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domenica 19 luglio 2009

La vera Romania. Sogno, o sono desto?


Tutti coloro che partendo dai fatti di cronaca italiani che riguardano i Romeni immaginano la Romania come una sorta di Nazione Bronx possono riflettere e ricredersi leggendo queste mie note di viaggio in quella nazione. Quindi non ho incontrato Jena Pliskie romeni impegnati a sopravvivere in un immaginario remake “1997 Fuga da Bucarest”.
Sono stato in Romania un’altra volta, nel 1972, traversandola in moto diretto a Istanbul/Ankara. Il ricordo di quella Romania è in bianco e nero virato seppia, anzi quasi marrone, profumato da odori irripetibili dei tubi di scarico di camion che non so quale combustibile adoperassero, da strade incerte con zigzag tra buche e carri improvvisi trainati da cavalli. Tricicli a motore carrozzati in tela, anch’essi avvolti da nuvole di fumo di motore a 2 tempi, che effettivamente oggi hanno un sapore nella mia mente di mezzi da film di disastro post atomico come Water Wall. Un ricordo di un paese tuffato nel grigio.

Ebbene quello che ho visto in questi giorni è tutta un’altra cosa, e parlo da viaggiatore professionista, critico ed attento. Ho trovato una nazione moderna, fresca, desiderabile, in molti aspetti meglio dell’Italia.

Ho goduto dell’architettura moderna dei palazzi che si incastra senza stizzosi malesseri bigotti tra palazzi storici di altre ere. L’Italia stenta ancora a decollare dallo stile di disegno da geometra, a quello eventuale più nobile dell’architetto. Mi domando spesso che vita facciano gli architetti in Italia dato che tutte le palazzine nuove hanno ancora sapori anni 50, e sono costruite fotocopiando progetti con uno roboante sbadiglio di continuità. Strangolati dalle sovraintendenze ai monumenti, o dai piani regolatore? Si denudino e facciano un sit in ad oltranza in piazza Grande, combattendo sino all’ultima boccetta di china. Ci facciano sognare con nuove visioni.
Il modernismo estetico del design dei palazzi romeni mi ricorda molto gli USA, e soprattutto Chicago città di Frank Lloyd Wright. Nelle città, e soprattutto nelle campagne, c’è un uso nelle case di colori pastello che fanno la gioia dei fotografi. Se parte del Veneto, o Venezia, può vantare accostamenti cromatici irreali col resto d’Italia, ebbene si deve moltiplicare quel concentrato di colori per dieci. La Romania ha dei colori gai e felici che molto mi hanno ricordato il New Mexico, Albuquerque, l’Arizona. Paesi dove il sole batte sugli arancio, i viola chiaro, i rossi, i giallo limone, e dove la grafica fa da punteggiatura ai colori. Anche la grafica è rimarcabile. Se volete vedere il cimitero più felice del mondo, andate a Sapanta: un’esplosione di colori felici vi seppellirà. Non vedrete l’ora di morire per stare in una dimora estremamente più viva di quella che avete quando siete in vita.

Venuto via da Roma, che ha i propri muri ammutoliti da graffiti, e soprattutto da manifesti sbiaditi di politicanti durati giusto il tempo dell’affissione, ho trovato una Romania dove i manifesti non esistono. Esiste una quantità di cartelloni pubblicitari posti in posti strategici, magari sono anche tanti, ma almeno l’invasione ottica pubblicitaria è dentro recinti ottici codificati.

E che dire della pulizia delle strade, dei parchi e delle superstrade. Trovare giornali, bottiglie, pacchetti di sigarette e tutta la cassetta degli attrezzi dell’italico porcello è una impresa ardua. Non c’è sporco. Non è merito dell’impresa di pulizie, sono loro che non gettano niente per terra. Incredibile vero? Specialmente per chi ha in mente gli immigrati nelle notti di piazza Guido Monaco.

Il traffico? Dolce, ordinato. Guida stile tassista. Ubriachi, pazzi del volante? Quelli che ci hanno provato sono in prigione. Prigioni dove in check-out non è a pochi giorni dopo il check-in. Ma anni. Rubi catenina d’oro fasullo in un supermercato? Cinque anni dentro senza SE e MA. Stanno avendo problemi con la presenza degli scooter, perché, benché quest’ultimi siano guidati con normalità, gli automobilisti non hanno l’occhio alla loro presenza, e quindi gli incidenti sono frequenti. Notizia raccolta da pizzaiolo romeno in Bucarest che per la consegna delle pizze adopera auto. Pizzaiolo con diploma di Pizzaiolo Acrobatico rilasciato da corso tenutosi a…Sansepolcro.
I semafori hanno un count-down per avvertire tra quanti secondi il semaforo cambierà di colore. In questo modo si può innestare la marcia a tempo debito evitando rallentamenti o frizioni bruciate per l’attesa.

Le auto? Trovarne di misura da mamma italiana – Panda, Matiz, Aygo etc – è come trovare un ago nel pagliaio. Si parte dalle medie dimensioni fino ad auto che afflosciano il portafoglio anche di benestanti. Quest’ultime sono tante. Da dove i soldi? Si dice anche da attività al limite del dopo Ceausescu, o da attività oltre il limite, oggi fatte all’estero. Si fanno milioni di euro con fantasia delinquenziale, ma fuori dalla Romania in paesi accoglienti come l’Inghilterra e l’Italia. Si fanno mesi, massimo pochi anni di galera, e poi ci si ritira in Romania. Ovviamente sto parlando solo di alcuni. Un Romeno di Bacau che ha lavorato per molti anni ad Arezzo, e parla perfetto aretino, dovuto alla crisi in Italia è tornato a casa, ed ora ha 3 dipendenti furgone Mercedes nuovo di pacca. Fa l’installatore di cucine di lusso italiane, ed ha avuto molti clienti che le comprano. Rammenta di un cliente che lo chiamava dal carcere in Inghilterra per dirigere l’installazione della lussuosa cucina, “…tra pochi mesi sono fuori e ti saldo il conto”. Era in un giro milionario di bancomat clonati.

I ristoranti. Servizio attento ed intelligente con messa in campo dei camerieri con logica anglosassone. In Italia si gioca col 5 meno 5 uguale zero. Cioè “tutti all’attacco” – prendere ordini – poi arretrano “tutti in difesa” e quindi scompaiono dalla sala – aspettando i piatti dalla cucina. Così la sala rimane per lunghi minuti orfana degli infermieri del mal di gola, dove i pazienti pazienti diventano tanti Tom Hanks nel film Cast Away, cioè naufraghi abbandonati in un’isola senza neppure i bengala per chiedere una bottiglia di minerale.
In Romania i camerieri sono dolci ed attenti. Si posizionano, specialmente in locali vasti, col modulo del 1-3-2. Uno al check-in per il benvenuto ed il giusto posizionamento del cliente. Tre a prendere ordini e rimangono in sala. Due che portano solo gli ordini, vanno avanti indietro dalla cucina.

I centri commerciali dalle architetture wooow, e dagli interni come veramente devono essere fatti, e col giusto mix di merceologie. I negozi sono di livello, non mercerie come si potrebbe pensare.

Ho visto i villaggi di lussuose case costruite dai Rom, dove tra loro fanno la gara al lusso inutile. Una volta costruite, vivono spesso nel sottoscala. Case finanziate a fondo perduto dalla Banca della Pietà Europea, cioè, nel più pulito dei casi, dalla monetina da 10 data agli angoli delle nostre vie al povero bambino. Case pagate tutte in contanti. Rom: manuale per l’uso? Chiedere ai veri ed onesti Romeni, la stragrande maggioranza, e vi diranno esperienze fatte in 100 anni, e su cosa è possibile fare. I nostri professori politici del sociale si illudono di sviluppare la soluzione personalizzata che dovrebbe farli passare alla storia. Grande e costoso errore non attingere all’esperienza di altri.

A questo punto viene da dire che la Romania terzo mondista che si poteva immaginare in realtà siamo noi con la nostra prosopopea, col nostro muoversi lento e cialtrone, col nostro pericoloso buonismo approssimativo dove il richiamo ai valori umani non trova una base consistente del fare, nella dimenticanza del minimo concetto di legalità e rispetto delle leggi, e dove ci perdiamo in mille costosi rivoli di gestione di una immigrazione che ancora non sappiamo cosa sia. Ma tanto meno lo sanno i politici – di qualunque colore – che troppo tempo passano in un mondo virtuale avvolto da cravatte Marinella che incorniciano facce che sono sempre più aliene per le allarmanti espressioni marmoree. Vadano di nascosto in Romania ad imparare.

Ovidiu Drimba
Come dessert per gli Aretini offro la notizia che tra i Cittadini Onorari di Arezzo vi è un Romeno: Ovidiu Drimba, uno dei più importanti personaggi della cultura romena ed europea . Nel 1976, con una mozione presentata da oltre 50 Aretini che lo definirono “innamorato della nostra terra”, diventò Aretino. Oggi Drimba è un ragazzo di quasi 90 anni, che ricorda Arezzo, le sue persone e la sua storia con la precisione di uno scanner a 2400 dpi. Potrebbe sostenere un match sulla storia di Arezzo con Mons. Tafi. Incontro impossibile per assenza forzata del secondo contendente. Drimba, un ragazzo che ha tirato fuori dai chilometrici scaffali, non un libro su Arezzo – ne ha scritti molti – ,ma un mattone “rubato” da un muro di Arezzo. A questo punto i detrattori diranno che è un precursore dei cattivi Romeni moderni che rubano nei cantieri. No, questo è un Furto d’Amore, che ha la completa assoluzione perché il professore nel porgermelo, dopo un divertito fanciullesco sorriso, si è commosso.
E’ pure membro onorario della Brigata degli Amici dei Monumenti di Arezzo. Ma dell’incontro con questo personaggio unico vi parlo un’altra volta.
Una riflessione marketing. Se con un mattone si spinge una persona a scrivere, ed a promuovere Arezzo nel mondo ai massimi livelli, conviene fare un accordo con una fornace, e con 1000 euro di mattoni risolviamo il problema del turismo ad Arezzo. Non è una battuta.

Piero Rossi
itAlien: Italiano Immigrato in Italia
Aretino Turista ad Arezzo

Fonte: Arezzo Notizie.

Spara a 18enne romena che si apparta per bisogno, grave

Ha cercato "riparo" dietro un cespuglio, lontano da sguardi indiscreti, per un bisogno fisiologico, ma e' stata colpita al volto e al ventre dai pallini esplosi da un fucile da caccia: ricoverata all'ospedale San Giovanni, e' in prognosi riservata e dovra' essere sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. Sorte davvero drammatica quella toccata ad una 18enne romena al termine di una tranquilla serata trascorsa in compagnia di un gruppo di giovani, tutti romeni, alla periferia di Frascati. Una serata che aveva compreso anche una "visita guidata" ad un rudere della zona, conosciuto come "Il Casale dei fantasmi". Poco dopo le 3, in via di Colle Pizzuto, la ragazza si e' allontanata dal gruppo in cerca di un po' di privacy ma qualcuno, probabilmente giudicando "sospetto" quel movimento tra le foglie, ha imbracciato il fucile e ha fatto fuoco dal balcone di uno dei palazzi vicini. I primi rilievi balistici, e le successive perquisizioni, effettuate dai carabinieri della locale Compagnia hanno consentito di appuntare i sospetti su un italiano di 76 anni, residente nel quartiere, trovato in possesso con il figlio di quattro fucili da caccia. Per l'uomo, appena avuta conferma dall'esame dello stub, e' scattato l'arresto. La giovane e i suoi amici sono tutti incensurati. (AGI)
(18 luglio 2009)

Fonte: AGI.


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Alcoolul va fi interzis tinerilor sub 16 ani la Milano


Sambata, 18 Iulie 2009

Consumul, deţinerea şi vânzarea de alcool vor fi interzise începând de luni, la Milano, tinerilor cu vârste sub 16 ani. Dacă regula nu este respectată, aceştia vor primi o amendă de 450 de euro, pe care va trebui să o plătească părinţii.

Milano, capitala economică a Italiei, este primul oraş din ţară care ia o astfel de măsură.

"Interdicţia este necesară pentru a proteja tinerii. Suntem primii care iau această măsură şi sperăm că vom fi şi primii care vor obţine rezultate pozitive", a declarat Letizia Moratti, primarul oraşului Milano, care a semnat vineri seara decretul de interdicţie adoptat în unanimitate de consiliul municipal.

Peste 750.000 de minori consumă alcool în Italia, iar la Milano "34% dintre tinerii de 11 ani au avut deja probleme legate de alcool", potrivit declaraţiilor primarului, postate pe site.

Institutul Superior al Sănătăţii a anunţat că 17% dintre internările efectuate pentru consum de alcool în exces vizează adolescenţi sub 14 ani.

Decretul va intra în vigoare începând de luni, pe o perioadă de probă de 120 de zile.

Legea italiană interzice vânzarea băuturilor alcoolice în cafenele, baruri şi discoteci tinerilor sub 16 ani, iar unele regiuni au extins interdicţia la magazine.

Amenda, care ajunge la 500 de euro dacă nu este plătită în termen de cinci zile, va viza adolescentul consumator de băuturi alcoolice, şi implicit pe părinţii săi, comercianţii, însă şi majorul care va cumpăra alcool pentru minor.

Carabinieri şi poliţişti sunt însărcinaţi să surpavegheze respectarea interdicţiei, care face obiectul unei importante campanii de informare.

Sursa: NewsIn

Italienii adoptă copiii noştri după legile lor


Oana Botezatu
Vineri, 17 Iulie 2009

Doi micuţi români au fost adoptaţi în baza unor decizii ale Tribunalului de la Roma, contrar acordului dintre state

Doi copii români au fost adoptaţi în Italia la începutul acestui an. Autorităţile din Peninsulă au încălcat, astfel, legislaţia română, care interzice adopţia internaţională a copiilor, dar şi acordul încheiat între Guvernul României şi cel al Republicii Italiene privind cooperarea în domeniul protecţiei minorilor români neînsoţiţi sau în dificultate aflaţi în Italia, semnat în iunie 2008, la Roma, şi intrat în vigoare în octom brie 2008.

Despre adopţia celor doi copii, H.A. şi Ş.F. - în vârstă de un an şi şapte luni, respectiv trei ani - auto rităţile române au aflat abia în martie anul acesta. Asta deşi, în cazul primului minor, fuseseră demarate procedurile de repatriere din 2008. În cel de-al doilea caz, nu s-a ştiut de existenţa copilului până nu s-a pri mit notificarea privind adopţia, potrivit Mediafax.

Astăzi, autorităţile din România vor discuta cazurile celor doi micuţi cu A lessandra Mussolini, preşedintele Comisiei pentru drepturile copilului în parlamentul italian, aflată la Bucureşti.

Informaţii prea puţine

Minorul H.A. (născut la Roma, pe 5 decembrie 2007) se afla în trun centru de protecţie după ce fusese abandonat de mamă, în fe brua rie 2008, când Autoritatea Naţională pentru Protecţia Drepturilor Copilului (ANPDC) a fost se sizată de Ambasada României la Roma. Cu toate că autorităţile române au găsit-o pe bunica micuţului la Botoşani, aceasta fiind dispusă să crească copilul, ANPDC a fost in formată că Tribunalul pentru Mi nori din Roma a dispus menţinerea copilului în Italia. ANPDC a mai cerut o dată repatrierea, în aprilie, dar tribunalul a respins ce rerea.

Cel de-al doilea copil, născut pe 30 iunie 2006, a fost adoptat „fără probleme”: nu s-au interesat de el nici părinţii, dar nici autorităţile italiene nu au trimis vreo în ştiinţare. Despre micuţ, ANPDC a aflat după ce a solicitat Italiei repatrierea minorilor români, în baza acordului de la Roma. „Deşi am cerut, nu ne-au transmis niciun fel de detalii legate de acest caz”, a declarat Ileana Savu, secretar de stat la ANPDC. Cu toate că Theodora Bertzi, fostul secretar de stat de la Oficiul Român pentru Adopţii, apreciază că România trebuie să ceară desfacerea acestor adopţii, Savu e de părere că o atitudine diplomatică ne va ajuta mai mult: „Pentru a desface adopţiile trebuie să dăm în judeca tă statul italian, or, eu cred că interesul copilului primează. Autorităţile italiene ne-au asigurat că vor avea grijă să nu se mai întâmple astfel de cazuri”.

Potrivit lui Savu, copiii sunt bine, iar ANPDC va cere rapoarte periodice. Surse din sistem spun însă că se cer frecvent informaţii despre minorii din Italia, dar se primesc foarte puţine şi foarte rar.

Sursa: Evenimentul Zilei.

Stato sociale per tutti o quasi


"STATO SOCIALE PER TUTTI (O QUASI)" EDITORIALE PIUBBLICATO DA " ROMANIA LIBERA" .
17/07/2009

Tre generazioni di una famiglia romena.
Foto J. Lawton.

Nel 2008 quasi un romeno su due ha percepito contributi sociali. Ottime pensioni e lunghi congedi familiari che lo stato distribuisce generosamente tra i suoi cittadini. Peccato che mentre i ricchi si approfittano del sistema, i disoccupati restano tagliati fuori.

“All'epoca di Ceausescu”, dicono i nostalgici, “i romeni non avevano bisogno di aiuti sociali. Le pensioni erano ricche e non si era mai sentito parlare di indennità di disoccupazione, perché non c'era disoccupazione”. Si aggiunga che l'accattonaggio era punito dalla legge e che i giovani ricevevano un impiego e le chiavi di un appartamento alla fine dei loro studi. I pensionati partivano per le vacanza con dei biglietti speciali che oggi purtroppo ottengono solo facendo la fila giorno e notte davanti agli uffici dell'amministrazione. Le “madri-eroine”, con molti figli, erano riverite e ricevevano indennità speciali e medaglie. Dopo la caduta della cortina di ferro la Romania è diventata un paese paradossale dal punto di vista degli aiuti concessi.

Mille euro di contributi

Malgrado la caduta spettacolare del numero dei poveri (dagli otto milioni del 2000 agli 1,5 di oggi, secondo l'Unicef), il numero degli assistiti è aumentato. Nel 2008 almeno 11 milioni di romeni su 21 hanno ricevuto aiuti da parte dello stato. “Questa generosità può essere imputata alla politica populista, che determina lo sperpero di denaro”, ha dichiarato il presidente Traian Basescu. Perché in Romania gli aiuti non sono concessi solo alle categorie svantaggiate della popolazione – pensionati, bambini, disoccupati e minoranze – ma anche ai ricchi.

Lo stato si mostra generoso con chi chiede congedi di maternità e paternità. Paese molto più povero rispetti alle grandi potenze europee, la Romania si permette di assegnare congedi di maternità fino a 24 mesi (nel caso di un bambino handicappato), pagati con l'85 per cento della media dei redditi annuali dei genitori, senza superare i mille euro al mese. In confronto, la Francia paga un congedo di soli 16 mesi, per un valore dell'indennità pari al reddito ottenuto negli ultimi dodici mesi. In Svezia le madri hanno 16 mesi di congedo pagato, retribuito con l'80 per cento dello stipendio. Una “legge delle mamme” che non è stata sempre così generosa, ma che ha preso forza durante la campagna elettorale del 2008.

Per quel che riguarda l'assistenza sociale per i giovani, lo stato romeno assegna aiuti per l'acquisto di computer, e le coppie sposate ricevono 200 euro dal sindaco; inoltre, dal primo luglio possono ottenere prestiti garantiti dallo stato per l'acquisto di una prima casa.

I pensionati, categoria sociale dimenticata negli ultimi vent'anni, escono dalla povertà a seguito di maggiorazioni ripetute a fini elettorali. Ma la Romania conosce ancora pensionati “speciali”, con redditi di parecchie migliaia di euro: gli ex magistrati, i parlamentari, i poliziotti, i militari, i diplomatici o i quadri della Securitate di Nicolae Ceausescu. Questi sono riusciti a imporre leggi che gli accordano pensioni dorate, tra i mille e i tremila euro al mese. Il più ricco pensionato romeno è un ex magistrato, che prende 8.300 euro al mese.

Questa voragine tra gli importi della pensione non è la sola preoccupazione oggi. Il numero di contribuenti è molto ridotto rispetto alla totalità dei pensionati, con un lavoratore occupato che ha sulle spalle almeno due pensionati. Inoltre, gli organismi finanziari internazionali hanno raccomandato al paese la modifica dell'età della pensione, per arrivare nel 2014 ai 63 anni per le donne e i 65 per gli uomini (rispetto ai 59 per le donne e i 64 per gli uomini di oggi). Ma, secondo l'Istituto nazionale di statistica (Ins), la durata media della vita dei romeni è di 75 anni per le donne e 68 per gli uomini. Gli uomini dovrebbero cominciare prima ad andare in pensione, non dopo.

Disoccupati e scontenti

Se la Romania “batte” di gran lunga certi paesi sviluppati dell'Unione europea per alcune prestazioni sociali, non possiamo dire lo stesso per gli aiuti ai disoccupati. Questi sono i più bassi dell'Ue, con una media di circa 335 euro al mese, per un anno e tre mesi, secondo i dati Ins. Uno studio realizzato dal ministero del lavoro spiega che, a parità di stipendio, le indennità di disoccupazione dei romeni sono molto più basse di quelle dei loro concittadini europei. Il motivo è forse nel fatto che in Romania datori di lavoro e dipendenti sono anche vezzeggiati dallo stato, versando al Fondo rumeno per la disoccupazione solo lo 0,5 per cento dello stipendio. ( Fonte: presseurop.eu)

Autore: Camelia Popa

Fonte: Finanza in Chiaro.

Exchange cu bodyguard. Cum sa iei teapa la schimb valutar, pazit de lege


de Dani Rockhoff HotNews.ro
Vineri, 17 iulie 2009 Actualitate Esenţial

Exchange cu bodyguard
Foto: HotNews.ro

Abia aterizat in tara si lacom de multdoritul concediu, totul pare roz, te inmoaie caldura verii de acasa. O ciorba de burta si o bere, iti sopteste stomacul. Dai fuga la primul oficiu de schimb valutar din preajma, sa schimbi ceva euro. Referinta euro/ron e beton, peste 4,21. Cu 8 banuti mai mult ca la banca. Dupa ce-ti numeri ronii primiti la schimb, iti trece cheful de bere, caci tocmai realizezi ca ai luat prima teapa de concediu in Romania.

Cum vine treaba la Arad, la Exchange-ul de la nr. 24, de pe bulevardul central rebotezat Revolutiei, dupa cotitura istorica din 89: pe panoul stradal e afisat cursul de referinta valabil pentru vanzare si cumparare de valute, al BNR. Sub neutrala inscriptie EXCHANGE sunt afisate alte cursuri, cel de cumparare pe „la genunchi”, mult sub nivelul privirii orizontale a clientului.

Intrebi angajata oficiului de schimb daca cursul de schimb corespunde si comisionul e 0%, ti se raspunde afirmativ. Dai banii si actul de identitate, ti se returneaza ultimul insotit de un formular de accept, varat pe jumatate in cutia rulanta de sub geamul chichinetei unde are loc tranzactia. Foarte interesant: cutia nu ruleaza complet, ci prinde jumatate din formular dupa geam, parvenindu-ti doar jumatatea cu semnatura.

Incerci sa o tragi afara, nu se misca decat cu greutate, risti sa o rupi. Iti activezi buna credinta, caci doar esti intr-o tara civilizata, europeana, si esti obisnuit sa te increzi in informatia confirmata de functionarul unei institutii acreditate bancar. Fals! La Exchange-ul de pe Revolutiei din Arad se aplica zicala „daca semnezi, sa nu te miri”. Ai semnat formularul intepenit pe jumatate in cutie, necitindu-i tot continutul, ti-ai semnat propria delapidare.

La 200 de euro schimbati la un curs EXCHANGE de 3,47, casa de schimb marcheaza 35 de euro in plus. Clientul, tot atatia in minus. Poti sa rogi frumos sau batand cu pumnul in tejghea anularea buletinului de schimb si restituirea banilor platiti, tot aia e. Functionara e neclintita. Acceptul de schimb valutar e irevocabil desi, in orice tara civilizata o tranzactie bancara sau comerciala prevede un termen legal, indeobste 2 saptamani, de revenire asupra ei.

Vrei sa vorbesti cu seful. „Unde sa vorbiti cu el, in Bulgaria?” vine replica. Ti se mai arata cu degetul, spre documentare, o droaie de hartiute prinse pe peretele unui spatiu de 1 metru patrat, in care abia stai in picioare lejer, daramite sa mai faci lecturi scrise cu minuscule. Ti se mai spune pe un ton ratoit ca daca nu-ti convine, sa suni la Protectia Consumatorului sau sa faci reclamatie la Politie.

Bodyguarzii vegheaza

Incep sa am vaga banuiala ca in comportamentul profesional al angajatei firmei S.C. Comtours Exchange S.R.L. cu capital social 200 de roni si sediul in Timisoara B-dul Take Ionescu exista lacune. Sa fie insa doar lipsuri la nivel de angajata? Prin cap imi trec alte cuvinte, mai dure: „japca”, bataie de joc”, inselaciune organizata”. Nu le dau glas, caci oricum n-am timp. Vociferarile de la tejghea au atras in discutie cei doi agenti de paza (la banci e indeobste unul singur!) si o multime de curiosi de scandal.

Scandal in sine n-are loc, caci bodyguarzii vegheaza. Insa, se pornesc discutii cu lumea: doua doamne au patit-o si ele, cu sume mai mici. In Arad, presa a scris si de „mari pagubiti”: Maura Ianos a sesizat Politia si Oficiul Judeţean al Protectiei Consumatorilor la sfarsitul lunii aprilie. „Femeia a apelat la serviciile unei case de schimb valutar din centrul orasului ca sa schimbe 7.350 de euro in lei. A purtat discutii cu vanzatoarea, au convenit de comun acord ce suma trebuie sa primeasca, dupa care i s-a dat cu 6.000 lei mai puţin decat era stabilit“ scrie adevarul.ro din 28 aprilie 2009. Aceeasi publicatie afirma ca „Inspectorii Oficiului Judetean pentru Protectia Consumatorului sustin ca numarul persoanelor inselate la casele de schimb valutar este in continua crestere“.

Alta persoana inselata, la sfarsitul anului trecut, „a primit cu aproape 3.000 de lei mai putin decat se astepta, de la o casa de schimb valutar. Clienta a lesinat, iar trecatorii curiosi au facut scandal la usa casei de schimb valutar. Aradeanca avea 3.000 de euro, pe care spera sa primeasca in schimb aproape 12.000 de lei. Cand s-a vazut in mana cu doar 9.000 de lei, femeia a lesinat. Casiera s-a scuzat, explicand că a facut schimbul la cotatia valabila pentru cecurile de calatorie“ scrie Gazeta de Sud din 15 octombrie 2008.

Reclamatiile depuse la Oficiul Pentru Protectia Consumatorului (OPC) sunt cu miile. Cate dintre ele au fost solutionate in favoarea clientului, e greu de spus. Caracatita schimbului valutar gen „alba-neagra“, din Romania, pare a avea sute de capete, care cresc pe masura ce unele se taie. Afacerea are iz de inselatorie organizata. Cu complicitate institutionala?

Televiziunea romana anunta saptamana asta, sub un titlu „victorios“, ca „ Nu vom mai vedea de acum inainte oameni care plang in hohote in fata caselor de schimb valutar sau pe care ii ia salvarea de acolo pentru ca i-au lasat puterile“ PRO TV citeaza promisiunea celor de la Protectia Consumatorului, care au lucrat la noi reguli ce intra in vigoare marti. Inspectorii vor sa vada comisionul inclus in curs si panouri exterioare de o singura culoare in toata tara cu litere sau cifre suficient de mari“.

Se pare ca a inceput frectia de vara la piciorul de lemn, cu „operatii estetice“, in locul unor masuri legislative radicale. „In cursul lunii aprilie 2009, comisarii Autoritatii Nationale pentru Protectia Consumatorilor au verificat 426 de operatori economici, care efectuau operatiuni de schimb valutar, constatandu-se abateri privind informarea corecta, completa si precisa a consumatorilor la 378 dintre acestia. Astfel, au fost aplicate 171 avertismente, iar incalcarile grave ale legislatiei au fost sanctionate cu 207 amenzi contraventionale, in valoare de 734.600 lei. La 76 dintre operatorii economici controlati s-a dispus masura opririi temporare a prestarii serviciului pana la remedierea deficientelor“, comunica ANPC in 26 mai.

Practici paguboase

Ei si? La masuri noi, tot noi, cu tertipuri si mai noi. Gazeta de Cluj demasca inca din 2006, practicile paguboase pentru client ale doua retele de schimb: SC Saralex SRL, cu sediul in Bucuresti si SC Exchange Group SRL, cu sediul in Timisoara. „Filipov Todor Filov, administratorul SC Exchange Group SRL, cu sediul in Timisoara, pe strada Paul Chinezu nr. 7, apt. 1, a fost contactat de catre reporterii Gazetei de Oradea” la momentul anchetei de presa citate. Si Observatorul aradean (Felicia R. Gheorghe) scria in 2005, despre firma numita: „Cu mare greutate am aflat ca patronul este un bulgar, Filipov, care a dat si da in continuare tepe de acest gen celor care schimba valuta in firmele sale. (Ultima reclamatie vizeaza o suma imensa in euro, schimbata fara ca persoana sa stie de comision!)“. Sa fie acelasi patron din Bulgaria, pe care nu l-a putut chema la telefon angajata casei de schimb Comtours Exchange srl, cu patania din 7 iulie a.c.?

Despre Saralex, Buna Ziua Ardeal scria, preluat de Hotnews ca „Alexandru Podgoreanu, patronul unui lant de case de schimb valutar, a incercat de mai multe ori sa faca presiuni asupra OJPC Cluj. De la “ungerea buzunarelor” si pana la intimidarea cu avocati si cu numele de familie pe care il poarta, patronul Saralex Grup a incercat toate variantele de persuasiune pentru a-si pastra in activitate firma atat de profitabila”.

In 10 ianuarie 2009, forumista „blue“ scrie pe net: „Acum un an un prieten imi povestea cum a fost inselat de Saralex, casa de schimb valutar. Azi, 10 ianuarie 2009 am fost eu inselata cu 400 lei de aceeasi firma, la alta casa de schimb valutar. Daca intr-un an de zile nu s-a intamplat nimic cu aceasta firma si inca exista tipul acesta de tepe “legale” inseamna ca toate impozitele pe care le platesc statului sunt doar pentru a putea beneficia de aroganta celor care fac legi. Somn usor, Saralex va vegheaza somnul!“

Matricea inselatoriei bazate pe neatentia si buna credinta a clientului a inspirat, de cativa ani incoace, o serie de case de schimb valutar, peste tot in tara. Desi orasele de frontiera sunt mai afectate, fenomenul are raspandire nationala. Autoritatile locale, politia si Protectia Consumatorului au mainile legate, in fata evidentei: in primul rand, toate aceste firme au autorizatii de efectuare de tranzactii cu bani, in speta de convertire a valutelor, emise de Banca Nationala a Romaniei. In Germania, aceste autorizatii se emit exclusiv institutiilor bancare. In al doilea rand, se pare ca legea care reglementeaza schimbul valutar, cu toate operatiile sale estetice, are lacune.

Un fenomen la nivel national

Despre acestea, am stat de vorba saptamana trecuta cu consilierul presedintelui Consiliului Judetean Arad, Teofil Gradinaru. „Lucrurile sunt clare: fenomenul exista la nivel national. La Arad el e mai pregnant,deoarece Aradul e un oras de frontiera, cu un aflux mai mare de cetateni straini. Fiecare cetatean strain care intra printr-una dintre cele 3-4 porti de intrare dinspre Uniunea Europeana, incearca sa aiba si moneda tarii respective. Din moment ce chiriile sunt mari si casele de schimb exista, inseamna ca ele au, din punct de vedere economic, un beneficiu. Din pacate, acest beneficiu este pe seama cetateanului simplu, care dincolo de diferenta de pret intre cumpararea si vanzarea de valuta, este inselat de anumite afisaje cu acoperire legala, dar care produc gauri in buzunarul sau. Am putea sa-i spunem chiar inselatorie legalizata, din moment ce exista permisivitatea legii ca omul de rand, cand vine sa schimbe valuta, sa plece cu mult mai putini bani decat crede ca merita sa primeasca in functie de cursul valutar dat de BNR, respectiv de piata. Exista o obisnuinta a celor care practica cursuri de schimb diferentiate, de a-si angaja firme de paza, tocmai pentru a preintampina scandalurile ulterioare. Practic, prin angajarea preventiva a unei firme de paza, firmele stiu ca se afla la limita legalitatii“.

„Suferim la nivel de lege, in ce priveste schimbul valutar“ continua consilierul CJ Arad. „Singura modificare prin care s-a incercat sa se aduca o solutionare a acestor inselatorii a fost ca beneficiarul sa primeasca un formular prin care el este de acord sa faca schimbul valutar in conditiile oferite de firma. Din pacate, unii cetateni nu citesc cu atentie acel formular cu specificatia ratei de schimb mult mai mici. Aceasta e scrisa marunt, intr-un mod care e trecut cu vederea. Aceste inselatorii cu iz legal se petrec pentru ca angajatii caselor de schimb valutar, obligate sa emita acest formular, o fac in asemenea mod incat profita de naivitatea, lipsa de vigilenta si, uneori, graba celui care schimba valuta.

Solutia ar fi ca aceste tertipuri sa fie interzise prin lege si cred ca alesii nostri sa aiba un proiect de lege prin care sa se interzica acesta inselatorie. Protectia Consumatorului clacheaza in fata legii. Lipseste reactia legiuitorului. Presiunea oamenilor inselati exista, insa nu e constanta. Majoritatea lor clameaza doar doua-trei zile, apoi se impaca cu ideea. Daca ar fi un efort sustinut asupra parlamentarilor, cred ca acest lucru ar putea fi schimbat..

Au fost cazuri mediatizate la nivelul televiziunii centrale care s-au lasat cu scandaluri, vatamari corporale, proese. Din pacate, legea permite, in absenta unor specificatii exacte, sa se petreaca astfel de inselatorii: afisajul unui curs valutar care se refera la cecuri de calatorie, si care nu se aplica atunci cand cetateanul schimba bani lichizi, si cea de-a doua, practicata la sume, unde apare un curs valutar uniform valabil si pentru cecuri de calatorie si pentru bani lichizi, doar cu litere mici se specifica: acest curs valutar se aplica la sume de schimb ce depasesc,de regula, 20.000 de euro. Din pacate, aceste inselatorii dau masura modului inventiv prin care romanul reuseste sa supravietuiasca“ conchide Gradinaru.

Ieri s-a facut public „Ordinul ANPC nr. 448/01.07.2009 privind unele masuri de informare a consumatorilor de catre operatorii economici care desfasoara activitati de schimb valutar“ si care prevede in anexa „modelul panoului unic“ de afisaj al cursurilor de schimb. Mi-e greu sa cred ca aceasta initiativa, in sine laudabila, va pune capat inventivitatii unor snapani.

Sursa: HotNews.ro

Absolvenţii "Spiru Haret" de la facultăţile neautorizate îşi pot valida diploma în 5 ani


16 iulie 2009
Foto: Antena 3

Absolvenţii "Spiru Haret" care vor să aibă diplomă recunoscută trebuie să se înscrie la una dintre universităţile legale, unde vor susţine un examen de validare a cunoştinşelor acumulate anterior. Anunţul a fost făcut de către ministrul Educaţiei, Ecaterina Andronescu, într-o conferinţă de presă susţinută joi.

"Absolvenţii vor putea să-şi valideze diploma în cinci ani, în urma unui examen de validare, urmat de licenţă", a declarat ministrul Educaţiei.

Ecaterina Andronescu susţine că Universitatea Spiru Harret va suporta costurile examenului de validare pe care îl vor susţine absolvenţii săi.

Ministrul Educaţiei îi sfătuieşte pe cei care sunt încă studenţi la Universitatea "Spiru Haret" să se transfere la o facultate care să fie acreditată.



Sursa: Antena 3

La strada fa ancora una vittima, è morta una ragazza di 22 anni


Cristina Maslic, rumena, era in sella ad un motorino

di Francesca Cabibbo
Giovedì 16 Luglio 2009

Vittoria - Incidente all’alba a Vittoria. Una giovane rumena di 22 anni ha perso la vita dopo uno scontro con una Fiat Brava, nella zona vicina al mercato ortofrutticolo. La ragazza, Cristina Maslic, era in sella ad un motorino: l’incidente si è verificato pare a causa di una mancata precedenza. La ragazza è stata subito soccorsa, caricata in ambulanza e trasportata in ospedale a Vittoria.

E’ morta poco dopo il ricovero: quando è arrivata al Pronto Soccorso del “Guzzardi” era già in fin di vita. La ragazza lavorava nel bar vicino l’ospedale. Pare che questa mattina si stesse dirigendo proprio verso il suo luogo di lavoro.

L’incidente si è verificato prima delle cinque. Sul posto è intervenuta la Polizia di Stato e la Polizia stradale. Gli inquirenti hanno ascoltato i testimoni ed il giovane che si trovava al volante della Fiat Brava, un venticinquenne nato a Ragusa, ma residente a Vittoria. Si attende ora la decisione del magistrato per la restituzione della salma ai familiari.

Fonte: Il Giornale di Ragusa.

giovedì 16 luglio 2009

Il Coro Sound a Roma, Vaticano e Venezia


Il coro SOUND della Casa Culturale degli Studenti di Bucarest - è stato selezionato per rappresentare la Romania al FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA CORALE SACRA di Roma – INTERNATIONAL SACRED MUSIC CHOIR FESTIVAL in Rome, nel periodo 17 - 22 Luglio, 2009. L’evento permette lo scambio culturale tra le formazioni corali del più alto prestigio artistico.

Bucarest, Romania, 15/07/2009

Il coro SOUND della Casa Culturale degli Studenti di Bucarest - è stato selezionato per rappresentare la Romania al FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA CORALE SACRA – INTERNATIONAL SACRED MUSIC CHOIR FESTIVAL, nel periodo 17 - 22 Luglio, 2009. L’evento permette lo scambio culturale tra le formazioni corali del più alto prestigio artistico.

Questo anno, il festival della musica corale sacra di Roma e Vaticano è alla quinta edizione, con un numero più grande delle formazioni corali e nomi sempre più prestigiosi.

Attraverso l’organizzazione del festival in una città con storia come Roma, centro dell’arte e della cristianità, gli organizzatori realizzano lo scenario perfetto per concerti eccezionali, in cui ogni formazione è circondata da secoli d’arte e cultura. Il festival propone la riunione dei cori e degli amanti della musica dall’intero mondo in una città che è stata la culla della civilizzazione.

Il coro Sound parteciperà al festival ai seguenti eventi:

Venerdi 17 luglio 2009, ora 20:30 - Il concerto inaugurale di tutte le formazioni partecipanti alla Chiesa Sant’Ignazio
Sabato 18 luglio 2009, ora 10:30 – concerto all’aria aperta in Piazza Navona
Sabato 18 luglio 2009, ora 16:00 - Partecipazione alla Messa della Basilica di San Pietro in Vaticano, dove saranno presentate creazioni corali romeni del repertorio ortodosso
Domenica 19 luglio 2009, ora 18:00 – parata dei costumi tradizionali e concerto all’aria aperta nel centro storico di Nemi - Piazza Roma, con la partecipazione delle autorità locali e del sindaco della città Nemi.

Durante questo periodo il coro SOUND, con l’appoggio del Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, darà un concerto nella città delle gondole, 21 luglio, ora 19.30, alla Chiesa Santa Maria di Nazareth (Chiesa degli Scalzi), perchè il prete e la chiesa hanno relazioni strette con Romania.

Il repertorio preparato da il coro SOUND per i concerti in Roma e Vaticano contiene: Concerto inaugurale – musica sacra

1. Ave Maria di Javier Busto
2. Eli, Eli di György Deák Bardos
3. Benedic, Anima Mea di Dominique Gesseney-Rappo

Concerto all’aria aperta in Piazza Navona

Canti di nozze di Constantin Arvinte - Sposa, prepara la tua cesta dalla regione di Bihor
- Il ballo della sposa “Come in Oaş”con accompagnamento di violino, chitarra e campanili

Messa dalla Basilica San Pietro di Roma

1. Per l’Introito: Per la bellezza della Tua verginita’ di Paul Constantinescu
2. Per l’Ofertorium: Lode e gloria della tua grazia di Nicolae Lungu
3. Per la Comuniune: Le nozze di Cana di Anton Pann, Gesu Cristo, nostro Signore di Gheroghe Cucu
4. Per il Finale: Dio, ci benedica di Paul Constantinescu

Concerto all’aria aperta a Nemi

1. Sârba (danza popolare) nella carrozza di Gheorghe Danga
2. Nostalgia, nostalgia di Gavril Musicescu
3. Grande trambusto e’ a Jibău di Dariu Pop
4. Canti di nozze di Constantin Arvinte
- Sposa, prepara la tua cesta dalla regione di Bihor
- Il ballo della sposa “Come in Oaş” con accompagnamento di violino, chitarra e campanili
5. Variazioni sul tema della Chindia (danza popolare) di Alexandru Paşcanu

Il programma del concerto in Venezia, eseguito dal Coro SOUND con il musicista Valentin Radu dagli Stati Uniti d’America, che è in tournèe europea, conterrà:

Il Coro SOUND
Direttore: Voicu Popescu

1. Filotei il Monaco - Pripeală
2. Anton Pann - Le nozze di Cana
3. Gheorghe Cucu, Gavriil Musicescu – Triptico ortodosso
4. Paul Constantinescu - Per la bellezza della Tua verginita’
5. Paul Constantinescu - Dio, ci benedica
6. Nicolae Lungu - Lode e gloria della tua grazia
7. Javier Busto - Ave Maria
8. Deàk Bàrdos György - Eli, Eli!
9. Dominique Gessney-Rappo - Benedic anima mea

Recital di organo: Valentin Radu
Coro + organo: Giulio Caccini - Ave Maria

La partecipazione del coro SOUND al FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA CORALE SACRA – Roma & Vaticano, nel periodo 17 - 22 Luglio, è stata possibile per la gentilezza dei nostri sponsori: BCR, Porsche Romania e De Silva RTH, a cui li ringraziamo e li offriamo la nostra gratitudine per il sostegno conferito ad una azione culturale di massima importanza per l’immagine culturale della Romania in Italia e l’Unione Europea.

Riferimenti
Baia Catalina, coro SOUND Bucarest, Romania Italia
baiacatalinageorgiana@yahoo.com

Fonte: Informazione.it

“Capsunarii”, cei mai mari investitori straini in Romania


15.7.2009

de Cristian Orgonas

Dupa ce li s-a pus in mod peiorativ eticheta de “capsunari”, romanii care muncesc in strainatate au devenit cei mai mari investitori in economia romaneasca iar noi, cei care am ramas in Romania, am ajuns sa depindem mai mult decat oricand de sumele trimise de catre acestia “acasa”.
In ciuda crizei mondiale, in ciuda prabusirii sectorului de constructii din Spania sau a situatiei dificile in care se afla economia Italiei, sumele de bani trimise de catre cei care lucreaza dincolo se mentin, in mod cu totul surprinzator, la un nivel extrem de bun.
In primele 5 luni ale acestui an, transferurile au ajuns la 2.9 miliarde euro, cu doar 13% mai putin comparativ cu aceeasi perioada a anului trecut, cand suma a fost de 3.35 miliarde. Click pe graficul de mai jos pentru a vedea evolutia investitiilor straine si a transferurilor de bani din strainatate.

In ceea ce priveste investitiile straine, acestea au fost de aproape 2.5 miliarde de euro, in scadere cu 41% fata de primele 5 luni ale anului trecut. Procentul cu care investitiile au scazut pare mare, insa trebuie sa tinem seama de faptul ca in 2009, spre deosebire de 2008, nu am avut nici o privatizare mare, am vorbit mai multe despre asta aici.
Deficitul de cont curent, a carui crestere ne-a scos peri albi anul trecut, a fost acoperit in proportie de 140% de investiti straine, in acest an Romania nemaiavand nici un fel de probleme din acest punct de vedere.
Intrarea unor sume semnificative de bani in tara - sume care, orice s-ar spune, sunt la un nivel mai bun decat ne-am asteptat, cel putin in primele 5 luni - vor sustine leul, care va fi supus la presiuni extrem de mari in lunile urmatoare.

Sursa: Khris.ro