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martedì 14 luglio 2020

Villamar, Salvatore Angioni: un ponte fra l’arte rumena e quella sarda

L’apprezzamento per l’arte della Sardegna all’estero è resa possibile anche grazie al contributo di alcuni artisti isolani che si mettono in gioco oltre i confini regionali. Fra questi vi è Tore Angioni, artista di Settimo San Pietro e da anni residente a Villamar, che poco prima che dilagasse la pandemia è rientrato da un’esperienza artistica in Romania durante la quale ha realizzato, in una scuola della città di Ianca, un murales di matrice musicale che raffigura la tradizione sarda. «Il mio filone, sia come scultore che pittore, è soprattutto quello della rappresentazione della figura femminile», spiega l’artista, «la donna intesa come madre e quindi colonna portante della famiglia. Nella mia carriera ho però abbracciato anche altri temi, su tutti quelli della musica tradizionale sarda stilizzata e riadattata ai nostri tempi».

Proprio nel Paese dell’est Europa Angioni ha realizzato un murales (vedi foto) che raffigura alcune istantanee della musica isolana, con gli strumenti musicali rappresentati in chiave più moderna. «Nel mio modo di fare arte,» spiega «non solo cerco di realizzare caratteristiche della mia terra, ma provo a dare alle mie opere un’impronta quanto più personale possibile».

L’esperienza rumena è una delle sue tante tappe in giro per il mondo visto che tante sue realizzazioni, scultoree e di pittura, sono visibili anche in Francia, Moldavia, Algeria e Spagna. Con la Romania, tuttavia, Angioni ha allacciato negli ultimi anni un rapporto molto stretto al punto che, insieme a lui, hanno collaborato a diversi progetti (svolti sempre in terra rumena negli anni passati) anche altri artisti sardi, due dei quali, il veterano Antioco Cotza e la giovane Silvia Cara, di Villamar.

L’ultimo lavoro, commissionato da un ex deputato rumeno e attuale direttore della “Casa di cultura rumena”, Glicherie Stancu, e dal sindaco della città di Ianca, Fanel Chirita, ha visto la partecipazione degli alunni di una scuola locale che, parallelamente alla realizzazione del dipinto di Angioni, si sono cimentati nel dar vita ad alcune opere all’interno dell’istituto scolastico.

«È stata una bellissima esperienza che, come le precedenti, mi ha plasmato nello spirito.», ha spiegato Angioni, «Da quelle parti, ripeto spesso, la figura dell’artista gode di maggior stima e considerazione rispetto a noi. Il fatto che le mie opere riscuotano un buon successo è non soltanto una bella soddisfazione, ma anche un elemento che mi fa capire come la mia arte, nel suo piccolo, possa un giorno essere ricordata».

12 Luglio 2020
di Simone Muscas

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