La comunità romena si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza dal paese natale.
Informazioni utili per i romeni che vivono in Italia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e divenire cittadini attivi.

Comunitatea Românească în Italia

Locul unde comunitatea românească se regăsește zilnic în știri, noutăți, mărturii, informații și sfaturi, pentru a nu uita rădăcinile și a trăi mai bine departe de țara natală. Informații utile pentru românii care trăiesc în Italia, despre oportunitățile pe care le oferă realitatea din jur și pentru a deveni cetățeni activi.

Bun găsit pe site! Benvenuto!

Comentează articolele publicate! Commenta gli articoli pubblicati!

venerdì 18 marzo 2011

Adina Nitescu, Tosca donna 'schiava d'amore'

La cantante si prepara alla serata a Tokyo. Un palco che conosce già, per un pubblico che l'ha già accolta con entusiasmo
di FULVIO PALOSCIA

Per Adina Nitescu, il soprano che è Tosca a Yokohama e Tokyo, non è la prima volta in Giappone. "Il pubblico è molto preparato, c'è un forte interesse nei confronti della cultura occidentale. E vibra di un calore inaspettato. Alla fine di un'esecuzione, reagiscono con esaltazione, quanto e forse anche più degli italiani. Un temperamento sorprendente che ti è di sostegno".

Per la cantante romena, che è stata da poco protagonista, al Comunale, di Manon Lescaut, Tosca "è una donna giovane, innamorata, credente; cerca di mitigare con la religione questa sua tremenda impulsività che la porta anche ad uccidere, pur di salvare Cavaradossi e se stessa da Scarpia. Non è un'assassina calcolatrice, ma una donna che reagisce con aggressività per difendersi dalla violenza di un ricatto sessuale. E per un amore che è totalizzante, assoluto".

L'eroina pucciniana. Confessa, la Nitescu, che nel vestire i panni superbi e orgogliosi di questa eroina pucciniana, mette qualcosa di sé: "Per essere credibili dal punto di vista attoriale, nei personaggi che interpretiamo noi cantanti dobbiamo trovare qualcosa che ci appartiene. Non si può separare il ruolo da come si è, a meno che non si sia chiamati a sostenere la parte di un bieco assassino. Devo dire che con Tosca questa immedesimazione è facilitata: come me, la protagonista è un'artista, una cantante che si dedica con tutto il cuore all'arte, è una donna che obbedisce alle leggi del sentimento. Ed ha una grande fede che, dal momento in cui uccide Scarpia, è come se subisse una battuta d'arresto. Prima cita la Madonna, il Signore poi, dopo il delitto di cui si macchia, non proferisce più parole religiose se non immediatamente prima di buttarsi dagli spalti di Castel Sant'Angelo. Forse perché ha commesso un peccato mortale. O forse perché si è sentita abbandonata da Dio".

Lavorare con Zubin Mehta. Adina Nitescu è entusiasta di questo tour. E di lavorare con Zubin Mehta: "E' fantastico il suo modo di sostenere i cantanti, la meticolosità con cui affronta l'opera. Ogni cosa deve essere perfetta. In cambio, mette tutto quello che ha nel cuore, non solo nell'intelletto. E' qualcosa che va aldilà di Puccini; basta farsi trasportare dal movimento delle sue braccia". Lo è tanto più in questo momento di grande crisi delle fondazioni lirico sinfoniche in Italia, vessate dai tagli del governo: "Il Maggio Musicale Fiorentino sta dando una prova di grande coraggio a non mollare la presa in un momento così difficile, oscuro. E' giusto lottare con tutte le forze, finché hai fiato in gola: perché senza l'opera, senza la musica non si vive. Tutti i teatri dovrebbero fare come il Maggio: ribellarsi alla crisi non lamentandosi, ma rimboccandosi le maniche".

L'Italia come nuova patria. In Italia, Adina Nitescu si sente ormai a casa: "Conosco i pregiudizi che gli italiani nutrono sul mio popolo, ma io non ho avuto mai problemi. Anche perché il nostro modo di pensare, di sentire le cose è molto simile al vostro. Certo, sento la responsabilità - attraverso il mio lavoro, la mia arte - di diffondere un'immagine diversa della gente rumena: non siamo tutti ladri e assassini, il mio Paese non è solo quello dei bambini che vivono nelle fogne. Nel mio piccolo, cerco di fare il possibile per far capire che siamo una terra bella e nobile".

Fonte: La Repubblica

Nessun commento:

Posta un commento