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domenica 3 febbraio 2013

In coma il giovane rumeno aggredito e preso a sprangate in testa a Trebaseleghe

Sono ancora gravissime le condizioni di Daniel Chitic, il ventenne rumeno aggredito e preso a sprangate in testa la sera del 16 gennaio nei pressi del cimitero di Trebaseleghe, a pochi passi dalla casa di una ragazza del paese. Chitic è tuttora ricoverato nella Rianimazione di Neurochirurgia dell’ospedale di Padova, in prognosi riservata. La sua vita è appesa a un filo.

Il ragazzo, che dagli accertamenti degli inquirenti risulta ancora residente in Romania, era stato colpito violentemente alla testa durante una rissa ed era stato fatto trasportare al Pronto soccorso di Camposampiero dai carabinieri, accorsi sul luogo dopo la chiamata concitata di una giovane voce femminile.

All’arrivo dei militari, però, degli aggressori non c’era traccia, mentre Chitic versava in condizioni già molto gravi.

Il giorno successivo l’immigrato si erano aggravato ed è stato necessario un primo trasferimento all’ospedale di Cittadella. Da qui, visto che la sua situazione peggiorava ulteriormente, i medici hanno deciso di farlo portare in Neurochirurgia a Padova, un reparto attrezzato per queste emergenze.

Le indagini dei carabinieri proseguono, nell’intento di rintracciare coloro con cui Chitic ha avuto la discussione sfociata in rissa e poi nella violenta aggressione, di cui rimane tuttora da chiarire anche il movente. (g.a.)

20 gennaio 2013

Fonte: Il Mattino di Padova


Leggi anche:
Catturato l’aggressore del giovane rumeno

Uccise romeno a Monfalcone, pena 16 anni

Pena inflitta dal gip con rito abbreviato

(ANSA) - GORIZIA, 16 GEN - Il gip di Gorizia Massimiliano Rainieri ha condannato a 16 anni di reclusione Massimiliano Ciarloni, di Monfalcone, che lo scorso marzo feri' a morte con un coltellino svizzero un romeno, Eugen Melinte, di 23 anni, a Monfalcone (Gorizia). La sentenza e' stata pronunciata stamani nel capoluogo isontino. Ciarloni e' stato condannato inoltre a 4 mesi per la detenzione illecita del coltello servito a ferire Melinte e al risarcimento nei confronti della famiglia della giovane vittima.

Fonte: ANSA


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Morto sui binari, identificata la salma: è un muratore romeno

Svelato il giallo dell'identikit ma restano da chiarire altri misteri: perché l'uomo si trovava in quel punto pericoloso? E perché, a detta della moglie, aveva lasciato a casa cellulare e portafoglio?

Il giallo sull’identikit dell'uomo che ieri mattina è stato trovato senza vita sui binari nei pressi del passaggio a livello di via Ghinaglia sembra risolto. Sino a ieri sera si parlava semplicemente di un uomo sui 50 anni, di carnagione chiara e capelli corti brizzolati, con indosso jeans, maglietta bianca e giubbotto verde militare.

Ora gli investigatori hanno un nome e un volto. Secondo gli ultimi sviluppi dell’indagine infatti, dovrebbe trattarsi di G.C., un muratore romeno 45enne residente in città. A riconoscerlo sarebbe stata la moglie. Il marito della donna mancava da casa dalle 5.30 di ieri mattina, quando era uscito per recarsi al lavoro. Luogo dove, però, non è mai arrivato. Preoccupata, la moglie si è recata in serata dai Carabinieri accompagnata dal fratello per denunciare la sparizione. La segnalazione è stata immediatamente inoltrata alla Polizia Ferroviaria che indaga coordinata dall’ispettore Costanzo Sossio. Accompagnata all’obitorio, la donna avrebbe riconosciuto la salma come quella del marito. Trovano conferma così le ipotesi già circolate nella serata di ieri, ovvero che potesse trattarsi di un romeno residente a Cremona. Ciò permette inoltre di inquadrare meglio la fascia oraria della tragedia: tra le 5.30 e le 8: quest’ultima l’ora del ritrovamento, quando un macchinista aveva notato «qualcosa» a terra sui binari, informando immediatamente la centrale ferroviaria di via Fabio Filzi e la Polfer. Polizia e paramedici, sopraggiunti tempestivamente, hanno trovato il corpo riverso supino sui binari, senza le scarpe e con una gamba amputata.

Se tuttavia il mistero che aleggiava sull’identità sembra svelato, rimane comunque l’interrogativo di base. Incidente o suicidio? A lasciare ancora aperte entrambe le ipotesi sarebbero alcuni particolari, forniti agli inquirenti dalla donna. L’uomo aveva infatti lasciato a casa documenti d'identità, contanti e telefonino: proposito o semplice dimenticanza? Sicuramente, a detta della moglie, un gesto assai inusuale. E questo complica le cose. Altro punto interrogativo per gli investigatori rimane il motivo per il quale l’uomo si trovava in quel punto pericoloso, ancora avvolto nell’oscurità e per di più immerso in una fitta nebbia, con una visibilità a dir poco scarsa: rischio dettato dalla fretta di giungere al lavoro in tempo? O qualcos'altro? Per questo le indagini proseguono a ritmo serrato per risalire il prima possibile alla causa della tragedia.

di Michele Scolari
Martedì 08 Gennaio 2013

Fonte: CremonaWeb

Sparatoria nella notte in viale della Pace. Un romeno ferito ad una gamba

Stefan Blanaru (Galofaro)
PAURA A VICENZA

Almeno sei bossoli di tipo diverso trovati per terra. Il ferito verrà interrogato nelle prossime ore

VICENZA – Sparatoria, nella notte, in viale della Pace a Vicenza, con un uomo, un romeno, raggiunto da un proiettile ad una gamba. Al momento è l’unico arrestato: l’accusa, per lui, è di porto abusivo di una pistola clandestina. Erano all’incirca le 3.30 quando è stata allertata la centrale operativa della questura. «Presto, venite, qui sparano» avvertiva il titolare del “Club Duemila”, all’altezza del civico 236, che si era precipitato all’esterno del circolo dopo aver sentito una raffica di colpi. Il vicoletto si era infatti trasformato in un far-west. Secondo una prima ricostruzione Stefan Blanaru, 42 anni, si stava dirigendo a piedi verso il locale quando è stato fermato da due, forse tre persone.

Il gruppetto si è appartato. Poco dopo si sono udite delle urla e degli spari. Blanaru è stato trovato a terra, con ferite al volto, l’esito di una colluttazione, e la gamba sanguinante, colpita da un’arma da fuoco. In mano, secondo i testimoni, il romeno aveva una pistola, carica. Poco distante una cartuccia inesplosa. Portato in ospedale di fretta, da due connazionali, è stato presto raggiunto dalla polizia che ha rinvenuto sotto il sedile dell’auto una pistola di fabbricazione sovietica, una 5,45 x 18 con matricola semiabrasa, aspetto questo che gli è costato l’arresto. Sottoposto ad un delicato intervento per estrargli il proiettile dalla tibia, il 42enne verrà sentito quanto prima dagli investigatori. Quanto ai suoi aggressori, forse di etnia albanese, sono spariti. Sul posto gli agenti delle volanti e della squadra mobile hanno rinvenuto cinque bossoli di una calibro 9, un coltello di 21 centimetri e un tirapugni insanguinato. Al momento non è ancora chiaro il movente, indagini sono in corso per fare chiarezza sull’episodio.

Benedetta Centin
08 gennaio 2013

Fonte: Corriere del Veneto

sabato 2 febbraio 2013

Invito al seminario IHthIS - Dittatura comunista in Romania


domenica 3 febbraio ore 16

Casa Berva Cassano d'Adda MI

L'associazione Culturale Italo Romena IHthIS è lieta di invitarvi a partecipare al primo seminario programmato per il 2013 su temi storici a cura di Codrin Harjoaba, presidente IHthIS.

Dittatura comunista in Romania (1946-1989)

sabato 26 gennaio 2013

Invito alla mostra "Utopie e eterotopie", 28 - 31 gennaio


I borsisti "Vasile Parvan" continuano a condividere con voi i frutti del loro lavoro di ricerca e di creazione.

MOSTRA

UTOPIE E ETEROTOPIE

architettura & pittura

28 - 31 gennaio

Architettura: Mihaela (Lazar) Balan

Pittura: Marius Burhan

Istallazioni: Marius Burhan

Testo & Grafica: Mihaela (Lazar) Balan

Foto: Mihaela (Lazar) Balan & Marius Burhan

Traduzione: Natalia Midvichi

Scopo del progetto è la trasposizione della ricerca dall’atelier alla realtà pratica attraverso un progetto di valorizzazione di uno spazio generato da una certa tipologia tradizionale di abitazione. Rappresenta pertanto una comprensione pluridisciplinaria, accentrata sul ruolo e sulle metamorfosi di questi spazi all'interno degli edifici; si propone un cambio di paradigma, cerca un'altra modalità di approccio e spera di offrire una soluzione di reinterpretazione tridimensionale dello spazio.

Vernissage 28.01.2012, ORE 19.00

SALA ESPOSIZIONI ACCADEMIA DI ROMANIA,

VIALE DELLE BELLE ARTI, 110 (VALLE GIULIA), ROMA

Telefono: 00-39-06-320.80.24; 00-39-06-320.15.94; Fax: 00-39-06-3216964
E-mail: accadromania@tin.it ; accadromania@accadromania.it
Web site: www.accadromania.it  

giovedì 24 gennaio 2013

Romania all’edizione 2013 del Carnevale di Venezia‏


Comunicato stampa

L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia con il sostegno del Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti” di Bucarest e in collaborazione con la Scuola Grande di San Teodoro – Venezia e Venezia Marketing & Eventi – organizzatori ufficiali del Carnevale di Venezia, organizzerà nel periodo 2 –14 febbraio 2013 la mostra ROMANIA: COSTUMI E MASCHERE POPOLARI DA CERIMONIA presso la Scuola Grande di San Teodoro di Venezia (San Marco 4810). Il tema dell’edizione di quest’anno del Carnevale di Venezia è “Vivi in colori”.

La mostra, allestita nella Sala Piano Terra della Scuola Grande di San Teodoro di Venezia, presenta un numero importante di costumi e maschere popolari da cerimonia, provenienti dalle collezioni del Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti” di Bucarest.

Il costume popolare romeno rappresenta uno dei più espressive campi di affermazione della creatività femminile. Innumerevoli sono le prove d’immaginazione e ingegnosità, di talento e buon gusto che ti attraggono quando guardi i vestiti festivi e cerimoniali del costume tradizionale di ogni regione etnografica della Romania. Dai tessuti di lino e canapa, lana e cotone, pelliccia o seta, le donne hanno creato modelli molto espressivi e originali, con inconfondibili caratteristiche artistiche in contesto europeo. Specializzate alla "scuola tradizionale" hanno realizzato una preziosa collezione di capi d'abbigliamento, adattati ai "gusti" di ogni generazione tramite mezzi d’espressione scelti in linea con i "tempi".

Come un antico libro di cancelleria, scritto a mano con una bella calligrafia dalle donne di campagna, il costume tradizionale romeno è un testimone visivo in grado di trasmettere attraverso i secoli, importanti riferimenti culturali e storici sull'identità etnica, il luogo d’origine, l’età e lo stato civile di chi lo ha indossato.

I diversi ambiti di affermazione pubblica del costume popolare - in chiesa e nei giorni festivi, a Natale e a Pasqua, alle celebrazioni dei Santi patroni - hanno conferito a questi capi d’abbigliamento delle caratteristiche specifiche, concretizzate nella comparsa di alcuni elementi con valore simbolico e funzione di marchio cerimoniale. Tramite il sottile messaggio cromatico dei ricami e dei motivi decorativi si comunica visivamente la natura degli eventi che coinvolgono la persona che indossa il costume popolare. Il rosso in un’infinità di sfumature, a seconda dell’età, era il simbolo delle ragazze e delle giovani mogli vestite per partecipare ai balli, ai matrimoni e altre feste tradizionali. Il rosso "pacato" o “color amarena” è l’espressione dell’età matura, e il nero è considerato il colore della vecchiaia e il messaggero visivo del dolore in prossimità della morte; la camicia con ricami neri e il fazzoletto scuro si indossano ai funerali e segnano il periodo di lutto indipendentemente dall'età.

Gli accessori con statuto di ornamento hanno svolto il ruolo di "marchi cerimoniali" in grado di comunicare il significato dell'evento in cui è coinvolta la persona. La "corona nuziale", la "piuma del genero" (ornamento per il cappello), "l'asciugamano del padrino", "l’ascia del governatore" o "il martello della festa" insieme alle "insegne dei cantanti di Natale" (ornamenti per i cappelli), "i cappelli dei Căluşari" o le maschere di quelli che eseguono le danze propiziatorie di Anno Nuovo, completano il costume cerimoniale, dandogli un’identità inconfondibile, in linea con lo specifico dell'evento.

Caratterizzato da una notevole unità morfologica - materiali, taglio, tipologia – il costume romeno è diverso - dal punto di vista decorativo e cromatico – da una zona etnografica all'altra. La sua ampia varietà riscontrabile talvolta all'interno della stessa entità territoriale è il risultato delle variazioni che sono nate per la necessità di adattamento non solo all'ambiente e al clima, ma anche ai rigori morali imposti dall’età e dallo stato civile delle persone, nonché alle esigenze psicologiche di ogni generazione di imporre il proprio gusto artistico e il desiderio di seguire le mode che hanno raggiunto anche le aree rurali. Ogni pezzo del costume popolare di cerimonia è un "libro di saggezza e d’esperienza umana" e lo si può aprire ogni qualvolta si voglia veramente comprendere l'anima romena e l’universo spirituale dei romeni.

L’inaugurazione della mostra avrà luogo Sabato, 2 febbraio 2013, ore 12:00 presso la Scuola Grande di San Teodoro (San Marco 4810).

Inoltre, durante il periodo della mostra “Romania: Costumi e maschere popolari da cerimonia”, il Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti” di Bucarest realizzerà presso la Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia (Cannaregio 2215) anche una mostra d’arte popolare romena che presenterà creazioni tessili e pezzi di vestiti tradizionali. Durante la mostra, il mastro artigiano Paul Buță farà dimostrazioni al pubblico di creazione delle maschere popolari romene.

In collaborazione con: Scuola Grande di San Teodoro – Venezia, Venezia Marketing & Eventi e Nuova CRS

Media Partner: Venezia News, Un Ospite di Venezia & Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Venezia

Responsabile progetto: MIHAI STAN
Tel. +39.041.5242309
Mail mihai.stan@icr.ro

ISTITUTO ROMENO DI CULTURA E RICERCA UMANISTICA DI VENEZIA

sabato 19 gennaio 2013

Serata d’onore per Mihai Eminescu, domenica 20 gennaio a Milano

 


"Serata d'onore per Mihai Eminescu"
Poesie e canti in occasione dell'anniversario della nascita del grande poeta romeno.

Domenica 20 gennaio 2013 - ore 17.30

Mihai Eminescu, pseudonimo di Mihail Eminovici (Botoşani, 15 gennaio 1850 – Bucarest, 15 giugno 1889), fu un poeta, filologo, scrittore, giornalista e politico romeno. Considerato tra i fondatori della moderna lingua romena, Eminescu, le cui opere sono state tradotte in oltre 60 lingue, viene unanimemente celebrato come il più grande e rappresentativo dei poeti romeni.

Alla serata in suo onore, promossa da Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura in collaborazione con l’Associazione Romeni in Italia, partecipano alcuni artisti romeni: Ion Creteanu, cantastorie, che interpreta alcuni versi di Eminescu accompagnato dalla cobza, strumento tipico della tradizione popolare romena; Mariana Pachis, illustratrice, che interpreta alcuni versi con la tecnica della proiezione con la sabbia; Viorel Boldis, poeta, e Irina Turcanu, scrittrice, che leggono i versi di Eminescu.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

La Casa delle Culture del Mondo
Via G. Natta 11, Milano - M1 Lampugnano
Informazioni: www.provincia.milano.it/cultura
culturedelmondo@provincia.milano.it
tel. 02.33496854

giovedì 17 gennaio 2013

Invito alla mostra "RIFLESSIoni" di Irina Grosu, lunedì 21 gennaio‏


RIFLESSIONI

Mostra di IRINA GROSU

Sala esposizioni, Accademia di Romania

Inaugurazione: 21 gennaio 2013, ore 19,00

Durata mostra: 21 – 26 gennaio 2013

Irina Grosu – borsista “Vasile Pârvan” presso l’Accademia di Romania. Nata a Iaşi (Romania) nel 1989, l’artista è laureata in arte murale presso la Facoltà di Arti Visive e Design dell’Università di Belle Arti “George Enescu” di Iaşi. Attualmente è iscritta ad un master in arte murale nell’ambito della stessa Università. Irina Grosu ha partecipato a mostre collettive in (Iaşi, Botoşani) e all’estero (Messico, Spagna, Rep. Ceca).

Le opere di Irina Grosu invitano il pubblico in un ambiente speciale. Gli effetti di sovrapposizione cromatica e la degeometrizzazione della forma nella composizione creano uno spazio inedito, ricco di significati. La superficie degli oggetti offre un gioco ambiguo tra forza fisica e tensione psicologica. Le immagini si proiettano al di fuori del loro supporto e segnano lo spazio in cui si trovano. Attraverso le caratteristiche dell’insieme e attraverso la relazione che si crea tra individuo – oggetto – spazio, l’ambiente che si è creato rappresenta un riflesso dell’abbondanza interiore.

Accademia di Romania in Roma

Presentazione del libro per l'infanzia "La mia scuola è il mondo" di Anna Mahjar-Barducci e Hili Carmon (Ed. Melagrana, 2013)


"La pedagogia interculturale inizia con i libri per l'infanzia" A.M.-B.

Le Edizioni Melagrana

presentano

Anna Mahjar-Barducci

Hili Carmon

prefazione di

Graziano Delrio

Sindaco di Reggio Emilia

Presidente del Comitato l'Italia sono anch'Io

LA MIA SCUOLA E' IL MONDO

Edizioni Melagrana | euro 12,00 | ISBN 978-88-6335-097-5

NELLE MIGLIORI LIBRERIE

Il libro propone attraverso un racconto semplice e delicato di una bimba italo-romena di 4 anni, Hili, la necessità di mettere in movimento le proprie tante radici e non di reciderle per circoscriverle a un solo "territorio". La scuola, in questo senso, appare come il miglior laboratorio di conoscenza tra culture diverse. Il titolo, "La mia scuola è il mondo", evidenzia la necessità di un insegnamento aperto all'orizzonte di tutti. Hili, la protagonista di queste pagine, è anche la co-autrice del libro e figlia di Anna Mahjar-Barducci.

"Nelle città la libertà, l’uguaglianza e la fratellanza espressi dal Tricolore e dalla Costituzione si declinano con parole di tutti i giorni: la libertà di realizzare i nostri sogni senza calpestare quelli degli altri; la fratellanza come cura dell’altro, della città, degli spazi pubblici; l’uguaglianza come riconoscimento che ogni persona, a prescindere dalle sue origini, è portatrice dei diritti in sé e primo tra tutti quello dell’inviolabilità", Sindaco Graziano Delrio

Anna Mahjar-Barducci, giornalista e scrittrice italo-marocchina. E’ cresciuta tra l'Italia e l’Africa. Ha vissuto, a lungo, in Pakistan, dove ha studiato. La mamma è musulmana, il padre cristiano e il marito ebreo. E’ presidente dell’Associazione Arabi Democratici Liberali, che ha sede a Roma. E’ autrice di «Italo Marocchina. Storie di immigrati marocchini in Europa» (Diabasis, 2009) e di «Pakistan Express. Vivere (e cucinare) all'ombra dei talebani» (Lindau, 2011).

Hili Carmon, piccola illustratrice, classe 2009. E' nata a Gerusalemme da madre (Anna Mahjar-Barducci) italo-marocchina e da padre nato in Romania e cresciuto in Israele.

Per informazioni e interviste all'Autrice
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