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lunedì 1 aprile 2013

Concerto per clavicembalo ...fantasia di danza e fughe...


Invito alla mostra di pittura di Paula Tudor‏


Mostra di pittura di PAULA TUDOR

Considerata spesso dalla critica romena come “la pittrice dei fiori”. Laureata in pittura nel 1974 presso l’Academia delle Belle Arti “Nicolae Grigorescu” di Bucarest. Allieva del noto pittore Traian Bradean. Membro dell’Unione degli Artisti Plastici della Romania dal 1994. Nata il 28 nov 1951 a Niculitel, provincia di Tulcea (Romania).

Sala esposizioni, Accademia di Romania

Viale delle Belle Arti, 110 (Valle Giulia)

Inaugurazione: 4 aprile 2013, ore 18,30

Intervengono: Paula Tudor (pittrice), Grigore Arbore Popescu (curatore e critico d’arte)

Durata mostra (Roma): 4 – 18 aprile 2013

Orario visite mostra: Lunedì –Sabato, ore 16-18

Accademia di Romania in Roma

Candidata al Consiglio comunale Gabriela Ciocan

Siracusa

VOLTAPAGINA SPOSA LA COMUNITA' RUMENA

Candiderà al Consiglio Comunale la givane Gabriela Ciocan, rumena, integrata nel tessuto socio-economicoaretuseo, il movimento civico Siracusa Voltapagina, guidato da Pucci La Torre. Oggi incontro con il parlamentare rumeno che si occupa dei rapporti istituzionali con l'Italia per discutere dei problemi che incontra la comunità rappresentata. Accolto dal presidente provinciale Anci Paolo Amenta. Proficuo il dialogo, anche per eventuali collaborazioni tra i due Paesi. Servizio di Mascia Quadarella

29/3/2013
di Mascia Quadarella, autore

Fonte: WebMarte

Interviste alla conferenza dell'Unar e all'Ambasciata Romena su "L'integrazione dei romeni in Italia tra famiglia e lavoro"

ROMA, 24 marzo 2013 - Di Andrea Billau

Interviste realizzate alla conferenza dell'Unar presso l'Ambasciata di Romania a Roma nell'ambito della Settimana d'azione contro il Razzismo promossa dall'UNAR con la collaborazione del Centro Studi e Ricerche IDOS



Durata: 16' 45"Genere:IntervistaRedattori:Andrea Billau Scheda:Valentina Pietrosanti Licenza:Creative Commons

 

Audio integrale Interventi Antonio Ricci componente di IDOS (Dossier Statistico Immigrazione) Crina Suceveanu componente dell'Associazione "Nicolae Balcescu" di Palermo Marco De Giorgi direttore generale UNAR Nadia Vacaru professoressa all'Università "Alexandru Ioan Cuza" 14:5816' 45"

Fonte: RadioRadicale

I romeni in Italia: al 1° posto tra la forza lavoro straniera, raddoppia la loro presenza nelle scuole

(27/03/13)

Sono oltre 1 milione i romeni in Italia e rappresentano la componente maggioritaria della forza lavoro straniera. I più giovani sono ben inseriti nelle scuole. In oltre 5mila sono iscritti all’Università. Questi alcuni dei dati presentati lo scorso 22 marzo durante il convegno ‘L’integrazione dei romeni in Italia tra famiglia e lavoro’ promosso dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) nell’ambito della Settimana contro le discriminazioni.

Nel 2012 i cittadini romeni si sono confermati nel panorama dell’Unione Europea come la collettività con una maggiore propensione alla mobilità all’interno dei paesi comunitari. Il nostro paese detiene il primato europeo per presenza di cittadini romeni sul territorio nazionale, ben 1.071.342 presenze (il 20,8% in più in due anni).

Tra gli immigrati, che sono diventati una componente fondamentale della forza lavoro, la quota dei romeni è quella maggioritaria, rappresentano il 22,8% della forza lavoro straniera. I settori di inserimento prevalenti sono: edilizia (23,3%), agricoltura (5,4%), ristorazione (7,5%), oltre alla collaborazione domestica (22%).

Alla presenza crescente dei romeni in Italia corrisponde l’aumento di diversi indicatori, ad esempio, anno dopo anno cresce il numero dei romeni che acquistano la cittadinanza italiana: nel 2011 sono stati 1.294 i romeni naturalizzati, preceduti dai cittadini albanesi e marocchini. Ad acquisire la cittadinanza sono state in prevalenza le donne romene (1.037), prevalentemente a seguito di matrimonio con un uomo italiano.

Tra il 2000 e il 2011 sono nati in Italia complessivamente 89.093 bambini con madre romena e padre straniero, la prima leva di una ‘seconda generazione’ di italiani. I più giovani sono ben inseriti nelle istituzioni scolastiche: nell'anno 2011-2012 sono ben 141.050 gli iscritti ai vari ordini scolastici - il doppio rispetto a cinque anni fa - di cui circa 5.714 sono gli iscritti alle varie Universita' italiane.

In media, una famiglia con un membro romeno in Italia puo' contare su un reddito annuo di circa 15mila euro, a fronte di circa il doppio a disposizione di una famiglia composta da soli italiani. E non mancano situazioni anche più difficili: tra le famiglie con un componente romeno il 48,5% è a rischio povertà a causa di un reddito annuo inferiore ai 9.382 euro, il 29,4% vive in condizioni di deprivazione materiale, ed ha difficoltà di accesso ad un insieme di beni durevoli, il 17%, invece, ha difficoltà ad arrivare a fine mese.

Il lavoro è il principale motivo dello spostamento, non è un caso che nel 2011 l’incidenza degli occupati romeni sulla presenza complessiva della collettività sia stato pari al 67,3%. La crisi economica ha portato ad un incremento dei disoccupati, il cui tasso ha raggiunto il 12,4%. Una delle risposte più ricorrenti alla perdita del lavoro sembra essere stata quella di uscire dallo stato di disoccupazione avviando un’ attività in proprio ( il 4,5% dei lavoratori romeni sono imprenditori o dirigenti).

Le famiglie romene subiscono inoltre gli effetti negativi dovuti alla scelta di emigrare, si assiste a problemi di frantumazione dei nuclei familiari: molti anziani vengono abbandonati nei villaggi rurali, le separazioni delle coppie da temporanee diventano definitive, ed, infine, i minori, i cosidetti ‘orfani sociali’( 350mila) sono vittime del ‘care drain’, ovvero sentendo di essere stati abbandonati dai genitori all’estero, sviluppano ogni sorta di problemi, tra cui abbandono scolastico e problemi comportamentali e psico-affettivi.

Fonte: ProgrammaIntegra

Il piccolo rumeno e il suo tamburo conquistano Napoli

Napoli, Campania - 16 Marzo 2013



di Mario Amitrano

Alex ha sette anni e una passione: il tamburo. Il papà è venuto in Italia dalla Romania, e accompagna il figlio in giro per Napoli in cerca di offerte. Nel quartiere dell'Arenella, in Piazza Medaglie d'Oro, a due passi dalla stazione della Metropolitana collinare, i due sono conosciutissimi. Il bimbo è stato in pratica "adottato" dagli abitanti della zona, per nulla infastiditi, anzi, dalla musica a tutto volume che proviene dal povero altoparlante usato per attirare la gente. In tanti offrono ai due rumeni viveri e vestiario: loro ricambiano con un sorriso e il suono dei loro tamburi.

Fonte: YouReporter

Infortunio, grave un camionista rumeno

Un uomo di 45 anni è stato travolto dalla sponda di una bisarca al terminal Cetal dello scalo

Infortunio in porto ieri a Monfalcone, coinvolto un autotrasportatore rumeno di 45 anni(Alin Dasa) che conduceva una bisarca carica di automobili. Nella manovra di sbarco delle auto è stato colpito da una sponda del mezzo e ha subito un trauma di schiacciamento. È stato ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Monfalcone.

È successo nel pomeriggio, nell’area della Cetal dove vengono parcheggiate le automobili che ripartono via mare. E proprio ieri era in corso un’operazione di sbarco-imbarco con una nave Grimaldi ormeggiata “in andana”, ovvero con la poppa in banchina e con la prua verso il mare. L’autotrasportatore che giungeva dall’esterno si è presentato in porto e ha raggiunto all’interno l’area dove sono parcheggiate le automobili pronte per ripartire. Sceso da mezzo come sempre ha preparato la bisarca per scaricare. Ed è allora che è successo l’incidente. Le autorità stanno ancora facendo le verifiche, ma da quanto si è potuto sapere sembra che una parte della bisarca, forse una sponda, si sia improvvisamente sbloccata finendo addosso all’uomo e provocandogli un trauma da schiacciamento. Sono intervenuti subito alcuni operatori che erano sul posto, richiamati dalle grida dell’uomo. Immediatamente sono stati chiamati i soccorsi: sono arrivati un’ambulanza con l’auto medica. A coordinare le operazioni prima i carabinieri e poi la Guardia costiera. I sanitari hanno messo in sicurezza lo sfortunato e poi hanno deciso di portarlo all’ospedale di Monfalcone in codice rosso dove è stato accolto e ricoverato in prognosi riservata viste le sue condizioni.

23 marzo 2013

Fonte: Il Piccolo

Romeno sepolto sotto la frana, assolto un professionista

ARZACHENA

TEMPIO. Il gup Marco Contu ha mandato assolto, ieri mattina, l’ingegnere sassarese Andrea Patteri dall’accusa di omicidio colposo. Il professionista era stato indagato nel 2007, per la morte di Gheorghe Pogar, un operaio romeno di 32 anni che rimase sepolto dal terriccio franato dentro la trincea per la posa delle rete idrica di Abbanoa. Il tragico infortunio sul lavoro era accaduto nel gennaio del 2007 in un cantiere sulla strada tra Arzachena e Tempio. Insieme ad altri operai il romeno era intento a ripulire la carreggiata dal terriccio quando il terreno sotto i suoi piedi era franato, travolgendolo e seppellendolo sotto decine di metri cubi di terriccio.

Le perizie disposte dalla Procura gallurese accertarono che le pareti della trincea, aperta con gli escavatori, non era stata protetta con alcun genere di paratia. Da qui la frana che aveva inghiottito l’operaio rumeno, uccidendolo. Il difensore di Andrea Patteri, l’avvocato Lorenzo Gallisai, ha sostenuto che il suo cliente aveva imposto le norme di sicurezza nel presiedere i lavori del cantiere, non perfettamente eseguite dall’impresa appaltante.(g.p.c.)

20 marzo 2013

Fonte: La Nuova Sardegna

Cuglieri, SS 292: salva per miracolo famigliola rumena



Inserito il 26/03/2013

Sta meglio ed è fuori pericolo il bambino rumeno rimasto ferito questa mattina in un incidente nei pressi di Cuglieri. Già dimessi dall ospedale i genitori. Marco Lai

Fonte: L'Unione Sarda

Rumena scomparsa a Leonforte, errore ai raggi X: il sangue sull'auto non è stato lavato

25/03/2013 -

La relazione del Ris: l’ex fidanzato l’aveva smontata a pezzi per rottamarla, ma non ha pensato alla macchia

di JOSE' TROVATO

LEONFORTE. Il sangue di Violeta, che i carabinieri hanno scovato nella macchina del disoccupato leonfortese Giuseppe Chiavetta, ex fidanzato della giovane e suo presunto omicida, non sarebbe stato neppure lavato. Se dall'inchiesta venisse fuori che davvero Chiavetta, come sospettano i carabinieri, l'abbia uccisa e poi si sia liberato del corpo, allora l'indagato avrebbe commesso un errore imperdonabile: non aver lavato il sangue. È uno dei particolari che balza agli occhi, a vedere la relazione del Ris di Messina, che da qualche giorno è a disposizione delle parti: il raggruppamento di indagini scientifiche non fa cenno a detersivi. Nella Fiat Punto di colore amaranto di Chiavetta - che aveva affidato per la rottamazione a una ditta di autodemolizioni - mancavano due sedili, lo sportello destro, la moquette e il fondo era stato grossolanamente verniciato con una bomboletta spray di colore rosso. E se tutte queste modifiche fossero state finalizzate a far sparire le tracce, allora aver dimenticato un particolare come il lavaggio della macchina, sarebbe davvero un errore pacchiano, anche se va detto che i carabinieri, per individuare le tracce, hanno dovuto usare il luminol. Il mancato lavaggio è uno dei pochi dettagli trapelati dall'inchiesta. A giorni Chiavetta, difeso dagli avvocati Ones Benintende e Damiana La Delfa, dovrebbe essere chiamato dal procuratore Fabio Scavone e dal sostituto Fiammetta Modica a rendere interrogatorio, ma la svolta è di certo la relazione del Ris. A quanto pare sarebbero dieci gli "schizzi", le tracce di sangue analizzate. E sarebbero tutte compatibili con il dna di Violeta. Resta dunque l'interrogativo straziante di parenti e amici di Violeta: dov'è finito il corpo, se davvero la giovane è stata uccisa? Il sospetto degli inquirenti è che Chiavetta lo abbia fatto sparire o distrutto. Per giorni gli uomini dei capitani Luca Ciabocco e Michele Cannizzaro, diretti dal colonnello Baldassare Daidone, hanno passato al setaccio le zone rurali frequentate da Chiavetta, la casa e le pertinenze. Le pattuglie sono state anche al cimitero, dove ha lavorato Chiavetta - per collaborare con un'agenzia di onoranze funebri - e si temeva potesse aver occultato il cadavere dentro una tomba. Il sangue trovato, a ogni modo, non dimostrerebbe che Violeta sia stata uccisa dentro l'auto. L'assassino - Chiavetta o qualcun altro, se riuscisse a dimostrare che l'auto gli era stata rubata, dichiarazione a cui i carabinieri non sembrano dare troppa importanza - potrebbe aver trasportato il corpo sull'auto. Per questo sarà decisivo il nuovo interrogatorio di Chiavetta, quello in cui per la prima volta l'arrestato, in carcere a Nicosia con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere, sarà chiamato a dare una spiegazione delle tracce ematiche trovate nella macchina. Tecnicamente, comunque, va sottolineato - anche se Chiavetta sinora ha sempre risposto alle domande - che da indagato avrebbe il diritto di non parlare.

Fonte: Giornale di Sicilia