12/12/2012
AOSTA. L'arte romena in esposizione, da domani a sabato 15 dicembre, nella saletta dell'Hotel des Etats, in piazza Chanoux, ad Aosta; sarà aperta al pubblico dalle 8 alle 19. Promotori di questa iniziativa culturale sono i rappresentanti della Parrocchia Ortodossa Romena della Valle d'Aosta "Sant'Eleuterio Vescovo" desiderosi di proporre uno degli aspetti più qualificanti di questo Paese dell'Est europeo, presente, in Valle, con una comunità di oltre tre mila persone. Il vernissage, in programma il 14 dicembre, alle 18, sarà qualificato dalle parole del vescovo della Diocesi Ortodossa Romena, in Italia, Sua Eccellenza Monsenior Siluan, in attività a Roma.
Cinquanta icone, dipinte su legno e vetro a olio e tempera, offriranno ai visitatori l'opportunità di ammirare una delle più importanti peculiarità della religione ortodossa, riproponendone il fulcro: l'epoca bizantina. «L'icona, una santa immagine e non un'immagine santa. Una finestra verso il cielo», sottolineano gli organizzatori dell'evento. Che identificano in questi quadri devozionali un tramite ideale per raffigurare i sacrifici dei molti martiri impegnati a combattere il paganesimo e l'eresia nel periodo iconoclastico compreso tra il 726 e l'843 d.C.
Fautori di questa arte dogmatica nella liturgia ortodossa sono il pittore, docente universitario di Arte e Disegno Sorin Albu, sua moglie Niculina, residenti a Cluj-Napoca, in Transilvania, una delle regioni della Romania e lo studente universitario romeno Timis Dànut_. Il volto dei santi a colori è affiancato da disegni in bianco e nero in questa altisonante esposizione. «Consideriamo questo progetto artistico-culturale - dicono i protagonisti - un punto di incontro e di dialogo religioso, ma non solo. In Italia, ci sono molti monumenti realizzati in arte bizantina. Dal 2005 - dice, in particolare, Sorin Albu - ho avviato con altri 35 artisti connazionali un imponente lavoro di ricerca delle bellezze di questa arte dai suoi albori».
Il concetto espresso dal pittore riassume la volontà di riscoprire anche il filone musicale e architettonico di questa civiltà dell'impero romano orientale. Raffinatezza, eleganza e preziosità dei mosaici bizantini, conosciuti a livello mondiale, si allineano alla sontuosità ieratica delle icone dipinte da mani e cuore romeni.
«Sorin suonerà uno strumento tipico bizantino, simile all'arpa, durante l'apertura della mostra - dice don Mihail Alin Neagu, pastore della comunità ortodossa della Valle d'Aosta -. Non solo. Esporremo, nel vernissage, un'opera religiosa dipinta su vetro da Valerio Stradella. Il dipinto si trova nella Collegiata di Sant'Orso», informa il sacerdote.
Sandra Lucchini
Fonte: AostaOggi
giovedì 13 dicembre 2012
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