Viterbo, carte di credito clonate.
In 26 a processo. ecco come sono stati scoperti. Le vittime sono 350
Slitta ancora la sentenza per il processo scaturito dall’operazione denominata “Transilvania games” del 2013 che ha portato sul banco degli imputati 26 persone.
L’accusa ha chiesto 5 e 3 anni di reclusione per i due promotori dell’organizzazione, ma c’è il rischio che vada tutto in prescrizione.
I membri del sodalizio, composto da macedoni e romeni, devono rispondere di associazione per delinquere, finalizzata all’uso fraudolento di mezzi di pagamento, riciclaggio e ricettazione.
A smascherarli e a far partire le investigazioni fu un cittadino, il quale presentò un esposto, dopo aver constatato l’impossibilità di effettuare una transazione sul web.
In seguito, l’uomo scoprì che era partita una operazione non autorizzata su un sito internet di scommesse eseguita da ignoti.
Il 6 luglio sono attese le eventuali repliche delle parti e, salvo ulteriori rinvii, anche la sentenza.
La banda, che clonava carte di credito per poi svuotarle con scommesse online, venne arrestata a febbraio del 2013.
Stando alle indagini, gli imputati, residenti nei dintorni di Civita Castellana, avevano escogitato un stratagemma per sottrarre i codici, portando in rosso le carte appartenenti a circa 350 vittime sparse in tutta Italia.
Fonte: Corriere di Viterbo
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