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martedì 22 marzo 2011

Continua la rassegna di cene etniche targate Aloe: “Ethno food: il mondo nel piatto”

21-03-2011

Sabato sera, presso il Ristorante Pizzeria “La Pentolaccia” di Lido san Tommaso, il secondo appuntamento, ancor più affollato del primo (lo scorso 18 febbraio presso l’agriturismo Jervasciò di Ripatransone), dedicato, come si ricorderà, alla cucina etnica togolese.
Ora è stata la volta di una cucina tipica di un paese dell’est europa, la Romania.

“La Pentolaccia” è un accogliente ristorante a Lido S. Tommaso di Fermo dove, grazie alla disponibilità della proprietaria romena Mioara, abbiamo potuto esaudire il desiderio di inserire all’interno della rassegna Aloe “Ethno food, il mondo nel piatto” una cena tipica “alla romena”.
Due lunghe tavolate e qualche tavolo sparso qua e là hanno accolto commensali tra loro sconosciuti e diversificati creando un’intensa e calorosa atmosfera. In un frizzante clima di condivisione e chiacchiere, nonostante gli stomaci cominciassero a reclamare, cresceva l’attesa per l’arrivo del Console Onorario di Romania George Teseleanu. Ottimi i piatti che alternavano sapori forti a delicate prelibatezze. Nella affollattissima sala da pranzi, le cameriere erano costrette a vere e proprie acrobazie tra i tavoli stretti. La disposizione strutturale sembrava rispecchiare la disposizione d’animo dei presenti: tutti vicini e a stretto contatto, dove condivisione e curiosità si abbracciavano in un unico spazio.
A metà serata c’è stato un breve intervento di un volontario Aloe, Cristian Rossi per introdurre un video sui progetti che l’associazione porta avanti in Benin, realizzato dai volontari dell’associazione in agosto: oltre che “etnica” infatti, la cena era anche “solidale” e parte del ricavato della serata sarà destinato appunto a questi progetti in Benin. Il ristorante ha voluto offrire da parte sua, oltre all’ottimo cibo romeno, anche un momento di intrattenimento fuori programma: tre brave ballerine del ventre hanno offerto un inaspettato spettacolo agli stupiti presenti.
Questa serata dedicata alla Romania è stato un secondo appuntamento non solo per la serie delle cene etniche, ma anche come iniziativa di amicizia italo-romena: appena un paio di settimane prima infatti si era svolta a Carassai, la giornata per l’amicizia italo-romena con la presenza di un prete romeno di rito greco-bizantino e del Console Onorario di Romania George Teseleanu. Presente anche alla cena, il Console Romeno Teseleanu, visibilmente soddisfatto, ringrazia dell’accoglienza e spende bellissime parole su questa serata e sull’importanza dell’integrazione. In particolare, sottolinea la necessità di lasciare da parte i pregiudizi e di aprire le porte del cuore allo straniero, ormai ‘nuovo cittadino’, che diventa insieme risorsa e futuro del paese, come ogni ‘cittadino nativo’. Queste dolci parole sono suggellate da un ottimo dessert a base di frutta e, dopo che anche il vino ha fatto il suo dovere, un giovane ragazzo romeno, arrivato in Italia non da molto, trova il coraggio di impugnare il microfono ed entusiasta dell’evento ringrazia calorosamente gli organizzatori della serata e le persone intervenute, in doppia lingua: italiano e romeno. Da questo episodio affiora a pieno il significato della serata: da quelle poche parole diviene tangibile come i nostri romeni si siano sentiti parte integrante di una realtà di cui sono comunque già quotidiani protagonisti; e tutto questo grazie ad una semplice cena. Il presidente Aloe ha concluso la serata ringraziando tutti per la numerosa adesione e, come di consuetudine, sollecita quanti ne siano interessati a partecipare a tutti i numerosi eventi che vengono organizzati durante l’anno. Un grazie caloroso al Console Romeno George Teseleanu che nell’arco di due settimane ci ha onorato due volte della sua presenza e che ha voluto ‘innaffiare’ la cena con il dono di una splendida ‘grappa’ alla prugna, tipica della Romania, che tutti hanno potuto apprezzare come ottimo digestivo.
Afferma Valentina Minnucci, volontaria Aloe in Benin e coordinatrice della serata: “Credo che ognuno dei partecipanti ieri sera abbia lasciato il ristorante portando sulla pelle e nel cuore gli odori, i sapori, le risate, le conversazioni e le musiche di due culture volenterose di costruire insieme un futuro possibile e realizzabile. L’integrazione sociale degli immigranti deve essere un processo finalizzato alla convivenza pacifica di tutti, auspicabile solo a partire da un atteggiamento di apertura e comprensione reciproca, attraverso il coinvolgimento attivo di tutti coloro che rendono vivo il nostro paese…di certo, ieri, abbiamo aggiunto un tassello in più per questo straordinario progetto”.

Fonte: Informazione.TV

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