La comunità romena rappresenta una delle realtà maggiormente presente nel nostro territorio questa è uno dei tanti motivi che mi spinge a scrivere della bella tradizione del ”Martisor”. Un antico rito di passaggio che scavi archeologici hanno rilevato questa usanza in alcuni arredi funebri risalenti a 6000 anni. La ricorrenza ha luogo il 1 di marzo attraverso la confezione di un piccolo fiocchetto a forma di otto con dei fili bianchi e rossi, di canapa o lana (più tardi di cotone). I colori del martisor rappresentano la vita e l’essenza stessa della forza che da essa scaturisce e al contempo, oggi, un augurio che gli uomini fanno alle donne per una primavera ed un anno ricco di fortuna. Questo augurio di primavera che gli uomini fanno alle donne mi piace interpretarlo anche come un simbolo della vita che si rinnova, che trova forza per riprendersi dopo la stagione dell’inverno.
Tale usanza è presente anche tra i Bulgari che chiamano questa tradizione “marteniza. Queste tradizioni, sicuramente di epoca remota con probabili origini indoeuropee erano presenti anche a Roma dove il 1 Marzo si celebravano Le Matronalia che erano una festività romana in onore di Giunone Lucina . A Roma tale usanza era nota fin dai tempi di Romolo e Tito Tazio ed era riservata alle donne . Sempre nell’antica Roma tale data segnava l’inizio dell’antico calendario romano.
Anche i Popoli veneti e la Serenissima Repubblica di San Marco sino che questa rimase in vita si usava accanto al calendario gregoriano celebrare con un proprio calendario (more veneto) il 1 Marzo come primo giorno dell’ anno.
Mi è sembrato interessante ricordare questa concomitanza di usanze per sottolinerare, ancora una volta, come in una società cosi diversa e per certi versi sempre più interdipendente si possano trovare elementi che uniscono i popoli, le culture e le religioni . Un modo per sperare in mondo migliore e dove proprio la cultura possa unire e non dividere le persone ed i popoli
Marco Baratto
Associazione Culturale Euromediterranea
domenica 1 marzo 2015
Il 1 Marzo festa che unsice i popoli europei
Pubblicato da
Catalina Sava
alle
12:31
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