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venerdì 18 marzo 2011

Adina Nitescu, Tosca donna 'schiava d'amore'

La cantante si prepara alla serata a Tokyo. Un palco che conosce già, per un pubblico che l'ha già accolta con entusiasmo
di FULVIO PALOSCIA

Per Adina Nitescu, il soprano che è Tosca a Yokohama e Tokyo, non è la prima volta in Giappone. "Il pubblico è molto preparato, c'è un forte interesse nei confronti della cultura occidentale. E vibra di un calore inaspettato. Alla fine di un'esecuzione, reagiscono con esaltazione, quanto e forse anche più degli italiani. Un temperamento sorprendente che ti è di sostegno".

Per la cantante romena, che è stata da poco protagonista, al Comunale, di Manon Lescaut, Tosca "è una donna giovane, innamorata, credente; cerca di mitigare con la religione questa sua tremenda impulsività che la porta anche ad uccidere, pur di salvare Cavaradossi e se stessa da Scarpia. Non è un'assassina calcolatrice, ma una donna che reagisce con aggressività per difendersi dalla violenza di un ricatto sessuale. E per un amore che è totalizzante, assoluto".

L'eroina pucciniana. Confessa, la Nitescu, che nel vestire i panni superbi e orgogliosi di questa eroina pucciniana, mette qualcosa di sé: "Per essere credibili dal punto di vista attoriale, nei personaggi che interpretiamo noi cantanti dobbiamo trovare qualcosa che ci appartiene. Non si può separare il ruolo da come si è, a meno che non si sia chiamati a sostenere la parte di un bieco assassino. Devo dire che con Tosca questa immedesimazione è facilitata: come me, la protagonista è un'artista, una cantante che si dedica con tutto il cuore all'arte, è una donna che obbedisce alle leggi del sentimento. Ed ha una grande fede che, dal momento in cui uccide Scarpia, è come se subisse una battuta d'arresto. Prima cita la Madonna, il Signore poi, dopo il delitto di cui si macchia, non proferisce più parole religiose se non immediatamente prima di buttarsi dagli spalti di Castel Sant'Angelo. Forse perché ha commesso un peccato mortale. O forse perché si è sentita abbandonata da Dio".

Lavorare con Zubin Mehta. Adina Nitescu è entusiasta di questo tour. E di lavorare con Zubin Mehta: "E' fantastico il suo modo di sostenere i cantanti, la meticolosità con cui affronta l'opera. Ogni cosa deve essere perfetta. In cambio, mette tutto quello che ha nel cuore, non solo nell'intelletto. E' qualcosa che va aldilà di Puccini; basta farsi trasportare dal movimento delle sue braccia". Lo è tanto più in questo momento di grande crisi delle fondazioni lirico sinfoniche in Italia, vessate dai tagli del governo: "Il Maggio Musicale Fiorentino sta dando una prova di grande coraggio a non mollare la presa in un momento così difficile, oscuro. E' giusto lottare con tutte le forze, finché hai fiato in gola: perché senza l'opera, senza la musica non si vive. Tutti i teatri dovrebbero fare come il Maggio: ribellarsi alla crisi non lamentandosi, ma rimboccandosi le maniche".

L'Italia come nuova patria. In Italia, Adina Nitescu si sente ormai a casa: "Conosco i pregiudizi che gli italiani nutrono sul mio popolo, ma io non ho avuto mai problemi. Anche perché il nostro modo di pensare, di sentire le cose è molto simile al vostro. Certo, sento la responsabilità - attraverso il mio lavoro, la mia arte - di diffondere un'immagine diversa della gente rumena: non siamo tutti ladri e assassini, il mio Paese non è solo quello dei bambini che vivono nelle fogne. Nel mio piccolo, cerco di fare il possibile per far capire che siamo una terra bella e nobile".

Fonte: La Repubblica

Con la Romania nel cuore alla festa di primavera


La festa della primavera "martisorul" organizzata dalla comunità romena barese. Alla ricorrenza hanno partecipato molte donne straniere che lavorano a Bari e nei centri della provincia. Tante donne sole, senza figli o mariti, rimasti in Romania. Una giornata di festa, ma, nei loro volti, si scorge una triste nota di malinconia. Che il fotografo Rocco De Benedictis ha catturato con il suo obiettivo.

Fonte: La Repubblica

Tribunale di Bologna: il Ministero dell’interno non poteva escludere candidati stranieri

14 marzo 2011

Tribunale di Bologna: il Ministero dell’interno non poteva escludere candidati stranieri dal concorso per 650 coadiutori presso le prefetture e le questure.

Per il giudice del lavoro di Bologna il profilo professionale di coadiutore amministrativo non implica funzioni pubbliche e pertanto può essere affidato anche a lavoratori privi della cittadinanza italiana.
Il concorso bandito nel 2007 dal Ministero dell’interno per l’assunzione di complessive 650 unità di personale nel profilo professionale di coadiutore amministrativo contabile, area funzionale B, posizione economica B1, con contratto a tempo determinato, per le esigenze dello Sportello Unico per l’immigrazione presso le Prefetture - Uffici territoriali del Governo nonché degli uffici delle Questure, prevedeva tra i requisiti il possesso della cittadinanza italiana.
Due cittadine straniere, una romena e l’altra serba, ricevuto il diniego da parte del Ministero si erano rivolte al Tribunale di Bologna che aveva inizialmente accolto il ricorso dichiarando l'esclusione delle ricorrenti atto discriminatorio. Dopo il reclamo del Ministero e la successiva dichiarazione del difetto di giurisdizione da parte del Tribunale, alla fine è intervenuta la decisione nel merito del giudice del lavoro che ha accolto il ricorso delle due candidate escluse.
Secondo il giudice di Bologna i cittadini stranieri possono essere esclusi dai posti di lavoro della Pubblica Amministrazione solo quando si tratti di esercitare pubblici poteri o si tratti di funzioni attinenti la sicurezza nazionale, caratterizzate da definitività, continuità e abitualità, mentre nel concorso oggetto del ricorso si trattava, oltre tutto, di contratti a tempo determinato. In particolare, per quanto riguarda la cittadina romena, il principio di parità di trattamento – ha precisato il giudicante – è sancito dall'art. 19 del d.lgs n. 30/2007 di recepimento della direttiva comunitaria n. 2004/38; per la cittadina serba, invece, il principio di parità di trattamento nell’accesso all’occupazione è stabilito dalla Convenzione OIL n. 143/75.
Stabilita la violazione, il Tribunale ha accolto la domanda di risarcimento dei danni: poiché nelle more del giudizio il Ministero dell’interno aveva comunque offerto alle due cittadine straniere un’analoga occupazione, la sentenza ha stabilito il risarcimento in misura pari all'ammontare delle retribuzioni non percepite dalla data in cui avrebbero potuto essere assunte a quella in cui hanno iniziato effettivamente a lavorare.

Fonte: ImmigrazioneOggi

Amministrative, anche i cittadini comunitari possono votare

Varese
Lo ricorda Angelo Zappoli di Sel. Possono esercitare il diritto di voto per Sindaco e Consiglio Comunale tutti, purché risultino iscritti alle "liste elettorali aggiunte" :

Caro direttore,
Nel rispetto per i diritti che derivano dalla comune appartenza alla Unione Europea, mi pare importante ricordare che in occasione delle prossime elezioni amministrative, anche le/i cittadine/i comunitarie/i hanno la facoltà di esercitare il diritto di voto per Sindaco e Consiglio Comunale, purché risultino iscritte/i alle cosiddette liste elettorali aggiunte, previste dal Decreto Legislativo 12/04/1996, n.197.
L’iscrizione non é automatica, ma dipende dalla sottoscrizione dell’apposita domanda, che va inoltrata prima dello scadere dei 40 giorni precedenti al voto, ossia il 4 di aprile.
Chi volesse avvalersi di questa opportunità di ulteriore partecipazione alla vita cittadina, ha due possibilità, ai sensi dell'art. 38 D.P.R. 445/2000: 1-presentazione diretta, sottoscrivendo la domanda davanti al dipendente addetto, preso l’ufficio elettorale del Comune; 2-invio per posta o recapito a mezzo di incaricato o invio per fax, sottoscritta dall'interessato e allegando copia semplice di un documento di identità personale, dopo essersi procurato fac-simile di domanda.
11/03/2011
Angelo Zappoli

Fonte: Varese News

Boom colf e badanti Inps, in 5 anni +82%

Nel 2010 risultano impiegate nelle famiglie italiane oltre 700mila persone
12 marzo

Le famiglie italiane dipendono sempre di piu' dal lavoro domestico: colf e badanti - secondo i dati dell'Inps aggiornati alla fine del 2010 - sono oltre 718.000 con un aumento dell'82% rispetto al 2005 quando risultavano essere solo 394.535. Il dato riguarda solo colf e badanti regolari ed e' probabile che nelle famiglie del Paese ne lavorino quasi altrettante in'' nero''.

L'aumento che ha riguardato soprattutto le domestiche comunitarie (comprese le italiane e le rumene dal 2007) ha risentito soprattutto negli ultimi due anni della sanatoria del 2009 che ha consentito a molti datori di lavoro di mettere in regola persone fino ad allora senza permesso di soggiorno.

Tra le nazionalita' hanno registrato un vero boom le domestiche rumene (dalle 36.000 del 2005 alle oltre 160.000 del 2009, ultimo dato disaggregato per le comunitarie) soprattutto grazie all'entrata del Paese nell'Unione europea nel 2007.

Il gruppo delle colf e badanti rumene balza dal quarto posto del 2005 al primo nel 2009 superando nelle preferenze delle famiglie anche le italiane (150.000 le iscritte all'Inps come domestiche nell'anno) che comunque registrano una crescita rispetto al 2005 (in quell'anno il totale delle comunitarie era di 145.292).

I dati Inps smentiscono quindi il luogo comune sul lavoro domestico tutto affidato agli extracomunitari: i lavoratori comunitari infatti sono 414.983, oltre la meta' del totale e in aumento del 185,6% dal 2005).

Fonte: Ansa

Comunali. A Milano solo otto romeni pronti per votare

Roma – 10 marzo 2011 – Se quarant’anni fa a Milano Giorgio Gaber cantava “Libertà è partecipazione”, oggi i romeni che vivono nella sua città sono davvero, per forza o per scelta, poco liberi. Quelli che parteciperanno alle prossime elezioni comunali si contano infatti, letteralmente, sulla punta delle dita.

I romeni, come tutti i cittadini comunitari, possono votare ed essere eletti nei Comuni in cui vivono, purchè si iscrivano alle liste elettorali aggiunte. A Milano sono la comunità più numerosa, con oltre diecimila presenze, eppure, stando ai dati dell’ufficio elettorale, solo in otto (avete letto bene: otto) si sono iscritti alla lista.

Viene voglia di conoscerli uno a uno questi otto eroi della partecipazione, lo 0% di una comunità che, per il resto, non sembra interessata a votare. Come se i romeni volessero lasciare ad altri la scelta di chi deciderà su asili nido, trasporti pubblici, raccolta dei rifiuti, manutenzione delle strade e una lunghissima serie di servizi fondamentali anche per loro.

Perché? “C’è da sperare che quei dati siano errati, altrimenti dimostrano una segregazione non solo politica, ma anche culturale e civile. Io credo che in pochi sappiano che possono votare, e questo certifica il fallimento delle campagne pubbliche di comunicazione su questo tema. Forse poi l’iscrizione alla lista è un ostacolo tale da scoraggiare la partecipazione” commenta Sorin Cehan, direttore di Gazeta Romaneasca.

Il Cehan crede che Milano non sia un caso isolato. “Temo che anche in altri comuni le iscrizioni siano molto basse. Eppure in tutta Italia si contano già una ventina romeni che hanno annunciato la loro candidatura. Se va avanti così, avremo più candidati che elettori” scherza il giornalista.

Anche a Palazzo Marino sono preoccupati. “Così poche iscrizioni dimostrano che c’è stata una grave carenza di informazione” dice a Stranieriinitalia.it Stefano Pillitteri, assessore ai servizi civici. Un mea cupa del Comune, se è vero che “la legge impone ai Comuni di fare un’informazione capillare sul diritto al voto tra i residenti comunitari”.

Prima delle elezioni del 2006 il Comune di Milano pubblicò alcuni avvisi sui quotidiani italiani. “Una scelta costosissima e dai risultati molto scarsi” ammette Pillitteri, che ora vuole chiamare gli elettori alle urne uno a uno. “Nei prossimi giorni ogni residente comunitario riceverà una nostra lettera con le istruzioni per il voto e il modulo per l’iscrizione alla lista aggiunta”.

Per iscriversi c’è tempo fino al 4 aprile. “Spero lo facciano in molti, il voto è un diritto fondamentale e uno strumento di integrazione” dice l’assessore . In quanti risponderanno all’appello?
Elvio Pasca

Fonte: Stanieri In Italia

Romania: cambio leu-euro ai massimi da nove mesi

Bucarest, 15 marzo - Il leu, la moneta romena, e' sempre piu' forte: ci vogliono 4,18 leu per un euro e ancora di piu' nei confronti del dollaro, sono necessari appena 2,99 leu per un dollaro. Allo stesso tempo pero' potrebbe salire anche l'inflazione, che la Banca centrale stima al 5,7% per l'intero anno. Secondo molti analisti potrebbe raggiungere l'8,4% in giugno, per poi ritornare a scendere al 6,2% in luglio. Attesa anche la crescita dei tassi di interesse dagli attuali 6,25% al 7% in aprile-maggio.

Fonte: Il sole 24ore

Lavoro: Autopsia chiarirà cause morte operaio Lanciano

LANCIANO - Si svolgerà oggi l'autopsia del cadavere di Haralambe Ciuboteriu, l'operaio edile di cittadinanza romena morto ieri mattina nel cantiere di un fondaco del centro storico di Lanciano (Chieti).

L'esame autoptico sarà condotto dal medico legale Ivan Melasecca e accerterà le cause della morte che, stando ai primi rilievi effettuati con l'ispezione cadaverica, sembra sia sopraggiunta per infarto.

Ciuboteriu, 44 anni, era al primo giorno di lavoro e prima di accasciarsi al suolo nel locale dove stava lavorando con un altro collega ha preso un caffè nel bar antistante.

Il titolare del bar lo ha visto barcollare prima di cadere a terra, circostanza che escluderebbe l'ipotesi dell'incidente sul lavoro.

Nella giornata di ieri il locale, un fondaco di vico Corsea 2, è stato posto sotto sequestro dalla Polizia di Lanciano e messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.

I tecnici dell'Enel sono intervenuti su sollecito dalla Polizia per staccare il contatore elettrico e mettere in sicurezza il locale, che una volta sequestrato, è sotto la responsabilità della Polizia.

Sul posto sono intervenuti anche i tecnici della Asl per i rilievi in materia di sicurezza del lavoro.

Gli inquirenti, la procura della Repubblica del tribunale di Lanciano ha aperto un'inchiesta, titolare del fascicolo è il pm Rosaria Vecchi, stanno vagliando anche la posizione lavorativa di Ciuboteriu, se fosse assunto o meno dall'impresa edile per cui stava lavorando.

A quanto si apprende, ci sarebbero sanzioni amministrative in vista per la ditta edile che stava svolgendo lavori di ristrutturazione nel locale adibito in passato a magazzino dall'affittuario, titolare di un forno molto frequentato della zona.

La salma rientrerà in Romania, a Sirte, dove risiedono la moglie e i due figli di Ciuboteriu, con l'aiuto della Croce rossa italiana.
15 Marzo 2011
Fonte: AbruzzoWeb

A fuoco auto di rumeno a Gela

di Giuseppe D′Onchia - 09 Marzo 2011

Fiamme in via Moscato a Gela. Il fuoco, intorno all’una, ha interessato la Fiat Bravo di un rumeno di 35 anni, Catalin Asiminicesei, bracciante agricolo. Sull’episodio, indaga la Polizia.

Fonte: Tg10

Italienii care au vrut să plece din ţară cu un bebeluş, arestaţi preventiv pentru 29 de zile

11 Mar 2011

Cei doi italieni care au vrut să fugă cu un bebeluş din România au primit mandate de arestare preventivă pentru o luna. La fel si mama micuţului. Toţi sunt acuzaţi de trafic de minori, fals în acte şi fals privind identitatea. Anchetatorii nu cred însă că este vorba doar despre o înţelegere între cei trei.

Surse din rîndul anchetatorilor cred că, de fapt, micuţul a fost vândut prin intermediul unei reţele de adopţii ilegale. Asta, deşi mama bebeluşului susţine că le-a promis copilul italienilor pentru care lucra de doi ani pentru că oricum voia să renunţe la el. Italienii, soţ şi soţie, au fost reţinuţi la Braşov în timp ce încercau să plece din ţară.

Garnero Sandra Candelaria, de 45 de ani şi Sparagna Giovanni, de 57 de ani au fost reţinuţi, joi, pentru 24 de ore. Cei doi sunt acuzaţi de trafic de minori, fals material în înscrisuri oficiale şi fals privind identitatea.

Fonte: Antena 3

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