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martedì 18 dicembre 2018

Coloratissimo corteo delle tradizioni natalizie romene per le vie di Chieri

Coloratissimo corteo delle tradizioni natalizie romene per le vie di Chieri Nel penultimo weekend prima di Natale, la comunità romena di Chieri ha festeggiato insieme ai chieresi Ricco il programma di sabato e domenica scorsi con "Chieri in Festa a Natale", la cittadina piemontese si prepara con cori e concerti, addobbi e animazione itinerante, mercatini e mostre. La numerosa comunità romena residente a Chieri ha organizzato, tramite la sua Associazione socio-culturale OVIDIO, due eventi aperti a tutta la cittadinanza.

La storica presidente Iulia Boroianu Ziella, residente nella città ormai dal 1974, ha dichiarato che "per noi è molto importante mantenere e tramandare le tradizioni alle giovani generazioni. Sfilare in costume insieme ai bambini e ballare e giocare così come facevamo noi da bambini, come si fa ancora oggi in Romania, è un regalo che facciamo non solo alla comunità romena ma anche alla cittadinanza tutta. E' questo uno dei tanti obiettivi dell'Associazione Culturale e Sociale Italo Romena Ovidio Onlus, la prima Associazione Romena nata in Piemonte nel luglio 2003 grazie alla visione di Michele Moretti, già console onorario della Romania a Torino, ricordato oggi nella Sala Rossa di Torino".

Sabato 15 dicembre, nella sede dell'associazione del complesso San Filippo si è svolta la recita dei bambini del corso di lingua romena appartenenti a più scuole nel chierese. A loro si sono aggiunte alcune signore romene dell'associazione, guidate da Mirela Bogdăneanu, che hanno recitato anche poesie patriottiche per marcare l'anno del centenario romeno tanto sentito nella comunità. Alla presenza di genitori e altre famiglie romene e italiane, il vivace coro di grandi e piccini ha cantato le famose "colinde" natalizie e altri canti storici dell'ultimo secolo dall'unità territoriale romena. Particolari i costumi tradizionali indossati dalle signore e dai alcuni piccoli, specifici da varie zone della Romania, molti antichi ereditati dalle famiglie.

Domenica 16, dalle ore 15.30 le strade del centro sono state "invase" da un corteo coloratissimo di costumi tradizionali e maschere. Il bestiario arcaico non mancava: con orsi, cavalli e capre, i costumi hanno impressionato i chieresi che si sono soffermati a scattare foto e video. Oltre le famiglie dell'associazione Ovidio, la sfilata ha visto la partecipazione di alcuni gruppi tradizionali famosi in Piemonte. I ballerini di Borgaro dell'associazione culturale Dacia vestiti con abiti tradizionali.

Il gruppo Datina di Torino che si è esibito nella danza dei cavalli. Il gruppo "De la batrâni cetire" di Torino, con suo interprete e coreografo Clement Doboş, anche in veste di domatore di orsi. Il corteo è partito dalla sede in via San Filippo ed è arrivato fino in piazza Cavour con musiche dal vivo e molto chiasso, per ritornare poi per continuare la festa con brindisi e buffet offerto a tutti.

Secondo la tradizione antica romena, nel tempo di Natale e Capodanno le bande vanno in giro per i paesi e le città scambiandosi auguri, cantando e ballando. L'impressionante maschera della capra, con corna e pelliccia, presente anche nelle tradizioni italiane, infatti alcuni italiani che assistevano alla sfilata erano convinti di vedere tradizioni sarde. L'orso interpretato da un ragazzo romeno chierese, Andrei Maloş, ha fatto gli scherzi spaventando i passanti con la sua pelliccia di orso vero.

 Non mancava il capitano impersonato da Mirela Bogdăneanu, autrice anche della maschera di Stefano il Grande, il grande condottiero moldavo del medioevo. Un gruppetto di cavallini piccoli hanno sfilato insieme ai grandi, con bellissime maschere realizzate da Corina Olar Lazăr. Tutto quanto accompagnato da musiche, ovazioni e fischietti - questi gli auguri della comunità romena alla cittadinanza chierese. Gli eventi hanno beneficiato del patrocinio della Città di Chieri, del Consolato Generale della Romania a Torino e della FARMP (Federazione delle associazioni romene e moldave in Piemonte).

Fonte:Torino Oggi

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