l'ultimo problema lunedi' sul pisa-roma
Dalla scorsa primavera il vettore straniero opera in wet lease con la compagnia italiana su rotte minori. Timori di piloti e sindacati: 4 guasti in volo in un mese
Un aereo Carpatair
ROMA - A maggio 2012, all’aeroporto di Firenze,ci fu un allarme-incendio a bordo e quattro passeggeri contusi; a dicembre una perdita di carburante su un volo Pisa-Roma con rientro forzato. Il 4 gennaio scorso una depressurizzazione nella cabina e panico a bordo sulla rotta Ancona verso la Capitale. Gli episodi sui voli della Carpatair, compagnia rumena che gestisce in sub-appalto alcune rotte per Alitalia, preoccupano piloti e sindacati. L’ultimo, lunedì 7 gennaio: il volo AZ1666 in partenza intorno alle 7 da Pisa verso Roma-Fiumicino, era appena decollato quando, per un guasto a bordo, il velivolo è stato riportato a terra. I passeggeri sono stati poi riprotetti su volo successivo, l’aereo è atterrato vuoto in serata al Leonardo Da Vinci. Il vettore straniero, con base a Timisoara, dalla scorsa primavera opera in «wet lease» per Alitalia, coprendo i brevi voli per Pisa e Ancona. Tecnicamente, un contratto di noleggio all inclusive, per cui il sub-appaltatore, la Carpatair, fornisce tutte le prestazioni, in gergo «ACMI», aircraft, complete crew, maintenance, and insurance, aeromobili, equipaggio, manutenzione e assicurazione.
LIVREE TRICOLORI - Un risparmio per Cai-Alitalia che, non riuscendo a riempire i propri velivoli per queste tipologie di voli, li «affitta» a vettori con aerei più piccoli. Voli a firma di Alitalia insomma, ma operati da terzi: formula diversa dal code sharing, che riguarda rotte internazionali non coperte dalla compagnia di bandiera che le sub-divide con altri vettori. «Con piloti ed assistenti di volo scelti ed addestrati in Romania», sottolinea l’Associazione Nazionale Piloti Aviazione Commerciale, che da tempo denuncia il «mancato rispetto da parte di Alitalia verso i passeggeri» e «la poca chiarezza e trasparenza nelle vendite del proprio prodotto». Oltre all’aspetto commerciale però, a preoccupare l’associazione è il fattore forza lavoro. «Ci sono migliaia di dipendenti in mobilità, tra cui 550 piloti della vecchia Alitalia, – spiega Giovanni Galiotto, presidente dell’Anpac – stigmatizziamo l’atteggiamento della compagnia che ignora le professionalità purtroppo sbattute a casa e invece sviluppa nuova attività mediante ricorso all’operatore rumeno Carpatair. Anche perché sembra che l’intenzione sia addirittura di aumentare la flotta degli ATR rumeni fino a 15 macchine».
NESSUN ALLARME – Da Alitalia confermano però l’affidabilità di Carpatair, vettore in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie dell’Enac, Ente nazionale Aviazione Civile. Gli episodi avvenuti di recente, quattro guasti-inconvenienti nell’ultimo mese, sottolineano dalla compagnia di bandiera, non sono stati mai «dichiarati emergenze» e appaiono come un «addensamento statistico». Corretta anche la modalità con cui viene segnalato (anche sul sito Alitalia attraverso apposita scritta) come il volo venga operato da Carpatair al passeggero, al momento della prenotazione. Qualche viaggiatore però, stando alle segnalazioni giunte allo scalo di Fiumicino, si sarebbe lamentato una volta giunto in pista e trovandosi di fronte un velivolo non firmato dalla compagnia di bandiera italiana. Lagnanze a cui però non seguite denunce o esposti.
PILOTI IN SCIOPERO - «Ci auguriamo anche che queste compagnie straniere poi almeno paghino le tasse in Italia – specifica Galiotto – Mi riferisco alla norma anti-Ryanair, (art.38 del Decreto Sviluppo targato Monti) che prevede come anche vettori che hanno basi e dipendenti nel nostro paese, sborsino i contributi allo Stato sovrano». La Uiltrasporti invece punta il dito soprattutto sui «livelli di sicurezza espressi dal vettore rumeno Carpatair». «L'ennesima emergenza, avvenuta sul volo Ancona - Roma del 4 gennaio, per un’avaria alla pressurizzazione, – ricorda il segretario nazionale del sindacato, Marco Veneziani – non è purtroppo il primo evento che ha coinvolto il vettore rumeno dall'inizio della collaborazione con Alitalia, peraltro già motivo di dichiarazione di sciopero di tutte le rappresentanze sindacali dei piloti Alitalia per il 25 gennaio prossimo». La Uil Trasporti, dopo i vari episodi avvenuti nell’ultimo anno a bordo dei velivoli Carpatair (compreso quello avvenuto a maggio a Firenze su un volo però non appaltato da Alitalia) ha già allertato gli enti preposti a verificare le condizioni di sicurezza del vettore fondato da Nicolae Petrov.
Valeria Costantini
8 gennaio 2013
Fonte: Corriere della Sera
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