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domenica 26 gennaio 2014

Due vescovi per la consegna di Sant’Ignazio. La parrocchia ortodossa consacrata a San Callimaco

di Andrea Arena
22 gennaio 2014

Sono oltre novemila nella Tuscia, dicono i censimenti, e una discreta rappresentanza è qui, oggi, nella chiesa di Sant’Ignazio, in piazza Mario Fani, giusto di fronte alla sede della Provincia. Sono i fedeli ortodossi romeni, accorsi in un giorno particolare: l’affidamento della chiesa alla loro parrocchia, romena ortodossa appunto, consacrata a San Callimaco di Cernica.
Vengono da tutto il viterbese, non solo dal capoluogo. Molte donne hanno il capo coperto da un velo sottile e spesso decorato, gli uomini con la giacca dei giorni importanti, molti giovani. Cantano e pregano la liturgia celebrata dal vescovo della diocesi ortodossa romena d’Italia, monsignor Siluan, insieme al vescovo di Viterbo Lino Fumagalli, che ha ascoltato le richieste dei “fratelli ortodossi” e ha concesso loro l’utilizzo della chiesa di Sant’Ignazio, che era rimasta chiusa al culto da diversi anni ormai e che consente ai fedeli di poter officiare i loro riti in una collocazione più ampia rispetto alla precedente, imn via Sant’Antonio. In prima fila, il presidente della Provincia (e “vicino di casa”) Marcello Meroi e il sindaco Leonardo Michelini, accompagnato dall’assessore Fabrizio Fersini.
Poi la liturgia, che è avvenuta, come spiegano gli stessi ortodossi “nell’ottavario di preghiera per l’Unità dei Cristiani e si pone come segno bello di comunione nell’unica fede in Gesù Cristo e di Fratellanza tra i popoli”.

Fonte: ViterboPost

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