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venerdì 9 dicembre 2016

Elezioni in Romania, Marian Mocanu “Per la prima volta al seggio di Sanremo ben 8 urne”

AL VOTO

In Liguria i rumeni sono quasi 20 mila: 7200 circa nelle provincie di Imperia e Savona.

di Silva Bos - 08 dicembre 2016

Riviera24 - Marian Mocanu

Sanremo. Domenica 11 dicembre Sanremo si aspetta un enorme affluenza di rumeni che, dal bacino Finale Ligure / Mentone, in quanto ‘votanti all’estero’ dalle ore 7 fino alle 21 saranno chiamati ad eleggere il Parlamento rumeno (scelto dal popolo come il presidente della Repubblica). Per la prima volta ben otto le urne istallate infatti presso la Sala degli Specchi del Comune di Sanremo, in Via Cavallotti 59 (in tutta la Liguria altri seggi solo a Genova e a La Spezia). “Mai così tante fino ad oggi, ma ciò è stato necessario visto che la volta scorsa ci siamo trovati in difficoltà a smaltire le oltre 1.700 persone” spiega in esclusiva a Riviera24 Marian Mocanu l’andorese di “Europei per l’Italia” che oggi tiene a ringraziare l’amministrazione comunale per la location “ottimale anche per l’ampio parcheggio proprio davanti”.
I cittadini di nazionalità rumena in Liguria quasi 20 mila, di cui 7.200 sono residenti nelle province di Imperia e Savona (a Sanremo intorno ai 1050). “Per loro – prosegue Marian Mocanu – un’integrazione riuscita, con gli uomini per la gran parte inseriti in professioni edili e le donne presenti nei ristoranti e negli alberghi ma anche nell’ambito di servizi alla persona nonché negli ospedali (sia di Imperia che Sanremo) e case di cura; circa duecento in tutto. Intorno a 150, poi, i bambini rumeni, alcuni di essi nati proprio in terra ligure e diversi di loro che registrano risultati scolastici buonissimi”.

Per queste consultazioni, in tutta Italia sono stati allestiti 73 seggi, 22 in più rispetto al 2014 quando ci furono le elezioni presidenziali. La voce del popolo rumeno deciderà così la propria sorte chiudendo la pagina dell’esecutivo tecnico guidato dall’attuale premier Dacian Ciolos, alla guida del Paese dopo le dimissioni di Victor Ponta. E in questa pronuncia popolare il peso elettorale all’estero è notevolissimo “a conferma l’elezione dell’attuale presidente della Repubblica, il cui consenso è stato maggiormente registrato proprio dai rumeni fuori Paese”. sostiene Mocanu.
Lo scrutinio per le politiche di quest’anno è organizzato in base ad una nuova legislazione, si torna al voto sulle liste e si rinuncia al voto uninominale. La posta in gioco è rappresentata da 466 seggi elettorali, 134 al Senato e 308 alla Camera dei Deputati, ai quali si aggiungono i 18 deputati delle minoranze nazionali (italiani compresi), diverse da quella ungherese, la cui rappresentazione è garantita a prescindere dal numero di voti ottenuti. Da molti anni la Camera dei Deputati di Bucarest ha destinato un rappresentante anche alla comunità italiana che vive in Romania. Ci saranno anche nuove norme di rappresentazione: 1 deputato per ogni 73 mila abitanti e 1 senatore per ogni 168 mila. A contendersi la preferenza degli elettori ci sono 6506 candidati per 466 seggi disponibili tra Camera e Senato. Dieci i partiti in corsa, solo sei dei quali, secondo un recente sondaggio, superano la soglia di sbarramento del 5%. Sarebbero in netto vantaggio i Socialdemocratici (PSD) con più di 40% delle preferenze, seguiti dal PNL (27%), dall’Unione per salvare la Romania (11%), dai Liberaldemocratici dell’ex premier Tariceanu (5,2%) e dal PMP, dell’ex presidente Basescu (5%). Resta comunque altissima (75%) la percentuale dei rumeni che non hanno fiducia nella politica.
Novità assoluta l’esibizione, per la prima volta, di due documenti: uno rumeno e la carta d’identità italiana che dimostri la residenza in Italia. Tutto verrà svolto con l’aiuto di un sistema informatico di scansione e riconoscimento dei documenti e delle persone. “Questo per scongiurare il rischio del doppio voto”. E’ bene infine sapere che tutti i cittadini comunitari residenti in Italia, quindi anche rumeni, hanno anche il diritto di voto in Italia per le elezioni comunali italiane ed europarlamentare e se desiderano possono anche candidarsi come consigliere comunale.

Fonte: Riviera24

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