La comunità romena si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza dal paese natale.
Informazioni utili per i romeni che vivono in Italia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e divenire cittadini attivi.

Comunitatea Românească în Italia

Locul unde comunitatea românească se regăsește zilnic în știri, noutăți, mărturii, informații și sfaturi, pentru a nu uita rădăcinile și a trăi mai bine departe de țara natală. Informații utile pentru românii care trăiesc în Italia, despre oportunitățile pe care le oferă realitatea din jur și pentru a deveni cetățeni activi.

Bun găsit pe site! Benvenuto!

Comentează articolele publicate! Commenta gli articoli pubblicati!

giovedì 12 ottobre 2017

Dalla Romania all'Italia, collaboratrice domestica e poetessa

 È arrivata in Italia nel 2002 e da allora lavora come collaboratrice domestica a Roma. Un lavoro duro, ma che permette a donne come lei di mantenere i figli all'università o garantire dignità alla famiglia lasciata nel proprio paese. Nelle poche ore libere, Lidia si dedica alla sua passione, nata durante i primi anni scolastici e riscoperta proprio in Italia: la poesia. Il 16 settembre, Lidia Popa si è classificata terza al Concorso letterario internazionale "Corona", che si è svolto a Cassano allo Ionio (CS) con l'opera "Punto differente".

Il primo amore, la poesia

Con noi, Lidia ripercorre la sua vita, dall'infanzia in Romania, nel distretto di Neamt, dove si è diplomata e dove poi ha continuato gli studi, ottenendo il certificato da contabile.

"Scrivo dall'età di sette anni da quando ho iniziato con la prima poesia. Da allora ho continuato con vari racconti e analisi letterarie durante gli studi scolastici. Ho avuto la fortuna di avere degli insegnanti meravigliosi, dalle elementari fino alle superiori. Me li ricordo con nostalgia, sono riusciti a trasmettermi l'amore per la letteratura".

Dopo aver studiato recitazione teatrale a scuola e scritto le prime poesie, il percorso letterario di Lidia Popa si è fermato. Come tante donne, si è dedicata alla famiglia e al lavoro. Per tanti anni è stata segretaria, facendo la contabilità per varie società romene.

La vita in Italia

Poi, un giorno, ha deciso di lasciare tutto e venire a trovare lavoro in Italia. La vita in Italia per lei significa "tanto lavoro e serietà": "Anche se non tutti i nostri connazionali la pensano allo stesso modo sull'aspetto della serietà, secondo me l'immagine di un popolo la crea il popolo stesso, non gli analisti e nemmeno quelli che infrangono le regole e le leggi dovunque, sia nel proprio paese o nei territori dove sono emigrati. L'immigrazione in Europa purtroppo è diventata un fatto di necessità per trovare un lavoro ben pagato, che non è sempre adatto alla preparazione e alle aspettative che un giovane può avere dalla vita dopo aver finito gli studi".

Ora, dopo anni di lavoro e dopo aver superato le difficoltà dell'adattamento in Italia, la vita le sembra "un piacevole percorso in salita, dalla quale sono consapevole di avere la missione sulla terra da compiere, un sentiero che dovrò proseguire fino alla fine della vita. Finalmente ho trovato quello che forse mi mancava, o magari non lo avevo scoperto negli anni della gioventù".

 La lingua italiana, un colpo di fulmine

Questa nuova vita la deve anche alla scoperta della lingua italiana, che ha iniziato a studiare da autodidatta. È stato un colpo di fulmine: "Mi sono irrimediabilmente innamorata della lingua italiana. Lo scrivo e parlo in uguale misura al romeno, la mia lingua madre. Attualmente scrivo poesie, narrativa e saggi nelle entrambe lingue italiano o rumeno. Ho molti lavori inediti sia in rumeno e anche in italiano", ci dice, aggiungendo che lei stessa disegna le copertine dei suoi libri.

"Scrivo per me stessa perché sento di avere qualcosa da dire e da trasmettere ai miei lettori. Poi se ci sono persone che capiscono il messaggio che provo a imprimere alle mie parole, rimane da vedere e da sentire nei risultati. Non scrivo per ottenere un effetto scontato e immediato, ma per lasciare una scia del mio passaggio sulla terra".

L'italiano è la lingua che ha segnato il suo percorso da scrittrice, "perché è la lingua che parlo quotidianamente più della mia lingua materna. Perché vivo a Roma che mi ha offerto fino ora molte opportunità per sviluppare la mia passione per la scrittura creativa. Quello che potrebbe essere visto dall'esterno come un'assimilazione forzata, è solo una stimolazione del pensiero e del ragionamento, in questa lingua che ho imparato ad amare, seppur all'inizio sembrasse ilare per assomiglianze di latinità".

Ricorda che all'inizio, tutto era nuovo: "Passavo dei momenti tra stupore e risate isteriche per la risonanza che certe parole avevano nel mio cervello. Non è per nulla facile delimitare due lingue di origine latina senza confonderti!"

Cosa significa la poesia per Lidia Popa?

"È il mio credo. Parlo con rispetto come se fosse un atto religioso, perché l'emozione e l'inspirazione hanno qualcosa che ci collega a entità che non controlliamo. Attraverso l'emozione nasce e l'ispirazione dona la vita all'opera che un artista crea. I poeti sono talenti assopiti che hanno ripreso la libertà di parola. Il poeta è un essere sensibile, e quando è intossicato dalla vita, vomita le parole ingarbugliate che gli agitano il pensiero. Qualcosa avviene dentro il suo essere, un'emozione smuove il pensiero fino allo svenimento dell'inchiostro sulla carta. La sensazione che ti resta leggendo è che qualcosa sia accaduto, delle volte solo nell'immaginario. Secondo me il poeta è un favoleggiatore che racconta in versi la realtà. Parole fluide, uno scioglimento del pensiero in versi, che fa volare l'immaginazione in un incanto melodico interiore, risvegliando sensi, con piccoli innocenti accorgimenti che ti fanno pensare che le parole hanno un torto: mentono".

La poesia è "come una preghiera, s'impara a memoria e ritorna nella mente, come la musicalità di un ritornello, rimane affacciata alle pareti dell'anima. L'emozione è il nutrimento dell'anima. La poesia è sacra. I poeti sono umani pochi diventano miti. Mi cerco e mi trovo nelle parole, e sto bene nella loro compagnia, perché le espressioni sono il mio modo di essere, come un mimo che mima le lettere.

La poesia è la cura dell'umanità. L'arte da luce ed espressione a quello che il genio umano crea".

Fonte:HuffPost

Nessun commento:

Posta un commento