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sabato 11 novembre 2017

Progetto Romania “Ragazzi in gamba”

  Progetto Romania “Ragazzi in gamba”, lunedì nella hall del Gemelli i risultati dell’iniziativa ideata per migliorare le condizioni di vita di persone disabili e svantaggiate rumene e moldave vittime di amputazione

Promosso dall’Associazione Universitaria per la Cooperazione Internazionale con il sostegno della Fondazione Policlinico A. Gemelli e Diocesi Ortodossa Romena d’Italia, il progetto si propone di assistere, in Romania e Moldavia, l’alto numero di giovani con esiti di amputazione in condizioni di emarginazione e povertà. Interverranno l’Ambasciatore di Romania in Italia e Mons. Siluan, Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia.

Offrire la possibilità di riscrivere il proprio destino, fornendo innanzitutto un aiuto concreto; migliorare le condizioni di vita delle persone rumene e moldave con disabilità agli arti in Romania promuovendo il diritto all’integrità fisica; risolvere la problematiche cliniche e riabilitative di queste persone colpite da amputazione di arti che è alla base di gravi disagi sociali; migliorare le condizioni di salute psicologica di queste persone; promuoverne il reinserimento sociale e lavorativo, con benefici nel lungo periodo, dando risposte e contrapponendosi al fenomeno dello sfruttamento dei disabili: questi gli obiettivi che il Progetto Romania “Ragazzi in gamba” persegue fin dal 2004, anno di inizio delle attività, grazie all’opera dell’Associazione Universitaria per la Cooperazione Internazionale (AUCI), Onlus costituita nel 1978 all’interno della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma, che ora conta anche sul sostegno della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli e della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia.

I risultati del progetto verranno presentati in occasione del convegno “Ragazzi in gamba. La globalità della professione medica”, che si terrà lunedì 13 novembre, alle ore 16.00, nella Hall del Policlinico Universitario A. Gemelli (L. go A. Gemelli, 8).

Al convegno interverrà Sua Eccellenza George Gabriel Bologan, Ambasciatore di Romania presso la Repubblica Italiana.

“Dal 2004 a oggi il Progetto Romania ‘Ragazzi in gamba” ha permesso di assistere 118 persone di nazionalità romena ai quali state fornite 132 protesi di elevata qualità funzionale ed estetica. Quattordici pazienti hanno necessitato della fornitura di due protesi in quanto amputati di due arti – spiega il professor Pasquale De Sole, Presidente AUCI e tra i principali promotori dell’iniziativa -. Dopo questa prima fase l’AUCI, insieme alla Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli e alla Diocesi Ortodossa Romena d’Italia, intendono portare avanti un ulteriore sviluppo del progetto e delle collaborazioni già in atto per rafforzare competenze, conoscenze ed esperienze con l’obiettivo di realizzare ed estendere in Romania una serie di interventi coordinati, in grado di favorire una più efficace integrazione sociale e lavorativa delle persone che hanno subito un’amputazione degli arti”.

Dopo questa prima fase sicuramente incisiva, l’AUCI insieme alla Diocesi Ortodossa Romena d’Italia e con il supporto della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, propone un ulteriore sviluppo del progetto e delle collaborazioni già in atto, in modo di esaltare le rispettive competenze, conoscenze ed esperienze con l’obiettivo di realizzare ed estendere in Romania una serie di interventi coordinati, in grado di favorire una più efficace integrazione sociale e lavorativa di soggetti amputati ma soprattutto avrebbe intenzione di intervenire nella formazione tecnico-sanitaria di personale già operante in questo settore.

“Il progetto, lontano da un’ottica assistenzialistica, vuole costruire in prospettiva una serie di competenze multidisciplinari in ambito tecnico e sanitario, attualmente assenti o gravemente carenti in Romania – spiega il dottor Massimo Liberatori tra i promotori del progetto e Dirigente medico del Servizio di Emodialisi del Policlinico A. Gemelli -, in grado di realizzare nel Paese un primo polo per la fornitura di dispositivi personalizzati (protesi, ortesi, calzature ortopediche) e per la riabilitazione, gestito direttamente dagli stessi soggetti amputati , che hanno beneficiato dal progetto ‘Ragazzi in gamba’ e attraverso il quale hanno ottenuto una protesi, ma soprattutto una vuole impegnarsi in una attività di formazione rivolta a medici specialisti ortopedici romeni”.

L’attività di formazione sanitaria potrà vedere coinvolta, sia per la parte riabilitativa (fisioterapisti) sia per la parte medico-chirurgica (ortopedici) l’Area Invecchiamento, Ortopedia e Riabilitazione della Fondazione Policlinico A. Gemelli.

Tale Area è centro di alta specializzazione, a livello nazionale ed europeo, nell’applicazione di tecniche chirurgiche conservative nel trattamento dei tumori dell’apparato muscolo-scheletrico.

“Nella maggior parte dei casi si tratta di tumori primitivi, sia dell’età pediatrica sia adulta – prosegue Liberatori - , il cui trattamento comporta l’applicazione di complesse tecniche ricostruttive (protesi, innesti ossei omeoplastici, innesti di perone vascolarizzato ecc.) e che spesso richiedono il coinvolgimento di altre discipline chirurgiche (chirurgia plastica, chirurgia toracica e generale, chirurgia vascolare, microchirurgia)”. Le capacità e le competenze specialistiche di quest’Area potrebbero essere punto di riferimento, su base nazionale ed europea, nella formazione ultraspecialistica in chirurgia oncologica ortopedica di medici chirurghi già specialisti in ortopedia, provenienti dalla Romania.

 La vastità della casistica della patologia oncologica dell’apparato muscolo-scheletrico è un fenomeno condiviso in tutto il mondo medico-scientifico, mentre la complessità dei trattamenti chirurgici comunemente impiegati è ancora oggi patrimonio di pochi centri specialistici.
 Le capacità formative della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli potranno essere, quindi, utilizzate con ottimi risultati in questo progetto formativo, indirizzato a un Paese come la Romania, che non dispone di tradizioni specialistiche ortopediche nel trattamento della patologia oncologica dell’apparato muscolo-scheletrico.

 Ulteriore intento del progetto formativo in partenariato potrebbe essere quello di creare un polo universitario altamente specializzato in chirurgia oncologica ortopedica nella città di Iasi, con l’ambizione di diventare centro pilota e di riferimento, in Romania, nel trattamento della patologia neoplastica dell’osso, e a sua volta centro di formazione sotto la stretta guida e supervisione del centro italiano. Si verrebbe così a creare un ponte universitario-formativo tra la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli e la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Iasi, strutturato in modo da fornire, da un lato, una formazione teorico-pratica sulle recenti acquisizioni in tema di patologia oncologica muscolo-scheletrica e, dall’altro, l’interscambio culturale tra poli universitari specialistici.

 L’apprendimento, in Italia, di tecniche chirurgiche ortopediche di tipo conservativo, la giusta applicazione delle conoscenze acquisite e il loro utilizzo routinario nel trattamento della patologia neoplastica dell’osso e dei tessuti molli si tradurranno in una notevole riduzione degli interventi di amputazione degli arti per malattie tumorali maligne dell’apparato muscolo-scheletrico.

“In ambito sanitario-riabilitativo – conclude Liberatori - si potrebbe prevedere anche la formazione – ed è un altro degli aspetti più innovativi e importanti di questo intervento – di fisioterapisti, da svolgersi sempre presso le strutture del Gemelli, intesa come attività di aggiornamento professionale, di fisioterapisti già formati; tale attività di formazione dovrà essere focalizzata prioritariamente sugli amputati di arto superiore e inferiore”.

L’amputazione di un arto costituisce sempre un evento carico di profonda sofferenza per il paziente, i suoi familiari, ma anche per il chirurgo e tutto il personale sanitario coinvolto – dichiara il professor Gabriele Sganga, docente di Chirurgia dell’Università Cattolica e responsabile dell’Unità di Terapia sub-intensiva trapiantologica del Gemelli -. In Italia si calcolano circa 10.000 amputazioni dell’arto inferiore all’anno (Dati ISTAT 1999-2000): il 10% sono amputazioni di gamba, con un rapporto femore/tibia di 1:4. L'80% sono anziani che subiscono l'amputazione in seguito a problemi diabetici o vascolari, il 10 % sono adulti di mezza età spesso vittime di incidenti sul lavoro e il 10% residuo sono giovani vittime di incidenti stradali. In Romania è ben più alta la percentuale di amputazioni dovute a trauma della strada o sul lavoro. In questo Paese, infatti, l’età media delle amputazioni riguarda, più che in altre nazioni, le età giovane e media. L’intervento di amputazione configura una necessità di approccio multidisciplinare: sono coinvolti chirurghi di varie specialità (generali, d’urgenza, ortopedici, vascolari, neurochirurghi, plastici), radiologi, intensi visti, infettivologi, fisioterapisti e esperti di riabilitazione, tecnici ortopedici, dermatologi, psicologi”.

Il convegno di lunedì vedrà inoltre tra i relatori Nicola Panocchia, dirigente medico del Servizio di Emodialisi del Policlinico Gemelli, i dottori Massimo Liberatori e Franco Loreto Mele, che presenteranno obiettivi e sviluppi futuri del Progetto Romania.

Seguiranno gli interventi del professor Gabriele Sganga, , e del professor Paolo Maria Rossini, Ordinario di Neurologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore dell’Area Neuroscienze del Policlinico Gemelli.

Alle ore 17.00 Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Mons. Siluan, Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia, interverranno sul tema “Solidarietà fra i popoli: la figura del volontario”.

L’evento si concluderà con l’intervento di Mioara Moraru e la testimonianza del professor Daniele Gui, docente di Clinica Chirurgica dell’Università Cattolica e direttore della UOC di Chirurgia d’urgenza del Policlinico Gemelli, sulla sua esperienza in Romania.

Modera i lavori Pierluigi Spada, chirurgo d’urgenza medico del Policlinico Gemelli e conduttore televisivo del programma di medicina di Rai Tre A Tutta Salute.

Fonte:PoliclinicoGemelli

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