01 maggio 2016
AVIANO. Il comitato del beato Marco d’Aviano punta sempre di più all’internazionalizzazione. Così che, dopo le preghiere in russo, ora la principale invocazione del cappuccino avianese è stata tradotta in lingua rumena. Grazie all’interessamento della traduttrice Claudia Craciun, il così detto “Atto di dolore di padre Marco” è stato riadattato al romeno per venire incontro alle varie richieste giunte dall’est Europa. Il frate che nel 1683 salvò l’Europa dall’avanzata islamica, fu molto attivo anche nei territori di quello che dopo qualche secolo si consolidò come impero asburgico. Il problema della diffusione del culto e delle opere del beato in queste zone è però legato alle decine di lingue che si parlano in ciascuna area geografica. Il comitato ha quindi preso contatti con docenti e studiosi, aumentando di volta in volta le disponibilità di santini e pubblicazioni. Pochi giorni fa era stata la volta del cirillico grazie a una trasposizione in russo delle principali nozioni sul beato.
Al momento il gruppo di religiosi e laici che ha sede a Madonna Pellegrina di Pordenone ha toccato quota 11 traduzioni: sul sito www.beatomarcodaviano.it e sulla pagina Fecebook sono tutte liberamente scaricabili. Dal polacco al tedesco passando per sloveno, croato e portoghese, la curiosità è che esiste anche una sezione in esperanto, la grammatica artificiale che si sta evolvendo come uno degli idiomi più utilizzati nel mondo.
L’iniziativa ha conquistato anche Papa Francesco che nel 2015 ha voluto incontrare il presidente onorario del comitato, il vescovo emerito di Verona e ex generale dei cappuccini Roberto Flavio Carraro.(f.fi.)
Fonte: Messaggero Veneto
domenica 15 maggio 2016
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