nostro turno di portare i nostri saluti e alcuni fra noi hanno recitato delle poesie (in romeno chi è di origine romena ed in italiano gli altri). In particolare io ed Alessandra abbiamo letto la bellissima poesia “In limba ta” – “Nella tua lingua” di Grigore Vieru.

In seguito, dopo un breve spuntino, abbiamo fatto tutti qualche domanda, tra cui: quale fosse il dolce tipico per Natale, poi qualcuno ha chiesto cosa pensasse del fatto che nella nostra scuola si facciano alcune lezioni di cultura romena ed altri cosa pensasse della cultura e dell’istruzione in Italia o cosa si può fare concretamente per favorire l’integrazione o ancora come sia la scuola in Romania e come le sembrasse l’Italia.

Le risposte che l’Ambasciatrice ha dato ci hanno fatto comprendere l’importanza del conoscersi, del confrontarsi e di capire che, al di là di alcune differenze, che comunque rendono più interessante il conoscersi ed il frequentarsi, sono molti gli aspetti che ci uniscono, proprio a cominciare dalla lingua romena che è molto simile all’italiano. Abbiamo poi offerto le nostre condoglianze per il tragico incidente che ha causato tante vittime a Bucarest.

Alla fine abbiamo consegnato in dono alcuni prodotti di Ladispoli e posato per alcune foto di gruppo; io le ho chiesto un autografo. L’ambasciatrice si è rivelata una persona molto simpatica ed è riuscita a farci sentire come se fossimo a casa nostra, nonostante la bellezza della sala in cui siamo stati ricevuti.
È stata davvero una giornata speciale!

Fonte: TerzoBinario


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martedì 3 novembre 2015

Aggiornamento sui Romeni in Italia alla luce del Dossier Statistico Immigrazione 2015

Aggiornamento sui Romeni in Italia alla luce del Dossier Statistico Immigrazione 2015
Antonio Ricci, Centro Studi e Ricerche IDOS

La Romania tra flussi di ritorno e pressione migratoria
Alla luce dei dati raccolti nell’edizione 2015 del Dossier Statistico Immigrazione, la Romania si conferma ancora tra i paesi a più forte pressione migratoria nel mondo. Secondo le Nazioni Unite nel 2013 ben il 16,9% dei cittadini romeni vive al di fuori del paese dove è nato, per un totale cioè di 3.325.825 emigrati nel mondo. Sempre secondo le stime delle Nazioni Unite, nonostante i crescenti flussi di ritorno, i flussi di immigrazione e quelli d’emigrazione nel periodo 2010-2015 hanno registrato un saldo negativo di oltre -437.000 persone.
Qualcosa, tuttavia, sta cambiando. I dati Eurostat, pur confermando queste linee di tendenza, registrano un saldo migratorio negativo per il 2013 molto ridotto, a fronte di 154.374 cittadini romeni emigrati all’estero ci sono stati 138.933 rimpatriati. In una prospettiva di breve periodo, sembra sempre più vicino il momento di svolta in cui il saldo possa diventare per la prima volta positivo, magari anche per effetto dell’apporto dei nuovi flussi migratori in entrata, che già nel 2013 hanno coinvolto 14.713 persone.

Cresce ulteriormente la presenza in Italia
Prossimità geografica e culturale, differenziale di sviluppo, network migratori di carattere familiare, religioso ed economico, il rapporto inversamente proporzionale tra flussi di investimenti e flussi migratori: queste sono le principali voci che hanno contribuito al consolidarsi in Italia di questa grande comunità, cresciuta fino a raggiungere 1,1 milioni di persone, pari cioè ad un terzo del totale dei cittadini romeni emigrati all’estero (34,0%) e al 5,8% della popolazione nazionale.
Più precisamente, nel 2014 sono 1.131.839 i romeni residenti in Italia, pari al 22,6% del totale degli stranieri residenti. Con una presenza ufficiale così numerosa, e con un numero difficilmente stimabile di persone con l’intenzione di registrare la propria residenza in Italia, i romeni si confermano di gran lunga la prima comunità, precedendo i marocchini e gli albanesi fermi a mezzo milione di residenti.
Se è vero che la crescita più vivace della comunità romena in Italia si è registrata nel decennio 2001-2011, periodo durante il quale le presenze si sono decuplicate anche grazie all’accesso nel 2007 al regime di libera circolazione comunitaria, tra il 2013 e il 2014 l’incremento dei cittadini romeni, cresciuti del 4,7% (oltre 50.000 individui in più), è risultato ancora una volta particolarmente significativo.
La comunità è presente nell’intero territorio italiano, con una spiccata prevalenza nelle regioni centro-settentrionali. Il maggior numero si concentra nella provincia di Roma, ove nel 2014 risiedono più cittadini romeni di quanti non ve ne siano in tutto il Mezzogiorno (oltre 176.000, il 15,6% del totale). Oltre 100.000 (9,1%) risiedono nella provincia di Torino, poco meno di 45.000 (3,9%) a Milano, poco più di 30.000 (2,7%) a Padova e Verona. In tutti i comuni della provincia di Roma i romeni risultano la prima collettività per numero di residenti. Le comunità più consistenti, oltre che a Roma, si registrano a Guidonia Montecelio (oltre 7.000), Aprilia e Tivoli (oltre 5.000 ciascuna), Fiumicino e Ladispoli (oltre 4.500 ciascuna).

Il consolidamento del modello familiare di radicamento
La comunità romena non solo cresce, ma consolida il proprio radicamento in Italia intensificando il carattere familiare della propria presenza. Sono diversi gli indicatori che attestano questa tendenza:
- Continua ad essere elevato il numero dei romeni che acquisiscono la cittadinanza italiana: secondo i dati Eurostat tra il 2008 e il 2013 sono 21.878 i romeni divenuti italiani (di cui 4.386 nel 2013);
- secondo i dati Istat tra il 2000 e il 2013 sono nati in Italia complessivamente 120.348 bambini con madre romena e padre romeno o straniero (nonostante l’inizio recente dei flussi, si tratta di un consistente numero di persone di “seconda generazione”). Nel 2013 si è raggiunto il numero massimo con 15.920 nuovi nati romeni in Italia, pari a un quinto del totale dei nati da entrambi i genitori stranieri. A questi si possono aggiungere circa 5mila figli nati da coppie miste italo-romene;
- i matrimoni misti italo-romeni celebrati nel 2013 sono stati 2.919, di cui 2.758 tra uomini italiani e donne romene; invece le nozze celebrate nel 2013 fra romeni e coniugi non italiano sono stati 952, di cui 714 con entrambi i coniugi romeni;
- anche nell’ambito degli alunni iscritti nelle scuole italiane la rilevanza dei bambini romeni risulta in costante crescita: sono il 19,3% del totale (157.497 gli iscritti) nell’anno scolastico 2014/2015;
- parimenti, il radicamento delle famiglie romene emerge in considerazione del numero crescente di studenti romeni iscritti nelle università italiane (6.615 nell’a.a. 2013/2014), di cui i due terzi hanno conseguito il titolo di maturità in Italia.

Il mondo del lavoro: tra precarietà e desiderio di ascesa professionale
La comunità straniera con più occupati si conferma nel 2014 la Romania, da cui proviene oltre un quinto degli stranieri occupati in Italia (21,7%, ossia 769.584 persone). Tra i nuovi assunti i romeni hanno un’incidenza ancora più alta (quasi il 30%). La frammentazione del percorso lavorativo è testimoniata dalla frequenza di più assunzioni ripetute nel corso dello stesso anno, intervallate da periodi di disoccupazione o inserimento nel mercato del lavoro nero.
I settori prevalenti di inserimento sono i servizi (428.311, pari al 55,7%) e l’industria (175.991, pari al 22,9%), con punte più alte rispettivamente nei comparti dei servizi alla persona e dell’edilizia. In quest’ultimo comparto i romeni rappresentano il 40% degli stranieri impiegati. Molto al di sopra della media nazionale si colloca il settore dell’agricoltura con 101.392 addetti (13,2% del totale dei romeni occupati).
Risvolto negativo della situazione occupazionale è il primato dei romeni tra i lavoratori infortunati nel corso del 2014, con 16.000 infortuni, di cui 38 mortali.
La componente femminile, che sugli occupati registra una leggera prevalenza (pari al 54,6% del totale), si distingue per una larga partecipazione al mondo del lavoro. Nonostante ciò, mentre per diversi gruppi sono proprio le donne a guidare la ripresa occupazionale, nel caso della Romania il tasso di occupazione femminile è stazionario, mentre quello di disoccupazione cresce.
La difficoltà a conservare il posto di lavoro in tempo di crisi economica ha indirettamente stimolato lo spirito imprenditoriale, ma tra i romeni è anche forte il desiderio di ascesa professionale. Sono 58.758 i titolari di imprese individuali nati in Romania. Il primo settore di impresa è l’edilizia (55,5%), seguita da commercio (11,1%) e manifattura (4,6%).
La Romania, da una parte, è il primo paese per volume complessivo di redditi dichiarati, con un valore di 6 miliardi di euro e 719 milioni di euro di Irpef versata. Dall’altra, dopo anni di incontrastata “supremazia” cinese nell’invio di rimesse, nel 2014 la Romania ha raggiunto il primo posto con 876 milioni di euro inviati dai suoi immigrati (+1,8%).
Anche a livello europeo, secondo i dati Eurostat al 2013, i più alti afflussi di rimesse hanno riguardato Portogallo (5,0 miliardi di euro), Polonia (2,8), Regno Unito (2,3), Romania (2,1) e Italia (2,0), con un surplus per la Romania tra rimesse in entrata e in uscita pari a 1,8 miliardi di euro.

Per contatti:
Antonio Ricci
Centro Studi e Ricerche IDOS
V. Arrigo Davila 16, 00179 Roma
Tel. +39.06.66514345 – Fax +39.06.66540087
antonio.ricci@dossierimmigrazione.it

Bologna sempre più multietnica

LA FOTOGRAFIA DEGLI STRANIERI IN EMILIA-ROMAGNA

In provincia un neonato su 4 è straniero
I dati sull’immigrazione in regione mostrano che la provincia di Piacenza è in testa per l’incidenza

BOLOGNA - Quando si parla di migranti bisogna tenere in considerazione i dati provinciali. Le statistiche dicono che in regione ci sono due «poli», uno emiliano più europeo e uno romagnolo, più «pluricontinenatale»: è la fotografia del dossier statistico sull’immigrazione dell’Idos (Immigrazione dossier statistico).
SOTTO LE DUE TORRI - Nella provincia di Bologna gli stranieri sono 116.034, l’11% della popolazione. Un lieve rialzo rispetto al 2014. La comunità più rappresentata è quella romena con il 19,8%. Seguono poi quella marocchina e quella albanese. Tra le altre si registrano bangladesi, filippini e pakistani. I minori sono il 22% e tra i nuovi nati il 27,6% sono stranieri.

LE EMILIANE - A Modenasono i marocchini a detenere il primato della presenza. Su 92.981 stranieri essi sono 13,1%. I minori sono il 24,5%. Modena è però una città di immigrazione prevalentemente europea. Il 40,8% provengono dal vecchio continente e subito sotto ci sono gli africani, soprattutto tunisini e ghanesi, esclusi i marocchini (36,2%) e gli asiatici (20,3%). In tutta la regione il tasso di crescita degli arrivi è stato inferiore alla media delle altre province: +180%. A Reggio Emilia il fenomeno migratorio è molto radicato e presente. Quasi 70.000 abitanti, il 13,1% dei residenti. Il sostrato culturale ed etnico è più frammentato: gli europei sono il 37,5%, gli africani il 29,3% e gli asiatici il 30,6%. Come a Modena prevale la componente magrebina, ma vanno considerate anche le etnie cinesi, pakistane e bangladesi. A Parma, seconda in Emilia-Romagna e quarta in Italia per incidenza di stranieri. Parma è tra le più multietniche realtà del Paese. 59.507 gli stranieri, il 13,4% della popolazione totale. La comunità più numerosa è quella moldava segnando un incremento del 2,2% dopo il 2013.

PIACENZAE FERRARA - Piacenza è la provincia più esterofila della regione. 14,3% di stranieri, seconda solo a Prato su territorio nazionale. 41.227 la stima. Il 24% è formato da minorenni. Uno su quattro. L’immigrazione è prevalentemente europei con la medaglia d’oro da assegnare all’Albania. Ma ci sono anche Indiani (5%). A Ferrara ci sono pochi stranieri. Sono solo l’8% della popolazione (30.126). Negli ultimi 12 anni c’è stato un aumento del 388%, registrando picchi ben oltre la media regionale. I romeni sono i più diffusi anche se vanno segnalati ucraini e pakistani.

ROMAGNA - A Ravenna gli stranieri sono 46.712, l’11,9% della popolazione. Ancor più di Piacenza, le rotte migratorie che portano alla tomba di Dante sono europee. Alta concentrazione di Romeni e Senegalesi. C’è un dato sociale importante da considerare e riguarda la più alta presenza femminile (54,4%) e l’occupazione (22,7%). Nella provincia di Forlì-Cesena gli stranieri sono 43.808, l’11,1% della popolazione. Anche qui l’incidenza più alta è quella romena. Questa è una delle poche province che sta segnando un tasso negativo rispetto al 2013 con un -0,6%. Più diffusi i Bulgari (5,2%). Infine Rimini, dove dai Balcani arrivano le rotte più battute. Albanesi, Romeni e Ucraini in particolare. Alta l’incidenza degli occupati (22,7%), ma è elevato anche il numero delle imprese gestite da stranieri che sono 4.164. Rimini è anche una provincia di anziani e donne. Se cala il numero dei minorenni rispetto ad altre province (19,5%), aumenta quello degli ultra 65enni (4,6%). Infine anche le donne segnano un bel 56,4%.

30 ottobre 2015

Fonte: Corriere di Bologna


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Eveniment proiecție film documentar "Te iubesc, Ion și Doina"‏

Vineri, 30 octombrie, a avut loc la Roma prima proiecție a filmului documentar "Te iubesc, Ion și Doina", în cadrul mai multor proiecții organizate în diferite orașe din lume, în memoria soților Aldea-Teodorovici, care au trecut spre nemurire în noaptea 29/30 Octombrie 1992.

Inițiativa acestor evenimente de comemorare a fost lansată de către Diaspora unionistă și Blocul unității naționale și a fost preluată de mai multe asociații și persoane fizice din cadrul diasporei românești din toată lumea.

Evenimentul de la Roma a fost organizat de Asociația Dacia și a avut loc la Biblioteca Rispoli, o bibliotecă publică din circuitul "Biblioteche di Roma", care de câțiva ani încoace găzduiește Ziua Europeana a Limbilor celebrată de As. Dacia cu diferite inițiative. In sala mică de proiecție s-au adunat circa 30 de spectatori, români de pe ambele maluri de Prut care locuiesc la Roma, prieteni italieni care urmăresc cu drag evenimentele comunității noastre. Am fost onorați de prezența reprezentantei Ambasadei Republicii Moldova la Roma, doamna Nicoleta Croitoru-Bantea.

După un scurt cuvânt de introducere și mulțumire Platformei Acțiunea 2012 care a lansat idea, regizoarei Leontina Vatamanu care a depus o muncă enormă și laudabilă și casei de producție OWH în persoana domnului Virgil Mărgineanu care ne-a transmis documentarul și a avut încredere în organizatori, am lăsat ca filmul să aibă cuvântul.

Cele 100 de minute ne-au transportat la înălțimea celor doi mari artiști și ne-au ținut suspendați până la sfârșit. Toți cei prezenți, inclusiv oaspeții de limbă maternă italiană au urmărit cu deosebită atenție și puternică trăire documentarul.

“Cu toți am trăit și am simțit dragostea celor doi titani față de aproape, față de neam. Sacrificiul lor ne responsabilizează, ne întărește si ne obligă să continuăm ceea ce au început Ion si Doina. Da, Basarabia a renăscut prin muzica lor și credem că acesta este chiar mesajul documentarului. Acum depinde numai de noi să terminăm ceea ce au început soții Aldea Teodorovici”, ne-a declarat o tânără din partea dreaptă a Prutului.

"Am reușit să urmăresc bine filmul până la sfârșit și datorită subtitrărilor în limba engleză. Vă mulțumesc din suflet pentru că ne-ați oferit această posibilitate, am înțeles că istoria celor doi este de fapt istoria voastră ca neam, cât de mult ați avut de suferit", ne-a spus o doamnă italiană vizibil emoționată. De altfel mai mulți dintre cei prezenți aveau ochii umezii la sfârșitul proiecției.

"Astăzi am partecipat la un eveniment emoționant care m-a facut sa trăiesc și să retrăiesc momente unice din istoria neamului nostru. Privind acest documentar inedit am realizat ca fiecare din noi, vorbesc de pământenii noștri, s-ar regăsi cel puțin într-o secvența, într-o fraza, într-un cântec interpretat de ei. Gândul meu pleacă la Cristi, fiul lor care a păstrat genialitatea părinților si simplitatea lor" ,ne-a mărturisit o tânără originară din Republica Moldova.

În concluzie au fost citite mesajele regizoarei Leontina Vătămanu și a producătorului Virgil Măgureanu care au salutat comunitățile de români moldoveni din toate localitățile unde va fi proiectat documentarul și au transmis dorința ca „filmul să fie o punte spre acasă care să-i facă mai puternici și mai uniți oriunde ar fi” exprimându- și totodată mulțumirea că “cinematografia și cultura din Republica Moldova își găsesc locul în agenda culturală din Europa și nu numai”.

La final a fost împărțit un colac de sufletul marilor artiști în timp ce toată sala cânta cântecul lor "Răsai".

În aceste zile în special, Republica Moldova trăiește o criză cumplită sub mai multe aspecte, iar aceste "idealuri mai înalte decât munții" cum ar spune Ion Aldea, să-l aibă domnul în paza sa, ne reamintesc că nu totul este pierdut, că am putut altădată și vom mai putea. Idealul lor, dragostea curată față de țara lor, nu a murit ci mai face suflete și inimi să vibreze în unison.

Vom avea și noi o zi de Paște, vă iubim.

Marcela Ciobanu, As. Dacia

Appello per un gesto di solidarietà durante la partita di calcio del 17 novembre in ricordo dei giovani morti in discoteca a Bucarest‏

Il prossimo 17 Novembre è prevista la partita amichevole di Calcio tra Italia e Romania. Un evento all’insegna dello sport e del divertimento.

Tale manifestazione avviene a pochi giorni dal tragico rogo della discoteca di Bucarest dove sono morti molti ragazzi molti dei quali studenti .

Purtroppo la vita di questi giovani non potrà essere restituita ai loro cari. Ma , anche questo tragico fatto possa essere all’origine di un gesto positivo.

Sarebbe infatti auspicabile che le due nazionali di calcio devolgano parte del ricavato della partita alla costituzione di un fondo destinato a borse di studio in memoria dei ragazzi scomparsi. Questo appello lo rivolgo ai responsabili delle nazionali di calcio e a tutta la comunità romena in Italia perché si facciano portatori di questo gesto di vera solidarietà.

Un modo concreto per testimoniare, anche nel dolore, l’amicizia tra Italia e Romania.le nostre due Nazioni, i nostri due popoli, le nostre comunità devono sentirsi unite anche nei momenti poco felici e attraverso eventi sportivi cercare di costruire assieme l'unità di spirito a cui dobbiamo sempre puntare

Dott Marco Baratto

Gruppo FB "Fratellanza Italo Romena"
https://www.facebook.com/groups/803885423014726/

Balli e canti romeni, selezioni aperte per un nuovo gruppo folk

Firenze - 2 novembre 2015 - Talento, forte desiderio e origini romene. Ecco i requisiti indispensabili per entrare a far parte del nuovo gruppo folcloristico di balli e canti tradizionali romeni che sta per nascere a Firenze.

Per formare il gruppo, il Centro d’Assistenza e Sevizi per Cittadini Romeni in Italia, in collaborazione con il Coordinamento Nazionale Cittadini Romeni in Italia, ha organizzato un evento intitolato "Volere, desiderare, potere!". Chi vuole iscriversi può contattare l’organizzatore al numero di tel. : +38 3881033505.

Il folklore è il cuore di ogni cultura . Esso comprende una serie di usi, costumi e tradizioni che si mantengono in modo permanente quando esiste la continuità di tutto ciò. Per il popolo romeno, il folklore è il depositario di tutto ciò che significa tradizione, abitudini e radici della Romania.

Un gruppo per promuovere le tradizioni e la storia romena in Italia significa un modo per integrarsi senza dimenticare cosa è stato lasciato indietro, senza dimenticare chi sei e dove sono le tue origini. Un modo per conoscere gente e trasmettere loro allegria attraverso le tradizioni, come dice anche la parola "folklore" ( folk - gente, popolo e lore - tradizione, conoscenza).

Non si deve mai dimenticare che , "... le tradizioni, la storia , la musica e la poesia sono gli archivi dei popoli e con queste è possibile ripristinare il lontano passato’’, come diceva un grande musicista folcloristico romeno.

Fonte: Stranieriinintalia

Nettuno – Cittadini comunitari, Ioan Danalache responsabile provinciale

Nettuno – Cittadini comunitari, Ioan Danalache responsabile provinciale

E' stato nominato Responsabile provinciale per il settore Comunità Europea non Italiani, all'interno dell’Associazione Cantiere democratico del Pd (che fa riferimento al Senatore Stefano Pedica) Ioan Danalache (nel cerchio rosso nella foto). Ioan, di nazionalità romena, è in Italia dal 2002 e da subito ha preso la residenza a Nettuno. Operaio, da sempre vicino al mondo della politica ha da tempo sposato le ragioni del centrosinistra. “Il mio programma - spiega in vista delle prossime elezioni amministrative - è quello di riuscire a costruire una Chiesa Ortodossa, riconosciuta dalle Istituzioni italiane. La nostra comunità, circa 500 famiglie, ora si riunisce in una struttura in affitto ma vorremmo investire in Italia e realizzare una struttura tutta nuova. La messa si potrà dire in tutte le lingue, rumeno, bulgaro, greco e diventareun punto di riferimento per gli stranieri che vivono qui da tempo. Insieme alla chiesa vogliamo realizzare un asilo nido a orario prolungato per i bambini delle famiglie dei cittadini stranieri che lavorano e una biblioteca con i libri in tutte le lingue, a carattere europeo e poi abbiamo in progetto, sempre nella stessa zona, la realizzazione di un piccolo parco con un campo di calcetto. Un punto di ritrovo per tutti i cittadini comunitari, dai rumeni ai bulgari ai polacchi”. Questi le basi di partenza. "Piano piano - dice ancora Ioan - speriamo anche di avviare anche una mensa per i poveri e un dormitorio per chi perde il lavoro e va in difficoltà. Oggi è difficile per tutti, per uno straniero anche di più. Alle Primarie del Pd - conclude Ioan - intendo sostenere la candidatura di Daniele Reguiz, che spero ci possa dare una mano a realizzare i nostri progetti".

Fonte: Il Clandestino

Ryanair sfida tutti

La compagnia aerea irlandese ha deciso di fare una dura concorrenza a Wizz Air e Blue Air sul mercato rumeno, introducendo quattro nuovi voli da Bucarest verso l'Italia

mercoledì 28 ottobre 2015

Decisa a sottrarre a Wizz Air e Blue Air il predominio delle rotte aree per l'Italia nel mercato rumeno, Ryanair ha annunciato che a partire dal 5 novembre verranno introdotte quattro nuove tratte da Bucarest verso l'Italia. La compagnia low-cost irlandese vuole dunque sfidare a tutti i costi i due vettori che attualmente risultano essere i più attivi sul fronte delle rotte verso l'Italia. Ryanair, dunque, introdurrà due voli al giorno da Bucarest a Roma (Ciampino) andata e ritorno, un volo al giorno Bucarest-Milano Bergamo, cinque voli alla settimana Bucarest-Bologna e quattro alla settimana Bucarest- Milano Malpensa.

Fonte: Romania-Insider

Aeroporto d’Abruzzo: parte il nuovo volo Pescara-Bucarest di Wizzair

ottobre 30, 2015

Pescara. E’ stato attivato ieri sera, 29 ottobre, il nuovo collegamento aereo Pescara-Bucarest Otopeni: grazie ad un accordo siglato con la compagnia Wizzair, lo scalo di Pescara sarà collegato a quello rumeno due volte alla settimana, ogni giovedì e domenica, con arrivo da Bucarest alle 21.25 e partenza da Pescara alle 21.55.

Nella giornata transiteranno sullo scalo circa 200 persone tra arrivo e partenza, idem per le prossime settimane. La nuova tratta bisettimanale, sarà operata dalla Wizzair con aeromobili Airbus A320 da 180 posti. Le prospettive di lavoro o le opportunità di svago offerte dal ponte con il paese danubiano rispondono all’esigenza avanzata da imprenditori, operatori turistici e residenti di nazionalità rumena. Secondo i dati Istat, al 1° gennaio 2015, la popolazione rumena residente in Abruzzo equivale a 27.036 con una ripartizione del 30,1% di rumeni disseminati nella provincia teatina; 29,8% nell’aquilano; 21,6% nel teramano e 18,5% nel comprensorio pescarese.

“Con il nuovo collegamento – ha detto il presidente della Saga Nicola Mattoscio – si conseguono più obiettivi. Si diversifica ulteriormente la presenza dei vettori che operano nello scalo abruzzese. Si rafforzano i legami culturali e sociali con un paese molto affine alle nostre tradizioni. Si supporta l’attività di molti nostri imprenditori che hanno unità produttive in Romania. Si consolidano i rapporti del nostro sistema universitario con quello rumeno già esistenti da lungo tempo. Si apre significativamente per la prima volta ai legami con l’est europeo e ad una sua brillante e giovane compagnia aerea”.

Compagnia aerea in forte espansione, Wizzair, principale operatore a basso costo dell’Europa dell’est, dispone di una flotta di 53 aeromobili Airbus A320 di recente costruzione ed ha in ordine altri 59 aeromobili della stessa famiglia Airbus A320/A321. La rete dei collegamenti è estesa a 104 destinazioni in 36 paesi. Nel 2014 hatrasportato oltre 15 milioni di passeggeri.

Fonte: CityRumors