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domenica 22 novembre 2015

Alla Colonna Traiana una corona di fiori per la Festa Nazionale della Romania

Colonna Traiana

Sarà deposta al mattino del 29 novembre 2015 dall’associazione "Noi suntem romani" cioè “Siamo romeni”

di Federico Carabetta - 22 novembre 2015

Chi il mattino del 29 novembre 2015 passerà in via dei Fori imperiali nei pressi della Colonna Traiana, vedrà un folto gruppo di persone con abiti tradizionali e bandiere della patria lontana, che deporrà una corona di fiori ai piedi dell’imponente opera scultorea della Roma antica. Sono concittadini di origine romena, mossi in corteo da piazza Santi Apostoli per uno degli atti profondamente simbolici che sono soliti ripetere nello stesso luogo e alle importanti storiche scadenze.

Si approssima infatti la Festa Nazionale della Romania, che si celebra ogni 1° dicembre, e l’omaggio all’insigne monumento intende rinverdire gli accadimenti storici che videro l’esercito romano vincitore sui Daci di Decebalo, dopo le due campagne militari del 101-102 e del 105-106 condotte dall’imperatore Traiano.

La vittoria di Traiano, e l’assoggettamento della Dacia, successivamente elevata a Provincia romana, viene ancora oggi ricordata dai romeni perché decise l’appartenenza del loro popolo al mondo latino, in una regione europea di discendenza e cultura che si sarebbe generalmente slavizzzata. E proprio per questa appartenenza, la Romania è quella che ha tenuto a ricordare, in più di due millenni, nel suo stesso nome, il nome di Roma.

Colonna Traiana particolare
Decisiva fu la vittoria dell’imperatore Traiano sui Daci e la colonizzazione della Dacia, che assicurò all’impero romano una presenza determinante all’interno di quello che i romani definivano un “mare barbarico” che si stendeva tra la pianura ungherese e i territori di Valacchia e Moldavia. La presenza romana, sebbene durata meno di due secoli, ha segnato un’impronta così duratura nell’area, al punto che la lingua è rimasta una lingua neolatina o meglio romanza.

A realizzare la Colonna Traiana, fu uno scultore rimasto ignoto, che volle rappresentare in modo estremamente realistico la guerra dacica su quella colonna di dimensioni impressionanti, descrivendo sia la potenza di Roma che anche la grande fierezza del popolo della Dacia.

Una fierezza che portò i Daci al suicidio davanti al nemico, perché solo la morte avrebbe potuto cancellare in loro la grande umiliazione della sconfitta.

Il candido gigante istoriato, che svetta con i suoi 40 metri nello stesso posto da 2002 anni, è il monumento più caro al popolo romeno, oltre ad essere uno dei monumenti più imponenti e celebri di Roma antica, e meta di tantissimi romeni.

Ha organizzato l’evento “con spirito romeno” l’associazione “Noi suntem romani” cioè “Siamo romeni”.

Ai cittadini romani in generale farebbe molto bene se in uno qualunque dei giorni dell’anno buttassero almeno un’occhiata a una delle tante bellezze che fanno della nostra città un luogo, nonostante tutto, meraviglioso e invidiabile.

Fonte: Abitare a Roma

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