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lunedì 21 marzo 2011

Unità Italia/ Auguri dei romeni ortodossi: Mazzini nostro modello

E' seconda Chiesa in Italia. Unire diversità, rispettare dignità

Seconda Chiesa in Italia per numero di fedeli (quasi un milione), gli ortodossi romeni partecipano alle cerimonie per i 150 anni d'Italia con un messaggio augurale nel quale ricordano che la Romania fu fondata poco prima dell'Italia (1859) e che ai moti che portarono all'unificazione romena contribuirono, idealmente, eroi del Risorgimento italiano come Mazzini e Cavour.

"Fu attorno alle personalità di spicco di Cavour e Giuseppe Mazzini che si ispirerà il movimento di unità nazionale, già iniziata da Tudor Vladimirescu che nel 1821 diede il via ad una prima rivolta che fallì miseramente, capeggiata da Nicolae Balcescu", si legge nella nota diffusa oggi dalla diocesi romena d'Italia, guidata dal giovane vescovo Siluan.

Dal passato, per gli ortodossi romeni, una lezione per il presente e per il futuro: "Gli anni che seguirono l'unità di Italia e della Romania furono, di fatto, anni proficui da molti punti di vista", sottolinea il messaggio per il 17 marzo: "Molti italiani, soprattutto del nord, emigravano in Romania per trovare lavoro (nei campi o nelle miniere o nell'industria nascente), molti viaggiavano dall'Italia verso le genti di Decebal e di Traiano per studiare, tanti dalla Romania si facevano cittadini della grande 'Roma' per apprenderne la profondità storica, culturale e artistica, patrimonio storico comune dell'identità di due popoli che, ieri e oggi, sono chiamati a riproporre quei valori di amicizia e di fratellanza, di condivisione e ammirazione reciproca, per non venir meno alle antiche aspirazioni che hanno fatto dei nostri popoli, nazioni libere. Il Tricolore diventi il simbolo nelle celebrazioni di questo anniversario: in esso vi è la sintesi di ciò che di più nobile e più vero caratterizza ed appartiene alle nostre nazioni, alle nostre genti, per essere ancora una volta, per l'Europa e per il mondo, ponti che uniscono le diversità, strade che ricongiungono gli uomini nella loro dignità".

Fonte: Virgilio

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