Angelini: ci sono le competenze per rilanciare il settore
Bucarest, - Sullo sfondo di rapporti "eccellenti" e "unici" tra Italia e Romania che contano un interscambio intorno a 11,5 miliardi di euro per il 2013, Bucarest e tutto il territorio romeno restano terreno fertile di investimento e nuova risorsa per l'Italia, in particolare per far ripartire l'industria del manifatturiero italiano ed europeo. Lo afferma, in un'intervista a TMNews, il presidente di Confindustria Romania Mauro Maria Angelini.
"La Romania è un Paese molto importante in ottica internazionale ed europea per l'Italia e non solo - dichiara Angelini alla guida dell'unione degli industriali italiani in terra romena da due anni - La Romania è in ripresa, è uscita prima dell'Italia dalla crisi per motivi strutturali e per il fatto che l'Italia non ha affrontato alcuni problemi grossi negli ultimi 20 anni. E' un Paese che è cresciuto sempre a volte in maniea anche troppo veloce e ha subito un rimbalzo che è coinciso con la crisi".
Inoltre l'uscita dalla crisi può rappresentare un'opportunità per l'Italia e per la Romania soprattutto per il processo di reindustrializzazione. "Sono da sempre un sostenitore del manifatturiero, dell'industria e dell'economia reale: la trasformazione del prodotto che entra in fabbrica e ne esce con un valore aggiunto. Il manifatturiero è importante sia in Italia che in Romania, ancora di più in Italia perché in Romania ci sono risorse come il petrolio e le miniere d'oro che nel nostro Paese non abbiamo. Negli ultimi anni avevamo rinunciato all'industria di trasformazione. Adesso che si parla nuovamente di questo settore uno dei posti dove le competenze, le figure regine come capifabbrica, esperti, saldatori, meccanici specializzati si sono trasferiti è la Romania. Queste competenze potrebbero essere riprese, non sono morte, si sono solo spostate in un'oasi, quella romena. Se si vuole reindustrializzare l'Italia si può pescare da questo tesoretto".
Fonte:TM News
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